Nielsen, Q3 positivo per la GDO a +2% ma c’è sofferenza dopo l’Expo

Cresce la fiducia e con lei gli acquisti dei beni di consumo, che nel terzo trimestre 2015 (Q3) in Europa secondo i dati Nielsen sono in aumento per la sesta volta consecutiva. Nella grande distribuzione le vendite a volume hanno fatto registrare un incremento del +1,3% accompagnato da una crescita del +1,7% dei prezzi, con un aumento degli incassi del 3%. In Italia la crescita nominale registrata nel terzo trimestre 2015 è stata del +2% rispetto allo stesso trimestre del 2014 (crescita a volume pari a +0,9%, crescita a valore pari a +1,1%).

Finalmente si tira il fiato dunque? Non proprio, perché i dati, sempre di Nielsen, dell’ultima settimana, quella dal 2 all’8 novembre, segnalano una battuta d’arresto, del -4,05%, con un forte calo nel Nord-Ovest “orfano” dall’effetto “amplificatore” dell’Expo. Certo, l’autunno insolitamente mite potrebbe avere portato le persone a consumare fuoricasa ben più di quanto si faccia normalmente in questa stagione. Non solo: in tutta Italia la Grande distribuzione ha sofferto per l'”allarma Oms” sulla carne (vd nostro articolo) mentre la prossima débacle potrebbe seguire alle inchieste sugli oli di oliva Evo.

Se questi elementi saranno in grado di “bruciare” gli effetti positivi del resto dell’anno lo vedremo al prossimo consuntivo. Per ora però resta un andamento europeo positivo, con alcune differenze nazionali: continua a crescere la Turchia (valore nominale delle vendite pari a +12,4% vs Q3 2014, di gran lunga al di sopra della media UE), seguita da Austria (+5,9%) e Ungheria (+5,8%). Solamente tre dei Paesi rilevati hanno fatto segnare dati negativi a livello nominale: Svizzera (-1,5%), Finlandia (-0,9%) e Regno Unito (-0,3%). Nei cinque maggiori mercati, la Spagna fa rilevare la crescita nominale più alta (+3%), seguita da quelle della Germania (+2,3%) e dell’Italia (+2,0%).

«Anche per l’Italia – ha dichiarato Romolo de Camillis, area retail director di Nielsen Italia – nel terzo trimestre i trend sembrano muoversi nella giusta direzione con una tra le più alte crescite registrate nel corso degli ultimi trimestri. Il dato beneficia anche di effetti stagionali (estate calda) che hanno favorito le vendite di bevande e gelati. Sicuramente l’indice di fiducia che ha iniziato a crescere tra i consumatori, come rilevato dalla survey Nielsen sulla Global Consumer Confidence, è stato il fattore determinante dell’inversione di tendenza osservata nell’andamento delle vendite all’interno della grande distribuzione nel nostro Paese».

Sul fronte delle variazioni a valore (prezzo) è ancora la Turchia (+9,5%) l’unico Paese rilevato che ha prodotto variazioni al di sopra del 3% e solo altri tre mercati (Svezia, Norvegia e Austria) hanno visto i prezzi crescere al di sopra della media dei 21 Paesi oggetto dell’indagine Nielsen (+1,7%). Per contro, solo cinque Paesi hanno riportato fenomeni deflattivi.

In quanto alle variazioni a volume (quantità vendute) per la prima volta nell’anno, la Turchia non ha fatto registrare la crescita più elevata a volume ed è stata superata dalla Polonia (+5%), seguita da Ungheria (+4,3%) e Austria (+3,9%). Regno Unito e Finlandia (entrambi a -0,5%) sono state le uniche due realtà a risultare in decrescita.

«L’ultimo anno è stato caratterizzato – ha detto Jean-Jacques Vandenheede, area retail director di Nielsen Europa – da una costante evoluzione positiva dei prezzi e da volumi in sensibile crescita, quindi le cose stanno procedendo nel senso giusto nella maggior parte dei Paesi. L’unico segnale allarmante, al contrario, è quello proveniente dal Regno Unito, dove i supermercati hanno condotto una pesante guerra dei prezzi per controbilanciare l’ascesa dei discount. Questa situazione ha avuto come conseguenza quella di una contrazione degli incassi. Il fenomeno tuttavia mostra segnali di contenimento, così che ci sono buone prospettive per il 2016».