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Buon momento per latte e formaggi italiani ma pesano incognite su energia e clima

Scenario mediamente positivo per il latte e i formaggi italiani: a dirlo è l’Osservatorio di Clal, punto di riferimento per il comparto lattiero caseario e partner di Fieragricola di Verona. Per quanto concerne il latte, i valori alla stalla si stanziano intorno ai 51,50 €/100 kg nella fase attuale, grazie a costi della razione alimentare in parte in flessione (“con i prezzi della soia e della farina di soia che dovrebbero diminuire nei prossimi mesi, mentre i listini del mais potrebbero segnare una tendenza rialzista”, afferma Ester Venturelli di Clal) e a un mercato positivo del Grana Padano anche in chiave di export (+22,67% le esportazioni di Grana Padano e Parmigiano Reggiano nei primi due mesi del 2024). Altrettanto rincuorante l’export dei formaggi italiani, contraddistinto da una crescita delle vendite in volume costante sin dagli anni Novanta, che tra il 2015 e il 2023 ha subito un’accelerazione del 67%.

Le incognite, al momento, restano legate al clima e all’energia, “fortemente connesse allo scenario geopolitico, tuttora instabile a causa della guerra in Ucraina, delle tensioni in Medio Oriente e nello stretto di Hormuz e, in proiezione futura, al possibile ricorso ai dazi come misura protezionistica, elemento che potrebbe complicare l’export agroalimentare” come dichiara Alberto Lancellotti, analista di Clal. A complicare il quadro potrebbero anche essere i cambiamenti climatici. In alcune aree del pianeta infatti, le consegne di latte potrebbero rallentare a causa dell’eccesso di precipitazioni (Nord Europa, Paesi Bassi, Irlanda, Regno Unito, Uruguay e Argentina) o per effetto della siccità (Sicilia, Sardegna, Spagna), influenzando allo stesso tempo le produzioni agricole.

La produzione mondiale di latte, comunque, è in crescita. Secondo le elaborazioni di Clal, le produzioni dei principali Paesi esportatori a livello mondiale (Ue-27, Argentina, Australia, Bielorussia, Cile, Nuova Zelanda, Uruguay, Usa) dovrebbero leggermente aumentare dello 0,39% nel periodo compreso fra aprile e settembre 2024, con una crescita superiore in Unione europea, nell’ordine del +0,44%, trascinata nel Vecchio Continente da Francia, Germania, Polonia, ma anche Italia. Nel contempo però è attesa una polarizzazione della produzione italiana: la nuova geografia delle produzioni che si sta delineando sulla Penisola potrebbe avere effetti in parte destabilizzanti sul mercato del latte spot (il latte in cisterna venduto con contratti di conferimento non superiori ai tre mesi). Se fra gennaio e febbraio di quest’anno le consegne di latte in Italia sono salite dello 0,7% a 2.193.505 tonnellate, il Nord ha segnato un’accelerazione dell’1,6% (con una produzione di 1.921.885 tonnellate), mentre il Centro e il Sud-Isole hanno perso rispettivamente il -4,8% e il -4,7% tendenziale. In termini concreti significa che al Centro-Sud mancano circa 50 cisterne di latte alla settimana rispetto alla domanda 2023, che vengono acquistate dal Nord Italia, innescando rialzi sul mercato del latte spot. Lo conferma il balzo (+6,32%) segnato in Borsa merci a Verona – riferimento su scala nazionale – dal latte spot lo scorso 20 maggio rispetto alla quotazione della settimana precedente, che ha raggiunto i 50,50 €/100 chilogrammi.

MD chiude il 2023 a 3,7 miliardi di euro e stanzia 200 milioni per investimenti

Il Gruppo Lillo, a cui fanno capo MD che opera nel canale della Gdo e Dedagroup attiva nel mondo dell’information technology, ha approvato il bilancio consolidato che archivia il 2023 con ricavi che superano i 4 miliardi di euro (4.030) e una marginalità lorda che si attesta a 263 milioni di euro, portando l’utile, grazie anche alla cessione di una partecipazione di Dedagroup, a quota 271 milioni di euro, spingendo il patrimonio netto a 855 milioni di euro. In particolare, MD ha chiuso il 2023 con un fatturato di 3,7 miliardi, in crescita dell’8% sul 2022. Il secondo bilancio di sostenibilità verrà pubblicato entro l’estate.

da sx Marco Podini, Patrizio Podini, e Maria Luisa Podini

In forte sviluppo risulta anche la seconda attività industriale del gruppo grazie a Dedagroup che nel 2023 ha registrato una crescita dell’7,8% con i ricavi attestati a 342 milioni di euro (di cui 304 realizzati in Italia e 38 all’estero), nonostante il diverso perimetro di consolidamento. I piani di sviluppo per il 2024 puntano, ancora una volta, a una crescita strategica favorita da una politica di investimenti di lungo periodo sia per MD che per Dedagroup. In particolare, per la parte Gdo, gli investimenti previsti a budget pari a 200 milioni di euro, riguarderanno la riqualificazione e l’ampliamento della rete di vendita, ma anche importanti implementazioni tecnologiche di supporto a tutte le divisioni aziendali.

Sul fronte commerciale, si segnala la creazione di una linea mainstream “Buona spesa!” che sarà presente nei negozi a partire dal prossimo settembre. Sul frangente IT invece, contestualmente al varo di una nuova corporate identity che vedrà Dedagroup operare col brand “deda – stay dedicated”, si apre una nuova fase, sempre più internazionale, sostenuta da acquisizioni sui segmenti dei dati e dell’intelligenza artificiale che rafforzeranno la collaborazione e la sinergia tra le società del Gruppo proiettandolo verso l’obiettivo dei 500 milioni di ricavi nel 2025.

“Con la costante crescita e i sempre più ambiziosi piani di sviluppo, alla luce delle complessità del mercato e delle dimensioni raggiunte, il Gruppo ha ritenuto opportuno dotarsi di un modello rafforzato di governance, suddiviso per aree di competenza con la creazione di Comitati Guida e di Comitati operativi, oltre che di una gestione centralizzata della liquidità del Gruppo, per un coordinamento sempre più efficace ed efficiente” ha commentato Maria Luisa Podini, Presidente di Lillo SpA e CEO di MD.

Di-Pegasus: partirà in Emilia-Romagna il test delle consegne con flotte di droni

Si chiama Di-Pegasus il primo progetto europeo, a guida EuroUSC – Italia, per testare nuove tecnologie in grado di far volare e gestire flotte di droni e aerotaxi. L’intento è duplice: limitare le emissioni di Co2 in Europa, generate principalmente dal settore dei trasporti, e raggiungere la neutralità climatica entro i tempi stabiliti dal Green Deal europeo. Così Di-Pegasus punta su soluzioni innovative come i sistemi aeromobili senza pilota (UAS) e modalità di trasporto aereo tradizionale, ma veloci e flessibili, come gli idrovolanti. L’obiettivo è rendere gli spostamenti più sostenibili, efficienti e sicuri, sia per i passeggeri che per le merci, migliorando la mobilità urbana e i collegamenti tra città vicine. Di-Pegasus mira a realizzare operazioni autonome, economiche ed ecologiche per idrovolanti, VTOL (velivoli a decollo e atterraggio verticale) e droni, attraverso diverse tecnologie che saranno sviluppate nel corso del progetto, sia per il trasporto aereo che su terra.

I primi test in Emilia-Romagna
Il primo caso studio italiano sarà condotto in Emilia-Romagna ed esplorerà la possibilità di consegnare merci in maniera più efficiente e rapida attraverso l’utilizzo di flotte di droni. Si punta a ridurre gli spostamenti con le auto per le consegne urgenti in aree urbane e suburbane, sostituendole con droni autonomi che voleranno in orari e su percorsi specifici. “La consegna con i droni sta diventando realtà, ma esistono ancora diverse sfide tecnologiche prima che queste applicazioni possano avere ampia diffusione. Ad esempio mancano sistemi che consentano di gestire centinaia di droni in simultanea, che permettano all’operatore di monitorare in maniera efficiente le operazioni e garantire la sicurezza delle persone sorvolate” ha detto Marco Ducci, project leader di Di-Pegasus e CEO di EuroUSC Italia.

Il caso studio italiano sta lavorando sul trasporto di merci, con l’utilizzo di droni, dalle zone industriali e periferiche delle città verso dei microhub collocati al centro delle città stesse. Questa però è solo una delle ipotesi, visto che il progetto è pronto a tenere in considerazione anche le proposte degli operatori, degli enti aeroportuali e dei corrieri. Lo scorso 17 maggio a Bologna si è tenuto un workshop che ha coinvolto attori di diversa provenienza, al fine di raccogliere le impressioni sugli obiettivi tecnici che svilupperà il progetto. A partire dai dati emersi durante l’incontro, i partner inizieranno a lavorare sulle tecnologie che saranno pronte per la fine del 2026. I risultati saranno poi valutati attraverso dei focus group e dei sondaggi ad hoc rivolti alle parti interessate e agli utenti finali.

Verrà inoltre progettata una piattaforma digitale per valutare la fattibilità dei nuovi modelli di business generati da queste tecnologie in contesti specifici. Saranno presi in considerazione diversi indicatori di prestazione, tra i quali la sostenibilità dei costi, la creazione di posti di lavoro, il risparmio di emissioni e le modalità di investimento, con l’obiettivo di fornire raccomandazioni ai decisori politici e agli attori coinvolti. La piattaforma esaminerà anche la conformità normativa, delineerà un processo di valutazione della sicurezza e segnalerà eventuali lacune da colmare. Inoltre verranno presi in considerazione l’accettazione pubblica, l’impatto di questi spostamenti sulla società, sull’economia e sull’ambiente. Saranno infine studiati possibili investimenti in nuove infrastrutture come i vertiporti, ma anche l’adattamento di quelle esistenti.

“L’ignoto spesso suscita timori, soprattutto quando si tratta di nuove tecnologie. Pertanto, sarà fondamentale chiarire la natura delle innovazioni testate e illustrarne i benefici, coinvolgendo tutte le parti interessate, dai cittadini fino ai decisori politici. Questo approccio riveste un’importanza particolare nel contesto dell’Emilia-Romagna, dove si effettueranno i test delle tecnologie per i servizi di last mile delivery” conclude Marco Ducci.

EuroUSC Italia, insieme agli altri partner italiani tra cui la PMI Deep Blue, RINA Consulting SpA, Interconsulting Engineering Srl e Istituto Trasporti e Logistica, si impegnerà per identificare e definire un processo che permetta all’innovazione di andare di pari passo con il consenso delle comunità sulle quali l’introduzione della tecnologia andrà a impattare. Sarà molto importante coinvolgere tutti gli stakeholders nella fase iniziale e di avvio della tecnologia per evitare che questa venga “calata dall’alto”. Soprattutto in Emilia-Romagna dove verranno testate tecnologie per i servizi di last mile delivery. EuroUSC Italia inoltre svilupperà le linee guida per assicurare un’elevata qualità del lavoro tecnico e di ricerca; dovrà individuare i rischi e intraprendere azioni correttive se necessario, al fine di garantire la conformità agli standard etici e alle linee guida esistenti.

Omnichannel in crescita internazionale con lusso, elettronica e cosmetici

A livello globale, più della metà dei consumatori effettua acquisti omnichannel, ma alcuni mercati presentano tassi di utilizzo più elevati di altri, come mostrato dall’ultimo report Global Voices di ESW. Dato che i mercati internazionali con la maggiore propensione alla spesa sono anche quelli con l’indice più alto per quanto riguarda la domanda di esperienze omnichannel, il rapporto evidenzia la necessità per i brand e i retailer italiani di implementare infrastrutture commerciali unificate per soddisfare meglio le esigenze degli acquirenti transfrontalieri. La ricerca di ESW su oltre 18.000 consumatori in diciotto Paesi rivela che gli acquirenti omnichannel effettuano più acquisti e spendono il 15% in più all’anno rispetto ai consumatori che acquistano attraverso un solo canale. Inoltre, tra gli acquirenti globali che spendono online tra i 3.500 e i 4.999 dollari all’anno, due terzi (66%) sono acquirenti omnichannel.

“I consumatori internazionali passano da un canale di vendita all’altro di continuo, e i brand e i retailer di successo devono adeguarsi di conseguenza, al fine di soddisfare e superare le loro aspettative in ogni fase”, ha commentato Martim Avillez Oliveira, Chief Revenue Office di ESW. “Tuttavia, stabilire una presenza omnichannel nei mercati internazionali è più complesso del semplice lancio online: richiede una comprensione dei diversi clienti e la creazione di infrastrutture. I dati dimostrano che la mancata integrazione dell’omnichannel nell’espansione internazionale pone sin dall’inizio i brand in una posizione di svantaggio e lascia sul tavolo ricavi non goduti”.

L’omnichannel definisce sempre più non solo le preferenze di acquisto, ma riflette lo stile di vita condotto dai consumatori. La navigazione tra spazi digitali e fisici è parte integrante della nostra vita quotidiana, per cui non sorprende che gli intervistati che lavorano in modalità ibrida – a volte lavorano da casa e a volte da un ufficio – abbiano maggiori probabilità di essere acquirenti omnichannel. Implementare l’e-commerce omnichannel e quindi trovare e conquistare gli acquirenti omnichannel è cruciale per un’espansione internazionale redditizia. Dall’indagine di ESW è emerso che, nel complesso, il 52% degli acquirenti globali è orientato verso l’omnichannel. Inoltre l’indagine ha identificato due aspetti cruciali per attrarre un maggior numero di acquirenti omnichannel: la sostenibilità e la notorietà del brand. La sostenibilità, con processi responsabili dal punto di vista ambientale come la consegna a zero emissioni di anidride carbonica, attira significativamente gli acquirenti omnichannel. Parallelamente, i nomi dei brand sono considerati sinonimo di qualità e valore, giocando un ruolo fondamentale nel conquistare la fiducia e la fedeltà dei consumatori.

Non sorprende che i consumatori più giovani siano più propensi ad acquistare in modalità omnichannel, soprattutto i millennials. Il 58% dei millennials infatti utilizza più canali durante il percorso di acquisto, rispetto al 53% della Gen Z, e il 51% della Gen X e il 46% dei baby boomers optano per l’omnichannel. I millennials rappresentano la fascia demografica che guida la crescita complessiva dell’omnichannel, con un aumento del 22% rispetto all’anno precedente, seguiti dalla Gen X (con un aumento del 13% rispetto all’anno precedente). Anche gli acquisti omnichannel nelle varie categorie sono aumentati su base annua, evidenziando ulteriormente la necessità di dare priorità alle aspettative dei clienti cross-channel. Gli acquirenti internazionali sono stati più propensi a effettuare acquisti multicanale per l’elettronica di consumo (60%), seguiti da cosmetici (58%), hobby, giocattoli e giochi (58%), calzature (56%), abbigliamento (55%) e lusso (49%). Ogni categoria di prodotto ha registrato un aumento a due cifre rispetto allo scorso anno, con il lusso (+36%) che ha registrato i maggiori guadagni, seguito dall’elettronica di consumo (+30%), dai cosmetici (+26%), dalle calzature (+22%) e dall’abbigliamento (+19%).

Cisalfa acquisisce SportScheck per rafforzare la sua presenza in Germania

Cisalfa Group ha completato l’acquisizione di SportScheck GmbH attraverso la sua controllata Sport Voswinkel GmbH. A soli tre mesi dall’apertura della procedura di insolvenza da parte del Tribunale di Monaco di Baviera, SportScheck ora inizia una nuova fase sotto la guida del più grande rivenditore italiano di articoli sportivi. Il Gruppo non rende noti i dettagli dell’accordo e il prezzo concordato. Si sa che SportScheck manterrà il marchio e il suo posizionamento di rivenditore di articoli sportivi premium con sede a Monaco di Baviera, ma saranno sviluppate forti sinergie tra i marchi del Gruppo e Intersport. Non sono invece previste aperture di negozi Cisalfa Sport in Germania.

Per rendere SportScheck più efficiente, il Gruppo “eleverà” i negozi attuali introducendo marchi privati e marchi in licenza, anche con collezioni lifestyle, e aprirà nuovi flagship store entro la fine del 2025. Sarà anche adottata una strategia omnichannel per migliorare i servizi ai clienti e aumentare il traffico verso i negozi. Inoltre le aziende tedesche faranno leva su una piattaforma logistica comune. “Diamo il benvenuto a tutti i dipendenti di SportScheck nella nostra grande famiglia e siamo orgogliosi di avere questo marchio di valore nel nostro portafoglio. Gli ultimi mesi sono stati molto intensi dopo essere stati preferiti a diversi candidati internazionali, ma vogliamo offrire a SportScheck interessanti opportunità di crescita”, ha dichiarato Boris Zanoletti, Direttore Generale di Cisalfa Group. “Attraverso le acquisizioni di SportScheck e Sport Voswinkel abbiamo ulteriormente ampliato la nostra presenza in questo Paese e abbiamo pianificato di investire oltre 50 milioni di euro per sviluppare ulteriormente la nostra presenza in Germania e raggiungere oltre 80 negozi entro la fine del 2025.”

Il nuovo Consiglio di amministrazione di SporScheck GmbH è composto da sette persone: Volfango Bondi, con la responsabilità della strategia e di PMO; Marcus Neul, con la responsabilità delle Vendite, Real Estate, Logistica e Procurement; Ralf Lehmkuhl, con la responsabilità dell’ambito legale, Finance, Controlling e delle HR; Anna Rusche, con la responsabilità del Purchasing e del Marketing; Christine Wurm, con la responsabilità degli ambiti IT e Digital. Bondi, Neul e Lehmkuhl sono anche membri del Consiglio di amministrazione di Sport Voswinkel GmbH. Boris Zanoletti e Marco Pochetti hanno un ruolo in entrambe le società come parte del comitato direttivo per le operazioni di M&A e sono membri del Consiglio di amministrazione di Cisalfa Sport S.p.A.

Esselunga lancia la collezione Esselove: si va dalla cancelleria all’abbigliamento

La fragola, il pomodoro e la “esse lunga” creata nel 1957 dal grafico Max Huber, simboli del brand Esselunga, diventano protagonisti della nuova collezione Esselove in vendita a partire da giugno. I nuovi articoli appartengono a varie categorie e spaziano dalla cancelleria all’abbigliamento, da quelli per la tavola ai party passando per prodotti multimediali.

I clienti potranno sempre trovare quaderni, astucci, penne, matite, gomme, stickers e cartellette che compongono la nuova linea cancelleria. Per la stagione estiva invece non mancheranno colorati palloni da portare in spiaggia, i teli in microfibra, la sacca coi cordini, la pochette e le infradito con la “esse lunga” che rimane impressa sulla sabbia. Quando l’estate volgerà al termine, arriveranno gli ombrelli richiudibili e i cappelli a falda.

Durante tutto l’arco dell’anno i clienti troveranno in vendita articoli per la tavola e per i party: piatti, bicchieri, mug, tovaglioli di carta e tovagliette colorate da tante fragole rosse su fondo bianco. Per gli amanti degli accessori multimediali la collezione si completa con auricolari, speaker e power bank a forma di pomodoro, fragola e con la esse su fondo giallo come i camioncini Esselunga.

Zara Home inaugura un nuovo store in Corso Matteotti, a Milano

Zara Home inaugura un nuovo flagship store di circa 850 mq situato in una zona privilegiata dello shopping milanese, in Corso Matteotti 12, nello storico Palazzo Ferrania, edificio del 1942 dell’architetto razionalista Gio Ponti. A livello di struttura, lo store si compone di spazi molto diversi tra loro e dislocati su due piani, distribuiti secondo gli ambienti della casa. Dall’ingresso principale si viene accolti nella zona giorno dove spiccano i 4 metri di altezza e le grandi vetrate che si affacciano sulla città. Al piano terra si trovano la sala da pranzo e la cucina, con una selezione della capsule collection Editions. Nel soggiorno sono esposte collezioni speciali per il tempo libero come la nuova limited edition dedicata alla musica o una zona biblioteca con libri e riviste. In questo piano vengono presentate  pure le fragranze e le collezioni dedicate alla cura della persona.

Salendo per la scala si accede al primo piano riservato agli ambienti più privati, la camera da letto e il bagno. All’interno di Zara Home Palazzo Ferrania si trova anche uno spazio dedicato ai più piccoli con un’area specifica per i neonati, idee decorative per le loro stanze, tessili e mobili, oltre a un’area giochi. I materiali caldi, dai toni per lo più neutri, sono i protagonisti della decorazione. L’estetica viene risaltata da finiture naturali come i rivestimenti di Pastellone e calce di Morón. I mobili sono realizzati in legno di quercia e sono combinati con pietra calcarea e dettagli in metallo. I diversi pavimenti contribuiscono a differenziare la zona giorno per la quale è stato scelto il marmo Boticcino e legno di recupero per la zona notte.

Il nuovo concept commerciale di Zara Home, basato su negozi più grandi e dotati degli strumenti tecnologici più efficienti, offre ai clienti un’esperienza integrata con la piattaforma online come la possibilità di ritirare e restituire gli ordini online attraverso uno specifico punto di ritiro oppure varie opzioni per la consegna a domicilio o presso i punti di raccolta per gli acquisti effettuati in negozio.

La struttura dispone altresì di alcuni dei più avanzati sistemi di ecoefficienza ambientale. Le misure implementate per ridurre l’impatto ambientale includono, tra gli altri, sistemi efficienti di raffreddamento e riscaldamento, illuminazione a LED per un maggiore risparmio energetico e l’uso di materiali più rispettosi dell’ambiente. Il negozio è connesso anche a Inergy, una piattaforma centralizzata che consente di conoscere e regolare il consumo energetico del negozio.

Penny è partner di Milano Pride per ribadire supporto a diversità e inclusione

Con la consapevolezza che la diversità e l’inclusione siano una ricchezza, Penny è partner di Milano Pride 2024 e Pride Sport Milano. Per tutto il mese di giugno, il “pride month europeo”, i negozi Penny di tutta Milano vestiranno i colori rainbow con una comunicazione trasparente e chiara che invita ad agire, a prendere una posizione, che spinge fondamentalmente ad essere sé stessi. Testimonial d’onore della campagna la drag queen di riferimento del panorama LGBTQIA+ milanese, La Wanda Gastrica, presente con la sua immagine ma anche fisicamente in occasione degli eventi del programma di Milano Pride. Il linguaggio della campagna poi si declinerà in altri messaggi, altrettanto inequivocabili, pur sempre in tema retail, quali “100% hate free”, “sui diritti niente sconti” e “intollerante solo al lattosio”, frasi che saranno anche visibili sulle maglie delle persone di Penny che parteciperanno agli eventi.

Penny inoltre presenzierà come ospite alla Pride Sport Night dell’8 giugno presso il Teatro Dell’Elfo a Milano; il brand poi scenderà in campo anche con una formazione di calcetto e una di volley per i tornei della Pride Sport Arena il 22 e 23 giugno, presso l’Arco Della Pace, dove sarà presente anche uno stand dedicato in cui Penny regalerà ad atleti e visitatori la possibilità di girare un video professionale in stile “red carpet”, attraverso il sistema Thor, il robotic camera system dotato di intelligenza artificiale. Un carro Penny Italia infine, con a capo la drag queen testimonial, si unirà ai festeggiamenti della parata di Milano Pride sabato 29 nel pomeriggio, per un momento di festa ma in cui confermare il pieno sostegno dell’azienda a un approccio inclusivo, egualitario e che veda nella diversità un naturale valore aggiunto della società così come lo è per la vita.

“È una questione di responsabilità: chi come noi vive la diversità e l’inclusione come fondamentali asset sociali ogni giorno, apprezzandone l’infinito valore, ha il dovere di prendere una posizione e di testimoniare il proprio sostegno per una cultura inclusiva che veda nel rispetto delle scelte individuali la sua massima espressione” afferma Nicola Pierdomenico, CEO & President Penny Italia. “Come azienda appartenente al Gruppo Rewe, anch’esso sostenitore di ‘diversity & inclusion’ e che oggi occupa quasi 400.000 persone in tutto il mondo, siamo convinti che ci sia vero progresso solo quando le dinamiche economiche e sociali sono in grado di generare benessere collettivo, senza distinzione alcuna” conclude il manager.

Spesa al supermercato: per gli italiani conta più la qualità che il prezzo

Nonostante i rincari superiori al 10% in un anno percepiti da oltre 9 italiani su 10 (90,8%), per fare gli acquisiti alimentari si guarda anzitutto alla qualità (71,3%) e sempre meno al prezzo (58,6%, 7,6 punti in meno dell’anno scorso) con crescente attenzione verso provenienza e certificazioni dei prodotti, così come si compra di più nei mercati rionali e direttamente dai produttori. A dirlo è una ricerca sui cambiamenti nelle abitudini dei consumatori italiani realizzata da The European House – Ambrosetti, in preparazione dell’ottava edizione del Forum “La Roadmap del futuro per il Food&Beverage” che si terrà a Bormio il prossimo 7 e 8 giugno.

“Le famiglie più numerose subiscono maggiormente la pressione dell’aumento dei prezzi: tra gli intervistati, il 30% di chi ha un nucleo familiare composto da 3 o 4 persone ritiene di impiegare per la spesa oltre il 25% in più rispetto a un anno fa” commenta Valerio De Molli – Managing Partner & CEO, The European House – Ambrosetti. “Un contesto complesso per un Paese come l’Italia dove i consumi privati rappresentano il 60% del Pil, 7 punti percentuali oltre la media degli altri Paesi europei: un loro rilancio rappresenta oggi una priorità per l’intero tessuto economico del Paese”.

Nonostante la flessione di 5,8 punti percentuali rispetto al 2023, il supermercato rimane la prima scelta per la spesa di quasi il 60% dei consumatori, e i nati dopo il 1995 (generazione Z) preferiscono soprattutto quelli vicino a casa. La ricerca TEHA che verrà presentata in versione integrale al prossimo Forum Food&Beverage di Bormio, evidenzia come i discount (in calo di 1,2 p.p. rispetto a 2023) rappresentano il canale abituale per il 15% dei consumatori e tra loro sono sempre di più i nati tra il 1980 e il 1994 (+8,3 punti percentuali rispetto alla media). “Una generazione, la Y, che apprezza sempre più (+12,3 p.p. rispetto alla media) gli acquisti fatti direttamente dal produttore o nei mercati rionali: canali che insieme rappresentano il 17% delle preferenze degli italiani (in aumento rispetto al 2023) e utilizzati soprattutto per l’acquisto di olio e vino (produttori) e frutta e ortaggi (mercati rionali)” aggiunge Benedetta Brioschi, partner di The European House-Ambrosetti.

La generazione Z (nati dopo il ’95) è più attenta all’impatto del prodotto sull’ambiente rispetto alla media (23,9%), mentre il prezzo guida maggiormente le scelte dei nati tra l’80 e il ‘94 (generazione Y al 61,5%) rispetto ai Baby Boomers (55,8%).

A piedi alla Coop!: a giugno riparte il progetto di mobilità sostenibile

Per contribuire alla riduzione delle emissioni dei trasporti stradali e in coerenza col Piano di sostenibilità, Coop Alleanza 3.0 si è impegnata a redigere un piano degli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente e a favorire – attraverso il servizio Welfare – forme alternative di mobilità. In virtù di ciò nasce “A piedi alla Coop!”, iniziativa inserita all’interno del sistema welfare aziendale +Xte che intende proseguire e ampliare il progetto di incentivazione della mobilità sostenibile, già da anni a disposizione dei dipendenti della Cooperativa. “A piedi alla Coop!” è collegata anche alla Giornata Mondiale dell’Ambiente istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che si celebrerà il prossimo 5 giugno. “A piedi alla Coop!” durerà per tutto il mese di giugno: le lavoratrici e i lavoratori che aderiranno – e che tra andata e ritorno effettueranno a piedi un percorso casa-lavoro di almeno mille metri, beneficeranno di uno specifico rimborso crescente rispetto alla distanza percorsa. Questo incentivo è finalizzato a promuovere modalità di spostamento per i lavoratori che siano orientate oltre che alla salvaguardia ambientale anche alla promozione del benessere psicofisico delle lavoratrici e dei lavoratori.

“A piedi alla Coop!” non è l’unico programma per la promozione della mobilità sostenibile della Cooperativa. Il 3 giugno ricorre la Giornata mondiale della Bicicletta, giornata ufficiale istituita dalle Nazioni Unite per la consapevolezza dei benefici sociali derivanti dall’uso della bicicletta come mezzo di trasporto e per il tempo libero. È dunque la ricorrenza ideale per ricordare che Coop Alleanza 3.0, consapevole dell’importante dell’utilizzo della bicicletta anche per promuovere la mobilità sostenibile anche per il 2024 ha inserito all’interno del sistema welfare aziendale +Xte l’iniziativa “In Bici alla Coop”. “In Bici alla Coop” offre un contributo economico di euro 0,30 lordi al km per i dipendenti che scelgono di utilizzare la bicicletta per raggiungere il luogo di lavoro. Questa iniziativa è in vigore da 8 anni. Nel 2023 sono stati quasi 26mila i percorsi casa-lavoro fatti in bici, per un valore complessivo di circa 179 mila chilometri percorsi.

“A piedi alla Coop!” e “In Bici alla Coop”, nell’ambito di +Xte per la diffusione di una mobilità sempre più sostenibile trovano complementi ideali nei 1.580 rimborsi per abbonamenti ai mezzi pubblici – validi anche per i figli delle dipendenti e dei dipendenti – e nell’utilizzo dello smartworking. Il ricorso al lavoro agile – da un minimo di due giorni fino a quattro giorni alla settimana – e nel 2023 ha consentito di ridurre di circa oltre 7,2 milioni di chilometri le distanze percorse, con un risparmio annuo di circa più di 1,1milioni di kg di Co2. In media, ogni lavoratore ha risparmiato circa 140 ore di viaggio, corrispondenti a circa 6 giorni di tempo libero.

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