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Intesa Sanpaolo: 120 miliardi per PMI, filiere agroalimentari e turismo

“Il tuo futuro è la nostra impresa”: si chiama così il nuovo programma di Intesa Sanpaolo che mette a disposizione 120 miliardi di euro fino al 2026 per accompagnare la progettualità di PMI e aziende di minori dimensioni, sistema vitale dell’imprenditoria italiana e delle filiere sui territori. L’obiettivo è favorire nuovi investimenti per la competitività italiana accelerando la dinamica di buone performance del sistema produttivo e assicurando l’immediata attivazione di strategie sostenibili e di lungo periodo. Una serie di interventi che si inserisce tra le azioni del Gruppo a sostegno della realizzazione degli obiettivi fissati nel PNRR, per i quali sono stati stanziati complessivamente oltre 410 miliardi di euro, come annunciato dal CEO Carlo Messina.

Con tale programma la Banca intende accelerare i processi di trasformazione necessari per rinnovamento industriale, transizione energetica e digitale delle imprese, facilitando loro l’accesso alle nuove misure del PNRR. Grazie alla rinnovata sinergia con SACE e altri soggetti istituzionali le possibilità di investimento e i vantaggi per le imprese verranno amplificati dalle misure messe in campo da Intesa Sanpaolo. Dopo aver concluso con successo Motore Italia, il piano da 50 miliardi di euro messo a punto nel 2021 per sostenere la ripresa post-pandemica delle PMI, la nuova azione della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo guidata da Stefano Barrese da oggi si focalizza su tre ambiti prioritari:

Transizione 5.0 ed Energia
La cornice normativa del piano Transizione 5.0 garantisce circa 13 miliardi di euro di crediti d’imposta a fronte del raggiungimento di obiettivi di efficientamento energetico. Insieme ai propri partner e Sace, Intesa Sanpaolo ha realizzato soluzioni di finanziamento dedicate e agevolate, consulenza per l’accesso alle agevolazioni fiscali e rilascio delle relative certificazioni e formazione con la finalità di integrare competitività e sostenibilità grazie a nuovi investimenti per lo sviluppo, il risparmio e la produzione energetica volti ad un consumo efficiente. Sempre sul fronte energetico e con riferimento alla misura del PNRR relativa agli incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili, il primo gruppo italiano mette a disposizione soluzioni dedicate per l’energia condivisa anche nella forma dell’autoconsumo collettivo, con finanziamenti specifici e agevolati, oltre a modelli di advisory per la costruzione di nuovi sistemi innovativi finalizzati al risparmio energetico.

Sviluppo estero e nuovi mercati
La ridefinizione delle geografie dell’export e la situazione geopolitica sono essenziali per accompagnare la spiccata propensione delle imprese ad esportare le eccellenze “Made in Italy”. Intesa Sanpaolo affianca soluzioni finanziarie e competenza delle proprie strutture specializzate. Grazie alla radicata e capillare presenza internazionale, il Gruppo provvede all’individuazione dei migliori settori merceologici e dei nuovi potenziali mercati – in particolare Est Europa, India ed Emirati Arabi Uniti – oltre ad offrire percorsi formativi specifici.

Progresso digitale e Sicurezza
Processi e competenze digitali sono strategici per la competitività, ma sono al contempo indispensabili sistemi di sicurezza adeguati per la tutela del cliente, dell’impresa e della crescita. Per le aziende che guardano a nuovi business la Banca ha messo a punto strumenti di protezione e finanziari, tra cui il nuovo Cyber Loan. Grazie ai propri partner e ai Laboratori ESG presenti in tutta Italia, Intesa Sanpaolo coinvolge le imprese in percorsi di formazione digitale qualificata. Rilevanti risultano in particolare i settori Agribusiness e Turismo, che presentano peculiarità uniche e necessitano di un accompagnamento specifico nella transizione verso modelli più innovativi, profittevoli e sostenibili. All’Agribusiness, in particolare, Intesa Sanpaolo ha dedicato dal 2021 una rete commerciale specialistica in grado di seguire l’intera catena produttiva, dalla produzione alla trasformazione.

Una struttura con oltre 1000 professionisti che ha consentito di supportare il settore con erogazioni per circa 9 miliardi e il sostegno a oltre 180 filiere. Con il nuovo piano nasce Cresci Agri, la nuova linea di finanziamenti con durata fino a 30 anni dedicata allo sviluppo della produzione modulabile sul ciclo produttivo della filiera di appartenenza, oltre a prodotti per la copertura dai rischi sulle materie prime e a soluzioni ad hoc per l’efficientamento energetico e la crescita internazionale. Una attenzione specifica viene infine rivolta al Terzo Settore, che Intesa Sanpaolo supporta attraverso una Direzione dedicata con oltre 600 persone che seguono circa un terzo degli enti no-profit in Italia, affiancando le imprese impact su progetti di sviluppo e interazione costruttiva e integrata con il mondo profit. A questo settore Intesa Sanpaolo ha già concesso finanziamenti per oltre 1,5 miliardi.

“Le imprese che investono oggi possono ritagliarsi un importante vantaggio competitivo nel prossimo futuro. Il nostro ruolo è attivare risorse finanziarie e strumenti dedicati ad accompagnare le scelte di investimento e far cogliere le opportunità del PNRR e della Transizione 5.0. Ci rivolgiamo ad oltre 1,2 milioni di clienti tra PMI e imprese più piccole, per tutti vogliamo stimolare un approccio di rilancio verso la crescita con nuovi mezzi e nuovi obiettivi condivisi. Il mondo delle imprese deve affrontare un riposizionamento tecnologico, digitale, geografico e generazionale in una logica di medio – lungo periodo e Intesa Sanpaolo è pronta a sostenerlo con un piano da 120 miliardi da qui al 2026” ha detto Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo.

Couponing in costante crescita: nel 2023 il volume ha sforato i 400 milioni

Il 2023 si è concluso con 278,2 milioni di buoni sconto distribuiti su tutto il territorio nazionale, registrando una crescita dell’11% rispetto al 2022. Il volume complessivo del settore ha così raggiunto 411,8 milioni di euro, con un aumento 18% rispetto all’anno precedente e un valore medio per singolo buono di 1,48€ (+6% rispetto al 2022). Un incremento che è proseguito anche nel primo trimestre del 2024, con dati ancora non definitivi, per il quale si prevedono circa 71 milioni di buoni distribuiti (+9% rispetto al primo trimestre 2023), per un valore medio di 1,51€ (+2% rispetto al Q1 2023) e un giro d’affari di 109 milioni di euro (+11% rispetto ai 97 milioni dello stesso periodo del 2023).

Questi i principali dati emersi dallo studio “Il mercato del couponing in Italia nel 2023” a cura di Savi, marketing technology company attiva nella gestione dei servizi legati all’utilizzo dei buoni sconto e all’analisi dei dati nel mercato della Gdo e non solo. La ricerca è stata condotta sulla base dei dati generati da oltre 38.000 rivenditori che comprendono insegne della Gdo, drugstore, specializzati e farmacie (sono esclusi i discount) e rappresentano la quasi totalità delle aziende del settore in Italia.

Lo sviluppo del mercato del couponing in Italia è fortemente correlato all’andamento dell’inflazione e ai prezzi dei beni di consumo. Nel 2023, in media, i prezzi al consumo hanno infatti registrato una crescita del 5,7%, dopo che già nel 2022 si era assistito a un aumento dell’8,1% (dati Istat). Una dinamica che ha ulteriormente spinto gli italiani a ricercare modalità alternative di risparmio, trovando nei coupon un valido alleato che ha permesso di accedere ad una vasta gamma di prodotti di uso quotidiano, disponibili nei principali rivenditori presenti sul territorio nazionale, ad un prezzo scontato.

Il 2023 ha poi visto una crescita consistente nell’utilizzo dei buoni sconto digitali, aumentati del 45% in un solo anno, portando tale soluzione di acquisto a raggiungere il 14,5% del totale transato in cassa. Sempre più consumatori scelgono dunque i coupon dematerializzati che consentono di abbattere il consumo di carta e di ridurre il tempo necessario per la loro validazione. Il settore ha ancora ampi margini di crescita su questo fronte, ma il trend proseguirà anche in futuro, trainato dalle abitudini di acquisto degli utenti, sempre più digital based.

Entrando nel dettaglio delle macro-categorie merceologiche, l’alimentare si conferma il settore leader, raggiungendo il 50,2% di tutti i coupon e registrando una crescita del 15,8% rispetto al 2022, quando erano il 43,4% del totale. Tra i beni alimentari più acquistati i prodotti confezionati hanno superato le bevande, con il 25,8% del totale rispetto al 25,5% registrato dal comparto beverage. Nella classifica si trovano poi, rispettivamente, il latte e i derivati (15,8%) e i dolciumi (15,5%). I coupon per il pane e prodotti da forno e per i condimenti sono stati poi utilizzati rispettivamente dal 7% e dal 6,2% del totale, mentre i surgelati si sono attestati su una quota del 4,1%.

All’aumento dei buoni nel settore alimentare, è corrisposta una conseguente diminuzione di buoni sconto utilizzati per l’acquisto di articoli per la cura e l’igiene personale, scesi al 22,2% dal 26,1% dello scorso anno, mentre restano più o meno invariati i numeri relativi ai prodotti per la detergenza, pari al 20,1% del totale (20,5% nel 2022). La ricerca ha inoltre evidenziato un lieve aumento dei buoni sconto relativamente al petfood, i cui prodotti hanno raggiunto una quota del 7,5% (+0,5%), con un trend che si prevede in aumento in futuro vista la sempre maggior presenza di animali domestici nelle case degli italiani.

Coppa Di Parma IGP, fatturato a 73 milioni con quasi 4 milioni di kg prodotti

Un fatturato da 73 milioni di euro, con una crescita del mercato canadese arrivato a sfiorare la metà dell’export complessivo: con questi numeri il Consorzio di Tutela della Coppa di Parma Igp, che racchiude 21 aziende associate per un comparto da oltre 500 occupati tra addetti diretti e lavoratori legati all’indotto, archivia il 2023.

Nello scorso anno il volume del prodotto certificato è cresciuto del 7%, arrivando a superare i 2 milioni di chilogrammi, mentre la produzione si è assestata sui livelli del 2022 sfiorando i 4 milioni. Un ottimo risultato considerando come l’aumento della materia prima abbia avuto un ruolo predominante. Nello specifico caso del Consorzio di Tutela, il taglio di carne suina utilizzato per la Coppa Igp (la porzione muscolare del collo) ha avuto un rialzo del 16%, in un trend ormai costante.

Buone anche le performance del preaffettato, che dopo un inizio di 2023 negativo ha raggiunto i livelli dell’anno precedente, soprattutto grazie a un +15% fatto registrare a novembre poco prima delle festività natalizie: sono stati 440mila i chili di carne suina impiegata nello specifico comparto, che ha avuto una incidenza del 30% sul totale delle vendite. La grande distribuzione infine si conferma il canale di commercializzazione principale, mantenendo una quota pari al 70% del turnover del comparto. In crescita anche il settore Horeca che per la Coppa di Parma Igp rappresenta una importante vetrina in termini di reputazione e valorizzazione del prodotto.

Come preannunciato, sono ottime le performance registrate per l’export arrivato al 10% sul turnover del comparto, soprattutto per quanto riguarda il Canada, all’interno di un mercato in cui la Coppa di Parma Igp, dal suo ingresso dieci anni fa, è in costante crescita. Il Paese nordamericano nel 2023 ha superato il 45% di quota export complessiva (nel 2021 per esempio era al 38%) confermando il primato per maggior importatore di Coppa di Parma Igp, mentre l’area UE continua a rappresentare la principale area di destinazione grazie ai principali partner commerciali come Germania, Francia, Belgio, Olanda e Lussemburgo.

“Il 2023 è stato un anno in cui abbiamo affrontato sfide importanti, come la crescita esponenziale del costo delle materie prime arrivato addirittura a un +16%, fattispecie che deriva anche dalla minor disponibilità di suini. Ecco perché aver aumentato i volumi del prodotto certificato ci rende molto soddisfatti e testimonia l’apprezzamento dei consumatori per la Coppa di Parma Igp. Infine, segnalo con piacere la costante crescita del mercato canadese, che prevediamo potrà avere un ulteriore rialzo nei prossimi anni, a testimonianza dell’interesse e della capacità del prodotto nel raggiungere anche i mercati extra europei” commenta soddisfatto Fabrizio Aschieri, Presidente del Consorzio di Tutela della Coppa di Parma Igp.

M&A, calano le operazioni in Italia e a livello globale

L’ultimo biennio è stato estremamente complesso per le operazioni di M&A nel Consumer Markets, con un calo a volumi di operazioni completate, rispetto al picco del 2021, del 17% a livello globale e del 4% in Italia. Come evidenziato dallo studio PwC Global & Italian M&A Trends in Consumer Markets, a valore il declino è ancora più significativo (-48% a livello globale e -51% in Italia) per la drastica riduzione delle operazioni di grande dimensione e di quelle sponsorizzate dai fondi e finanziate a leva, rispetto a quelle di middle market promosse da operatori industriali.

“Anche se ci sono segnali di calo dei tassi di inflazione e di interesse, nel Consumer Markets stimiamo sia necessario più tempo agli investitori per fare chiarezza sull’evoluzione dei prossimi mesi con riferimento in particolare alle dinamiche inflattive su costi, energia, prezzi di vendita e sulla capacità di mantenere nel medio termine i livelli di marginalità del 2023. Questa situazione di incertezza si tradurrà in un minor numero di operazioni e maggiore cautela nei multipli da applicare” ha commentato Emanuela Pettenò, Partner PwC Italia, Consumer Markets & Markets Deals Leader.

Nonostante l’inevitabile situazione di incertezza, l’attività M&A sarà comunque al centro dell’agenda strategica come leva per accelerare la crescita e il cambiamento: il 52% dei CEO delle aziende di Consumer Markets intervistate da PwC nell’ambito della 27ma PwC Global Annual CEO survey ha dichiarato di voler portare a termine almeno un’acquisizione nei prossimi tre anni. Il costo del debito rimarrà elevato anche nel 2024, per cui ci si attende che le operazioni di M&A promosse da operatori strategici continueranno ad essere guidate da razionali di crescita e cambiamento, mentre i fondi saranno maggiormente focalizzati su operazioni di middle market o strutture complesse per finanziare quelle di maggiore dimensione (continuation funds, JV, deal con forte minoranza del venditore o con formule di earn out / vendor loan, club).

Food & Beverages
Il 2023 ha continuato a risentire di significativi impatti inflattivi sul carrello (13.6% 2022, 5.9% 2023, fonte Rapporto Coop relativamente ai generi alimentari), che hanno eroso il potere d’acquisto dei consumatori e penalizzato la crescita a volume. L’attesa del 2024 è di una normalizzazione dei prezzi (attesa crescita del 3%), volumi in leggero calo ed orientamento dei consumi a livello italiano in funzione delle variabili prezzo e salute. Le aziende che producono per Private Labels della Grande Distribuzione e le marche locali saranno inoltre favorite dall’attenzione alla spesa da parte del consumatore e maggiore sensibilità su aspetti di natura territoriale come sinonimo di qualità, mentre sono previsti in difficoltà i brand sia di grandi dimensioni che minori (fonte Rapporto Coop). Le più significative operazioni del 2023 sono state guidate dal perseguimento di una strategia di crescita internazionale (nuovi mercati, nuovi brand), come l’acquisizione di Beam Holding (produttore di cognac, Francia) e di Del Professore (distilleria, UK) da parte di Campari o della divisione ingredienti di Kerry Group da parte di Irca, al fine di entrare nel mercato americano. Interessante anche l’acquisizione di Fresystem da parte di Ferrero, per mettere in sicurezza il comparto frozen bakery, anticipando il risiko di operazioni del 2024 nel comparto iniziate con Forno d’Asolo / Sammontana / Investindustrial e previste continuare con Gelit (dismissione di Progressio) e altre aziende in portafoglio di fondi di Private Equity. Nel 2024 si continua a vedere spazio per operazioni di rifocalizzazione del portafoglio dei grandi operatori industriali, sia in termini di acquisizioni, che di dismissioni selettive, oltre a investimenti in tecnologie di accesso diretto al consumatore (digital channels, etc…). Potenzialmente c’è spazio per M&A sulle aziende che lavorano per Private Label. Altro segmento interessante è quello relativo ai prodotti a base di ingredienti innovativi / plant based rispetto ai tradizionali prodotti derivati animali. Le tematiche ESG saranno centrali per la valutazione delle opportunità di investimento in questo ambito.

Fashion
In ambito moda, si registra una crescente polarizzazione tra i gruppi e brand del lusso, con alte marginalità e fatturati crescenti e tutti gli altri operatori. I brand del lusso hanno consuntivato una performance di crescita a doppia cifra nel 2023, con poche eccezioni nell’ambito delle aziende quotate. Nel 2024 ci si attende una “normalizzazione” dei tassi di crescita ad un ritmo del 5-7%, in linea con l’andamento di medio-lungo periodo degli ultimi 15 anni, con tassi più sostenuti per i top player, una crescita più moderata del previsto del mercato cinese nei primi mesi dell’anno e il mercato americano che continua a soffrire il rallentamento dei consumi e la crisi dei department stores (es Sacks Fifth avenue). Il settore sportswear è cresciuto a livello globale del 6% (fonte Euromonitor) trainato da America Latina (+22%), ma sostenuto da un buon 8% in Europa. L’outlook di settore vede una crescita più sostenuta dei player specializzati, rispetto ai colossi internazionali (Puma, Adidas, Fila). PwC stima un maggior numero di operazioni sia di consolidamento di brand ad opera dei grandi player di settore (LVMH, Kering, Richemont), che nell’ambito delle piattaforme di filiera (Florence, Minerva, Hind). Il 2023 è stato l’anno dell’acquisizione di Valentino (Kering, minoranza), Gianvito Rossi (Richemont, maggioranza) e di importanti operazioni da parte di fondi di private equity sulla filiera (Minerva/San Quirico, Florence/Permira). Il 2024 si è aperto il delisting di Tod’s ad opera di L-Catterton, l’acquisizione di Autry da parte di Style Capital e ci sono molte attese sulla quotazione di Golden Goose, ed altre operazioni nel settore calzatura / accessori, oltre ad alcuni processi in corso come la cessione di Twinset, Missoni e Arena, mentre è appena stato annunciato il salvataggio di Trussardi da parte di Miroglio. Alcuni risonanti brand ancora a proprietà famigliare e con tematiche di successione / ricambio generazionale stanno facendo riflessioni su opportunità di apertura del capitale. Inoltre si attende entro metà aprile la decisione dell’Antitrust in merito all’operazione Tapestry/Capri Holding, che potrebbe portare ad una razionalizzazione del portafoglio dei brand, inclusa anche l’italiana Versace. Nel retail fashion, gli operatori valuteranno investimenti o alleanze per sviluppare o incrementare la propria presenza online, considerando anche la dismissione di punti vendita non profittevoli. In questo ambito è stato storicamente molto attivo Oviesse sia in Italia che all’estero, Cisalfa ha fatto un’acquisizione in Germania e ci sono state dal 2023 ad oggi vari processi ancora aperti su altre catene di abbigliamento. Il comparto e-tailers, invece, vede un contesto di forte crisi con i principali players del settore oggetto di operazioni straordinarie e riorganizzazioni (es. Farfetch acquisito dal coreano Coupang a Dicembre 2023, che ha annunciato la dismissione dei brand gestiti da NGG) o andati in procedure concorsuali (es. Matches, dopo pochi mesi dall’acquisizione di Fraser).

Health & Beauty
Il mercato mondiale della cosmetica è previsto in crescita del 9% nel 2024 (fonte Euromonitor) e con tassi di crescita costanti fino al 2028, rispetto ad un 3% del 2018, trainato da Stati Uniti, Cina e Brasile. L’industria cosmetica italiana è cresciuta del 13% nel 2023 ed è prevista al 10% nel 2024 (come fatturato delle aziende del comparto), fortemente trainata dall’export (+20% nel 2023 e +12% nel 2024), ma anche sostenuta da una forte domanda interna (+8/9% in entrambi i periodi). Il settore Beauty è stato particolarmente attivo in Italia nei primi mesi del 2024 con i processi di M&A su Beautynova (cessione a PAI), Dr. Vranjes (ceduta a L’Occitane), Veralab (cessione minoranza a Peninsula) e quello annunciato e tutt’ora in corso su Kiko. Il comparto nutraceutico è atteso in fermento sulla scia della dismissione del business nutraceutico da parte di Sanofi, annunciato a ottobre 23, e Bayer (novembre 23). I fondi di private equity hanno investito storicamente nel settore (Ardian/Biofarma, Investindustrial / Procemsa, TA / Nactarome) e sono pronti a raddoppiare il carico in considerazione del fatto che il settore coniuga alcuni dei macro trend più importanti (invecchiamento, prevenzione, salute e sicurezza) con una minore esigenza di R&D e minor pressione regolatoria, rispetto ai business farmaceutici. Vediamo anche ulteriore spazio per consolidamento e aggregazione nel settore farmacie e farmacie online (nel 2023 sono state molto attive Farmacosmo, Neo-Apotek, quest’ultima a sua volta acquisita da Dr.Max)

Grocery e Non-Food Value Retail
Il consolidamento del mercato guiderà i macro-trend del retail del prossimo futuro, destinato ad avere un numero sempre minore di operatori. Il decremento dei volumi di vendita, nonostante i fatturati in crescita, dimostra le difficoltà del settore e dei consumatori post aumenti inflattivi. I principali operatori della Gdo e ovviamente i discount, sono stati in parte supportati dalla crescita dei prodotti di marca (oltre il 30% del fatturato), mentre i piccoli operatori sono sempre più in sofferenza. A livello europeo nel 2023 ci sono state importanti operazioni di aggregazione che hanno visto come protagonisti Aldi e Carrefour, mentre in Italia proseguono le crescite costanti dei principali operatori sia attraverso nuove aperture (in particolare i discount) che soprattutto tramite M&A (nel 2023 si segnala l’acquisto dei punti vendita di Distribuzione Roma da parte di Magazzini Gabrielli). Nel comparto Non- Food Value continua la crescita di Acqua & Sapone, controllata da HIG, che ha anche acquisito la catena di profumerie Pinalli. Si stimano varie operazioni M&A anche nel 2024, che porteranno ad una sempre maggiore concentrazione, spinta dalla ricerca di sinergie ed efficienze operative di scala. L’utilizzo dei canali digitali da parte degli utenti, soprattutto relativamente al canale app, è in continua crescita, di conseguenza un’altra leva per operazioni strategiche sarà l’investimento in tecnologie e forme di comunicazione che consentano di migliorare l’accesso ed il dialogo con il consumatore (loyalty, pricing/promo, AI, marketplaces, etc), oltre che nel comparto dei servizi. Sarà sempre più importante migliorare il customer engagement anche attraverso promo targettizzate su specifici prodotti / comportamenti per guidare upselling e cross-selling, con l’obiettivo di generare vendite incrementali e ridurre il churn.

Pet & Vet
Il mercato dei prodotti per l’alimentazione degli animali da compagnia in Italia valeva all’incirca €2.5 miliardi di euro nel 2022 (Rapporto Assalco-Zoomark). Rispetto alle previsioni pessimistiche per il post-pandemia, dal 2007 ad oggi il mercato del pet food continua a crescere mediamente del 5,7% (tra GDO, canali grocery, negozi specializzati tradizionali e catene petshop), toccando quota +8,4% se si considera anche l’online. I numeri della Pet Economy sono addirittura raddoppiati se si considera il comparto VET (stimato in c. €2.3 miliardi nel ’22). Il numero di proprietari di animali e la spesa relativa a beni e servizi correlate è attesa in ulteriore crescita, soprattutto nei mercati emergenti, trainata in generale dalla crescita dei consumi e dalla premiumization. I fondi di PE hanno recentemente investito sia in ambito catene retail (Cinven / Arcaplanet, Peninsula / Isola dei Tesori), pasti a domicilio (L Catterton e GA in Butternut Box in UK) e catene veterinarie (Animalia, Bluvet), credendo molto nello sviluppo del settore. Vediamo questo trend continuare anche nel 2024.

Hospitality and leisure
Il 2023 è stato l’anno della definitiva ripresa per il settore turistico, con il ritorno dei viaggiatori internazionali e quote di venduto per le imprese ricettive italiane superiori al 2019 (fonte ENIT- Unioncamere a ISNART). Le imprese ricettive italiane hanno chiuso l’anno con una quota di occupazione camere media del 51% (+3.8 p.p. rispetto al 2019, anno di picco del turismo italiano). Il settore dei viaggi è atteso in ulteriore crescita oltre i livelli pre-Covid, grazie anche alla sempre maggior attenzione del consumatore, sia delle generazioni più giovani (Millennials e Gen Z) che più maturi (silver generation), alle “esperienze” (e.g. «viaggi sostenibili», «Bucket-list travel» e «esperienze autentiche ed immersive»). Il settore del turismo, significativamente frammentato in Italia, presenta numerose opportunità di consolidamento per aumentare le quote di mercato o focalizzarsi su segmenti di business specifici o accedere a nuove tecnologie. Il settore ristorazione ha consolidato una crescita dell’8.4% nel 2023 (dati Confimprese), con +10% nel comparto delle catene, che rappresentano ancora una quota inferiore al 10% del mercato della ristorazione italiana. Questo inizia a stimolare l’interesse dei fondi che hanno in passato investito nel settore, soprattutto in ambito turismo e ristorazione, a monetizzare una volta recuperati i valori pre-covid. Alcune catene che non hanno saputo adattare il proprio modello operativo ad una forma di consumazione più veloce (asporto / delivery) rimangono tuttavia in difficoltà rispetto alle formule più innovative di ristorazione veloce con ticket medio più contenuto e minor esigenza di capex per la realizzazione di nuovi punti vendita. Il 2024 si è aperto con la cessione di Piadineria da Permira a CVC, che darà il via ad una stagione di operazioni sul settore sia per quanto riguarda add-on che cessioni di catene in mano a fondi di private equity che sono state rimandate negli scorsi anni. Lo sport e in generale il comparto media associato rimangono segmenti di mercato di attenzione e su cui i fondi di private equity sono sempre più attivi.

Packaging e aspetti ESG
La pressione su aspetti regolatori e ESG ha confermato l’urgenza di investimenti in materiali e processi sostenibili, con conseguente minor attrattività di aziende senza una strategia chiara sotto questo profilo. I settori Food e Cosmetics sono in più attenti su questo fronte in materia di innovazione prodotto, mentre il Fashion ha una maggiore sensibilità su aspetti collegati al riciclo e alla supply chain. Ci si aspetta un 2024 di dismissioni selettive e di investimenti in piccoli player che hanno sviluppato processi sostenibili o materiali innovativi.

A Lugano apre Parmacotto Selection coi panini gourmet dello chef Ribaldone

Ha aperto nel centro di Lugano, in partnership con la catena di grandi magazzini svizzeri Manor, il primo Parmacotto Selection, nuovo concept store di Parmacotto.

Il format prevede un’offerta esclusiva basata su una collezione di panini gourmet, creata dalla combinazione tra salumi di alta qualità e un panificato contraddistinto da croccantezza e fragranza. A ideare gli abbinamenti lo chef stellato Andrea Ribaldone, che impreziosisce il connubio tra territorio e alta qualità delle materie prime.

Crudité, I Ham, La Strana Coppia, Le Roi, Toast & Roll, Felino & Friends, Il Vitellone, Duetto, Mortadella Fusion, Il Principe: questa l’esclusiva proposta di panini gourmet disponibili nello store luganese.

“Il format retail “Parmacotto Selection” è la realizzazione di uno degli obiettivi tracciati nella nostra mission che parla di tradizione, di valori di marca e della volontà di promuovere come Gruppo l’eccellenza e la cultura del food italiano in tutto il mondo” afferma Andrea Schivazappa, CEO Parmacotto Group, che aggiunge: “Il progetto rappresenta solo un esempio del percorso che vogliamo portare avanti in altre città del mondo, dove abbiamo in previsione di aprire nuovi concept store per diventare sempre di più un brand globale”.

Fulfil, al debutto le barrette energetiche targate Ferrero

Attraverso il brand Fulfil, il Gruppo Ferrero fa ingresso nel segmento delle barrette energetiche, un mercato che in Italia vale 79 milioni di euro e che ha registrato una crescita dinamica negli ultimi tre anni pari al 45% a valore. Basti pensare che solo nel 2023 oltre 4 milioni di famiglie hanno comprato barrette energetiche con una frequenza media di 4,8 atti di acquisto che rappresentano un aumento di oltre 30% rispetto all’anno precedente.

Fulfil è una barretta proteica ricca di 9 vitamine e con pochi zuccheri, con una copertura esterna di cioccolato e un interno morbido. Negli ultimi anni l’offerta delle barrette energetiche in Italia ha cambiato il suo posizionamento, passando da una gamma di prodotti specifici per lo sport alla proposta di snack per uno stile di vita attivo, scelti dal consumatore non solo in base alle caratteristiche nutrizionali ma anche per il gusto e la praticità di consumo. Fulfil si inserisce proprio in questa direzione.

Le nuove barrette proteiche Fulfil saranno distribuite in Gdo, nel canale OOH, in particolare nei punti vendita Chef express ed Autogrill, e nel canale di palestre, circoli sportivi e farmacie in quattro diverse varianti di gusto: cioccolato & nocciola, cioccolato croccante al latte, cioccolato & caramello salato, cioccolato & crema alle arachidi. Si distinguono sotto il profilo organolettico e nutrizionale per l’alto contenuto di proteine (almeno 34 g di proteine per 100 g di prodotto), i pochi zuccheri (meno di 5 g di zucchero per 100 g di prodotto) e sono arricchite con 9 vitamine (E, C, B1, B2, B3, B5, B6, B9 e B12). Ogni barretta fornisce almeno il 30% di vitamine della dose giornaliera raccomandata (VNR). Ottime come pratico snack da gustare in ogni momento della giornata, sono perfette per il consumo on the go grazie al pratico pack da 55g.

Boom per i superfood: in testa caramello, avocado e spirulina

I superfood macinano sempre più vendite, non solo a valore ma anche a volume. A rivelarlo è l’ultima edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, lo studio semestrale che monitora i fenomeni di consumo nella Gdo incrociando le informazioni sulle etichette dei prodotti digitalizzati dal servizio Immagino di GS1 Italy Servizi e i dati di NielsenIQ di venduto e consumo in supermercati e ipermercati.

Ad accrescere il giro d’affari annuo sono stati ben 27 dei 36 ingredienti indicati sulle confezioni di oltre 84 mila prodotti alimentari analizzate dall’Osservatorio Immagino. Il best performer a valore è stato il caramello (+41,4%), seguito dall’avocado (+37,1%) e dalla spirulina (+26,5%). A vedere anche volumi di vendita positivi sono stati: avocado (+22,2%), spirulina (+16,2%), caramello (+10,0%), seguiti da anacardi, avena, semi di lino, acqua di cocco, mango, olio di riso, farina di riso e matcha.

Complessivamente gli ingredienti benefici sono evidenziati sulle etichette di 13.667 prodotti alimentari confezionati che hanno realizzato un giro d’affari superiore a 4,3 miliardi di euro. Rispetto all’anno precedente, questa cifra ha registrato un trend crescente di +11,2%, dovuto soprattutto all’aumento dei prezzi. A crescere, però, è stata anche la domanda (+10,6%), a conferma dell’interesse degli italiani per i prodotti che contengono questi ingredienti benefici.

Unes, rebranding per gli store di Garbagnate, Moncalvo e Vimercate

L’attività di rebranding avviata a novembre scorso dalla catena Unes prosegue. A marzo, tre punti vendita “U2 Supermercato” – a Garbagnate (MI), Moncalvo (AT) e Vimercate (MB) – diventano “Unes”: un’unica insegna, con una sola e rinnovata politica commerciale e il nuovo pay-off “Vicini di spesa”, per affermarsi come punto di riferimento per la spesa quotidiana sotto casa, focalizzando l’offerta su convenienza, qualità e un’esperienza d’acquisto su misura.

Il rebranding prevede un nuovo look dei punti vendita: non solo cambio di insegna ma anche una migliore esperienza di spesa sia in termini di assortimento che di funzionalità, con l’obiettivo di rispondere alle esigenze dei clienti. I rinnovati Unes di Garbagnate, Moncalvo e Vimercate infatti sono accomunati da una nuova veste grafica e da un restyling degli spazi, con nuovi reparti surgelati e freschi, in grado di offrire una vasta selezione di frutta e verdura di stagione, e reparti serviti, dove ogni giorno i clienti possono trovare un ricco assortimento di salumi, formaggi, pane fresco e piatti pronti. Presso i tre punti vendita è possibile acquistare la linea U! Confronta e Risparmia e le eccellenze de il Viaggiator Goloso, brand premium di Unes, per portare in tavola una selezione di specialità capaci di soddisfare anche i palati più esigenti.

I clienti potranno approfittare anche di speciali offerte, grazie all’introduzione di un piano di volantini promozionali, e partecipare a concorsi a premi attraverso la nuova App Unes. Tra questi, il concorso di Pasqua, attivo fino al primo aprile: ogni 30€ di spesa avranno la possibilità di vincere premi come le colombe firmate il Viaggiator Goloso, gift card Unes e un’esperienza di viaggio alla scoperta del cioccolato.

Presso i punti di vendita Garbagnate, Moncalvo e Vimercate è attivo tutti i giorni lo sconto del 10% riservato a pensionati e over 65, oltre alla possibilità di pagare i propri acquisti utilizzando i principali buoni pasto e Satispay.

Caffè Borbone rinnova la partecipazione a Stasera C’è Cattelan

Caffè Borbone è stata una delle aziende che hanno creduto sin da subito nello sviluppo di un format pubblicitario innovativo all’interno di Stasera c’è Cattelan Su Rai 2.

Sulla scia del successo dell’edizione 2023, che ha visto il coinvolgimento del brand in gag ad opera dello stesso Cattelan con Mike Lennon o gli Street Clerks, Caffè Borbone ha confermato la partecipazione al programma anche per il 2024, preparandosi a far parte di nuovi sketch. La partnership con Rai Pubblicità ha permesso all’azienda campana di dare vita a un progetto nel quale Cattelan e gli autori – attraverso cinque momenti distribuiti in altrettante puntate – è andato alla ricerca della creatività più affine e integrata al distintivo tono di voce del programma per posizionare il prodotto.

Nella passata edizione, lo show ha ottenuto il 6% di share sulle donne 25/64 e il 5,4% sul target spendente e ha avuto un ottimo seguito anche on demand dove, in poco più di un mese, ha registrato oltre 5.000.000 di visualizzazioni tra RaiPlay e YouTube, generate da un’utenza che per il 70% circa ha meno di 55 anni. Sulla base dei dati della ricerca OBE TV Tracking l’operazione ha avuto impatti positivi sul brand, soprattutto in termini di Adv Recall e Content Recall (77% e 75%), Awareness (+3pp, arrivando a 99%), Consideration (+4pp) e Brand Lift (+4pp).

Sogegross potenzia la logistica, in cantiere un nuovo magazzino

Prosegue il percorso di potenziamento ed efficientamento del sistema logistico del Gruppo Sogegross: nell’ambito del piano triennale di investimenti da 200 milioni di euro stanziati alla logistica, sono dedicati oltre 50 milioni.

L’inizio del 2026 vedrà il compimento di diversi interventi che rappresenteranno un unico progetto volto a rendere l’attuale sistema di gestione integrata della filiera logistica e distributiva ancora più innovativo e all’avanguardia, per supportare al meglio una rete vendita in crescita ed estremamente complessa date le sue caratteristiche di estrema eterogeneità per format, location e geografia.

Il network di piattaforme distributive – oggi dislocate tra Cameri (NO), Tortona (AL), Serravalle Scrivia (AL) e Genova Bolzaneto per un totale di 133.550 mq complessivi – gestisce, per le quattro insegne Basko, Ekom, GrosMarket e Doro, un flusso di prodotto pari a oltre 37 milioni di colli e un totale di oltre 20.000 referenze, rispondendo così alla strategia omnicanale del Gruppo che fonde logistica tradizionale, presenza capillare sul territorio ed e-commerce.

Il nuovo hub di Cameri, efficienza e sostenibilità
Recentemente inaugurato e certificato Breeam excellent for new construction protocol, il polo di Cameri è parte del network Agorà e si sviluppa su una superfice pari a 75.000 mq. Oltre 40 milioni sono i colli che saranno gestiti dalla struttura novarese con più di 10.000 referenze continuative rivolte in primis ai canali Basko, Doro e in parte anche ai punti vendita Ekom. La decisione di trasferirsi dalla piattaforma Agorà di Calcio (BG) a quella Cameri è in linea con la strategia del Gruppo volta a ottimizzare gli spazi, migliorare la gestione di volumi in crescita, consentire una maggiore fruibilità del servizio in ottica anche di efficientamento dei trasporti, con un risparmio previsto di oltre 1 milione di km percorsi su base annua. Il nuovo complesso valorizza l’uso di energia sostenibile, grazie alla creazione di un tetto predisposto per l’energia solare fotovoltaica e punti di ricarica per veicoli elettrici. Il progetto, inoltre, prevede una serie di soluzioni per il risparmio energetico quali ad esempio facciate e coperture ad alto isolamento termico, un sistema di controllo Bms (hardware e software) intelligente, la raccolta e il riutilizzo dell’acqua piovana.

Il nuovo assetto dei poli di Serravalle e Tortona
Rientrano nel piano di ottimizzazione logistica anche i recenti ampliamenti dei due poli di Serravalle Scrivia e Tortona. Dedicato al settore grocery per il canale Cash&Carry a insegna GrosMarket, il magazzino di Serravalle Scrivia oggi conta una superficie di 7.000 mq e movimenta oltre 2.5 milioni di colli per 6.000 referenze. In programma anche una futura centralizzazione del comparto dei surgelati destinati al medesimo canale, per trattare così oltre 70.000 colli con non meno di 600 referenze. Infine, con la volontà di offrire servizi ancora più puntuali e una distribuzione organizzativa più efficiente, anche il Cedi Ekom di Tortona è stato ampliato fino a gestire, tra grocery e freschi, complessivamente 17 milioni di colli in 24.500 mq.

Trasta: per il futuro il Gruppo continua a puntare su Genova
A completamento del progetto triennale, andrà ad aggiungersi alla rete distributiva Sogegross anche un nuovo magazzino dedicato ai freschi (ortofrutta, latticini, carne e ittico) con il trasferimento dall’attuale piattaforma di Genova Bolzaneto, al fine di supportare le ulteriori prospettive di crescita e sviluppo del Gruppo per i prossimi anni. La nuova struttura sorgerà nell’area di Trasta (GE) e interesserà una superficie di 27.000 mq – quasi interamente a temperatura controllata – destinata a gestire 15.3 milioni di colli e 66.500.000 kg di prodotto. Il progetto – per il quale si è in attesa di avviare la gara di appalto – prevede un tempo di realizzazione pari a 18 mesi dall’assegnazione dello stesso. La scelta di privilegiare la città di Genova – anche a fronte di maggiori complessità e costi realizzativi – è dettata dal forte legame del Gruppo Sogegross con il suo territorio di origine, nonché da una valutazione delle potenziali ricadute positive sulla città, in primis dal punto di vista occupazionale.

“Mi piace pensare al nostro sistema logistico come un unico “organo” in grado di acquisire tutti gli input e gli stimoli provenienti dai nostri punti vendita, per restituire ad ognuno di essi un adeguato supporto e una riposta puntuale ed efficiente, ottimizzando così i processi di stoccaggio, movimentazione e spedizione dei prodotti” commenta Luca Vezzani, Direttore Logistica Gruppo Sogegross. “Cuore pulsante di un’architettura flessibile, necessaria per gestire la complessità ed eterogeneità della nostra rete sul territorio, il nuovo impianto logistico del Gruppo si contraddistingue per l’adozione di soluzioni innovative, strutture moderne e tecnologicamente avanzate in grado di ridurre i costi operativi migliorando costantemente le operazioni logistiche. La scelta fortemente voluta dal Gruppo di espandere ulteriormente il network con il futuro Cedi di Trasta va in questa direzione: continuare a offrire al territorio servizi di qualità che rispondano alle esigenze dei consumatori e siano contemporaneamente sostenibili per l’ambiente”.

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