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Riapre il MediaWorld di Carugate: 2300 mq con quattro aree esperienziali

Dopo il temporaneo spostamento in un’area adiacente all’interno del Centro Commerciale Carosello di Carugate, il negozio MediaWorld riapre in una nuova location del Centro in veste completamente rinnovata. Grazie all’innovativo design ‘Look & Feel’, i clienti possono usufruire delle ampie aree esperienziali dove toccare con mano i prodotti, testare, ricevere consulenza e godere di quelle emozioni che solo la tecnologia sa regalare.

“L’ammodernamento di un punto vendita strategico come quello di Carugate è parte integrante della nostra strategia di sviluppo che, attraverso continua evoluzione e innovazione, crea esperienza e servizi a valore aggiunto all’interno del settore della tecnologia, rendendola più comprensibile e accessibile a tutti i pubblici di riferimento” ha detto Guido Monferrini, Amministratore Delegato MediaWorld. “Grazie al layout ‘Look & Feel’ il negozio diventa un nuovo e importante experience store del nord Italia. Questa operazione, inoltre, rientra nel perimetro del nuovo piano di investimenti triennale che prosegue sulle direttrici dell’omnicanalità, formazione del personale e servizi sempre più avanzati e di valore”.

Anche grazie alla nuova illuminazione, lo store di Carugate si caratterizza per uno stile contemporaneo e accogliente che valorizza l’offerta di prodotti e servizi dell’Experience Champion nell’elettronica di consumo. Varcata la soglia del punto vendita, un megaschermo da 100” con una quinta alle spalle dà evidenza delle promozioni e iniziative che di giorno in giorno animeranno lo store e indirizza i visitatori verso i punti focali che emergono nei 2300 mq di spazio espositivo. L’invito a scoprire e vivere la tecnologia in prima persona, infatti, trova la sua massima espressione nelle Experience Zone, aree progettate secondo il comfort e l’informalità dell’home design, dove il cliente può immergersi in un ambiente accogliente e sentirsi a proprio agio, toccare con mano, provare, informarsi e valutare le performance del prodotto ancor prima di portarlo a casa.

A Carugate inoltre sono presenti quattro Experience Zone dedicate alle passioni e preferenze che caratterizzano la clientela locale che saranno palcoscenico di eventi e incontri con influencer ed esperti, oltre alla presenza di un’ampia area espositiva dedicata al grande elettrodomestico:

Audio–Video Zone – un home cinema dove viene messa in risalto l’esperienza immersiva dell’alta definizione e dove è possibile non solo apprezzare la nitidezza e la qualità dell’immagine, ma provare le emozioni che solo la combinazione audio-video sa trasmettere. Il tutto in un ambiente dalle caratteristiche domestiche che agevolano nella scelta delle dimensioni dello schermo e del sistema audio più adatto.

Gaming Zone – questa area si presta a essere un polo di attrazione per gli appassionati di gaming di tutte le età. Nella gaming zone, infatti, sono presenti computer dotati di game pass e simulatori di guida. Una vera e propria game arena dove provare i titoli appena lanciati.

Mobility Zone – dove è possibile testare tutte le soluzioni di mobilità dolce e sostenibile. Dalle e-bike ai monopattini, l’area è attrezzata per effettuare test e scegliere il mezzo di trasporto che meglio risponde alle esigenze di mobilità urbana, grazie al supporto di esperti MediaWorld su aspetti tecnici e caratteristiche dei prodotti.

BetterWay Zone – un’area dedicata a tutto ciò che favorisce uno stile di vita sostenibile con un ampio spazio espositivo dedicato alla produzione di energia: pannelli fotovoltaici e accumulatori, oltre che un’area dedicata alla tecnologia rigenerata, volta ad intrattenere, informare, far muovere e innovare tutti gli ambienti della casa, grazie a prodotti second-hand garantiti da MediaWorld e che offrono un risparmio economico e ambientale.

MediaWorld Carugate è dotato altresì di Smart Bar, un punto di contatto dove ricevere training sui prodotti acquistati, effettuare riparazioni di smartphone e tablet fuori garanzia, essere supportati nel setup e personalizzazione di nuovi acquisti o prodotti già in possesso del cliente, nonché supporto negli aggiornamenti. Lo Smart Bar, inoltre, si qualifica come presidio di sicurezza informatica, non solo per il supporto nell’installazione di appositi software e attivazione di filtri per il parental control, ma anche per la possibilità di ricevere consulenza e suggerimenti per difendersi da truffe e crimini informatici.

Il rinnovato negozio è allestito nel rispetto di una politica di sostenibilità energetica che ormai da molti anni caratterizza l’insegna. L’illuminazione è completamente a led e l’energia utilizzata, al 100% green, proviene da fonti rinnovabili. Tutto il punto vendita è tele gestito al fine di ottimizzare i consumi e gestirne le accensioni e gli spegnimenti. Inoltre, il Building Management System del punto vendita regola costantemente la temperatura degli ambienti garantendo lo standard ambientale desiderato. All’offerta dei prodotti e alla consulenza personalizzata in negozio si integrano gli altri touch point digitali (quali sito, app e display touch screen in store). In un’ottica omnicanale, infatti, i clienti potranno effettuare l’ordine sul sito mediaworld.it e finalizzarlo attraverso i servizi di Pick Up anche in 30 minuti e Pick&Pay con ritiro in store.

Rigoni Di Asiago, Luca Europeo è il nuovo Chief Operating Officer

Luca Europeo è il nuovo Chief Operating Officer di Rigoni Di Asiago: il manager, con un background accademico in scienze e tecniche alimentari e con una grande esperienza del settore sia in Italia sia all’estero, coordinerà i plant di Foza e Albaredo, le direzioni Acquisti e Logistica, la Qualità e il Regolatorio, la parte agricola e produttiva in Bulgaria e le attività manufacturing di Ambrosiae e Saveurs&Nature.

L’azienda, operativa nel mercato dei prodotti biologici, sta affrontando un periodo di importante trasformazione e crescita sia sul mercato interno che su numerosi mercati internazionali, il tutto anche grazie a innovazione di prodotti e processi e acquisizioni. Per rispondere in maniera concreta e coerente alle crescenti complessità e guidare gli sviluppi futuri, necessita di una regia strutturata in grado di coordinare l’esistente e integrare al meglio le strutture acquisite in ambito industriale e supply chain. Per questo ha deciso di ampliare l’organico scegliendo una figura come quella di Luca Europeo per consolidare e accelerare la trasformazione in atto e accrescere le proprie competenze in questa importante area operativa.

Laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari, Europeo è cresciuto professionalmente in Unilever e, negli ultimi sette anni, è stato Direttore Operations Italia di Abafoods, controllata dal Gruppo Ecotone, un’azienda biologica che si occupa di coltivazione e trasformazione di cereali oltre a realizzare bevande vegetali. Inoltre ha conseguito la certificazione CSCP di Apics e ha esperienza in metodologie di Lean Manufacturing e digitalizzazione dei processi produttivi. Grazie alle sue competenze e alle sue qualità personali, il manager rappresenta in toto la filosofia di Rigoni di Asiago per quanto riguarda i temi del biologico, della protezione dell’ambiente e della sostenibilità, temi che, per l’azienda veneta, continuano ad essere, fin dalla fondazione, una priorità assoluta.

Supercentro, crescono fatturato e investimenti. Obiettivo: 200 punti vendita

Si chiude con un fatturato di 257 milioni (+5%) e l’EBITDA a 6,2 milioni il bilancio di Gruppo Supercentro che procede spedito nel piano industriale che prevede investimenti sulla rete e sul potere d’acquisto dei consumatori. Il Gruppo tarantino, oggi presente nel sud Italia (Puglia, Calabria, Basilicata) con una rete multicanale a marchio Sisa, Ipersisa e QuickSisa, dopo l’apertura del nuovo format cash & carry Wiva, e le prime inaugurazioni del 2024, infatti, investirà quasi 13 milioni nel corso dell’anno che riguarderanno sia l’ampliamento e la ristrutturazione di parte della rete, l’acquisto di immobili e l’ammodernamento rispetto a standard di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica di alcuni punti vendita ma anche un investimento sul margine per sostenere il potere di acquisto dei consumatori in linea con quanto fatto nel 2023.

Nel 2024 il Gruppo oltre all’apertura del nuovo cash & carry di San Giorgio Jonico concluderà, l’acquisto di diversi immobili, tra cui un ulteriore cash & carry in provincia di Bari e di un Cedi a Surbo (Lecce) a essi dedicato, l’apertura di tre nuovi punti vendita e la ristrutturazione di ulteriori quattro punti vendita. A questi si aggiungeranno gli investimenti per la riduzione di 1 punto percentuale di margine (dopo i 2 punti investiti nel 2023) a sostegno del contenimento dei prezzi.

“Gli indici di bilancio 2023 confermano la solidità patrimoniale della società” ha commentato Antonio Bonucci, Direttore Generale di Gruppo Supercentro. “Il capitale di debito incide in maniera positiva sull’equilibrio finanziario aziendale e la posizione finanziaria netta migliora, passando dai 6,25 milioni ai 2,88 milioni. Questo dato è frutto dalla gestione dei flussi finanziari che avviene attraverso due verticali ben distinte: la prima riguarda l’approvvigionamento di finanziamenti di breve periodo come supporto all’attività di gestione caratteristica; la seconda invece è relativa agli investimenti programmati. La gestione equilibrata degli strumenti finanziari ha prodotto infatti una riduzione dell’utilizzo degli stessi; elemento virtuoso in considerazione di un accordato da parte delle banche di oltre euro 12 milioni”.

“Continua la crescita del Gruppo che con il rinnovo del CDA mostra di voler consolidare quel ricambio generazionale avviato ormai da tempo” ha aggiunto Paolo Michele Macripò, Presidente di Gruppo Supercentro. “La nuova governance con l’inserimento di tre nuovi consiglieri e la nomina di Leonardo Giangrande a Vice Presidente del Gruppo sosterrà la nuova fase di crescita che porterà il Gruppo operante da oltre vent’anni a raggiungere i 200 punti vendita complessivi”.

Conad supera i 20 miliardi nel 2023. Ruolo centrale per la mdd

Con un fatturato che ha oltrepassato la soglia dei 20 miliardi di euro, in crescita dell’8,11% rispetto al 2022, Conad archivia il 2023 confermandosi l’insegna leader della Gdo italiana. In un anno caratterizzato da consumi in contrazione a volume e un tasso di inflazione consistente, Conad ha infatti ottenuto una quota di mercato del 15,01% nei canali iper + super + discount (Fonte: Guida Nielsen Largo Consumo), consolidando il dato di fine 2022 (14,96%) e confermando la leadership nel canale supermercati (23,49%). Il Patrimonio Netto Aggregato di sistema è pari a 3,49 miliardi di euro (+7,4% rispetto al 2022). La marca del distributore riconferma inoltre il suo ruolo centrale per la crescita dell’intero sistema, raggiungendo il 33,2% di quota sul totale del largo consumo confezionato in Italia nel canale super. Oltre un terzo dei prodotti venduti dall’insegna è a marchio Conad e le referenze private label sono al primo o al secondo posto tra quelle più vendute nel 75% delle categorie merceologiche. Questi risultati hanno permesso di generare un fatturato per quanto riguarda i prodotti a marchio pari a 6 miliardi di euro nel 2023, in crescita del 12,9% rispetto all’anno precedente.

“Nonostante il 2023 sia stato un anno complesso per l’economia italiana e per i consumi, la totalità delle componenti del nostro sistema ha continuato a crescere a un tasso superiore a quello d’inflazione, raggiungendo la soglia di 20 miliardi di fatturato” ha commentato Mauro Lusetti, Presidente di Conad. “Si tratta di un risultato frutto dell’impegno dei soci e delle cooperative Conad, che vogliamo consolidare con un piano ambizioso a livello di rinnovamento della rete di vendita, di innovazione e di ulteriore potenziamento della nostra marca del distributore, che si distinguerà all’insegna di qualità, convenienza e attenzione per la sostenibilità. Particolare attenzione sarà riservata alla riciclabilità del packaging, al benessere animale e ai diritti sociali dei lavoratori, sia dei collaboratori Conad sia di quelli delle aziende che forniscono i nostri prodotti a marchio, in ottica di una collaborazione più ampia di filiera”.

Conad ha inoltre approvato il piano di investimenti nel triennio 2024-2026 da 1,7 miliardi di euro, sulla base dei cinque pilastri strategici dell’insegna: efficienza, canalizzazione, digitalizzazione, sviluppo delle competenze e sostenibilità, insita da sempre nel modo di fare business di Conad, in linea con la strategia di sostenibilità concreta del Gruppo “Sosteniamo il Futuro”. “Le future scelte strategiche di Conad seguiranno le strade dello sviluppo del core business attraverso lo sviluppo della canalizzazione, del recupero di efficienza distributiva e della formazione di nuove competenze interne in grado di accompagnare il cambiamento della società, degli stili di vita e dei consumi degli italiani – ha aggiunto Francesco Avanzini, Direttore Generale Operativo di Conad –. In particolare, proseguirà lo sviluppo dei fatturati attraverso l’ulteriore crescita dei prodotti di marca commerciale a cui si affiancheranno nuovi servizi ai clienti, con l’ecosistema digitale Hey Conad, che, oltre ai consolidati servizi di spesa on-line, vedranno nuove iniziative commerciali nel settore dei viaggi, della salute per persone e animali e, infine, nel settore assicurativo. Vogliamo diventare leader nella relazione con le oltre 12 milioni di famiglie che ci riconoscono quotidianamente un ruolo fondamentale e riconosciuto per accompagnarli nelle loro scelte di acquisto”.

Codici a barre: dopo 50 anni si avvicina l’addio a favore dei QR code

Correva il 26 giugno 1974 quando il codice a barre passava per la prima volta dalla cassa del supermercato Marsh nella città di Troy, in Ohio, sulla confezione di chewing-gum Wrigley’s al gusto juicy fruit. Costo: 0,61 cent. Da allora il codice a barre è stato adottato da retailer e produttori come metodo universale per identificare i prodotti di largo consumo e attualmente è presente sulle confezioni di oltre 1 miliardo di referenze e viene scansionato miliardi di volte ogni giorno. Ora, nel cinquantesimo anniversario di quel primo “bip” che ha fatto la storia, 22 aziende leader mondiali del largo consumo firmano una dichiarazione congiunta per chiedere che retailer e produttori adottino, entro dicembre 2027, i codici 2D di nuova generazione: i QR code standard GS1. L’iniziativa, denominata “Sunrise 2027”, dà quindi il via a una seconda rivoluzione del codice a barre ossia la transizione globale ai QR code standard GS1, che possono contenere una grande quantità di informazioni sui prodotti e renderle facilmente accessibili tramite smartphone, abilitando una vasta gamma di potenzialità che rivoluzioneranno completamente l’esperienza dei consumatori.

Rivoluzionare l’esperienza del consumatore
A differenza dei codici a barre tradizionali, i QR code standard GS1 possono collegare i consumatori a una vasta quantità di informazioni sui prodotti, come istruzioni per l’uso e il riciclo, indicazioni sulla sicurezza, informazioni nutrizionali e certificazioni. Grazie alla facilità di accesso alle informazioni tramite smartphone, i QR code standard GS1 aprono una serie di nuove possibilità, come fornire tutte le informazioni di cui i consumatori hanno bisogno e che desiderano, migliorare la tracciabilità e promuovere l’efficienza attraverso la catena di fornitura, consentendo allo stesso tempo la scansione alla cassa.

In particolare, i QR code standard GS1 permettono di offrire:

  • Scelte più consapevoli e smart: i QR code standard GS1 permettono alle informazioni di superare il limite dello spazio disponibile sul packaging dei prodotti e possono così migliorare l’esperienza del consumatore collegandolo a informazioni aggiuntive sul web, come video tutorial, consigli d’uso, ricette o altre informazioni rilevanti per l’acquisto.
  • Comunicare la sostenibilità: con la crescente richiesta da parte dei consumatori di comprendere l’impatto ambientale dei prodotti che acquistano, i QR code standard GS1 possono fornire informazioni come la provenienza di un prodotto, i suoi componenti, l’impronta di carbonio e indicazioni sul riciclo o il riutilizzo degli imballaggi.
  • Cibo più sicuro: oltre a indicazioni su salute e nutrizione, i QR code standard GS1 forniranno informazioni normative, consigli dettagliati su allergie e date di scadenza, consentendo di respingere alla cassa gli alimenti scaduti e di vendere quelli prossimi alla scadenza a prezzi ridotti, con conseguente riduzione degli sprechi alimentari.

“Il passaggio ai QR code standard GS1 è fondamentale per il futuro del nostro settore” afferma Francesco Del Porto, Global Chief Customer Officer & President Region Italy di Barilla Group. “Questi codici offrono diversi vantaggi che possono migliorare significativamente la tracciabilità, la sicurezza alimentare, la protezione dei consumatori, l’efficienza e la trasparenza della supply chain, la conformità normativa e le relazioni con le autorità, la comunicazione con i consumatori e la consapevolezza delle loro scelte di acquisto. Sono convinto che questa tecnologia innovativa possa aumentare il valore dei nostri brand e del servizio ai consumatori e che giocherà un ruolo importante nel futuro del nostro settore. Vogliamo essere protagonisti attivi di questo cambiamento rivoluzionario”.

Francesco Del Porto è Presidente di GS1 Italy, l’associazione che rappresenta GS1 nel nostro Paese ed è impegnata in prima linea nel promuovere la diffusione dei QR code standard GS1 in Italia. Qui oggi si contano oltre 350 mila prodotti di largo consumo confezionato dotati di codice a barre GS1, che vengono passati 32,4 miliardi di volte l’anno alle casse di supermercati, ipermercati e punti vendita a libero servizio per un totale di 2,7 miliardi di scontrini emessi. “Il passaggio alla nuova generazione di codici a barre 2D sarà un momento epocale, proprio come lo fu l’introduzione del codice a barre. Il nostro settore deve farlo insieme e insieme raggiungere l’obiettivo di scambiare dati rilevanti e affidabili con i partner, le autorità e soprattutto i consumatori, che sono sempre più interessati a sapere tutto sui prodotti che acquistano” sottolinea Silvia Bagliani, VP & Managing Director Italy di Mondelēz International, che in GS1 Italy ricopre la carica di Vicepresidente. “Ritengo che la cultura dei dati sia fondamentale per aumentare il valore del rapporto delle nostre aziende con i consumatori e la reputazione dell’intero settore”.

Sunrise 2027
L’iniziativa “Sunrise 2027” è uno sforzo innovativo e collaborativo per far progredire il settore dei beni di consumo in termini di efficienza, sicurezza e sostenibilità con gli standard globali GS1. Le aziende che hanno unito le forze con GS1 sono un gruppo di leader con un valore di mercato di oltre 1,5 trilioni di dollari. Queste aziende operano in più di 160 paesi e raggiungono miliardi di consumatori in tutto il mondo, aprendo così la strada al successo del progetto. Le 22 aziende che hanno firmato la dichiarazione congiunta globale sono: Produttori: Barilla Group, Dr. Oetker, L’Oréal, Master Kong (Tingyi Holding Corp.), Mengniu Group, Mondelēz International, Nestlé, Savencia Fromage & Dairy, The J.M. Smucker Co., The Procter & Gamble Company, Tsingtao Beer Ltd., WH Group (Henan Shuanghui Development Co.), Yili Group. Retailer: 7-Eleven (CP ALL Thailand), AS Watson, Carrefour, IGA, Lidl International, Metro, Migros Ticaret A.S. Marketplace: Alibaba.com (Taobao & Tmall Group), JD.com Group.

L’obiettivo di questa collaborazione è l’adozione dei QR code standard GS1 entro la fine del 2027 a livello globale. Per far ciò, le aziende dovranno valutare tecnologia e processi interni per sfruttare al massimo le potenzialità dei nuovi codici, e aggiungere informazioni più dettagliate sul prodotto nei codici QR, anche in modo graduale per consentire di pianificare le modifiche secondo i propri ritmi. Sarà altresì necessario uno sforzo coordinato tra produttori e distributori: i produttori dovranno iniziare a implementare i QR code standard GS1 sulle confezioni dei loro prodotti, mentre i retailer dovranno assicurarsi che gli scanner delle casse nei loro punti vendita siano attrezzati per leggere questi codici di nuova generazione. “Prevediamo che il passaggio ai QR code standard GS1 avverrà gradualmente in tutto il mondo, ma una cosa è certa: quelli che accelereranno questa trasformazione saranno meglio posizionati per sbloccare nuove preziose funzionalità e fornire maggiori benefici ai loro clienti e consumatori” dichiara Mark Batenic, Presidente di Independent Grocers Alliance (IGA) e chairman del management board GS1. Il cambiamento è già in corso con la sperimentazione della nuova tecnologia in 48 Paesi del mondo, che rappresentano l’88% del PIL mondiale.

A maggio sale il fatturato della Gdo (9,5 miliardi), in ripresa ittico e ortofrutta

Durante lo scorso maggio secondo NIQ (NielsenIQ), che ne “Lo stato del Largo Consumo in Italia” analizza mensilmente l’andamento dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane, il fatturato registrato dalla Gdo a totale Omnichannel in Italia ha raggiunto 9,5 miliardi di euro: un trend positivo del +2,7%, rispetto alla performance dello stesso mese nel 2023. Sempre a maggio inoltre l’indice di inflazione teorica nel largo consumo confezionato (lcc), ha registrato una diminuzione di 0,4 punti percentuali (dato congiunturale) rispetto al valore di aprile segnando un +0,8% a Totale Italia Omnichannel e una variazione reale dei prezzi del -0,4%. L’analisi di NIQ sottolinea quindi un andamento positivo per la maggioranza dei canali distributivi, e questa tendenza è guidata da specialisti drug (+9,6%), seguiti da discount (+3,8%), supermercati (+3,4%) e superstore (+2,1%). Tuttavia, vi è una diminuzione dell’andamento del fatturato nei canali iper>4500 (-1,5%) e liberi servizi (-1,4%).

Trend in crescita anche per le vendite in promozione, con un’incidenza promozionale del 24,4% per il mese di maggio 2024 a totale Italia (+1,2 pp. rispetto allo stesso mese del 2023). Sul fronte dei prodotti a marchio del distributore (mdd), a maggio la quota registra il 23,1% del lcc nel perimetro iper, super e liberi servizi, mentre a Totale Italia Omnichannel si attesta al 32% (discount inclusi).

Cosa mettono gli italiani nel carrello della spesa
Tenendo presente il rapporto tra valori e volumi a totale Italia Omnichannel, nel comparto grocery, a maggio l’indagine di NIQ evidenzia un trend in crescita a valore del +2% (vs 2023) e una risalita dei volumi pari a 2,4%. Nel mese di maggio, tra le aree merceologiche che hanno registrato un’importante crescita rispetto al 2023 si evidenziano i prodotti ittici con l’incremento a valore del +12,1% e del 20,6% a volume, seguiti dai prodotti ortofrutta con un +6% a valore e +6,7% a volume. A questi si somma il caso delle carni con un valore a crescita zero e una quota a volume del +4,5%. In generale, per quanto riguarda i volumi si rileva un trend positivo per tutti i comparti.

In merito all’andamento dei volumi dei canali distributivi a totale grocery, spicca la crescita degli specialisti drug con il +5,8% rispetto a maggio 2023 e il +7,7% a valore, seguiti dai discount al +4,4% (+2% a valore) e dai supermercati che registrano un indice del +2,9% di risalita dei volumi e un +3% a valore. Per quanto riguarda il fresco (peso fisso + peso variabile) risulta in crescita in tutti i canali distributivi, ad eccezione degli iper>4500 (-0,3%). Tra le categorie merceologiche più dinamiche all’interno del comparto, frutta e verdura con il +6,7% detiene il primo posto, seguita subito dopo da pane & pasticceria & pasta (+5,5%) e gastronomia (+4,2%). La salumeria invece si attesta come la categoria con il trend più basso rispetto alle altre (-0,8%).

Centromarca: occorre una politica industriale che non penalizzi l’Italia nel mercato globale

Nel corso dell’incontro “Geopolitica, società, innovazione – Scenari e priorità per l’Industria di Marca” promosso alla Triennale di Milano, Centromarca, Associazione Italiana dell’Industria di Marca, ha richiamato l’attenzione del governo su temi come competitività, innovazione, sostenibilità e legalità. “Abbiamo bisogno di una politica industriale che favorisca fusioni e acquisizioni, perché la taglia delle nostre imprese ci penalizza nel mercato globale”, ha sottolineato il Presidente Francesco Mutti. “È inoltre fondamentale finalizzare le risorse pubbliche sui comparti strategici e creare le condizioni migliori per gli investimenti, in particolare quelli destinati alla digitalizzazione e allo sviluppo sostenibile”. Nette pure le considerazioni sulla legalità: “Chi non rispetta le regole, altera la concorrenza e compete in modo sleale. L’illegalità si combatte con leggi chiare e controlli rigorosi, perché il corretto andamento del mercato è elemento d’interesse collettivo”.

Su questo ventaglio di priorità, Centromarca ha quindi concentrato i suoi interventi ai tavoli istituzionali, portando la voce di un settore fondamentale per l’Italia: 200 aziende industriali manifatturiere, alimentari e non food, che commercializzano 2.400 marchi, sviluppano un giro d’affari di 64 miliardi di euro (in un mercato Gdo che vale 94 miliardi) e occupano 97mila persone. Una compagine di realtà eccellenti da cui scaturiscono 70 miliardi di valore condiviso a monte e a valle della loro attività (un quarto del prodotto interno lordo dei soli settori agroalimentare e vitivinicolo). Ogni occupato nell’industria di marca genera sette posti di lavoro nella filiera del largo consumo e dieci complessivi in Italia. L’associazione è impegnata nel contrasto all’introduzione di nuove tasse sui consumi e a qualsiasi ipotesi di rafforzamento di quelle esistenti. “Gli effetti che ne deriverebbero sul potere d’acquisto delle famiglie, sulla dinamica della domanda interna e sui livelli occupazionali sarebbero fortemente negativi”, ha rilevato Mutti. 

“Siamo il comparto responsabile che ha evitato di scaricare a valle istantaneamente i pesanti aumenti esogeni di costo che in questi anni sono piovuti sui nostri conti economici”, ha ricordato ancora Mutti. L’analisi dei bilanci mostra che tra il 2020 e il 2022 l’incidenza dei costi sostenuti, dalle industrie aderenti a Centromarca, per l’acquisto di materie prime è cresciuta dal 54,5% al 57,8%. Energia elettrica, acqua e gas hanno visto il loro peso aumentare dall’1,3% al 2,4%. Gli extracosti sono stati in parte assorbiti nei conti economici e in parte trasferiti a valle con estrema gradualità. Per effetto della crescita dei costi l’utile netto complessivo è calato dal 5,5% al 4,6%. A una fase critica per la congiuntura e i mercati l’industria di marca, nel suo insieme, ha risposto mantenendo o potenziando gli investimenti. Il 6% delle entrate è stato destinato alla ricerca e allo sviluppo. Il 63% delle aziende ha aumentato gli impieghi in tecnologie digitali, come le piattaforme di e-commerce, l’intelligenza artificiale e gli strumenti per la gestione dei big data. Oltre il 70% ha aumentato gli stanziamenti destinati alla sostenibilità, con focus sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica e sull’adozione di pratiche di economia circolare. L’industria del largo consumo, complessivamente, rappresenta l’11,6% di tutti i beni manifatturieri nell’Unione europea. Il 61%, pari a 276 miliardi di euro, resta all’interno dei confini; il 39%, pari a 174 miliardi di euro, è esportato. I prodotti di marca europei, particolarmente richiesti in tutto il mondo, rappresentano il 33% del saldo commerciale positivo dell’Ue. Investendo 81 miliardi di euro l’anno nell’Unione Europea, l’industria dei beni di largo consumo contribuisce significativamente alla competitività e all’innovazione.

Alle tavole rotonde di approfondimento che hanno caratterizzato l’incontro hanno preso parte: Paolo Barilla (Vicepresidente Gruppo Barilla), Marco Bentivogli (esperto di politiche industriali e del lavoro Base Italia), Mirja Cartia d’Asero (Amministratrice delegata Gruppo 24 Ore), Roberto Leopardi (Group ceo e general manager Bolton), Paolo Magri (Vicepresidente esecutivo Ispi), Mara Panajia (Presidente e amministratrice delegata Henkel Italia), Corrado Passera (Fondatore e amministratore delegato illimity), Vincenzo Perrone (Professore ordinario Università Bocconi), Cristina Scocchia (Chief executive officer illycaffé), Andrea Scotti Calderini (Fondatore e ceo Freeda), Veronica Squinzi (Amministratrice delegata Gruppo Mapei), Massimiliano Valerii (Direttore generale Censis). Per le conclusioni è intervenuto il ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti.

Selex, fatturato oltre 20 miliardi e 540 milioni di investimenti sulla rete

Selex chiude il bilancio 2023 con tutti gli indicatori chiave in crescita, a partire dal fatturato al consumo complessivo che, con un +11% rispetto al 2022, raggiunge i 20,2 miliardi di euro. Si confermano dunque le previsioni anticipate a fine 2023, mostrando una crescita costante nei primi cinque mesi dell’anno che si attesta a +5,4%, rispetto alla crescita del comparto nazionale pari al +1,1% (fonte NiQ, LCC Iper+Super), mentre la quota di mercato del gruppo raggiunge il 15,1% (potenziale GNLC totale fatturato, fonte NiQ gennaio 2024). L’Assemblea dei soci, svoltasi pochi giorni fa a Istanbul, ha confermato Alessandro Revello (Dimar) alla Presidenza del gruppo per il prossimo triennio, nominando il nuovo consiglio di amministrazione che sarà composto dai due Vice Presidenti Cav. Marcello Cestaro (Gruppo Unicomm) e Marco Odolini (Italbrix) e dai sei consiglieri di amministrazione Dario Brendolan (MaxiDì), William Camilletti (L’Abbondanza), Laura Gabrielli (Magazzini Gabrielli), Francesco Murgia (Superemme), Giancarlo Panizza (Rialto) e Francesco Pomarico (Megamark).

“Aver ricevuto l’unanime fiducia da parte di tutte le imprese socie a prolungare di un altro triennio il mio impegno come Presidente del Gruppo Selex, peraltro nell’anno in cui ricorre il nostro sessantesimo anniversario, è motivo di grande orgoglio personale – ha dichiarato Alessandro Revello, Presidente Gruppo Selex –. Il nostro gruppo si caratterizza da sempre per il grande senso di appartenenza delle imprese socie. Siamo davvero soddisfatti del livello di crescita e coesione raggiunto negli ultimi anni: insieme a tutti i nostri imprenditori continueremo a coniugare l’attenzione ai risultati e all’innovazione delle nostre organizzazioni, con l’impegno ad assicurare ai nostri clienti la difesa del potere d’acquisto in un momento storico come quello attuale, dove tra le priorità è fondamentale garantire la massima competitività di prezzo dei nostri punti di vendita”.

A ottobre, Gruppo Selex celebrerà il 60° anniversario, un traguardo che giunge in un momento di continua espansione e riconoscimento da parte del mercato, coincidendo anche con il raggiungimento per il gruppo della prima posizione per quota di mercato all’interno della grande distribuzione italiana. Le stime di fatturato per il 2024 restano confermate con un obiettivo di 21,1 miliardi di euro e una previsione di crescita verso il 2023 del +4,5%. A supporto di questo obiettivo, è in corso il piano di investimenti di 540 milioni di euro destinato all’apertura nell’arco dell’anno di 65 nuovi negozi e alla ristrutturazione di 94 punti vendita esistenti.

“I primi mesi del 2024 evidenziano una fase di debolezza per i consumi – afferma Maniele Tasca, Direttore Generale del Gruppo Selex – la nostra priorità è rassicurare i nostri clienti attraverso prezzi e promozioni più convenienti possibili. Nel contempo siamo impegnati nello sviluppo di programmi innovativi in grado di sostenere ed ampliare la distintività delle nostre Imprese, con l’obiettivo principale di favorire la fidelizzazione dei nostri clienti”. L’assemblea è stata anche un’importante occasione per presentare i traguardi raggiunti dai molti progetti di centrale e fare il punto sulle prospettive per i prossimi mesi. Particolare importanza è attribuita alle alleanze strategiche del Gruppo Selex con la centrale acquisti ESD Italia e la centrale internazionale EMD, collaborazioni destinate a rafforzarsi ulteriormente nel futuro. Nel corso del 2023 le marche del distributore hanno consolidato ulteriormente il proprio ruolo, offrendo prodotti di qualità a un prezzo inferiore rispetto a quelli di marca. Le 7.900 referenze mdd del gruppo hanno registrato un incremento in termini di cifra d’affari pari al +19,8%. Significativo infine anche il ruolo del segmento Cash&Carry, che registra una crescita del +14,2% rispetto al mercato italiano del settore (9,4%, fonte Circana).

Conad Nord Ovest chiude il 2023 a 5 miliardi: decisivi localismo e mdd

Conad Nord Ovest archivia il 2023 con giro d’affari di 5,07 miliardi di euro, un incremento vendite sul 2022 del 7% e una quota di mercato complessiva del 15,8% nei territori di competenza. Utile netto di 61 milioni di euro e un patrimonio netto di 922 milioni di euro. Nonostante l’anno connotato dalla forte incertezza, Conad Nord Ovest ha quindi continuato a crescere e consolidarsi come punto di riferimento per la comunità in cui opera, grazie a 371 soci imprenditori, 589 punti vendita e oltre 18.000 collaboratori, che hanno operato responsabilmente per generare valore e servizio in tutti i territori di competenza: Piemonte e Valle d’Aosta, Liguria, Emilia (province di Modena, Bologna e Ferrara), Toscana, Lazio (province di Roma e Viterbo), Lombardia (provincia di Mantova) e Sardegna. Il dialogo quotidiano dei soci imprenditori con il territorio ha permesso a Conad Nord Ovest di rispondere efficacemente alle esigenze emergenti dei clienti e delle comunità locali, raggiungendo traguardi importanti. Una forte strategia aziendale, distintiva ed identitaria incentrata su localismo, qualità e convenienza del prodotto a marchio. Una visione che pone le persone e la sostenibilità economica, sociale e ambientale al centro. Punti cardine per garantire un servizio distintivo e una competitività elevata: innovazione, digitalizzazione, ottimizzazione del network logistico ed efficientamento della rete di vendita.

“Il 2023, segnato da forti spinte inflattive e tensioni internazionali, ha portato con sé sfide impegnative, che hanno messo a dura prova il potere d’acquisto delle famiglie italiane. In questo contesto, hanno fatto la differenza i nostri soci e una attenta strategia, generando valore per le persone e le comunità” dichiara Adamo Ascari, Amministratore Delegato di Conad Nord Ovest. “Il nostro impegno valorizza l’esperienza di oltre 60 anni di cooperazione, rafforza, innovando, le nostre “Radici nel futuro” e sostiene la crescita e l’intergenerazionalità delle imprese e dei soci. Abbiamo ottimizzato e migliorato, attraverso innovazione, digitalizzazione e intelligenza artificiale, i nostri processi e servizi e la nostra offerta commerciale, per continuare a dare risposte precise ed efficaci ai clienti. Priorità, proporre prodotti di qualità a prezzi competitivi e nuove esperienze d’acquisto. Abbiamo progettato un network logistico avanzato ed efficiente e una nuova sede con ampi spazi dedicati alla scuola di formazione. Il futuro ci vede pronti all’azione, con una chiara visione: non c’è innovazione senza persone che la governino e la indirizzino, per renderlo un luogo di nuove opportunità. In sintesi, confermiamo le persone, la sostenibilità e l’innovazione al centro della nostra strategia”.

Per l’occasione è stato presentato anche il secondo Rapporto di Sostenibilità, che rafforza ulteriormente l’impegno del Gruppo sui temi ESG (Environment, Social, Governance). Questo bilancio adotta la matrice di doppia materialità, anticipando le nuove direttive internazionali sulla rendicontazione non finanziaria, essenziale per definire obiettivi chiari e una roadmap per raggiungerli e misurarne l’efficacia. “Questo secondo Bilancio di Sostenibilità è parte integrante della nostra identità distintiva. Un’ulteriore conferma della costante attenzione che riserviamo alla comunità e ai territori in cui operiamo, agendo responsabilmente e con una strategia di lungo periodo che ci consente di presidiare territori e contesti anche differenti tra loro” ha detto il Presidente di Conad Nord Ovest Roberto Toni. “Il nostro modello di governance, centrato sui soci imprenditori, è l’elemento distintivo che ci permette di raggiungere questi traguardi e ci differenzia dai competitor. I nostri Soci sono il motore della cooperativa: operano sul territorio, conoscono le persone e rispondono ai loro bisogni con azioni dirette, vicinanza e ascolto. Grazie alla loro presenza capillare e alla loro partecipazione attiva, possiamo rimanere connessi con le comunità, garantendo risposte rapide e mirate alle necessità emergenti”.

Anche nel 2023 la Cooperativa si è distinta per l’impegno profuso a sostegno del potere d’acquisto dei clienti attraverso una proposta commerciale completa, di qualità e conveniente, promuovendo iniziative di fidelizzazione e campagne di sensibilizzazione che incoraggiano scelte alimentari sostenibili. Nel 2023 a 2,7 milioni di clienti possessori di carta fedeltà è stato erogato un risparmio di 178 milioni di euro, di cui oltre 79 milioni investiti in iniziative di fidelizzazione. I prodotti della marca del distributore hanno avuto un ruolo fondamentale, garantendo convenienza, alta qualità e sostenibilità ambientale. Nella rete di vendita di Conad Nord Ovest, l’incidenza dell’mdd ha raggiunto il 33%, per un fatturato totale di 1,45 miliardi di euro. Un ulteriore sostegno al potere d’acquisto delle famiglie è stato il potenziamento dell’operazione Bassi e Fissi, che ha offerto un paniere di oltre 600 prodotti garantendo un risparmio medio del 28%. Nel 2023, Conad Nord Ovest ha rafforzato la leva del localismo, continuando a sostenere le imprese e le economie locali. La cooperativa ha coinvolto 1.376 fornitori locali, generando un volume di affari di oltre 433 milioni di euro, di cui 108 milioni realizzati con i prodotti “I Nostri Ori”, marchio simbolo della valorizzazione e dello sviluppo dei piccoli fornitori, delle filiere di eccellenza e della salvaguardia delle produzioni locali. Il localismo si conferma leva strategica: il rapporto di stretta collaborazione instaurato con i propri fornitori locali è una delle leve distintive dell’insegna, che sul rapporto con il territorio ed il localismo, ha costruito il proprio successo.

Per il triennio 2024-2026, la Cooperativa ha definito un ambizioso piano di sviluppo con investimenti per oltre 604 milioni di euro: destinati a nuove aperture e ristrutturazioni, al potenziamento delle strategie commerciali e logistiche, alla strategia ESG verso la sostenibilità ambientale e sociale e alla valorizzazione del capitale umano con la Scuola di formazione “Crescere Insieme”. Questi investimenti si sommano ai 165 milioni del 2023, che hanno permesso l’apertura di 20 nuovi punti vendita, 15 nuovi concept store e la ristrutturazione di 28 negozi, dimostrando un impegno costante verso l’innovazione e la crescita. Conad Nord Ovest punta a consolidarsi come leader della gdo in termini di sostenibilità, generando un impatto positivo sia all’interno dell’azienda sia nell’ecosistema in cui opera. Nel 2023, la cooperativa ha investito per un network logistico all’avanguardia e punti vendita moderni, ridotto le emissioni di Co2, incrementato l’impiego di mezzi a basso impatto e destinato oltre 9 milioni di € in progetti a supporto delle comunità per sostenere le scuole, migliorare i servizi sanitari, aiutare le nuove generazioni, combattere la violenza di genere insieme alla promozione dello sport inclusivo, della cultura e della tutela dell’ambiente. Grazie all’ottimizzazione dei processi e una migliore efficienza operativa, è stato ridotto il valore economico dello spreco alimentare di 1 milione di euro.

Illuminotecnica: Imoon presenta Ambient, la soluzione destinata al retail

La luce riveste ormai un ruolo chiave nel settore retail: influenza l’esperienza di acquisto, può risultare decisiva nell’attrarre la clientela, arricchire la customer experience e trasformare il punto vendita in un luogo di successo. Tenendo a mente questi criteri, Imoon, azienda attiva nel settore dell’illuminazione professionale, ha messo a punto Ambient, la nuova soluzione per una gestione dell’illuminazione dinamica e flessibile.

Grazie a un avanzato sistema plug-in, Ambient si distingue per la sua capacità di integrare diversi elementi tecnici, inclusi corpi illuminanti lineari, spot, illuminazione d’emergenza e sistemi audio wireless, in un unico sistema modulare su binario elettrificato. Il cuore tecnico del sistema risiede nella sua compatibilità con i protocolli di lighting control più avanzati, che permette una facile integrazione in qualsiasi contesto retail e una personalizzazione senza precedenti dell’illuminazione. Tale flessibilità è ulteriormente arricchita dalla possibilità di passare agilmente tra diverse intensità e tipologie di luce, dalla generale all’accent lighting, adattandosi perfettamente sia alle aree di transito che a quelle dove si desidera mettere in risalto specifici prodotti. I proiettori led di alta definizione incorporati in Ambient giocano un ruolo cruciale nell’esaltare la presentazione dei prodotti, migliorando significativamente i colori e il contrasto. Questa caratteristica non solo aumenta l’attrattiva visiva degli articoli esposti, ma contribuisce anche a creare un’atmosfera accogliente e stimolante per i clienti, potenziando l’esperienza di acquisto.

“Ambient rappresenta una risposta concreta alle esigenze mutevoli del mercato retail, offrendo operatori commerciali uno strumento versatile per adattarsi rapidamente a nuove configurazioni di spazio e tendenze di consumo, senza compromettere l’efficienza energetica. Questo sistema testimonia quindi non solo l’impegno di Imoon verso soluzioni sostenibili e di design, ma stabilisce anche nuovi standard nel settore dell’illuminazione retail, combinando estetica avanzata, funzionalità superiore ed efficienza energetica” ha detto Massimiliano Giussani, Sales Director di Imoon.

Due case history: Conad a Roma e Coop di Cesate
Imoon ha fornito un’ampia gamma di soluzioni al Conad nel centro di Roma, tra cui il Cyberwing, un corpo illuminante ideato per l’illuminazione di corsia che, grazie alla regolazione dei gruppi ottici laterali, permette di adattarsi perfettamente all’altezza degli scaffali garantendo un controllo preciso della luce. Poi il Venere Pro, che contribuisce a creare un ambiente coeso e i design di Makris, che aggiungono un tocco di originalità. Il progetto per Conad evidenzia l’orientamento di Imoon verso soluzioni di illuminazione che mirano a migliorare l’esperienza di acquisto, garantendo al contempo efficienza energetica e sostenibilità, grazie anche all’uso del sistema Dali per una gestione ottimale della luce.

Il negozio Coop di Cesate invece ha adottato Ambient per migliorare l’esperienza di acquisto del cliente e aumentare l’efficienza energetica del punto vendita. Massimiliano Giussani ha evidenziato l’obiettivo primario del progetto: un risparmio energetico significativo, mirando a “7 o 8 watt al metro quadro”. Questo traguardo è stato raggiunto attraverso un approccio su misura che ha permesso non solo di minimizzare i consumi energetici ma anche di ridurre i costi associati all’impianto elettrico. Un elemento distintivo del progetto è stata l’integrazione di molteplici funzionalità in un unico sistema innovativo. “Grazie al sistema Ambient, che incorporava sia il cablaggio di emergenza sia il sistema audio, abbiamo ottenuto un ambiente visivamente più pulito e un risparmio costante nel tempo,” ha sottolineato Giussani. Questa integrazione ha contribuito a migliorare l’estetica interna del negozio e a ottimizzare l’efficienza operativa. L’esperienza di acquisto è stata ulteriormente valorizzata dall’uso di led full color nel reparto ortofrutta, che ha esaltato la freschezza e il colore dei prodotti e dalla personalizzazione delle casse e della facciata esterna, rendendole più invitanti e coerenti con l’immagine Coop.

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