I trend della spesa 2015 secondo Waitrose: piccola, frequente, informale e flessibile

Quali sono le tendenze dell’alimentazione e della spesa nel 2015? Come l’anno scorso (vedi anche l’edizione 2014) Waitrose, insegna di supermercati britannica, li raccoglie in un rapporto basato non solo sulle vendite reali (va tenuto conto che la catena è di gamma medio-alta) ma anche su studi di mercato e focus group. Se alcuni risvolti possono essere molto “british”, altri trend si notano già nei nostri supermercati e alcuni, ci scommettiamo, arriveranno a breve.

Ormai abbiamo a disposizione “un campo di scelte illimitate” e disponibili a tutte le ore. Le restrizioni nell’orario di apertura dei negozi e nei tempi del lavoro, ma anche di disponibilità di merci e servizi sono saltate, complice l’e-commerce, le consegne in giornata, le aperture prolungate o addirittura 24 ore su 24. Dunque ecco come sta cambiando il nostro approccio al cibo, il nostro stile di vita, i rapporti di lavoro e di conseguenza anche la nostra spesa.

Il carrello della spesa nel 2015

  • Si fanno acquisti “come in vacanza”, spesso e scegliendo pochi articoli di uso immediato o quasi e con una grande attenzione al fresco.
  • Si fa la spesa in settimana, sempre più tardi. A Londra il 40% delle vendite nei pdv Waitrose ha luogo dopo le 5 del pomeriggio.
  • Due terzi delle persone sono “sopraffatte” dalla infinita possibilità di scelta da tutti i punti di vista e cercano di darsi dei paletti per riottenere il controllo sulle proprie vite (si sta diffondendo ad esempio il “martedì sera senza schermi, in cui si spegne ogni tipo di dispositivo elettronico.
  • L’ora del pranzo e della cena oscillano e il pasto diventa sempre più informale. I programmi tv spesso sono on demand e non hanno più un orario fisso. Una famiglia su 7 dice di usare la sala da pranzo meno, e un quarto mangia fuori casa più spesso che in passato.
  • La salute è un tema importante, ma otto intervistati su dieci non amano farsi dire cosa è salutare e cosa non lo è, e tendono a stabilire da soli le proprie “ricette per la salute”, cercando diete compatibili con il loro stile di vita.
  • Internet è la via maestra per informarsi sull’alimentazione e food blogger, social media e ricettari lanciano in continuazione nuove mode ed alimenti. E questo è vero non solo tra i giovani; anche molti pensionati hanno abbracciato la rete. Tra le ricerche più cliccate avocado, “gluten free” e “senza latticini”.
  • Cucine affollate e conflitti tra chef: se la mamma regina ai fornelli è da tempo un ricordo del passato, tra crisi economica con figli che ritornano in famiglia e famiglie allargate le cucine sono sempre più affollate di aspiranti cuochi, e sorgono attriti. Le ragioni principali? Disordine, prepotenza, lentezza ed “eccesso di sperimentazione”.
  • Nelle bevande il focus e sull’origine e la qualità: crescono le birre artigianali (+34%) e i vini inglesi (+95%) ma continua il successo del Prosecco come alternativa allo Champagne (che però cresce specie nella versione rosé, +46%). In genere si preferisce bere meno e meglio, e bilanciare l’eccesso di alcol, quando si abusa, con alimenti salutari come un’insalata, il giorno dopo. Aumentano le donne che apprezzano il whisky mentre il rum scuro esce dal “ghetto” del Cuba Libre e diventa superalcolico da meditazione. Una persona su 4 nel corso dell’anno ha deciso di evitare gli alcolici durante la settimana.

 

Borsino della spesa: cosa va su

  • pasti pronti
  • alternative vegetali al glutine, come gli spaghetti di zucchine e la base della pizza di cavolfiore
  • sostituti del sostituto: il latte di mandorla e cocco crescono più di quello di soia
  • i pasti da mangiucchiare, come tapas o mezes. Piccoli assaggi sfiziosi; si mangia meno e più spesso durante la giornata
  • il nutribullet, una sorta di superfrullatore in grado di sminuzzare semi e bucce che si presenta come “estrattore” di nutrienti ha spinto le vendite di frutta surgelata e pretagliata
  • cibo dal mondo: kimchi (cibo fermentato coreano), semi di chia (dal centro America) e cavolo nero (il nuovo “SuperTuscan”) agganciano i gusti dei consumatori britannici