Logistics Capital Partners e Metro Italia uniscono le forze per realizzare, nel Comune di Pontedera (Pisa), una struttura logistica di 9.000 metri quadrati. La struttura, parte di un più ampio lotto di Grado A di 26.000 mq, sarà consegnata a Metro Italia nel primo trimestre del 2025.
La piattaforma logistica sarà dedicata al servizio Food Service Distribution, servizio di consegna diretta presso le attività di ristorazione offerto da Metro ai propri clienti. L’area individuata, già sede di altre realtà aziendali tra le quali Piaggio, Amazon, Lidl, CEVA o STEF, è situata a 3 km dallo svincolo della superstrada Fi-Pi-Li che collega Firenze, Pisa e Livorno.
“L’accordo con Logistics Capital Partners rientra nella più ampia strategia di sviluppo commerciale e del network in Italia e risponde alla volontà di essere ancora più vicini alle esigenze dei clienti del territorio toscano e crescere sul mercato” ha dichiarato Marco Celenta, Direttore End to End Supply Chain Management di Metro Italia. “La nuova piattaforma logistica multi-categoria e multi-temperatura dedicata al nostro servizio Food Service Distribution è un investimento concreto in uno dei nostri canali di vendita in crescita. Questa terza piattaforma logistica dedicata al nostro servizio FSD si aggiunge a quelle delle aree metropolitane di Milano e Roma, che già rappresentano sul mercato locale un modello di servizio ed efficienza nel canale delivery per la ristorazione. Ci permetterà di crescere ulteriormente in un territorio, quello della Toscana, dove siamo già presenti con quattro punti vendita e che per noi è particolarmente strategico”, ha concluso Celenta.
“Siamo lieti di accogliere Metro Italia nel nostro immobile di Pontedera. Prima della firma del contratto di locazione, abbiamo lavorato a lungo con Metro Italia per progettare lo spazio in modo che si adattasse al meglio alle loro esigenze aziendali e ai nostri comuni obiettivi ambientali e sociali. Questo nuovo accordo dimostra la nostra capacità di trovare soluzioni immobiliari su misura per i nostri clienti in mercati a limitata disponibilità di spazi e conferma la nostra strategia per continuare a rafforzare la nostra presenza in Italia, ampliando al contempo la nostra base di clienti”, afferma Andrea Benvenuti, Managing Director Sviluppo e Costruzione di LCP.
La struttura sarà sviluppata secondo i moderni standard logistici di grado A, dotata di impianto fotovoltaico e certificata BREEAM Excellent. Ulteriori ottimizzazioni verranno realizzate seguendo la procedura denominata “carbon lifecycle assessment” per ridurre il consumo di anidride carbonica fino al raggiungimento di emissioni nette zero.
Metro opera in Toscana dal 1974 con quattro punti vendita a Firenze, Sesto Fiorentino, Pisa e Lucca, che impiegano circa 300 persone. Presente in Italia in 16 regioni con 49 punti vendita e 2 piattaforme logistiche per il canale FSD, l’insegna offre ai propri clienti la possibilità di scegliere in modo integrato tra diverse modalità di acquisto in funzione delle specifiche esigenze: dalla consegna (Food Service Distribution – FSD) al Cash and Carry, al canale digitale Mercato Online.



Oltre ai classici, Latte 39%, Fondente 70% e Bianco, la gamma conta sulle varianti Latte, Passion Fruit – Fondente 70%, Lamponi e Bianco con Arachidi e Pistacchi e le “specialità” col Caramello e, per l’appunto, la novità al gusto caffè. A caratterizzare tutte le referenze è la selezione di materie prime di altissima qualità, vagliata dallo Chef Knam.
Inoltre IperBenessere prevede, nei punti vendita di Montebello e Varese, l’installazione di Infinity360, cabina di ultima generazione che integra un ecosistema certificato di teleconsulto e che permette di analizzare e monitorare il proprio stato di salute e nutrizionale. Realizzate dalla società BewellConnect, le cabine consentiranno ai clienti di rilevare autonomamente, in soli due minuti, i propri parametri antropometrici per determinare la composizione corporea, attraverso i seguenti strumenti:

“L’obiettivo di Bauli è espandere il proprio brand in altri settori del food e il mondo frozen, in particolare il gelato, che da diverse ricerche risulta essere consono ai nostri investimenti e strategia” sottolinea Fabio Di Giammarco, AD di Bauli. “Siamo particolarmente soddisfatti di avviare questa partnership con Tonitto 1939 e siamo convinti che possa raggiungere grandi traguardi e stupire i consumatori che poi saranno chiamati ad assaggiare i nuovi gelati”.
“Siamo orgogliosi di affiancare in questa nuova avventura un brand come Bauli così consolidato e riconosciuto in Italia e nel mondo” aggiunge Alberto Piscioneri, General Manager Tonitto 1939. “I tre gelati che abbiamo prodotto e che saranno disponibili dalla prossima estate uniscono la qualità e la passione di due aziende che da sempre fanno puntano su qualità e italianità”.
Il prodotto simbolo di questa invasione è il grano. In Italia, nel 2023, sono più che raddoppiate, per un totale di ben oltre il miliardo di chili, le importazioni di cereale dal Canada trattato con glifosato secondo modalità vietate a livello nazionale. Ma se il Paese dell’acero resta il primo fornitore, la vera invasione che ha segnato il 2023 è quella di grano russo e turco aumentati rispettivamente del +1004% e del +812% secondo un’analisi pubblicata dal Centro Studi Divulga. Un fenomeno mai registrato nella storia del nostro Paese e che ha fatto calare in maniera significativa le quotazioni del prodotto italiano.
Aumentano anche gli arrivi di frutta e verdura dall’estero, in ascesa del 14% in quantità con punte del 39% per le patate, con una vera e propria invasione di prodotto francese, tedesco ed egiziano, Paese quest’ultimo che ha più che raddoppiato le importazioni in Italia, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat.
Ci sono poi le arance egiziane, oggetto di notifiche dal Rassf, il sistema di allerta rapido dell’Ue, per la presenza di Clorpirifos un pesticida bandito nell’Unione Europea dal 2020; le nocciole turche su cui pesa anche l’accusa del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti di essere coltivate con lo sfruttamento del lavoro minorile; i limoni argentini coltivati usando pesticidi tra cui propiconazolo, vietato dal 2019. Senza dimenticare il concentrato di pomodoro cinese che costa la metà di quello tricolore grazie allo sfruttamento dei prigionieri politici e fa abbassare le quotazioni del prodotto nazionale.








