L’estate 2017 potrebbe passare alla storia come quella del gelato. Artigianale ma anche confezionato. Secondo un’analisi Coldiretti su dati Nielsen nel mese di giugno, caratterizzato da un caldo record, il consumo di gelato è aumentato del 19%, un dato superiore perfino alla crescita del consumo di acqua (+17%), di bibite (+11%) e di frutta e verdura (3%). Picchi frutto certamente delle temperature elevatissime ma anche di uno stile di vita più salutare. Che coinvolge certamente frullati, smoothie e centrifugati, di gran moda in questa stagione, ma ha il suo re nel gelato: un alimento estremamente nutriente e digeribile, che può tranquillamente entrare a far parte di un menù giornaliero sano ed equilibrato, come spiegano nutrizionisti, pediatri e tecnologi alimentari sul sito www.istitutodelgelato.it, dove si trovano profili nutrizionali, consigli sulla lettura dell’etichetta e sui modi migliori per consumarlo, con un occhio particolarmente attento ai bisogni dei bambini.
Il caldo orchestra le vendite
A contribuire al boom dei gelati nell’estate 2017 ci sono anche i prodotti confezionati, negli ultimi anni messi un po’ in ombra dalla moda gourmet-style del gelato artigianale. Le vendite di gelato industriale, da gennaio a giugno 2017, hanno fatto registrare un dato record di 1.686.211 pezzi venduti, con un aumento del 4,4% rispetto ai primi sei mesi del 2016, dimostrando che artigianale e confezionato possono crescere a braccetto nel segno del gusto, della salute e dell’igiene.
«Il gelato – spiega Mario Piccialuti, responsabile dell’Istituto del Gelato Italiano, associazione che riunisce le più importanti industrie gelatiere italiane – è uno di quei pochi alimenti che piace davvero a tutti. Secondo un’indagine svolta per noi da Eurisko piace addirittura al 95% dei nostri connazionali». Un consumo che un tempo era confinato solo alla stagione estiva ma che ora va oltre i tradizionali limiti di un tempo. «Oggi – riprende Piccialuga – gli italiani amano consumarlo anche fuori stagione e, soprattutto, in casa. Abbiamo riscontrato, infatti, un cambiamento importante nelle abitudini di consumo di questo prodotto: dai dati in nostro possesso si evince, ad esempio, un vero e proprio boom delle confezioni multipack, si parla di un aumento del +12,5% rispetto allo scorso anno».
L’Italia è la prima produttrice europea di gelato, con 595 milioni di litri prodotti secondo i dati Eurostat. Un successo frutto del caldo, del cambiamento delle abitudini alimentari ma anche della capacità delle aziende di intercettare i segnali del mercato. «Le nostre aziende – nota Piccialuti – hanno saputo ben interpretare i bisogni del consumatore moderno, immettendo sul mercato nuovi formati, gusti e pack. Il loro impegno è stato premiato, arrivando a vendere quasi 700mila porzioni di multipack, la referenza attualmente più gettonata, solo nei primi sei mesi dell’anno».


Questo flashback gastronomico/alimentare ruota tuttora attorno ad un principio fondamentale: le nostre diete dovrebbero basarsi sul consumo di carne animale di tutti i generi e, in secondo luogo, su frutta fresca e alimenti vegetali (in particolare semi, bacche, ecc). Insomma, secondo i precetti Paleo, a tavola dovremmo imitare gusti e abitudini dei nostri avi quando erano ancora cacciatori-raccoglitori.In cambio, la dieta Paleo promette di rivitalizzare e potenziare l’organismo, abolendo il consumo di cereali, latte e latticini, zuccheri e “processed foods” additati come responsabili di vari disturbi e infiammazioni. Di pasta, ovviamente, neanche parlarne! In tal modo, questi dettami tonificherebbero il corpo mediante un carico proteico massiccio e costante.In sintesi, fra i numerosi benefici vantati e promessi dalla Paleo Dieta, si possono annoverare:
A favore della Paleo, si potrebbe ricordare però l’esempio degli indiani nordamericani, i quali – pur seguendo un’a-limentazione simile – permangono nell’immaginario collettivo quali esempi di vigore e salute. Per la stessa ragione, i “moderni Paleo” sono notoriamente ghiotti di Pemmican e altre varietà di carni essiccate.D’altro canto, puntualizzano i detrattori, patologie le-gate all’anzianità come l’osteoporosi erano prevenute dall’aspettativa di vita limitata degli uomini primitivi, a causa delle ardue condizioni di vita e per la notoria mancanza di igiene e pulizia.Ad ogni modo, vi è un’importante considerazione da tenere a mente: la Paleo è considerata anzitutto uno stile di vita e non è intesa, pertanto, come una semplice moda passeggera. Infatti, essa implica l’impegno ad un’attività fisica quotidiana e costante nel tempo, per smaltire le calorie assimilate, considerato che i nostri antenati ne bruciavano oltre 4.000 al g.
In particolare, il “bone broth” fornisce la mas-sima concentrazione di collagene e gelatina derivati dal midollo. Gli olii animali seguono anch’essi la tradizione della cucina ancestrale e sono utilizzati come condimento. I “bits” sono invece bocconcini a base di pancetta usati come insaporitori da coloro che coerentemente vogliono mettere il bacon in ogni piatto. Altre marche che ormai trovano spazio nei supermer-cati americani e non solo nei negozi specializzati, sono: Blue Diamond, Wellshire, Nick’s Meat Sticks, Pete’s Paleo, Paleo Crunch, Caveman Cookies, Exo Proteins Bars, Primal Kitchen, Paleo Gourmet, Payo Le prime stime indicano che i paleolisti stretti sono l’1% degli Americani, suddivisi in dieci differenti tipologie (fra i quali ex-vegani ed ex-vegetariani). Il trend della dieta Paleo è comunque quello in più forte crescita tra tutte. E l’Italia? Naturalmente il nostro paese segue con un “lag” di 5-10 anni il mainstream statunitense.Tuttavia la Paleo è ancora basata su una logica “fai-da-te” con l’acquisto di ingredienti base nei supermercati, mentre i prodotti confezionati, “ready to eat”, sono pochis-simi e generalmente di importazione. Il background culturale dei nostri retailers, infatti, è generalmente piuttosto lontano dalla sensibilità ai “segnali deboli”. Al contrario, questi trovano una rispo-sta in Internet e in Amazon.





L’agone, piuttosto, si presenterà quadripartito: preparazioni casalinghe, ordini on line, street food, ristorazione fuori casa.











