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Delizie VéGé, la Mdd del gruppo cresce, evolve e comunica a Marca

Una qualità sempre più ricercata, un assortimento organico e un prezzo concorrenziale e flessibile, capace di adeguarsi al micro mercato di riferimento: sono questi i punti di forza di Delizie VéGé, l’evoluzione della marca del distributore Delizie del Gruppo VéGé.

A livello strategico il gruppo distributivo, che riunisce 21 imprese mandanti per complessivi 1495 punti vendita, è orientato verso una crescita innanzitutto qualitativa, attraverso la costruzione di un assortimento valido e organico, nel quale ogni categoria e ogni singola referenza ha motivo di esistere in termini di soddisfazione dei bisogni e dei gusti del cliente finale e nei confronti delle imprese socie VéGé.

È una proposta in crescita fisiologica, perché permette al consumatore di soddisfare le proprie esigenze quotidiane con un prodotto di ottima qualità, ai migliori prezzi sulle singole piazze. Uno dei suoi punti di forza, infatti, consiste nella possibilità per ogni impresa del Gruppo di personalizzare il prezzo al pubblico in funzione del micro mercato di riferimento e del proprio scaffale, nel rispetto di una scala prezzi definita per categoria e delle regole che garantiscono la “convivenza” territoriale di tutti i punti vendita.

Come vuole poi l’evoluzione del mercato, il rafforzamento della marca del distributore passa anche dalla proposta di contenuti interessanti e distintivi e da un uso attento dei social network. In questo senso va considerato il progetto Le Delizie di Leonardo, programma settimanale di “video-ricette” reinventate, preparate e spiegate dal critico enogastronomico Leonardo Romanelli, già da mesi in programmazione sul canale Youtube Delizie Club e comunicate sulla community Facebook, postate in pillole anche su Instagram e richiamate sul canale Twitter, dove la marca del distributore Delizie VéGé gioca da assoluta protagonista.

In occasione  di  Marca 2015, Gruppo  VéGé  ha  scelto  di  dare  una  dimostrazione  concreta  delle potenzialità dei nuovi strumenti di comunicazione, trasformando il proprio stand nel set di Le Delizie di Leonardo, con Leonardo Romanelli che effettuerà una “due giorni” di live show cooking.

“In meno di due anni e pur essendo un progetto tuttora in fase di espansione e completamento, Delizie VéGé è cresciuta e si è consolidata al punto di essere già oggi una sintesi compiuta dei valori di Gruppo VéGé – dichiara Nicola Mastromartino, Presidente di Gruppo VéGé -. Abbiamo lavorato intensamente sulla nostra marca del distributore, privilegiando quelle referenze e quei segmenti che portano un reale valore aggiunto sia alla categoria sia al consumatore finale, ma anche per aumentare la fiducia, l’empatia ed il coinvolgimento di quest’ultimo. Per il prossimo futuro abbiamo in programma il progressivo completamento degli assortimenti rinforzando sempre più il segmento mainstream, senza peraltro escludere nuovi lanci in altri segmenti”.

Lush, così il brand si costruisce on line

Lush, specialista britannico in cosmetici vegetali a base di frutta e verdura bio, dopo il successo dei monomarca si lancia sul web con l’idea di portare in rete l’esperienza vissuta (e apprezzata) dai clienti sui punti vendita. Per un brand come Lush, che ha rinunciato alla pubblicità, l’on line e le sue ramificate community sono senza dubbio media imprescindibili per dare risonanza alle proprie proposte.

Vista l’importanza di questa scelta, l’insegna sta procedendo per step graduali. Il primo passo è stato il restyling del sito (prima quello inglese, a brevissimo anche quello italiano) che punta in modo deciso sulle immagini (foto e video) come strumento di coinvolgimento.

Altro “mossa” interessante è stata l’inaugurazione di un laboratorio (Lush Kitchen) dedicato alla preparazione quotidiana di prodotti acquistabili solo on line.

I consumatori, dal web, possono seguire le fasi di lavorazione dei prodotti e conoscerne gli ingredienti.

Non basta: sempre nell’ottica di costruzione del brand al di là dei confini fisici del pdv, l’azienda ha iniziato a diffondere in rete il video The Experimenter, realizzato tramite la condivisione sui social network delle varie esperienze della numerosa clientela.

(Fonte: ItaliaOggi)

 

Marlene sul piccolo schermo a fianco di Terence Hill

Marlene ® diventa star del piccolo schermo: infatti a partire dall’8 gennaio le mele del Consorzio VOG sono protagoniste in TV nella terza serie di “Un passo dal cielo 3” con Terence Hill.

Amato da tre generazioni di spettatori, l’attore veste i panni di Pietro, comandante della guardia forestale del paesino di San Candido, ai piedi delle Dolomiti.

Le nuove puntate sono state girate fra maggio e settembre 2014 nello splendido scenario della Val Pusteria. Parte integrante dell’immenso patrimonio enogastronomico dell’Alto Adige/Südtirol sono le mele Marlene®, non a caso co-protagoniste della fiction di successo.

L’accordo di product placement con il Consorzio VOG prevede la presenza delle mele Marlene® nei vari episodi della serie che, dopo la prima puntata dell’8 gennaio, andrà in onda ogni giovedì sera in prima serata su Raiuno.

“Un passo dal cielo” unisce i personaggi epici del genere western a commedie, drammi, storie di amicizia e di amore, sullo sfondo di una natura maestosa e incontaminata.

Nella terza edizione sono confermate anche le presenze, tra gli altri, di Francesco Salvi, Enrico Ianniello e Gabriele Rossi. Tra le new entry la bellissima attrice e modella Rocío Muňoz Morales.

«Siamo orgogliosi di poter contribuire alla diffusione della conoscenza del territorio dell’Alto Adige e delle meraviglie naturalistiche che offre – dichiara Gerhard Dichgans, Direttore del Consorzio VOG– il crescente successo della fiction “Un passo dal cielo” gratifica il nostro investimento».

 

Granarolo: progetti e prospettive di un gruppo che mira all’internazionalizzazione

L'ingresso delle cisterne nel nuovo stabilimento Granarolo
L’ingresso delle cisterne nel nuovo stabilimento Granarolo

Granarolo S.p.A. presenta le strategie di crescita ed internazionalizzazione del Gruppo. E lo fa in un contesto molto speciale: l’inaugurazione del nuovo polo produttivo presso il caseificio di Bologna avvenuta alla presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina e di molte istituzioni nazionali e locali.

«Abbiamo avviato il processo di internazionalizzazione del Gruppo due anni fa, a seguito del morso stringente della crisi e della significativa riduzione dei volumi di latte consumato»– ha dichiarato il presidente di Granarolo Gianpiero Calzolari.

«Nel giro di due anni Granarolo – ha continuato Calzolari – è passata dal 4% di export al 16%. Oggi è presente tramite la holding Granarolo International in Francia con due stabilimenti produttivi, in Spagna con una commerciale, in UK con una società commerciale, così come in Cina. Nel corso del 2014 il Gruppo ha partecipato a 8 tra le maggiori fiere mondiali specializzate (Singapore, Johannesburg, San Paolo, New York, UK, Melbourne, Parigi, Pechino).

Chiuderemo questo anno superando il miliardo di Euro di fatturato ma, per competere con i player internazionali, dobbiamo crescere ancora: dovremmo raggiungere nel 2016 un fatturato di circa 1, 5 miliardi di Euro».

Le anticipazioni

«In questa occasione – ha aggiunto il presidente di Granarolo Gianpiero Calzolari – sono lieto di comunicare due importanti operazioni tese a raggiungere questo obiettivo.

La prima riguarda l’importante accordo con Gennari S.p.A., società parmense con una lunga tradizione nella produzione di parmigiano reggiano, grano padano e prosciutto crudo di Parma che apporterà a regime un fatturato aggiuntivo di circa 42 milioni di Euro. Con la famiglia Gennari lavoreremo per portare queste eccellenze all’estero.

La seconda, invece, è relativa alla creazione di Granarolo Cile S.p.A. controllata da Granarolo International e prima piattaforma per approcciare il mercato sud americano. Granarolo Cile acquisirà il 90% della Bioleche Lacteos, storica cooperativa cilena di 300 allevatori con uno stabilimento di produzione di formaggio e un marchio ben posizionato sul mercato. L’operazione, finalizzata questa settimana, consentirà a Granarolo di raggiungere a regime, entro 4/5 anni, 27 milioni di Euro di fatturato attraverso la vendita di formaggi cileni e di prodotti importati dall’Italia.

Le richieste al Governo

Su questo punto Calzolari ha le idee chiare: in primo luogo la giusta considerazione dell’importanza strategica dell’agroalimentare per il nostro Paese. Ciò significa passare da politiche di sostegno dello status quo del comparto agricolo a politiche di profonda trasformazione, anche e prima di tutto, del comparto primario.

E poi è fondamentale un provvedimento sull’etichettatura di origine a tutela del consumatore.

Non basta: è imprescindibile pure il rispetto delle regole. E qui il pensiero corre all’art. 62 e alla sua applicazione- « Noi –recrimina Calzolari -lo stiamo applicando a monte, paghiamo il latte a trenta giorni, ma a valle alcune catene di distribuzione allungano le scadenze a propria discrezione».

Altra criticità su cui occorrerebbe una revisione è la norma che introduce il reverse charge alle vendite verso la GDO. Una norma fortemente penalizzante per le imprese che vendono prodotti alimentari. «Non dimentichiamoci – sottolinea Calzolari -che oggi un gruppo come il nostro è creditore verso lo stato di 50 milioni di Euro di IVA (e siamo arrivati anche a 90) e che mentre in Europa le imprese incassano entro il mese qui scontiamo 250 giorni medi».

Ma non finisce qui: servirebbero pure una semplificazione burocratico-amministrativa, un sostegno all’apertura dei nuovi mercati, politiche di sostegno alle integrazioni cooperative. In sintesi: la possibilità di fare impresa in un Paese che funziona.

I progetti per il 2015

Granarolo ha programmato di partecipare a 11 fiere nel mondo.

Winter Fancy Food: San Francisco 11-13 Gennaio

Gulfood: Dubai 8-12 Febbraio

Int’l Food Event: London 22-24 Marzo

Tuttofood: Milano 3-6 Maggio

Hofex 2015: Hong Kong 6-9 Maggio

Africa’s Big seven: Johannesburg 21-23 Giugno

Summer Fancy Food: New York 28-30 Giugno

FHT: Bangkok 2-5 Settembre

Fine Food: Sidney Settembre

Anuga: Colonia 10-14 Ottobre

FHC: Shanghai 11-13 Novembre

Sono poi aperti sul tavolo diversi dossier:

EXPO 2015: l’Esposizione Universale darà il via alla valorizzazione del patrimonio agroalimentare italiano e Granarolo vuole giocare un ruolo importante rappresentando la filiera italiana del latte all’interno di Padiglione Italia. È un’opportunità unica per il Paese e per aziende come Granarolo che crescono all’estero facendosi ambasciatrici del buon cibo italiano.

FICO, la Fabbrica Italiana Contadina di Bologna: chiusi i battenti di Expo si apriranno quelli di FICO il più grande centro al mondo per la celebrazione della bellezza dell’agro-alimentare italiano. FICO sarà un tassello importante della City of Food ma soprattutto l’affermazione del nuovo distretto della food economy. E Granarolo ci sarà.

Cantine Settesoli, Varvaro confermato presidente e piani di sviluppo internazionali

La più grande azienda vitivinicola siciliana, Cantine Settesoli, approva il bilancio al 30 giugno 2014 e guarda ai mercati esteri. L’assemblea, tenutasi a Menfi il 21 dicembre, ha approvato all’unanimità il Bilancio al 30.06.2014 e votato il nuovo Consiglio di Amministrazione, che riunitosi, in prima seduta il 22 dicembre, ha confermato Vito Varvaro alla Presidenza. Nell’occasione Varvaro ha tracciato un bilancio dei suoi primi tre anni alla guida della Cooperativa, contraddistinti da una serie di risultati positivi. Tra gli obiettivi raggiunti l’incremento della remunerazione media per ettaro ai soci, l’ingresso in nuovi mercati, quali Cina, Russia, Hong Kong, Brasile, l’aumento del prezzo medio di vendita delle bottiglie, lo sviluppo dei brand Settesoli (commercializzato nella GDO) e Mandrarossa (dedicato all’Hp.Re.Ca), con il rafforzamento del commerciale ed attività di marketing innovative.

Vito Varvaro.
Vito Varvaro.

“Sono felice di continuare a guidare lo sviluppo di Cantine Settesoli, che con successo da anni esporta il frutto della nostra agricoltura nel mondo – ha commentato Varvaro -. Assieme al nuovo consiglio di Amministrazione ed alla squadra Settesoli abbiamo ambiziosi obiettivi di crescita nel mondo per i prossimi anni”. Forte l’impegno nel rafforzare la squadra con l’inserimento di nuove risorse umane giovani grazie anche agli stage di formazione aziendale e nel sottolineare ulteriormente il legame con il territorio, anche tramite il turismo. Il programma di sviluppo futuro si basa sul continuo miglioramento delle qualità dei vini, sulla ricerca di vini unici del territorio, sulla crescita del vino confezionato in Italia e nel mondo e sul rafforzamento dei brand Mandrarossa e Settesoli.

Cantine Settesoli, realtà nata nel 1958 a Menfi per iniziativa di un gruppo di viticoltori, dispone di terreni vitati estesi per 6.000 ettari. Ha 2.000 soci, quattro stabilimenti, una capacità lavorativa di circa 500.000 quintali di uve all’anno, una produzione nell’ultimo anno solare di 24 milioni di bottiglie di vino.

Chockosnack Loacker, snack goloso e naturale

La quadratura del cerchio, per grandi e piccini? Una merenda golosa, che preveda la presenza di cioccolato, ma anche sana, senza grassi idrogenati, aromi artificiali e conservanti e a base unicamente di ingredienti naturali. Loacker propone, per merenda o tagliapasto, i Chocosnack. Sono barrette al cioccolato con i fragranti wafer che hanno fatto il successo dell’azienda altoatesina, una golosa crema e finissimo cioccolato al latte disponibili nelle varianti Milk & Cereals, Choco & Coco e Choco & Nuts e in confezioni da quattro pezzi.

Per gli amanti del cioccolato al latte e dei cereali c’è Loacker Milk & Cereals: tre strati di crema al latte e croccanti crispies al germe di grano ricoperti da uno strato di finissimo cioccolato al latte.

Choco & Coco è l‘dedicato a chi ama i sapori esotici: crema al cocco e veri fiocchi di cocco, ricoperti di coccolato al latte.

Choco & Nuts è finissima crema al cioccolato e croccanti pezzetti di nocciole tostate, racchiusi fra cialde di wafer ricoperte di cioccolato al latte.

Dal 1925 anno della sua fondazione Loacker, azienda a conduzione famigliare, realizza i suoi prodotti con soli ingredienti genuini senza l’uso di grassi idrogenati, aromi artificiali e conservanti.

Latterie Friulane passa sotto il controllo di Parmalat-Lactalis

Dal primo gennaio è diventata operativa l’acquisizione da parte di Parmalat del ramo d’azienda del Consorzo cooperativo latterie friulane con oggetto l’attività di produzione, commercializzazione e distribuzione di prodotti lattiero caseari (latte pastorizzato e UHT, yogurt, Montasio Dop, mozzarella, ricotta) compresi i marchi (Latterie Friulane, Latte Carnia, Silp, San Giusto, Castello, Cometa), lo stabilimento e la sede di Campoformido, gli immobili di Ponte Crepaldo, San Martino e Monfalcone ed i contratti in corso.

Nell’esercizio 2013 il fatturato della società è stato pari a circa 53,0 milioni di Euro, la stima di fatturato per il 2014 è in calo a circa 37,0 milioni di Euro.

L’operazione è stata conclusa con il trasferimento di un capitale netto pari a circa 5,75 milioni di Euro e l’accollo di debiti verso banche per pari importo.
“Parmalat intende proseguire e sviluppare – si legge nella nota diffusa dall’azienda di Collecchio – il marchio Latterie Friulane, realtà che ha un forte legame con il territorio, attraverso un piano di recupero della competitività consentendo, tra l’altro, la continuità dell’attività nel polo produttivo di Campoformido e di quelle relative alle produzioni DOP e mantenendo gli approvvigionamenti della materia prima latte friulana”.

Di fatto questa acquisizione è la proma operazione in Italia sotto la gestone dei francesi diLactalis.

Retail: 10 tendenze per il 2015

Siamo a fine anno, è tempo di bilanci ma anche di previsioni sull’anno prossimo a venire. Cosa ci possiamo aspettare nel prossimo futuro dal retail? Spulciando su vari siti stranieri abbiamo distillato per voi dieci tendenze che possiamo aspettarci guideranno le evoluzioni della distribuzione. Eccole.

  1. Approccio personalizzato grazie alle tecnologia. Il cliente si sente scelto e capito grazie alla comunicazione che avviene tramite app e alla possibilità di interpretare i suoi desideri e le sue scelte da parte dei retailer. Ma anche..
  2. I tempi sono cruciali. On e offline il tempo è per certe fasce di clientela (20-50 anni, donne che lavorano, famiglie con bambini) un fattore determinante nella scelta su dove acquistare. Largo quindi alle consegne veloci e a dispositivi per la spesa rapida nel pdv (fast check in, fast payment, app per lista della spesa, click and drive e click and collect, disponibilità di prodotto o spedizione veloce in caso di mancanza).
  3. Assistenti virtuali e digitali. Specie nella fascia alta del mercato i consumatori si aspetteranno sempre più un supporto da parte di tecnologie hi-tech che guidino alla scelta. Rfid, beacon e schermi touchscreen regneranno nel pdv.
  4. Polarizzazione dei prezzi. La classe media tende a sparire, e così il prezzo medio. La tendenza è sempre più verso i due estremi, il low-cost e il lusso. La novità è che la stessa persona può attingere indifferentemente ai due estremi: per dire, yogurt low cost del discount e aceto balsamico tradizionale da Eataly.
  5. Vendite cross settoriali. Caffè nelle librerie, assicurazioni nei supermercati, musica in caffetteria, ormai tutti vendono tutto. Un esempio avanzato? Monop’lab di Parigi gare Montparnasse,(nella foto), che cambia assortimento ogni mese a seconda dei desideri dei consumatori, in partnership con il ristoratore Elior.Monopl'lab Monoprix
  6. Personalizzazione dei prodotti o personalizzazione di massa. La produzione di massa non soddisfa più le esigenze del consumatore, che quasi mai si può permettere un vero tailor-made. E allora largo in futuro ai prodotti limited edition creati anche grazie all’input dei clienti, o a quelli per nicchie di mercato (il dilagare del gluten free ne è un esempio).
  7. “Anta” alla riscossa. La popolazione invecchia e l’offerta si adeguerà. Sempre meno teenager, sempre più anziani che richiederanno prodotti “da casa”, consegne a domicilio, confezioni facili da aprire e scritte grandi e leggibili.
  8. Donne. Il mercato più grande al mondo resta sostanzialmente ignorato da brand e retailer. Ma molte cose stanno cambiando sotto il cielo e prima o poi anche loro dovranno accorgersene. Già oggi le donne decidono nel 65% dei casi che auto comprare e nell’81% quali prodotti finanziari acquistare. Le opportunità per chi per primo saprà “parlare” all’altra metà del cielo sono immense. Un esempio? Lo store women only di Nike a Newport Beach, California (nella foto qui sotto), con centro fitness annesso che propone anche corsi di yoga
    Nike-FI_Store_11.19.14-12_native_600
  9. Emozione e marca. Far percepire al consumatore connesso e informato i plus di una marca sarà fondamentale e per questo suscitare emozioni è il grimaldello per conquistarne il cuore e il portafogli. Un esempio? WHSmiths, storica catena di cartolerie UK, che vende corsi di cucina e voli in mongolfiera.
  10. valori emozionali e lo storytelling guideranno anche il posizionamento, la differenziazione e la capacità di raccontare la storia di un brand. Purché sia autentica e legata alla sua essenza più profonda, perché non sia solo intrattenimento ma conquisti realmente il cliente al brand.

Anna Muzio

Gruppo Italiano Vini: Claudio Biondi vicepresidente, Roberta Corrà direttore genereale

Claudio BiondiDue giorni prima di Natale il Cda di Gruppo Italiano Vini Spa ha nominato vicepresidente Claudio Biondi (a sinistra) in sostituzione di Rolando Chiossi che ha deciso di lasciare il proprio incarico. Figura storica di GIV, dopo aver contribuito da protagonista alla sua nascita nel 1986, Chiossi è stato presidente e successivamente vicepresidente. Numerose le operazioni che lo hanno visto protagonista, dalle varie acquisizioni in Italia di cantine e vigneti compresa la cantina Bolla a quelle di società di importazione e distribuzione all’estero, fino all’apertura della filiale di Shanghai in Cina.

«Dopo tanti anni al Gruppo Italiano Vini, credo sia ora necessario favorire un ricambio al vertice del Gruppo per consentire una ulteriore fase di crescita e sviluppo che lo possa mettere nelle condizioni di affrontare con la necessaria determinazione le prossime sfide, perseguendo i nuovi importanti traguardi che GIV vuole raggiungere» ha affermato Chiossi nel salutare l’azienda.

Avvicendamento anche al vertice operativo, con Roberta Corrà (foto in apertura), già direttore operativo dal gennaio scorso, che è stata nominata direttore generale in sostituzione di Davide Mascalzone

I marchi del Gruppo Italiano ViniGruppo Italiano Vini conta di chiudere l’esercizio 2014 con fatturato e margine operativo in crescita con significiativi incrementi nelle vendite delle principali marche del gruppo, in particolare Bolla, Lamberti, Negri, Rapitalà, Castello Monaci e Cavicchioli, quest’ultima leader nel mercato cinese. Il presidente Corrado Casoli si è detto certo che il 2015 porterà a Gruppo Italiano Vini una crescita sia nei Paesi tradizionali quali gli Stati Uniti e il Canada sia in quelli emergenti quali la Cina. Ma GIV intende anche sviluppare la propria attività nei territori vitivinicoli italiani  dove non è ancora presente con cantine di proprietà.

Cpr System: anche il pallet può essere green

CPR SYSTEM, primaria azienda italiana che produce imballaggi  riutilizzabili a sponde abbattibili, conferma la sua vocazione alla sostenibilità e alla tutela dell’ambiente. I suoi pallet in legno hanno infatti ottenuto la certificazione forestale PEFC, che attesta la provenienza da aree boschive gestiste secondo criteri di sostenibilità.

Questo significa che la materia prima legnosa utilizzata deriva da foreste gestite in maniera sostenibile secondo rigorosi disciplinari che obbligano alla conservazione della foresta come habitat per animali e piante; al  mantenimento della  funzione protettiva delle foreste nei confronti dell’acqua, del terreno e del clima; alla tutela della biodiversità degli ecosistemi forestali; alla verifica dell’origine delle materie prime legnose; alla esecuzione del taglio delle piante rispettando il naturale ritmo di crescita della foresta; al rimboschimento delle aree tagliate o alla rigenerazione e rinnovo naturale e infine alla tutela dei diritti e della salute dei lavoratori e dei proprietari forestali.

La certificazione ottenuta da CPR SYSTEM è un nuovo tassello che conferma l’attenzione dell’azienda romagnola verso le tematiche ambientali, partita con l’utilizzo di imballaggi in plastica riutilizzabili e riciclabili movimentati con il sistema a ciclo chiuso a impatto ambientale zero. Non solo. Il  Pallet di legno verde di CPR SYSTEM, grazie al sistema di gestione efficiente, ha costi di utilizzo molto competitivi rispetto ai concorrenti, oltre al nuovo, importante plus a livello ambientale.

L’utilizzo  dei pallet CPR SYSTEM non è destinato solo all’ortofrutta, è infatti attivo da qualche mese anche con il segmento deperibili a marchio Conad grazie al quale si stanno sviluppando importanti movimentazioni con potenziali di sviluppo anche nei prossimi mesi.

Il sistema Pallet di CPR SYSTEM  e’ operativo dal 1 aprile 2009 ed in cinque anni di attività è stato in grado di offrire agli oltre 1000 soci una modalità di movimentazione competitiva  che ha raggiunto oggi numeri al di sopra delle aspettative, con circa 5 milioni di movimentazioni e un trend in crescita.

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