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Carovita, italiani più oculati nelle spese e inclini a ridurre il superfluo

Il 2023 ha raccolto gran parte della spiacevole eredità del 2022: tra aumento del costo della vita e diffusa instabilità politico-economica, anche nel nuovo anno i consumatori di tutto il mondo si trovano a doversi confrontare con importanti pressioni che influenzano inevitabilmente stile di vita e scelte d’acquisto. Ma come stanno reagendo davanti a tali difficoltà? Quanto sono fiduciosi di assistere a un miglioramento nel breve periodo? E com’è la situazione nel nostro Paese, se messa a confronto con i risultati internazionali?

Le risposte a questi interrogativi arrivano dalla ventunesima wave del Barometro Globale dei Consumatori di Toluna, digital market research agency che, attraverso la sua piattaforma di consumer insight ha svolto un’indagine a gennaio che ha coinvolto oltre 15mila rispondenti (di cui più di 1000 italiani) in 18 mercati, rivelando aspettative e preoccupazioni per l’anno da poco iniziato.

Migliora la life satisfaction, ma non la fiducia
Quasi la metà (47%) dei partecipanti al panel di Toluna in tutto il mondo dichiara di sentirsi “molto soddisfatta” per l’andamento della propria vita nelle due settimane precedenti all’indagine. Un dato di 6 punti percentuali più alto rispetto a gennaio 2022 a livello globale, ma che registra notevoli difformità geografiche: se da un lato i soddisfatti nelle Americhe raggiungono il 60%, in Europa la quota si ferma a 39%. Tra i più bassi al mondo il valore italiano, che si attesta al 36%. La fiducia dei consumatori, nonostante l’incremento della life satisfaction, rimane problematica. A causa del carovita, solo il 27% degli intervistati totali si definisce “molto fiducioso” sulla possibilità di poter spendere denaro nei prossimi mesi – una percentuale che cala ulteriormente in Europa (16%) e in Italia (11%).

Apprensione e pessimismo per la situazione italiana
È la sicurezza finanziaria ciò che preoccupa maggiormente i rispondenti di tutto il mondo, come confermano 4 persone su 10, nonché il 35% degli italiani. Proprio questi ultimi si dimostrano particolarmente pessimisti: solo il 17% crede assisterà a un miglioramento della sua situazione economica nei prossimi tre mesi, il 23% entro la fine dell’anno (35% e 44% le corrispondenti medie globali). Impensierisce nello specifico la situazione occupazionale: il 40% dei nostri connazionali teme per il proprio impiego, ha un’occupazione ridotta o è rimasto disoccupato durante la pandemia, con 5 punti percentuali in più rispetto al dato globale. A chi rivolgersi nel momento del bisogno? Il 47% dei partecipanti al panel, sia in Italia che nel mondo, si affiderebbe innanzitutto alla propria famiglia per un supporto finanziario; il 20% degli italiani ricorrerebbe a una banca o a un istituto di credito, il 15% all’aiuto di un amico e il 12% confiderebbe nel sostegno del sistema previdenziale.

Colpiti anche benessere e salute
Le ripercussioni dell’aumento del costo della vita hanno coinvolto non soltanto i conti correnti dei consumatori, ma anche salute e benessere. Nel nostro Paese, il 37% dei partecipanti al sondaggio riconosce un incremento nel livello di stress e il 44% concorda nel sostenere che l’attuale situazione economica ha un concreto impatto sullo stato di salute. Il 15%, inoltre, dichiara di mangiare in modo meno sano, il 18% di aver ridotto l’esercizio fisico e il 12% di aver messo la salute in secondo piano. Davanti a queste sfide, è difficile per gli italiani restare positivi: solamente il 17%, infatti, si aspetta di essere più soddisfatto della propria salute e benessere personale entro la fine del 2023, contro invece il 35% dei partecipanti globali.

La soluzione? Acquisti oculati e tagli al tempo libero
Prevedibilmente, l’aumento del costo della vita e dell’energia condizionano le spese, come confermano 7 panelisti su 10 sia a livello globale che nazionale. Allo stesso modo, 6 su 10 dichiarano di voler rimandare i grandi acquisti fino ad una nuova stabilizzazione finanziaria. Quali saranno, dunque, le spese maggiormente impattate nel prossimo futuro? Nei tre mesi successivi al sondaggio, i rispondenti italiani sono intenzionati a tagliare sulle attività ricreative come mangiare fuori casa (33%), acquistare prodotti di marca (25%), frequentare bar e pub (21%) e scommettere (19%). Gli intervistati mostrano una diffusa propensione a un approccio più accorto e orientato al valore, che si traduce nell’intenzione di ridurre gli acquisti superflui (come sostenuto dal 55% degli italiani), confrontare i prezzi (41%) e visitare più negozi alla ricerca di occasioni (46%). Dati che confermano ancora una volta l’importanza per i brand di comunicare in modo efficace se stessi, al di là del mero prodotto o servizio, per conquistare i consumatori.

“Sebbene la soddisfazione per la vita sia in aumento, i dati mostrano che l’Italia rimane tra i Paesi con i livelli di soddisfazione più bassi al mondo. Un’importante parte dei nostri connazionali, inoltre, sta affrontando l’insicurezza finanziaria e occupazionale, il che è probabilmente causa dei livelli di stress riportati – commenta Marco Barilli, Sales Director Italy and Greece di Toluna.

È evidente che gli italiani stanno adottando misure per gestire le proprie finanze, ma è importante considerare l’impatto di tali misure sulla loro salute mentale e benessere complessivo”.

 

Gregorio Paltrinieri protagonista nella nuova campagna Granarolo

Da domenica 12 marzo Granarolo è tornata in comunicazione su tv e web col nuovo testimonial Gregorio Paltrinieri, nuotatore campione del mondo in carica dei 1500 metri in vasca lunga e in vasca corta, della 10 km in acque libere e degli 800 metri in vasca corta, campione olimpico a Rio de Janeiro nel 2016 e vice-campione olimpico a Tokyo 2020.

La campagna, ideata e sviluppata con l’agenzia creativa Nadler Larimer & Martinelli, ha come pay-off “Prenderci gusto a stare bene” e vede il lancio di un nuovo spot dedicato alla linea Granarolo Benessere firmato da Ago Panini per la casa di produzione The Big Mama, veicolato nel formato 20’’ dal 12 marzo al 2 aprile e dal 9 al 15 aprile su tutti i principali canali tv (Mediaset, Discovery, Rai, Sky e La7) e attraverso un ricco piano digital, con una campagna video online sulle più importanti piattaforme.

Insieme a Paltrinieri, protagonisti saranno i prodotti della gamma Granarolo Benessere Accadì, da sempre attenta ai bisogni dei consumatori: latte e formaggi senza lattosio, 100% italiani. Ed è proprio un sorso di latte Accadì a proiettare l’atleta olimpico in due dimensioni parallele: una costituita dall’acqua in una piscina, per rappresentare la leggerezza e il benessere fisico, l’altra fatta di gusto e sapore. Questo viaggio immersivo si conclude nella cucina di casa Paltrinieri, con la scoperta che per sentirsi bene bisogna prenderci gusto, anche a tavola.

Lo spot sarà al centro di una video strategy multicanale, nel contesto più ampio della nuova campagna di comunicazione del Gruppo a sostegno di Granarolo Benessere, la linea dedicata a specifici bisogni per tutta la famiglia: Granarolo Benessere Accadì Alta Digeribilità (<0,1%), una delle prime esperienze italiane di prodotti delattosati, Granarolo Benessere Oggi Puoi, la gamma di formaggi fatti con il 30% di sale in meno e il 50% in meno di grassi rispetto alla media dei prodotti simili presenti sul mercato, Granarolo Benessere High Protein, la gamma di prodotti specificatamente studiata per coloro che ricercano un contenuto proteico superiore, e Granarolo Benessere Kefir.

“Sono molto felice di rappresentare il volto e i valori di un’azienda italiana da sempre attenta a sana alimentazione e benessere fisicoafferma Gregorio Paltrinieri. Sono un fan dei suoi prodotti, che mi hanno accompagnato fin da piccolo. Spero che questo nostro incontro possa essere di ispirazione soprattutto per i più giovani: il nuoto e il latte sono completi, inclusivi e universali, preziosi alleati in ogni fase della vita”.

A completamento del piano di comunicazione, Granarolo Benessere e l’atleta saranno protagonisti anche in spazi outdoor a Milano e Bologna e in attivazioni sul punto vendita, attraverso materiali dedicati quali locandine, testate e fasce per vasche e scaffali frigo. Nella prima metà dell’anno è previsto anche un secondo passaggio televisivo della campagna con un nuovo spot dedicato a Granarolo Benessere High Protein.

Fashion e sportswear, acquisti guidati sempre più da influencer e social

Per avere successo e conquistare (anche) le generazioni Alpha e Zeta, i negozianti di sportswear e fashion italiani devono adattarsi ed evolversi, offrendo al consumatore un’esperienza sempre più personalizzata e immersiva, proponendo spazi connessi e integrati con il mondo dello shop-on-line, senza mai dimenticare l’attenzione al mondo degli influencer, dei content creator e dei social.

Questo è, in sintesi, quanto emerge dal “3A Retail Insights”, una ricerca sul mondo dello shopping in Italia stilata da 3A, azienda attiva nella distribuzione di brand internazionali sportswear e fashion, presente sul territorio dal 1982. L’indagine, che ha coinvolto un campione rappresentativo di esercenti italiani, punta a tratteggiare il futuro dei negozi e a definire in che direzione sta andando il rapporto con i consumatori.

Per più della metà dei negozianti (52%) che hanno preso parte al “3A Retail Insights”, influencer e social regnano incontrastati nel nuovo mondo degli acquisti: la scelta del prodotto è guidata da un post o da una storia di un content creator. Per più di 8 store manager su 10 (85%) è in generale il mondo dei social a far concludere un affare.

6 negozianti su 10 affermano di assistere a un fenomeno di contaminazione tra off e online: sempre più clienti provano i prodotti in store per poi cercarli in Rete, magari a un prezzo più vantaggioso. Ecco perché, secondo gli store manager italiani, è necessario essere presenti online e non più solo attraverso un e-commerce (55%). Dai dati raccolti emerge anche che chi ha uno store fisico ritiene imprescindibile presidiare i più importanti canali social ed essere presente nel metaverso (34%). Nell’ottica di una visione sempre più ibrida, gli store puntano sulla formula click and collect (31%) che consente il ritiro in negozio dell’acquisto online, oppure propongono app per verificare da remoto la disponibilità in store dei prodotti prescelti (15%).

Secondo i retailer, quindi, la carta vincente da giocare per rivoluzionare le proprie vetrine e sconfiggere la concorrenza è quella di offrire un’esperienza ancora più interconnessa con il digitale. Scelta saggia considerando che, in base ai risultati del “3A Retail Insights”, per l’88% i consumatori passano con disinvoltura dallo shopping online a quello fisico.

A livello nazionale, i negozi si stanno anche attrezzando per conquistare il cuore delle nuove generazioni: sempre più store fanno scouting per individuare nuovi brand in linea con i gusti dei più giovani (65%). Futuro roseo anche per quei negozi che a scaffale hanno prodotti di altissima qualità e/o di brand di nicchia introvabili (33%), o che propongono shopping experience personalizzate per il singolo cliente (60%), o veri e propri momenti immersivi in cui shopping e digital sono sempre più collegati (48%).

“Il mondo dello shopping di dieci anni fa sembra una galassia lontanissima e distante – ha affermato Fabio Antonini, CEO e Founder di 3A. Grazie all’arrivo di device tascabili perennemente connessi, possiamo ricercare valide alternative d’acquisto in ogni momento. I retailers che hanno preso parte all’indagine “3A Retail Insights” hanno riletto in modo innovativo il rapporto tra punto vendita tradizionale e online, per potersi inserire con maggiore efficacia in un processo sempre più influenzato dalle nuove tecnologie, dai social media e dagli influencer. Non è cambiato solo il fulcro dell’esperienza del singolo consumatore, ma anche il mondo del retail. Si stanno delineando nuovi scenari, con negozi che puntano a ripensarsi in un’ottica maggiormente digitale per essere sempre più competitivi sul mercato. Assistiamo a nuove dinamiche per il consumatore, sempre più indeciso tra un’esperienza d’acquisto digitale e il negozio fisico”.

Primark inaugura un nuovo store alle porte di Venezia

Pochi giorni fa Primark ha inaugurato un nuovo punto vendita nell’area di Venezia. Situato all’interno del centro commerciale Nave de Vero, questo store rappresenta il 15° negozio Primark in Italia e il secondo in Veneto, aggiungendosi al punto vendita presso il centro commerciale Adigeo di Verona inaugurato nel 2017.

Con una superficie commerciale di 4.600 metri quadrati, questo nuovo negozio di Primark offrirà l’esperienza in-store per cui il brand è da sempre famoso. I clienti potranno acquistare le ultime tendenze e i capi basic delle collezioni abbigliamento uomo, donna, bambino, beauty, lifestyle e homewear – compresi i prodotti a marchio ‘Primark Cares’ in continua crescita. Il 45% dei vestiti di Primark è, infatti, già realizzato utilizzando materiali riciclati o provenienti da fonti più sostenibili, rispetto al 25% di un anno fa, come parte dell’ambizione di Primark di rendere la moda sostenibile alla portata di tutti. Il negozio ospiterà anche le collezioni in licenza di Primark, tra cui Disney e NBA.

“Siamo profondamente orgogliosi di inaugurare il nostro nuovo negozio Primark presso il centro commerciale Nave de Vero, che porta il totale dei nostri store in Italia a 15, così da rendere la nostra esclusiva offerta accessibile a sempre più clienti italiani. Questo store rappresenta il settimo che abbiamo inaugurato nell’ultimo anno ed ha per noi un significato importante nella nostra strategia di crescita nel Paese, portando il team Primark Italia a quasi 4.500 dipendenti” dichiara Luca Ciuffreda, Head of Sales Italy, Primark.

“Il taglio del nastro di Primark al Centro Commerciale Nave de Vero è un’ulteriore tappa nel programma di aperture del noto fashion retailer nel nostro network italiano ed è una parte importante del percorso di crescita e ammodernamento del nostro intero portfolio nazionale. L’obiettivo, in una logica di costante innovazione e potenziamento, è quello di intercettare sul mercato le eccellenze in tutti i settori merceologici e di consolidare dunque la leadership del portfolio di Klépierre in Italia” aggiunge Luis Pires, Head of country di Klépierre Italia.

“Questa apertura rappresenta per noi un passo importante e consolida il ruolo di Nave de Vero come punto di riferimento non solo per Venezia, ma anche per altre località della Regione Veneto. Siamo sempre impegnati a offrire un’esperienza d’acquisto migliore ai nostri clienti, e a differenziarla il più possibile per attrarne di nuovi: gli ottimi numeri di presenze di cui ogni anno registriamo la crescita ci dicono che siamo sulla strada giusta” conclude Angela Berto, Direttrice del Centro Commerciale Nave de Vero.

Lo scorso anno Primark ha aperto cinque punti vendita in Italia tra cui il flagship store e headquarter per l’Italia a Milano in Via Torino, oltre a nuovi store anche a Chieti (Megalò, Chieti (CH)) e Bologna (Gran Reno, Casalecchio di Reno (BO)) durante il periodo estivo, e a Torino (Le Gru, Grugliasco (TO)) e Caserta (Campania, Marcianise (CE)) poco prima di Natale. A gennaio di quest’anno invece ha aperto i battenti un nuovo punto vendita a Casamassima in provincia di Bari.

Boom dei pagamenti digitali, crescita prevista del 72% nei prossimi 4 anni

Secondo il recente studio “Digital Payment” di Statista, entro i prossimi quattro anni in Italia si assisterà a una crescita nei pagamenti digitali nel commercio online del 72%, superando un valore complessivo di 115 miliardi di euro rispetto ai 67 miliardi del 2022. Una trasformazione che sta coinvolgendo anche i pagamenti nei punti vendita fisici grazie alla spinta del mobile payment che fa registrare numeri minori ma un tasso di crescita esponenziale: sempre entro il prossimo quadriennio si assisterà a un incremento del 165% dei pagamenti da smartphone all’interno dei negozi fisici con un giro d’affari di quasi 60 miliardi di euro nel 2026 (rispetto ai 22 fatti registrare alla fine dello scorso anno).

All’interno di questo scenario, però, non mancano dati contrastanti: secondo il report “Space 2022” della BCE il contante rimane la forma di pagamento scelta dal 69% degli italiani (dato in calo del 13% dal 2019) ma è quella preferita solo dal 19% (-10% sempre sul 2019). Quasi 6 italiani su 10 (58%), infatti, hanno messo in cima ai metodi di pagamento preferiti quelli cashless ricalcando esattamente la media dell’Eurozona e mettendo il Belpaese davanti a nazioni come Spagna (53%), Germania (41%) e Austria (36%). Questi dati rappresentano un’importante conferma del modo in cui stanno evolvendo le abitudini dei consumatori sempre più propensi a utilizzare sistemi di pagamento innovativi e integrando a tutti gli effetti le novità del mercato come i sistemi “Buy Now Pay Later”, i conti digitali, le rateizzazioni, i finanziamenti e, in alcuni casi, anche le criptovalute che si stanno affiancando ai più tradizionali metodi di pagamento digitali come le carte e i bonifici.

“La strada è tracciata e non si può tornare più indietro, anche se questi numeri ci dicono che l’Italia su questa tematica può fare ancora molta strada. L’intero ecosistema dei pagamenti digitali e tutti i player coinvolti dovranno essere in grado di soddisfare e, se possibile, anticipare i bisogni dei consumatori sempre più propensi a pagare con modalità elettroniche, offrendo un servizio semplice, istantaneo e sicuro”, afferma Bruno Natoli, CEO di Mia-FinTech, startup fintech italiana nata dalla tecnologia cloud native di Mia-Platform che si pone l’obiettivo di accelerare la trasformazione digitale di banche, istituti finanziari, società fintech e altri attori dell’ecosistema financial services.

Aumentano i pagamenti tramite mobile nei punti vendita e aumentano le percentuali di acquisti giornalieri online. Sempre secondo il report “Space 2022” della BCE, di tutti i pagamenti giornalieri dell’Eurozona il 17% è stato effettuato online nel 2022, rispetto solo al 6% del 2019. In termini di valore, la quota dei pagamenti online nel 2022 è stata del 28% (+14% rispetto sempre al 2019), indicando che questa tipologia di pagamenti sono preferiti per importi più elevati. In Italia una transazione su due viene effettuata con la carta di credito, il 5% con il bonifico e ben il 27% (terza nazione in Europa solo dietro a Olanda e Germania) con metodi di pagamento online alternativi che includono conti digitali (come Paypal), sistemi “Buy Now Pay Later” e finanziamenti. Il restante 17%, infine, viene saldato con altre tipologie di pagamento che includono voucher, gift card e cryptovalute.

In questo contesto diventa fondamentale per le aziende che devono gestire dei pagamenti digitali avere dei sistemi online in grado di gestire le nuove e diverse tipologie di pagamento in un’unica soluzione componibile e ready to market per gestire al meglio il proprio business e capire in che modo si stanno orientando le preferenze dei consumatori. È proprio questa la soluzione ideata da Mia-FinTech con il Payment Integration Hub: una piattaforma che integra diverse modalità di pagamento consentendo ai propri clienti un semplice ingaggio dei provider di pagamento e funzioni avanzate come storni totali/parziali, payout, rimborsi e in grado di produrre analisi e insight approfonditi. “Grazie alla standardizzazione delle tecnologie API, il Payment Integration Hub di Mia-FinTech è in grado di offrire un’unica soluzione innovativa B2B2C componibile a seconda delle necessità di business per fornire una vera governance dei pagamenti digitali. Il valore distintivo di questa offerta risiede nella grande semplificazione nella configurazione dei metodi di pagamento, e nelle funzionalità di controllo e governo tramite un’unica console che integra tutte le modalità dei metodi di pagamento. In questa prima fase di lancio ci proponiamo a settori come retail, insurance e transportation”, spiega ancora Natoli.

Se la pandemia ha accelerato la propensione verso i pagamenti digitali, saranno i comportamenti e le abitudini d’acquisto dei consumatori a guidare l’innovazione costringendo i player del settore a riconsiderare e aggiornare i modelli operativi. Una delle prossime tendenze già in atto nei punti vendita si chiama “Tap to Pay” ovvero la possibilità di ricevere pagamenti digitali senza terminale POS dove l’operazione viene finalizzata con un tablet o uno smartphone. Come riporta la ricerca US Proximity Mobile Payments 2022, negli Stati Uniti lo scorso anno i volumi di pagamento “Tap to Pay” sono aumentati del 30% superando 4,1 miliardi di dollari. Le big tech a stelle e strisce come Google e Apple stanno cavalcando questo nuovo trend in grado di favorire l’adozione di pagamenti digitali anche per le piccole e medie imprese visto che i merchant possono ricevere pagamenti elettronici senza investire nell’acquisto o noleggio di un POS. “È a tutti gli effetti una rivoluzione silenziosa – afferma sempre Natoli. Nonostante le attuali condizioni economiche che possono limitare la crescita del mercato, è chiaro che in futuro ci aspettiamo un’adozione diffusa di queste soluzioni fintech: una rivoluzione che coinvolge il consumatore che diventa digitale, il tessuto imprenditoriale di piccoli esercenti e medie imprese italiane e, soprattutto, dei player fintech che devono andare oltre della mera logica delle commissioni per offrire un’esperienza d’acquisto diversa che sarà il vero valore aggiunto nel futuro”.

Kikka 100% Arabica e Nicaragua Monorigine, le novità di Caffè Borbone

Caffè Borbone annuncia la disponibilità di due nuovi prodotti, Kikka 100% Arabica capsule compatibili con macchine ad uso domestico Nespresso, e Nicaragua Monorigine Fine Robusta, declinata nel sistema “a cialda”.

Per la prima volta, Caffè Borbone propone una miscela 100% Arabica che nasce dalla selezione delle migliori varietà di Arabica. L’incontro degli aromi e dei gusti di Colombia, Brasile, Honduras e Uganda dà vita a una miscela ricca ed equilibrata che spazia dalle note fruttate e floreali di frutti di bosco e limone alla dolce intensità del caramello e del cioccolato.

Se con Kikka 100% Arabica l’azienda punta a valorizzare le caratteristiche delle varietà Arabica attraverso l’arte del blend, con Nicaragua Fine Robusta l’attenzione è rivolta al territorio di origine, il Nicaragua, dove si coltiva un caffè di qualità superiore. Il monorigine proviene da una zona geografica molto circoscritta e per questo si caratterizza per un profilo sensoriale ben riconoscibile e distintivo, a cui contribuisce il carattere deciso della varietà Robusta. Il gusto raffinato e bilanciato, dalla tazza ricca e corposa, dolce e priva di acidità troppo spiccate, è esaltato dalla tostatura “alla napoletana” che intensifica l’aroma e il corpo e, allo stesso tempo, dona morbidezza al palato.

Nicaragua Fine Robusta è inoltre un caffè etico che rispetta la materia prima e sostiene l’economia locale. Nasce, infatti, dal lavoro di una piccola cooperativa nei dintorni di El Diamante de Las Segovias, un luogo rinomato per la produzione di caffè. Una volta raccolto a mano, il caffè è processato con il metodo honey, un procedimento tra il metodo a secco e quello lavato riservato solo ai caffè più pregiati, che conferisce un sapore unico e apporta ulteriore dolcezza ad ogni chicco. Con il metodo honey, le drupe vengono spolpate lasciando una sostanza vegetale gelatinosa naturalmente presente sul chicco ricca di zuccheri, capace di riassorbire l’umidità. Durante la lunga fase di asciugatura al sole, questi zuccheri diventano sempre più concentrati e riescono a essere assorbiti dal chicco conferendo intensità, complessità e morbidezza al caffè.

“Il nostro obiettivo è continuare a espanderci in più canali di vendita grazie a un’offerta ampia e differenziata di formati esclusivi e miscele ad hoc. È fondamentale che ogni prodotto abbia una propria identità in termini di gusto e provenienza, sempre nel rispetto di elevati standard di qualità per rispondere alle esigenze di tutti i consumatori, anche quelli più interessati all’origine delle materie prime e alla ricerca di nuove esperienze legate al gusto. L’attenzione ai processi di produzione e lavorazione e il legame con i territori sono parte integrante del risultato finale”, commenta Marco Schiavon, Amministratore Delegato di Caffè Borbone.

La Pasqua di Noberasco è un omaggio alle eccellenze liguri

Per Noberasco la Pasqua è ricca di novità: a Milano, Torino, Albenga, Treviso e Firenze le vetrine diventano la tela bianca sulla quale Nicolò Canova, giovane artista torinese, realizzerà un’originale “cartolina” dalla Liguria, terra d’origine del marchio.

A fare capolino dalle vetrine sono inoltre le esclusive confezioni gourmand realizzate con la sinergia di brand come Lavoratti1938 cioccolato e Sommariva olio: per Noberasco i legami sono i veri fil rouge che creano le eccellenze. Si va dalle confezioni wek in vetro con gli ovetti confettati ripieni di nocciola e cioccolato, amarene al fondente, nocciole al cioccolato e caramello, mandorle al cioccolato e limoncello alle Small Egg Frutta e Choco (uovo trasparente con mix di arancia, pomelo, limone, zenzero, melone, cranberry).

Grande protagonista la Latta Riviera dei Fiori nella versione dolce e Latta Liguria Dream con all’interno prodotti Sommariva. Per quel che concerne le uova al cioccolato, si va dal fondente rivestito con noci chandler, pecan e livermore, al cioccolato al latte con granella di arachidi, due cioccolati e mango a fette, cioccolato fondente e granella di pistacchio.

Ogni viaggio che si rispetti ha sempre una tappa culturale per questo Noberasco ha creato una partnership col Museo della Ceramica di Savona per enfatizzare, oltre al lato gourmande, anche la parte inedita e culturale del territorio.

Zenzero da Bere, la nuova linea di F.lli Orsero

F.lli Orsero presenta una novità prodotto: lo Zenzero da Bere, nelle versioni Zenzero Shot e Zenzero Boost, che racchiudono tutte le proprietà benefiche dello zenzero in un sorso. Super food del nuovo millennio, lo zenzero è ormai molto popolare per le sue molteplici virtù: antiossidante naturale, antinfiammatorio e antibatterico perfetto per curare il raffreddore, ha effetti antivirali e antidolorifici, e agisce a livello gastrointestinale contrastando la nausea.

Lo zenzero è un alleato prezioso per il benessere di tutto l’organismo e introdurre questo prodotto nell’alimentazione quotidiana ha un impatto positivo anche sul sistema immunitario. La linea Zenzero da Bere permette di beneficiare delle virtù dello zenzero in un formato pratico e comodo, perfetto anche per il consumo fuori casa.

La gamma comprende due referenze principali:

Zenzero Shot, disponibile in formato da 60 ml – un super concentrato di zenzero con aggiunta di succo di limone e mela che addolciscono naturalmente il sapore deciso della radice, il suo mini formato permette di berlo in pochi sorsi oppure di diluirlo in acqua.

Zenzero Boost, disponibile in formato da 125 ml – tutte le proprietà dello zenzero in tre ricette adatte a tutti i gusti: zenzero classico, che ne conserva l’aroma robusto, zenzero e mango, che abbinati esaltano le note esotiche e dolci e zenzero e fragola, che rinfresca con il suo gusto delicato.

La linea Zenzero da bere F.lli Orsero è confezionata in bottigliette composte per il 25% da materiale a base biologica e per il restante 75% da RPET e completamente riciclabili nella plastica.

Da MD arrivano gli Yummer’s, i cereali creati con Sfera Ebbasta

Fino al 12 marzo sugli scaffali degli MD di tutta Italia si troveranno, per ora in edizione limitata, i cereali Yummer’s, croccanti praline di mais al gusto marshmallow e burro d’arachidi, golosi e ricchi di fibre, perfetti nel latte e nello yogurt. Trainati da gusti inediti, Yummer’s sono creati in collaborazione con Sfera Ebbasta, rapper italiano che vanta oltre 4 milioni di followers.

Le confezioni sono inconfondibili: riportano l’immagine del rapper che ne autograferà alcune copie disseminate casualmente in alcuni punti vendita MD. Una sorpresa capace di scatenare una vera “caccia al tesoro”. Accanto a lui, protagonisti di una divertente campagna digital, i talent della Stardust House, la prima academy italiana di creator, che si sfideranno a colpi di challenge, trend TikTok e IG stories, tra musica, ballo e cereali.

Per il suo debutto sul mercato italiano, Yummer’s ha scelto infatti di avvalersi del supporto di Stardust, l’innovativa media agency che, sotto l’attenta regia del team Yummer’s ha definito gli aspetti strategici, non solo della campagna di comunicazione social ma anche della collaborazione con Sfera Ebbasta, influente rapper italiano molto amato dalle nuove generazioni.

“Con questa operazione diventa ancora più chiaro che MD può parlare a tutti” dichiara Anna Campanile, Direttrice Marketing e Comunicazione di MD. “Vogliamo rispondere alle esigenze di tutti i consumatori scegliendo però di parlare anche la lingua dei più giovani, con i quali rinnoviamo un dialogo già aperto durante la partnership con il Jova Beach Party”.

Rebranding per IRI e NPD: nasce Circana

A seguito della fusione delle due aziende avvenuta ad agosto 2022, Information Resources, Inc. (“IRI”) e il gruppo NPD (“NPD”) annunciano il nuovo nome e la nuova brand identity del gruppo: Circana.

Circana è l’azienda attiva nella consulenza per la gestione ed interpretazione della complessità del comportamento del consumatore di oggi. Grazie a tecnologia unica, analytics, informazioni relative a diverse industry e comprovata esperienza in numerosi settori, Circana aiuta a fornire la chiarezza necessaria per supportare le azioni strategiche e la crescita del business delle aziende clienti.

“Siamo orgogliosi di iniziare questo nuovo capitolo insieme come Circana, un nome che vuole trasmettere la nostra capacità di comprendere a 360 gradi, e a tutto tondo, il consumatore e l’intero settore e che vuole inoltre comunicare la nostra competenza unica nell’offrire ai clienti una visione completa dello shopper, del punto vendita e della domanda di mercato” ha dichiarato Kirk Perry, Presidente e Chief Executive Officer, Circana. “Nell’attuale contesto globale del retail e del settore media, estremamente dinamici, la nostra value proposition non è mai stata così competitiva. Circana si trova innegabilmente in una posizione privilegiata che consente di fornire consulenza a produttori e distributori a livello internazionale in quasi tutti i settori, aiutandoli ad identificare opportunità, stimolare innovazione e crescita profittevole nel futuro”.

Grazie alla comprovata esperienza nella gestione dei dati maturata dalle due aziende di cui si compone, Circana misura l’andamento di milioni di prodotti che appartengono ad oltre 2.000 categorie merceologiche, in oltre 500.000 negozi ed in 20 Paesi. Le informazioni di mercato vengono tradotte in insights ed analisi alimentati dalla piattaforma tecnologica più all’avanguardia del settore, Liquid Data. Oggi Circana lavora e fornisce consulenza a quasi 7.000 produttori e distributori in tutto il mondo.

Tod Johnson, Chairman del board of directors di Circana, ha aggiunto: “L’integrazione di IRI e NPD ha generato una azienda dalle potenzialità uniche. Nei mesi successivi alla fusione abbiamo dimostrato – per i nostri clienti e per i nostri dipendenti – l’immenso valore rappresentato dall’unione delle due organizzazioni commerciali. Procedere con un nome e un brand unici significa che Circana da oggi è in grado di mettere in pratica tutte queste nuove potenzialità combinate, a favore di clienti e stakeholder, con un’attenzione incessante ad innovazione e crescita”.

Il brand Circana è stato creato in collaborazione con la società di consulenza internazionale Landor & Fitch.

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