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Food&Grocery sempre più online, già 812 milioni di euro nel 2017 (+37%)

Cresce impetuosamente il mercato online del Food&Grocery in Italia, con un valore che nel 2017 è di 812 milioni di euro (+37% rispetto all’anno precedente), dei quali 708 dell’alimentare (+39%), riconducibili per il 38% alla gastronomia, per il 34 all’alimentare e per il 28 alla ristorazione, e 104 della componente Health&Care (+26%). Se dagli acquisti dei consumatori italiani si passa a considerare le vendite da siti italiani a consumatori italiani e stranieri, il giro d’affari raggiunge gli 892 milioni di euro (+35%). L’Export digitale incide per circa il 7% delle vendite del settore e rappresenta il 2% circa dell’Export e-Commerce complessivo. Malgrado questo il Food&Grocery incide ancora poco nel mercato e-Commerce B2c italiano, soltanto il 4% di un business complessivo di 23,1 miliardi. È la fotografia scattata dalla diciassettesima edizione dell’Osservatorio eCommerce, presentato nel Camping Bovisa di Milano e promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm, il consorzio del commercio elettronico italiano.

Molte le contraddizioni emerse. «L’alimentare – sottolinea ad esempio Alessandro Perego, direttore scientifico degli osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano – è la prima voce di spesa nel paniere degli acquisti dei consumatori italiani eppure l’e-Commerce in questo comparto non è ancora sufficientemente sviluppato nel nostro Paese. L’incidenza degli acquisti online è ancora pari allo 0,5% del totale acquisti Retail del settore, un valore pari a un decimo della penetrazione media dell’e-Commerce nei prodotti (4%) e significativamente inferiore a quello registrato dal Food&Grocery nei mercati e-Commerce internazionali più evoluti (8% in UK, 6% in Francia e 2% in Germania e USA)”. Qualche segnale di cambiamento però c’è. «Stiamo osservando – fa notare Perego – un cambio di passo riconducibile a diversi fenomeni, come l’avviamento e il potenziamento di iniziative online della grande distribuzione, il consolidamento di interessanti progetti in ambito Enogastronomia, lo sviluppo di servizi innovativi, come il same day delivery, e la rapida espansione del segmento della Ristorazione».

Tra i prodotti più acquistati online nell’alimentare ci sono con il 54% i “secchi” (ossia confezionati, incluso il caffè), con il 31% i prodotti “freschi” (inclusi il cibo pronto e verdura/frutta), con il 9% le bevande alcoliche (birra, vino, distillati e liquori), con il 5% le bevande analcoliche (acqua, bibite e succhi) e con l’1% i prodotti surgelati.

«In un comparto – dice Valentina Pontiggia, direttore dell’osservatorio eCommerce B2c Netcomm Politecnico di Milano – caratterizzato da offerta molto ampia, elevata complessità di prodotto (deperibilità, fragilità), alta difficoltà delle operations e della logistica e laboriosità del processo di acquisto (elevato numero di pezzi per ordine, domanda ricorsiva), diviene prioritario per gli operatori garantire un’esperienza d’acquisto fluida, semplice ed efficace che riesca da un lato ad attrarre nuovi web shopper e dall’altro a fidelizzare quelli vecchi. Innovare e semplificare l’esperienza del cliente significa sia migliorare le presentazioni dei basics (gamma, prezzo e servizio) sia ideare nuovi modelli di business, grazie ad esempio all’integrazione tra canali fisico e online, e utilizzare nuove tecnologie»

«Nel mondo ci sono oggi circa 1,5 miliardi di online shopper, di cui 20 milioni sono italiani e di questi, circa il 24% ha acquistato almeno un prodotto alimentare negli ultimi 6 mesi – dice Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, secondo cui però – questa percentuale non è ancora sufficiente a trainare l’industria digitale del Food&Grocery e a permettere all’Italia di competere a livello internazionale. Vi è ancora molta polverizzazione a livello dei player e ciò non consente al nostro Paese di fare sistema in modo efficace».

«Nel Food&Grocery, contrariamente a quanto avviene mediamente nell’e-Commerce B2c italiano – spiega Riccardo Mangiaracina, direttore scientifico dell’osservatorio eCommerce B2c Netcomm Politecnico di Milano – sono gli operatori tradizionali (retailer e produttori) a ricoprire un ruolo dominante, con il 59% del valore delle vendite nel 2017. Tuttavia stiamo assistendo a un’inversione di tendenza dovuta alla crescita elevata delle Dot Com (la cui incidenza sul settore passa dal 32% del 2016 al 41% del 2017) anche grazie al rapido sviluppo del segmento legato alla consegna dei piatti pronti».

Amazon.it lancia il suo pet shop: 180 mila prodotti, oltre 780 marchi

Amazon.it inaugura il negozio Animali domestici (www.amazon.it/animali-domestici), che offre  un’ampia selezione di prodotti per cani, gatti, uccelli, pesci e animali acquatici, cavalli, rettili e anfibi, animali di piccole dimensioni, da fattoria e molto altro. Dagli alimenti ai prodotti per la cura e la toelettatura, dai giocattoli agli accessori fino alle ultime novità tecnologiche dedicate: sono decine di migliaia gli articoli disponibili nel negozio Animali domestici di Amazon.

Oltre 780 i marchi presenti all’interno del negozio, che vanno ad aggiungersi all’ampia selezione di più di 175 milioni di referenze già disponibili su Amazon.it.

Il nuovo negozio si apre anche alle piccole e medie imprese italiane che vogliono utilizzare Amazon come canale per le proprie vendite online. Da oggi possono infatti facilmente caricare i propri prodotti su Amazon.it raggiungendo milioni di nuovi clienti. Le piccole aziende del settore possono iniziare a vendere su Amazon attraverso questo link e unirsi così alle decine di migliaia di imprese che già utilizzano il Marketplace di Amazon come canale per le proprie vendite online.

“Questo nuovo negozio dedicato agli animali domestici è per i rivenditori e le piccole medie imprese Italiane una opportunità per raggiungere un numero maggiore di clienti, ovunque essi siano. Siamo felici di poter supportare le piccole e medie imprese e dar loro gli strumenti per sviluppare il loro business in Italia e nel mondo” ha dichiarato Francois Saugier, Vice Presidente EU Marketplace di Amazon.

Presenta la tua Pet Star
In occasione dell’apertura del negozio Animali domestici, Amazon.it invita i propri clienti, residenti in Italia, a partecipare alla selezione della foto per diventare una Amazon Pet Star, che darà la possibilità a cinque di loro di vedere i propri animali pubblicati su Amazon.it come testimonial del negozio.
Per partecipare alla selezione, i proprietari di cani, gatti ma anche pesci, conigli, rettili o cavalli o qualsiasi altro animale domestico, dovranno pubblicare entro il 18 luglio sulla pagina Facebook di Amazon.it una foto del loro animale. A partire dal 21 luglio verrà pubblicato, sempre sulla pagina Facebook di Amazon.it, un album con la rosa dei finalisti. Gli animali le cui foto riceveranno più Like tra il 21 e il 28 luglio diventeranno i testimonial ufficiali del nuovo negozio dedicato agli animali domestici, su Amazon.it.

Qualche informazione sull’assortimento:

168 bandane per cani
135 gabbiette per uccelli
3.979 vestiti e accessori per cani
1.202 coperte per cavalli
1.559 tiragraffi per gatti
653 allestimenti per acquari
27 occhiali per cani
2.261 tipologie di cibo per cani
768 giochi per gatti
1.192 cucce e casette per animali di piccole dimensioni

 

 

Sul web i brand della moda si preparano ai saldi, e Zalando è ancora in cima

È ancora Zalando a giugno 2017 il brand leader del settore abbigliamento online secondo la classifica stilata da BEM Research. Negli ultimi 12 mesi la società tedesca ha mantenuto sempre il punteggio del BEM Rank più alto rispetto alla concorrenza. Più staccata, ma stabilmente al secondo posto negli ultimi quattro mesi, si posiziona un’altra azienda tedesca, Adidas. In terza posizione si attesta la spagnola Zara. Segue da vicino Nike, brand dell’abbigliamento sportivo statunitense. Chiude la classifica dei top 5 Sarenza, azienda francese specializzata nel commercio online di scarpe e accessori.

Tra i primi 10 brand del settore si trovano poi BonPrix (Germania), Scarpe&Scarpe (Italia), Pittarello (Italia), Asos (Germania) e Bershka (Spagna). Quest’ultima ha scalato diverse posizioni rispetto a maggio quando era appena 18esima. Nel complesso, la media del BEM Rank a giugno 2017 per i circa 50 brand considerati è pari a 29,4 punti.

Andando a considerare due macro-aggregati che compongono il BEM Rank, si osserva che Zalando primeggia per la capacità di essere rintracciata sul web (visibilità online) o perché gli utenti cercano direttamente il suo brand oppure perché appare nelle prime posizioni di Google Italia per ricerche relative a parole chiave generiche ad alto traffico. Sul podio, per questo aggregato, si trovano Zara e Adidas. Mostrano buone performance sulla visibilità online anche H&M e Lesara.  Relativamente alle prestazioni dell’homepage, ovvero alla velocità di caricamento e all’usabilità, conquista la posizione più alta BonPrix, seguita da Deichmann e da Desigual.

«I grandi produttori e distributori di capi di abbigliamento, soprattutto tedeschi ma non solo, dimostrano di riuscire a presidiare molto bene il mercato online – commenta Mariachiara Marsella, web marketing manager a BEM Research –. Se le prime posizioni della classifica delle prestazioni sul web sono molto stabili, nelle retrovie comunque c’è molta vitalità. L’avvicinarsi dei saldi estivi costituisce sicuramente un elemento di ulteriore stimolo. Molti consumatori nel decidere quali capi a sconto andranno ad acquistare cominciano infatti a farsi un’idea osservando per tempo le vetrine digitali».

La notte bianca dell’e-commerce quest’anno è il 22 e il 23 giugno, sconti fino all’80%

Torna la notte bianca dell’e-commerce, l’iniziativa promossa da Netcomm che mette a disposizione dei consumatori, per un periodo di tempo limitato (quest’anno si tratta di 30 ore), offerte esclusive e sconti imperdibili su oltre 500 prodotti selezionati sui siti di circa 100 aziende qualificate.

La Crazy Web Shopping si svolge dalle 12 di giovedì 22 giugno alle 18 del giorno successivo. In un unico grande negozio online saranno disponibili articoli di abbigliamento e accessori, tecnologia, arredamento e oggettistica, cosmetica e benessere, giardinaggio e fai da te, mondo bimbi, prodotti e servizi per animali, sport e tempo libero e molto altro per chiunque voglia fare acquisti davvero vantaggiosi con fino all’80%. 

Giunta alla quarta edizione, Crazy Web Shopping è un esempio virtuoso di collaborazione tra aziende che si uniscono e fanno sistema per la valorizzazione di un mercato, quello appunto dell’e­-commerce, in continuo sviluppo. Inoltre, l’utilizzo di strumenti messi a punto dal Consorzio Netcomm come i Sigilli di qualità Netcomm, supportano i consumatori nei loro acquisti online, rassicurandoli sull’affidabilità del sito e-commerce su cui stanno per acquistare.

Acquistare su Crazy Web Shopping è davvero facile: le offerte delle aziende sono suddivise per categorie merceologiche tra cui scegliere ed esaustive schede prodotto danno tutte le informazioni utili per conoscere nel dettaglio ciò che si ha intenzione di comprare. Inoltre una speciale sezione segnala subito quali sono le aziende che offrono una selezione di prodotti esclusivi con sconti oltre il 40%. L’edizione estiva 2017 della notte bianca dello shopping sarà anche questa volta supportata da ProfumeriaWeb che, con più di dodicimila prodotti disponibili, è diventata rapidamente il punto riferimento del settore beauty online.

«Negli ultimi anni il settore dell’e-commerce in Italia si è notevolmente allargato interessando quasi tutti i settori, anche quelli inizialmente molto lontani –  spiega Roberto Liscia, Presidente Netcomm –. È dunque in atto un cambiamento profondo nelle modalità di fare shopping degli italiani, testimoniato anche dai numeri: il valore degli acquisti online nel 2017 sarà di circa 23 miliardi di euro, con una crescita del 16% rispetto all’anno scorso.  Anche gli e-shopper si sono evoluti e si aspettano oggi un servizio in tempi rapidi, geolocalizzato e orientato a soddisfare anche i bisogni più immediati. L’esperienza che con Crazy Web Shopping vogliamo offrire va proprio in questa direzione, potendo contare su aziende che hanno abbracciato il canale digitale comprendendone le potenzialità e attraverso di esso propongono un’esperienza piena e appagante ai consumatori online”.

Come rileva poi Vincenzo Cioffi, Founder & CEO di ProfumeriaWeb: «Iniziative come il Crazy Web Shopping aiutano a diffondere consapevolezza delle enormi possibilità e della grande convenienza che ormai contraddistingue anche il panorama italiano degli acquisti online». Crazy Web Shopping è un’iniziativa sviluppata in collaborazione con Img Internet.

Ora la spesa si fa dal frigo, con Samsung Family Hub e Supermercato24

Sarà il frigorifero a fare la spesa nel futuro? Tra Intelligenza artificiale e casa connessa (un business da 185 milioni di euro in Italia nel 2016) la via è questa, e un primo step è la partnership tra Samsung FamilyHub, il frigo connesso che utilizza le opportunità dell’Internet of Things, e la spesa online fatta direttamente dall’elettrodomestico con Supermercato24.

Entra sempre più nelle nostre vite e nelle nostre case l’Internet of Things, la capacità degli elettrodomestici di collegarsi tramite dispositivi mobile da remoto per fornire modalità innovative di procedure nella nostra vita quotidiana 

Cosa vuole il consumatore, oggi? Una spesa multidevice, che parte da casa o in ufficio e si conclude magari nel punto vendita o anche no, social ovvero a cui partecipano tutti i membri della famiglia, veloce e senza intoppi. Il FamilyHub sembra aver colto nel mood offrendo nuove modalità per organizzare la spesa, fare shopping online, cucinare e connettersi in qualunque momento. Ma può anche assumere il ruolo di nuovo “aggregatore” di casa, favorendo la comunicazione, creando nuove opportunità di condivisione per la famiglia e facilitando la gestione delle attività domestiche.

«Immaginiamo un concetto di vita vissuta su due assi, una in lunghezza, l’altra in larghezza, e la viviamo quando si libera spazio su queste dimensioni: sulla lunghezza puntiamo a vivere a lungo avendo cura di noi stessi; sulla larghezza “creiamo spazio” nelle nostre giornate evitando di impiegare tempo in attività che possiamo realizzare agevolmente grazie alla tecnologia, come quelle che effettuiamo con gli elettrodomestici – filosofeggia Antonio Bosio, Product & Solutions Director di Samsung -. Oggi il FamilyHub rappresenta una nuova svolta, offrendo nuove opportunità di gestione del cibo, di condivisione, comunicazione e intrattenimento familiare, ma giocando anche un ruolo centrale in ottica IoT e nel futuro delle generazioni che abiteranno nella casa connessa».

 

 

Dalla spesa alle ricette, dalla musica alla tv tutto dal frigo

Il frigorifero connesso di Samsung ha un display touch Full HD da 21,5 pollici, un vero e proprio centro di comando digitale per una casa connessa, dal quale è possibile controllare da remoto il contenuto nel frigorifero grazie a tre fotocamere integrate. È possibile anche condividere con la propria famiglia la shopping list, ordinare direttamente la spesa tramite le applicazioni di shopping online come Supermercato24, e consultare ricette e video-ricette in tempo reale direttamente dal display. Dal frigo si possono anche ascoltare playlist e programmi radio tramite le app di Spotify e TuneIn, navigare in internet, consultare le news di sport e attualità e guardare i propri programmi TV preferiti tramite la funzione di TV Mirroring (compatibile con Samsung Smart TV). Il display può anche essere utilizzato come una lavagna digitale su cui scrivere o colorare, postare foto e condividere gli impegni con tutti i membri della famiglia (evoluzione tecnologica dei fogliettini attaccati con magneti sulla porta). Si possono gestire le funzioni a distanza dallo smartphone e controllare tutti gli altri dispositivi connessi direttamente dal display.

Altro partner dell’iniziativa è Eataly.

 

 

Amazon nella distribuzione fisica: acquisiti i supermercati Whole Foods Market

Dopo essere diventato tramite l’e-commerce leader nel retail in genere (è il numero 2 al mondo nella classifica di Fortune’s 2017), Amazon punta alla grande distribuzione per ora non con i suoi supermercati (quello di Seattle è in stand by dalla fine dell’anno scorso) ma direttamente, acquisendo la catena di supermercati statunitense Whole Foods per 42 dollari ad azione, pari a una valutazione in contanti di 13,7 miliardi di dollari.

Whole Foods continuerà a operare come marchio separato da Amazon, che nell’ultimo anno ha avviato oltreoceano, con il brand Amazon Go, la sperimentazione di store alimentari automatizzati con pagamento attraverso l’account Amazon.

«Whole Foods piace a milioni di persone perché offre i migliori alimenti biologici e naturali, rendendo divertente il mangiare salutare» commenta Jeff Bezos, fondatore e CEO di Amazon.

«Questa partnership presenta un’opportunità per massimizzare il valore per gli azionisti di Whole Foods, ampliando la nostra missione e offrendo la più alta qualità, esperienza e innovazione ai nostri clienti» sottolinea John Mackey, fondatore e amministratore delegato di Whole Foods, che resterà alla guida della società una volta che l’operazione sarà completata.

La transazione da 13,7 miliardi di dollari, incluso il debito, sarà completata nella seconda metà del 2017.

Whole Foods Market, numero 28 nella classifica dei retailer di Fortune’s 2017, stava vivendo un periodo difficile. Fondata nel 1978 a Austin, Texas, Whole Foods Market è non solo la principale catena americana specializzata in cibo naturale e biologico ma è anche stato il primo rivenditore ad ottenere la certificazione biologica. Nell’anno fiscale 2016 ha effettuato vendite per 16 miliardi di USD, e ha più di 460 punti vendita tra USA, Canada e Regno Unito, con 87mila impiegati. Per vent’anni consecutivi si è posizionata nella classifica delle cento migliori aziende in cui lavorare.

Viniamo, e-commerce POP del vino, dedica una linea alla serie cult “Boris”

Raccontare il vino con un tono leggero, divertente, senza prendersi troppo sul serio: è questa la strategia di Viniamo, sito di e-commerce dedicato al nettare degli dei che vuole evitare quell’immagine tra il patinato e il paludato che tende ad allontanare i meno esperti. L’ultima iniziativa prende spunto dalla serie cult Boris che quest’anno compie 10 anni creando una nuova playlist di 9 bottiglie ispirate ai personaggi della serie TV divertente satira del modo di fare televisione in Italia.

Tra i protagonisti della singolare selezione di vini spicca il personaggio di Itala, l’oziosa e irascibile segretaria di edizione con il vizietto dei superalcolici portati di nascosto sul set, alla quale Viniamo abbina un Chianti Cassico della cantina Luiano in formato portatile da 375 ml. Per l’incompreso regista René l’abbinamento perfetto non poteva che essere con il Director’s Cut della Francis Ford Coppola Winery. Al direttore della fotografia Duccio è dedicato il Langhe Rosso Tutto dipende da dove vuoi andare.

Tra i 9 abbinamenti proposti dal team di Viniamo.it anche il Merlot L’altra metà del cuore per il capo elettricista Biascica, che dietro l’aspetto scontroso e volgare nasconde un animo romantico ed è spesso vittima di colpi di fulmine improvvisi. E l’Ostinatamente Roero Arneis dedicato al volenteroso e paziente stagista Alessandro, l’emblema di tutti i giovani sottopagati che continuano a inseguire il sogno di realizzarsi professionalmente.

Lanciato a fine novembre 2016, Viniamo è il primo e-commerce che sostituisce la carta dei vini con le playlist: selezioni di bottiglie ideate per ispirare la scelta del vino in modo semplice, creativo e immediato. I due partner principali di Viniamo sono Twelve (parte dell’agenzia creativa The Big Now) e Digital Magics, rispettivamente una società di comunicazione e marketing attiva dal 2008 nel settore degli e-commerce di vino e un incubatore di progetti digitali che fornisce servizi di consulenza e accelerazione a startup e imprese, per facilitare lo sviluppo di nuovi business tecnologici.

Lo shopping online? Le italiane partono da scarpe e borse la mattina, col caffè

Lo shopping online? Alle donne italiane piace a ogni ora e in ogni modo, ma soprattutto la mattina davanti a un caffè. Lo rivela una ricerca commissionata da Privalia, l’outlet online leader in Italia, che a giugno 2017 festeggia i suoi primi dieci anni. Ricorrenza che l’azienda celebra con il concorso Privalia 4 you per le sue clienti (per 10 giorni dal 20 al 30 giugno ogni giorno tra coloro che faranno un acquisto saranno sorteggiati dieci buoni spesa fino a 500 euro) ma anche esplorando le abitudini delle sue clienti con l’intervista condotta su un campione di età compresa tra i 25 e i 45 anni.

Un po’ a sorpresa l’orario preferito per lo shopping online risulta essere la mattina, con un 42% di clienti che fa acquisti con il caffè in mano. Al secondo posto le ore serali tra le 21 e le 23, predilette dal 34% delle fashion addicted. Poi la pausa pranzo con il 24% del campione che, piluccando dalla schiscetta, si ritaglia un momento per sé navigando per gli scaffali virtuali sullo smartphone. Insomma, a parte l’orario di lavoro vero e proprio, tutti i momenti liberi sembrano buoni per fare acquisti comodamente sedute. Anche se sembrano esserci differenze in funzione della categoria merceologica. Le scarpe e le borse sembrano particolarmente gettonate nella prima parte della giornata (il 65% le acquista la mattina o al massimo in pausa pranzo), mentre la sera è il momento di abiti formali e di lingerie, che evidentemente richiedono più concentrazione. Il jeans appare invece il capo più trasversale, acquistato com’è in ogni momento della giornata.

E se il 33% delle intervistate fa acquisti dall’ufficio e il 28% da casa, il 39% non ha preferenze e approfitta di ogni luogo, fosse anche un autobus o la posta, per acquistare quel vestitino irresistibile. Anche grazie al fatto che ormai il 70% delle transazioni su Privalia avvengono tramite smartphone, mentre perde terreno il personal computer. Smartphone vuol dire libertà: e in casa il luogo preferito per dedicarsi allo shopping online è il divano (39% delle scelte) che precede di poco il letto (35%), il tavolo della zona giorno (21%) e perfino la vasca da bagno (5%).

Quello che alle clienti Privalia non sembra interessare è il giorno. Alla domanda “acquisti di più nei giorni feriali o nel weekend?”, il 92% ha risposto che “è indifferente”. Del resto, le offerte nei negozi virtuali cambiano in continuazione ed è bene visitarli di frequente per cogliere le occasioni migliori. Anche perché lo shopping online non sacrifica le altre attività. Il 47% del campione assicura di riuscire a cercare un paio di scarpe mentre si sposta, mentre cucina, mentre aspetta i figli fuori da scuola. Anzi, sbirciare le vetrine online rappresenta una breve “evasione” dalla routine.

Tutti pazzi per l’intelligenza artificiale, ma a cosa serve nel retail?

Un settore sempre più al centro dei pensieri ma anche concretamente dei progetti dei retailer, sia online sia nel punto vendita: è quello dell’intelligenza artificiale, che già nel 2012 Gartner prevedeva avrebbe gestito entro il 2020 l’85% dei loro rapporti con le aziende senza interagire con una persona (e già i chatbot si diffondono a macchia d’olio). McKinsey profetizza come già ora il 59% della produzione mondiale può essere robotizzata. Venendo a casa nostra, l’Osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence del Politecnico di Milano, stima che il 39% dei CIO italiani vede la Business Intelligence, i Big Data e gli Analytics come priorità d’investimento principale nel 2017 per l’innovazione digitale.
Se ne è parlato in occasione di Essentials Milano 2017 organizzato da Salesforce.com, piattaforma CRM numero uno al mondo, a Milano la scorsa settimana dove sono state presentate le soluzioni potenziate dall’Intelligenza artificiale, i trend e la visione sull’evoluzione futura della relazione di un’azienda con i propri clienti, temi che abbiamo trattato nell’intervista a Maurizio Capobianco.

 

Gdo all’avanguardia tra le Pmi

Secondo l’Osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence del Politecnico di Milano, il mercato degli Analytics è cresciuto del 15%, raggiungendo il valore di 905 milioni di euro, con le soluzioni di Business Intelligence che valgono l’80% del mercato. In prima fila ci sono le grandi imprese (sopra i 249 addetti), che hanno implementato soluzioni di Descriptive Analytics nell’80% dei casi, e quelle di predictive analytics nel 30%. Il settore più interessato nel mercato degli Analytics è quello bancario (29%), seguito da manifatturiero (22%), telecomunicazioni e media (14%), Pubblica Amministrazione e sanità (8%)

Nelle PMI (10-249 addetti) le percentuali hanno ancora ampi margini di crescita: il 26% ha adottato descrittive Analytics e il 16% ha implementato le predictive Analytics, ma qui, alle spalle del settore banche e assicurazioni (55%), troviamo la GDO (47%) e seguono, più distaccati, Pubblica Amministrazione e sanità (39%) e manifatturiero (34%).

 

E-commerce, i Big della distribuzione ora investono. Da Walmart ad Alibaba

Da minaccia ad opportunità: sta diventando (finalmente?) questo l’e-commerce – o, meglio, l’omnicanalità – per i Big della grande distribuzione mondiale. A cominciare dal primo e il più grande, l’americano Walmart. Che ha alla fine deciso di sfidare Amazon sul suo terreno, le vendite online: dopo l’acquisizione l’anno scorso di Jet.com per 3,3 miliardi di USD (vedi Walmart compra Jet.com e sfida Amazon sull’e-commerce) la strategia dell’insegna sembra essere quella di differenziare non solo i canali di vendita (anche utilizzando una rete di store forte di 4.800 punti vendita) ma anche i target, raggiungendo con l’online fasce di clienti che finora erano sfuggiti per la sua immagine di retailer dai grandi numeri e prezzi bassi.

Deus ex machina della nuova strategia sarebbe Marc Lore, co-fondatore di Jet.com ed ex dirigente Amazon. Solo quest’anno sono state già fatte altre tre acquisizioni, tutte nell’abbigliamento, settore in grande ascesa nell’online, che strizzano l’occhio ai Millennials. In gennaio Shoebuy.com (per 70 milioni di USD), in febbraio Moosejaw (per 51 milioni di USD) e in marzo ModCloth. Ed ora pare sia la volta di Bonobos, chicchissimo sito di e-commerce di abbigliamento maschile che sta andando sul fisico ed è noto per proporre abiti dal taglio ideale.

I risultati non hanno tardato ad arrivare: la crescita nel primo trimestre del 2017 (con ricavi a 117,5 miliardi di USD, +1,4%) spinta dagli ottimi risultati dell’e-commerce (cresciuto del 63%) ma anche il successo del click and collect, aumentato del 27%.

Non solo: sull’onda di Amazon Go, che ha fatto i titoli come primo supermercato senza cassa (che per ora tarda ad aprire al pubblico anche per problemi di supporto di grandi flussi) si parla di dotare i punti vendita Walmart più grandi di schermi touch scan-and-go e display per accedere agli ordini su Walmart.com, sempre in un’ottica omnicanale.

Intanto nel secondo mercato mondiale, la Cina, il colosso Alibaba investe pesantemente (si parla di un miliardo di USD) nella consegna di pasti a domicilio, puntando su Ele.me, secondo player di food delivery in un mercato, quello del mobile commerce cinese, che quest’anno potrebbe raggiungere i 1.100 miliardi di USD. Tanti i partecipanti ma altrettanto immense le opportunità nel Paese asiatico, dunque, per il cibo che viaggia su ruote.

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