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Crescono i consumi bio, l’indagine di Nomisma

L’Italia si conferma leader nel settore biologico per quota di superficie agricola, operatori ed export. Molte – invece – le trasformazioni che riguardano i consumi interni che complessivamente si dimostrano crescita grazie al traino dei consumi extra-domestici (ristorazione commerciale e collettiva segnano un +53%) a fronte di un segno meno della componente domestica (-0,8%) e un’incidenza dei consumi bio sul totale dei consumi alimentati ancora più bassa rispetto a quanto accade nei principali paesi europei. Sono queste alcune delle evidenze contenute nell’Osservatorio Sana 2022, presentato ieri all’interno dell’evento Rivoluzione Bio 2022 presso Bologna Fiere.

Il momento che il biologico sta vivendo è cruciale; da una parte vi sono gli impatti collegati prima alla pandemia, dall’altra il conflitto russo-ucraino e l’inflazione che contribuiscono a delineare uno scenario evolutivo che sta producendo effetti sul modello di consumo degli italiani. Mai come in questo momento è fondamentale fare il punto sul comparto biologico per implementare azioni di promozione e informazione verso i consumatori con l’obiettivo di rafforzare l’educazione alimentare, incrementare conoscenza sulla certificazione, creare strumenti per facilitare scelte di consumo consapevoli, sfruttando le opportunità legate alle iniziative del prossimo Piano di Azione Nazionale per l’agricoltura biologica.

SUPERFICI E OPERATORI

L’Italia, con quasi 2,2 milioni di ettari, è leader del settore biologico: vanta la più alta percentuale di superfici bio sul totale (17%), a fronte di quota media UE ancora ferma al 9% e ben lontana dall’obiettivo del 25% inseriti nella strategia Farm to Fork per il 2030.

LE DIMENSIONI DEL MERCATO BIO IN ITALIA

Nel 2022 le vendite alimentari bio nel mercato interno (consumi domestici e consumi fuori casa) hanno raggiunto 5 miliardi di euro e rappresentano il 3,5% delle vendite al dettaglio biologiche mondiali. A trainare la crescita del mercato sono i consumi fuori casa che hanno superato il miliardo di euro, segnando una crescita del +53% rispetto al 2021 grazie alla dinamica sia della componente legata alla ristorazione collettiva (+20%) che a quella della ristorazione commerciale (+79%).

In controtendenza i consumi domestici che segnano dopo anni una leggera flessione (-0,8% a valore rispetto allo stesso periodo 2021). Questo l’esito di trend molto differenti legati ai canali: a soffrire è soprattutto la rete di negozi specializzati che segna una battuta di arresto (-8% rispetto allo stesso periodo del 2021); la Distribuzione Moderna di fatto mantiene a valore le dimensioni del 2021 (+0,8% a valore) mentre crescono del 5% gli altri canali (vendita diretta realizzata in mercatini e aziende, gruppi di acquisto solidale, farmacie, parafarmacie ed erboristerie).

Continua la crescita dell’export bio Made in Italy che continua la sua corsa: +16% rispetto allo scorso anno, raggiungendo i 3,4 miliardi di euro di vendite sui mercati internazionali. Dal 2012 ad oggi il mercato interno legato al biologico è cresciuto del 131%, ancor più brillante la crescita dell’export e (+181% rispetto al 2008).
La Distribuzione Moderna rimane il primo canale per gli acquisti di biologico degli italiani, pesando per il 57% del totale delle vendite legate ai consumi domestici degli italiani. Nel 2022 le vendite di biologico nel canale si attestano a 2,3 miliardi di euro (+0,4% rispetto al 2021). (fonte: Nielsen IQ – dati Anno terminante maggio 2022 perimetro omnichannel).
Iper e supermercati sono il canale che, all’interno della Distribuzione Moderna, veicola la maggior parte delle vendite bio: 1,4 miliardi di euro a luglio 2022 (perimetro: prodotto confezionato a peso imposto – periodo: Anno Terminante Luglio 2022; Fonte: NielsenIQ), segnando un leggero calo rispetto allo scorso anno (-2,0%). Al secondo posto per dimensioni i Discount, con vendite di biologico pari a 272 milioni di euro, in crescita del +14% rispetto all’anno precedente (AT Luglio). Al terzo posto, invece, i Liberi Servizi con vendite per 159 milioni di euro che, come nel caso degli iper e supermercati mostrano un segno negativo (-4,6% Anno Terminante Luglio). Come nel 2021 anche nel 2022 gli Specialisti Drug mostrano segno positivo (+5,7% Anno Terminante Luglio), pur rimanendo una piccola porzione delle vendite della Distribuzione Moderna. L’eCommerce che continua a crescere, ma con ritmi minori rispetto allo scorso anno (+5% Anno terminate Luglio – stima Nomisma), fa segnare vendite che raggiungono i 78 milioni di euro.
Esaminando le categorie di prodotti bio a peso imposto maggiormente vendute all’interno della Distribuzione Moderna troviamo al primo posto la Drogheria Alimentare (pasta, prodotti da forno, conserve, sughi) con un peso del 57% sul totale delle vendite a valore, seguono il Fresco (20%) – formaggi, salumi, yogurt, uova,- e l’Ortofrutta (13%). Guardando ai singoli prodotti, come per il 2021, anche nel 2022 i prodotti maggiormente venduti rimangono le uova, le confetture e spalmabili base di frutta, e i sostitutivi del latte.

Analizzando le vendite a valore per comparti emerge come siano i prodotti Pet Care e le Carni BIO a mostrare l’andamento più brillante, rispettivamente +19% e +15% rispetto all’anno precedente (Anno Terminante Luglio 2022 – Fonte NielsenIQ). Le Carni Bio fanno registrare una crescita maggiore rispetto al comparto nel totale agroalimentare (+10%). In leggera crescita anche l’Ortofrutta BIO (+3% Anno Terminante Luglio 2022 – Fonte Nielsen), anche se con tassi minori rispetto al comparto nel totale agroalimentare (+6%). Stabili le vendite nel Fresco Bio, dove invece risultano in leggera crescita nel totale agroalimentare (+3%). Di segno negativo invece le vendite del Freddo Bio, che registrano un calo del -6% (Anno Terminante Luglio 2022 – Fonte Nielsen), e delle Bevande Bio (-3%), comparti che invece mostrano segno positivo nel totale agroalimentare.

La stabilità delle vendite dei prodotti biologici si riflette sulla percentuale di users bio: nel 2022, come nel 2021, l’89% delle famiglie italiane ha acquistato BIO almeno una volta nell’ultimo anno. Gli users bio confermano l’andamento delle vendite nei singoli canali, per gli acquisti di prodotti biologici i due canali più frequentati sono proprio Iper & supermercati (il 68% degli users vi acquista prodotti bio) e Discount.

I consumatori sembrano avere idee chiare su aspettative e valori che il bio interpreta. Questa consapevolezza ricade anche sui consumi fuori casa: negli ultimi 6 mesi oltre 6 italiani su 10 hanno consumato prodotti biologici fuori casa in almeno una occasione, scegliendo bio soprattutto nei momenti della colazione, dei pranzi di lavoro e all’aperitivo.

“Dopo i primi mesi dell’anno con un mercato statico, abbiamo assistito ad una buona ripresa della Grande Distribuzione, in particolar modo dei discount. Significativa è stata la crescita del comparto “fuori casa” che ha portato globalmente a un incremento dei consumi, superando le pressioni inflazionistiche di questi ultimi periodi. Guardiamo con favore alla crescita degli acquisti nei mercatini bio e alle vendite dirette, oltre, naturalmente, al mondo della ristorazione che oggi è in ripresa dopo i critici lockdown in piena pandemia. L’Italia oggi è chiamata a difendere un primato importante nel biologico. É dunque necessario lavorare per far crescere i consumi, la consapevolezza e la trasparenza di tutta la filiera” – dichiara Roberto Zanoni, Presidente di AssoBio.

“Il biologico rappresenta ancora un punto di riferimento delle preferenze del consumatore italiano: si confermano di fatto le dimensioni dei consumi in ambito domestico mentre è forte la ripresa nella ristorazione commerciale e collettiva, dopo le restrizioni imposte dalla pandemia. Questo deve essere solo un punto di partenza per una nuova crescita, ma occorre vincere due sfide ancora aperte: sostenibilità e informazione. Chiarire il profilo di sostenibilità del biologico e costruire una comunicazione chiara sui valori che il bio interpreta sono le strade da percorrere, soprattutto in uno scenario evolutivo dove le famiglie stanno rimodellando gli schemi di acquisto spinti dalla dinamica inflattiva” – dichiara Silvia Zucconi, Responsabile Market intelligence di Nomisma.

Il monitoraggio realizzato da Nomisma per l’Osservatorio SANA 2022 fa emergere in modo chiaro alcune aree di lavoro fondamentali per incrementare conoscenza, consapevolezza e interesse verso la categoria. Quasi 6 consumatori su 10 vorrebbero avere informazioni più dettagliate sulle caratteristiche, metodo di produzione e sui valori nutrizionali degli alimenti biologici. Nello specifico, il 58% vuole saperne di più sui benefici che il prodotto può apportare a dieta e salute; la stessa percentuale chiede anche ulteriori dettagli sulla distintività del biologico rispetto al convenzionale. Più di 6 consumatori su 10, inoltre, vogliono avere informazioni più dettagliate sul contributo alla sostenibilità (ambientale, sociale ed economica) legate al metodo biologico.

Per il successo del biologico nel mercato interno la comunicazione diviene così la leva fondamentale: informazioni chiare sull’origine delle materie prime e sulle caratteristiche del marchio devono riuscire a illustrare ai consumatori gli elementi distintivi del bio in modo semplice ed efficace. Il 52% dei consumatori chiede in modo esplicito alle Istituzioni (italiane ed europee) di intervenire con una campagna di comunicazione e di coinvolgere le giovani generazioni attraverso meccanismi di apprendimento in ambito scolastico e di sperimentazione al prodotto nelle mense scolastiche.

Festa del Bio, Carrefour vara un intero mese di iniziative

Di fronte allo scenario di incertezza degli approvvigionamenti alimentari legati alla crisi internazionale, gli italiani vedono nel biologico una risposta sempre più sicura alla propria esigenza di alimentazione sana, di qualità e a provenienza locale garantita.

Secondo un’indagine condotta da SWG su un campione nazionale di 1200 consumatori per Carrefour Italia in occasione della Festa del Bio, infatti, il valore aggiunto dell’acquisto biologico per il consumatore risiede non solo nella salubrità (80% del campione) e qualità dei prodotti, ma oltre il 60% intravede anche una maggior garanzia del rifornimento e oltre il 50% ritiene che questi possano rappresentare un acquisto più conveniente in termini di rapporto qualità-prezzo nell’attuale contesto di inflazione. Un dato importante se confrontato con la propensione degli italiani agli acquisti in questo momento di crisi: oltre due terzi del campione ritiene che modificherà le proprie abitudini di consumo, con il 54% che cercherà il risparmio nelle offerte speciali e facendo scorte.

Il 56% degli italiani afferma, inoltre, che questi aspetti possano spingerli ad aumentare i propri acquisti di prodotti biologici, una tendenza trasversale a tutte le tipologie di consumatori, anche tra coloro che si dichiarano attualmente poco interessati a questa categoria: ben il 43% di coloro che non acquistano biologico ritiene infatti che in tempo di crisi questi prodotti potrebbero rappresentare una soluzione per coniugare salute, qualità e convenienza.

Anche l’impatto del biologico sul sistema paese è dipinto come virtuoso: oltre il 65% degli Italiani ritiene che scegliere questi prodotti generi dei benefici per l’ecosistema economico. Di questi, il 48% sottolinea il sostegno alle imprese italiane mentre il 38% l’indipendenza dall’import e dunque una maggiore sovranità alimentare. Seguono la tutela dell’ambiente e il risparmio di carburanti: il 37% degli intervistati che ritiene il bio un valore aggiunto per il paese sottolinea la riduzione dell’uso di fitofarmaci, spesso di importazione, e di carburante per il trasporto dei prodotti da paesi terzi (31%).

La prossimità gioca un ruolo chiave anche tra i motivi per cui gli italiani acquistano biologico: avere a disposizione prodotti italiani e locali è rispettivamente per il 57% e 48% un driver di scelta, con particolare preferenza alle aziende del territorio e quelle dedicate a produzioni esclusivamente biologiche. Solida la fiducia degli italiani nelle linee di marca privata dei supermercati, che tocca il 76%. Anche le certificazioni (54%) e il packaging sostenibile (45%) interessano, in particolare, i consumatori più giovani: è soprattutto nella Generazione Z che emerge una fortissima propensione al biologico rispetto alle altre classi di età (+19% rispetto alla media).

“Il mercato del bio, attualmente, si trova di fronte a numerose sfide, ma siamo certi delle potenzialità di questo segmento e ci impegnamo per rendere questi prodotti sempre più accessibili per tutti i consumatori, aumentando l’offerta e migliorandone la sostenibilità” sottolinea Gilles Ballot, Direttore Merci, Marketing e E-Commerce di Carrefour Italia. “In particolare, proseguiamo nello sviluppo del marchio Carrefour Bio per assicurare ai nostri clienti maggiore convenienza, una scelta che ci ha premiato con una quota di oltre il 60% del fatturato del settore. Inoltre lavoriamo per rendere le nostre linee sempre più sostenibili: abbiamo l’obiettivo entro l’estate di raggiungere il 95% delle confezioni di Ortofrutta Carrefour Bio compostabili, riciclabili o ottenute da materiale riciclato. Lavoriamo poi al fianco di oltre 400 piccole e medie aziende italiane, supportandole nel processo di conversione al biologico”.

Per favorire la diffusione del biologico, che rappresenta uno dei pilastri della strategia di Transizione Alimentare per Tutti, Carrefour Italia ha inaugurato la “Festa del Bio”, iniziativa nata in Francia e che oggi arriva anche nel nostro Paese. Il programma prevede un mese di eventi e iniziative speciali che coinvolgono gli oltre 1450 punti vendita sul territorio italiano per raccontare le storie, i valori e i principi che guidano il settore del biologico. Tra le iniziative previste, oltre ad iniziative promozionali con sconti del 20% su prodotti biologici fino a metà giugno, degustazioni ed eventi in selezionati punti vendita sul territorio nazionale ed eventi interni per sensibilizzare i dipendenti, come in occasione della Giornata Mondiale delle Api dello scorso 20 maggio.

Alce Nero, il bilancio annuale premia l’innovazione

Alce Nero consolida la sua posizione sul mercato chiudendo il 2021 con un fatturato di 86 milioni di euro e una quota a valore sul totale Biologico del 4,1%, confermandosi brand di riferimento del settore biologico. Capofila del Gruppo, Alce Nero Secco (prodotti conservabili a temperatura ambiente) ha fatto registrare 81,4 milioni di fatturato, di cui ben 6.5 milioni derivanti dal segmento Baby Food, in crescita dell’8% rispetto al 2020. In particolare, con una variazione del +11.3%, si sono distinti gli Omogeneizzati, rientrando a pieno titolo tra le 10 categorie che hanno inciso di più sull’intero fatturato 2021 di Alce Nero Secco. Tra queste famiglie di prodotti spiccano anche Confetture, Frollini e Biscotti e si riconfermano forti Passate e Polpe, Pasta e Legumi Lessati. Significativo il peso dell’innovazione, che è valsa ad Alce Nero Secco entrate per 4 milioni di euro.

L’innovazione continua ad essere una componente fondamentale del successo del Gruppo, attestando la sua incidenza al 10% sul totale del marchio Alce Nero. Il contributo dei prodotti lanciati nell’ultimo triennio è valso 7.6 milioni solo nel 2021, un risultato importante che dimostra l’efficacia degli investimenti in Ricerca e Sviluppo. Ricette inedite per il mercato, gustose, sempre al passo con le esigenze e le richieste delle persone: è questa la formula vincente di Alce Nero, che coniuga qualità, praticità e attenzione al benessere delle persone e della terra.

Produrre e commercializzare prodotti freschi biologici è invece l’impegno di Alce Nero Fresco, che ha chiuso il 2021 a 3 milioni. I grandi numeri restano legati a Zuppe ed Uova, le categorie più importanti per l’azienda, che da sole ne hanno determinato il 70% delle entrate. Per Alce Nero Freddo, che pesa 1.6 milioni di fatturato, sono Verdure e Pizze le linee che contribuiscono alla crescita del settore, seguite da Zuppe e Minestroni. Buone anche le vendite dei Piatti proteici, lanciati a giugno e subito ben accolti dai consumatori, sempre più orientati verso prodotti ad alto contenuto di proteine vegetali. I canali di vendita e distribuzione vedono in testa GDO ed Export, che hanno avuto un peso dell’86% sul fatturato netto di tutto il marchio Alce Nero. Dopo il boom del 2020, l’e-commerce
continua a crescere, con un incremento del 2.2%. Raddoppia quasi le sue performance il Food Service e anche il canale delle Farmacie/Baby Shop fa registrare una buona ripresa.

“Siamo decisamente soddisfatti dei risultati ottenuti nel 2021. Dopo un 2020 segnato da una imprevista e imprevedibile crescita a due cifre – anche sostenuta dal lockdown totale della primavera di quell’anno – consolidare quei risultati era il massimo obiettivo che ragionevolmente potevamo porci” dichiara Massimo Monti, Amministratore Delegato Alce Nero. “Con Alce Nero siamo cresciuti di altri due punti percentuali, portando l’aumento del fatturato 2021 sul 2019 (l’ultimo anno non condizionato dalla pandemia) al 20,6%. Il fatto che poi questo consolidamento della crescita del 2020 abbia riguardato tutti i nostri canali, vendite online comprese (nonostante risultati triplicati nel 2020 rispetto al 2019), ci gratifica ulteriormente e ci consente di pensare al futuro, forse mai come oggi così incerto e di difficilissima lettura, con ottimismo”.

Mozzarella Latte Fieno Bio, la novità di Brimi

La Mozzarella Latte Fieno Bio – Fior di Latte di Brimi – storica azienda altoatesina specializzata nella produzione di mozzarella e altri prodotti caseari – lancia una novità.

Il segreto di questa bontà Brimi è il Bio Latte Fieno STG, che viene munto in Alto Adige nei masi di montagna dei soci contadini. Nello specifico, le mucche che ci donano il Latte Fieno STG biologico sono alimentate solo con mangimi geneticamente non modificati e conformi al regolamento relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici. L’alimentazione delle bovine si riflette sulla qualità del latte, che conserva i profumi e i sapori dei pascoli.

Per questo motivo il Latte Fieno è considerato un latte di altissima qualità, come denota il marchio europeo STG (Specialità Tradizionale Garantita).

Grazie alle caratteristiche di questo prezioso latte, la Mozzarella Latte Fieno Bio – Fior di Latte di Brimi stupisce per il suo sapore fresco e delicato e la sua consistenza morbida e succosa. Perfetta se gustata da sola o come ingrediente pregiato per realizzare tante sfiziose ricette.

Per il lancio di questo nuovo prodotto, Brimi ha pensato anche ad un nuovo pack verde scuro, che cattura l’attenzione negli scaffali della grande distribuzione.

Chocobella, la famiglia continua ad allargarsi

È possibile coniugare golosità, attenzione alla salute e sostenibilità? È la scommessa di Damiano, che dal 1964 produce e trasforma nel suo stabilimento in Sicilia la migliore frutta secca biologica. Una scommessa che oggi si traduce in una grande novità: Chocobella, la crema spalmabile realizzata solo con nocciole italiane provenienti da agricoltura biologica e cacao fairtrade, diventa una vera e propria famiglia allargata con ben sette diverse referenze, cui si aggiungono le due referenze della nuova Linea Golosa a base di cioccolato bianco, rispettivamente alla nocciola e al pistacchio, anch’esse, ovviamente, prodotte col 100% di frutta secca biologica.

In occasione del lancio della famiglia allargata di Chocobella, Damiano, oltre a migliorarne le caratteristiche di cremosità e spalmabilità, ha messo a punto un restyling dell’etichetta che pone l’accento sull’origine biologica delle materie prime e, per la linea Chocobella Noir, dell’assenza di latte, che la rende un perfetto prodotto vegan. In particolare, Chocobella Noir viene proposta in cinque differenti varianti: la classica, Chocobella Noir alla cannella, all’arancia, al peperoncino e al sale di Trapani IGP, tutte realizzate con il 45% di nocciole italiane. Chocobella tradizionale, invece, viene proposta in due referenze: la versione classica e quella con l’aggiunta di cioccolato di Modica IGP.

Altra grande novità è il lancio della nuova Linea Golosa a base di crema bianca al latte che si compone, al momento, di due referenze: la crema spalmabile Golosa alla Nocciola realizzata col 30% di nocciole italiane e la crema spalmabile Golosa al Pistacchio, con il 40% di pistacchi. Realizzate con frutta secca biologica, cacao e zucchero di canna provenienti da coltivazioni fairtrade, le creme spalmabili Damiano costituiscono una scelta che coniuga piacere e attenzione alla sostenibilità. È sufficiente, infatti, aprire il vasetto la prima volta per cogliere la differenza con tutto ciò che si è provato fino ad oggi: la bontà e la qualità delle sue materie prime, accuratamente selezionate, si avverte grazie a una fragranza unica, intensa e avvolgente. Un profumo che cambia con ciascuna delle nuove versioni, tutte realizzate senza l’uso di olio di palma.

Quando poi arriva il momento di spalmarle (su una fetta di pane o una fetta biscottata) se ne apprezza tutto il sapore pieno e rotondo che si accompagna alla consapevolezza di un prodotto sano, biologico e gluten free. Un piacere in Chocobella Noir (realizzate senza l’utilizzo di latte) è l’ideale anche per tutti i consumatori che hanno fatto la scelta vegan. Ne basta appena un accenno per deliziarsi il palato e assaporare, per merenda o a fine pasto, un piccolo istante di felicità.

Biscopan presenta le Gallette biologiche della linea Pan Natura

Leggere, sfiziose e croccanti: sono le Gallette biologiche della linea Pan Natura di Biscopan.

Queste Gallette vengono realizzate con materie prime di alta qualità rigorosamente biologiche tra cui la farina di farro, uno dei cereali più antichi, ricco di proteine, fibre, vitamine e minerali e noto per la sua digeribilità e leggerezza.

Un gusto delicato che viene arricchito con semi di lino, sesamo e girasole, ricchi di sostanze nutritive, che donano croccantezza e un sapore sfizioso.

Le gallette biologiche della linea Pan Natura incontrano così le esigenze di tutti coloro che prestano attenzione alla linea, ma anche di chi predilige pietanze bilanciate. Perfette da sgranocchiare in ogni momento della giornata, per uno spuntino sano ma anche per l’aperitivo o come sostituto del pane per accompagnare altre pietanze, le gallette biologiche della linea Pan Natura Biscopan risultano leggere e allo stesso tempo golose.

Ricche di fibre, vengono cotte al forno risultando così semplici e genuine proprio come i sapori della tradizione.

Le Gallette Pan Natura biologiche Biscopan sono disponibili nel formato da 200 gr. Le gallette al farro, inoltre, sono disponibili anche nella versione senza semi nel formato da 200g e in versione multipack da 240g (6×40).

FederBio, è urgente l’approvazione della legge sul biologico

Una nuova crescita per il biologico nel 2020. Questa la fotografia che emerge dai dati internazionali presentati dall’Istituto di ricerca sull’agricoltura biologica FiBL in collaborazione con IFOAM, la Federazione delle associazioni del biologico a livello mondiale.

Con 2,1 milioni di ettari, 102mila in più rispetto al 2019, l’Italia si conferma il terzo Paese in Ue come superficie coltivata a biologico, la precedono Spagna (2,4 milioni di ettari) e Francia (2,5 milioni di ettari). Globalmente le superfici bio in Ue hanno raggiunto i 14,9 milioni di ettari globali.

Il nostro Paese mantiene il primato come numero di produttori biologici attivi (71.590), seguono la Francia con 53.255 e la Spagna con 44.493. L’Italia brilla anche come incidenza di superficie bio sul totale 16,6 %, la più elevata in Ue che ha raggiunto una media del 9,2%.

L’andamento del mercato bio fa registrare un incremento record del 15,1%, raggiungendo un valore delle vendite al dettaglio di 44,8 miliardi di euro in Ue che diventano 52 miliardi di euro considerando l’intera Europa. L’Unione europea diventa così il secondo mercato mondiale dopo gli Stati Uniti.

“Anche se la Francia sta crescendo a un ritmo più sostenuto, l’Italia continua a mantenere la leadership europea sia come numero di produttori che come percentuali di superficie coltivata. Il boom delle vendite di prodotti conferma come il biologico possa davvero essere il motore di rilancio dell’intero sistema agroalimentare. È necessario però investire a livello nazionale per aumentare i consumi interni che crescono in misura inferiore rispetto agli altri Paesi. Occorrono perciò politiche e un quadro normativo adeguato a sostenere la conversione agroecologica, oltre a investimenti in ricerca, innovazione, formazione. Per non perdere il ruolo di primo piano in un settore che ci vede già naturalmente vocati diventa quindi prioritaria la promulgazione della Legge sul bio, che dopo essere stata modificata il 9 febbraio dalla Camera deve adesso tornare in Senato per la definitiva approvazione. Ci auguriamo che si arrivi in tempi molto stretti alla definitiva approvazione di questa norma fondamentale per supportare la transizione ecologica e sostenere il futuro stesso dell’agricoltura italiana”, ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio.

Che Misto! BIO, Noberasco vicina a benessere e sostenibilità

Armonia, Fitness, Power, Ritmo e Wellness: sono gli alleati del facile star bene anche quando si è fuori casa, il migliore snack da portare sempre con sé in ufficio, in metropolitana, in palestra, a scuola, nel tempo libero.

Armonia: il mix fonte di rame che contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso. Con noci del Brasile, anacardi, mandorle e noci.
Fitness: il mix fonte di magnesio che contribuisce alla riduzione dello stress e dell’affaticamento. Con noci del Brasile, semi di girasole, cranberries e anacardi.
Power: il mix fonte di manganese che contribuisce al normale metabolismo energetico: Con noci, cranberries, nocciole e physalis.
Ritmo: il mix fonte di potassio che contribuisce al mantenimento di una normale pressione sanguigna. Con noci del Brasile, nocciole, noci, cranberries.
Wellness: il mix fonte di fosforo che contribuisce al normale metabolismo energetico. Con noci, cranberries, anacardi, nocciole, noci del Brasile e uva sultanina.

Due i formati 100% riciclabili: la versione scorta da 130g in formato doy carta, dotato di un pratico zipper salvafreschezza in plastica -separabile dal resto della confezione- e la versione monodose da 40g, interamente smaltibile nel circuito della carta.

Con “Che Misto! BIO”, Noberasco pone al centro il benessere sia del consumatore, attento ai corretti di stili di vita, sia quello dell’ambiente, scegliendo pack innovativi in materiale 100% riciclabile che favoriscono ed educano verso scelte sostenibili.

Gold Medal per l’olio extravergine bio di Granoro

Il 2021 si è concluso con un importante riconoscimento di qualità per Granoro e il suo Olio Extravergine d’Oliva Biologico, a cui è stato assegnata la “BIOLNOVELLO Gold Medal” in occasione del Biol International Prize 2021, il prestigioso Concorso per il miglior Olio Extravergine di Oliva Biologico del mondo, svoltosi a Matera.

La competizione rappresenta la più importante manifestazione internazionale dell’intero settore dell’olio extravergine di oliva per numero di partecipanti (produttori olivicoli), numero di paesi coinvolti, numero di esperti e consumatori coinvolti, citazioni sulla stampa specializzata e non.

Per Granoro la Gold Medal ottenuta al BIOL, assegnata ai migliori oli evo biologici prodotti nell’annata 2020/2021, è una ulteriore conferma della volontà di esprimere un forte legame con il proprio territorio. L’Olio Extra Vergine di Oliva Biologico Granoro è prodotto con olive delle varietà “Coratina” e “Ogliarola” coltivate con le metodiche dell’Agricoltura Biologica, provenienti dalle campagne che circondano Corato, sede del Pastificio Granoro. Sono raccolte a mano, con il sistema della “bacchiatura”, frante col metodo tradizionale e premute a freddo senza utilizzo di pesticidi e concimi chimici di sintesi. Il gusto è fruttato, appena piccante con un profumo delicato, una miscellanea di essenze tipiche della nostra Murgia, conservando le sue qualità organolettiche e nutrizionali sia a crudo che in cottura.

Il colore è giallo con riflessi verdi. La sua acidità naturale è mediamente di 0,5%, al di sotto del valore massimo stabilito dalla normativa vigente (0,8%) per gli Extra Vergini di Oliva.

Germinal Bio rinnova il sostegno a difesa delle api

Il futuro delle api è un tema che sta molto a cuore a Germinal Bio. L’azienda, punto di riferimento del biologico nel mercato dei prodotti da forno, dei piatti pronti e della pasta, ha rinnovato per il secondo anno consecutivo l’ impegno accanto a LifeGate nel progetto “Bee my Future” a protezione delle api.

La sopravvivenza di questi piccoli impollinatori è messa a dura prova: secondo l’ultimo rapporto FAO, infatti, oltre il 30% delle api è a rischio declino e questo colpisce inevitabilmente anche tutta l’agricoltura. Su 100 delle colture più rilevanti al mondo, ben 71 si riproducono grazie al prezioso lavoro di api selvatiche, api mellifere e bombi. Non solo, ma il 75% delle risorse alimentari destinate agli essere umani, dalle castagne alle pesche, dalle zucchine ai pomodori, dal latte ai formaggi, dipende dal loro operato. Questi dati tracciano uno scenario allarmante che richiede interventi repentini e mirati, oltre che una transizione verso nuovi modelli di consumo perché la sopravvivenza delle api risulta vitale per la nostra sicurezza alimentare, per la nutrizione e per la biodiversità.

«Da un paio di anni sosteniamo l’iniziativa di LifeGate perché ci piace immaginare un futuro più sostenibile, più rispettoso del pianeta e degli esseri viventi che lo abitano. Abbiamo uno straordinario patrimonio naturale da proteggere ma i numeri dimostrano che è necessario agire velocemente e in modo corale per garantire gli equilibri del nostro ecosistema.Noi di Germinal Bio, da sempre, ci impegnamo a favore della tutela dell’ambiente e della biodiversità, e oggi più che mai appoggiamo iniziative concrete e virtuose come quella di “Bee my Future” che, oltre a sensibilizzare sul tema, crea dei contesti per difendere e tutelare la sopravvivenza delle api»– commenta Emanuele Zuanetti, fondatore e CEO del Gruppo Germinal.

Con il progetto “Bee my Future”, Germinal Bio sostiene la tutela e l’allevamento di arnie, secondo le linee guida del biologico, grazie al lavoro di esperti apicoltori hobbisti, selezionati da LifeGate e da A.P.A.M. – Associazione Produttori Apistici della Provincia di Milano. L’iniziativa si propone di difendere e tutelare le api nei contesti urbani perché,fuggendo dal loro habitat naturale di campagna a causa dell’uso massiccio di pesticidi e prodotti di sintesi in agricoltura, questi piccoli impollinatori cercano sempre più spesso rifugio nelle città. Da qui l’idea di offrire loro un riparo sicuro, attraverso una rete di apicoltori competenti e appassionati, che possano prendersi cura degli alveari grazie ad un sistema innovativo di biomonitoraggio, che aiuta a comprendere lo stato di salute degli insetti e dell’ambiente circostante.

Il contributo al progetto prevede anche l’acquisto degli sciami di api, delle attrezzature necessarie, come le arnie e gli indumenti di protezione per l’apicoltore, le continue attività di assistenza tecnica all’apicoltore, la verifica e il monitoraggio delle attività e del loro stato di salute, nonché la produzione di miele.

Germinal Bio aggiunge dunque un ulteriore tassello al suo percorso a favore della sostenibilità e della biodiversità, con l’intento di diventare un esempio virtuoso di fare impresa attraverso azioni continuative, misurabili e coerenti con il proprio dna.

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