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Americani innamorati della dieta mediterranea: vola l’export di formaggi, vino e olio

Volano le esportazioni negli Stati Uniti dei prodotti-simbolo dello stile alimentare italiano che negli ultimi dieci anni hanno fatto registrare aumenti in valore anche a tripla cifra: dal +67% dell’olio d’oliva al +193% della pasta. Il dato emerge da una recente analisi di Coldiretti su dati Istat elaborata per il Summer Fancy Food 2024 e diffusa in occasione dell’iniziativa al Farmers Market Grow Nyc di Union Square a New York, nella prima giornata dedicata alla Dieta mediterranea negli Usa, alla presenza del Presidente della Coldiretti Ettore Prandini, dell’Amministratore Delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia e del Direttore di Campagna Amica Carmelo Troccoli.

Nel più famoso mercato contadino della Grande Mela, insieme al Consorzio mozzarella di bufala campana Dop e a quello del Grana Padano Dop, gli agricoltori della Coldiretti si sono messi all’opera coinvolgendo le famiglie newyorchesi nella preparazione della pasta fatta in casa e nella conoscenza di alcune delle ricette della tradizione contadina che esaltano i prodotti del vero made in Italy. Una lezione di dieta mediterranea con la speciale partecipazione di Mimmo La Vecchia, uno degli storici casari italiani che, per la prima volta, ha portato a New York l’arte della vera mozzarella di bufala, facendo vedere dal vivo le diverse fasi di lavorazione di uno dei prodotti principali del nostro made in Italy promosso dal Consorzio di tutela.

Le vendite di pummarola&co. negli States sono praticamente triplicate (+133%) ma anche i formaggi, dal Parmigiano Reggiano dop al Grana Padano dop, sono quasi raddoppiate con +86%, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. E anche il vino è sempre più presente sulle tavole americane con un incremento del 63% in valore. Ma il prodotto simbolo resta l’olio d’oliva, con gli Stati Uniti che hanno scavalcato la Spagna al secondo posto tra i maggiori consumatori mondiali, con 375mila tonnellate, ed entro il 2030 potrebbero superare addirittura l’Italia.

Epipoli e Flowe lanciano RetailPay, il nuovo sistema di branded payment per i retailer

Si chiama RetailPay il nuovo digital wallet nato dalla collaborazione tra Epipoli, l’abilitatore di soluzioni di pagamento alternative per il mercato retail che ha introdotto le gift card in Italia, e Flowe, società benefit del Gruppo Bancario Mediolanum e Istituto Italiano di Moneta Elettronica. RetailPay unisce l’esperienza di Epipoli nella realizzazione di prodotti prepagati e di programmi di engagement, con la consolidata esperienza nella gestione dei conti di pagamento di Flowe. L’obiettivo comune è abilitare i punti vendita a erogare servizi finanziari mettendo a disposizione delle insegne l’opportunità di generare ricavi attraverso soluzioni di finanza integrata, ovvero l’Embedded Finance.

Sviluppato in ottemperanza con la PSD2 e già in coerenza con gli obiettivi previsti dalla PSD3, la nuova direttiva sui servizi di pagamento che sarà presto emanata dalla Banca Centrale Europea, RetailPay prevede l’espansione delle funzionalità dei punti vendita in ambito dei servizi finanziari. La direttiva consente, infatti, di integrare prodotti e servizi finanziari, tradizionalmente offerti dalle banche, all’interno di un sistema di pagamento privativo e personalizzabile per le insegne aderenti. RetailPay, ad esempio, permette ai consumatori di pagare la spesa nel punto vendita con il proprio cellulare attraverso l’app e all’interno del programma fedeltà dell’insegna, semplificando così l’accesso ai servizi finanziari da parte dei consumatori.

Dopo il successo delle gift card – dette anche Branded Currency (valuta di marca) -, il lancio di RetailPay porta in Italia le ultime tendenze internazionali dei pagamenti digitali, favorendo lo sviluppo di circuiti di pagamento privativi. Tale tendenza è confermata dalle esperienze negli USA di Walmart Pay, Kroger Pay e Starbucks che, con 30 milioni di utenti, è la seconda app più usata negli Stati Uniti per i mobile payment in store, superata solo da Apple Pay. Il nuovo e-wallet RetailPay consente di effettuare i pagamenti tramite smartphone tra consumatori e punti vendita delle insegne attraverso l’integrazione diretta in cassa, senza ricorrere ai sistemi di pagamento tradizionali. Può essere ricaricato con il proprio conto corrente, in contanti presso i punti vendita stessi o tramite l’uso di gift card e carte prepagate.

“Con RetailPay diamo il benvenuto a uno strumento rivoluzionario che promuove una relazione sempre più stretta tra i sistemi di pagamento alternativi e il mondo del retail in ottica Embedded Finance. Forti di un’esperienza decennale nel mondo dei prodotti prepagati, la collaborazione con un istituto di moneta elettronica come Flowe ci consente di compiere un deciso passo avanti, non solo nell’implementazione di sicurezza e compliance, ma anche nella possibilità di offrire prodotti finanziari anche ai consumatori non bancarizzati attraverso le insegne” ha detto Gaetano Giannetto, Fondatore e Presidente di Epipoli.

“Questa sinergia ci permette di coniugare la nostra competenza nei pagamenti elettronici con la capacità di Epipoli di offrire soluzioni di pagamento personalizzate per i retailer e per ogni specifico brand. Flowe mette a disposizione l’esperienza maturata in ambito consumer per offrire soluzioni di Banking-as-a-service che consentono loro di accrescere la competitività sul mercato di riferimento. In un futuro sempre più digitale, le organizzazioni che sapranno innovare abbracciando i nuovi trend saranno più competitive e agili, perché sapranno sfruttare appieno i vantaggi offerti dai nuovi scenari digitali dei pagamenti” ha aggiunto Ivan Mazzoleni, CEO di Flowe.

Bilancio in ascesa per Gruppo VéGé: fatturato a 13 miliardi e primo retailer Gdo per crescita

Benché l’anno trascorso sia stato caratterizzato in larga parte dalle difficoltà legate alla spirale inflattiva che rendono incerto il mercato da oltre due anni, il bilancio del Gruppo VéGé restituisce l’immagine di un’azienda solida e coesa, focalizzata sulla missione di garantire qualità e convenienza al cliente. Il primo dato in evidenza è il balzo del fatturato al consumo che si attesta a quota 13,78 miliardi di €, pari al +9,4% su base annua; ciò avvalora le proiezioni per il 2024, col recente ingresso dell’impresa Apulia, che stimano un’ulteriore progressione a 15,70 miliardi di € (+14%). Gruppo VéGé si conferma inoltre, sulla scorta delle rilevazioni GNLC-NielsenIQ, l’organizzazione della Gdo italiana con il maggior tasso di crescita a livello nazionale. Se a fine 2023 il Gruppo figurava al quinto posto nel ranking GNLC con una quota di mercato del 7,5%, nell’edizione diffusa a fine marzo 2024 VéGé ha raggiunto la quarta posizione con una quota del 8,3%. Sempre in sede di GNLC, inoltre, Gruppo VéGé risulta primo per potenziale non food (13,8%) e terzo per numero di punti vendita.

L’impegno di Gruppo VéGé a sostegno della crescita del proprio network di vendita multinsegna e omnicanale trova riscontro sia nell’apertura, pianificata per l’anno in corso, di 79 punti di vendita tra ipermercati, supermercati, C&C e nuove unità negli specializzati e nel libero servizio, sia nello sviluppo dei servizi legati allo shop online e alla home delivery. Allo stato, infatti, i punti di ritiro “click & collect” attivi hanno raggiunto quota 290 e sono 11 le regioni coperte dalla home delivery attraverso gli accordi siglati con Glovo, Everli e Alfonsino. Sono in via di definizione, inoltre, ulteriori due partnership in vista dell’ampliamento del servizio. Anche nel 2023 il Piano Promozionale Nazionale, composto da centinaia di referenze a prezzi scontati presenti a rotazione su tutta la rete nazionale di vendita VéGé, si è confermato strumento concreto per arginare gli effetti dell’inflazione sul carrello della spesa trasferendo ai consumatori un risparmio stimato, solo con referenze nazionali, in oltre 778 milioni di euro. Sul piano delle iniziative, espressione della vicinanza alle comunità e dirette a promuovere la coesione sociale, Gruppo VéGé può vantare il successo, nel 2023, sia di “Noi amiamo la scuola”, il programma di continuità su scala nazionale ha visto coinvolti oltre 7062 istituti scolastici in tutta Italia, sia della terza edizione di “Noi amiamo lo sport”, che ha visto la partecipazione di oltre 5669 Associazioni Dilettantistiche Sportive.

Da sinistra: Giorgio Santambrogio, Giovanni Arena ed Edoardo Gamboni, rispettivamente AD, Presidente e Direttore Commerciale Gruppo VéGé

“Ancora una volta i dati di bilancio sono assai più che soddisfacenti, a testimonianza di come l’impegno, l’acume e la collaborazione dei nostri imprenditori facciano la differenza, e quest’anno in particolare sono l’ideale introduzione alle celebrazioni del sessantacinquesimo dalla fondazione di Gruppo VéGé in Italia” dichiara il Cav. Giovanni Arena Presidente di Gruppo VéGé. “È nostro fermo proposito proseguire nel nostro percorso di crescita costante e sostenibile, con l’obiettivo immediato e fattibile di raggiungere una crescita e un consolidamento di spessore nel prossimo biennio e avendo come prospettiva a medio termine portare Gruppo VéGé a essere sul podio della Gdo italiana per quote di mercato e fatturato entro il 2030, con l’auspicio di superare i 20 miliardi di corrispettivi”.

“Ciò che più mi inorgoglisce è la mirabile capacità dei miei imprenditori nell’interpretare i concetti di responsabilità sociale. L’aiuto alle comunità sul territorio è infatti incredibile: migliaia di Istituti scolastici e di Associazioni Sportive Dilettantistiche sono infatti sostenute con l’aiuto economico dei nostri punti di vendita. Questo a mio avviso significa avere un ruolo sociale positivo” aggiunge Giorgio Santambrogio, AD di Gruppo VéGé. “Non posso che essere orgoglioso di lavorare fianco a fianco con imprenditori capaci in soli due anni di aumentare del 27% la produttività complessiva dei punti vendita”.

“Gruppo VéGé ha importantissimi obiettivi, uno dei quali, rilevantissimo da sempre, è il contrasto dell’inflazione” sottolinea infine Edoardo Gamboni, Direttore Commerciale di Gruppo VéGé. “La nostra attività negoziale, grazie alla collaborazione dell’industria di marca, accompagnata dalla solida crescita delle nostre imprese, sta generando risultati positivi, grazie ai quali riusciamo ad arginare inopportuni ed inaccettabili focolai di nuova inflazione. Area strategica, la competenza ed una conoscenza più approfondita sui movimenti tellurici delle materie prime, unita alla nostra determinazione, sono il vero utile strumento per favorire competitività della nostra offerta al consumo”.

L’Assemblea dei soci ha anche approvato la nuova impostazione societaria, semplificando in questo modo i processi intergruppo. Tutte le imprese socie della Gruppo VéGé entrano anche nella nuova VéGé Retail scpa, appena trasformata in consortile. L’Assemblea dei soci ha provveduto inoltre al rinnovo delle cariche in seno al Consiglio di amministrazione. Giovanni Arena, fresco di nomina a Cavaliere del Lavoro, è stata rieletto alla Presidenza sia della Gruppo VéGé che della VéGé Retail, con Giuseppe Maiello, Raffaele Piccolo e Francesco Barbon che condivideranno la vicepresidenza della VéGé Retail. Riconferma anche per Giorgio Santambrogio nell’incarico di Amministrare Delegato della Gruppo VéGé mentre il cav. Giuseppe Maiello è stato insignito della carica di Presidente Onorario. Il nuovo CdA della VéGé Retail risulta così composto: Arena Giovanni, Maiello Giuseppe, Piccolo Raffaele, Barbon Francesco, Gambardella Attilio, Rocchetta Vincenzo, Elias Michel, Caramico Camilla Tosano Andrea, De Zordi Adriano, Mastromartino Nicola, Irollo Luigi, con i nuovi ingressi di Sgaramella Antonio, Mion Stefano e Alessandro Buoso.

Agromonte, ora anche le passate siciliane sono nel bi pack

Dopo il lancio della confezione bi-pack di salse pronte, Agromonte presenta il medesimo formato anche per le passate siciliane, disponibile nelle due varianti “La Siciliana con Ciliegino” e “La Siciliana con Datterino”. La scelta di proporre una confezione multipla convenience da 2x520g, testimonia l’approccio sensibile dell’azienda verso le nuove esigenze di consumo, come la necessità di risparmio e un’attenzione sempre maggiore da parte dei consumatori alla spesa quotidiana. Il doppio prodotto inoltre avrà un ulteriore vantaggio, rendere possibile lo stoccaggio di una riserva in dispensa, pronta all’uso in caso di immediato bisogno.  

Due sono le referenze di passate presenti a scaffale, differenziate dal colore: rosso per la passata con Ciliegino e verde per quella con Datterino. Dense e corpose, mantengono nella coppia di bottiglie in vetro, la medesima ricettazione: nascono infatti dalla cura che da sempre la famiglia Arestia dedica alla scelta delle materie prime, lavorate artigianalmente, fino ad ottenere una passata dal gusto intenso e dal sapore mediterraneo. 

Le specialità Agromonte, a partire dalla coltivazione dei pomodorini fino alla loro trasformazione, sono realizzate totalmente in Sicilia, nel ragusano, seguendo i ritmi dettati dalla natura. La produzione è affidata a un personale specializzato che raccoglie la preziosa materia prima, grappolo dopo grappolo (e a mano per quanto riguarda il pomodoro ciliegino), per poi selezionarla assicurandone la qualità che tanto contraddistingue i prodotti dell’azienda, imbottigliati secondo le antiche usanze locali.

“Negli ultimi tempi ci siamo trovati di fronte a una crescente attenzione al risparmio, da parte dei consumatori. Per questo motivo, dopo aver lanciato sul mercato il formato bi-pack di salse pronte, abbiamo deciso di replicare con le passate.  Oltre alla convenienza, la duplice confezione di passata permetterà di conservarne una scorta in dispensa, pronta all’uso in caso di bisogno” ha detto Miriam Arestia, Responsabile Marketing di Agromonte.

Leroy Merlin premiata per inclusione e pluralità: oltre 100 i tirocini per rifugiati

Per il quinto anno consecutivo Leroy Merlin ha ricevuto il premio “Welcome. Working for refugee integration”, promosso dall’UNHCR e annunciato in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato. Il progetto, nato nel 2017 in collaborazione col Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Confindustria, Global Compact Network Italia e l’Associazione Italiana per la Direzione del Personale (AIDP), ha come obiettivo l’inclusione delle persone rifugiate nel mercato del lavoro. Il modello vincente di “Welcome” si basa su un approccio multistakeholder che coinvolge una pluralità di attori chiave del mondo del lavoro, comprese imprese, associazioni della società civile e di categoria, ed enti pubblici. Il riconoscimento viene assegnato alle aziende che si distinguono per l’inserimento lavorativo dei rifugiati in fuga dai loro Paesi di origine a causa di conflitti e persecuzioni.

Dal 2016 al 2022 Leroy Merlin ha attivato 116 percorsi di tirocinio rivolti a rifugiati, di cui il 30% è evoluto in una collaborazione stabile. I percorsi di tirocinio, della durata di sei mesi, hanno coinvolto 12 negozi in Italia. Nel 2023, 20 rifugiati in fuga dai loro Paesi di origine a causa di conflitti e persecuzioni (Somalia, Iran, Sudan, Mali e Camerun) sono stati coinvolti nei progetti di tirocinio nei punti vendita dell’azienda da entrambe le parti. I tirocini si sono svolti nei settori supply, giardino, edilizia e nella relazione cliente, con attività inizialmente legate al libero servizio. In base alle competenze acquisite e alle attitudini, alcuni partecipanti hanno intrapreso un percorso nel campo della vendita e delle relazioni con i clienti.

“Il lavoro e la formazione sono i principali strumenti di integrazione in una nuova società e in un nuovo contesto culturale e lavorativo per chi è stato costretto ad abbandonare il proprio Paese e ha scelto di ricominciare una nuova vita in Italia” ha dichiarato Barbara Casartelli, Positive Impact Leader di Leroy Merlin Italia. “Per noi l’affermazione della pluralità è un obiettivo concreto della strategia aziendale e l’adesione al progetto Welcome ne è un esempio. In Leroy Merlin Italia parliamo tutti la stessa lingua: quella del lavoro di squadra e della voglia di imparare. Tutti abbiamo qualcosa da dire e da dare. Aprire le nostre porte anche a chi fugge da crisi umanitarie e da conflitti è un impegno condiviso da tutti noi. Promuoviamo l’inclusione e la ricchezza che ognuno di noi porta con sé, con l’obiettivo di generare benefici non solo all’azienda e ai nostri clienti, ma anche alle comunità in cui operiamo e, allargando lo sguardo, alla casa che appartiene a tutti noi: il nostro pianeta”.

L’impegno per l’inserimento lavorativo rientra tra le iniziative concrete di Leroy Merlin per affermare la pluralità, una delle cinque sfide della strategia di impatto lanciata dall’azienda per il triennio 2024-2026. Questo principio si concretizza attraverso il coinvolgimento di un team interfunzionale di collaboratori per mettere a fattor comune conoscenze e competenze eterogenee. Il team pianifica iniziative per creare un ambiente di lavoro inclusivo e valorizzare la diversità. Tra le iniziative di Leroy Merlin si distingue l’attività dell’Emporio Fai Da Noi del negozio di Palermo Mondello e ospitato nell’Istituto comprensivo statale “Giuliana Saladino” del capoluogo siciliano. Insieme alla cooperativa Incastri Creativi, associazione nata per aiutare persone in situazioni di povertà abitativa, l’Emporio ha organizzato una serie di corsi “Fai da Te” che hanno interessato i ragazzi e le ragazze delle terze medie della scuola e i partecipanti al progetto del Sistema Accoglienza integrazione del Comune di Palermo, tra i quali anche minori stranieri non accompagnati della “Casa di Aylan”, gestita dal Consorzio “Sale della Terra”. Attraverso questi laboratori, oltre alle capacità tecniche, i ragazzi acquisiscono competenze linguistiche utili sia per la loro vita in Italia sia per integrarsi nel mondo del lavoro.

Consorzio Europa compie 25 anni e chiude il 2023 con un fatturato da 400 milioni

Consorzio Europa, parte del gruppo multinsegna e multibrand D.it – Distribuzione Italiana, taglia il traguardo dei 25 anni con un fatturato di 400 milioni di euro, sviluppato attraverso una rete di circa 230 punti vendita soci. Distribuiti in 31 province tra Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto e Toscana, questi punti vendita coprono una superficie commerciale complessiva di 10.000 mq e servono una clientela fidelizzata di 150.000 unità. Guardando al futuro, il Consorzio prevede una crescita continua nonostante le incognite del mercato, con nuovi progetti di sviluppo già in cantiere per il 2024.

I dati sono stati presentati durante una convention in Sicilia in cui si è tenuto un convegno dal titolo “La forza di agire insieme in un mercato che cambia” che ha riunito imprenditori, esperti del settore e ospiti per una giornata di riflessione e proiezione verso il futuro.

Da sinistra: Stefania Gogliettino, Responsabile Marketing di Consorzio Europa; Jury Chechi, ex ginnasta e campione olimpico; Francesca Gammicchia, business coach e manager dell’innovazione; Oreste Santini, Presidente di Consorzio Europa e neo Presidente di D.it; Prof. Daniele Tirelli; Alessandro Camattari, Direttore Commerciale e Marketing di D.it

La giornata è stata inaugurata con un’analisi della situazione economica attuale, presentata dal prof. Daniele Tirelli. In un contesto di consumi familiari stagnanti e inflazione rientrata, Tirelli ha offerto uno sguardo sulle opportunità emergenti, come la destrutturazione del pasto, la crescente importanza del reparto ortofrutta e l’influenza crescente del cibo etnico, che sta già trasformando le abitudini alimentari negli Stati Uniti.

Alessandro Camattari, Direttore Commerciale e Marketing di D.it, ha evidenziato invece come la distribuzione abbia attraversato due anni di cambiamenti radicali, guidati dallo sviluppo della intelligenza artificiale generativa. Presentando i dati delle marche del distributore, Camattari ha sottolineato i successi dei prodotti freschissimi, avvicinando D.it all’obiettivo del 15% di quota di mercato per la marca privata entro il 2025. Tra le iniziative in corso, spicca il progetto di CRM, destinato a diventare uno strumento cruciale per i CeDi nel 2025. Un momento particolarmente ispirante è stato offerto da Jury Chechi, atleta e campione olimpico, che ha condiviso la sua storia di successo e determinazione. La sua capacità di focalizzarsi sugli obiettivi e di superare le difficoltà grazie al supporto di una squadra esperta ha offerto ai soci di Consorzio Europa preziosi spunti su come affrontare le sfide del mercato.

Oreste Santini

Francesca Gammicchia, Business Coach e Manager dell’innovazione per le risorse umane, ha coinvolto la platea con una presentazione dinamica, sottolineando l’importanza di evolversi e crescere per attrarre clienti e valorizzare i talenti all’interno delle organizzazioni. L’evento si è concluso con l’intervento del Presidente Oreste Santini, che ha ribadito i valori fondamentali di Consorzio Europa e l’impegno costante nel supportare i punti vendita di prossimità. Santini ha sottolineato l’importanza dell’unità e della condivisione delle scelte strategiche, oltre alla necessità di adottare gli strumenti innovativi forniti dal Consorzio per garantire un futuro prospero a tutti i soci imprenditori.

“Siamo orgogliosi di celebrare questo importante traguardo dei 25 anni di Consorzio Europa. In questi anni, abbiamo costruito una realtà solida e dinamica, capace di adattarsi e prosperare in un mercato in continua evoluzione. Questo successo è il risultato dell’impegno, della passione e della visione condivisa di tutti i nostri soci” ha commentato Oreste Santini, Presidente Consorzio Europa e neo-Presidente D.it Distribuzione Italiana.

Campagna pomodoro 2024, raggiunto l’accordo per il Bacino Centro Sud

Dopo una lunga e complessa trattativa, l’Anicav e le OP del Bacino Centro Sud Italia hanno sottoscritto un accordo per la gestione della prossima campagna di trasformazione del pomodoro. Le parti hanno confermato l‘impianto del Contratto Quadro d’Area approvato nel 2022 e applicato anche nella campagna 2023, con la sola variazione dei parametri relativi ai difetti minori della materia prima al fine di assicurare alle industrie una maggiore qualità del pomodoro da trasformare.

Fermo restando l’autonomia contrattuale delle singole aziende in sede di sottoscrizione dei contratti di fornitura, le parti, sulla base di una serie di criteri, hanno definito un prezzo medio di riferimento pari a 150€/ton per il pomodoro tondo e 160€/ton per il pomodoro lungo e una maggiorazione di 30€/ton per il biologico.

“È prevalso il senso di responsabilità – ha detto Marco Serafini Presidente di Anicav. Nonostante le migliori condizioni dei costi di produzione rispetto alle passate campagne che negli altri Paesi trasformatori hanno fatto registrare riduzioni dei prezzi della materia prima, abbiamo voluto riconoscere, con grande sacrificio, alla parte agricola un prezzo medio di riferimento che rimane il più alto al mondo e che dovrà garantire alle nostre imprese un miglioramento degli già elevati standard qualitativi, che da sempre caratterizzano le nostre produzioni, e la massima attenzione in fase di raccolta, cosa sulla quale saremo intransigenti nel corso della campagna”.

Despar Centro-Sud: riapre l’Interspar di Policoro dopo i lavori di remodelling

Ha riaperto i battenti l’Interspar di Policoro (Matera), a conclusione di un importante progetto di remodelling. All’interno del punto vendita (ubicato in località Bosco Soprano, nel Centro Commerciale Heraclea) sono disponibili tutte le novità previste dal Format 35, il nuovo concept proposto da Despar Centro-Sud, in collaborazione con l’Università di Parma e con gli esperti in Store Design di Spar International.

Il piano di restyling ha riconfermato l’impegno sostenibile di Maiora – Despar Centro Sud, tramite l’installazione di impianti di illuminazione a led e di impianti del freddo a Co2 che sfruttano una tecnologia di refrigerazione di ultima generazione, permettendo l’efficientamento energetico ed elevati standard di sicurezza e affidabilità. Il riammodernamento ha coinvolto tutti i reparti, a cominciare dalla gastronomia che propone menù adatti a tutti i momenti della giornata, dalla colazione al pranzo, fino alla cena, con soluzioni preparate dagli chef Despar utilizzando ingredienti locali. Grande varietà nella panetteria, dove la scelta si accompagna alla selezione di materie prime. Rinnovati anche i reparti macelleria, al cui interno è sempre disponibile una selezione di tagli pregiati e ricercati, e salumeria, dove l’alta qualità di formaggi e salumi è garantita dalla filiera controllata.

Nell’Interspar di Policoro è presente pure la pescheria, in cui è possibile acquistare piatti pronti e specialità ittiche, sottoposte quotidianamente a controlli rigorosi. Novità assoluta nel reparto ortofrutta, che oltre ai prodotti freschi e in busta, propone l’angolo pronto fresco, un apposito corner in cui poter acquistare frutta fresca già tagliata, estratti, minestroni e spremute pronti per la consumazione. Completano l’assortimento un’area ristoro, un’enoteca con cantinetta refrigerata che ospita le migliori etichette, una birroteca e, infine, lo Spazio Festa, un reparto con tutto l’occorrente per celebrare ogni evento nel comfort della propria casa e soluzioni per decorare  feste di compleanno o cene ricercate. Ampliata pure la squadra di collaboratori, che ha previsto l’assunzione di 14 nuovi addetti per un totale di oltre 50 risorse.

Il piano di restyling generale della rete storica, avviato da Maiora nel 2020, ha coinvolto finora oltre 30 punti vendita interamente ristrutturati e in linea con le più moderne esigenze del mercato. Un impegno e un coinvolgimento totale finalizzato a rendere i negozi più innovativi, sostenibili e con un incremento considerevole del personale, in grado di offrire servizi e maggiore qualità per la shopping experience dell’utente finale. “Con la riapertura di Policoro, continuiamo la nostra espansione anche nella Regione Basilicata, raggiungendo i 50 punti vendita a gestione diretta e indiretta nel territorio lucano. Il nostro percorso di riammodernamento della rete, molto apprezzato dai consumatori, proseguirà con la ristrutturazione di altri negozi entro la fine del 2024, avviandoci così a un remodelling strutturale in linea con il piano industriale” ha detto Pippo Cannillo, Presidente e Amministratore Delegato di Maiora.

De Angelis punta ai mercati esteri e finalizza l’emissione di un minibond per 6 milioni di euro

De Angelis Food, tra i player a livello internazionale nella produzione e commercializzazione nel settore della pasta fresca e prodotti per la gastronomia, ha finalizzato l’emissione di un minibond per complessivi 6 milioni di euro con l’obiettivo di supportare il piano di crescita del Gruppo che prevede di raggiungere i 250 milioni di euro di fatturato consolidato entro il 2030 e di rafforzare il proprio posizionamento sui mercati esteri. L’operazione è stata strutturata e collocata da Banca Finint ed è stata sottoscritta da BCC Banca Iccrea (capogruppo del Gruppo BCC Iccrea) e Banca Popolare dell’Alto Adige (Volksbank). Banca Finint ha svolto inoltre il ruolo di Banca Agente dell’operazione mentre lo studio legale CRCCD ha agito in qualità di deal legal counsel. Il minibond è finalizzato a completare il piano di investimenti avviato negli scorsi anni che consentirà al Gruppo De Angelis di consolidare i programmi di sviluppo sul mercato italiano e internazionale e incrementare i propri volumi di produzione nei mercati della pasta e della gastronomia, quest’ultimo ambito presidiato con la controllata Emme Food.

De Angelis Food, con sede a Villafranca (VR), è un gruppo formato da nove aziende di produzioni enogastronomiche: il pastificio abruzzese Regal, il raviolificio bergamasco Poker, la parmense Food Valley che produce prodotti surgelati plant-based e pasta fresca ripiena di sole verdure, Verum, produttrice di bevande naturali, Modea attiva nel settore della panificazione, la riminese Emmefood produttrice di piatti pronti per il canale Gdo e Horeca, la padovana SaordeMar, attiva nel settore dei sughi di pesce e piatti di baccalà, oltre alla stessa De Angelis, specializzata nella produzione di pasta fresca, e allo stabilimento negli Stati Uniti, la De Angelis Usa – Sfoglini, che realizza pasta secca con grano americano. Il Gruppo ha chiuso l’esercizio 2023 con ricavi consolidati in crescita a circa 115 milioni di euro (+27% rispetto all’esercizio precedente) e un ebitda di 12,5 milioni di Euro (11% di ebitda margin).

“Grazie a queste nuove risorse finanziarie abbiamo la possibilità di completare il piano di investimenti iniziato negli anni scorsi e accelerare il nostro piano di crescita sviluppando una serie di iniziative che nei prossimi anni ci permetteranno di affermarci come un player di riferimento nei settori della pasta fresca e della gastronomia a livello nazionale e internazionale. Per questo motivo, ringraziamo Banca Finint per il fondamentale supporto nel processo di arrangement dell’operazione e gli investitori per aver creduto nel nostro progetto industriale” ha commentato Paolo Pigozzo, CEO di De Angelis Food SpA.

“Siamo felici di aver assistito De Angelis Food nella sua seconda operazione sul mercato dei capitali, dopo aver seguito la prima emissione nel 2022, a dimostrazione della credit story di successo che l’emittente è stata in grado di costruirsi nel mercato dei capitali nel corso del tempo. Si tratta di un’operazione che dimostra la fiducia del mercato verso il tessuto imprenditoriale del paese fatto di aziende eccellenti e innovative e conferma l’expertise di Banca Finint nell’affiancare le imprese e sostenere con soluzioni finanziarie tailor made i loro percorsi di sviluppo” ha aggiunto Simone Brugnera, Responsabile dell’Area Minibond e Direct Lending di Banca Finint.

“L’obiettivo del Gruppo BCC Iccrea è supportare, anche con strumenti alternativi, le aziende vicine al territorio ma con ambizioni di sviluppo anche internazionali, come De Angelis. Il prestito obbligazionario De Angelis rappresenta per noi la cinquantesima emissione sottoscritta dall’inizio delle attività nel mercato dei capitali” ha detto Carlo Napoleoni, Responsabile Divisione Impresa di BCC Banca Iccrea.

“Siamo orgogliosi di poter contribuire al successo di un’eccellenza del Made in Italy come De Angelis Food supportandone il piano di crescita mediante strumenti innovativi di finanza alternativa, complementari alle forme di credito tradizionali. Con questa operazione Volksbank si conferma come partner strategico delle PMI del Nord Est collocandosi in prima linea nel sostegno alle iniziative ad elevata ricaduta nell’economia reale e territoriale” ha concluso Matteo Costa, Responsabile Finanza d’Impresa di Volksbank.

Ferramenta e bricolage, un comparto da quasi 17 miliardi e oltre 4mila aziende

Fra il 2019 e il 2022 il fatturato delle imprese del settore ferramenta, fai-da-te e bricolage è cresciuto del 34,6% arrivando complessivamente a 16,9 miliardi. Il dato affiora dalla nuova ricerca di Assofermet e Creditsafe, che fotografa un comparto decisamente in salute. Il numero di dipendenti, che supera quota 72 mila, è aumentato. È cambiata anche la fisionomia delle imprese, con un numero maggiore di dipendenti medi per azienda, e una crescita del numero di società di capitali, 6.303 in tutta la Penisola. Complessivamente le aziende del settore, secondo i codici Ateco analizzati, sono 19.396, di cui 4.420 imprese grossiste e 14.976 dettaglianti.

Per gli indicatori economici, in particolare sono stati approfonditi i bilanci di tutte le 4000 aziende del settore che mettono a disposizione i loro dati. Il fatturato complessivo è passato da 12,57 miliardi nell’ultimo anno prima del Covid a 16,9 miliardi nel 2022 (i dati del 2023 non sono ancora disponibili). Una media che include l’aumento del 41,4% per le aziende grossiste e del 25,7% per le ferramenta al dettaglio. Il margine operativo lordo è aumentato enormemente, in media dell’82,1%: da 876 milioni nel 2019 a 1,5 miliardi nel 2022. La crescita del MOL è stata del 119% per i grossisti e del 41,3% per il commercio al dettaglio. In questo contesto, gioca un ruolo fondamentale l’aumento degli investimenti: si arriva a 2,3 miliardi di investimenti in immobilizzazioni materiali (+18%) e a 281 milioni per impianti e macchinari (+52,3%). Le varie crisi internazionali che si sono succedute negli ultimi anni hanno portato anche per le ferramenta un aumento dei listini. Il costo della produzione è aumentato complessivamente del 30,7%, passando da 12,30 miliardi nel 2019 a 16 miliardi tre anni più tardi.

Andamento fatturato


Andamento EBITDA

Il settore ferramenta è fortemente trainato dal commercio all’ingrosso. I dati complessivi dimostrano che sono le imprese grossiste a ottenere i risultati economici migliori. L’analisi mirata condotta su 58 grossisti italiani nell’ambito dello studio esplicita lo stesso trend. Si tratta di uno studio approfondito su alcune delle aziende considerate più rilevanti sul mercato. Solo loro hanno registrato un fatturato di 1,4 miliardi nel 2022, con una crescita del 23,7% rispetto al 2019. L’utile è salito del 93%, arrivando a quota 51,7 milioni nel 2022. Il patrimonio netto, poi, si è attestato a 672,3 milioni, registrando nel 2022 una crescita del 34% rispetto a tre anni prima. Sono dati che indicano che il settore continua a essere in grande espansione anche a distanza di anni dallo scoppio della pandemia. Lo dimostra anche il margine operativo lordo, che per queste 58 aziende è cresciuto del 63,4% arrivando a 101 milioni (era 62 milioni nel 2019). Infine, c’è stato un incremento anche per il numero dei dipendenti, che hanno sfiorato le 2.900 persone impiegate.

Tornando ai dati sulla ricerca complessiva, anche per la totalità del settore il numero dei dipendenti è aumentato. Nel 2023, nelle ferramenta italiane lavorava il 5,3% di persone in più: da 68.500 lavoratori si è passati a 72.165. In ciascuna delle 19.396 imprese del settore lavorano in media 3,7 dipendenti, una quota più alta rispetto ai 3,3 del 2019. La media sale a 6,2 dipendenti per azienda nel caso dei grossisti, mentre si attesta a 3 per le imprese che commerciano al dettaglio.

Andamento numeri dipendenti

“In Italia possiamo contare su grossisti della ferramenta che mantengono inalterata negli anni la loro forza trainante ed innovativa, facendo investimenti e consolidando imprese e fatturati. A loro si uniscono i dettaglianti di prossimità, che crescono in termini di dimensioni aziendali ma che continuano a rappresentare un punto di riferimento per la vita di tutti i giorni degli italiani. È innegabile che abbiamo assistito alle chiusure di alcune attività, un fenomeno diffuso in tutti i settori economici negli ultimi anni. Tuttavia, il quadro rimane complessivamente positivo: c’è stato un forte consolidamento delle imprese, sono aumentati i dipendenti e le società di capitali” ha dichiarato Sabrina Canese, Presidente di Assofermet Ferramenta. “Per Assofermet Ferramenta rappresentare 17 miliardi di fatturato e 72 mila dipendenti significa avere una responsabilità di fronte alle istituzioni, che intercettiamo regolarmente consapevoli del peso specifico che il nostro settore rappresenta”.

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