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Con “Birra io ti adoro“ Assobirra racconta la birra alle donne. E sulle accise torna alla carica

Screenshot Birraiotadoro.it“Birra io t’adoro”, il nuovo claim della campagna lanciata da Assobirra a trent’anni dal celebre “Meditate gente, meditate” di Renzo Arbore, avrà lo stessa capacità di imporsi nell’immaginario collettivo? Tanto più che questa volta il soggetto è donna, quella millennial tra i 18 e i 35 anni che, anche in Italia, stanno diventando una tipologia sociologica da studiare ma anche da corteggiare per il loro anticonvenzionalismo. In Assobirra sono pronti a scommetterci, considerando che l’Italia è il Paese con il più alto numero di consumatrici di birra in Europa (6 su 10), pur mantenendo il minor consumo procapite (solo 14 litri). Sono le donne che amano la birra così come ce le racconta la ricerca Doxa effettuata ad hoc.

La protagonista di “Birra, io t’adoro” è una donna moderna, indipendente, ironica, impegnata, che anche nella vita frenetica di tutti i giorni riesce a ritagliarsi dei momenti di piacere e socialità in cui il gusto della birra è complemento perfetto.

La campagna sarà on air da metà febbraio su stampa, outdoor, media online e sulle principali piattaforme social. AssoBirra la porterà avanti per tutto il 2015 integrando l’advertising con attività di PR. E infatti, Birra io t’adoro vivrà anche su un blog (birraiotadoro.it) e 5 profili social (Facebook, Twitter, YouTube, Pinterest e Instagram) per contribuire a farne conoscere la storia, creare cultura di prodotto e raccontare la cultura della birra.

Filippo Terzaghi direttore AssoBirra
Filippo Terzaghi direttore AssoBirra

L’associazione che riunisce i produttori di birra ha deciso questa campagna in un momento particolare per i consumi di birra, decisamente sotto pressione dopo l’aumento delle accise a gennaio. «Gli acquisti dei consumatori si stanno spostando verso i prodotti di primo prezzo», spiega il direttore di Assobirra Filippo terzaghi. «Ma forse il governo non ha considerato che in tal modo per recuperare una parte di accise sta aprendo voragini nell’iva, perché il gettito, su un prezzo di vendita più basso è inferiore. Con il bel risultato di non trarre grandi giovamenti sul fronte delle entrate ma di aver assestato un colpo a tutta la filiera della birra, che parte, non dimentichiamolo, dall’agricoltura». Proposte? «Non sta a noi trovare strade alternative, anche se intervenire sugli sprechi della pubblica amministrazione dovrebbe essere la prima opzione. Di certo chiederemo di ridurre le accise. Stiamo parlando di ricercare entrate sostitutive per 23 milioni di euro,. Che per il bilancio dello Stato italiano non dovrebbe essere impossibile».

Infografica: le millennials, donne che amano la birra

Una generazione che non si era mai vista, quelle delle millennials, donne, o meglio ragazze, tra i 18 e i 35 anni: donne che amano la birra, come recita il titolo della ricerca commissionata da Assobirra a Doxa in occasione del lancio della campagna che ha proprio le giovani donne come protagoniste e destinatarie del messaggio.

Sì perché le donne nate tra il 1980 e il 1996 sono circa 7 milioni e per valori, passioni, abitudini e stili di vita hanno poco a che vedere con le generazioni precedenti (che però hanno tracciato la strada della liberazione dai tabù e dai vincoli atavici, o per lo meno ci hanno provato). Le loro caratteristiche, rivela l’indagine Doxa-AssoBirra, sono molto diverse dalle loro madri o zie: 4 su 10 lavorano (42%, circa il 20% in più rispetto a venti anni fa), mentre il 16% (1 milione di giovani donne under 35, erano circa 800 mila a metà anni Duemila) lavorano in casa, alcune per costrizione (difficoltà a trovare un lavoro) altre per scelta. 7 su 10 hanno una (o più di una) laurea o sono diplomate: quasi il doppio degli anni Novanta. Chi lavora si sente apprezzata e appagata (grado di accordo 7,5 su 10) e nella vita considerano intelligenza e competenza molto più importanti della bellezza (con un grado di accordo di 8,6 su 10). E 3 giovani donne su 10 confessano di fare senza problemi cose una volta considerate prevalentemente “da maschi” come bersi una birra con gli amici o parlare con passione di economia e politica.

«Questa generazione – spiega Filippo Terzaghi, direttore di AssoBirra – è stata capofila di un cambiamento di approccio epocale nei confronti della birra. Abbiamo voluto conoscerla meglio in tutti i suoi aspetti relativi alla concezione del mondo e allo stile di vita. E abbiamo scoperto, con piacere, che la loro anticonvenzionalità nell’approccio alla birra – per 1 su 4 è la bevanda alcolica preferita mentre 6 su 10 la bevono con moderazione, registrando i consumi procapite, 14 litri l’anno, più bassi d’Europa – è solo sintomo di una più generale diversità che si riflette in ogni scelta e anche nei sistemi di valori, che mettono l’amicizia, la socialità, la cultura e la realizzazione nel lavoro al primo posto. A queste donne che sanno essere come la società le vuole, trovando però anche il modo per essere come vogliono loro stesse, abbiamo dedicato una campagna – “Birra io t’adoro” – la prima dopo quella storica degli anni Ottanta con Renzo Arbore… E, soprattutto, la prima con le donne al centro del messaggio».

 

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Coca Cola progetta la sostenibilità ambientale con Cube stampante 3D che ricicla

Una stampante 3D bella (si chiama Cube ed è infatti un elegantissimo cubo), in grado di creare oggetti tridimensionali personali e prototipi, ma che utilizza almeno in parte (il 25%) un filamento costituito da bottiglie di plastica PET riciclate. È in vendita sul web a 989 Euro il modello base e fa parte del progetto Ekocycle, un programma di responsabilità sociale di Coca Cola. Perfetto per rifare il trucco al brand. “Siamo convinti che l’innovazione e la tecnologia siano fondamentali per garantire un’esperienza di marca davvero significativa ai nostri consumatori”.dice Kelli Sogar, Senior Global Licensing Manager di The Coca-Cola Company.

La stampante Cube è l’ultima arrivata nella famiglia di prodotti EKOCYCLE, il brand lanciato da will.i.am, fondatore e produttore dei Black Eyed Peas, e The Coca-Cola Company per promuovere la sostenibilità attraverso prodotti di tendenza, accessibili e creati con materiali riciclati.
Obiettivo, come spiega will.i.am, è “collaborare con i più famosi brand del mondo e sfruttare la tecnologia, l’arte, la moda e l’ispirazione per cambiare la nostra cultura. Creando splendidi oggetti per la vita quotidiana a partire da materiali post-consumo riutilizzati possiamo rendere “trendy” l’intero concetto di riciclo. E sarà “trendy” anche creare nuovi prodotti utilizzando materiali riciclati.”

Per dimostrare l’impegno nel promuovere lo smaltimento sostenibile dei milioni di bottiglie di plastica vendute in tutto il mondo ogni anno, Coca Cola ha pensato a una serie di iniziative, tra cui i “no waste day”.
“La stampante EKOCYCLE Cube permette a chiunque di esprimere un potenziale enorme, dagli studenti agli amanti dei fai-da-te, dagli artisti agli inventori, e di sentire un legame più diretto con il riciclo, vedendolo come parte integrante del processo di creazione di qualcosa di nuovo – dice Kelli Sogar – . Non si tratta solo di produrre un oggetto a casa propria, ma di cambiare il modo di concepire il riciclo.”

http://youtu.be/5pqvNb09MAI

Pepsi cambia la lattina. Arriva la sleek can

Anno di cambiamento, il 2015, per Pepsi, la storica cola inventata nel 1898 in Nord Carolina dal farmacista Caleb Bradham. Con la nuova sleek can slanciato ed affusolato, le lattine da 33 cl. diventano infatti più maneggevoli e al contempo raffinate.

L’Italia è uno dei primi Paesi in cui il gruppo PepsiCo, una delle più grandi compagnie al mondo nel settore “food and beverage”, propone le nuove lattine sleek su tutta la gamma prodotti, distribuita nei principali canali di vendita: dalla grande distribuzione al canale Ho.Re.Ca., alle catene della ristorazione

Il restyling che ha portato al nuovo formato delle lattine a marchio Pepsi, si inserisce perfettamente nella nuova strategia di immagine che caratterizza il marchio. Recente è infatti la scelta di rappresentare Pepsi attraverso un’unica identità visiva globale, “Big Bold Blue”, che si concretizza in un packaging dal design essenziale, dove il colore blu è protagonista e il logo Pepsi ha una visibilità significativa

Rifuti? No grazie. Carlsberg studia una bottiglia al 100% biodegradabile

È stata presentata al World Economic Forum di Davos la bottiglia biodegradabile di fibra di legno per bevande di Carlsberg, un progetto nato dalla collaborazione con l’azienda di packaging ecoXpac, l’Innovation Fund Denmark e la Technical University of Denmark, per sviluppare una bottiglia biodegradabile e di origine organica fatta con fibre di legno da fonti sostenibili che sarà chiamata la “Green Fiber Bottle”. Tutti i materiali utilizzati nella bottiglia compreso il tappo saranno realizzati con materiali biodegradabili.

“In Carlsberg crediamo fermamente nell’importanza dell’economia circolare per assicurare un futuro sostenibile di crescita e sviluppo del Pianeta. Se il progetto di oggi si realizzerà, come pensiamo che succederà, farà un’enorme differenza circa le opzioni che abbiamo per confezionare liquidi, e sarà un altro passo importante nel nostro viaggio verso un’economia circolare e senza rifiuti” ha detto Andraea Dawson-Shepherd, Senior Vice President for Corporate Affairs di Carlsberg.

L’iniziativa fa parte della Carlsberg Circular Community (CCC), una cooperazione tra Carlsberg e alcuni partner (che dovrebbero diventare 15 entro il 2016) con lo scopo di perseguire un’economia circolare e senza sprechi usando per lo sviluppo e la commercializzazione di nuovi prodotti l’approccio Cradle to Cradle, che ha lo scopo di realizzare prodotti che possano essere riciclati all’infinito o che possano tornare in natura perché completamente biodegradabili, senza quindi creare rifiuti.

Acquisizioni nel Food&Drink: sono state 536 nel mondo nel 2014

acquisitions-chart january2015Hanno raggiunto il numero record di 536 le operazioni di acquisizione nel settore Food&Drink secondo il database specializzato bevblog.net. «Una media di 10 alla settimana, decisamente più che nel 2013», commenta Richard Hall, presidente della società di consulenza specializzata Zenth International.

 

Il maggior numero di deal si è registrato nel packaging, nel lattiero-caseario, nel food, nelle bevande e negli ingredienti.

Acquisiioni per settore

Acquisizioni per Paese

A livello globale Coca Cola, Danone, Anheuser-Busch InBev e DS Services sono stati i gruppi che hanno effettuato le più numerose acquisizioni nel 2014, ognono con 6 o più transazioni, su un totale di 909 aziende coinvolte in 75 Paesi. Stati Uniti e Regno Unito sono stati i più attivi sia nelle operazioni di vendita sia in quelle di acquisto.
L’Italia conferma la quinta posizione tra i paesi venditori, con 17 transazioni, contro le 13 del 2013.

acquisizioni ItaliaFonte: bevblog.net

 

Venti tendenze mondiali per il cibo nel 2015

Cosa e come si mangerà nel 2015? Un elenco delle 20 tendenze più importanti nel settore dell’alimentazione è stato pubblicato dall’“Arabian Gazette” in occasione della fiera Gulfood 2015,  che si terrà al Dubai World Trade Centre (DWTC) dall’8 al 12 febbraio, nodo mondiale dei commerci di prodotti alimentari verso le economie emergenti. Usciamo (letteralmente) dal nostro orticello e andiamo a vedere cosa succede sul mercato globale e sui mercati arabi d’alta gamma, che possono interessare anche la nostra, richiestissima industria alimentare. Molti di questi trend stanno già suscitando l’interesse dei target più ricettive anche alle nostre latitudini. Eccoli.

  1. Senza glutine – aumentano gli esami per scoprire l’intolleranza al glutine, e di conseguenza le diagnosi. I prodotti gluten free confezionati o le alternative (cereali come quinoa o amaranto) si stanno diffondendo su tutti i mercati.
  2. Etichette trasparenti – sempre più consumatori non si accontentano di vaghi proclami di naturalità di un prodotto: pretendono etichette chiare e comprensibili, con informazioni nutrizionali e sulla provenienza. Non sempre le leggi (Ue ad esempio) sostengono questo desiderio. Le App per smartphone invece sì. Da quelle per la salute a quelle che calcolano calorie e aspetti nutrizionali di un prodotto, scansionando il bar code.
  3. Veganesimo e crudismo – due filosofie alimentari che continueranno a influenzare i menu dei ristoranti (e gli scaffali dei supermercati con la proposta di freschi e prodotti vegan friendly)
  4. Grassi e carboidrati “buoni” – grassi insaturi e trans addio, olio d’oliva e acidi grassi omega 3 entrano sempre più nella dieta di chi ha a cuore la salute. Nella lista nera anche carboidrati semplici (raffinati) e dolcificanti artificiali. Tra gli emergenti c’è lo zucchero di cocco.
  5. Cibo fermentato – i benefici per la salute degli alimenti fermentati, ricchi di batteri vivi, decreteranno il crescente successo di yogurt, kefir, verdure fermentate come kimchi e crauti. Sul fronte bevande ci sono i tè fermentati come il kombucha
  6. Proteine alternative – ok, si mangiano da sempre eppure nel tentativo di trovare fonti alternative alle proteine della carne gli insetti sono davvero pronti per la diffusione globale? Ne parlano, tra gli altri, “Forbes” e il “Daily Mail”. Intanto molti optano per più abbordabili alghe,  siero di latte, legumi e l’intramontabile soia.
  7. Affumicature – le affumicature a caldo o a freddo con vari tipi di legni migra dalla carne ad altri alimenti: burro, formaggio, verdure, cocktail e anche sale, zucchero e paprika

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  8. Alchimia di spezie – la diffusione di cucine da tutto il mondo e il desiderio di limitare l’apporto di sale (causa ipertensione) ha aperto la strada all’uso di spezie e mix per dare sapore e gusto ai piatti. Spezie vecchie e nuove: cumino, zafferano, cardamomo, ma anche harissa, sommacco, zaatar, pepe di Aleppo e pepe di Marsh.

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  9. Semi e frutta secca – come ingrediente in cucina o in snack e barrette, o sotto forma di farina come alternativa al grano o per creare formaggi vegetali (quello con farina di mandorle ad esempio), la frutta secca è protagonista perché ricca di minerali, vitamine, proteine e acidi grassi omega 3.
  10. Fusione di sapori – per stimolare un consumatore esigente ed annoiato, i produttori provano accostamenti inediti di sapori. Dall’ormai classico (da noi) peperoncino e cioccolato e cannella e arancio, a wasabi e cioccolato, sale marino e caramello, fragole e fave, ostriche e kiwi…
  11. Matcha – è il tè verde giapponese, noto da secoli, che si presenta come una polvere finissima. È ricco di antiossidanti e betacarotene, dunque il uso uscirà dal ghetto del gelato verde da ristorante giapponese per diventare, caldo o freddo, il re delle bevande utili per la salute, anche in bevande già pronte in lattina, gassate o a base di latte
  12. productAcqua di … – le bevande gassate e zuccherate, tra le principali cause dell’obesità specie infantile, sono da tempo sotto il fuoco di fila incrociato di medici e nutrizionisti. Il mondo è in cerca di alternative salutari. Dopo l’acqua di cocco, invaderanno il mercato le acque di acero, cactus e anguria, ricche in sali minerali e vitamine e povere di zuccheri e calorie.
  13. La consistenza fa il gusto – fragrante, morbido, polposo in combinazioni variabili all’interno dello stesso prodotto: anche così si conquista il consumatore del 2015 (e oltre)
  14. La rivoluzione del packaging – aumentano le richieste: garantita sicurezza e igiene, i nuovi packaging devono essere anche sostenibili, riciclabili, contenere tutte le informazioni richieste sul contenuto, trasmettere la storia del prodotto, garantire nuove funzioni e creare nuove esperienze
  15. Cibi pronti – L’urbanizzazione e l’aumento della forza lavoro porterà anche nelle economie emergenti a una richiesta di cibi preparati e confezionati, mancando il tempo di cucinare a casa
  16. Alimenti di origine animale da fonti sostenibili – i ristoranti top di gamma dei Paesi del Golfo stanno già andando incontro ai desideri di una clientela internazionale.
  17. Halal – già copre un quinto del commercio alimentare mondiale, e nel 2018 dovrebbe valere 1600 miliardi di dollari. Non solo carne, ma anche scatolame e latticini possono essere halal.
  18. Ingredienti locali, chilometro zero – dalla carne ai frutti di mare alla frutta, dove è possibile si coltiverà localmente.
  19. Salute e biologico – Con l’aumento del benessere aumenteranno anche le malattie del benessere, e quindi la richiesta di cibo sani, naturali, senza additivi: un settore che entro il 2018 varrà nelle economie emergenti 1,5 miliardi di USD.
  20. Più carne. Difficile da sottoscrivere, con tutti gli allarmi di medici e nutrizionisti, ma la domanda di cibo ad alto contenuto proteico come carne e latticini aumenterà nelle economie emergenti, e anche la richiesta di carne halal macellata secondo i dettami della legge islamica.

Heineken presenta THE SUB in veste total black

Heineken, per rivoluzionare l’esperienza del consumo di birra a casa amplia la propria gamma in occasione del Natale 2014 e propone THE SUB in una nuova versione total balck.

Affiancandosi all’ormai celebre e inconfondibile THE SUB 100% alluminio, la versione nera, con il suo design unico ed elegante, promette di conquistare i “beer lovers” più raffinati, modaioli e amanti del colore passe-partout per eccellenza.

Nato in collaborazione con Marc Newson, uno tra i massimi esponenti del panorama internazionale del design, e KRUPS, azienda leader nella produzione di elettrodomestici, THE SUB si conferma così il perfetto connubio tra design e tecnologia.

Innovativo sistema che consente di gustare a casa una birra perfettamente spillata e di qualità superiore, THE SUB è anche un elemento d’arredo cool e distintivo che, grazie alla sua forma funzionale e compatta, ben si adatta a qualsiasi tipo di ambiente.

Non solo nuova veste ma anche nuova anima. Oltre alla gamma di colori, si amplia anche quella dei marchi di birra contenuti in “THE TORP”, il refill da 2 litri che permette di ricaricare THE SUB.

Ad Heineken® e Affligem, disponibili fin dalla fase di lancio, si sono aggiunti altri 5 brand: Desperados, Pelforth, Wieckse Witte, Birra Moretti Baffo d’Oro e Tiger.

Infine, non può mancare il kit completo di accessori, sempre firmato da Marc Newson, composto da bicchieri, sottobicchieri e tagliaschiuma, ideale per servire una birra perfetta.

 

Vigna Cunial: il suo brut Monteroma Bio è tra i 100 migliori vini d’Italia

Vigna Cunial, cantina biologica di Traversetolo, è entrata nella lista dei 100 migliori vini d’Italia stilata dai critici enogastronomici Paolo Massobrio e Marco Gatti, autori della nota guida “Il Golosario”. Ideato nel 2002, attraverso migliaia di assaggi il premio “Top Hundred” seleziona ogni anno cento etichette d’eccellenza dalle Valle d’Aosta alla Sicilia, proponendole in una speciale classifica nata per far conoscere la vitalità del mondo enologico nazionale. I Top Hundred sono un premio ai vini, ma anche alle aziende che li producono, dal momento che tra le caratteristiche maggiormente apprezzate in sede di valutazione spicca la coerenza tra tipicità dei vini e territorio di provenienza.

Il vino premiato è il brut “Monteroma Bio”, uno spumante di malvasia in purezza che unisce a un perlage fine e persistente i migliori profumi e i sapori caratteristici di questo vitigno aromatico, coltivato da Vigna Cunial in vigneti che abbracciano l’azienda, posti a circa 300 metri di altitudine. La “terra bianca” di natura franco limoso calcarea e l’allevamento a guyot permettono di ottenere uve di grande qualità, selezionate e raccolte a mano. Nel bicchiere lo spumante presenta un colore giallo paglierino vivace con riflessi dorati. La florealità accarezza il naso, affiancata da una mela suadente che persiste e si stratifica con note di camomilla, miele e timo ad aumentarne la complessità. In bocca emergono i fiori e la frutta, con una freschezza che pervade grazie a un perlage elegante e che delizia con note di erbe aromatiche e una piacevole sapidità. Si abbina bene come aperitivo, perfetto per un tagliere di salumi ed antipasti di mare primi piatti e secondi di pesce. Temperatura di servizio ideale: 8-10 °C.

 

Guinness Original: nuovo look e nuovo design più accattivante

Guinness Original cambia look e propone un nuovo design, sempre più innovativo ed accattivante. Le eleganti finiture metalliche dorate, i dettagli in rosso, il tratto tipografico contemporaneo e innovativo, il nuovo e originale “abito”, rivelano agli occhi l’affascinante mondo colorato di scuro della Guinness. Inoltre, il “tocco di classe” rappresentato dalla firma di Arthur Guinness non solo rende più unica e accattivante la nuova livrea ma vuole anche essere un omaggio alla storia e alla provenienza della marca, aggiungendo ulteriore attenzione per la qualità ed il dettaglio.

La qualità è un valore che contraddistingue la marca da sempre: a tal proposito, si è concluso da poco “Explore the Extraordinary”, progetto che ha coinvolto oltre 250 pub d’ Italia che hanno avuto l’opportunità di scoprire tutti i segreti per servire una pinta perfetta ai propri clienti.

Il programma, nato con finalità formative, è stato ideato e realizzato da una azienda ricca di autorevolezza, con oltre 250 anni di esperienza, un grande patrimonio di conoscenza e fortemente innovativa: fondata da Arthur Guinness, “the black stuff” è una delle birre più amate al mondo.

E così, esperienza, dedizione, qualità e passione sono i valori che da sempre contraddistinguono questa azienda e attraverso i quali è nato il programma “Explore the Extraordinary”. Durante questo percorso, è stato evidenziato che sono sei le caratteristiche che rendono unica la Guinness: l’orzo tostato, il luppolo, il lievito Guinness, il processo di maturazione, la schiuma cremosa. E l’eredità che i mastri birrai si sono tramandati di generazione in generazione.

 

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