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Rovagnati amplia la sua gamma di prosciutto a dadini

ROVAGNATI amplia la gamma dei suoi salumi con nuove referenze alla linea Dadini.

Quattro, oggi, le varietà comprese nella linea: dadini di cotto nelle confezioni da 100gr e in quella doppia da 90gr ciascuna; dadini di pancetta dolce nella confezione da 100gr e in quella doppia da 100gr ciascuna; dadini di pancetta affumicata, nella confezione da 100gr e in quella doppia da 100 gr ciascuna e dadini di guanciale, nella confezione da 100 gr.

A partire dalle prossime settimane (ed eccoci alla novità!) alle referenze già esistentisi aggiungeranno  due lanci: una nuova ricetta, ancora più gustosa, per i Dadini di prosciutto cotto a marchio Rovagnati disponibili nella confezione da 90 gr, e la new entry Dadini di prosciutto cotto Snello da 90 gr., tanto sapore unito a genuinità con solo il 3% di grassi.

Snello ROVAGNATI[1]

Le nuove referenze rispecchiano l’equilibrio ideale fra il piacere del palato e una sana alimentazione, essendo il risultato della selezione delle migliori carni, lavorate con la competenza, la passione e la scrupolosità che ROVAGNATI da oltre 70 anni garantisce ai suoi consumatori.

I cubetti, presentati in pratiche confezioni salva freschezza, sono disponibili nel banco frigo dei punti vendita della grande distribuzione (ipermercati, supermercati, etc.) e del canale normal trade (salumerie, macellerie, panetterie, ortofrutta, negozi di generi alimentari, etc).

illy mette in mostra l’arte sostenibile: otto artisti riflettono sui temi di Expo

Provengono tutti da Paesi produttori di caffè gli otto artisti coinvolti da illy nel corso degli ultimi due anni per interpretare le illy sustainArt Collection, due collezioni di tazze da caffè per Expo Milano 2015 di cui illy è Official Coffee Partner. Fino al 31 agosto le opere firmate da Adán Vallecillo, Elias Sime, Esteban Piedra León, Naufus Ramírez-Figueroa, Felipe Arturo, Ernesto Bautista, Wanja Kimani e Marcelo Moscheta sono in mostra all’illyartlab alla Triennale di Milano.

“Sustainable connections – the illy sustainArt world” non vuole essere una semplice mostra d’arte ma anche una riflessione sui tema della sostenibilità: le tecniche e pratiche artistiche utilizzate nella realizzazione dei lavori esposti infatti stimolano il dialogo sul significato di sostenibilità nei rispettivi territori di provenienza e raccontano nuove frontiere della creatività, in un viaggio multidisciplinare alla scoperta delle nuove tendenze che caratterizzano la scena artistica internazionale.

Gli otto artisti sono stati selezionati nell’ambito del progetto illy sustainArt, ideato nel 2007 da illy per estendere alla comunità artistica internazionale il suo approccio a una crescita sostenibile. Il programma offre così occasioni di visibilità ai talenti creativi dei Paesi emergenti. Il sito www.illysustainArt.org è diventato una sorta di vetrina aperta sul mondo dell’arte contemporanea, luogo d’incontro e di scambio culturale per artisti e curatori, che hanno la possibilità di mostrare e far conoscere il proprio lavoro.

I Roero di Panificio Spar portano la tradizione di qualità sullo scaffale dei grissini

Da settembre i grissini Roero di Panificio Spar arriveranno sugli scaffali di molte catene. Fin qui nulla di particolarmente eclatante: un’altra referenza ad affollare la categoria dei derivati del pane. Ma se si considera il progetto che sta alla base e la storia del Panificio Spar, allora le cose cambiano. Non poco.

Cominciamo dalla storia, che è paradigmatica di quella di tante piccole e medie imprese familiari cresciute con in testa un’idea precisa: produrre con un processo di artigianato industriale le specialità del territorio dove operano. La storia di Spar comincia nel 1982 con l’dea di creare un consorzio di panificatori nella zona del Roero, nella Provincia Granda di Cuneo, dove la passione per il lavoro e per fare le cose bene è connaturata alle persone (Farinetti docet!).

Poi negli anni Novanta subentra la famiglia Bertolusso che imprime una svolta, avendo capito che il pane in grande distribuzione stava cominciando ad avere un ruolo diverso. E così si comincia a pensare al pane surgelato da cuocere nel punto vendita.

Enrico Bertolusso
Enrico Bertolusso

«Da quattro persone siamo presto cresciuti a oltre trenta – racconta Enrico Bertolusso, uno dei tre fratelli della seconda generazione oggi alla guida del Panificio Spar – e l’azienda si è strutturata e organizzata in modo da poter affrontare la supply chain del freddo senza derogare ai principi di qualità del prodotto, che amiamo riassumere in tre concetti di base: procedimenti di lavoro artigianali, ingredienti garantiti, territorialità. A supportare il nostro impegno sono poi arrivate le certificazioni BRC/IFS per i fornitori della Gdo riconosciute a livello internazionale».

Consolidato nel corso degli anni il ruolo di fornitori della grande distribuzione, la famiglia Bertolusso ha cominciato a pensare allo sviluppo di un proprio marchio, con un percorso inverso rispetto a quello di molti altri fornitori e copacker della Gdo.

Nasce così la linea di grissini Roero in otto varianti rigorosamente stirati a mano. «Siamo partiti da alcune considerazioni di fondo», spiega Bertolusso. «È vero che per quanto riguarda la categoria dei grissini abbiamo di fronte decine di proposte per diverse scale di prezzo. Ebbene, c’è una cosa che li accomuna tutti, compreso i nostri. Sono prodotti poveri: acqua, farina, lievito essenzialmente. Ma secondo noi è il processo di produzione che fa la differenza. I Roero hanno una percentuale bassa di lieviti, ma la lievitazione della pasta madre dura dalla 16 alle 24 ore, utilizzano solo olio di oliva italiano, nessuna margarina e niente olio di palma. E soprattutto sono stirati a mano. Tutto ciò conferisce al grissino quella leggerezza e quella fragranza tipica delle produzioni del nostro territorio. Senza dimenticare il gusto e il sapore del vero grissino originale. Non dimentichiamo che nel Roero il grissino ha una tradizione che data dal Seicento, quando apparve per la prima volta».

stiratura grissini
Una fase della stiratura a mano dei grissini Roero

Otto referenze non sono un po troppe?

«Abbiamo considerato che fossero necessarie per allargare il target dei consumatori. Se in Piemonte la cultura del grissino classico all’olio d’oliva o all’extravergine è fortissima, nelle altre regioni la modalità di consumo può essere quello dello snacking, dello spezzafame nel corso della giornata. Così si spiegano le varianti alla pizzaiola, alle olive, al sesamo tostato, al rosmarino, al mais e alle cipolle fritte. Il nostro obiettivo è quello di raggiungere tutti i potenziali utilizzatori in tutte le regioni d’Italia. E stiamo cominciando anche a proporre i Roero all’estero».

 

Packaging fuori dai luoghi comuni e qualità e cura nella produzione ne fanno un prodotto premium?

«Sicuramente non si rivolge a chi cerca solo il prezzo. Diciamo che il posizionamento di prezzo non è nell’area del superpremium, ma crediamo a un giusto compromesso in grado di valorizzare la qualità che vogliamo proporre. Se riusciremo a far capire ai figli dei nostri acquirenti che questo è il gusto del grissino, i risultati non mancheranno».

 

Il lancio è previsto per settembre. Quali azioni di comunicazione prevedete?

Gli investimenti saranno concentrati in oltre 4.000 passaggi su radio locali e nazionali oltre ad affissioni nelle principali stazioni delle città italiane e al web. Per il 2016 sono previsti investimenti in tv, radio e web.

Eataly raddoppia a Roma in Piazza della Repubblica in collaborazione con il Gruppo Ethos

Il palazzo dove apre Eataly in piazza della Repubblicaa roma, di fianco al Boscolo Esecra Hotel (foto: via Boscolo Hotels)

Tutto è quasi pronto per l’inaugurazione del secondo store di Eataly a Roma in Piazza della Repubblica, dove l’inaugurazione inizialmente prevista per il 9 luglio è stata spostata al 14 per problemi tecnici, proprio là dove fino a poco tempo fa c’era un McDonald’s. Una vera nemesi, un avvicendamento gravido di significati!

Ultimi giorni di lavoro per Eataly Repubblica
Ultimi giorni di lavoro per Eataly Repubblica

1500 mq, che comprendono 7 luoghi di ristoro: il ristorante dei salumi e formaggi, l’area pizza e focaccia al taglio con la pasticceria di Luca Montersino e il bar, il ristorante della carne, del fritto, della pasta e della pizza e la gelateria Lait; 2000 prodotti di alta qualità in vendita nel reparto mercato e una sala eventi; il reparto enoteca e la birreria.

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Eataly Repubblica nasce dalla collaborazione tra Eataly e il Gruppo Ethos, azienda già affermata nel settore enogastronomico lombardo. Gruppo Ethos nasce nel 1988 con la Trattoria Sanmauro, nel cuore della Brianza, e diventa poi un gruppo di sei ristoranti nelle province lombarde di Lecco, Monza e Brianza e nella città di Milano.

Gli “Alti Cibi” di Eataly saranno affiancati dall’approccio sostenibile del gruppo Ethos alla ristorazione e all’alimentazione, con l’intento di far camminare insieme l’educazione al palato, il racconto del cibo e l’educazione alimentare.

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Beppe Scotti, Amministratore Delegato di Gruppo Ethos, commenta così questa collaborazione:

«Per noi che siamo ristoratori, l’opportunità di confrontarci con uno dei più riconosciuti player per la vendita e somministrazione di alimentari su scala mondiale è una straordinaria opportunità di crescita: potremo sperimentare un modello di business diversificato in cui la ristorazione è affiancata al mercato. Un format che abbina la distribuzione organizzativa all’artigianalità e all’eccellenza, che è un po’ lo stesso principio che guida lo sviluppo strategico del Gruppo Ethos».

Il Presidente di Eataly, Francesco Farinetti è entusiasta di questo incontro, che porterà sicuramente un valore aggiunto sia alla storia delle due aziende, sia alla Capitale: «La qualità delle aziende nasce dalla qualità delle persone che vi lavorano. Da qui nasce l’incontro con il Gruppo Ethos con cui da subito abbiamo trovato comunità di valori e di intenti. Siamo molto contenti di poter portare la qualità di Eataly nel centro di Roma in una location affascinante che siamo sicuri conquisterà un pubblico ancora più vasto».

Amazon inventa il Prime Day, le promozioni in un giorno su scala globale

La macchina promozionale di Amazon non si ferma e così, in occasione del suo ventesimo compleanno, il 15 luglio sarà Prime Day, una giornata globale di sconti che, scrive Amazon in una nota, offrirà un numero di offerte ancora maggiore rispetto al Black Friday, in esclusiva per i clienti Prime.

Mercoledì 15 luglio, infatti i nuovi iscritti e i già clienti Prime potranno ordinare centinaia di prodotti scontati, grazie a offerte lampo e offerte del giorno a loro riservate, e di ricevere il tutto con spedizioni veloci e gratuite.

Oltre all’Italia, le offerte sono disponibili in Gran Bretagna, Stati Uniti, Spagna, Giappone, Germania, Francia, Canada e Austria.

Il servizio Prime è stato lanciato in Italia  nel 2010 e offre agli iscritti consegne in 2-3 giorni su milioni di prodotti e consegne in un giorno su più di un milione di prodotti in più di 6000 comuni. I clienti Prime possono inoltre beneficiare delle Offerte in Anteprima su Amazon BuyVIP dalle 22:00 della sera precedente il loro inizio.

I tempi di consegna sempre più ridotti sono un terreno di competizione molto forte nel canale online e, tra delivery e pick-up, nell’alimentare la partita si gioca sul filo delle ore. Anche Amazon non è da meno e così recentemente è stata introdotta per gli iscritti a Prime la consegna gratuita in un giorno lavorativo su più di un milione di prodotti in catalogo. I clienti Prime possono inoltre usufruire dello sconto fino al 50% sul servizio “Spedizione Sera” disponibile nell’area milanese, che consente di ordinare i prodotti fino alle 12:00 e di riceverli la sera stessa entro le 21:00.

Al Senso ritrovato di Plef in Expo è di scena il lavoro per la sostenibilità

Proseguono gli appuntamento della serie il Senso ritrovato  in Expo 2015 organizzati da Plef – Planet life economy foundation, fondazione senza scopo di lucro che si occupa di dare concretezza ai principi della Sostenibilità promuovendo la realizzazione di un nuovo modello economico e sociale in grado di creare vero “Valore” (economico, sociale, ambientale, umano) superando le tesi contrapposte della “Crescita” o della “Decrescita”.

Il 7 luglio sempre alla Cascina Triulza, lo spazio della società civile all’Esposizione universale, è la volta del workshop dedicato a Il lavoro dell’uomo, il lavoro del consulente di management per la sostenibilità.

La sostenibilità dell’azione economica dell’uomo e del suo stile di vita sono la vera sfida dell’oggi e dei decenni a venire, si legge nella presentazione del workshop. In questa sfida essenziale è l’apporto dei consulenti di management che, con le loro competenze, sono i naturali portatori d’innovazione e cambiamento.

L’evento promosso da Apco, Associazione italiana dei consulenti di management, assieme al proprio network internazionale, ICMCI, vuole portare su questa sfida i professionisti italiani e i loro colleghi di ben 54 Paesi, affinché le eccellenze non rimangano sconosciute o isolate, ma costituiscano radice e stimolo all’ulteriore divulgazione di una cultura della sostenibilità, consapevole sintesi di idealità e convenienze.

Qui il programma. Per iscrizioni e informazioni rivolgersi ad Apco (02 7750449).

Ahold Delhaize sceglie Pedon come co-packer per una nuova linea bio

Albert Heijn, il maggior retailer olandese e parte del gruppo Ahold Delhaize, ha commissionato a Pedon la produzione e il confezionamento di una linea di cereali, risi e legumi bio. I prodotti a marchio AH sono distribuiti in 966 supermercati della catena nei Paesi Bassi, con la possibilità di estendere, in un prossimo futuro, la distribuzione in Germania e Belgio.

La gamma prodotta da Pedon comprende sette referenze a rapida cottura, provenienti da agricoltura biologica, che conciliano benessere e qualità dei prodotti con praticità e velocità di preparazione e sono adatte anche a chi segue un regime alimentare vegetariano o vegano.

Novità assoluta sono le referenze couscous di farro integrale, mix di riso e cereali Incas e mix di riso, soia e lenticchie che si aggiungono ai già noti quinoa, bulgur, 5 cereali e il mix riso e cereali per un’ampia e variegata offerta a scaffale.

Albert Heijn è la principale insegna della grande distribuzione olandese facente capo alla multinazionale Ahold che ha recentemente annunciato l’acquisizione del 61% delle quote azionarie del retailer belga Delhaize, creando così il gruppo Ahold Delhaize che, con un fatturato di 54 miliardi di euro (il quarto più grande in Europa) e oltre 6.500 store in tutto il mondo, controllerà il 4% del mercato alimentare statunitense.

Nel Biomarket Naturasì a Expo i banchi refrigerati di Costan a impatto zero

Uso più razionale delle risorse, bassi consumi energetici, tutela ambientale sono, in senso lato, dei pilastri su cui si fonda il settore del biologico e contemporaneamente sono anche temi cruciali per Expo. Da queste pemesse nasce la collaborazione di Costan (marchio del gruppo Epta) con Naturasì, presente a Expo proprio con il Biomarket, un punto vendita di 350 metri quadrati nel cuore del Parco delle Biodiversità, dove l’esperienza d’acquisto si coniuga con la sostenibilità. E che per Naturasì e Costan si esprime nella tutela ambientale, in particolare con la riduzione dei consumi nella catena del freddo che in un punto vendita pesano in media per il 40% sul totale, grazie all’adozione di banchi a basse emissioni ed un impianto a refrigerante naturale CO2 transcritico, per un impatto sul global warming potential (GWP) pressoché nullo.

«Le soluzioni green adottate, a refrigerante naturale – afferma il Group Marketing Director di Epta William Pagani – si inseriscono perfettamente all’interno di un progetto più ampio, che ci vede al fianco di NaturaSì per favorire il rispetto del territorio ed un uso più razionale delle risorse».

BelliniTrend_NaturaSiAttraverso soluzioni tecnologicamente avanzate, Epta assicura una presentazione a regola d’arte ed una perfetta conservazione degli alimenti, preservandone il valore. Nello specifico Costan ha fornito i plug-in (banchi a gruppo incorporato) Bellini Trend e GranVista della Rev UP Family, personalizzati con rivestimenti e spalle in legno chiaro, a garanzia della massima omogeneità di esposizione ed ecosostenibilità dello store, grazie ai materiali naturali scelti, riciclabili al 100%. Inoltre, gli arredi della nuova gamma Rev UP sono progettati per essere energeticamente efficienti, con un risparmio pari al 62%, se confrontati con un mobile aperto e una riduzione della carbon footprint del 49,5%, rispetto ai modelli precedenti.

GranVista_NaturaSi_2Il progetto realizzato in partnership con Costan – commenta il direttore generale di EcornaturaSì Roberto Zanoni – intende promuovere l’agricoltura e l’allevamento biologico e biodinamico italiano quale modello sostenibile che, grazie alle sue caratteristiche, si configura come il regime alimentare in grado di rispondere alle grandi sfide lanciate da Expo 2015. Per noi, nutrire il Pianeta significa, infatti, tutelare la fertilità dei suoli, non inquinare le falde acquifere e rispettare l’equilibrio naturale, dalla fase di produzione, alla commercializzazione dei cibi».

Apo Conerpo, più di un milione di tonnellate di ortofrutta fresca

Maltempo estivo, contrazione dei consumi, embargo russo. Il 2014 è stato un anno particolarmente difficile per l’ortofrutta italiana. Ciononostante il Gruppo Apo Conerpo ha registrato un netto incremento (+12,7% sul 2013) dei volumi conferiti dai produttori delle cooperative socie. Particolarmente consistente l’aumento degli ortaggi, cresciuti del 15,4% rispetto al 2013, con indice però negativo per asparagi, carote, cipolle, meloni e fagioli, condizionati dalla scarsa allegagione nei mesi primaverili. Leggermente più contenuto l’incremento dei conferimenti di frutta (+7,9%) con indice negativo per pesche, uva da tavola e castagne.

«Complessivamente – sottolinea il presidente, Davide Vernocchi – Apo Conerpo, insieme alle sue filiali Alegra, Brio, Naturitalia e Valfrutta Fresco, ha collocato sul mercato più di 1 milione di tonnellate di ortofrutta fresca, di cui oltre 630.000 di ortaggi e quasi 406.000 di frutta, sviluppando un fatturato superiore ai 670 milioni di euro, stabile sui livelli del 2013».

Questi i prodotti di punta di Apo Conero: le pere con un’offerta di quasi 166.000 tonnellate, le pesche e nettarine con oltre 92.000 tonnellate, le mele con circa 55.000 tonnellate, i kiwi con più di 43.000 tonnellate, le susine con circa 22.500 tonnellate.

Per quanto concerne le orticole, i prodotti più importanti per Apo Conerpo sono i pomodori con quasi 430.000 tonnellate, seguiti dalle patate con 43.000 tonnellate, dalle cipolle con 20.000 tonnellate, dai piselli con oltre 19.000 tonnellate, dalle carote con circa 13.300 tonnellate, dai fagiolini con quasi 8.900 tonnellate, dai cocomeri con 6.600 tonnellate e dai meloni con circa 5.000 tonnellate.

Le destinazioni e i canali. Particolarmente dinamico il mercato estero, dove sono set collocate 130 mila tonnellate di ortofrutta fresca (+11,3%) per 115 milioni di euro, con risultati interessanti in Nord Africa, Nord America e Asia

In Italia, presso la Gdo sono state commercializzate 163.500 tonnellate (+5,5%) per un valore di quasi 120 milioni di euro, mentre al mercato tradizionale sono state indirizzate più di 144.000 tonnellate di prodotto (+6,44%) per un valore di oltre 90 milioni di euro (+0,89%). All’industria di trasformazione infine sono state destinate più di 560.000 tonnellate per un valore di 83 milioni; il plusvalore del trasformato ha sfiorato i 270 milioni di euro.

Gli investimenti. Consistente il capitolo investimenti, ammontati a 41,5 milioni di euro così suddivisi: «più di 13,5 milioni di euro – afferma il vice presidente Roberto Cera – indirizzati al miglioramento della qualità dei prodotti, 11,8 milioni per le misure ambientali, oltre 5,3 milioni per la pianificazione della produzione e dell’offerta, 5 milioni per la promozione dei prodotti freschi e trasformati, oltre 3,7 milioni destinati alla prevenzione e alla gestione delle crisi, 1,8 milioni indirizzati all’incremento del valore commerciale dei prodotti».

Per aumentare sempre più il livello qualitativo delle produzioni è stata ulteriormente rafforzata la diffusione dell’assistenza tecnica in campagna ed è stato aumentato il numero dei controlli lungo l’intera filiera.

Prosegue poi l’attività di ricerca e sperimentazione sviluppando temi come i nuovi sistemi di impianto e gestione agronomica dei frutteti, la difesa, la valutazione qualitativa in post-raccolta, la verifica di nuovi formulati e tecniche di conservazione, gli studi sulle minori emissioni di CO2 e le risposte produttive e qualitative delle nuove selezioni e varietà frutticole. Negli ultimi 5 anni, più del 70% delle nuove varietà introdotte negli impianti di pesco e susino è rappresentato da cultivar studiate dai Comitati tecnici di Apo Conerpo in ambito New Plant; questa percentuale supera il 90% considerando altre specie come le pomacee, l’albicocco, il ciliegio, l’actinidia e le colture industriali.

Ricco il programma di sviluppo per il prossimo triennio, che si articolerà nel supporto alla ricerca e sperimentazione per migliorare le produzioni ed aumentare la difesa dalle fitopatie, nell’innovazione di prodotto, nella valorizzazione delle produzioni dei soci con azioni mirate di supporto alle vendite utilizzando la grande notorietà dei marchi del Gruppo anche per l’ortofrutta fresca, nell’internazionalizzazione delle vendite cercando di rimuovere gli ostacoli che in alcuni paesi impediscono l’ingresso ai prodotti dei soci Apo Conerpo, nella concreta attuazione di aggregazioni e collaborazioni produttive e commerciali. «La solidità patrimoniale di Apo Conerpo – hanno concluso Vernocchi e Cera – consentirà di potenziare anche nel 2015 gli investimenti in questi campi e di continuare a dar pieno supporto finanziario ed operativo alle società del Gruppo, favorendo un ulteriore rafforzamento delle cooperative socie».

Nel 2014 sono poi aumentati gli interventi di mercato, destinati quasi esclusivamente alla distribuzione gratuita per beneficenza, che per Apo Conerpo ha interessato oltre 3.000 tonnellate per un controvalore di 1,2 milioni di euro. La crisi della frutta estiva e l’embargo russo hanno inoltre reso necessari ritiri straordinari che hanno riguardato 8.800 tonnellate per quasi 3 milioni.

Gruppo VéGé si espande nel Nord Est con l’ingresso di Supermercati Tosano Cerea

Con l’ingresso di Supermerati Tosano Cerea, storico gruppo distributivo (è stato fondato nel 1970) che opera nelle province di Verona, Vicenza e Mantova, il Gruppo Végé mette un altro tassello al suo programma di sviluppo terriotriale.

Finora associato al Consorzio C3, Supermercati Tosano è una consolidata realtà basata su 9 punti vendita, tutti a gestione diretta, che danno lavoro ad oltre 1.520 dipendenti. A oggi, la rete si articola in 8 ipermercati di dimensioni superiori ai 3.500 mq., un supermercato storico di 2.500 mq. e un CE.DI di proprietà di oltre 65.000 mq. di superficie, struttura presso la quale tutte le merci sono centralizzate, dal grocery con 45.000 metri quadrati, il fresco con 15.000 ed il surgelato con 5.000 metri quadrati. In questo video una presentazione dell’azienda.

TosanoForte di un’elevata specializzazione assortimentale e di una politica commerciale basata sulla “convenienza tutti i giorni”, l’azienda è aperta all’innovazione e all’ampliamento dei servizi al consumatore, come dimostra la realizzazione di una stazione di rifornimento carburanti presso l’ipermercato di Legnago (VR) e gli oltre 50 milioni di euro investiti nell’ultimo biennio per l’ampliamento e ammodernamento dei punti vendita. «Con il sostegno di Gruppo VéGé – ha detto il presidente Anerio Tosano (nella foto) – contiamo di accelerare la realizzazione dei progetti di potenziamento ed espansione della rete vendita».

Nel 2014 Supermercati Tosano Cerea ha fatturato (al pubblico) oltre 520 milioni di euro, con un incremento di oltre il 18% rispetto all’esercizio precedente. Il trend positivo dei ricavi ha trovato conferma anche nei primi mesi del 2015 con un +15% rispetto al medesimo periodo 2014.

Per Gruppo VéGé l’accordo siglato con la Supermercati Tosano Cerea rappresenta un risultato di grande rilevanza strategica sia per le caratteristiche dell’impresa presieduta da Anerio Tosano, sia perché apre la strada a un consolidamento del presidio territoriale del Gruppo nell’area del Nordest.

 

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