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Un murale da 1000 mq per celebrare i primi 30 anni di MD

MD festeggia i primi trent’anni d’attività con un murale di 1000 metri quadri realizzato sulla parete esterna della sua sede storica a Gricignano D’Aversa. A firmare l’imponente opera d’arte è l’artista partenopeo Alessandro Ciambrone, che racconta per immagini il “viaggio” dell’azienda campana, partita nel 1994 dal Sud Italia e approdata, nel corso degli anni, nelle principali città italiane.

L’inaugurazione è avvenuta pochi giorni fa alla presenza del Sindaco di Gricignano D’Aversa, Vincenzo Sant’Agata, e del Cav. Patrizio Podini, fondatore di MD che spiega: “Ho voluto far realizzare un’opera che celebrasse non solo l’importante compleanno di MD, ma anche la bellezza del patrimonio culturale italiano. Un’opera che sintetizzasse visivamente il viaggio dell’azienda che dal Sud è arrivata con orgoglio a diffondere la sua filosofia e la sua mission in tutta la Penisola: coniugare qualità e convenienza per contribuire al benessere della comunità”.

Il murale racconta le ricchezze artistiche, architettoniche e paesaggistiche delle città italiane dove MD è presente con i suoi punti di vendita: da Palermo, passando per Caserta, Napoli e Roma fino ad approdare a Verona e Bolzano, città natale di Patrizio Podini. Il tutto prende vita grazie all’esplosione di colori e forme realizzati dalla mano dell’artista che, da sempre, nelle sue creazioni, celebra il ricco patrimonio culturale italiano materiale e immateriale, catturandone la bellezza con un’incredibile attenzione ai dettagli e creando un fil rouge con il patrimonio alimentare nazionale, di cui MD è ambasciatrice e custode. In posizione apicale, orizzontalmente, lungo tutta la parete, spiccano tre frasi particolarmente significative per MD: “MD una storia di successi dal 1994”, “Faremo diventare realtà i sogni” e “Buona Spesa, Italia”. Racchiudono la filosofia ispiratrice dell’azienda: la salvaguardia dei valori tradizionali, l’italianità e la spinta continua all’innovazione.

Alla base di quest’opera, un messaggio di ottimismo e positività per il futuro racchiuso in un grande cuore: “Sorridi Sempre”. Del resto, il colore è gioia, vitalità, non si può non sorridere né evitare di provare un senso di orgoglio ed appartenenza alla vista di quest’opera che vuole essere, come spiega l’artista, l’Architetto Alessandro Ciambrone: “è un tributo alla bellezza e alla diversità dell’Italia e alle sue meraviglie, che ho realizzato con cura e passione ispirato dall’amore per il mio Paese che condivido con MD”.

Apulia Distribuzione: Rossotono debutta a Bitritto e Mola, con focus sulla Mdd

Apulia Distribuzione apre i primi due punti vendita indipendenti Rossotono in provincia di Bari, a Bitritto e Mola di Bari. L’insegna dei due store rappresenta l’ultimo step di un processo di maturazione e trasformazione del brand Rossotono, ideato da Apulia Distribuzione nel 2017 per offrire ai consumatori un’offerta di alta qualità a prezzi accessibili nel settore della macelleria e della gastronomia, attraverso prodotti made in Italy certificati e valorizzazione delle filiere locali.

L’apertura dei due nuovi punti vendita arriva a pochi mesi dall’ingresso di Apulia Distribuzione in Gruppo VéGé e vede l’applicazione iniziale di due format: a Bitritto lo store Rossotono Easy, con 300 mq di area vendita e 3 casse a disposizione dei clienti, si concentra sull’ultraprossimità, mentre a Mola di Bari Rossotono Local ha il formato classico del supermercato con 600 mq di area vendita e 4 casse a disposizione dei clienti. Entrambi forniscono un servizio completo con reparti indipendenti di ortofrutta, gastronomia, macelleria, panetteria, grocery e non-food, contando al momento oltre 400 referenze a marchio RT e Rossotono, che rappresentano il 9% di incidenza sul fatturato, con la previsione di arrivare a 1000 referenze durante il 2024. I due store, inoltre, aderiscono al programma loyalty Speasy, piattaforma e-commerce e app loyalty con cui i clienti di Apulia Distribuzione possono accedere a sconti e promozioni, oltre a quelli già presenti sui volantini promozionali. 

“Queste due aperture rappresentano un traguardo storico per Apulia Distribuzione e confermano la validità di un marchio  in cui abbiamo creduto profondamente e che adesso siamo orgogliosi di elevare finalmente a vera e propria insegna” commenta Michele Sgaramella, Vicedirettore Commerciale di Apulia Distribuzione.

“Dopo tre mesi dall’ingresso di Apulia distribuzione in VéGé non posso che ribadire l’orgoglio di avere un grande gruppo all’interno della nostra organizzazione. L’adesione da parte dell’impresa di Antonio Sgaramella a tutte le attività marketing e commerciali di Gruppo VéGé porterà a ulteriori performance positive in tutti i loro punti di vendita. Come gruppo VéGé ci congratuliamo quindi per la crescita che sta avendo Apulia e augurandogli tutto il successo che merita saremo sempre al loro fianco per valorizzarli” aggiunge Giorgio Santambrogio, Amministratore Delegato di Gruppo VéGé.

Mercato smartphone: GenZ e Millennial più interessati alle novità

Nonostante i ritardi nella produzione dovuti prima alla pandemia e poi all’inflazione, il mercato degli smartphone è in costante evoluzione. Secondo Trovaprezzi.it, nel 2023 le ricerche di smartphone hanno sfiorato la quota di 13 milioni con un picco rilevato in particolare nel mese di novembre (oltre 1 milione e 500 mila ricerche) in occasione del mese di sconti legato al Black Friday. Per quanto riguarda la sfida Android vs Apple, nel 2023 a fronte di quasi 10 milioni di ricerche legate al mondo Android, sono state poco più di 3 milioni le ricerche relative al mondo Apple.

Gli smartphone più cercati
Ora i produttori stanno cercando di distinguersi puntando a soluzioni innovative, con processori sempre più potenti e fotocamere ad altissima risoluzione, integrate con l’AI per agevolare una nuova quotidianità. Questa tendenza però ha riportato in auge anche gli smartphone della precedente generazione, più convenienti, arricchendo le opzioni di scelta dei consumatori italiani. Non è un caso che gli smartphone più cercati nei primi mesi del 2024 (gennaio e febbraio), come emerge dal nuovo Osservatorio Trovaprezzi.it, siano il Samsung Galaxy S23 (la “generazione precedente”) e l’iPhone 15 e l’iPhone 15 Pro Max (l’ultima generazione di melafonini). Entrando nel dettaglio e considerando solo i top di gamma, la situazione cambia solo in parte: al primo posto si posiziona l’iPhone 15 Pro Max, seguito dal Samsung Galaxy S24 Ultra e dall’iPhone 15 Pro. È interessante notare come nel 2024 il consumatore tipo di questi smartphone di fascia alta sia tendenzialmente uomo (69% contro 31%) e giovane (nel 27% dei casi ha tra i 25 e i 34 anni mentre nel 24% dei casi tra i 18 e i 24). Oltre la metà degli utenti, quindi, ha tra i 18 e i 34 anni: questo pubblico, che comprende sia la generazione Z che i Millennial, è generalmente più orientato all’adozione di nuove tecnologie e tende a dare grande valore alle ultime innovazioni e al prestigio del brand. Minore interesse invece emerge nelle fasce di età più mature, specie oltre i 54 anni, per le quali gli smartphone di fascia alta (oltre i 1.000 euro) non rappresenterebbero una necessità.

Tra gli smartphone di fascia media (300 – 1.000 euro) il podio è costituito da iPhone 15 (al primo posto), Samsung Galaxy S23 e iPhone 13. Il profilo di consumatore interessato a questo genere di smartphone è molto simile quello relativo ai top di gamma, anche se in questo caso cresce il numero di donne interessate (35%). Infine, analizzando gli smartphone di fascia bassa (sotto i 300 euro), troviamo il Samsung Galaxy A54, seguito dal Samsung Galaxy A34 e dallo Xiaomi Redmi Note 13 Pro (per la prima volta sul podio, un brand differente da Samsung e Apple). Analizzando il consumatore tipo si evince come i giovanissimi, nonostante il minore potere d’acquisto, siano molto più interessati ai top di gamma: è solo il 14% degli utenti tra i 18 e i 24 anni a interessarsi a questa fascia di smartphone. Al contrario, questa categoria è la più ambita tra le fasce di età intermedia, ovvero i 35-44enni (23%) e i 45-54enni (21%). Per quanto riguarda i territori più attivi nella ricerca online, un maggior interesse per la tecnologia si riscontra in generale al Nord rispetto al resto della penisola. Tuttavia Sardegna, Campania e Puglia fanno eccezione a questa tendenza, indicando la presenza di significativi interessi verso gli smartphone anche nel Sud e Isole.

La ricerca del prezzo migliore
Per poter acquistare un nuovo smartphone al miglior prezzo è importante utilizzare un comparatore, così da poter monitorare al meglio le fluttuazioni dei prezzi. Ad esempio, se il Samsung Galaxy S23 da 128GB ad inizio gennaio costava 599 euro, a fine febbraio il suo prezzo minimo è sceso a 525 euro. L’iPhone 15 da 128GB, invece, a inizio gennaio veniva proposto a 790 euro, mentre è arrivato a costare anche 699 euro a fine febbraio. In generale, la variazione dei prezzi cambia da modello a modello e a seconda delle diverse offerte disponibili online. Tra i tre smartphone più desiderati del 2024, Apple iPhone 15 Pro Max mostra la volatilità più elevata, soprattutto nella variante da 1TB. Nel periodo 1° gennaio – 29 febbraio la variazione tra i prezzi minimi giornalieri è stata notevole (raggiungendo il massimo di 419 euro), confermando quanto sia utile tenere monitorati i prezzi e utilizzare funzioni apposite, come l’alert di prezzo.

Dall’analisi dei prezzi desiderati impostati dagli utenti su Trovaprezzi.it è possibile riportare alcune ulteriori considerazioni. Innanzitutto, il computo dell’importo delle spese di spedizione nel prezzo desiderato varia a seconda del prodotto che si sta cercando di acquistare. Rispetto a tutti gli alert impostati dagli utenti, la quota che chiede di considerare anche le spese di spedizione nel prezzo desiderato varia dal 30,56% per iPhone 15 Pro Max da 256GB al 57,14% di Apple iPhone 15 da 128GB. È possibile ipotizzare che gli utenti che valutano l’acquisto di modelli più costosi siano generalmente meno inclini a considerare i costi di spedizione nel loro prezzo target, forse a causa di un minor peso rispetto al prezzo totale. La differenza elevata tra prezzi desiderati e reali per i modelli di fascia alta, come l’Apple iPhone 15 Pro Max (800 vs. 1.177 euro per la versione da 256GB e 1.100 vs.1.399 euro per quella da 512GB), suggerisce una significativa eterogeneità nelle aspettative di prezzo tra gli utenti interessati a questi prodotti. Al contrario, le differenze relativamente più basse tra prezzi desiderati e reali per i modelli Samsung Galaxy S23 (350 vs 507 euro per il 128 GB e 450 vs 586 euro per il 256 GB) indicano come le aspettative di prezzo siano più uniformi per questi dispositivi.

Fotocamere performanti e smarthphone pieghevoli
Se i giovanissimi non dedicano particolare attenzione agli smartphone di fascia bassa dai costi più contenuti, alcune feature più innovative per loro risultano fondamentali. La fascia d’età più interessata agli smartphone con la fotocamera più performante è quella 18-24 anni (27%). Secondo la guida all’acquisto di Qualescegliere.it, i migliori cameraphone sono il già citato iPhone 15 Pro Max, considerato come il migliore modello in assoluto, ed il Google Pixel 7 Pro, valutato come il migliore nel rapporto qualità prezzo. Seguono il Google Pixel 8 Pro, il Samsung Galaxy S24 Ultra e l’Honor Magic 5 Pro. Cresce l’interesse anche tra gli smartphone pieghevoli: il formato a conchiglia (“flip”) è più in voga rispetto al più grande e costoso formato “fold”. Il Samsung Galaxy Z Flip5 risulta essere il modello con il maggior numero di ricerche, seguito dal precedente Galaxy Z Flip4. Questa tendenza sembrerebbe suggerire il desiderio dei consumatori per dispositivi più compatti e maneggevoli pur non rinunciando ai vantaggi di uno schermo pieghevole.

Conserve Italia avvia il processo di digitalizzazione di filiera della frutta

Nasce in Emilia-Romagna la più ampia rete di monitoraggio agronomico d’Italia, dove sensoristica in campo e intelligenza artificiale supportano i frutticoltori su molteplici fronti, fornendo precise indicazioni su quando e come irrigare, ad esempio, oppure sul momento opportuno per applicare un trattamento contro un insetto o un patogeno. Questo modello di agricoltura digitale di ultima generazione, che davanti alle problematiche in campo diminuisce i tempi di intervento, aumentando così efficienza e sostenibilità, è stato sviluppato dalla tech company xFarm Technologies e Conserve Italia, detentrice di marchi come Valfrutta, Yoga, Cirio, Derby Blue e Jolly Colombani. Un progetto che è partito a pieno ritmo a marzo 2024 e avrà una durata di tre anni, con l’obiettivo di dare un supporto agronomico alle 200 aziende agricole presenti in Romagna che partecipano ai progetti di filiera per impianti programmati di frutta da industria e conferiscono, tramite sette cooperative, albicocche, pesche gialle, nettarine, percoche, pere e mele.

La rete di monitoraggio agronomico è diffusa su ben 700 ettari e prevede l’installazione di 600 sensori forniti da xFarm Technologies alle aziende conferenti di Conserve Italia. Da stazioni meteo a sensori di umidità del suolo e di bagnatura fogliare, questi strumenti, il cui posizionamento nei frutteti è già iniziato, renderanno possibile la creazione di celle di monitoraggio capaci di rilevare con precisione le condizioni ambientali delle diverse zone in cui sono dislocati i produttori. Questo permetterà alle aziende agricole di usufruire della strumentazione in modo ottimizzato e condiviso, così che ciascuna possa ricevere una dettagliata reportistica, necessaria per le scelte agronomiche interne, mentre i tecnici di Conserve Italia possono avere una visione d’insieme sempre aggiornata in tempo reale.

L’innovazione passa anche dalla sperimentazione
I dati raccolti dai sensori saranno inoltre sfruttati per identificare, tramite delle prove di campo, le migliori strategie agronomiche per la gestione dei frutteti. Infatti, Conserve Italia ed xFarm Technologies stanno studiando dei protocolli e individuando le 10 aziende in cui prenderà avvio la sperimentazione di nuove tecnologie per la difesa delle colture dagli agenti patogeni e l’efficientamento dell’irrigazione dei terreni. In questa occasione, verranno sfruttati strumenti innovativi come trappole intelligenti per il riconoscimento automatico degli insetti grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale, modelli previsionali e sistemi di supporto alle decisioni (DSS) che aiutino a individuare il momento ideale per effettuare i trattamenti, proteggendo al meglio le colture e, al contempo, riducendo il numero degli interventi. Verrà inoltre testata la tecnologia Smart Spraying, finora sfruttata per la distribuzione a rateo variabile di prodotti liquidi su colture specializzate, anche per la conta dei frutti e il riconoscimento dello stato di maturazione, tramite appositi algoritmi di computer vision.

“Questo progetto rappresenta un punto di svolta per la digitalizzazione delle filiere ortofrutticole: grazie alle nuove tecnologie digitali è possibile monitorare areali così vasti ed eterogenei in maniera efficace. Le piante da frutto sono notoriamente tra le più complesse da gestire, in quanto presentano un ampio numero di possibili problematiche, non sempre facili da riconoscere e trattare. Avere a disposizione un gran quantitativo di dati provenienti dalle diverse zone di produzione permetterà non solo di prendere decisioni migliori, ma anche più tempestive, con un incremento dell’efficienza e una riduzione degli interventi, in un’ottica di sostenibilità” commenta Giovanni Causapruno, Global Head of B2B di xFarm Technologies.

“Vogliamo continuare a dare un futuro alla frutticoltura nel territorio emiliano-romagnolo dove si concentra la maggior parte della nostra base sociale agricola, per questo siamo impegnati a mettere in campo interventi a sostegno dei produttori anche sul fronte dell’agricoltura di precisione” aggiunge Daniele Piva, Direttore Produzioni Agricole di Conserve Italia. “La collaborazione con xFarm Technologies è strategica perché consente di accompagnarci verso una produzione più sostenibile, sia per le aziende agricole che per l’ambiente, in una transizione ormai imprescindibile per fare fronte ai cambiamenti climatici. Con le stazioni meteo e i sensori installati, gli agricoltori avranno a disposizione informazioni dettagliate a supporto delle loro decisioni. Questi dati riguarderanno un ampio territorio, che va ben oltre le 200 aziende agricole interessate, e potranno essere messi a disposizione dei tecnici delle cooperative agricole anche per le colture dedicate al mercato del fresco”.

Consumi, cala l’inflazione ma gli italiani restano cauti. Cresce quota Mdd

Secondo NIQ, che ne “Lo stato del Largo Consumo in Italia” analizza mensilmente l’andamento dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane, a febbraio 2024 il fatturato registrato dalla Gdo a totale Omnichannel in Italia pesa 10 miliardi di euro: un trend positivo del +2,4%, rispetto alla performance dello stesso mese dell’anno precedente.

Sempre nello stesso mese, l’indice di inflazione teorica nel Largo Consumo Confezionato (LCC), ha registrato una diminuzione rispetto al valore di gennaio (+4,3%), segnando un +3,4% a Totale Italia Omnichannel, un dato che suggerisce una tendenza al rallentamento dell’aumento dei prezzi. Tuttavia gli italiani continuano ad adottare modelli di acquisto orientati al risparmio, come dimostrato da una riduzione del -1,4% del mix del carrello della spesa, la cui variazione reale dei prezzi risultata essere del 2%.

L’analisi di NIQ sottolinea per il mese di febbraio un andamento positivo per alcuni canali distributivi: questa tendenza è guidata da specialisti drug (+10,9%), seguiti da discount (+4,8%), superstore (+3,7%) e supermercati (+2,1%). Tuttavia, vi è una diminuzione dell’andamento del fatturato nei canali iper >4500 (-1,4%) e liberi servizi (-2,8%). Trend in crescita anche per le vendite in promozione, con un’incidenza promozionale del 23,6% per il mese di febbraio 2024 a totale Italia (+0,3 pp. rispetto allo stesso mese del 2023). Sul fronte dei prodotti a marchio del distributore (Mdd), a febbraio la quota di Mdd registra il 22,5% del LCC nel perimetro iper, super e liberi servizi, mentre a Totale Italia Omnichannel si attesta al 31,4% (discount inclusi).

Cosa mettono gli italiani nel carrello della spesa
Tenendo presente il rapporto tra valori e volumi a totale Italia Omnichannel, nel comparto grocery, a febbraio l’indagine di NIQ evidenzia un trend in crescita a valore del +1,2% (vs 2023), mentre continua la diminuzione a volume, pari a -0,8%. Tra le aree merceologiche che hanno registrato un’importante crescita si evidenziano i prodotti dedicati agli animali domestici con l’incremento a valore del +4,4%, seguiti dai prodotti per la cura della casa (+3,9%). Per quanto riguarda i volumi, invece, si rileva un trend negativo per tutti i comparti, tranne che per i prodotti per la cura della casa (+1,3%) e per la cura della persona (+1,1%).

A livello di categorie merceologiche, sul podio della classifica Top10 di NIQ del mese di febbraio 2024 si classificano l’olio di oliva vergine ed extravergine (+44,3%), gli ammorbidenti (+19%) e i dentifrici (+16,1%).

Per quanto riguarda il fresco (peso fisso + peso variabile) risulta in crescita in tutti i canali distributivi, ad eccezione dei liberi servizi (-0,9%) e degli iper >4500 (-1,3%). Tra le categorie merceologiche più dinamiche all’interno del comparto, frutta e verdura con il +6,1% detiene il primo posto, seguita subito dopo da pane & pasticceria & pasta a parimerito con gastronomia (+4,5%). La salumeria invece si attesta come la categoria con il trend più basso rispetto alle altre (-1,4%).

Parmigiano Reggiano, bene vendite ed export nel 2023

Per il Consorzio del Parmigiano Reggiano il 2023 è stato un anno di grandi sfide: i caseifici e gli operatori commerciali hanno collocato sul mercato la produzione più alta, quella del 2021 (4,1 milioni di forme), in un contesto legato alle incertezze macroeconomiche causate dai conflitti internazionali e al trend inflattivo che ha ridotto il potere d’acquisto delle famiglie. Nonostante queste premesse però, il 2023 è stato un anno positivo. Il giro d’affari al consumo ha toccato il massimo storico di 3,05 miliardi di euro contro i 2,9 miliardi del 2022, con un aumento del 5%. Risultati positivi per le vendite totali a volume (+8,4%), sostenute da un andamento positivo dell’export (+5,7%), e, soprattutto, delle vendite in Italia (+10,9%): un exploit sorretto in modo particolare dalla convenienza relativa del Parmigiano Reggiano nei canali retail e ingrosso, dovuta a un calo delle quotazioni del prodotto stagionato e al contemporaneo aumento dei prezzi dei prodotti alternativi.

Tale tendenza ha coinvolto anche il mercato del “fresco”: per il Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore la media annuale delle quotazioni all’origine, pari a 10,12 €/kg, ha registrato nel 2023 un lieve calo del 5% rispetto alla media del 2022 (10,65 €/kg). La produzione è risultata stabile rispetto al 2022: 4,014 milioni di forme vs 4,002 milioni nel 2022 (+0,3%). Tra le province della zona di origine, prima per produzione è Parma (1.350.415 forme vs 1.357.224, -0,50%), seguita da Reggio Emilia (1.217.380 forme vs 1.245.159, -2,23%), Modena (860.971 forme vs 849.145, +1,39), Mantova (476.361 forme vs 455.439, +4,59) e Bologna (109.173 forme vs 95.303, +14,55%). Tale stabilizzazione costituisce un punto di forza per guidare il comparto verso condizioni di equilibrio negli anni di commercializzazione 2024 e 2025.

Per quanto riguarda i canali distributivi, la Gdo rimane il primo (65%), seguita dall’industria (17,1%), che beneficia della crescente popolarità dei prodotti caratterizzati dalla presenza di Parmigiano Reggiano tra gli ingredienti. Il canale Horeca rimane fanalino di coda, e quindi con un enorme potenziale di sviluppo, attestandosi all’8,2% del totale. Il restante 9,9% è distribuito negli altri canali di vendita. Le vendite dirette dei caseifici (per oltre l’85% in Italia, con circa 8.000 t. vendute) rappresentano il 5% delle vendite totali e hanno registrato un forte aumento (+10,8%)

La quota export rappresenta oggi il 43%, con una crescita del 5,7%. Risultati particolarmente positivi in Spagna (+7,8%), Francia (+6,9%), Stati Uniti, primo mercato estero per la Dop (+7,7%) e Australia (+21,8%). Uniche note negative sono quelle registrate in Canada (-6,5%) e Giappone (-8,2%), rispettivamente per problemi legati alle quote e al cambio. Con 31,8 milioni di euro investiti per marketing, comunicazione e sviluppo dei mercati nel 2023, Parmigiano Reggiano ha confermato il percorso avviato da alcuni anni per diventare un vero brand globale, pronto ad affrontare gli ostacoli posti da mercati estremamente vasti, ricchi di prodotti d’imitazione e caratterizzati da una marcata confusione al momento dell’acquisto. Il Consorzio sta lavorando assiduamente per valorizzare la distintività della Dop, fornendo al consumatore più informazioni sulle sue caratteristiche: la stagionatura, la provenienza, il processo produttivo e il gusto, tutti particolari che offrono l’opportunità di differenziarsi dai concorrenti.

Rilevante anche la voce legata al turismo enogastronomico, un vero e proprio pilastro valoriale per il Consorzio, che vede nell’esperienza diretta della visita in caseificio e in magazzino il veicolo più potente per spiegare i valori del Parmigiano Reggiano. Nel 2023, i visitatori totali nei caseifici del comprensorio sono stati 170.000, in aumento del 10% sul 2022. Di questi, 44.600 visitatori (+19% sul 2022) hanno prenotato la visita tramite il portale dedicato sul sito del Consorzio, di cui la metà provenienti dall’estero. A questi numeri contribuisce anche Caseifici Aperti, la manifestazione promossa dal Consorzio che due volte all’anno offre agli appassionati la possibilità di visitare i caseifici partecipanti e scoprire i segreti della lavorazione della Dop (l’edizione di primavera 2024 è prevista per sabato 20 e domenica 21 aprile). I due appuntamenti del 2023 hanno infatti registrato 24.500 partecipanti, con un aumento del 19,5% sul 2022. Il Consorzio ha dunque salutato con grande favore l’approvazione del nuovo testo unico europeo sulle produzioni di qualità, che entrerà in vigore nei prossimi mesi e rafforzerà ulteriormente il ruolo dei Consorzi nella promozione del turismo enogastronomico.

“Il 2023 è stato un anno di grandi sfide per il Parmigiano Reggiano, ma si è concluso con risultati positivi, con vendite al +8,4% ed esportazioni al +5,7%”, ha dichiarato Nicola Bertinelli, Presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano. “Nel prossimo futuro, il Consorzio dovrà sempre più investire sulla crescita nei mercati esteri, che rappresentano il futuro della nostra Dop. Ciò impone una partnership sempre più forte tra i produttori e quei commercianti che dispongono di una rete vendite e della forza per affrontare i mercati internazionali. È evidente come, in questo scenario, gli USA svolgano un ruolo fondamentale; motivo per cui siamo particolarmente preoccupati dal risultato delle elezioni di novembre, in cui rischia di prevalere una politica di protezionismo. Nel 2024 il Consorzio compie 90 anni, ma ci sentiamo più energici e proiettati al futuro che mai. Stiamo attraversando un momento di forte cambiamento, in cui si profilano con chiarezza le inevitabili rivoluzioni del futuro: il tema della sostenibilità; la gestione dei costi di produzione in uno scenario di incertezze mondiali; la tutela nella dimensione globale dei mercati e degli accordi di libero scambio; le nuove sensibilità dei consumatori. Questi aspetti, centrali per il futuro della Dop e delle imprese della filiera, si manifesteranno in ambiti che dovranno essere governati o presidiati dal Consorzio, fondato il 27 luglio 1934 proprio sul principio della potenza dell’azione collettiva rispetto a quella dei singoli. Insieme fronteggeremo le sfide future”.

Fisarmoniche, la novità di Mulino Bianco dedicata alla colazione

A poche settimane dal lancio degli Intrecci, riecco Mulino Bianco con un’altra novità che arricchisce il portfolio prodotti che già conta su oltre 130 referenze, le Fisarmoniche. Ideate per consolidare la leadership nel segmento della colazione, sono soffici onde di brioche che uniscono un impasto al cacao a 8 cereali con una farcitura al malto d’orzo e cacao. Le Fisarmoniche sono progettate per essere inzuppata in ogni tipologia di tazza e per essere gustate anche a piccoli pezzi nelle tazzine da caffè.

Frutto di un imponente lavoro di ricerca e sviluppo iniziato nel 2018, il risultato finale ha portato a un design e un processo per cui è stata richiesta protezione a livello brevettuale per evitare la riproduzione di prodotti analoghi. “Fisarmoniche è il progetto di ricerca e sviluppo più ambizioso e complesso per Mulino Bianco degli ultimi anni” commenta Corrado Ferrari, Product Development Director Mulino Bianco. “La sua realizzazione ha richiesto un lungo processo, dai panel test al concept, lungo le diverse fasi di studio dei prototipi, il loro sviluppo e l’aggiornamento dello stabilimento produttivo. È una merenda unica per forma e per processo di produzione nel panorama dei prodotti farciti con le creme. Prepariamo la farcitura in diretta, contemporaneamente alla cottura nel forno e grazie a un particolare processo di pastorizzazione garantiamo eccellenza organolettica e sicurezza alimentare”.

“È un prodotto avanguardista che nasce da un percorso virtuoso di competenze, expertise, tecnologia e professionalità” aggiunge Rowena Leardini, Marketing Director Minicakes & Cakes Mulino Bianco. “La sua ideazione e produzione ha un alto coefficiente di complessità produttiva. Il risultato per noi è motivo di grande orgoglio e rappresenta un decisivo passo avanti nella capacità di Mulino Bianco di innovare e ispirare il primo pasto della giornata”.

Senza additivi coloranti e conservanti né olio di palma, le Fisarmoniche vantano il -35% di zuccheri rispetto alla media delle merende più vendute (Fonte: Unione Italiana Food), con un significativo contributo di fibre (4%)4 e 120 kcal/pezzo (502kJ/120kcal per pezzo; 1520 kJ/363 kcal per 100 g). Si tratta di una brioche lievitata naturalmente con lievito madre, nata dall’abbinamento di una pasta al cacao e di una ai cereali, decorata da una glassa superficiale alla nocciola e arricchita con una farcitura. La crema è realizzata con latte fresco, garanzia di qualità, e cacao, una combinazione che rispecchia il gusto tradizionale della colazione all’italiana. Il prodotto, dalla preparazione dell’impasto al confezionamento, attraversa un iter produttivo lungo 400 metri, per un tempo di circa 6 ore.

Le Fisarmoniche vengono prodotte nello stabilimento di Melfi, un sito produttivo all’avanguardia, che da più di 30 anni si distingue per eccellenza e qualità. Situato nel centro Sud-Italia, a circa 60 Km da Potenza, Melfi è testimonianza dell’impegno di Barilla nello sviluppo del Sistema-Paese, grazie a importanti investimenti realizzati nel corso degli ultimi anni che hanno l’obiettivo di mantenere efficiente e all’avanguardia il sito, con particolare attenzione al continuo miglioramento della qualità dei prodotti, alla sicurezza dei lavoratori e alla progressiva riduzione dell’impatto ambientale. Negli ultimi 10 anni, il risparmio di acqua è stato pari al 40% e quello di Co2 pari al 27%. In particolare, nell’ultimo periodo, oltre 30 milioni di euro sono stati gli investimenti che hanno interessato lo stabilimento di Melfi, principalmente in riferimento agli aspetti di innovazione, sostenibilità e nel continuo, costante miglioramento della qualità dei prodotti. Da registrare i due principali investimenti, uno per la realizzazione della nuova linea di Pancakes, e il secondo per avviare la linea produttiva di Fisarmoniche, con una evidente ricaduta positiva per tutto il territorio e l’indotto. È proprio in questo stabilimento, che si estende su un’area di 202.000 m2, che nel 1986 sono nati Tegolino e Soldino. Negli anni, la produzione si è arricchita con le Fette Biscottate, i Flauti, i Biscotti e il Pan Bauletto, fino ai più recenti Pancakes rendendo Melfi uno degli impianti produttivi più attivi e all’avanguardia del Sud Italia. Ogni giorno vengono effettuati più di 5.000 controlli di qualità sui prodotti finiti e 200 sulle materie prime. In totale vi sono 8 linee dedicate a 20 ricette differenti, con una capacità massima di 83.000 tons/anno. In totale a Melfi sono impiegati più di 350 dipendenti, un team multidisciplinare che garantisce uno scambio virtuoso di competenze ed expertise.

Inflazione e aumenti penalizzano il vino in Gdo: -3,3% a volume

Secondo lo studio “Circana per Vinitaly”, che verrà presentato a Vinitaly il prossimo 15 aprile nel corso della tradizionale tavola rotonda organizzata da Veronafiere, la Gdo, con 756 milioni di litri di vino e spumante venduti nel 2023, resta il canale commerciale più ampio. Gli italiani hanno acquistato oltre 43 milioni di litri di Prosecco (-1,5% sull’anno precedente), più di 16 milioni di litri di Chianti (-4,9%), oltre 15 milioni di litri di Lambrusco (-9,5%), più di 13 milioni di litri del Montepulciano d’Abruzzo (+4%), e oltre 10 milioni di litri di Vermentino (+2,3%). I vini con maggior tasso di vendita invece sono stati il rosato Cerasuolo dell’Abruzzo con +19%; il siciliano Grillo con +12,2%; il Pecorino, prodotto in Marche e Abruzzo, con +12%; il Lugana, prodotto in Lombardia e Veneto con +9,5%; la Ribolla del Friuli Venezia Giulia col +8,0% a volume.

Anche se l’inflazione ha pesato meno che nel 2022 e il secondo semestre ha registrato un leggero incremento delle vendite, il 2023 è stato un anno ancora difficile per il mercato del vino nella Gdo. Il dato complessivo del vino è -3,3% a volume sull’anno precedente (+2,5% a valore). Meglio i vini in bottiglia a denominazione d’origine che scendono del 2,8%, mentre anche le bollicine calano, a – 1,1%. Più in dettaglio: i rosati hanno venduto meglio dei bianchi, i bianchi meglio dei rossi, i vini fermi meglio dei vini frizzanti. Il prezzo medio del vino a denominazione d’origine in bottiglia (Doc, Docg, Igt) è di 5,4 euro al litro, con un aumento medio del 6,3% sull’anno precedente.

“Le strategie per una ripresa dipenderanno dalla scelta di cantine e distribuzione se preservare i margini oppure recuperare i volumi” osserva Virgilio Romano, Business Insight Director di Circana. “Nel primo caso c’è il rischio di una chiusura d’anno non brillante; nel secondo, una maggiore promozionalità potrebbe favorire un recupero dei volumi”.

Intenzioni d’acquisto: bene la tecnologia, in caduta l’efficienza energetica

Calma piatta per le intenzioni d’acquisto degli italiani che nel mese di marzo si attestano mediamente ai livelli di febbraio: oltre 20 punti percentuali al di sotto del picco positivo della primavera 2023. Secondo i dati rilevati dall’Osservatorio Mensile Findomestic (Gruppo Bnp Paribas) di marzo, prosegue il trend al ribasso delle intenzioni d’acquisto di soluzioni volte a migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione (fotovoltaico a -19%), mentre torna a crescere la voglia di rinnovare le dotazioni tecnologiche (PC e tablet rispettivamente +17,1% e +16,8%). In ripresa anche la propensione all’acquisto nei settori mobilità ed elettrodomestici.

“Per oltre 6 italiani sui 10, l’inflazione resta il timore principale anche se continua a calare la percentuale di chi percepisce i prezzi ancora in forte aumento. Segue tra i timori più avvertiti quello per il calo del potere d’acquisto che porta oggi 9 su 10 a dichiarare di non avere una piena tranquillità economica, anche se per il 50% si tratta solo di problemi di piccola entità. Questa situazione di preoccupazione continua a frenare la propensione al consumo. Molti rinviano gli acquisti più importanti a tempi migliori anche quando sono nelle condizioni di poter spendere e chi può cerca di risparmiare: nonostante che la metà degli italiani non riesca tutt’oggi a mettere da parte a fine mese neanche un euro del reddito guadagnato, quelli che ce la fanno accantono mediamente il 10%, un dato in aumento di 2 punti rispetto al mese scorso” commenta Claudio Bardazzi, Responsabile Osservatorio Findomestic.

Tecnologia e mobilità, i settori in ripresa
Fotocamere (+18,9%), PC (+17,1%) e tablet (+16,8%) sono i prodotti sul podio per tasso d’incremento delle intenzioni d’acquisto a 3 mesi. Seguono le auto usate (+15%) sulla scia degli incentivi governativi e di un ritrovato interesse dopo la flessione registrata a febbraio. Propensione all’acquisto in crescita anche per gli altri mercati del settore mobilità: incremento contenuto per l’auto nuova (+2,5%) mentre motoveicoli ed e-bike, beneficiando della stagione calda in arrivo, fanno segnare rispettivamente +9,3% e +6,9%. Crescita sostenuta anche per piccoli elettrodomestici (+13%) e TV (+11,8%). In positivo anche la telefonia (+7,2%), i grandi elettrodomestici (+3,8%) e i mobili (+3,4%). A frenare l’indicatore medio delle intenzioni d’acquisto rilevate dall’Osservatorio Findomestic è il comparto energetico: a parte gli impianti di isolamento termico (+4,3%) e gli infissi (+0,6%), unici due segmenti con il segno più, calano di oltre il 6% i lavori di ristrutturazione, del 9,6% le pompe di calore, del 15,5% le caldaie a condensazione e biomassa e addirittura del 19% gli impianti fotovoltaici.

AI nell’industria alimentare: il mercato varrà quasi 45 miliardi nel 2028

Nel 2028 il mercato dell’Intelligenza Artificiale nel settore alimentare varrà $43,4 miliardi. A guidare il mercato globale sarà il Nord America, seguito da Europa e APAC. Il segmento della filiera in cui l’AI varrà di più sarà la logistica mentre il controllo qualità quello in cui l’AI crescerà maggiormente, raggiungendo $6,2 miliardi nel 2028. Sono alcune evidenze emerse dalla ricerca realizzata da PwC Italia sugli usi e le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale Generativa nell’industria alimentare.

Il crescente ricorso all’AI nell’industria alimentare è sostenuto da tre fattori:

1. Normative – Regolamentazioni come GDPR, OECD, CCPA e AI ACT contribuiscono a promuovere l’uso responsabile dell’AI, proteggendo i dati dei consumatori e incentivando le aziende a sviluppare soluzioni che aumentino l’efficienza operativa.

2. Competenze – È prevista una crescita di forza lavoro qualificata e specialisti AI del +36% entro il 20311, che si traduce in nuove competenze per ottimizzare la produzione, la distribuzione e la sicurezza alimentare.

3. Automazione dei processi – L’AI migliora l’efficienza operativa automatizzando i processi, riducendo gli sprechi e aumentando la produttività sostenibile.

La leadership di mercato del Nord America è legata all’intensificazione dei controlli sulla sicurezza alimentare, all’introduzione di standard di qualità più elevati e all’adozione di nuovi modelli di business per l’automazione dei processi, soprattutto nella logistica. L’Europa, con una quota del 27% e un rendimento di $2,2 miliardi, si posiziona al 2° posto del mercato globale, grazie alle performance di Germania e Francia, seguite da Italia, Spagna, Paesi Bassi e Svizzera. Il mercato dell’AI nel settore è trainato dalle normative europee per l’introduzione di nuovi modelli di business per la sicurezza e il controllo qualità alimentare e da nuove applicazioni di analisi predittiva per gestire la catena di approvvigionamento. L’APAC è il 3° mercato nel 2023, con una quota del 21% pari a $1,7 miliardi ma, secondo le proiezioni di PwC, sarà la regione in cui l’uso dell’AI nella filiera alimentare crescerà di più nei prossimi anni con un CAGR del 40% (2023-2028), grazie alle iniziative governative per il finanziamento delle industrie, il sostegno all’agricoltura e alla ricerca per la sicurezza alimentare e lo sviluppo di una forza lavoro qualificata attraverso programmi come AI TEACH per l’ASEAN.

Guardando ai segmenti della filiera agroalimentare, la logistica rappresenta il 34,5% del mercato dell’AI, grazie all’uso di sistemi avanzati per l’automazione che potenziano l’efficienza e la reattività dei magazzini. L’AI, impiegata per il miglioramento degli imballaggi, e l’adozione di sistemi di ispezione visiva automatizzati garantiscono consegne tempestive e preservano l’integrità dei prodotti lungo tutta la catena di fornitura.

Nei prossimi anni il controllo qualità sarà il segmento trainante per l’innovazione dell’AI nel settore e raggiungerà, secondo le stime di PwC, un valore di mercato di $6,2 miliardi nel 2028, con un CAGR medio del 40,6% (2023-2028). L’innovazione nel controllo qualità è legata, da un lato, alle normative più stringenti sugli standard di sicurezza e trasparenza alimentare e, dall’altro, alle richieste dei consumatori sulla provenienza dei prodotti e sulla sostenibilità dei processi. Algoritmi avanzati per il monitoraggio in tempo reale della catena di fornitura, l’applicazione di tecnologie predittive per la manutenzione preventiva e l’integrazione di sistemi di tracciabilità intelligenti sono gli strumenti che agevoleranno la transizione.

L’AI nel panorama di startup Food Tech in Italia
In linea con le tendenze globali, in Italia l’Intelligenza Artificiale è la tecnologia più adottata fra le 341 startup del settore Food Tech prese in analisi da PwC (42,8%), seguita dal Machine Learning (37%), biotecnologie (32%), Internet of Things (28,6%), blockchain (10,5%) e robotica (9,5%).

Social sentiment analysis: l’alimentazione e i consumi sui social media
Il Team Innovation PwC ha analizzato oltre 100.000 conversazioni sui social e sul web riguardanti i temi di alimentazione sostenibile e salutare. L’analisi, condotta su un target di utenti Millenials (61%), Gen Z (30,4%) e Gen X (8,7%), ha evidenziato un sentiment positivo per il 60% delle conversazioni. L’identikit del consumatore medio di cibi salutari è una donna millennial, tra i 25-34 anni, appassionata di cucina salutare che dedica parte del suo tempo a sperimentare ricette vegetariane e vegane, integrando la passione per il cibo con uno stile di vita sostenibile.

Secondo la ricerca PwC, i valori nutrizionali influenzano le decisioni di acquisto alimentare del 45% degli utenti online, seguito dal rapporto qualità-prezzo, decisivo nella scelta di prodotti per il 20% dell’audience. Guardando alla sostenibilità, il 43% dei consumatori è disposto a spendere di più per packaging sostenibili e pratiche aziendali responsabili. Per gli acquisti offline invece, il 20% dei consumatori si rivolge a negozi specializzati.

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