CLOSE
Home Tags Aziende

Tag: Aziende

IKEA punta sullo shopping esperienziale con il nuovo Pick-Up & Order Point

IKEA inaugura a Cagliari il suo primo Pick-Up & Order Point d’Italia, che coniuga l’esperienza di acquisto in negozio all’e-commerce. Le celebrazioni sono avvenute alla presenza delle istituzioni locali e del Console Onorario di Svezia Roberto Corrias, che insieme agli ospiti, sono stati accolti dall’Amministratore Delegato di IKEA Italia Belén Frau.

“Il Gruppo IKEA ha scelto la Sardegna, un mercato di oltre un milione di abitanti da tempo all’avanguardia su temi come web e connettività, per testare un format commerciale che si avvicina sempre di più al centro della città” ha affermato Belén Frau, Amministratore Delegato di IKEA ItaliaL’impegno di IKEA sull’isola non riguarda solo Cagliari, visto che per avvicinarci sempre di più  ai suoi clienti sardi, da domani sarà attivo anche un punto di ritiro ad Olbia, oltre a quello già presente su Sassari”.

IKEA ha scelto Cagliari e la Sardegna per testare in Italia e in Europa un format commerciale che avvicina il punto vendita ai centri cittadini, unendo alcuni aspetti del negozio classico alla comodità dell’acquisto online da pc, tablet e smartphone.

Un nuovo format di prossimità che risponde alle esigenze d’acquisto dei consumatori e che scommette sull’e-commerce, offrendo punti di ritiro metropolitani con una selezione mirata di prodotti: una strategia commerciale che vedrà prossimamente anche l’apertura di un Pick-Up & Order Point a Roma al quartiere Collatino, dove saranno presenti anche un’area food e un reparto di vendita diretta.

Il nuovo Pick-Up & Order Point IKEA di Cagliari ha una superficie complessiva di 3.200 mq e rappresenta un investimento di 4 milioni di euro.

I primi clienti
I primi clienti

La presenza di IKEA in Sardegna ha una ricaduta occupazionale di 104 persone con oltre l’80% di personale sardo, tra occupazione diretta (vendita, logistica, servizio clienti e ristorazione) e indotto (trasporto e montaggio, sicurezza, manutenzione, pulizia ecc), gestito in outsourcing da aziende del territorio coinvolte nella filiera dell’attività IKEA. Le selezioni per l’assunzione dei collaboratori diretti sono state gestite attraverso agenzie di ricerca personale esterne all’Azienda.

Le previsioni per l’attività commerciale dell’anno fiscale 2017 vedono 27.600 ritiri al Pick-Up & Order Point, 5.400 consegne dirette a casa e 1.470 montaggi di mobili e cucine.

Numerosissimi i sardi che in questi anni hanno fatto acquisti sia presso i punti vendita della penisola che nel sito e-commerce IKEA.it/Compraonline: nel 2015 sono stati fatti acquisti dalla Sardegna per un totale di 3.307.000 milioni di euro, di cui 2.303.000 tramite il canale e-commerce (+455% rispetto al 2013) e 1.004.000 euro attraverso i 21 negozi IKEA Italia (+6% rispetto al 2013).

Il Pick-Up & Order Point rappresenta solo il primo passo del piano di espansione di IKEA in Sardegna e anticipa la successiva apertura di un punto vendita IKEA sull’isola, nell’area metropolitana di Cagliari.

 

Mielizia, sponsor di “Sotto le stelle del Cinema” nutre il gusto dello spettacolo

Mielizia, top brand di Conapi, il Consorzio che riunisce più di 600 apicoltori in tutta Italia, sponsorizza l’edizione 2016 di “Sotto le Stelle del Cinema”, l’iniziativa curata dalla Cineteca di Bologna che per due mesi, dal 18 giugno a Ferragosto, riunirà davanti al maxischermo di Piazza Maggiore migliaia di appassionati per un tuffo a cielo aperto tra capolavori del passato e pellicole di nicchia, poco note al pubblico italiano.

In particolare, Mielizia sarà protagonista della proiezione dell’8 luglio, con “Il Bambino che scoprì il mondo”, uno splendido film di animazione del regista brasiliano Alè Abreu, uscito nel 2013 e premiato in numerose rassegne come miglior film (Animafest Zagabria e Annecy 2014) e miglior pellicola d’animazione (Premio Platino Cine Iberoamericano e Anima-Cordoba). L’opera narra, con un tocco poetico, le vicende di  un bambino che cresce in campagna con i genitori, in mezzo a una natura sorridente, finché non deciderà di mettersi sulle tracce del padre, partito alla ricerca di lavoro, scoprendo un mondo nuovo, fatto di campi di cotone a perdita d’occhio, fabbriche cupe, porti immensi e città sovraffollate. Il protagonista crescerà, tra imprevisti e pericoli, ma qualcosa del bimbo che si tuffava tra le nuvole in lui rimarrà sempre.

Conapi addolcirà, a modo suo, una serata che si prospetta magica e sognante: sulle 2000 sedute di Piazza Maggiore, infatti, gli spettatori troveranno una cartolina con la grafica del film brandizzata Mielizia e un folder che conterrà una bustina di miele, alcune informazioni sulle qualità e le destinazioni d’uso di questo prezioso prodotto, oltre a un energico invito: “Bee active, Bee sporty”.

C’è di più: in abbinata alla sponsorizzazione, il marchio di riferimento del Consorzio mette a disposizione dei propri followers su Facebook l’opportunità di aggiudicarsi venti posti in prima fila. A conquistarli, i primi che si collegheranno alla pagina www.facebook.com/Mielizia e posteranno una scena, un’immagine o una frase tratta da un film che richiami il mondo delle api, del miele e degli apicoltori.

Dalla luna alla terra: la cena spaziale arriva nelle nostre case

“Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare”- si vantava Rutger Hauer nella stranota scena di Blade Runner. Beh, oggi l’antica supremazia dello spazio sui terrestri si è andata sempre più assottigliando. Specialmente per quanto riguarda il cibo. Grazie infatti a Fanceat – la start up che permette di ordinare on line e ricevere a casa direttamente dai ristoranti un box contenente ingredienti freschi e pre-lavorati gourmet per preparare una cena indimenticabile – e ReadyToLunch – marchio di Argotec nato dall’esperienza maturata nell’ambito della preparazione del cibo per gli astronauti europei – arriva direttamente a domicilio “LA CENA SPAZIALE”.

“Sarà scipita, disidrata e basica”- potrebbe malignare qualcuno. E invece no: LA CENA SPAZIALE di Fanceat è buona, saporita, gustosae liberamente ispirata al “bonus food”, ideato e realizzato da ReadyToLunch all’interno del suo Space Food Lab, che gli astronauti europei, Samantha Cristoforetti, Luca Parmitano e Alexander Gerst, hanno già portato con loro e mangiato nello Spazio.

fanceat (18)

LA CENA SPAZIALE è un menù di tre portate, realizzate dallo chef Cesare Grandi de La Limonaia. L’antipasto è un uovo cotto a bassa temperatura su pane nero di segala e nocciole, crema di baccalà, sfoglia di topinambur e patate. Ma è preparando il primo che ci si mette veramente alla prova con ingredienti “spaziali”: il sorgo con manzo di ReadyToLunch viene preparato aggiungendo verdure foglie e erbe. Il dessert è una sfera trasparente di zucchero, riempita con crema di yogurt e frutta fresca, adagiata su una terra al cioccolato.

“L’obiettivo di Fanceat – dichiara Giulio Mosca, co-fondatore e creative director– è portare la creatività nella vita quotidiana. E uno dei modi migliori per farlo è cucinare. Ciò che ha portato l’uomo sulla luna è la curiosità. La collaborazione con Argotec nasce appunto dal desiderio di offrire ai nostri clienti un’esperienza di cucina unica, piatti creativi, che stimolino la curiosità”.

“Cucinare per gli astronauti – dichiara Paola Cane, Food Commercialization Manager di ReadyToLunch – ha significato studiare piatti che fossero pratici, facili da conservare, ben bilanciati dal punto di vista nutrizionale senza snaturare gli alimenti e il loro sapore.”

“La cucina e la ricerca dello spazio sono accomunate dalla costante tensione verso la ricerca e la scoperta di qualcosa di nuovo – afferma lo chef Cesare Grandi. E’ questo ciò che ho cercate di mettere nel mio menù, lavorando con gli ingredienti di ReadyToLunch”.

Pane Toscano: una DOP conosciuta in tutto il mondo e certificata da CSQ

Pane Toscano è la denominazione d’origine protetta riservata al pane che risponde alle condizioni e ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione. CSQA si occuperà di certificare che vengano rispettati i suddetti requisiti e di monitorare ogni fase del processo produttivo. In questo modo, e attraverso l’iscrizione in appositi elenchi, gestiti dal CSQA, dei produttori della materia prima, dei molitori, dei panificatori e dei confezionatori, è garantita la tracciabilità del prodotto. Tutti gli attori che fanno parte della filiera di produzione sono soggetti al controllo da parte dell’ente di certificazione.

La D.O.P. «Pane Toscano» è riconosciuta per il pane ottenuto mediante l’antico sistema di lavorazione in uso in Toscana che prevede l’esclusivo impiego del lievito madre (o pasta acida), dell’acqua e della farina di grano tenero tipo “0”.

Il «Pane Toscano» D.O.P. deve avere le seguenti caratteristiche:

  • Forma e peso: pezzatura di peso compreso tra 0,45 e 0,55 Kg, di forma romboidale, denominata localmente “filoncino”; pezzatura di peso compreso tra 0,90 e 1,10 Kg o tra 1,80 e 2,20 Kg, di forma rettangolare con angoli smussati, denominata localmente “filone”;
  • Spessore della forma: compreso tra 5 e 12 cm;
  • Crosta: friabile e croccante, con colorazione nocciola scuro opaco;
  • Mollica: di colore bianco, bianco-avorio, caratterizzata da un’alveolatura non regolare;
  • Profumo: nocciola tostata;
  • Sapore: “sciocco”, cioè senza sale e leggermente acidulo;
  • Umidità: non superiore al 30% in peso.

La certificazione del Pane Toscano D.O.P. – ha spiegato Pietro Bonato, Direttore Generale e Amministratore Delegato di CSQA non significa semplicemente valutare il rispetto degli standard contenuti nel disciplinare di produzione e nel relativo piano di controllo, ma molto di più. Il Pane Toscano è uno dei simboli del made in Italy perché è riconoscibile e apprezzato per le sue qualità in tutto il mondo e perché rappresenta in pieno la terra in cui viene prodotto. Le caratteristiche che lo rendono unico, infatti, derivano dall’antico e tipico metodo di panificazione in uso da sempre nel territorio toscano e dall’utilizzo di materie prime solo ed esclusivamente locali. Il consumatore potrà riconoscere il Pane Toscano D.O.P. dal logo che verrà posto sui prodotti certificati CSQA. Grazie a questo ulteriore progetto ci confermiamo l’ente leader in Italia nella certificazione per il settore food”.

 

Dopo anni di lavoro e ricerca per il raggiungimento della D.O.P. per il pane toscano – ha dichiarato Roberto Pardini, Direttore del Consorzio di Promozione e Tutela del Pane Toscanofinalmente inizia la produzione da parte delle aziende toscane certificate da CSQA. Venduto su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo (come previsto dal disciplinare) di esportarlo presto a livello internazionale, il Pane Toscano è la prima D.O.P. della categoria di dimensioni regionali”.

Granarolo: nuove sinergie grazie alle due recenti acquisizioni in Svezia e Svizzera

Granarolo – il maggiore gruppo agro industriale del Paese a capitale italiano – ha acquisito il 50% di Matric Italgross AB, società svedese di distribuzione di marchi italiani leader di categoria, e il 60% di Comarsa SA, società di distribuzione di prodotti Food Made in Italy in Svizzera, quarto mercato per export di prodotti italiani caseari in Europa.

“Da inizio anno Granarolo – ha dichiarato Gianpiero Calzolari, Presidente di Granarolo – ha finalizzato tre nuove acquisizioni che rientrano nel piano di diversificazione dell’offerta dei prodotti (qui si inserisce l’acquisizione di Con.Bio, specializzata in gastronomia vegetale) e diversificazione dei mercati funzionali al raggiungimento del piano strategico 2016-2019 che dovrebbe portare il Gruppo a un fatturato di oltre 1.500 mln di Euro in tre anni. In particolare, le due operazioni Europee annunciate, in Svizzera e in Svezia, sono strategiche per sviluppare i brand Granarolo in mercati ricchi di opportunità, che offrono sinergie immediate: da un punto di vista di gestione logistica, data la vicinanza territoriale della Svizzera e grazie a una presenza di Granarolo già consolidata nei formaggi freschi in penisola scandinava. Abbiamo l’obiettivo di superare il 35% di fatturato realizzato oltre confine nel prossimo triennio, grazie ad operazioni simili che porteranno Granarolo a diventare il Gruppo di riferimento per i prodotti agroalimentari italiani”.

Le due società
L’acquisizione di Matric Italgross AB, seconda piattaforma commerciale di prodotti enogastronomici italiani in Svezia e proprietaria dei marchi Matric e Matilda, permetterà a Granarolo di sviluppare già da subito sinergie sul mercato oltre a favorire un ulteriore sviluppo dei suoi prodotti “core” (formaggi in particolare) nel paese. Il Gruppo è già leader in termini di quote di mercato nell’area scandinava dove commercializza formaggi freschi italiani.
Matric, fondata nel 1991 e con un fatturato di 185 milioni di SEK (pari a circa 20 mln di Euro) nel 2015, si avvale di tre piattaforme logistiche che garantiscono una copertura su tutto il territorio svedese.

La seconda acquisizione riguarda Comarsa SA, azienda leader nella distribuzione di prodotti alimentari italiani in Svizzera, fondata da Gianfranco Bortolato nel 1979. Comarsa sviluppa un fatturato di 29 milioni di CHF (pari a circa 27 mln di eEuro) derivante dalla distribuzione di prodotti alimentari italiani di diverse categorie (formaggi, olio e aceto, pasta, condimenti vegetali, surgelati …). L’operazione di acquisizione permetterà a Granarolo di entrare nel mercato svizzero – particolarmente ricco e premiante nonché geograficamente vicino – inizialmente con i propri prodotti caseari e con i propri prosciutti.
La società dispone di una piattaforma di 2.500 mq. nel cuore del Canton Ticino da dove serve logisticamente tutti i Cantoni ed effettua servizi di tentata vendita in tutto il Ticino.

Love It: grande successo per l’experience store che promuove le eccellenze made in Italy

Love It, il primo Experience Store dedicato alla promozione del Made in Italy a più di un anno dal suo debutto brinda al successo della sua formula imprenditoriale e si prepara ad esportare il suo format all’estero scommettendo su Praga. Ma quali sono i suoi ingredienti vincenti? Semplice: passione per la qualità, vocazione per la filiera corta, ma soprattutto, promozione e salvaguardia delle eccellenze eno-gastronomiche del Belpaese.

Marcello Melda“Love It – che riunisce in un ambiente dal design raffinato ristorante, pizzeria, caffetteria, gelateria e market  –  è molto più di un semplice locale di degustazione perché mette al centro le persone e le loro storie, creando un vero e proprio mood di socializzazione e condivisione”, spiega con soddisfazione Marcello Melda, Amministratore Delegato di Love It. “L’anima del nostro store è nel piacere della tavola e della convivialità che rende unica la cultura italiana. Ecco perché la nostra ambizione è quella di esportare il nostro modello imprenditoriale per far conoscere il Made in Italy in tutto il mondo”.

I numeri di un successo tutto italiano

Love It ha al suo attivo un network di 300.000 produttori agricoli dei quali promuove le eccellenze e può vantare un trend in continua crescita. E a confermare il successo della formula Love it sono anche i numeri: nel corso di Expo 2015 sono state servite sotto le cupole di Love It Food più di 700 mila persone e più di due milioni di visitatori sono passati dalla sua area espositiva. E ancora: durante Expo 2015, più di 400 mila persone hanno gustato la pizza firmata Love It. Infine, dall’apertura dell’Experience Store di Via Rugabella, avvenuta a ottobre 2015, il team di Love It ha servito più di 50 mila persone.

Il debutto a Praga

Fra le ambizioni di Love It ora c’è l’Europa: dal cuore della city milanese, Love it si prepara all’importante debutto del suo format a Praga, previsto entro la fine del mese di dicembre 2016 con un locale che si estenderà su una superficie di 380 mq. nel cuore del centro storico della capitale ceca.Love it_2

“Praga è un mercato strategico per l’esportazione del Made in Italy e sarà la prossima capitale europea nella quale approderemo a fine 2016. Ma il nostro format resterà fedele a se stesso e diventerà un’occasione per promuovere anche all’estero la cultura dell’Italian Food e della convivialità che ci rende unici”, conclude il manager. “All’esterno del nostro store verrà esposto l’Italian Table code, un insieme di regole e suggerimenti che segnalerà ai nostri clienti quali sono le regole per vivere la convivialità italiana. Qualche esempio? Niente cellulari né iPad, tavoli no smoke, ed un tavolo “Social” per favorire incontri e convivialità”.

La formula imprenditoriale
La formula imprenditoriale di Love It abbina al valore aggiunto delle materie prime di qualità una selezione esclusiva di prodotti eno-gastronomici italiani. Ispirato dalla filosofia della filiera corta, Love It è costantemente impegnato nella ricerca dei tesori enogastronomici del Belpaese. Grazie ai rapporti diretti con i produttori, Love It elimina ogni tipo di intermediazione nella catena distributiva, abbattendo i costi di prodotto per consentire ai suoi clienti di portare in tavola prodotti di alta gamma.

“Real Italian Food”: Love it per i piccoli produttori.
Con il claim “Real Italian Food”, Love It dà voce ai piccoli produttori italiani dell’agro-alimentare offrendo loro un potente canale di promozione, visibilità ed esportazione. Grazie al suo network di partner internazionali, Love It fa sistema e aggrega le migliori eccellenze del comparto agro-alimentare. In particolare, Love It è un marchio che mira all’esportazione delle vere eccellenze italiane per combattere l’Italian Sounding, l’economia “sommersa” che si alimenta attraverso la commercializzazione di prodotti Made in Italy contraffatti. La start up collabora, inoltre, con alcune delle Associazioni di riferimento nel comparto agro-alimentare, quali Unasco (Organizzazione Nazionale Produttori Olivicoli), APL (Associazione di produttori lattiero caseari di Copagri Lombardia), e COBI (Consorzio Birre Agricole).

San Benedetto lancia Antica Fonte della Salute Millennium Water

San Benedetto, nell’anno del suo sessantesimo anniversario, presenta la sua nuova creazione: Antica Fonte della Salute Millennium Water, un’acqua minerale rara e dalla purezza straordinaria proposta in una bottiglia esclusiva per l’alta ristorazione.

Antica Fonte della Salute è un’acqua minerale che appartiene a un mondo lontano. Ha origine da una falda acquifera millenaria situata a 236 metri di profondità nel comune di Scorzè (Venezia), preservata e rimasta incontaminata fino ai giorni nostri.  Per secoli ha compiuto il suo lento cammino fra le rocce, depurandosi e arricchendosi di minerali preziosi. Questo lento scorrere ci dona un’acqua minerale pura e un valore di nitrati inferiore allo 0,00001%: un’essenzialità che solo la complessa architettura della natura poteva raggiungere.

San Benedetto dedica questa referenza ai suoi clienti più attenti e sempre alla ricerca di prodotti esclusivi e qualitativamente unici. Per farlo ha realizzato una bottiglia in vetro da 65 cl dalle forme morbide e sinuose, in cui ogni minimo dettaglio è curato per esaltare la sua raffinatezza. Il colore dell’etichetta contraddistingue i due gusti: silver per la naturale, liscia, morbida e leggera; nera per la frizzante, dove la vivacità del gusto esalta l’essenzialità di un’acqua pura di natura. Ulteriori e preziosi dettagli di stile sono la rondine, storico simbolo iconografico di San Benedetto, in rilievo sul tappo a vite e il logo “Antica Fonte della Salute” sul fondo della bottiglia.

Attraverso questo confezionamento esclusivo, San Benedetto ha voluto custodire l’essenza della purezza di “Antica Fonte della Salute MiIllennium Water” in una bottiglia in grado di assolvere al difficile compito di rappresentare stilisticamente le  caratteristiche organolettiche di questo dono di natura: l’essenza moderna di una purezza antica.

“Con Antica Fonte della Salute ampliamo ulteriormente l’offerta di Acqua Minerale San Benedetto nel mondo Ho.Re.Ca., puntando ad un target premium e di valore” – dichiara Vincenzo Tundo, Direttore Marketing del Gruppo Acqua Minerale San Benedetto S.p.A. – “Si tratta di un prodotto che per le caratteristiche uniche dell’acqua e per il design del packaging, trova la giusta collocazione nella parte alta della ristorazione”.

Morando protagonista di una nuova campagna pubblicitaria

Morando propone un nuovo spot pubblicitario, destinato ad intensificare ulteriormente l’attività comunicativa dell’azienda. Per raggiungere tale obiettivo si è scelto un media mix articolato su più mezzi: tv, stampa e radio che garantirà altissima visibilità.

L’on-air coinvolgerà tutti i principali canali televisivi delle maggiori generaliste (Rai, Publitalia, La7), le più importati emittenti radiofoniche (Rai,Mediamond), i settimanali ad altissima tiratura di tutti i principali editori.

Per un mese lo spot Migliorgatto Sterilized, realizzato da Filmaster con la regia di Sergio Bosatra, sarà presente all’interno dei programmi di maggior audience del palinsesto televisivo: oltre 1.600 spot nel formato 15’’ e 4’’ (sponsorizzazioni METEO NAZIONALE RAI).

Lo storytelling è molto elegante ed accattivante. Il film si apre con un vivace gatto Maine Coon, la cui attenzione viene attirata dall’apertura di una busta Migliorgatto Sterilized. Lo vediamo attraversare differenti punti attenzionali all’interno di una bellissima casa, scelti in modo da creare delle immediate associazioni con i benefici dei prodotti. In contemporanea, questi stessi benefici sono illustrati da una voce femminile fuori campo e accompagnati da una colonna sonora molto “orecchiabile”.MIo_rstyling_groupage

Migliorgatto Sterilized sarà anche protagonista di una campagna radiofonica sulle principali emittenti nazionali nelle fasce di maggior ascolto: 4 settimane di on-air su luglio, oltre 1.650 comunicati nel formato 15’’.

Miocane Miogatto, la linea super-premium di Morando, sarà invece presente, fino a metà agosto, sulle principali testate periodiche ad alta tiratura. Saranno previsti oltre 40 avvisi anche all’interno di speciali dedicati al pet food.

 

Google e Amazon in testa alla classifica dei brand più influenti. E Nutella supera Apple

Google e Amazon stravincono, ponendosi alla guida della classifica dei brand più influenti: questo il dato più eclatante della ricerca “The Most Influential Brands”, condotta da IPSOS tramite interviste online su un campione rappresentativo di 2.000 adulti.

Tecnologia, social e connettività sono quindi oggi ritenuti i principali portatori di interesse.

Altrettanto bene, però se la cava anche il food, legato alla tavola e alla convivialità e capace di aggregare numerose preferenze, come dimostra l’ottimo piazzamento di Nutella (5° posto nella Top Ten) e di Parmigiano Reggiano (9° posto).

Nell’ambito della ricerca, sono state individuate cinque dimensioni chiave che contribuiscono all’Influenza: Trust (fiducia, affidabilità), Engagement (coinvolgimento), Corporate citizenship (impegno e ruolo sociale), Leading edge (innovazione, capacità di far tendenza), Presence (presenza).

I driver dell'influenza

Naturalmente, a seconda del settore merceologico, cambiano gli equilibri: la responsabilità sociale, per esempio, pesa per il 20% nell’Energia mentre è solo all’1% nelle Telco e al 7% nei Media. Il livello di coinvolgimento è massimo (51%) per le Telco e ancora al 39% per i Media, ma più basso negli altri settori. Mentre essere un fenomeno d’avanguardia è al 38% nel Digital & Social ma solo al 21% nelle Telco, dove il secondo fattore determinante è la Presenza.

 

Visual TOP 10_verFOCUS SULLA TOP TEN

1.Google: ha tra i propri punti di forza l’essere all’avanguardia e l’affidabilità, viene infatti ritenuto innovativo, iconico e solido.

  1. Amazon: il suo successo dipende soprattutto dall’immagine di fenomeno d’avanguardia e

dall’affidabilità.

  1. Facebook: i punti di forza del celebre social network sono la percezione di fenomeno

d’avanguardia e l’elevato livello di coinvolgimento.

  1. Samsung: sopra media in quanto fenomeno d’avanguardia, per la sua affidabilità e la presenza.
  2. Nutella: un love brand percepito come fenomeno d’avanguardia e affidabile, molto riconosciuto

per la sua presenza pervasiva.

  1. Microsoft: si distingue soprattutto in quanto fenomeno d’avanguardia, buona la capacità di

engagement e affidabilità sopra la media.

  1. eBay: sopra la media per quanto riguarda la percezione di fenomeno d’avanguardia in quanto

marketplace innovativo, che ha cambiato il modo di acquistare

  1. Apple: punto di forza assoluto la considerazione del brand come fenomeno d’avanguardia,

innovatore e punto di riferimento per l’intero mercato.

  1. Parmigiano Reggiano: affidabile e socialmente responsabile. Una marca consolidata, di uso quotidiano che si raccomanda volentieri.
  2. YouTube: chiave del successo è essere un fenomeno d’avanguardia che ha definito una tendenza

globale, anticipando i tempi.

Big Data: opportunità e criticità della nuova porta verso il futuro

Big data: senza dubbio una grande opportunità. Sul tema il giudizio è unanime come dimostrano anche i risultati di un’indagine internazionale svolta dall’ente di certificazione DNV GL – Business Assurance e dall’istituto di ricerca GFK Eurisko su circa 1200 professionisti che operano in aziende di settori diversi in Europa, nelle Americhe e in Asia.

Schermata 2016-06-23 a 10.53.40

Emerge infatti che il 52% degli intervistati concorda sul fatto che i big data rappresentino un’opportunità in chiave di business, con punte di ben il 70% per quelle con oltre 1.000 addetti, mentre il 45% riconosce l’impatto diretto dei big data per il proprio modello economico. Il problema, però, è che solo il 23% dispone di una strategia chiara. Tuttavia ci si sta attrezzando: il 65% delle imprese, infatti, si sta preparando a un futuro dove i big data giocheranno un ruolo significativo, mentre il 76% manterrà o incrementerà gli investimenti dedicati. Inoltre, sono in molti a pianificare cambiamenti significativi per il proprio personale, favorendo lo sviluppo di competenze interne specifiche (47%) o di partnership ad hoc (20%).

Schermata 2016-06-23 a 10.54.14

La maggior parte degli sforzi si concentra sulla creazione delle risorse e competenze necessarie per poter sfruttare i big data al massimo del potenziale. Il 28% ha migliorato la gestione delle informazioni e il 25% ha implementato nuove tecnologie e metodiche. Meno numerose le aziende che hanno intrapreso azioni che hanno influito sulla loro routine quotidiana: il 16% ha lavorato per cambiare la cultura o la struttura organizzativa, mentre il 15% ha mutato modello imprenditoriale.

Schermata 2016-06-23 a 10.55.53

Quali i vantaggi, fino ad oggi?

Tutte le aziende che sfruttano i big data hanno ottenuto benefici concreti. Il 23% dichiara di aver accresciuto l’efficienza, il 16% ha migliorato i processi decisionali e l’11% ne ha beneficiato in termini di risparmi. Nel 16% dei casi, grazie ai big data, sono migliorati customer experience e coinvolgimento; nel 9%, le relazioni con gli altri stakeholder.

I principali fattori che impediscono alle aziende di progredire ulteriormente hanno a che vedere con la mancanza di una strategia d’insieme e di competenze tecniche (entrambe al 24%).

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare