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Teddi: in autunno in arrivo due nuovi gusti

Fine dell’estate e arrivo di novità per Teddi, brand di yogurt biologico dedicato ai bambini, che da oggi ha una ricetta più semplice, pulita, 100% naturale, che prevede l’utilizzo di solo latte italiano biologico. Un rinnovamento che si esprime anche nel nuovo logo e nel packaging che, però, mantiene invariata l’immagine della mascotte, il simpatico orsetto amico della natura e da sempre simbolo degli yogurt Teddi. Non solo, in autunno Teddi si arricchisce di due nuovi gusti: il primo è lo yogurt bianco naturale Demeter, preparato con latte biodinamico italiano, proveniente da allevamenti che utilizzano unicamente metodi biologici e biodinamici. Nel banco frigo della Grande Distribuzione, può vantare di essere l’unico prodotto con marchio Demeter per bambini. Altra novità, altrettanto esclusiva sullo scaffale degli yogurt dedicati ai più piccoli, è il Teddi Mela&Prugna, un abbinamento di gusto, piacevole e delicato, dove la bontà delle mele si accompagna alla dolcezza e alla succosità delle prugne. La linea Teddi comprende anche le referenze: albicocca, fragola, banana, pera e biscotto.

 

Carrello gluten free: in Lombardia il divario maggiore tra canali distributivi

Carrello gluten free: con ben 23 euro di differenza tra la grande distribuzione e il canale delle farmacie è la Lombardia la regione con il divario maggiore. Qui, infatti, per uno stesso paniere si spendono 37 euro al supermercato e quasi 60 in farmacia.

Vediamo qualche esempio: in Lombardia, chi segue una dieta gluten free può oggi scegliere fra tre diversi punti vendita per riempire frigo e dispensa, con significative variazioni di prezzo. Per acquistare un paniere contenente una rosetta, pane a fette, 3 confezioni di pasta, biscotti per la prima colazione, snack dolci, 2 confezioni di farina o preparati, una pizza surgelata e un piatto pronto, nella Regione della rosa camuna si passa dai 37 euro della grande distribuzione, ai 56 del negozio specializzato fino ai quasi 60 della farmacia. Una differenza di ben 23 euro, appunto. Eppure in passato le cose andavano diversamente:  6 anni fa per esempio, il divario era di soli 11 euro, uno trai più bassi della Penisola.

Una cosa è certa: negli anni il mercato gluten free si è molto evoluto con i suoi pro e i suoi contro.

“Rispetto a qualche anno fa è più facile per un celiaco acquistare prodotti senza glutine – spiega infatti Isidoro Piarulli, presidente di AIC Lombardia – ma ovviamente sono ancora tanti i miglioramenti che possono essere fatti. In primis semplificare le etichette dei prodotti gluten free e migliorare il layout nei punti vendita così da rendere più semplice il momento della spesa. Non solo: AIC Lombardia sta lavorando per coinvolgere postazioni di vending che offrono snack e bevande senza glutine, così che anche negli attimi di pausa chi convive con la spiga barrata possa trovare prodotti in grado di soddisfare le sue esigenze alimentari”.

Il sistema gluten free in Lombardia

Storicamente, la Lombardia si è sempre dimostrata all’avanguardia in fatto di sostegno ai celiaci basti pensare che gli aiuti economici sono stati introdotti nel 1979, con tre anni di anticipo sul nazionale. Attualmente la spesa dell’erogazione gratuita ammonta a oltre 3 milioni di euro e riguarda oltre 36500 lombardi. Inoltre, il sistema regionale permette di accorpare due mensilità una volta l’anno e necessariamente per due mesi consecutivi, così da agevolare l’acquisto di prodotti erogabili in periodi particolari come quelli estivi o natalizi.

La principale reason why di scelta

Secondo una recente ricerca svolta nell’ambito di una tesi realizzata in collaborazione con AIC Lombardia, il binomio qualità-prezzo nella mente del consumatore celiaco pende verso la qualità, che costituisce il driver principale di acquisto per oltre 4 celiaci lombardi su 10. Grande importanza è riservata anche all’ingredientistica tanto che il 35% predilige alimenti con pochi grassi, senza additivi o ricchi di fibre.

Per quanto riguarda, invece, le differenze tra i diversi canali distributivi, tra i punti di forza dei negozi specializzati spiccano il vasto assortimento, che spazia dalle marche più conosciute ai piccoli produttori locali o artigianali, e le attività promozionali.

Il diverso ruolo dei canali distributivi

Un altro modo di acquistare prodotti senza glutine è rivolgersi alla farmacia, un canale che si distingue per i prezzi più elevati, ma che garantisce un confronto con personale qualificato ed è presente in modo capillare su tutto il territorio. Per quanto riguarda la grande distribuzione, da una parte può lasciare il consumatore da solo nel momento dell’acquisto, poiché spesso non è possibile rivolgersi ad un esperto col quale chiarire eventuali dubbi, ma risulta il canale più economico e, dal punto di vista psicologico, allontana la componente patologica che alimenta una sensazione di diversità perché permette di non comprare in un punto vendita apposito.

Questione di layout

Uno studio condotto da AIC ha analizzato anche le preferenze in fatto di layout: è emerso che 7 celiaci su 10 vorrebbero trovare i prodotti gluten free in un’isola dedicata. Tale scelta si deve soprattutto a motivi di praticità perché evita di confondere i prodotti con glutine da quelli senza e rende la spesa più comoda e veloce; tra i contro dell’isola, però, il rischio di prendere il prodotto sbagliato se scorrettamente posizionato dall’operatore o da un altro cliente. Il 20% chiede, invece, che i prodotti senza glutine siano mescolati insieme agli altri sugli scaffali così da non sentirsi “ghettizzati” e contenere i rischi dal momento che, essendo più alta l’attenzione, è più difficile confondere un prodotto idoneo con uno che non lo è; d’altro canto però, questo sistema complica le cose e rende meno rapido l’acquisto. Infine, il restante campione scommette sulle isole “multifree”, dove trovare anche prodotti senza lattosio e simili, un layout utile per chi deve gestire più intolleranze, ma che aumenta i rischi di errori nella scelta.

 

 

Pet mania: in crescita gli acquisti per i “pelosi” di casa

Foto di StockSnap da Pixabay

Con oltre 60 milioni di animali domestici, l’Italia è il primo paese in Europa per numero di pet, seguita da Francia e Spagna: stando al Rapporto Pet Economy Assalco-Zoomark 2019, infatti, il 38,8% delle famiglie vive con un cane o un gatto. Un mercato ampio, con le sue mode e le sue tendenze, che l’ “Osservatorio Animali in vacanza” di Trovaprezzi.it, ha “investigato”.
E’ per esempio emerco che nel periodo marzo-settembre 2018 si sono registrate oltre 1 milione e 500 mila ricerche complessive su Trovaprezzi.it per la categoria interamente dedicata agli animali:

Per i prossimi mesi si stima una crescita totale del 2%, dove il comparto pet food traina la crescita con +7% (563.699 ricerche).
Per costi di veterinaria, alimenti, ma anche assicurazioni, accessori e abbigliamento, la Pet economy ha generato nel 2018 un giro d’affari di 2 miliardi di euro. Se si contano anche servizi accessori come cat/dog sitting, pensioni e allevamenti, si arriva fino a 4 miliardi di euro. Cifre considerevoli che confermano la crescente dedizione degli italiani nei confronti degli animali.

E nei prossimi mesi?
La tendenza è confermata anche dai numeri di Trovaprezzi.it relativi alle intenzioni di acquisto degli italiani. Si prevedono per i prossimi mesi oltre 112 mila ricerche in Prodotti per Veterinaria come collari (37 mila e 200 ricerche), compresse (38 mila e 700), pipette e oli (23 mila e 400), spray e shampoo (7 mila e 200) ed integratori (6 mila e 200).

A livello geografico
I trend di settore a livello territoriale vedono le vendite maggiormente distribuite nella zona settentrionale d’Italia, che da sola attrae più della metà del totale delle ricerche. Su Trovaprezzi.it si calcolano infatti oltre 785 mila ricerche al Nord: Lombardia (28%), Emilia Romagna (8%), Piemonte (8%) le tre regioni con la maggiore quota di ricerche. Segue il Centro con 350 mila e 600 ricerche: Lazio (16%) e Toscana (6%). Tra le regioni meridionali (267 mila ricerche) primeggiano Campania (6%), Sicilia (5%) e Puglia (4%).

METRO inserisce nella sua offerta Beyond Burger, il vegano senza glutine e OGM

METRO Italia annuncia l’ampliamento del proprio assortimento con Beyond Burger, l’hamburger vegetale senza glutine, vegano e senza OGM.

METRO è la prima insegna della grande distribuzione italiana che sceglie di rispondere alle esigenze, ormai sempre più numerose, di chi fuori casa chiede piatti a base vegetale, senza rinunciare al gusto.

Beyond Burger è realizzato al 100% con prodotti vegetali, ma il risultato è nel gusto, e nell’aspetto, assolutamente simile a quello della carne. Tra gli ingredienti: proteine da piselli, quindi lievito, succo di barbabietola, olio di cocco, amido di patate. Gli ingredienti sono combinati in modo da ottenere la giusta consistenza e garantire il sapore tipico della carne: l’olio di cocco, ad esempio, serve per conferire all’alimento una parte grassa, mentre il succo di barbabietola il tipico colore sanguigno, anche per le cotture meno prolungate. In questo modo non saranno solo i consumatori che hanno fatto scelte vegetariane e/o vegane a poter approfittare del gustoso hamburger, ma anche tutti coloro i quali devono, o desiderano, seguire diete attente al consumo di carne ma non vogliono rinunciare al suo gusto.

 

Beyond Meat è una società statunitense fondata a Los Angeles nel 2009, da Ethan Brown in collaborazione con Evan Williams e Biz Stone, co-founder di Twitter. I tre imprenditori, accumunati dalla passione per la cucina vegana, hanno deciso di investire in un progetto che potesse portare alla produzione di carne completamente vegetale, sostenibile dal punto di vista ambientale e soprattutto simile nel sapore alle alternative animali. Grazie allo studio delle proprietà proteiche di alcuni vegetali, l’azienda ha lanciato il suo primo prodotto sul mercato statunitense nel 2013, per poi espandersi nel 2016 con la vendita di un hamburger vegano anche a livello internazionale.

I prodotti di Beyond Meat sono oggi disponibili in 40 nazioni del mondo, tra ristoranti e negozi della grande distribuzione, e un comodo strumento di ricerca è presente sul sito ufficiale dell’azienda.

La Cremeria, si arricchisce di nuove proposte “regionali” e senza lattosio

La gamma La Cremeria® amplia la sua offerta: accanto ai gusti più amati della tradizione italiana: Fiordilatte, Crema e Cioccolato, Stracciatella, Spagnola, si accompagnano infatti le nuove combinazioni Crema e Pistacchio, Cocco e Fondente, Fragola e Mascarpone ‐ e la linea “Le Regionali”, che riprende ricette della tradizione dolciaria italiana in un minitour di 4 tappe tra le eccellenze della penisola, tutte da gustare, rigorosamente in vaschetta!

Inoltre La Cremeria® allarga a tutti il piacere di un buon gelato grazie alla linea Senza Lattosio,  base di solo latte fresco italiano, che una volta delattosato, mantiene tutte le caratteristiche da sempre riconosciute ai gelati de La Cremeria®.

Due proposte gustose e di qualità per non rinunciare al gelato: “Nocciola del Piemonte IGP” e Panna fresca per La Cremeria® Vaschetta Fiordilatte e Nocciola Senza Lattosio, Cacao Arriba dell’Ecuador e Scaglie di cioccolato Belga per La Cremeria® Vaschetta Cioccolato e Stracciatella Senza Lattosio.

Per chi preferisce un cono da gustare nei caldi giorni estivi, La Cremeria® propone il Cono Fiordilatte Senza Lattosio e Senza Glutine, un gelato delattosato in cialda senza glutine, pensato appositamente per i celiaci, buono quanto quello tradizionale, ma anche adatto a chi cerca un prodotto goloso e facile da digerire.

L’Angelica entra nel mercato degli snack salutistici

L’Istituto Erboristico L’Angelica, entra nel mercato degli snack salutistici con i COCO CHOCO snack chips, realizzati con la collaborazione del Maestro Cioccolatiere Mirco della Vecchia.

Si tratta di snack funzionali, in formato di golose chips (non fritte, ma cotte al forno e senza glutine): croccanti scaglie di cocco, ricche di fibre e dall’azione ricostituente, si fondono con le proprietà benefiche del pregiato Cacao Criollo (lo stesso protagonista della linea di Cioccolate funzionali BuonisSsima), con l’aggiunta di preziosi superfood in grado di supportare il benessere dell’organismo!

La gamma dei COCO CHOCO snack chips è composta da 2 esclusive referenze:

1) COCO CHOCO snack chips Energy Ricarica, fiocchi di cocco con Cacao Criollo arricchiti con Maca, Matè e Vitamina PP. La Maca, detta ginseng delle Ande, fornisce un supporto alle capacità di adattamento dell’organismo allo stress ed alla fatica, mentre il Matè ha un’azione tonico-energetica. Grazie anche all’aggiunta di Vitamina PP, lo snack nel suo complesso è utile per il metabolismo energetico e la riduzione della stanchezza, per una sferzata di gusto e di energia. Disponibile sia nel formato da 40 grammi, che nel formato da 20 grammi.

2) COCO CHOCO snack chips Antiox: fiocchi di cocco con Cacao Criollo, arricchiti con Spirulina, Acerola e Zinco. La Spirulina è un’alga ricca di proteine vegetali, utile alleato grazie alla sua azione ricostituente, mentre L’Acerola, detta “Ciliegia delle Barbados”, è particolarmente ricca di Vitamina C. Grazie anche alla presenza dello Zinco, lo snack nel suo complesso si rivela utile per il sistema immunitario e per la protezione delle cellule dallo stress ossidativo. Disponibile sia nel formato da 40 grammi, sia nel formato da 20 grammi.

 

 

Condizionatori con il vento in poppa, grazie a un giugno tropicale

Numeri record per i condizionatori d’aria, nel mese di giugno*. Secondo le rilevazioni GfK, infatti, si sono registrati numeri da record: +186% a unità e +176% a valore rispetto al giugno 2018**.

Di fatto, però, analizzando la performance nel primo semestre del 2019 (+65% a unità e +60% a valore), si regista una forte crescita del mercato dell’Aria Condizionata già dai primi mesi dell’anno, grazie al successo di attività promozionali fuori stagione, come dimostra il +45% registrato nel mese di gennaio. A maggio il mercato ha invece rallentato (-16% a unità e -15% a valore) a causa delle condizioni climatiche avverse.

Il vero boom delle vendite si è comunque registrato nel mese di giugno, complice la canicola inusitata, che ha contribuito alle ottime performance sia dei condizionatori fissi (+134% a unità) sia dei portatili (+290% a unità).

Da sottolineare come nel segmento dei condizionatori fissi la crescita sia guidata dalle classi ad alta efficienza energetica e dalla tecnologia “gas refrigerante R32”, che permette un importante risparmio e rappresenta ad oggi già il 60% del mercato.

Metodologia

I dati riportati in questo comunicato sono riferiti al periodo compreso tra gennaio e giugno 2019 e il confronto è con l’andamento del mercato italiano nel primo semestre del 2018.

*Fonte: ECMWF, Copernicus Climate Change Service: https://climate.copernicus.eu/record-breaking-temperatures-june

Tecnologia di Consumo: andamento lento. Ma l’on line fa da traino

Foto di Dean Moriarty da Pixabay

Non rende certo euforici l’andamento, nel primo semestre, della Tecnologia di Consumo, che chiude la prima metà dell’anno con uno stentato -0,1% e un fatturato complessivo di 6,4 miliardi di euro*.

Meglio delle performance dl primo trimestre, (-0,6%), certo, ma niente di che.

Se però questo è il quadro a livello macro, poviamo a scendere nel dettaglio di on line e off line con l’ausilio delle rilevazioni GfK realizzate con metodologia Retail Panel.

Il quadro che ne emerge è più sfaccettato: se infatti le vendite nei punti vendita tradizionali decrescono del -2,1% rispetto al primo semestre del 2018, vediamo però che continua a crescere il canale online (+12,7%), che arriva a rappresentare il 15,7% delle vendite a valore, nonostante la bassa stagionalità del periodo.

Chi sale e chi scende

Analizzando poi i vari comparti troveremo che il Telecom, pur continuando a essere il più importante per fatturato (la telefonia è infatti responsabile del 38,2% del valore complessivo del mercato italiano dei Technical Consumer Goods) ha avuto una performance negativa (-2,6%). Al contrario, risulta molto positiva la performance del Piccolo Elettrodomestico (+8,1%) – grazie soprattutto al contributo del comparto Home Care. In crescita anche il Grande Elettrodomestico (+2,1%). Nel primo semestre del 2019, Piccolo e Grande Elettrodomestico arrivano a rappresentare rispettivamente il 9,5% e il 14,3% del totale mercato.

Cresce anche il settore IT/Apparecchiature per l’ufficio (+0,4%), che si conferma il secondo per importanza, con il 19,6% del totale valore del mercato.

Ottima la performance del comparto Home Comfort (trattamento aria, condizionamento, riscaldamento), che registra un +61,4% nei primi mesi del 2019. Molto influenzato dalle condizioni meteo, questo settore cresce soprattutto per effetto dell’attività di “destagionalizzazione” dei prodotti e di un mese di giugno molto caldo, che ha visto quasi triplicare i fatturati rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

L’Elettronica di Consumo (Audio/Video) registra una flessione del -4,9% rispetto allo stesso periodo del 2018, così come il comparto della Fotografia (-11,5%).

I canali

Gli Electrical Retailer (Grandi e Piccole superfici specializzate in Elettronica di Consumo), crescono del +3,5% nel primo semestre 2019 mentre risultano in flessione i Mass Merchandiser (-0,9%) e i canali specialistici (-7,7%), penalizzati dalla performance dei Telecom Specialist.

 

*I dati riportati sono riferiti al periodo compreso tra gennaio e giugno 2019. Tutti i trend sono a valore e il confronto è con l’andamento del mercato nel primo semestre 2018

Un giugno torrido spinge i consumi. L’analisi di IRI

Nel 2019 il meteo è stato imponderabile. E, con esso, le conseguenze sui consumi.

Dopo una primavera fredda e piovosa, che aveva fatto temere uno stop degli acquisti (già penalizzati da un avvio stentato), è invece subentrato un giugno torrido che ha avuto il merito di sospingere i consumi LCC

Dalla settimana del 10 giugno 2019, infatti, ha preso il via una fase climatica anomala caratterizzata da temperature insolitamente torride per questo periodo dell’anno. Secondo le elaborazioni IRI (*) nelle quattro settimane a decorrere dal 10 giugno si sono registrati, in media, valori climatici sensibilmente diversi rispetto allo stesso periodo del 2018 (+2,4 gradi Celsius di temperatura massima, +1,2 gradi di minima e -53% di precipitazioni.

L’inversione meteo ha consentito, dunque, di risollevare le sorti delle categorie del Largo Consumo di stagionalità estiva.

Analizziamo questi trend attraverso i grafici, realizzati grazie al servizio Fast Data di IRI,  che sintetizzano gli effetti del caldo anomalo sulle vendite di queste categorie nei reparti dell’alimentare confezionato, delle bevande dissetanti e dei prodotti per la cura della casa e dell’igiene personale.

L’impatto sulle diverse categorie

Innanzi tutto, l’ondata di caldo eccezionale iniziata a giugno ha rilanciato le vendite delle categorie stagionali nell’Alimentare Confezionato.

Gelati e prodotti da gelare, condimenti e ingredienti per piatti freddi (riso, condimenti pronti, maionese, carne in scatola, tonno, mozzarelle ecc…) sono le voci di consumo influenzate dal clima.

In molti casi l’ondata di calore di giugno/inizi di luglio ha contribuito ad invertire una tendenza delle vendite che era negativa nel progressivo dell’anno.

Durante l’ondata di caldo anche la maggior parte delle categorie di Bevande segna un aumento del tasso di crescita delle vendite superiore ai 10 punti percentuali.

Tutte le voci delle bevande dissetanti segnalano dei balzi importanti delle vendite in corrispondenza dell’inversione meteo di giugno/inizio di luglio. In alcuni casi la domanda torna a crescere dopo una prima parte dell’anno in stagnazione o flessione.

Insetticidi, insetto-repellenti e protezioni solari sono le categorie che più hanno beneficiato dell’ondata di caldo intenso a giugno nei Reparti Chimici.

La primavera fredda ha ritardato il ciclo degli insetti nocivi. L’avvento del clima torrido ha accelerato con ritardo il loro ciclo vitale stimolando la domanda di rimedi e prodotti specifici per combattere questo problema.

Ne consegue che in coincidenza con la fase di clima eccezionalmente caldo si registra una impennata delle vendite di insetticidi e insetto-repellenti. Il clima di giugno/inizio di luglio ha rilanciato anche la domanda di prodotti solari e di alcune categorie per la cura della persona (deodoranti, depilazione, ecc.).

 

(*) Analisi dei dati meteo giornalieri di fonte Meteo Italia srl rilevati in 107 stazioni sparse sul territorio nazionale. Medie ponderate con la popolazione dei corrispondenti bacini territoriali.

CIRFOOD partner di The Pecchi be© a workplace

E’ CIRFOOD, il partner per la ristorazione di The Pecchi be© a workplace, lo spazio polifunzionale recentemente rinnovato a Cassina De’ Pecchi, vicino Milano. Il nuovo centro direzionale be© è un polo con 40.000 mq di uffici e servizi, e spazi per la socializzazione come aree verdi, e aree comuni per il lavoro e per il wellness. Il progetto dell’edificio dei servizi e delle aree verdi è di Park Associati e costituisce il valore aggiunto della già competitiva proposta commerciale per i be© users. L’agente esclusivo è CBRE, leader al mondo nella consulenza immobiliare.

Il primo spazio inaugurato è il be© cafè and lounge, una food court con 5 corner tematici, in grado di offrire un’offerta alimentare ampia e variegata, dal grill alla pizzeria, dal corner mediterraneo al wellness, oltre a un servizio bar aperto tutto il giorno dalle 8.00 alle 17.00 e aree di lavoro informali, ma anche per il relax, per incontri, riunioni o meeting.

Presenti nel menù anche piatti speciali in grado di rispondere all’esigenza, sempre più sentita dai lavoratori italiani, di trovare in pausa pranzo proposte leggere, compatibili con una dieta in grado di influire positivamente sulla salute. CIRFOOD mette inoltre a disposizione l’APP menù chiaro per visualizzare i piatti del giorno e le relative caratteristiche nutrizionali.

Inoltre, per una maggiore sostenibilità, è prevista la predisposizione di “bag” per consentire ai dipendenti di portare a casa il cibo non consumato e l’utilizzo di materiali biodegradabili, riciclabili ed ecocompatibili per il servizio take away.

Il mood architettonico del locale è elegante e raffinato, a partire dalla scelta del nero per i banchi, che sottolinea questa impronta architettonica. Gli spazi prevedono aree per il lavoro informale e per favorire la socializzazione, la collaborazione e la condivisione, anche durante la pausa pranzo.

CIRFOOD promuove una cultura del cibo che sia buono, accessibile e sostenibile in ogni occasione di consumo. Per questo puntiamo sull’utilizzo di materie prime di qualità, una filiera controllata e sostenibile, la progettazione di menù equilibrati per diverse tipologie di utenti, in coerenza con i nostri valori aziendali” sottolinea Stefano Scheriani, National Key Account Ristorazione Aziendale di CIRFOOD. “Nel progetto sviluppato per i be users abbiamo trasferito questi valori nella nostra offerta, mettendo a disposizione una food court che garantisce varietà e creando uno spazio in grado di creare opportunità di condivisione e confronto”.

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