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Dalla scienza alla trasparenza, cinque tendenze food per il 2018

Le tendenze alimentari sono in continua evoluzione, spinte dalle mode nate sui social, da chef creativi e da programmi e nuovi prodotti. Ogni anno puntuale arriva una classifica dei trend e questo di Mintel è la prima della lista per il 2018. Ecco come mangeremo, o cosa sarà nei nostri pensieri il prossimo anno in fatto di cibo secondo la società di ricerche americana.
Niente si rivoluzionario, ma piuttosto aggiustamenti di filoni già presenti da alcuni anni. Come la tracciabilità e la trasparenza, a qualsiasi livello di prezzo. L’alimentazione oggi più che mai è percepita non come semplice necessità nutritiva, ma come un mezzo per assolvere alle proprie necessità fisiche ma anche emozionali e psicologiche. E, se si cerca l’emozione, le consistenze particolari certamente risvegliano interesse. Sullo sfondo, la crisi alimentare prospettata da un aumento della popolazione mondiale e dal continuo prosciugamento delle risorse del pianeta che si cercherà di contrastare ingegnerizzando l’agricoltura e trasferendo in laboratorio la produzione di certi alimenti a bassa sostenibilità, prima fra tutte la carne. Sul fronte della distribuzione, la proliferazione dei canali di vendita alimentari porterà a un aumenta della personalizzazione di prodotto.
Ecco i 5 trend del 2018 secondo Mintel.

 

Trasparenza totale
Aumenta la diffidenza del consumatore che sempre più chiede rassicurazioni non solo sulla provenienza di un alimento e sula sua salubrità ma anche sulla sostenibilità dell’intero processo, cui si chiede una sorta di “patentino etico”. “La prossima onda dell’etichetta pulita sfiderà i produttori e i distributori a democratizzare la trasparenza e la tracciabilità in modo che i prodotti siano accessibili a tutti i consumatori, indipendentemente dal loro reddito”.

 

Pratiche alimentari autoimposte

La vita è sempre più frenetica e stressante, e l’alimentazione diventa il luogo dove trovare un bilanciamento e un equilibrio. Da qui una serie di prescrizioni anche auto imposte e la ricerca di cibo e bevande che incontrino il proprio desiderio di positività, da incorporare nella propria e sempre più personale definizione di benessere e salute.

 

Nuove Sensazioni

Secondo Mintel, “le consistenze sono il più recente strumento per coinvolgere i sensi e assicurare esperienze degne di essere vissute”.
Il 2018 sarà l’anno delle consistenze inaspettate che donano suoni, sensazioni e soddisfazione nuove. Una vera e propria “ricerca di esperienze reali” specie da parte delle generazioni più giovani, “che cercano connessioni con il mondo reale, e anche momenti da condividere sia di persona sia online”.

 

Trattamento preferenziale
La personalizzazione è già qui, portata dalla diffusione della spesa online e dalle opportunità tecnologiche che offre, dalle promozioni mirate ai servizi di abbonamento e di riordino automatico. Le opportunità per le insegne sono molteplici: “la tecnologia può portare a raggiungere nuovi livelli di efficienza, ma anche a creare prodotti suggerendo combinazioni e accostamenti e, in ultima istanza, a rendere la spesa ancora più semplice e immediata, efficiente e conveniente che mai”.

 

Il ruolo della scienza

Una rivoluzione tecnologica sta investendo (anche) la filiera agroalimentare, con nuove aziende che sperimento la produzione in laboratorio anziché nei campi (dove comunque anche qui sta entrando la tecnologia 2.0).
“Mentre i laboratori e cibi e bevande sintetici stanno emergendo solo ora, la tecnologia alla fine sarà utilizzata per progettare prodotti migliori dal punto di vista nutrizionale, il che aumenterà la base di consumatori di alimenti progettati in laboratorio oltre le persone con una coscienza ambientalista, per raggiungere persone alla ricerche di consistenza, efficacia e purità negli ingredienti”.

 

«Nel 2018, ci saranno grandi opportunità per produttori e distributori che vogliono aiutare i consumatori a riconquistare la fiducia nel cibo e nelle bevande e alleviare lo stress attraverso diete bilanciate ed esperienze alimentari memorabili. Inoltre, sta nascendo un capitolo eccitante nel quale la tecnologia aiuterà le marche e i retailer a creare connessioni personalizzate con i consumatori, mentre compagnie intraprendenti stanno usando la scienza per creare una nuova generazione di alimenti e bevande sostenibili» sintetizza Jenny Zegler, Global Food and Drink Analyst di Mintel,

ViviSmart arriva alla frutta, Coop, Barilla e Danone promuovono la dieta mediterranea

La frutta e le sue infinite virtù sono i protagonisti della seconda tappa del progetto “ViviSmart”, che si propone di avvicinare gli italiani a uno stile di vita più corretto attraverso la conoscenza dei vari elementi della dieta mediterranea. Un’iniziativa nata dall’alleanza tra tre colossi del settore alimentare (Barilla, Danone, Coop Italia), il mondo delle cooperative di consumatori (Coop Italia, Associazione nazionale cooperative di consumatori-Coop) e quello delle fondazioni no profit (Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition,  Fondazione Istituto Danone).  Il progetto interessa quattro città (Milano, Genova, Parma e Bari) con un bacino potenziale di utenti di 2,5 milioni, e coinvolge 1.500 bambini della scuola primaria e i loro nuclei familiari, più di 100 famiglie, 25 medici di medicina generale e 16 punti vendita.

Il viaggio iniziato con l’acqua prosegue quindi con la frutta, un vero toccasana per il nostro corpo. Ricca di antiossidanti e vitamine che difendono dall’ossidazione dei radicali liberi e di fibre che regolano l’assorbimento di zuccheri e grassi e il loro livello nel sangue, è un importante strumento di idratazione grazie all’elevatissima percentuale di acqua, vicina al 90%. Mangiare almeno tre porzioni di frutta di stagione al giorno è considerato fondamentale dai nutrizionisti.

 

Informazione, concorso fotografico e interventi in famiglia

Ma come si articola il progetto “ViviSmart”? Prima di tutto c’è uno step informativo. All’interno dei punti vendita scelti nella prima fase del programma verranno posizionate vere e proprie “stazioni” che proporranno un flusso regolare di informazione dedicate. C’è poi un concorso che mette in palio vari premi e al quale si potrà partecipare scattando una foto smart con la frutta, registrandosi sul sito www.progettovivismart.it, scaricando la app dedicata al programma. In questo modo si avranno anche sul proprio smartphone tutte le informazioni, gli approfondimenti, le notizie, i consigli dei nutrizionisti e i punti vendita che aderiscono all’iniziativa.

Il progetto “Vivi Smart” è ad alto tasso di tecnologia. Grazie alla piattaforma www.progettovivismart.it e all’’hashtag #abcdpervivismart, si conta di sensibilizzare le famiglie al tema delle abitudini alimentari, accrescendo il grado di consapevolezza in tema di alimentazione equilibrata. Il progetto pilota, che interessa cento famiglie nel periodo che va da settembre 2017 a maggio 2018, ha l’obiettivo di sviluppare un pionieristico modello di intervento che, attraverso strumenti mirati e counseling, punta a stimolare e favorire il cambiamento dello stile di vita di un gruppo di famiglie con almeno un bambino di età compresa tra i 6 e i 10 anni e con problemi di sovrappeso in almeno uno dei componenti del nucleo. I progressi saranno monitorati e valutati attraverso parametri predefiniti, da cui deriveranno preziose informazioni scientifiche.

Nel corso della prima fase del progetto “ViviSmart” verranno portate avanti le diverse iniziative di sensibilizzazione sui vari target e i medici avranno un ruolo importante nel rendere maggiormente consapevoli le famiglie delle proprie scelte alimentari. Al termine di questa fase, aBCD (l’alleanza Barilla Coop Danone) condividerà in modo aperto e trasparente i risultati ottenuti e, se questi saranno soddisfacenti, proporrà l’iniziativa a livello nazionale, tramite l’allargamento dell’alleanza ad altri partner e istituzioni, l’apertura e l’adattamento della piattaforma e dei suoi contenuti ad un pubblico più ampio.

CDZ Vini, leader nell’imbottigliamento dei vini fermi e degli spumanti

Sulle dolci colline del Monferrato CDZ Vini si occupa d’imbottigliamento e produzione di vino.

I numeri che fanno la differenza: la giusta misura per la flessibilità!
Vasche d’acciaio inossidabile, autoclavi adibite alla produzione di spumanti e frizzanti, macchinari all’avanguardia e una linea d’imbottigliamento completamente attrezzata: così sono prodotte ogni anno più di 4.000.000 di bottiglie e lavorati circa 30.000 ettolitri di vino tra cui Pinot grigio, Moscato, Moscato d’Asti, Cabernet Sauvignon e Montepulciano d’Abruzzo, vanto della tipicità italiana.

Questi numeri fanno di CDZ Vini una realtà improntata sull’efficienza, sull’elevata flessibilità e su standard qualitativi di alto livello in grado di soddisfare le richieste del mercato, sia su prodotti a proprio marchio che su private label.

Possibilità d’imbottigliare vini fermi, frizzanti, spumanti e cocktail in diversi formati di bottiglia con chiusura in sughero, a fungo o vite; un laboratorio interno attrezzato per controllare in tempo reale ogni fase del processo produttivo e ampi spazi di stoccaggio con locali a temperatura controllata fanno dell’azienda CDZ Vini un punto di riferimento per l’imbottigliamento del vino.

Le certificazioni internazionali
CDZ Vini s’impegna ogni giorno per mantenere alti standard di produzione, ottenendo così le più rinomate certificazioni, come la Global Standard for Food Safety, la BRC e la IFS.

CDZ VINI S.R.L. – P.zza Martiri della Libertà, 8 – 14042 Calamandrana (AT)
Tel.: +39 0141 769137

Guandong, supporti versatili per una stampa laser al passo con i tempi

Guandong presenta Magnus Collection la nuova linea di materiali stampabili con tecnologia laser per le promozioni in-store. Un importante contributo all’ampliamento delle potenzialità applicative della stampa digitale, che offre nuove opportunità per la comunicazione sul punto vendita, confermando l’affermazione dello Spot Déco di cui Guandong è precursore. “Prevediamo che entro 3 anni i retailer saranno dotati di centri stampa interni, attrezzati con macchine laser di medio formato che lavoreranno in combinazione con plotter da taglio” – commenta Fabio Elmi, Marketing Director di Guandong. Questi service saranno a disposizione degli assistenti alla vendita dei singoli store, che potranno ricevere il file in tempo reale, andare a stamparlo sui materiali della Magnus Collection e applicarlo su vetrine, pareti, arredi in pochi minuti senza richiedere l’intervento di installatori professionali. Il tutto con evidenti vantaggi in termini di costo e soprattutto di tempestività della comunicazione.
 
Grazie alla possibilità di lavorare su formati sempre più grandi e all’estrema versatilità dei supporti proposti da Guandong, la stampa laser, finora riservata quasi esclusivamente all’ambito ufficio, si appresta quindi a diventare la risposta tecnologica ideale per una comunicazione sul pdv sempre più dinamica, veloce e al passo con i tempi. Il vantaggio della tecnologia laser inoltre è che non ci sono nemmeno minime esalazioni e quindi si presta all’utilizzo in ambienti chiusi anche frequentati dal pubblico.
 

Surgelati, un mercato in ascesa. Verdure, pesce e pizza in pole position: i dati IIAS

Se è vero che dopo cinque anni di consumi alimentari in crisi, il carrello torna  sorridere (+2,5% nei primi 6 mesi dell’anno), è vero pure che i surgelati sono ampiamente responsabili di questa risalita, facendo registrare nel retail un incremento dei consumi superiore anche alla crescita del settore alimentare, con un positivo +2,9%, dopo un 2016 sostanzialmente “flat” (+0,1%), pari a quasi 330 mila tonnellate consumate, nel solo canale Retail. Queste le principali evidenze del “Rapporto sui Consumi dei prodotti surgelati, realizzato dall’ IIAS – l’Istituto Italiano Alimenti Surgelati.

Tuttavia la ripresa del 2017 affonda già le sue radici nell’anno precedente, in cui i consumi aveno già iniziato a stabilizzarsi.

“Già nel 2016  – spiega infatti Vittorio Gagliardi, Presidente dell’IIAS –  il settore dei surgelati aveva segnato un andamento migliore rispetto a quello dell’alimentare in generale, che si era fermato a un -0,5%. Nei primi mesi di quest’anno le cose stanno andando ancora meglio e la tenuta positiva del comparto che è stata costante anche durante i precedenti anni di profonda crisi economica, ha fatto di questi prodotti non più degli alimenti ‘emergenziali’, ma dei veri coprotagonisti della dieta degli italiani. Questo, sicuramente, grazie alla capacità di innovare tipica di questo settore, che ogni anno – in media – fa contare un 30% in più di nuovi prodotti sul mercato. Ma anche grazie alla qualità organolettica dei prodotti, alla disponibilità in ogni stagione, alla velocità di preparazione, alla valenze nutrizionali, a una etichettatura precisa e trasparente, nonché a una lunga durata nel freezer di casa: plus che ne fanno prodotti ideali per la dieta di tutti i giorni”.

Consumo pro capite

Nel 2016, in Italia è stato pari a 13,69 kg (contro i 13,55 del 2015, +1%). Sono state circa 24.700.000 le famiglie italiane (95,6% del totale) che hanno acquistato surgelati e lo hanno fatto in media 2 volte al mese (24 acquisti all’anno), per un valore complessivo del mercato di 4,5 miliardi di euro. Un consumo che, peraltro, appare non più appannaggio delle sole regioni del Nord Italia: Nord-est (32,9%), Nord-ovest (20,1%), Centro (26,3%) e Sud (20,7%).

I mercati più performanti

Il segmento dei vegetali resta uno tra i più amati dai consumatori: nel 2016 ne sono state consumate complessivamente, tra retail e food service, 395.500 tonnellate (+0,6% vs. 2015), mentre nei primi 8 mesi del 2017, complice anche l’esplosione di nuove tendenze alimentari come il biologico o il forte incremento di vegetariani e vegani, la crescita, nel solo canale Retail, ha già toccato quota +4,1% (con un rimarchevole +7,8% per le zuppe e i minestroni ricettati).

Non da meno risultano le performance del settore ittico: 108.000 le tonnellate consumate in totale nel 2016 e ben 61.958 quelle acquistate da gennaio ad agosto 2017 nel solo Retail, con una crescita del +4,4%. A riprova della sempre più accentuata propensione degli italiani a ridurre il consumo di carne (soprattutto nelle preparazioni surgelate), prediligendo spesso il pesce – al naturale, panato, pastellato, in bastoncini – apprezzato per la valenza nutrizionale, la leggerezza e la sicurezza garantita dalla massima trasparenza in etichetta.

Anche pizze e snack mostrano segnali molto positivi, confermandosi una vera alternativa al pasto principale. Circa 89.600 sono state le tonnellate consumate, tra retail e food service, nel 2016 (+4,2% rispetto al 2015), in crescita anche in questo 2017 (+4,6% nel solo retail). Un dato positivo che si spiega anche grazie alle importanti innovazioni introdotte: dal “gusto” (dalle farciture agli impasti, tra cui quello gluten free) al formato (non più solo pizze tonde e quadrate, ma anche rettangolari e calzoni).

Impennata signifiativa per i piatti ricettati che, dopo anni di continua decrescita, si è finalmente stabilizzato, iniziando ad avanzare cautamente. Nel 2016, sono state 44.650 le tonnellate acquistate complessivamente in questo segmento; nei primi 8 mesi del 2017, ne sono state consumate già 20.060 nel solo canale Retail, con una lieve crescita del +0,5% e senz’altro le aziende continueranno a spingere sull’innovazione tecnologica, allargando l’offerta delle “meal solution” e arricchendola anche con gamme ispirate a nuovi sapori, come ad esempio quelli etnici, sempre più richiesti. Infine, nel 2017, a crescere sono anche dessert (+4,5% vs. 2016) e frutta surgelata (+27,1% vs. 2016).

Menzione speciale, infine, per la crescita delle vendite a domicilio, che nel comparto alimentare in generale hanno chiuso il 2016 con un +3,3%. Nel settore dei surgelati, in particolare, il mercato del “porta a porta” ha segnato una crescita su base annua di circa l’1,5%: le categorie più performanti rimangono quelle della pizza, del pesce e dei vegetali, che hanno contribuito in maniera consistente a questo sviluppo, grazie all’offerta di prodotti di ottima qualità e contraddistinti da un altissimo contenuto di “servizio”.

In controtendenza, invece, il settore delle patate (fritte ed elaborate, che rappresentano il 17% del totale dei surgelati), che registra una decrescita del -1,2% rispetto all’anno precedente, così come i prodotti a base di carne (-6% circa per la carne rossa e -6,5% per quella bianca) e le paste semilavorate (-22,2% nei primi 8 mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016).

I surgelati incontrano i nuovi trend di consumo

Come confermano anche i dati Nielsen, più della metà degli italiani identifica i surgelati come veri prodotti “freschi”, perché mantengono al meglio il valore nutritivo e le proprietà organolettiche nel tempo. 1 italiano su 3 li predilige per il risparmio di tempo e di sforzi in cucina, mentre circa il 10% ne apprezza l’aspetto più ecologico: il surgelato è visto, insomma, come vero “cibo anti-spreco”, perché un consumo frequente di questi prodotti può abbattere del 47% gli sprechi alimentari (che nel 42% dei casi si verificano a livello domestico). E non basta, i surgelati vengono considerati anche una risposta esauriente ai nuovi trend alimentari, dal “bio” al “veg”, fino ad arrivare ai “senza” – glutine, lattosio, ecc.

“In questo contesto – sottolinea Vittorio Gagliardi, Presidente IIAS (Istituto Italiano Alimenti Surgelati) – il comparto dei surgelati, da sempre in grado di intercettare i trend di consumo emergenti, sta facendo la sua parte. Le aziende del settore, più di altri comparti dell’alimentare, si sono contraddistinte negli anni per la capacità di innovare (tendenzialmente, ogni anno, circa il 30% in più di nuovi prodotti surgelati viene immesso nel mercato) e molti di questi iniziano anche ad andare incontro alle nuove tendenze alimentari”.

Il rating dei consumatori

In altri termini, un rapporto di fiducia lega i consumatori al mercato dei surgelati. A confermarlo i dati IPSOS da cui emerge che per ben il 37% degli italiani è proprio il comparto dei prodotti surgelati quello in cui, negli ultimi 3 anni, le aziende hanno innovato maggiormente, intendendo per “innovazione” soprattutto “sostenibilità” e “nuove preparazioni”. A guidare le scelte del consumatore resta “la qualità” il primo driver nelle scelte d’acquisto, insieme al prezzo; a seguire, le materie prime utilizzate e la fiducia verso il paese di provenienza (44%). Il bisogno di rassicurazione dei consumatori si sposa con la ricerca della qualità e sfocia nel valore del “locale”: il 70% degli italiani dichiara di prediligere prodotti di provenienza locale; il 56% ritiene che “alta qualità” faccia rima con “regionalità”.

La stessa indagine IPSOS sottolinea poi come per 1 italiano su 2 (51%), i prodotti surgelati aumenteranno ancora di più il loro peso nel carrello della spesa, nei prossimi 5 anni: sia quelli pronti al consumo (per il 35% del campione) sia quelli pronti per la cottura (per il 28%), in parallelo con lo sviluppo dei prodotti biologici/vegani (39% degli intervistati). Si intravede, dunque, in tendenza un ulteriore incremento della sinergia tra surgelati e alimentazione sana.

Ed in effetti, anche in Europa, secondo una ricerca Mintel, la crescita più rilevante nei prodotti surgelati si registra nell’ambito dei claims ‘salutisti’ (+24% “vegetariano”; +15% “senza glutine”; +5% “senza alcun additivo aggiunto”, etc…).

 

HostMilano dedica un momento di formazione al settore del vending

A HostMilano, che ampio spazio dedica alla formazione, è previsto anche un momento dedicato al  settore del vending, con il workshop dal titolo: “La pausa caffè diventa digitale: le nuove tecnologie del vending”. Il settore della distribuzione automatica di cibi e bevande è un’eccellenza italiana. Le vending machine, prodotte in Italia e vendute in tutto il mondo, stanno diventando sempre più tecnologiche con l’integrazione di funzioni “intelligenti” come schermi touch, sistemi di telemetria, pagamento tramite mobile, controllo da remoto della macchina e dell’assortimento dei prodotti, produzione di Big Data.

CONFIDA organizza così un workshop di approfondimento in cui verranno anche presentati i dati dello Studio di Settore di CONFIDA realizzato da Accenture oltre ad un focus sulle tendenze tecnologiche in atto.

Intervengono:

  • Massimo Trapletti – Presidente del Gruppo imprese di fabbricazione di distributori automatici e accessori di CONFIDA
  • Paolo Andrigo – Senior Manager di Accenture

Il settore dei distributori automatici tornerà di scena a Fiera Milano dal 6 al 9 giugno 2018, durante la manifestazione Venditalia, evento, organizzato da Venditalia Servizi e promosso da Confida – Associazione Italiana della Distribuzione Automatica,.

Venditalia è la più importante vetrina di settore a livello mondiale, capace di richiamare ad ogni appuntamento oltre 20.000 visitatori, e proprio in queste settimane ha aperto le iscrizioni alle aziende che vorranno esporre le loro innovazioni tecnologiche alla prossima edizione, quella del ventennale.

L’evento è nato infatti nel 1998 e ha cadenza biennale così il prossimo anno festeggerà l’undicesima edizione.

Il vending: l’identikit

In Italia il settore , tra mercato automatico (macchine automatiche) e porzionato (macchine a cialde e capsule), vale complessivamente 3,4 miliardi di euro (di cui 1,8 miliardi rappresentano il solo mercato automatico) ed eroga 10,5 miliardi di consumazioni l’anno a 30 milioni di italiani. Nel nostro Paese ci sono oltre 800 mila vending machine che erogano caffè, bevande (calde e fredde), snack o panini e pasti pronti. Le imprese del settore sono circa 3.000 e impiegano circa 33.000 lavoratori (Fonte: Dati Accenture per CONFIDA). Il mercato italiano rappresenta quindi uno dei più importanti per il vending a livello europeo, quarto per fatturato e primo per macchine installate (fonte: EVA – European Vending Association).

 

Orogel celebra i suoi primi 50 anni rinnovando la veste grafica

Orogel, in occasione del 50esimo anniversario, rinnova la veste grafica con un elegante restyling conservativo, mirato ad aumentarne la visibilità nel banco surgelati attraverso l’utilizzo di codici colore altamente identificativi per ogni linea di prodotto.
 
Ideato dall’agenzia Goodmind, società specializzata in strategia e creazione dell’identità di marca, del Gruppo Pininfarina, il restyling delle confezioni Orogel prende le mosse dai capisaldi della grafica del brand a partire dai colori che da sempre lo caratterizzano e che nella nuova veste identificano in maniera ancora più netta le diverse linee: giallo per I Vegetali, azzurro per Il Benessere, arancione per La Cucina Italiana.
 
Particolare attenzione è stata posta sulla linea benessere, segmento in cui Orogel è assoluto leader di mercato, allo scopo di esaltare la comunicazione dei principi nutritivi che la caratterizzano, e proprio in tale ottica i prodotti sono stati razionalizzati in sub-brand che valorizzano le specificità dei prodotti (Vegetariani, Verdurì, Virtù di Zuppa, Contorno Più e Mini Burger).
 
Ampio spazio, infine, rimane dedicato ai valori nutrizionali per porzione, che il consumatore può facilmente consultare nella parte inferiore della confezione.
 
“Orogel ritiene che il pack sia il primo strumento di comunicazione che si attiva verso il cliente – spiega Luca Pagliacci, direttore marketing di Orogel – . Questa nostra politica, improntata alla chiarezza, completezza e ricchezza di informazioni, ci identifica e ci premia da sempre poiché permette al consumatore di vedere subito tutti i dettagli che caratterizzano il prodotto che sta acquistando, nello specifico, la sua provenienza, i vanti nutrizionali, le modalità d’uso e i consigli per ricettarli al meglio. Il restyling si conclude in questi giorni e le nuove confezioni saranno già protagoniste della prossima campagna che partirà alla fine del mese di ottobre”.

Mail Boxes Etc. presenta MBE Point, un nuovo corner per diversificare il business

Mail Boxes Etc. presenta la formula MBE Point, un’importante novità per gli imprenditori che vogliono entrare nel business delle spedizioni, affiancandole alla propria attività esistente. Si tratta di un corner all’interno di un punto vendita esistente, che abbia un’offerta di servizi compatibile con quella di MBE e che si trovi in piccoli comuni, in centri commerciali o in zone con elevata pedonalità di città medie e grandi, dove non siano presenti Centri Mail Boxes Etc. MBE Point ha scelto come trampolino di lancio il Salone del Franchising (Milano 12-14 ottobre).

Caratteristiche tecniche

Gli MBE Point sono spazi dai 10 ai 20 metri quadrati, allestiti con il tipico layout MBE, che non richiedono opere murarie grazie all’utilizzo di arredi modulari.

L’investimento è contenuto e ben definito e permette all’imprenditore di ampliare la gamma dei servizi offerti, in primis con quelli di imballaggio e spedizione, entrando in una rete consolidata, conosciuta in tutto il mondo. Il progetto può essere realizzato in modo autonomo da un imprenditore esterno alla Rete MBE, oppure con il supporto e la partecipazione di chi è già un Affiliato MBE.

Il nuovo progetto di Mail Boxes Etc. prevede anche la formula MBE Partner Shop, negozio non appartenente alla rete in franchising MBE, ma che, grazie a un accordo commerciale con un Affiliato MBE,   arricchisce   la   propria   offerta   con   servizi   di   spedizione   Mail   Boxes   Etc. Per i Centri già affiliati MBE, la formula MBE Partner shop è un’opportunità per erogare servizi, in zone non presidiate e difficilmente raggiungibili.

“Il franchising è sempre di più una concreta opportunità per diventare imprenditore anche per chi non ha esperienza nel nostro settore, potendo contare su un modello di business sperimentato, su formazione, supporto commerciale, accordi quadro e attività di marketing. Oggi chi entra nel nostro network beneficia dell’esperienza e del lavoro realizzati in tanti anni e con tanta passione dalle persone di MBE, sia imprenditori Affiliati alla Rete sia membri del Corporate”, dice Fabrizio Mantovani, Business Development & Support Director di MBE.”

Il mercato del franchising è in continua crescita, lo confermano anche indagini di mercato recenti come quella annunciata dall’Osservatorio di Confimprese che sarà presentata proprio al Salone del Franchising. Secondo questi dati, nel primo semestre del 2017 sono stati registrati 51mila titolari di franchisee che, sommati ai 149mila addetti alle vendite in negozi e centri servizi, hanno portato a una crescita dell’occupazione nel settore del 3%.

Millennials e Z Generation: gli acquisti food passano dai social. La survey Pwc

Millennials diametralmente opposti, nei loro comportamenti, rispetto alla Z Generation?

Per quanto riguarda gli acquisti food il divario non è esagerato. Le differenze ci sono, è vero, ma anche qualche similitudine.

Vediamo nel dettaglio.

Tanto per i Millennials quanto per la Generazione Z, infatti, l’ispirazione all’acquisto nel settore alimentare passa   principalmente attraverso i social network, a dispetto dei siti web. In particolare, i più giovani per trovare ispirazione all’acquisto consultano innanzitutto social network visivi come Instagram e YouTube (58% per la generazione Z vs 40% per i Millennials) e altri social network come Facebook e Twitter (49% vs 50%). Con  notevole distacco seguono, invece, i siti web dei rivenditori individuali (34% vs 36%), i siti web multimarca (30% vs 28%) e i comparatori di prezzo (20% vs 26%).
Quindi?
Quindi emerge come sia fondamentale la presenza attiva dei retailer dell’alimentare su questi canali, utilizzati per scoprire nuovi marchi e brands (51% generazione Z e 49% Millennials), per consultare recensioni e commenti (rispettivamente 49% e 48%) e per ricevere offerte promozionali (49% e 48%).

Fiducia e brick & mortar
Il fattore che ancora oggi influenza maggiormente le scelte nell’alimentare rimane la fiducia del consumatore nel brand, indicata dal 37% come primo driver d’acquisto, seguita dal programma fedeltà (18%), dalla presenza nell’offerta di prodotti non trovabili altrove.
 
L’acquisto on line è pratico e veloce, specialmente per  la maggiore praticità in termini di accessibilità ad ogni ora e varietà offerta (indicato dal 34% della Generazione Z e dal 29% dei Millennials), secondariamente per le maggiori promozioni disponibili rispetto al canale tradizionale (24% per entrambi i gruppi) e dalla disponibilità esclusivamente online dei prodotti desiderati (rispettivamente 19% e 16%).
Tuttavia, il negozio fisico rimane il canale preferito da tutte le generazioni, in particolare per gli acquisti più frequenti come i generi alimentari: gli acquisti online avvengono su base quotidiana per una minima parte dei rispondenti, mentre l’acquisto giornaliero nel negozio fisico è indicato dal 7% della Generazione Z e dal 9% dei Millenials.

Il ruolo dello smartphone
 
Lo smartphone assume un ruolo sempre più importante durante l’esperienza d’acquisto: il 60% dei rispondenti vi cerca informazioni sui prodotti, il 52% lo utilizza per il pagamento, il 59% confronta il prezzo con i concorrenti, il 36% legge recensioni ed il 33% accede a buoni sconto e codici promozionali.

Le reason why di acquisto
 
Tracciabilità e consegna in giornata sono tra i servizi più interessanti per le nuove generazioni, e oltre il 40% degli intervistati è disposto a pagare una tariffa aggiuntiva per una consegna entro 3 ore dall’ordine.
 
Ma non basta: per le nuove generazioni la sostenibilità è un driver chiave, come dimostrano le ricerche di informazioni sull’approccio alla sostenibilità di un brand o di un retailer direttamente in negozio (32% della Generazione Z), sul sito web ufficiale (27%), sui social media (32%) su altri siti web (19%) o attraverso il passaparola (18%).
 
Questa attenzione si traduce anche nella disponibilità a pagare un sovrapprezzo fino al +10% (indicato dal 25% dei rispondenti) o anche del +20% (20% dei rispondenti) per un prodotto a minor impatto sociale e ambientale.
 
È dunque evidente che i retailers debbano attrezzarsi a dare risposte esaurienti. A questo proposito 
Erika Andreetta, Partner Retail & Consumer Goods di PwC, afferma: “L’impatto di operatori come Amazon dovrà indurre i retailer a reagire, innanzitutto consolidando la propria reputazione verso la clientela target, ottimizzando i costi, definendo un assortimento di prodotti sempre più variegato e investendo nella supply chain real-time, in quanto “l’effetto Amazon” ha spinto i consumatori ad accrescere le proprie aspettative sulla consegna dei prodotti. Inoltre, dovranno fare leva sui benefici derivanti dalla presenza offline in termini di contatto diretto con il prodotto, investire sul personale del punto vendita, offrire prodotti unici ed esclusivi, adottare programma fedeltà con benefici allettanti tangibili”.

*La survey ha visto la partecipazione di oltre 3.150 ragazzi italiani, che hanno rappresentato le proprie preferenze di acquisto in termini di ispirazione, esperienza e consegna.
 

Crai on air con la nuova campagna che viaggia per l’Italia

CRAI è on air al 9 ottobre con la sua nuova campagna istituzionale, che racconta in un film l’impegno che le persone di CRAI mettono tutti i giorni nella selezione dei prodotti migliori, riscoprendo ricette locali, mettendo cuore e passione in ogni attività, compreso il servizio e la cortesia.

La campagna si snoda sul fil rouge di un viaggio fantastico attraverso profumi, sapori e tradizioni della nostra bella Italia, che tutto il mondo ci invidia. 

L’animazione mostra un furgone CRAI che percorre le strade del Belpaese addentrandosi “nel cuore dell’Italia”, tra i campi e le lievi colline emiliane dove le balle di fieno sono nidi di tagliatelle, lungo strade piemontesi lastricate di crumiri e percorse da gianduiotti con ruote di nocciole, e poi i centri storici, dove si respira la nostra storia e i sapori sono autentici. Il furgone costeggia un lungomare calabrese dove sventolano come bandiere le palme di peperoncini e getta uno sguardo al Vesuvio, che per l’occasione è un forno che cuoce la pizza più grande del mondo. E poi ancora a perdifiato tra città, paesaggi e gusti tutti italiani: asparagi a Ferrara, lardo nelle cave di marmo, carciofi che sbucano dal Colosseo e il basilico pronto per essere pestato tra i carruggi di un borgo ligure. È un viaggio infinito quello di CRAI che non vuole fermarsi perché la ricerca della qualità è una scoperta dei tesori enogastronomici italiani che si rinnova ogni giorno.

Una menzione a parte merita la musica scelta: si tratta del brano “Vacanze Intelligenti” dell’omonimo film di Alberto Sordi, scritto da Piero Piccioni uno dei più grandi musicisti italiani.

La campagna

“La nostra nuova campagna istituzionale è basata su un concetto per noi imprescindibile: la qualità – afferma Mario La Viola, direttore Marketing, Format, Rete e Sviluppo del gruppo CRAI Secom – Ogni giorno tutto il gruppo CRAI, da nord a sud, si impegna per garantire i valori alla base della nostra insegna. E per farlo non bisogna andar lontano, il nostro paese è frutto di tradizioni e sapori che vanno valorizzati ed è proprio ciò che volevamo trasmettere con questo nuovo format. Un manifesto, oltre che per Crai, per l’Italia intera ”.

La campagna è stata ideata da Mosquito, l’agenzia che collabora con il gruppo CRAI Secom da più di tre anni: “Abbiamo scelto il tema del viaggio fantastico per restituire le atmosfere di un paese semplice e spensierato, pieno di persone operose – dichiara Vincenzo Vigo, direttore creativo e fondatore di Mosquito – perché crediamo che questa sia anche la filosofia di CRAI che da sempre seleziona i prodotti con cura, riscopre ricette locali, accorcia la filiera produttiva, mettendo cuore e passione in ogni sua attività”.

La campagna sarà on air a partire dal 9 ottobre e verrà trasmessa‬‬ sulle principali emittenti televisive con spot da 60”, 30″ e 15″, realizzati in animazione e 3D da Tax Free. E’ prevista una pianificazione anche su stampa, radio e web, oltre alle affissioni. Programmate anche iniziative speciali sul territorio.‬‬‬‬

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