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Rilancio Fiorucci, investimento da 30 mln di euro per recuperare competitività

Sta per prendere avvio il piano di rilancio di lungo periodo volto a riportare Fiorucci, storico marchio italiano del settore dei salumi, a un livello di reddittività adeguato al suo potenziale. Il primo passo sarà caratterizzato da un significativo cambiamento organizzativo della struttura aziendale, seguito da un sostanziale rinnovamento dei processi e un rimodernamento tecnologico degli impianti.

“Queste iniziative hanno un unico obiettivo, fare in modo che la storia del Gruppo prosegua e che gli stabilimenti restino in Italia e continuino a generare benessere nel loro territorio di riferimento, è fondamentale che l’azienda recuperi produttività per affrontare un mercato sempre più competitivo” commenta Claudio Rustioni, Amministratore Delegato di Fiorucci SpA”.

Il piano previsto dal management e approvato dai nuovi investitori, Navigator Group e White Park Capital, prevede una serie di azioni volte alla crescita di Fiorucci sia sul mercato italiano sia in quello internazionale, con un particolare focus su Paesi chiave come Germania, Austria, Francia e Gran Bretagna. Obiettivo: raggiungere un aumento di fatturato del 20% e soprattutto un ritorno alla redditività media del settore.

“Grazie ai nuovi finanziamenti l’azienda non ha posizioni debitorie e dispone di liquidità sufficiente per garantire continuità operativa e di pagamenti” aggiunge Rustioni. “Gli oltre 30 milioni di investimenti previsti dal progetto di rilancio saranno fondamentalmente indirizzati a rendere competitiva l’azienda e ad acquisire nuove quote di mercato: ci concentreremo sull’automazione e modernizzazione degli impianti, sull’acquisizione di distributori e catene retail nel nord Italia e all’estero e sulla sicurezza sul lavoro e l’igiene per tutelare sia i nostri dipendenti che i clienti finali”.

Negli scorsi giorni Fiorucci ha aperto un tavolo di lavoro con le organizzazioni sindacali con le quali si propone di lavorare per ridurre, nel limite del possibile e coerentemente alla situazione di mercato, l’impatto sociale della ristrutturazione che il declino del fatturato degli ultimi 12 anni ha reso purtroppo improrogabile. Come previsto dalla normativa, la procedura seguirà il suo corso per i prossimi 75 giorni con l’obiettivo di risolvere tutte le posizioni entro il prossimo mese di marzo.

Pomodoro: Casalasco acquisisce il 70% di De Martino e rafforza il presidio in Asia

Casalasco, azienda che opera nel comparto del pomodoro da industria con marchi come Pomì, Gustodoro e De Rica, ha siglato l’intesa per l’acquisto del 70% di De Martino Srl, trading company specializzata nella commercializzazione di conserve alimentari italiane, con l’obiettivo di rafforzare la propria filiera e consolidare la presenza nei mercati dell’estremo Oriente e del Nord Europa, con un particolare focus in Giappone e Scandinavia.

Grazie a questa operazione Casalasco, che esporta circa il 70% della sua produzione prevalentemente in Europa con un focus in Germania, Francia e Gran Bretagna, avrà la possibilità di espandere ulteriormente i suoi piani di commercializzazione con l’obiettivo di portare la qualità del prodotto italiano in tutto il mondo. Il mercato asiatico, sempre più importante in termini di volumi ed apprezzamento dei prodotti food italiani, è uno dei principali target della società che da anni presidia la distribuzione giapponese sia nel canale retail che in quello della ristorazione anche grazie ad un ufficio commerciale locale. L’acquisizione di De Martino consentirà un notevole aumento dei volumi commercializzati che si rifletterà in una crescita prevista di circa il triplo degli attuali ricavi sia in Giappone che in Scandinavia. Questa operazione rientra nella strategia di crescita di Casalasco avviata negli ultimi anni e volta ad acquisire un controllo sempre più ampio della filiera. 

“Attraverso questa nuova operazione vogliamo rafforzare la nostra presenza su mercati che consideriamo strategici, in particolare in termini di valorizzazione del Made in Italy – dichiara Costantino Vaia, CEO del Gruppo Casalasco. “La partnership con operatori qualificati e di grande esperienza, come nel caso di De Martino, ci permetterà di essere operativi fin da subito su queste aree geografiche, con lo scopo di raggiungere obiettivi di crescita e reddittività in tempi più brevi”.

L’operazione De Martino rappresenta un altro passo del piano strategico iniziato con l’acquisizione di Emiliana Conserve nel 2022 dopo ingresso del fondo QuattroR nel capitale della società. In un’ottica di continuità operativa e gestionale, Wolfgang De Martino resterà titolare del 30% delle quote e riconfermato Amministratore Delegato della struttura.

Riparte l’iniziativa solidale natalizia di Sole365, si può aderire sino al 7 gennaio

A un anno di distanza Sole365, catena di supermercati presente in Campania con oltre 70 punti vendita e più di 4.000 collaboratori, torna nuovamente a sostenere le famiglie bisognose della regione donando 50.000 pasti in prossimità delle feste grazie a un’iniziativa benefica promossa dalla Fondazione Lab00 e Regusto.

Attraverso la campagna “Sempre i più buoni del Natale”, Sole365 si propone come hub di solidarietà e invita i suoi clienti a partecipare attivamente alla donazione per le persone più bisognose attraverso SpesaSospesa.org. Dal 24 novembre 2023 al 7 gennaio 2024 è quindi possibile dare il proprio contributo semplicemente decidendo di aggiungere volontariamente € 0,50 sullo scontrino. Una piccola donazione che si tradurrà in un pasto aggiuntivo per chi è in difficoltà.

“Siamo certi che, in un momento storico e sociale così delicato, siano importanti i gesti di condivisione per mantenere vivo il senso di appartenenza e di solidarietà che ci rende parte integrante di una comunità” commenta Antonio Apuzzo, Amministratore Delegato di AP Commerciale, proprietaria del brand Sole365. “SpesaSospesa.org permette, con la massima trasparenza, di dare vita a una rete di sostegno verso i vicini più bisognosi e questo consente a tutti noi di dare un senso più profondo al Natale, senza grandi rinunce personali”.

“Questa campagna natalizia nasce dalla volontà di replicare il grande traguardo di solidarietà raggiunto con l’iniziativa congiunta dello scorso anno, grazie alla quale sono stati recuperati e distribuiti oltre 238mila pasti sul territorio” aggiunge Davide Devenuto, co-fondatore di Fondazione Lab00 e SpesaSospesa.org. “Siamo certi che il calore e la generosità dei cittadini non tarderà ad arrivare, soprattutto in questo periodo dell’anno durante il quale la parola dono assume un significato di vicinanza ancora più profondo”.

Filiera italiana del pomodoro, c’è ancora un grande divario tra nord e sud

Un’analisi dettagliata quella recentemente realizzata dal Crea, ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari per conto di Anicav, che ha fornito gli spunti necessari ad animare il dibattito nell’ambito dell’annuale assemblea pubblica, Il Filo Rosso del Pomodoro, organizzata dall’Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali e che si è svolta la settimana scorsa a Napoli. I principali protagonisti del mondo industriale, della cooperazione e del mondo agricolo si sono confrontati sui risultati dello studio e sulle possibili soluzioni da mettere in atto per tutelare e valorizzare la filiera del pomodoro da industria, uno dei fiori all’occhiello dell’agroalimentare Made in Italy.

Lo studio ha analizzato gli aspetti economici legati alla produzione del pomodoro da industria nei due distretti produttivi (nord e sud), attraverso l’utilizzo dei dati Istat, di questionari e interviste agli stakeholder e delle informazioni presenti nella banca dati R.I.C.A. (Rete di Informazione Contabile Agricola). Nello specifico, l’analisi delle caratteristiche strutturali e dei costi di produzione del campione si focalizza sui due distretti produttivi per un totale di 552 aziende che hanno coltivato pomodoro nel triennio 2019-2021. 

Le prime differenze tra i due bacini produttivi riguardano le dimensioni economiche. Nel bacino nord il 95% delle aziende che coltivano pomodoro sono grandi e medio-grandi (con un fatturato da 100.000 ad oltre 500.000 euro), mentre nel bacino sud questa percentuale scende al 64%. Per quanto riguarda la proprietà delle superfici messe a coltura, nel bacino nord prevale l’affitto (in quasi il 60% dei casi), viceversa al sud c’è una prevalenza della proprietà (quasi il 50% contro il 44% in affitto). Differenze anche in termini di volumi di produzione: nel distretto nord si rileva una distribuzione piuttosto omogenea tra le diverse classi di produzione, da meno di 500 a oltre 3000 tonnellate di prodotto. Nel bacino sud prevalgono nettamente (oltre il 65%) le aziende che producono meno di 500 tonnellate di prodotto.

Notevoli differenze anche per quanto riguarda la resa e i costi di produzione. In media, nel bacino sud la resa è significativamente migliore rispetto al bacino nord: 878 q/Ha del sud contro i 696 q/Ha del nord. Inoltre, al nord si registra una certa uniformità delle rese, mentre al sud è presente un’alta variabilità, segno evidente che nel primo caso è attivo un processo di standardizzazione dei modelli produttivi, mentre nel secondo c’è una forte diversificazione. Relativamente alla ripartizione dei costi di produzione il quadro è abbastanza omogeneo e le varie voci hanno più o meno lo stesso peso nel conto finale. La maggiore incidenza è relativa al costo del lavoro (27% al nord e 29% al sud), al costo lavoro macchine (14% al nord e 17% al sud) e all’acquisto di sementi (14% al nord e 15% al sud). 

Al di là dell’incidenza, quello che desta particolare attenzione è la differenza che si registra su determinate voci di costo, molto più alte al sud che al nord. Nel distretto sud, infatti, il costo di acquisto di sementi e piantine segna un +48% rispetto al nord, mentre i costi di acquisto e utilizzo di agrofarmaci per la difesa delle colture registrano un +59%. Da evidenziare il costo delle risorse idriche superiore addirittura del 71%. Al sud più elevati anche i costi delle macchine (+68%) per il maggior ricorso al contoterzismo, così come il costo del lavoro (+58%) legato al maggiore fabbisogno di personale per la tipologia di raccolta in bins. 

In conclusione, dall’analisi emerge con chiarezza che le aziende agricole del bacino sud, a causa della dimensione fisica ed economica ridotta, non riescono a implementare economie di scala e, conseguentemente, hanno maggiori difficoltà a intervenire su alcune delle principali voci di costo. Allo stesso tempo, nel bacino sud le rese medie per ettari messi a coltura sono significativamente superiori rispetto a quanto non accada nel bacino nord.

“Il contesto socio-economico in cui viviamo e lavoriamo è particolarmente difficile, ed è necessario avere una visione comune” dichiara Marco Serafini, Presidente di Anicav. “Solo una filiera compatta ed efficiente potrà garantire nel lungo periodo le condizioni per la sopravvivenza e la competitività dell’intero sistema. Ci troviamo, ormai, ad operare in un contesto sempre più globalizzato: la specificità che, da sempre, ci ha contraddistinto rispetto ai nostri competitor internazionali non è più sufficiente a tutelare i nostri prodotti, per cui diventa indispensabile un dialogo di filiera che possa sostenere le nostre produzioni e renderle competitive sui mercati. Serve unire gli sforzi di chi coltiva e di chi trasforma per creare valore lungo tutta la filiera”.

La Lombardia è in testa alle top ten dello shopping italiano

Il TradeLab Shopping Index è l’indicatore di GS1 Italy che elabora il ranking tra i due principali “contenitori” commerciali esistenti in Italia – le agglomerazioni urbane centrali e i centri commerciali – in base alla capacità di attrazione di ciascun punto vendita della moderna distribuzione che vi si trova.

La classifica per attrattività delle agglomerazioni urbane centrali non registra new entry nella top 10, ma solo un riposizionamento in termini di ranking. Al primo posto resta salda Milano zona Duomo e al secondo Roma Centro. In terza posizione sale Bologna zona Indipendenza/Bassi/D’Azeglio, che fa retrocedere il centro storico di Torino in quarta posizione. Nel complesso, tra le prime dieci agglomerazioni urbane centrali cinque si trovano in città del Nord (Torino, Bologna, Genova e Milano, che fa il bis, grazie a Corso Buenos Aires e dintorni), due in città del Centro (Firenze e Roma) e tre città del Sud (Palermo, Napoli e Bari).

Tra i centri commerciali, il primo per attrattività resta l’Orio Center di Orio al Serio (BG), mentre in seconda posizione sale il Centro Campania di Marcianise (CE), che in un anno ha guadagnato ben due posizioni, facendo slittare la galleria commerciale Porta di Roma al terzo posto e il centro commerciale Roma Est al quarto. Tra i top 10 c’è una sola new entry: è il Centro Sicilia di Misterbianco (CT), che è risalito di quattro posizioni, raggiungendo il decimo posto in classifica.

 

Campagna pomodoro, La Doria migliora i risultati del ’22 nonostante le incognite climatiche

La Doria Spa, azienda attiva nella produzione di derivati del pomodoro, sughi, legumi e succhi di frutta, ha concluso con risultati positivi la campagna del pomodoro 2023 con un +4,2% di materia prima processata rispetto al 2022, nonostante le pesanti difficoltà legate al clima e al costo della materia prima in sensibile aumento. Il Gruppo ha trasformato 250.000 tonnellate di pomodoro 100% italiano contro le 239.400 del 2022.

“Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti nel 2023: eravamo consapevoli delle incertezze legate alla campagna del pomodoro dovute alle incognite climatiche e all’aumento dei prezzi, ma siamo riusciti addirittura a migliorare i risultati del 2022” – ha dichiarato il CEO del Gruppo La Doria Antonio Ferraioli, che aggiunge: “Questo traguardo è stato ottenuto grazie al nostro modello di filiera integrata, dal seme al prodotto finito, sostenibile e responsabile. A questo proposito abbiamo raggiunto importanti risultati anche sui progetti di sostenibilità ambientale legati all’Agricoltura 4.0 e allo sviluppo della biodiversità, nonché sulle nuove iniziative di sostenibilità etico-sociale avviate. Per noi è importante affiancare la nostra parte agricola in progetti che pongono al centro l’ambiente e le persone, attraverso i quali vogliamo farci promotori della cultura della legalità e della sostenibilità in agricoltura nel Centro Sud Italia”.

La Doria segue da vicino tutte le fasi di coltivazione del pomodoro, dalla semina al trapianto, fornendo semi selezionati e garantendo la qualità, la tracciabilità e la sostenibilità del processo anche attraverso servizi di consulenza agronomica. Il progetto pilota di Agricoltura 4.0, grazie a sensori posizionati nei campi, ha permesso di raccogliere dati su elementi dell’atmosfera quali umidità ed evapotraspirazione, poi elaborati con intelligenze artificiali con lo scopo di ridurre gli sprechi di acqua e limitare l’utilizzo di pesticidi: l’applicazione delle tecniche di Agricoltura 4.0 sulle otto aziende coinvolte ha portato ad una riduzione del 40% dell’utilizzo di acqua e del 20% dei pesticidi. Con l’obiettivo di promuovere la biodiversità, il Gruppo ha inoltre finanziato la creazione di corridoi fioriti in 13 aziende agricole nei pressi dei campi di pomodoro per attirare insetti e uccelli impollinatori, indispensabili per il mantenimento e il benessere di tutto l’ecosistema.

Sul fronte della sostenibilità etico-sociale, nel 2023 sono stati avviati due nuovi progetti pilota: il Working Hours Project, finalizzato al tracciamento digitale delle ore di lavoro, ha permesso di monitorare il tempo di lavoro delle persone impegnate nella raccolta meccanica in alcune selezionate aziende agricole, a tutela degli interessi dei lavoratori stessi; il Worker Voice Project ha dato invece voce ai lavoratori di 80 aziende agricole attraverso questionari specifici per verificare le condizioni di lavoro e la consapevolezza su diritti e normative.

È stato inoltre confermato il progetto Rosso d’Estate, che coinvolge ragazzi provenienti da scuole tecniche superiori del territorio dando loro l’opportunità di un’esperienza lavorativa in azienda durante la campagna di trasformazione del pomodoro finalizzata all’assunzione delle persone più meritevoli. Dall’inizio del progetto nel 2010 sono stati assunti 374 giovani, di cui 66 con contratti a tempo indeterminato, inclusi i 44 ragazzi coinvolti nella sola campagna 2023, 12 dei quali, al termine del periodo di trasformazione, sono stati inseriti in azienda con contratti a tempo determinato.

Intelligenza artificiale: Prestofresco ricorre a Crystal per la gestione dei punti vendita

Prestofresco, catena di supermercati attiva nell’area nord ovest del Paese, ha siglato un contratto con TIM Enterprise e iGenius per l’utilizzo di Crystal, piattaforma basata su tecnologie di intelligenza artificiale in ambiente Google Cloud che analizza i dati di business con tempi brevissimi di risposta.

“Una grande rivoluzione in ambito retail soprattutto per una realtà come la nostra, a gestione familiare, che dimostra come sia possibile coniugare tradizione, tecnologia e innovazione” dichiara Sebastiano Sapino, Amministratore Delegato di Prestofresco. “Crystal ci consente di avere accesso ai dati con una visione del punto vendita a 360 gradi, praticamente in tempo reale e soprattutto con la possibilità di creare viste ad hoc personalizzate e aggregate. Questo è un grande vantaggio perché significa prendere decisioni contestualizzate e consapevoli in tempi molto rapidi e anche con un’estrema facilità”.

Grazie alla tecnologia basata sull’intelligenza artificiale generativa di Crystal, è sufficiente porre una domanda, in linguaggio naturale – in modalità testuale o vocale anche dall’app sul proprio smarthphone – per ottenere in pochi secondi l’informazione che serve, insieme a grafici e insight che facilitano la lettura degli analytics, e suggerimenti per continuare l’esplorazione dei dati. È possibile, ad esempio, chiedere il confronto tra spese di acquisto e ricavi di vendita, conoscere il nome del prodotto più venduto in un certo arco di tempo nel reparto latticini, impostare una notifica di avviso quando lo stock di uno specifico prodotto va in negativo, o ancora monitorare il rapporto tra scontrini emessi e ore lavorative delle cassiere ponendo delle semplici domande a Crystal, proprio come se si stesse parlando a un collega.

Questo consente a tutti in azienda – compresi i tecnici di mestiere dei reparti freschi e area manager che lavorano all’interno dei supermercati – di accedere alle informazioni in tempo reale e di poter prendere decisioni basate sui dati in tempi brevi, con impatti positivi sull’efficienza e le performance aziendali.

Veicolo, la nuova piattaforma che consente di digitalizzare i processi logistici

Nel primo trimestre di quest’anno, il traffico autostradale di mezzi pesanti è cresciuto di 4 punti percentuale rispetto allo stesso periodo del 2019. In parallelo è aumentata la complessità di monitorare le spedizioni, di rendicontare le consegne e gestirle in tempi brevi sul fronte amministrativo, in particolare per quanto riguarda la fatturazione. Un processo che richiede molti documenti che, in un mondo sempre più digitale, continuano spesso a essere utilizzati in versione cartacea oppure in formati digitalizzati, ma con soluzioni proprietarie che parlano lingue diverse. Risultato? Le aziende devono attendere che la bolla (cartacea) ritorni al punto di origine percorrendo a ritroso la catena del trasporto, perdendo giorni preziosi per avviare i processi di controllo e fatturazione.

Per rendere più efficiente, semplice e veloce il ciclo di consegna delle merci nasce quindi Veicolo, il nuovo strumento per la digitalizzazione della prova di consegna realizzato da GS1 Italy Servizi. Veicolo è composto da una piattaforma logistica, disegnata appositamente per soddisfare le esigenze delle aziende del largo consumo, e da un’applicazione mobile che consente di digitalizzare il processo di spedizione e, soprattutto, la prova di consegna finale: grazie agli standard GS1 EDI (Electronic Data Interchange) DESADV E RECADV, diventa così possibile condividere l’esito della spedizione in tempo reale e attivare in modo automatico le relative procedure amministrative (come la fatturazione), senza attendere che la bolla arrivi in stabilimento.

Veicolo pertanto consente di:

Visualizzare la versione digitale della bolla di trasporto già durante la consegna;
Abilitare il vettore a segnalare eventuali eventi di viaggio (come rallentamenti, guasti al veicolo…);
Geolocalizzare e marcare l’avvenuta consegna, con indicazione di chi ha firmato la prova di consegna;
Firmare digitalmente la prova di consegna finale;
Raccogliere eventuali riserve in consegna con riferimento alla singola riga del documento, con possibilità di inserire note o immagini;
Scegliere tra una lista di causali standard, condivisa con le aziende utenti, con la possibilità di inserire ulteriori note a corredo;
Interagire con altre applicazioni eventualmente utilizzate dalle controparti per la trasmissione della prova di consegna digitale.

Bialetti investe nel franchising: attese 16 nuove aperture entro la fine dell’anno

Bialetti rafforza la presenza su territorio nazionale e annuncia nuove aperture di punti vendita in franchising. Il progetto è nato nel 2021 ed entro la fine del 2025 aumenterà di circa 46 il numero degli store (16 entro la fine 2023, 15 entro il 2024 e 15 entro il 2025).

L’azienda propone tre format: Centro Città Full Asssortment e Centro Commerciale Full Assortment con superficie di vendita da 60-80 mq adatto sia per delle città di almeno 40.000 abitanti o per Centri Commerciali con Galleria di almeno 50 punti vendita, e Only Coffee con superficie di vendita da 30-40 mq dedicato al solo mondo del caffè per le zone ad alto traffico e/o connotazione turistica. I negozi, che si distinguono per la qualità del prodotto e l’attenzione al servizio, attraggono i clienti soddisfacendo ogni desiderio del consumatore.

Per tutti i nuovi affiliati è prevista una formazione iniziale di circa 2 settimane presso un InFormaStore e 1 settimana di formazione presso il pdv di nuova apertura da parte di un trainer in fase lancio del punto di vendita. Inoltre sono previsti due momenti l’anno di incontro con gli affiliati per presentare le collezioni e il Natale. Essere affiliati Bialetti significa godere di un supporto completo, con programmi periodici di formazione, assistenza nella progettazione e organizzazione del punto vendita, e una stretta collaborazione con District Manager e Regional Manager per garantire un successo continuativo nelle vendite e nelle operazioni.

I prodotti maggiormente venduti nei punti vendita restano le caffettiere e il caffè perfetto moka, con una quota del fatturato totale pari al 45% mentre le capsule e le macchine da caffè coprono il 25% del totale fatturato. Infine il 15% arriva dagli accessori caffè e il 4% e il 10% rispettivamente dai piccoli elettrodomestici per la colazione e dal pentolame. Tra i punti vendita di spicco emergono quelli di Roma, in via dei Coronari e in via Marconi, ad Avellino, a Reggio Calabria e Perugia.

Unes dice addio all’insegna U2 e all’everyday low price

Prende il via la conversione di tutti i punti vendita con insegne “U! Come tu mi vuoi” e “U2 Supermercato” nel marchio Unes, col nuovo pay-off “Vicini di spesa”. Obiettivo: raccogliere tutto in un unico brand, con una sola e rinnovata filosofia commerciale, e affermarsi come punto di riferimento per la spesa quotidiana di prossimità.

Il rebranding della catena parte dove tutto è iniziato nel 1967, nel primo negozio Unes aperto in via Val di Sole, a Milano. La ristrutturazione del negozio meneghino rappresenta l’evoluzione di oltre cinquant’anni di esperienza nel mondo della GDO che porta a una rinnovata strategia commerciale del marchio con l’introduzione di un piano di volantini promozionali e il lancio della nuova loyalty app con tante iniziative per avvicinare e fidelizzare il cliente. La nuova applicazione permette inoltre di entrare in un mondo interamente digitale: oltre alla possibilità di effettuare comodamente la spesa online e ritirarla presso i punti vendita abilitati al servizio, i clienti potranno ricevere scontrini e coupon digitali ma anche beneficiare di esclusivi sconti.

“Con Unes, affiancata da il Viaggiator Goloso, brand premium dell’azienda, puntiamo a fidelizzare i clienti già acquisiti e a proporci a nuovi target, sensibili al concetto di eccellenza ma anche di praticità e convenienza. Abbiamo avviato questo cambiamento partendo dal supermercato in cui è iniziata la nostra storia più di cinquant’anni fa e proseguiremo, entro la fine dell’anno, con il punto vendita di Rovagnasco (Segrate, MI), mentre, entro il 2024 contiamo di modificare l’insegna a tutta la rete” commenta Gianluca Grassi, Head of Omnichannel Marketing del Gruppo.

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