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Confida nomina il suo direttore Ad, il manager Michele Adt

CONFIDA – Associazione Italiana Distribuzione Automatica – ha nominato nella funzione di Direttore dell’Associazione, il 44enne Michele Adt.
confida micheleLaureato in Scienze Politiche, Adt è un manager con qualificata esperienza nel marketing e nelle relazioni istituzionali.
Per diversi anni ha svolto le funzioni di direttore marketing presso una delle più importanti Agenzie per il lavoro italiane, Metis S.p.A. (oggi Openjobmetis), esperienza che gli ha consentito di sviluppare relazioni con associazioni imprenditoriali di Categoria, Istituzioni pubbliche, Camere di Commercio ed altri Enti.  Dal 2009 ha svolto attività di pubbliche relazioni e marketing con focus su progetti e servizi per le imprese presso una primaria società di consulenza di comunicazione d’impresa, SEC S.p.A.
Michele Adt è stato inoltre membro dei consigli direttivi del Terziario Innovativo e della Comunicazione d’impresa di Assolombarda e del board dell’Associazione Italiana Direttori Commerciali e Marketing Adico.
«Siamo molto felici dell’ingresso di Michele nella nostra squadra – afferma il presidente di Confida Piero Angelo Lazzari – le sue competenze e profilo professionale possono dare un importante contributo per la promozione dell’Associazione e, più in generale, del nostro Settore presso gli stakeholder istituzionali, economici e sociali».

Retail e Grande Distribuzione sul podio nella top ten di Jobrapido

Retail e Grande Distribuzione svettano in cima. Ma ottimo piazzamento anche per Risorse umane,   Informatica e Manifattura: sono questi i settori maggiormente attivi (agiugno) nella ricerca di personale in Italia, in Germania e nei Paesi Bassi.
I risultati emergono dall’analisi condotta da Jobrapido nell’ambito del suo semestrale “Osservatorio sul mondo del lavoro”.

Con i suoi 202 mila annunci di lavoro, in Italia è il settore del Commercio/Retail/GDO quello più attivo nella ricerca di personale. Nella top 3 dei settori “a caccia di talenti”, il secondo gradino del podio va all’ambito Amministrazione/Risorse Umane, presente con 93 mila annunci, seguito dalle 85 mila offerte del comparto dei Servizi. Altrettanto ricercati sono gli impieghi nel settore della Manodopera; nel mese di giugno, infatti, gli annunci specifici per questo comparto lavorativo sono circa 80 mila.

La top 10 degli annunci di lavoro per tipologia in Italia (giugno 2016):

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Germania e Baesi Bassi

Secondo lo studio, a guidare la classifica delle offerte di lavoro in Germania è  invece il comparto Informatico, con 457 mila job post, il secondo posto lo ottiene il settore Manifatturiero con le sue 388 mila offerte, mentre il settore Logistica e Trasporti, con 327 mila job post, si colloca in terza posizione.

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Mentre nei Paesi Bassi, con 153 mila annunci, è il settore Manifatturiero a raggiungere la prima posizione, l’ambito IT (93 mila offerte) a raggiungere la seconda posizione, a cui seguono Commercio ed Export con 59 mila annunci.

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“Abbiamo analizzato diversi mercati nel corso del mese di giugno, e in ciascuno di essi abbiamo constatato che la ricerca di personale è in forte attività – ha affermato Rob Brouwer, CEO di Jobrapido – Lo studio che abbiamo condotto ha evidenziato come il comparto Informatico tedesco sia tra i più attivi nella ricerca di personale, insieme all’ambito Manifatturiero (540 mila job post tra Germania e Paesi Bassi) segno di una crescente attenzione non solo verso le attività digitali, ma anche verso la produzione industriale più tradizionale. Il numero di annunci dedicati al comparto Commercio/Retail/GDO presenti in Italia, invece, ci permette subito di avere un’idea della straordinaria forza di questo importante settore economico”.

Chef Store Arno: uno “spazio sosta” dove è sempre il cliente a decidere

Chef Store Arno, il market autostradale di Chef Express (Gruppo Cremonini), nell’area di servizio Arno Ovest, ha rinnovato il suo look. Grazie a Zenith Shop Design, società di Cefla,  lo store ha infatti realizzato un radicale restyling negli arredi.

totaleChef Express Arno totale

Un’immagine nuova, quella scelta da Chef Express, caratterizzata da un’idea centrale: creare uno spazio di sosta, non una via d’uscita con un percorso forzato, come avviene attualmente in quasi tutti i market autostradali. Il risultato è quindi un layout multipercorso (“fast” più veloce per uscire, “slow” per i prodotti tipici regionali, “tech” che privilegia elettronica, telefonia, ecc.) dove è il cliente a decidere dove andare, all’interno di uno spazio reso attrattivo dalle zone espositive ordinate secondo un’organizzazione modulare.

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Led: particolare

Arredi peculiari
Superfici ed elementi in legno caratterizzano il format. I prodotti tipici, espressione del territorio che ospita ciascun punto vendita, vengono proposti al consumatore anche grazie a tavoli ed espositori che richiamano un tradizionale mercato rionale italiano.
Altro tratto distintivo dei nuovi Chef Store è l’illuminazione, costituita da soluzioni flessibili a tecnologia LED, che conferiscono una marcata atmosfera al locale. L’illuminazione è prodotta dalla stessa Cefla nella sua nuova azienda C-LED, specializzata nei sistemi per il visual merchandising, l’interior e l’outdoor design e per l’illuminazione industriale. Di grande eleganza, infine, sono i montanti e le cornici che, evidenziando le scaffalature, fungono da punto focale e delimitano i diversi mondi merceologici, ciascuno di questi identificato anche da un colore dedicato.

Cefla Shopfitting ha curato anche i varchi di accesso dello spazio di vendita che, essendo in un’area di servizio, potrebbe venire chiuso nelle ore notturne. A tal fine è stata creata un’apposita soluzione utilizzando lamiere speciali, simulando l’effetto di una serranda.

“Siamo particolarmente soddisfatti del risultato di questa personalizzazione – commenta Mario De Santis direttore tecnico di Zenith Shop Design – e di aver contribuito, con il nostro know-how e il nostro prodotto, a questo importante risultato ottenuto da Chef Express, che certamente alza notevolmente l’asticella della qualità dell’ambiente e dell’accoglienza nei punti vendita all’interno di un’area di servizio”.

Elio e le Store Tese festeggiano i 50 anni di Caviro

Elio e le Storie Tese in piazza del Popolo a Faenza per un concerto gratuito: è stato questo il regalo che Caviro ha fatto al territorio che la ospita in occasione dei 50 anni dalla fondazione della Cooperativa Agricola.

Mezzo secolo di crescita contraddistinta da piccoli e grandi passi che hanno portato il Gruppo a essere leader italiano per quota di mercato, superiore all’8%, e awareness dei propri marchi. Caviro ha saputo rinnovarsi continuamente trainando lo sviluppo del comparto attraverso l’eccellenza, l’innovazione e la solidità della propria base sociale: 12.000 viticoltori che costituiscono la più grande filiera vitivinicola in Italia, 34 cantine in 8 regioni per un totale di oltre 30.000 ettari e la produzione del 10% dell’uva italiana. Grazie a marchi come Tavernello, Castellino e BotteBuona l’azienda presidia oggi la fascia del consumo quotidiano, mentre il portafoglio di marchi superpremium, Cesari e Leonardo Da Vinci, si è recentemente aggiunto alla compagine con vini che, dal Veneto alla Toscana, sono considerati fra i migliori ambasciatori dell’Italia nei mercati mondiali.

Proprio per festeggiare questo importante anniversario la Cooperativa ha dato appuntamento lo scorso mercoledì 29 giugno in Piazza del Popolo per il concerto tappa del loro tour estivo “Energumeni in ferie”, anteprima dell’Emilia Romagna Festival supportata proprio dal Gruppo faentino. Una peculiare storia di successo quella di Caviro, così come quella di Elio e le Storie Tese, partiti con una carriera ‘local’ per poi esplodere a livello nazionale.

Caviro_logo_web_0x540«Quest’anno festeggiamo una ricorrenza davvero significativa per il Gruppo. Il merito è di tutti coloro che durante la vita della Cooperativa hanno dato il loro imprescindibile contributo: dai fondatori, che per primi hanno avuto la capacità di visione che ha determinato il carattere e la forza di Caviro, a tutti i soci, collaboratori e dirigenti di ieri e di oggi, commenta Carlo Dalmonte, Presidente di CaviroSca. Proprio per celebrare questo storico anniversario abbiamo deciso di fare un regalo ai cittadini di Faenza: un concerto gratuito in piazza del Popolo di Elio e le storie tese che speriamo possa non solo far divertire, ma anche contribuire a rinsaldare ancora di più il nostro legame con i cittadini, anzi le persone, che come noi vivono e lavorano in un territorio che conferma ogni giorno la sua forte capacità produttiva», conclude Dalmonte.

Una scelta decisamente originale quella di supportare l’Emilia Romagna Festival per il concerto di Elio e le storie tese, ma ricca di ragioni alla base. La band de “La terra dei cachi”, “Cara ti amo” e “La bella canzone di una volta”, per citare alcuni storici successi, ha infatti più di un punto in comune con il Gruppo, che non a caso ha puntato proprio su di loro per celebrare i suoi primi cinquant’anni di vita. Innanzitutto, lo spirito avanguardista. Se gli Elio e le storie tese infatti sono partiti in sordina calcando i palchi off del milanese proponendo codici musicali alternativi, Caviro ha anticipato i tempi non solo facendo debuttare sul mercato nel 1983 il Tavernello confezionato in Tetra Pak, ma anche perché ha creato una realtà decisamente innovativa su un doppio livello: da un lato dal punto di vista del prodotto, dall’altro per l’approccio lungimirante in termini di sostenibilità, che ha portato il Gruppo a diventare un modello di economia circolare, strategia che valorizza trasversalmente tutte le risorse disponibili con l’obiettivo di sradicare il concetto di rifiuto.

Ancora, Caviro e questa storica band italiana hanno in comune la genuinità e la trasparenza con la quale comunicano ai loro pubblici. Una chiarezza che ben si collega alla poliedricità musicale degli Elii, affiancabile al business multiforme che caratterizza Caviro. Ma il tratto che più fortemente accomuna il percorso degli artisti e quello della Cooperativa è sicuramente quello della popolarità che trasversalmente ha portato entrambi ad avere un vasto successo nel loro campo. I prodotti Caviro, dal vino alla distilleria, sono oggi apprezzati in tutto il mondo. Sono queste quindi le ragioni che hanno portato Caviro a supportare l’Emilia Romagna Festival per il concerto di Elio e le storie tese, un’occasione di festa aperta a tutti per dire grazie al territorio che ha visto nascere una storia di successo come quella che caratterizza il Gruppo.

«Valorizzare mezzo secolo di vita di un’azienda di successo come Caviro, dichiara il sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi significa prima di tutto rendere merito ai lavoratori, ai soci, e alle capacità di coloro che hanno guidato la Cooperativa nel corso degli anni. Celebrare questo anniversario attraverso un grande evento di festa offerto a tutta la cittadinanza, oltre ad arricchire il cartellone estivo del nostro centro storico, testimonia lo stretto legame dell’Azienda con la città. Un legame che non è mai venuto meno e che ci rende orgogliosi».

«Cinquant’anni sono un traguardo importante, prosegue Dalmonte. Vogliamo mettere da parte la retorica e onorare insieme un’occasione speciale festeggiando con tutti coloro che hanno collaborato con noi. Questo è solo l’inizio di un percorso che, ne sono certo, porterà a nuovi successi».

Temporary Store: Häagen-Dazs, il gelato newyorkese, debutta a Milano

Temporary Store, una formula sempre più apprezzata, che ha fatto venire l’acquolina in bocca anche al famosissimo gelato newyorkese Häagen-DazsTM. Non a caso, infatti il premium brand di General Mills, distribuito in Italia dal gruppo Eurofood, ha deciso di rafforzare la presenza sul mercato italiano puntando sul proximity marketing e inaugurando il suo corner all’interno della Stazione Cadorna.
Per il debutto di Häagen-DazsTM, Eurofood ha scelto di affidarsi ancora una volta alla consolidata esperienza di Adverteam, con cui vanta una lunga e proficua collaborazione. Per questo esclusivo progetto di retail, l’agenzia milanese “around the line” ha ideato il concept, progettato l’allestimento e gestito il coordinamento delle attività.
Adverteam_temporary Haagen Dazs_4Il risultato sarà sotto gli occhi di viaggiatori, turisti, curiosi, pedolari e …. golosi: infatti dal 29 giugno al 31 luglio il flagship, situato proprio al centro della stazione ferroviaria, rimarrà aperto 7 giorni su 7, dalle 11 alle 21.30, per proporre un’ampia selezione di prodotti, dalle inconfondibili pinte alle minicups, in versione singola o multipack, fino alla novità 2016: i golosi stecchi. E per chi non sa rinunciare a nessun gusto, disponibile anche l’esclusiva borsa refrigerata, per mantenere intatta la freschezza del proprio gelato.
A supporto dell’attività di proximity marketing, Adverteam ha gestito la pianificazione di videocomunicazioni sul circuito Expomedia presente nello scalo ferroviario, incluso il ledwall esterno.

Gruppo Selex cresce del 5,6% vs 2014 e stanzia 152 milioni per le nuove aperture

Gruppo Selex cresce ancora e consolida la sua presenza sul territorio. Nel 2015 il fatturato complessivo è arrivato a 9,95 miliardi di euro, con un incremento del 5,6% rispetto al 2014.  Positivo anche l’andamento dei primi quattro mesi del 2016. Da gennaio a fine aprile il Gruppo ha infatti registrato un aumento del + 4,9% se si considerano tutti i canali e le aperture di nuovi punti di vendita. I risultati sono stati presentati nel corso dell’Assemblea annuale Selex, tenutasi il 1 luglio a Siviglia (Spagna), con approvazione del bilancio 2015.

Il dato sulla crescita Selex a rete costante sempre nei primi quattro mesi dell’anno è + 0,7%, in controtendenza rispetto al settore della grande distribuzione italiana, che ha invece registrato un trend negativo, pari a – 1,3% ( iper + super, dati Nielsen). Selex rafforza la sua posizione al terzo posto tra i retailer, con una quota di mercato dell’11,6% (dati IRI, gennaio 2016) e conferma una stima di chiusura anno a 10,25 miliardi di fatturato.

Al buon andamento del Gruppo Selex hanno contribuito anche le performance dei prodotti a marca del distributore. In particolare le linee specialistiche premium e quelle salutistiche hanno registrato nei primi quattro mesi dell’anno un incremento delle vendite del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

I risultati positivi conseguiti nei primi quattro mesi dell’anno premiano l’impegno di Selex  sul fronte del miglioramento continuo dell’offerta, in particolare nei reparti più strategici come i freschissimi e l’area salute e benessere.

«Abbiamo lavorato in questi mesi per rinnovare la rete, migliorare la specializzazione dei reparti emergenti e rafforzare il posizionamento distintivo delle nostre insegne – ha sottolineato Maniele Tasca, Direttore Generale del Gruppo Selex- Parallelamente abbiamo presidiato attentamente l’area convenienza. Lo scorso anno grazie alle promozioni, i consumatori che hanno fatto la spesa nei nostri punti di vendita hanno risparmiato 450 milioni di euro».

Il programma di sviluppo

Per le nuove aperture (69 le unità previste entro la fine dell’anno) e la modernizzazione di punti di vendita esistenti, che porteranno all’assunzione di centinaia di nuovi collaboratori, sono stati stanziati 152 milioni di euro.

«Nonostante il 2016 non abbia ancora visto l’affermarsi di una ripresa robusta dell’economia – ha detto Dario Brendolan, Presidente del Gruppo Selex – il nostro Gruppo ha scelto di proseguire con decisione sulla strada dello sviluppo, studiando moderni formati di punti vendita radicati nel territorio e sempre attenti alle nuove tendenze di consumo e alle tradizioni delle comunità in cui operano».

Alviero Martini veste il gusto

Alviero Martini, lo stilista viaggiatore, è stato scelto dall’Antica Distilleria Petrone per “vestire” una collezione di cinque liquori tipicamente italiani.

Il risultato?

denim pistacchio scontornatoUna collezione fashion di liquori il cui packaging riprende la stampa del nuovo pattern con i timbri del passaporto della collezione di pelletteria Passport firmata da Alviero Martini. E così le bottiglie delle creme aromatizzate, espressione della tipica tradizione italiana della distilleria, sono rivestite da un involucro con la stampa dei timbri del passaporto nei colori in tono con il contenuto: bianco per il Limoncello, azzurro denim per la crema al Pistacchio, marrone per la crema Cappuccino, arancione per quella al Melone e infine nero per la Guappa, un’inedita miscela di latte di bufala e brandy invecchiato.

Presentata con successo al recente Vinitaly, la linea di liquori fashion è venduta sia come singola bottiglia sia nell’elegante kit arricchito da un porta passaporto della collezione Passport firmata ALV. La distribuzione avviene in selezionate enoteche e negozi specializzati, nonché presso i duty free shop degli aeroporti per un acquisto o un regalo da esportare nel mondo come emblema di stile e gusto tutto italiano.

 

 

 

Italiani e gusto: vince la voglia di sperimentare e condividere nuovi sapori

Italiani novelli Magellano del gusto, sempre pronti a esplorare e a sperimentare sapori diversi. Ecco quanto emerge da una ricerca realizzata da YouGov e commissionata da Coca-Cola (in tutta Europa) per esplorare l’esperienza multi-sensoriale di gustare cibi e bevande, le preferenze e i luoghi comuni.

Stando all’indagine, il 41% degli italiani si definisce “avventuroso” quando si tratta di provare nuove esperienze di gusto e, la stessa proporzione, afferma che l’inclinazione a indagare sapori nuovi ed “eccitanti” è anche dettata dal desiderio di poter dare consigli e fare delle raccomandazioni a parenti e amici.

Ma da cosa dipende questo istinto all’esplorazione e alla condivisione di nuovi gusti?

Secondo Charles Spence, professore di Psicologia Sperimentale del Dipartimento di Psicologia Sperimentale dell’Università di Oxford, la causa è da ricercare nel fatto che “una serata al ristorante non è solo un momento con la famiglia o gli amici, ma un’opportunità di fotografare e condividere quello che si mangia con tutti. Ogni esperienza è associata a una “raccomandazione” (a un “devi provarlo” o “non devi assolutamente farlo”), creata da noi stessi o frutto di un sentiment sociale che condividiamo”.

Schermata 2016-06-30 a 16.19.16Anche se il boom che in questi anni ha travolto le trasmissioni che parlano di food, ha certamente influito su questo “trend sperimentale” di nuovi piatti e ricette.

Peccato però che la vita frenetica abbia investito anche la convivialità e le esperienze di gusto: se ne lamenta ben il 38% degli intervistati.

Nonostante questo, è curioso il fatto che la cosa maggiormente ricordata dagli italiani di un evento sia proprio quello che hanno mangiato o bevuto (30%) o che ben il 42% degli italiani sia più propenso a provare nuovi sapori in estate, con l’arrivo del clima più caldo.

Ma quali sono i sapori prediletti? 

Anche se più della metà degli intervistati (52%) non sa quanti sapori fondamentali (dolce, salato, acido/aspro, amaro e umami) esistano il 46% del campione propende per le esperienze di gusto dolci”.

Ulteriore trend condiviso in Europa e che la grande maggioranza degli intervistati (il 75% in Italia) in una classifica tra i 5 sensi più apprezzati predilige la vista (contro un 39% che riconosce nel gusto il senso che dà più piacere.Schermata 2016-06-30 a 16.19.25

In merito a questa evidenza, Charles Spence spiega che “vista, udito, tatto e olfatto, hanno tutti un impatto indipendente sulla nostra percezione del gusto. In particolare i segnali visivi sono fondamentali perché aiutano ad impostare le aspettative che ancorano la successiva esperienza di degustazione”.

Per Annalisa Fabbri – Direttore Marketing Coca-Cola Italia un aspetto molto importante della ricerca è proprio il ruolo svolto dalla vista, “ di cui – spiega – siamo già a conoscenza da molto tempo e sulla quale abbiamo sempre lavorato per rendere Coca-Cola un brand iconico. Parallelamente la nostra attenzione è rivolta all’innovazione continua e un punto fermo in tal senso è proporio il sapere che tutti i nostri prodotti fanno leva sui sensi e che ogni cambiamento non deve però compromettere l’unicità del gusto Coca-Cola”.

Shopping, un evento sempre più a dimensione famiglia

Shopping e figli: una contraddizione? Non in Italia, dove ben il 73% dei genitori il più delle volte porta con sé la prole a fare acquisti, e il 29% addirittura sempre (con picchi decisamente più alti al Sud e tra le coppie più giovani). Ecco quanto emerge dalla ricerca realizzata da Neinver, 2° player europeo nel settore degli outlet, in collaborazione con ANPE, l’Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani.

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DOMANDA: «Lei porta con sé il figlio/a/i a fare shopping (di abbigliamento, accessori)»

 

Quando

Lo shopping per l’80% degli italiani è concentrato nei weekend e per il 40% è vissuto come un’occasione familiare, percentuale che sale al 47% per i papà. È un momento giudicato positivamente dal 78% dei genitori, perché è capace di rasserenare (50%) e dare felicità (28%).

Dove e perché

Il 40% del campione propende per gli outlet, apprezzati per varie ragioni. Particolarmente graditi: la comodità di parcheggio (75%), le aree gioco (64%), gli spazi aperti per passeggiare (47%).

DOMANDA: «Cosa non deve mai mancare nel luogo dello shopping se si va con i bimbi?»
DOMANDA: «Cosa non deve mai mancare nel luogo dello shopping se si va con i bimbi?»

 

 

 

 

Laura Andreoletti, Country Manager di Neinver in Italia, ha confermato, con la sua dichiarazione, i risultati dell’indagine “Nei nostri centri il 50% circa dei visitatori viene con la famiglia, più della metà con bambini sotto i dieci anni”.

Dal canto suo, Luisa Piarulli, Presidente ANPE, ha commentato: “In una società complessa, nella quale predomina l’Avere piuttosto che l’Essere, educare allo shopping riveste un ruolo quanto mai significativo. Può rappresentare un’attività educativo-formativa utile nel percorso evolutivo e preziosa nella definizione di un’identità responsabile, purché sia vissuto come un evento piacevole e coinvolgente. Fare shopping con i genitori costituisce inoltre la premessa pedagogica per un’educazione al consumo consapevole e favorisce un primo approccio verso la comprensione dell’economia e dei suoi impliciti (risparmio, scelta, ponderatezza…)

Come

Qual è il comportamento dei bambini, in giro per negozi? È veramente incontrollabile? Contrariamente a quanto si possa pensare, le cose vanno meglio del previsto: solo 1 genitore su 4, infatti, lamenta che il proprio bimbo tocchi tutto ciò che vede, corra per il negozio (23%) o faccia i capricci perché gli si compri qualcosa a ogni costo (23%).Unico vero, grande “nemico” è la noia cui i piccoli reagiscono con broncio (1 su 2) pianti (9) e urla (11%), reazioni che mettono in difficoltà il 44% dei genitori.

DOMANDA: «Come reagiscono di solito i suoi figli di fronte a un NO? »-«E voi genitori, come reagite di fronte ad un capriccio?»
DOMANDA: «Come reagiscono di solito i suoi figli di fronte a un NO? »-«E voi genitori, come reagite di fronte ad un capriccio?»

Naturalmente le reazioni degli adulti sono variegate: si passa per esempio da un 10% che li rimprovera severamente, a un 3%, che, invece, cede alle richieste dei figli pur di metterli a tacere.

Come acquistano i genitori

Anche i piccoli hanno voce in capitolo: tanto è vero che il 58% dei genitori lascia sempre esprimere loro le proprie preferenze, mentre il 22% dichiara di non potersi esimere, visto che i propri figli hanno già dei gusti e uno stile ben precisi e solo il 20%, invece, sceglie senza tener conto di ciò che il bimbo chiede.

Tuttavia ciò non significa che gli adulti siano in balia della prole: solo il 20% dei genitori procede all’acquisto senza che ve ne sia effettiva utilità, ma esclusivamente per il piacere di gratificare i figli e meno ancora (15%) sono quelli che usano l’acquisto come “elemento di negoziazione”, legandolo al rispetto di un patto.

 

 

Rio Mare ottiene la certificazione per il suo sistema di tracciabilità all’avanguardia

Rio Mare taglia un traguardo importante, ottenendo –  prima azienda italiana produttrice di tonno e tra le prime al mondo – la certificazione internazionale ISO 22005 (Sistema di rintracciabilità nelle filiere agroalimentari) rilasciata da DNV GL  – un ente terzo di certificazione leader mondiale nel settore. Un riconoscimento importante al suo sistema di tracciabilità all’avanguardia, che consente di monitorare una filiera complessa come quella del tonno. Questo importante progetto, che coinvolge oltre 500 referenze prodotte su 10 linee produttive, permette di ricostruire la storia di ogni confezione, oltre a mettere in relazione dati, analisi e controlli lungo tutta la filiera. Infatti, grazie ad un processo all’avanguardia, che sfrutta tutte le potenzialità digitali di mappatura, conservazione dei dati e connessione in tempo reale, Rio Mare verifica ed esamina tutti i suoi fornitori a livello globale monitorando e controllando tempestivamente i dati sugli approvvigionamenti, ivi compresi quelli relativi alla diversificazione dei metodi di pesca utilizzati, delle specie di tonno e delle area di pesca.

Grazie a questo sistema i consumatori possono conoscere, per ogni singolo prodotto di Rio Mare, tutte le informazioni relative alla provenienza della materia prima attraverso i siti web www.riomare.it e www.riomare.com: il tipo di nave utilizzata per la pesca, la sua nazionalità, la zona geografica, la data in cui la pesca è avvenuta, la tecnica di pesca utilizzata, la specie di pesce inscatolato e la data del suo inscatolamento.

“Siamo particolarmente orgogliosi di aver ottenuto la prestigiosa certificazione internazionale per la tracciabilità della filiera del tonno, un primato che ci pone come azienda all’avanguardia anche in tema di pesca sostenibile e sicurezza alimentare. Questo importante traguardo, ci permette infatti di controllare in tempo reale la materia prima utilizzata nei nostri prodotti, di monitorare costantemente lo stato di avanzamento dei nostri impegni per una pesca sostenibile e di comunicare ai nostri consumatori, in maniera trasparente e credibile, dati certificati da un importante ente terzo indipendente come DNV GL” – afferma Luciano Pirovano, Corporate Social Responsibility Director di Bolton Alimentari – “Si tratta di uno sforzo imponente considerando che sono oltre 3 milioni le lattine prodotte giornalmente nello stabilimento di Cermenate, il più grande e tecnologicamente avanzato d’Europa”.

“La certificazione di rintracciabilità di filiera secondo lo standard internazionale ISO 22005 ottenuta da Bolton Alimentari, consente di identificare e tenere traccia di ogni aspetto dell’attività degli operatori coinvolti nella supply chain del tonno; dal ricevimento del prodotto negli stabilimenti di prima lavorazione fino allo stabilimento di produzione in cui il tonno viene preparato in lattina o vasetto, allo stoccaggio nei magazzini fino alla vendita ai distributori.” Spiega Carmine Lamanna, Food&Beverage External Relations Manager, di DNV GL. “Un risultato importante che vede nella trasparenza e affidabilità dei valori da perseguire, chiave per la relazione con il consumatore”.

L’iniziativa è espressione del più ampio progetto di Corporate Social Responsibility di Rio Mare denominato “Qualità Responsabile” le cui aree di azione sono: la pesca e la tutela dell’ecosistema marino, il rispetto dell’ambiente, il rispetto delle persone e la corretta alimentazione. L’impegno dell’azienda, infatti, è quello di garantire ai consumatori una qualità a 360° perseguita responsabilmente lungo tutta la filiera, nel rispetto dell’ambiente e delle persone, dal mare alla tavola.

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