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High Protein, il nuovo claim della gamma Good&Green di FelsineoVeg

I prodotti della linea Good&Green, 100% vegetali e realizzati con il processo produttivo Mopur, a base di un mix di ingredienti come lievito madre e farine di cereali e legumi, rispondono alla crescente domanda di alimenti ricchi di proteine e poveri di grassi grazie all’elevato tenore proteico pari a 30gr ogni 100 gr di prodotto.

I prodotti della linea Good&Green, sono realizzati attraverso un processo produttivo naturale che include la fermentazione naturale e la cottura ad acqua garantendo un prodotto poco trasformato, nutriente, e dalla lista ingredienti corta. Tutte queste caratteristiche li rendono perfetti per gli sportivi, per incrementare l’apporto proteico quotidiano, per i consumatori flexitariani, che alternano i consumi di proteine animali a quelle vegetali, e più in generale per tutta la famiglia.

Secondo una ricerca condotta da Bva-Doxa per Unione Italiana Food (marzo 2022), sono ormai 22 milioni i consumatori italiani che scelgono le proteine vegetali, e non solo per la curiosità di provarle una volta: il 54% li riacquista, di cui il 21% li consuma abitualmente e il 33% occasionalmente. Tra i più assidui consumatori di proteine vegetali spiccano gli under 35. Per quanto riguarda i driver di acquisto dei prodotti plant-based, i più rilevanti sono i motivi nutrizionali (40%) e il gusto (30%).

Per comunicare e valorizzare l’importante apporto di proteine vegetali, sui pack della gamma Good&Green è stato inserito il nuovo claim “High Protein”. Riportato nella parte bassa della confezione in posizione centrale, questa dicitura è scritta in stampatello maiuscolo in modo da assicurare un maggiore impatto visivo ed essere immediatamente riconoscibile.

Probios porta i suoi prodotti al Biofach di Norimberga

Si alza il sipario sulla 34ma edizione di Biofach, salone leader per il comparto biologico che si tiene a Norimberga, nel cuore della Germania. Un appuntamento di rilevanza internazionale dove Probios porta i prodotti più innovativi che caratterizzano la sua ampia offerta.

Le novità free from e rich in scandiranno gli spazi espositivi dello stand di Probios (Pad. 7, Stand 7-175): 70 metri quadrati suddivisi in 4 sezioni, dedicate ognuna alle linee più performanti prodotte con ricette di alto profilo nutrizionale disegnate sulle esigenze di benessere e salute dei consumatori. Si parte dalle ultime referenze della linea senza zuccheri aggiunti con la linea di biscotti, le composte a base di sola frutta, i cornflakes e le nuove Granole bio, ultima novità a base di eritritolo biologico, dolcificante naturale ricavato dal mais fermentato con 0 calorie. Una linea di prodotti dedicati in particolar modo alla colazione, destinata a crescere progressivamente nei prossimi anni.

“Ci siamo specializzati nei nuovi claim free from come il “senza glutine”, il “senza zuccheri aggiunti”, e il “lactose free”, facendo sempre convivere gusto e aspetto salutistico, spiega Renato Calabrese, direttore generale Probios. “Una scelta strategica che rende la nostra offerta esclusiva e che vogliamo condividere con i mercati internazionali, dove prevediamo di estendere la nostra presenza passando dal 25% al 40% entro il 2025. La nostra expertise, negli anni ci ha permesso di sviluppare un grado di innovazione molto alto grazie al quale ci differenziamo dagli altri brand del settore, partendo dal nostro vantaggio competitivo di base, il made in Italy: da oltre 40 anni portiamo sulla tavola dei consumatori prodotti di alta qualità, prediligendo materie prime italiane”.

Nello stand saranno presenti anche due aziende partner di Probios con le loro novità plant-based: il Nutrimento, realtà toscana specializzata nella produzione di prodotti biologici certificati ispirati alle migliori ricette mediterranee per produrre sughi, salse, pesti e patè vegetali, e Vegeatal, partner locale specializzato nella produzione di alimenti vegani e senza glutine, ottime alternative alla tradizione casearia e salumiera.

Tra le proposte gluten free, la linea Bis-free, ricetta declinata in 6 referenze differenti, a base di farina integrale italiana, di avena e grano saraceno. Parliamo di biscotti vegan, senza lattosio, proteine del latte, senza uova e mutuabili dal Sistema Sanitario Nazionale. Sempre gluten free sono l’Aperi-stick sfizioso appetizer salato dedicato al rito dell’aperitivo e i nuovi Crackers di avena, snack sfizioso e croccante da gustare in qualsiasi momento della giornata o come sostituti del pane duranti i pasti.

Al centro dell’offerta anche i prodotti biologici frutto dell’eccellenza made in Italy, riuniti nella sezione Gusto italiano, come gli innovativi prodotti conservieri certificati nickel free: la Passata di pomodoro rosso e giallo, i Datterini interi rossi e gialli al naturale e i Pomodorini interi in passata, tutti realizzati con pomodoro biologico 100% italiano coltivato in campo, frutto di una severissima selezione alla base. Prodotti come questo e altre specialità della tradizione mediterranea si potranno assaggiare allo stand grazie alle occasioni di tasting organizzate allo stand durante i giorni della manifestazione.

La quarta sezione è dedicata al mondo protein e rich in ed è caratterizzata da prodotti healthy ad alto contenuto salutistico, come il primo Keto bread biologico, pane con il 65% in meno di carboidrati rispetto alla media dei pani morbidi a fette, disponibile con semi o nella versione alla barbabietola. Adatto sia a chi ha deciso di intraprendere una dieta chetogenica, sia a chi non vuole rinunciare alla bontà del pane controllando calorie e salute, è prodotto con farina di tapioca e disponibile nella confezione “apri e gusta” e, oltre a essere low carb, il nuovo pane confezionato è anche senza glutine.

Bio made in Italy, è boom nei Paesi scandinavi

Danimarca e Svezia, ottavo e nono mercato al mondo per vendite di prodotti bio, con un incremento rispettivamente del +183% e del +176% negli ultimi 10 anni e un tasso di penetrazione del bio dell’87%, sono tra i mercati più promettenti per il bio Made in Italy – come confermato anche dal panel di imprese alimentari e vitivinicole italiane intervistate da Nomisma. Il dato emerge dalla survey sui consumatori danesi e svedesi presentata in occasione del quarto forum Ita.Bio, la piattaforma online di dati e informazioni per l’internazionalizzazione del biologico Made in Italy curata da Nomisma e promossa da ICE Agenzia e FederBio.

IL RUOLO DELL’EXPORT NEL BIO MADE IN ITALY
Molto positiva la performance dell’export agroalimentare bio: nel 2022 le vendite di prodotti agroalimentari italiani bio sui mercati internazionali hanno raggiunto i 3,4 miliardi di euro, mettendo a segno una crescita del +16% (anno terminante a giugno) rispetto all’anno precedente. Il riconoscimento del bio made in Italy sui mercati internazionali è testimoniato anche della crescita di lungo periodo (+181% rispetto al 2012, un valore quasi triplicato) e dalla quota di export sul paniere Made in Italy, con un peso del 6% sull’export agroalimentare italiano totale nel 2022. La gran parte delle esportazioni riguarda il food ma è rilevante anche il ruolo del vino.

I NUMERI CHIAVE DEL BIO IN SCANDINAVIA
Tutti i numeri del bio in Scandinavia sono positivi. La Danimarca è l’ottavo mercato al mondo per valore delle vendite di prodotti bio sul mercato interno con 2.240 milioni di euro e una quota di vendite bio sul totale della spesa alimentare pari a ben il 13% (quasi raddoppiata rispetto al 2010). Segue a pochissima distanza la Svezia – nono consumatore mondiale di prodotti bio – con un valore di 2.193 milioni di euro e un peso del bio che sfiora quasi il 9%. Per non parlare della spesa pro-capite per prodotti bio: 384 euro in Danimarca e 212 euro in Svezia che fanno sì che i due Paesi si collochino ai vertici della classifica mondiale, rispettivamente al secondo e quinto posto.

IL CONSUMATORE BIO IN SCANDINAVIA (DANIMARCA & SVEZIA)
I dati della consumer survey originale realizzata Nomisma confermano un forte interesse per il bio in Scandinavia: quasi 9 famiglie su 10 hanno consumato un prodotto alimentare o una bevanda a marchio biologico nel corso del 2022. Tra gli altri fattori che fanno della Scandinavia un mercato ad alto potenziale per il bio ci sono, da un lato, la quota di heavy user (il 40% delle famiglie acquista bio in ogni spesa o quasi) e, dall’altro, la centralità della caratteristica bio come driver di scelta, tanto che 1 consumatore su 5 dichiara di considerare il marchio bio come primo criterio di scelta quando acquista prodotti alimentari, quota che aumenta per alcune categorie di prodotti come ortofrutta fresca, olio extra-vergine di oliva, alimenti per bambini e formaggi.

Dalla survey di Nomisma risulta anche che la sostenibilità ambientale e sociale rappresenta la principale motivazione dei consumatori scandinavi alla base della scelta di prodotti biologici e coinvolge quasi ben la metà degli user. Gli ulteriori motivi che guidano gli acquisti di prodotti bio tra i consumatori di Svezia e Danimarca sono la sicurezza per la salute e le qualità e le proprietà nutrizionali differenti rispetto ai prodotti convenzionali.

Il marchio biologico non è l’unico attributo che conta nella scelta dei prodotti da mettere nel carrello e il consumatore richiede coerenza e sostenibilità a 360°. A conferma di ciò, ben il 28% degli user bio ritiene importante che la confezione sia eco-friendly o che il prodotto sia stato fatto rispettando l’ambiente (minori emissioni di CO2, zero sprechi, uso di energia rinnovabile ecc …).

“Supportare i protagonisti dell’agroalimentare biologico italiano è il primo obiettivo della piattaforma Ita.Bio dove Nomisma rappresenta la struttura di market intelligence in grado di monitorare dimensioni, trend e opportunità dei principali mercati internazionali” dichiara Silvia Zucconi, Responsabile Market Intelligence Nomisma S.p.A. “Il forum è stato dedicato ai Paesi scandinavi, mercati dove il bio italiano ha un’importante opportunità di sviluppo: la Danimarca è prima per quota di consumi bio sul totale (12%) con un consumo pro capite che sfiora i 400 euro, la sostenibilità è primo driver di scelta dei prodotti agroalimentari – precedendo l’interesse verso prezzo e convenienza, l’Italia è il primo Paese a cui i consumatori riconoscono alta qualità delle produzioni alimentari – premesse che unite al supporto del desk dedicato attivato da ICE Agenzia e FederBio rappresentano formidabili opportunità per le imprese italiane”.

IL MADE IN ITALY BIO PER IL CONSUMATORE SCANDINAVO
Nel confronto internazionale, l’Italia si posiziona al primo posto tra i Paesi che producono i prodotti bio di maggiore qualità: a pensarla così è il 38% degli user bio. Nel caso della Svezia, il nostro Paese si contende la leadership con la Danimarca: in tal caso la quota di user che indica l’Italia quando pensa ai prodotti bio di maggiore qualità è pari al 37%. A ulteriore conferma dell’ottima reputazione del bio italiano, per ben 6 consumatori scandinavi su 10 i prodotti alimentari bio Made in Italy hanno una qualità superiore rispetto ai prodotti di altri Paesi mentre per 7 consumatori 10 il bio italiano ha un percepito maggiore anche sul fronte delle garanzie di tracciabilità e di metodi produttivi rispettosi dell’ambiente. Grazie a questa ottima percezione, i prodotti bio italiani trovano larga diffusione in Scandinavia: il 65% delle famiglia ha acquistato un prodotto alimentare made in Italy a marchio biologico nel corso del 2022 e il 30% li ha acquistati almeno una volta a settimana.

Quali sono i prodotti più promettenti per il bio Made in Italy?
Olio extra vergine d’oliva, formaggi, conserve di pomodoro, salumi, formaggi e vino sono i prodotti italiani a marchio bio più acquistati dai consumatori scandinavi ma anche le categorie per i quali il consumatore è più interessato al binomio bio-made in Italy.

IL RUOLO DEL VINO BIO
Dal rapporto presentato da Nomisma risulta anche che il vino è uno dei prodotti bio più diffusi sul mercato scandinavo. Se ci si focalizza sul mercato svedese – sulla base dei dati del Systembolaget, il monopolio svedese che gestisce le vendite di bevande alcoliche (vino incluso) – ben un quarto delle vendite di vino è costituito proprio da vini a marchio bio per un valore di 600 milioni di euro nell’ultima rilevazione. In tale scenario, l’Italia è leader assoluto con un peso sul totale delle vendite di vino bio del 42% sia a valore che a volume nel 2021; un successo da ricondurre in primis all’ottimo posizionamento di alcuni territori quali Veneto (grazie al Prosecco che rappresenta la denominazione a marchio bio più venduta in Svezia), Sicilia e Puglia.

«Il vino italiano gode di un’ottima reputazione sul mercato scandinavo e l’Italia figura al primo posto tra i Paesi che producono i vini di maggiore qualità. Tale forte apprezzamento nei confronti del vino made in Italy trova riscontro anche con riferimento al biologico: ben il 38% degli wine user beve vino a marchio bio di origine italiana e il 20% lo fa con cadenza settimana. E le opportunità per le aziende vitivinicole italiane sono ancora ampie su tale importante mercato, al punto che quasi la metà dei consumatori sarebbe interessato a provare un nuovo vino italiano a marchio bio mentre in un terzo dei casi sarebbe disposto a spendere un differenziale di prezzo superiore al 5% rispetto ad un vino italiano non bio” afferma Emanuele Di Faustino, Responsabile Industria, Servizi e Retail Nomisma S.p.A.

IL POTENZIALE DEL MADE IN ITALY BIO
Nessun ostacolo per il binomio bio e made in Italy neanche per il futuro: il 30% dei consumatori si dice interessato all’acquisto di un prodotto alimentare italiano a marchio bio, quota che sale al 46% in merito al vino. Gli indecisi sarebbero attratti, oltre che da promozioni e prezzi bassi, anche da brand famosi, da informazioni sul basso impatto ambientale e dalla presenza di confezioni eco-sostenibili. Più della metà degli attuali non user vino, infatti, non ha ancora mai provato il bio italiano perché non lo trova in assortimento mentre in 1 caso su 5 non ne conosce ancora le caratteristiche distintive. Le stesse motivazioni del mancato acquisto riguardano anche i prodotti alimentari: il 26% di chi non consuma food bio made in Italy dichiara di non conoscerne le caratteristiche distintive e, in 1 caso su 10, non li trova nei punti vendita abituali.

“Negli ultimi 10 anni, le esportazioni di biologico made in Italy sono letteralmente esplose (+ 181%), facendo diventare l’Italia il principale esportatore di alimenti bio a livello internazionale dopo gli USA. I Paesi Scandinavi sono mercati dove la richiesta di prodotti biologici made in Italy è in crescita, prodotti che uniscono attenzione alla sostenibilità con la qualità elevata delle produzioni agroalimentari italiane e incorporano valori culturali, sociali e ambientali riconosciuti e apprezzati in tutto il mondo. La piattaforma Ita.Bio, nata dalla collaborazione fra l’Agenzia ICE e FederBio con il supporto del Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, intende supportare le imprese anzitutto fornendo informazioni e conoscenza dei mercati indispensabili per potervi operare e mettendo a disposizione una piattaforma integrata di iniziative promozionali. Anche attraverso questa iniziativa FederBio conferma il proprio impegno per supportare lo sviluppo del settore biologico italiano e la sua internazionalizzazione” dichiara Paolo Carnemolla, Segretario Generale di FederBio.

“In Scandinavia l’attenzione ai prodotti biologici è molto elevata e le vendite di prodotti bio superano il valore di 2 milioni di euro sia in Svezia che in Danimarca. L’export italiano nel settore è in costante crescita negli ultimi anni ed ha superato i 3 miliardi di euro nel 2022; i nostri prodotti biologici godono di un’ottima reputazione sul mercato scandinavo e di quote di mercato rilevanti, sia nel settore agroalimentare che in quello del vino. Il Focus Nomisma Svezia/Danimarca rappresenta un’ottima occasione per illustrare trend e dinamiche del settore, al fine di approfondire la conoscenza dei due mercati ed evidenziarne le opportunità commerciali. L’ufficio ICE di Stoccolma può sostenere nel modo più efficace le imprese italiane nel cogliere al meglio tali opportunità e rafforzare la loro presenza sul mercato scandinavo, con la propria offerta di servizi personalizzati ed attività promozionali dedicate” dichiara infine Andrea Mattiello, direttore dell’ufficio ICE di Stoccolma.

Probios, pane biologico e nuova granola per colazioni healthy

Probios lancia sul mercato il primo keto bread bio, disponibile con semi o nella versione alla barbabietola, adatto sia a chi ha deciso di intraprendere una dieta chetogenica, sia a chi non vuole rinunciare alla bontà del pane controllando calorie e salute.

Con il 65% in meno di carboidrati rispetto alla media dei pani morbidi a fette, il keto bread è prodotto con farina di tapioca e disponibile nella confezione “apri e gusta”. Oltre a essere low carb, il nuovo pane confezionato è anche senza glutine e mutuabile dal sistema sanitario nazionale.

Novità anche per la linea senza zuccheri che si amplia con due nuove tipologie di granola di avena biologiche: una con nocciole e l’altra con mandorle al gusto di mela, coniugando il gluten free al senza zuccheri aggiunti.

“Se davvero siamo quello che mangiamo, scegliere prodotti biologici e sostenibili, frutto di quella continua ricerca e innovazione che caratterizza i prodotti Probios, significa migliorare di giorno in giorno il nostro benessere e l’ambiente che ci circonda, spiega Renato Calabrese, direttore generale Probios. “La sfida più grande è unire i diversi claim per assecondare diversi stili ed esigenze alimentari: con il keto bread abbiamo unito il gluten free e il low carb. Ampliando la nostra linea sugar free con le granole miriamo invece a sottolineare l’importanza di una colazione sana e gustosa, valorizzando il rito del pasto più importante della giornata”.

Nuova Granola di avena e noci e granola di avena e mandorle al gusto mela
Per 9 italiani su 10 la colazione è un’abitudine consolidata. Lo confermano i dati dell’Osservatorio Doxa – Unionfood, che hanno sottolineato l’importanza del primo pasto della giornata, a partire dalla pandemia. Farla in maniera più sana è però più di un buon proposito dell’anno, ma una priorità. Per questo l’azienda toscana amplia ulteriormente la sua linea senza zuccheri, sviluppando due nuove referenze che si aggiungono alle tante opzioni di colazione.

La granola di avena e noci e la granola di avena e mandorle al gusto mela, come tutta la linea senza zuccheri, contiene l’eritritolo biologico, dolcificante naturale estratto dalla fermentazione del mais. Due prodotti ideali per una colazione sana e ricca di fibre per iniziare al meglio la giornata. Adatti per chi desidera ridurre l’assunzione di zuccheri, sono prodotti gluten free (e mutuabili dal sistema sanitario nazionale), ideali per chi è intollerante al glutine.

illy scommette sul biologico e acquisisce Achillea

Ponti, noto produttore di aceto, ha firmato un accordo di cessione dell’azienda montana Achillea, società benefit che si occupa di prodotti a base di frutta biologica (dai succhi di frutta alle creme spalmabili). L’acquirente è Polo del Gusto, sub holding appartenente al gruppo illy e l’acquisizione dovrebbe concludersi formalmente entro tre mesi. Ponti, a quel punto, entrerà in Polo del Gusto come azionista con una partecipazione del 2,5%.

Con questa operazione Achillea confluisce in un pool di marchi come Agrimontana, Damman Frères, Domori e Pintaudi. Contestualmente, come riporta il Corriere della Sera, si registra un riassetto societario nella holding di illy/Polo del Gusto, con Francesco Illy che ha ceduto il 20,72% ai fratelli Anna, Riccardo e Andrea, e nel contempo ha rilevato l’azienda vinicola Mastrojanni che, di conseguenza, esce dal Polo.

«Achillea si inserisce perfettamente nella strategia del Polo del Gusto, di cui condivide la filosofia per la qualità dirompente, distinguendosi per bontà della materia prima e soprattutto per la caratteristica di produrre solo beni a marchio bio: la sostenibilità è da sempre uno dei suoi valori portanti, sin dalla fondazione» spiega Riccardo Illy, presidente del Polo del Gusto.

«I prodotti Achillea, risultano complementari a tanti nostri prodotti d’eccellenza: rafforzano e integrano il beverage, fin qui rappresentato da etichette di vini e distillati, e creano un’offerta dedicata alla colazione e al ristoro di grandissima efficacia, sposandosi molto bene con i biscotti e i prodotti da forno, i tè e il cioccolato. Un’integrazione che troverà la sua forza sia nei nostri mercati all’estero che nel settore Horeca in Italia» conclude Illy.

Il black friday (green) di Sezamo, arrivano sconti e promozioni

Affermando ancora una volta il proprio impegno nella lotta contro lo spreco alimentare e nella tutela dell’ambiente, Sezamo tinge di “green” il suo Black Friday e propone un’intera settimana di offerte speciali su un’ampia selezione di articoli.

Le promozioni riguardano anzitutto la sezione “Salva il cibo”, dove il cliente può contribuire a ridurre lo spreco alimentare acquistando articoli prossimi alla scadenza o con pack danneggiati a prezzi davvero vantaggiosi. Ma non è tutto, perché gli abitanti di Milano, Monza e oltre 100 comuni limitrofi potranno godere di sconti importanti anche su tanti prodotti locali dalle cascine ed eccellenze regionali, insieme alle immancabili grandi marche.

“Abbiamo scelto di lanciare la settimana del Green Black Friday per permettere ai clienti di assaporare le nostre eccellenze godendo di sconti importanti, potendo contare su un servizio sempre attento alla protezione dell’ambiente e alla lotta contro lo spreco alimentare”, commenta Andrea Colombo, CEO di Sezamo. “In questo modo, vogliamo anche sensibilizzare gli altri retailer su quanto il cibo rappresenti un bene prezioso, da salvaguardare”.

Una spesa locale e completa a prezzi ribassati
A fianco delle grandi marche e delle specialità regionali, Sezamo ha selezionato alcuni prodotti ecologici, bio e sostenibili che spaziano dalla cura casa agli immancabili della dispensa per incoraggiare i propri clienti a contribuire con piccoli gesti alla salvaguardia del pianeta, a partire dalla scelta di una spesa consapevole. Inoltre, molte promozioni riguardano le eccellenze delle aziende agricole locali: dal Riso Camisani alla carne di Bordona Farm, dalla frutta e verdura del Giardino delle Delizie fino ai formaggi de L’Agricola. L’obiettivo è offrire al cliente tutto il buono della produzione locale a prezzi vantaggiosi.

La sostenibilità prima di tutto
Sezamo consegna la spesa utilizzando una flotta completamente ecosostenibile: i suoi mezzi elettrici sono in grado di effettuare oltre venti ordini con un solo ciclo di ricarica, viaggiando in città fino a otto ore. I prodotti sono inseriti in sacchetti di carta riciclata o in borse riutilizzabili. Aderendo al servizio delle borse riutilizzabili, il cliente può ricevere i suoi articoli preferiti in pratiche bag realizzate con plastica riciclata, che vengono igienizzate dopo ogni utilizzo per essere messe in circolo fino a venticinque volte. Una delle sezioni preferite dai consumatori di Sezamo è senza dubbio Salva il cibo. In occasione della Green Black Friday Week, questa categoria propone offerte ancora più imperdibili: risparmiare e contribuire alla lotta contro lo spreco alimentare non è mai stato così divertente.

Spalmabili bio di Damiano, è tempo delle creme crunchy

La linea di creme spalmabili Damiano 100% si arricchisce di quattro nuove specialità. Arrivano le creme crunchy, arricchite da deliziosa granella che unisce, alla qualità e alla genuinità di sempre, l’elemento croccante per un gioco di consistenze decisamente irresistibile. Le creme Damiano 100% non hanno zuccheri né grassi aggiunti: un solo ingrediente, la migliore frutta secca biologica. Un concentrato di salute, benessere e bontà in vasetti da 180g e 275g.

Quattro i gusti crunchy tra cui scegliere: nocciole e mandorle bio di Sicilia, arachidi tostate e pistacchi. Il tutto con una consistenza più corposa e il medesimo sapore pieno e autentico di una crema 100% mono-ingrediente che contiene tutte le proprietà benefiche della frutta secca: fibre, vitamine antiossidanti, proteine e sali minerali. Una linea versatile dai mille usi: ideale per una colazione che coniuga salute, piacere ed energia, oppure per uno spuntino tra un pasto e l’altro; per aggiungere cremosità e aroma a uno yogurt o per preparare una bevanda energetica al termine dell’attività sportiva; infine, come tocco gourmet nelle ricette più particolari.

Crema di nocciole tostate 100% CRUNCHY
La crema di nocciole tostate in grado di stupire a ogni assaggio, anche nella versione crunchy, preparata con nocciole biologiche italiane. Una selezione accuratissima precede la tostatura che ne esalta l’aroma caratteristico e, infine, la consistenza vellutata che la granella arricchisce e rende irresistibile.

AMANDINO. Crema di mandorle pelate 100% CRUNCHY
Amandino, ovvero mandorle pelate in purezza, rigorosamente biologiche, morbide come burro, in versione crunchy. Perfetta per essere spalmata su una fetta di pane integrale o per conferire un tocco di personalità ai frullati, ma anche un modo diverso e facilissimo per realizzare il latte di mandorle home made con la semplice aggiunta di acqua e zucchero a piacere.

PEANUCI. Crema di arachidi tostate 100% CRUNCHY
C’era una volta il burro d’arachidi. Poi è arrivata Peanuci, la crema di arachidi tostate di Damiano, che adesso nella sua versione crunchy si pone come alternativa definitiva, stuzzicante e salutare proprio al burro di arachidi. A differenza di quest’ultimo, infatti, Peanuci non solo non contiene zucchero, sale, aromi o conservanti, ma viene realizzata attraverso una lenta lavorazione che consente all’olio dell’arachide di mescolarsi naturalmente al composto per ottenere una crema vellutata e unica.

Crema di pistacchi tostati 100% CRUNCHY
Tutto il sapore intenso e genuino del pistacchio tostato biologico in purezza in una crema dalla consistenza corposa, anche qui con quel tocco di crunch che la rende sfiziosa e versatile in cucina, con la sua armonia perfetta tra granella, tostatura e morbidezza. Ingrediente ideale per un gelato indimenticabile o per un’insalata davvero originale, o per tutti quei momenti in cui si ha bisogno di un comfort food buono e salutare.

La nuova linea Crunchy allarga la famiglia delle Creme 100% (Amandino, Nocciola, Acajou, Tahin, Courgi…), accanto alle linee Chocobella e Chocobella Noir, e alla Golosa nei gusti pistacchio e nocciola. Interamente realizzate con ingredienti biologici della migliore qualità sottoposti a controlli accurati lungo tutta la filiera e la lavorazione, dal seme alla tavola.

Alce Nero, il nuovo spot allinea agricoltura biologica e Mondiali di Calcio

Alce Nero torna in comunicazione dopo un anno, in uno scenario socio-economico difficile per il nostro Paese e con un mercato per la prima volta in contrazione rispetto ai consumi del biologico.

Il 2022 è anche caratterizzato dal fatto che la nazionale italiana non si sia qualificata ai Mondiali di calcio. È in questa cornice che Alce Nero decide di lanciare uno spot che, partendo dalla metafora del Maggese, pratica agricola che consiste nel riposo del terreno per restituirgli fertilità, lancia un messaggio di forza e prospettiva che vuole parlare a tutti.

In occasione della realizzazione dell’ultima campagna di comunicazione istituzionale, in uscita nel 2023 e girata sui campi degli agricoltori di Alce Nero, nasce infatti un concept che allinea il biologico, i suoi tempi e sacrifici, al riposo forzato della nazionale italiana: anche la terra ha bisogno di riposare per rigenerarsi ed essere fertile, dare i suoi frutti migliori e garantire una prospettiva futura rigogliosa. Lo sa chi ha scelto l’agricoltura biologica da oltre 40 anni credendolo l’unico metodo possibile per garantire la sostenibilità del sistema agro-alimentare: per produrre alimenti che facciano bene alla terra, a chi la coltiva e a chi si nutre delle sue materie prime, ridando dignità ai produttori e all’agricoltura.
Arriva qui la metafora del maggese che diventa un augurio di prosperità, forza e sempre nuova rigenerazione.

Lo spot, della durata di 30 secondi, riprende il bianco e nero inaugurato dalla campagna “Bio si nasce. Bio si cresce. Bio si è. Nero su bianco” lanciata a settembre 2019, e che nasce dall’idea creativa di PINK Strategic & Creative Boutique. “Avere la capacità di trasformare un fatto negativo per tutti in un’opportunità per condividere il tuo proposito di marca può fare la differenza. Trasformare un’opportunità tattica in un progetto davvero strategico per Alce Nero ha bisogno di talento, visione e tanto coraggio. Comincia la partita!” queste le parole di Germán Silva, Founder e Ceo di PINK.

“Parlare oggi dei valori della nostra marca, farlo in modo rilevante, in un contesto come quello che attraversiamo è davvero sfidante. La mancata convocazione ai Mondiali ci ha dato l’opportunità di farlo in un momento che viviamo tutti, in questo paese, ancora una volta accomunati da un’emozione condivisa. Questo impianto creativo ci ha permesso di declinare la forza che caratterizza la nostra visione in un messaggio che legge i tempi e che ci consente di parlare dell’instancabile progettualità che segna la nostra azione, ogni giorno, verso la costruzione di un modello di economia più sostenibile perché tiene al centro le persone e il futuro. L’agricoltura biologica ci insegna a non smettere di agire, di fare, di immaginare quello che vogliamo ci sia domani. Perché la forza di un raccolto è prima di tutto la forza del pensiero, dell’azione che c’è dietro. Per questo, il nostro spot parla di un riposo forzato che è crescita, costruzione, preparazione e coraggio. Questa è la forza della visione del nostro marchio, è la forza che impariamo ogni giorno dagli agricoltori, è quella che auguriamo a tutti noi” – dice Chiara Marzaduri, Responsabile Comunicazione Alce Nero.

La pianificazione mediatica di questa iniziativa così speciale per Alce Nero, e dal contenuto altamente valoriale, è stata affidata ancora una volta a Starcom: lo spot sarà on air dal 20 novembre, in formato 30’’, per tutta la settimana dei Mondiali e coinvolgerà con posizionamenti qualitativi tutte le principali emittenti televisive. Questa copertura sarà rafforzata dalla presenza omnicanale su Connected TV, canali digitali – attraverso online video su Spotify e You Tube – e sui principali quotidiani nazionali: la Repubblica, Corriere della Sera e La Stampa. L’approccio strategico multicanale e data driven, che si basa sull’analisi dei comportamenti di acquisto grazie alla piattaforma Epsilon PeopleCloud di Publicis Groupe, consentirà di raggiungere il target di Alce Nero in modo efficiente all’interno di un contesto pubblicitario premium e di grande richiamo come quello dei Mondiali.

“Torniamo in comunicazione dopo un anno e concentreremo le nostre risorse in una strategia di lancio per noi meno convenzionale: nell’intorno di circa 10 giorni la nostra presenza on air avrà la massima pressione possibile rispetto al media mix scelto. Come sempre non potremo prescindere dall’utilizzo dei mezzi digitali per favorire un dialogo attivo con chi ogni giorno ci sceglie, stimolando l’interazione su questo messaggio di fiducia e proattività. Per farlo ci siamo affidati ancora una volta alla creatività di PINK, alla pianificazione media di Starcom e al supporto PR di Ufficio Monika Carbonari” – chiude Gabriele Testa, Direttore Marketing di Alce Nero.

Crescono i consumi bio, l’indagine di Nomisma

L’Italia si conferma leader nel settore biologico per quota di superficie agricola, operatori ed export. Molte – invece – le trasformazioni che riguardano i consumi interni che complessivamente si dimostrano crescita grazie al traino dei consumi extra-domestici (ristorazione commerciale e collettiva segnano un +53%) a fronte di un segno meno della componente domestica (-0,8%) e un’incidenza dei consumi bio sul totale dei consumi alimentati ancora più bassa rispetto a quanto accade nei principali paesi europei. Sono queste alcune delle evidenze contenute nell’Osservatorio Sana 2022, presentato ieri all’interno dell’evento Rivoluzione Bio 2022 presso Bologna Fiere.

Il momento che il biologico sta vivendo è cruciale; da una parte vi sono gli impatti collegati prima alla pandemia, dall’altra il conflitto russo-ucraino e l’inflazione che contribuiscono a delineare uno scenario evolutivo che sta producendo effetti sul modello di consumo degli italiani. Mai come in questo momento è fondamentale fare il punto sul comparto biologico per implementare azioni di promozione e informazione verso i consumatori con l’obiettivo di rafforzare l’educazione alimentare, incrementare conoscenza sulla certificazione, creare strumenti per facilitare scelte di consumo consapevoli, sfruttando le opportunità legate alle iniziative del prossimo Piano di Azione Nazionale per l’agricoltura biologica.

SUPERFICI E OPERATORI

L’Italia, con quasi 2,2 milioni di ettari, è leader del settore biologico: vanta la più alta percentuale di superfici bio sul totale (17%), a fronte di quota media UE ancora ferma al 9% e ben lontana dall’obiettivo del 25% inseriti nella strategia Farm to Fork per il 2030.

LE DIMENSIONI DEL MERCATO BIO IN ITALIA

Nel 2022 le vendite alimentari bio nel mercato interno (consumi domestici e consumi fuori casa) hanno raggiunto 5 miliardi di euro e rappresentano il 3,5% delle vendite al dettaglio biologiche mondiali. A trainare la crescita del mercato sono i consumi fuori casa che hanno superato il miliardo di euro, segnando una crescita del +53% rispetto al 2021 grazie alla dinamica sia della componente legata alla ristorazione collettiva (+20%) che a quella della ristorazione commerciale (+79%).

In controtendenza i consumi domestici che segnano dopo anni una leggera flessione (-0,8% a valore rispetto allo stesso periodo 2021). Questo l’esito di trend molto differenti legati ai canali: a soffrire è soprattutto la rete di negozi specializzati che segna una battuta di arresto (-8% rispetto allo stesso periodo del 2021); la Distribuzione Moderna di fatto mantiene a valore le dimensioni del 2021 (+0,8% a valore) mentre crescono del 5% gli altri canali (vendita diretta realizzata in mercatini e aziende, gruppi di acquisto solidale, farmacie, parafarmacie ed erboristerie).

Continua la crescita dell’export bio Made in Italy che continua la sua corsa: +16% rispetto allo scorso anno, raggiungendo i 3,4 miliardi di euro di vendite sui mercati internazionali. Dal 2012 ad oggi il mercato interno legato al biologico è cresciuto del 131%, ancor più brillante la crescita dell’export e (+181% rispetto al 2008).
La Distribuzione Moderna rimane il primo canale per gli acquisti di biologico degli italiani, pesando per il 57% del totale delle vendite legate ai consumi domestici degli italiani. Nel 2022 le vendite di biologico nel canale si attestano a 2,3 miliardi di euro (+0,4% rispetto al 2021). (fonte: Nielsen IQ – dati Anno terminante maggio 2022 perimetro omnichannel).
Iper e supermercati sono il canale che, all’interno della Distribuzione Moderna, veicola la maggior parte delle vendite bio: 1,4 miliardi di euro a luglio 2022 (perimetro: prodotto confezionato a peso imposto – periodo: Anno Terminante Luglio 2022; Fonte: NielsenIQ), segnando un leggero calo rispetto allo scorso anno (-2,0%). Al secondo posto per dimensioni i Discount, con vendite di biologico pari a 272 milioni di euro, in crescita del +14% rispetto all’anno precedente (AT Luglio). Al terzo posto, invece, i Liberi Servizi con vendite per 159 milioni di euro che, come nel caso degli iper e supermercati mostrano un segno negativo (-4,6% Anno Terminante Luglio). Come nel 2021 anche nel 2022 gli Specialisti Drug mostrano segno positivo (+5,7% Anno Terminante Luglio), pur rimanendo una piccola porzione delle vendite della Distribuzione Moderna. L’eCommerce che continua a crescere, ma con ritmi minori rispetto allo scorso anno (+5% Anno terminate Luglio – stima Nomisma), fa segnare vendite che raggiungono i 78 milioni di euro.
Esaminando le categorie di prodotti bio a peso imposto maggiormente vendute all’interno della Distribuzione Moderna troviamo al primo posto la Drogheria Alimentare (pasta, prodotti da forno, conserve, sughi) con un peso del 57% sul totale delle vendite a valore, seguono il Fresco (20%) – formaggi, salumi, yogurt, uova,- e l’Ortofrutta (13%). Guardando ai singoli prodotti, come per il 2021, anche nel 2022 i prodotti maggiormente venduti rimangono le uova, le confetture e spalmabili base di frutta, e i sostitutivi del latte.

Analizzando le vendite a valore per comparti emerge come siano i prodotti Pet Care e le Carni BIO a mostrare l’andamento più brillante, rispettivamente +19% e +15% rispetto all’anno precedente (Anno Terminante Luglio 2022 – Fonte NielsenIQ). Le Carni Bio fanno registrare una crescita maggiore rispetto al comparto nel totale agroalimentare (+10%). In leggera crescita anche l’Ortofrutta BIO (+3% Anno Terminante Luglio 2022 – Fonte Nielsen), anche se con tassi minori rispetto al comparto nel totale agroalimentare (+6%). Stabili le vendite nel Fresco Bio, dove invece risultano in leggera crescita nel totale agroalimentare (+3%). Di segno negativo invece le vendite del Freddo Bio, che registrano un calo del -6% (Anno Terminante Luglio 2022 – Fonte Nielsen), e delle Bevande Bio (-3%), comparti che invece mostrano segno positivo nel totale agroalimentare.

La stabilità delle vendite dei prodotti biologici si riflette sulla percentuale di users bio: nel 2022, come nel 2021, l’89% delle famiglie italiane ha acquistato BIO almeno una volta nell’ultimo anno. Gli users bio confermano l’andamento delle vendite nei singoli canali, per gli acquisti di prodotti biologici i due canali più frequentati sono proprio Iper & supermercati (il 68% degli users vi acquista prodotti bio) e Discount.

I consumatori sembrano avere idee chiare su aspettative e valori che il bio interpreta. Questa consapevolezza ricade anche sui consumi fuori casa: negli ultimi 6 mesi oltre 6 italiani su 10 hanno consumato prodotti biologici fuori casa in almeno una occasione, scegliendo bio soprattutto nei momenti della colazione, dei pranzi di lavoro e all’aperitivo.

“Dopo i primi mesi dell’anno con un mercato statico, abbiamo assistito ad una buona ripresa della Grande Distribuzione, in particolar modo dei discount. Significativa è stata la crescita del comparto “fuori casa” che ha portato globalmente a un incremento dei consumi, superando le pressioni inflazionistiche di questi ultimi periodi. Guardiamo con favore alla crescita degli acquisti nei mercatini bio e alle vendite dirette, oltre, naturalmente, al mondo della ristorazione che oggi è in ripresa dopo i critici lockdown in piena pandemia. L’Italia oggi è chiamata a difendere un primato importante nel biologico. É dunque necessario lavorare per far crescere i consumi, la consapevolezza e la trasparenza di tutta la filiera” – dichiara Roberto Zanoni, Presidente di AssoBio.

“Il biologico rappresenta ancora un punto di riferimento delle preferenze del consumatore italiano: si confermano di fatto le dimensioni dei consumi in ambito domestico mentre è forte la ripresa nella ristorazione commerciale e collettiva, dopo le restrizioni imposte dalla pandemia. Questo deve essere solo un punto di partenza per una nuova crescita, ma occorre vincere due sfide ancora aperte: sostenibilità e informazione. Chiarire il profilo di sostenibilità del biologico e costruire una comunicazione chiara sui valori che il bio interpreta sono le strade da percorrere, soprattutto in uno scenario evolutivo dove le famiglie stanno rimodellando gli schemi di acquisto spinti dalla dinamica inflattiva” – dichiara Silvia Zucconi, Responsabile Market intelligence di Nomisma.

Il monitoraggio realizzato da Nomisma per l’Osservatorio SANA 2022 fa emergere in modo chiaro alcune aree di lavoro fondamentali per incrementare conoscenza, consapevolezza e interesse verso la categoria. Quasi 6 consumatori su 10 vorrebbero avere informazioni più dettagliate sulle caratteristiche, metodo di produzione e sui valori nutrizionali degli alimenti biologici. Nello specifico, il 58% vuole saperne di più sui benefici che il prodotto può apportare a dieta e salute; la stessa percentuale chiede anche ulteriori dettagli sulla distintività del biologico rispetto al convenzionale. Più di 6 consumatori su 10, inoltre, vogliono avere informazioni più dettagliate sul contributo alla sostenibilità (ambientale, sociale ed economica) legate al metodo biologico.

Per il successo del biologico nel mercato interno la comunicazione diviene così la leva fondamentale: informazioni chiare sull’origine delle materie prime e sulle caratteristiche del marchio devono riuscire a illustrare ai consumatori gli elementi distintivi del bio in modo semplice ed efficace. Il 52% dei consumatori chiede in modo esplicito alle Istituzioni (italiane ed europee) di intervenire con una campagna di comunicazione e di coinvolgere le giovani generazioni attraverso meccanismi di apprendimento in ambito scolastico e di sperimentazione al prodotto nelle mense scolastiche.

Festa del Bio, Carrefour vara un intero mese di iniziative

Di fronte allo scenario di incertezza degli approvvigionamenti alimentari legati alla crisi internazionale, gli italiani vedono nel biologico una risposta sempre più sicura alla propria esigenza di alimentazione sana, di qualità e a provenienza locale garantita.

Secondo un’indagine condotta da SWG su un campione nazionale di 1200 consumatori per Carrefour Italia in occasione della Festa del Bio, infatti, il valore aggiunto dell’acquisto biologico per il consumatore risiede non solo nella salubrità (80% del campione) e qualità dei prodotti, ma oltre il 60% intravede anche una maggior garanzia del rifornimento e oltre il 50% ritiene che questi possano rappresentare un acquisto più conveniente in termini di rapporto qualità-prezzo nell’attuale contesto di inflazione. Un dato importante se confrontato con la propensione degli italiani agli acquisti in questo momento di crisi: oltre due terzi del campione ritiene che modificherà le proprie abitudini di consumo, con il 54% che cercherà il risparmio nelle offerte speciali e facendo scorte.

Il 56% degli italiani afferma, inoltre, che questi aspetti possano spingerli ad aumentare i propri acquisti di prodotti biologici, una tendenza trasversale a tutte le tipologie di consumatori, anche tra coloro che si dichiarano attualmente poco interessati a questa categoria: ben il 43% di coloro che non acquistano biologico ritiene infatti che in tempo di crisi questi prodotti potrebbero rappresentare una soluzione per coniugare salute, qualità e convenienza.

Anche l’impatto del biologico sul sistema paese è dipinto come virtuoso: oltre il 65% degli Italiani ritiene che scegliere questi prodotti generi dei benefici per l’ecosistema economico. Di questi, il 48% sottolinea il sostegno alle imprese italiane mentre il 38% l’indipendenza dall’import e dunque una maggiore sovranità alimentare. Seguono la tutela dell’ambiente e il risparmio di carburanti: il 37% degli intervistati che ritiene il bio un valore aggiunto per il paese sottolinea la riduzione dell’uso di fitofarmaci, spesso di importazione, e di carburante per il trasporto dei prodotti da paesi terzi (31%).

La prossimità gioca un ruolo chiave anche tra i motivi per cui gli italiani acquistano biologico: avere a disposizione prodotti italiani e locali è rispettivamente per il 57% e 48% un driver di scelta, con particolare preferenza alle aziende del territorio e quelle dedicate a produzioni esclusivamente biologiche. Solida la fiducia degli italiani nelle linee di marca privata dei supermercati, che tocca il 76%. Anche le certificazioni (54%) e il packaging sostenibile (45%) interessano, in particolare, i consumatori più giovani: è soprattutto nella Generazione Z che emerge una fortissima propensione al biologico rispetto alle altre classi di età (+19% rispetto alla media).

“Il mercato del bio, attualmente, si trova di fronte a numerose sfide, ma siamo certi delle potenzialità di questo segmento e ci impegnamo per rendere questi prodotti sempre più accessibili per tutti i consumatori, aumentando l’offerta e migliorandone la sostenibilità” sottolinea Gilles Ballot, Direttore Merci, Marketing e E-Commerce di Carrefour Italia. “In particolare, proseguiamo nello sviluppo del marchio Carrefour Bio per assicurare ai nostri clienti maggiore convenienza, una scelta che ci ha premiato con una quota di oltre il 60% del fatturato del settore. Inoltre lavoriamo per rendere le nostre linee sempre più sostenibili: abbiamo l’obiettivo entro l’estate di raggiungere il 95% delle confezioni di Ortofrutta Carrefour Bio compostabili, riciclabili o ottenute da materiale riciclato. Lavoriamo poi al fianco di oltre 400 piccole e medie aziende italiane, supportandole nel processo di conversione al biologico”.

Per favorire la diffusione del biologico, che rappresenta uno dei pilastri della strategia di Transizione Alimentare per Tutti, Carrefour Italia ha inaugurato la “Festa del Bio”, iniziativa nata in Francia e che oggi arriva anche nel nostro Paese. Il programma prevede un mese di eventi e iniziative speciali che coinvolgono gli oltre 1450 punti vendita sul territorio italiano per raccontare le storie, i valori e i principi che guidano il settore del biologico. Tra le iniziative previste, oltre ad iniziative promozionali con sconti del 20% su prodotti biologici fino a metà giugno, degustazioni ed eventi in selezionati punti vendita sul territorio nazionale ed eventi interni per sensibilizzare i dipendenti, come in occasione della Giornata Mondiale delle Api dello scorso 20 maggio.

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