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La Cremeria, si arricchisce di nuove proposte “regionali” e senza lattosio

La gamma La Cremeria® amplia la sua offerta: accanto ai gusti più amati della tradizione italiana: Fiordilatte, Crema e Cioccolato, Stracciatella, Spagnola, si accompagnano infatti le nuove combinazioni Crema e Pistacchio, Cocco e Fondente, Fragola e Mascarpone ‐ e la linea “Le Regionali”, che riprende ricette della tradizione dolciaria italiana in un minitour di 4 tappe tra le eccellenze della penisola, tutte da gustare, rigorosamente in vaschetta!

Inoltre La Cremeria® allarga a tutti il piacere di un buon gelato grazie alla linea Senza Lattosio,  base di solo latte fresco italiano, che una volta delattosato, mantiene tutte le caratteristiche da sempre riconosciute ai gelati de La Cremeria®.

Due proposte gustose e di qualità per non rinunciare al gelato: “Nocciola del Piemonte IGP” e Panna fresca per La Cremeria® Vaschetta Fiordilatte e Nocciola Senza Lattosio, Cacao Arriba dell’Ecuador e Scaglie di cioccolato Belga per La Cremeria® Vaschetta Cioccolato e Stracciatella Senza Lattosio.

Per chi preferisce un cono da gustare nei caldi giorni estivi, La Cremeria® propone il Cono Fiordilatte Senza Lattosio e Senza Glutine, un gelato delattosato in cialda senza glutine, pensato appositamente per i celiaci, buono quanto quello tradizionale, ma anche adatto a chi cerca un prodotto goloso e facile da digerire.

L’Angelica entra nel mercato degli snack salutistici

L’Istituto Erboristico L’Angelica, entra nel mercato degli snack salutistici con i COCO CHOCO snack chips, realizzati con la collaborazione del Maestro Cioccolatiere Mirco della Vecchia.

Si tratta di snack funzionali, in formato di golose chips (non fritte, ma cotte al forno e senza glutine): croccanti scaglie di cocco, ricche di fibre e dall’azione ricostituente, si fondono con le proprietà benefiche del pregiato Cacao Criollo (lo stesso protagonista della linea di Cioccolate funzionali BuonisSsima), con l’aggiunta di preziosi superfood in grado di supportare il benessere dell’organismo!

La gamma dei COCO CHOCO snack chips è composta da 2 esclusive referenze:

1) COCO CHOCO snack chips Energy Ricarica, fiocchi di cocco con Cacao Criollo arricchiti con Maca, Matè e Vitamina PP. La Maca, detta ginseng delle Ande, fornisce un supporto alle capacità di adattamento dell’organismo allo stress ed alla fatica, mentre il Matè ha un’azione tonico-energetica. Grazie anche all’aggiunta di Vitamina PP, lo snack nel suo complesso è utile per il metabolismo energetico e la riduzione della stanchezza, per una sferzata di gusto e di energia. Disponibile sia nel formato da 40 grammi, che nel formato da 20 grammi.

2) COCO CHOCO snack chips Antiox: fiocchi di cocco con Cacao Criollo, arricchiti con Spirulina, Acerola e Zinco. La Spirulina è un’alga ricca di proteine vegetali, utile alleato grazie alla sua azione ricostituente, mentre L’Acerola, detta “Ciliegia delle Barbados”, è particolarmente ricca di Vitamina C. Grazie anche alla presenza dello Zinco, lo snack nel suo complesso si rivela utile per il sistema immunitario e per la protezione delle cellule dallo stress ossidativo. Disponibile sia nel formato da 40 grammi, sia nel formato da 20 grammi.

 

 

Condizionatori con il vento in poppa, grazie a un giugno tropicale

Numeri record per i condizionatori d’aria, nel mese di giugno*. Secondo le rilevazioni GfK, infatti, si sono registrati numeri da record: +186% a unità e +176% a valore rispetto al giugno 2018**.

Di fatto, però, analizzando la performance nel primo semestre del 2019 (+65% a unità e +60% a valore), si regista una forte crescita del mercato dell’Aria Condizionata già dai primi mesi dell’anno, grazie al successo di attività promozionali fuori stagione, come dimostra il +45% registrato nel mese di gennaio. A maggio il mercato ha invece rallentato (-16% a unità e -15% a valore) a causa delle condizioni climatiche avverse.

Il vero boom delle vendite si è comunque registrato nel mese di giugno, complice la canicola inusitata, che ha contribuito alle ottime performance sia dei condizionatori fissi (+134% a unità) sia dei portatili (+290% a unità).

Da sottolineare come nel segmento dei condizionatori fissi la crescita sia guidata dalle classi ad alta efficienza energetica e dalla tecnologia “gas refrigerante R32”, che permette un importante risparmio e rappresenta ad oggi già il 60% del mercato.

Metodologia

I dati riportati in questo comunicato sono riferiti al periodo compreso tra gennaio e giugno 2019 e il confronto è con l’andamento del mercato italiano nel primo semestre del 2018.

*Fonte: ECMWF, Copernicus Climate Change Service: https://climate.copernicus.eu/record-breaking-temperatures-june

Tecnologia di Consumo: andamento lento. Ma l’on line fa da traino

Foto di Dean Moriarty da Pixabay

Non rende certo euforici l’andamento, nel primo semestre, della Tecnologia di Consumo, che chiude la prima metà dell’anno con uno stentato -0,1% e un fatturato complessivo di 6,4 miliardi di euro*.

Meglio delle performance dl primo trimestre, (-0,6%), certo, ma niente di che.

Se però questo è il quadro a livello macro, poviamo a scendere nel dettaglio di on line e off line con l’ausilio delle rilevazioni GfK realizzate con metodologia Retail Panel.

Il quadro che ne emerge è più sfaccettato: se infatti le vendite nei punti vendita tradizionali decrescono del -2,1% rispetto al primo semestre del 2018, vediamo però che continua a crescere il canale online (+12,7%), che arriva a rappresentare il 15,7% delle vendite a valore, nonostante la bassa stagionalità del periodo.

Chi sale e chi scende

Analizzando poi i vari comparti troveremo che il Telecom, pur continuando a essere il più importante per fatturato (la telefonia è infatti responsabile del 38,2% del valore complessivo del mercato italiano dei Technical Consumer Goods) ha avuto una performance negativa (-2,6%). Al contrario, risulta molto positiva la performance del Piccolo Elettrodomestico (+8,1%) – grazie soprattutto al contributo del comparto Home Care. In crescita anche il Grande Elettrodomestico (+2,1%). Nel primo semestre del 2019, Piccolo e Grande Elettrodomestico arrivano a rappresentare rispettivamente il 9,5% e il 14,3% del totale mercato.

Cresce anche il settore IT/Apparecchiature per l’ufficio (+0,4%), che si conferma il secondo per importanza, con il 19,6% del totale valore del mercato.

Ottima la performance del comparto Home Comfort (trattamento aria, condizionamento, riscaldamento), che registra un +61,4% nei primi mesi del 2019. Molto influenzato dalle condizioni meteo, questo settore cresce soprattutto per effetto dell’attività di “destagionalizzazione” dei prodotti e di un mese di giugno molto caldo, che ha visto quasi triplicare i fatturati rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

L’Elettronica di Consumo (Audio/Video) registra una flessione del -4,9% rispetto allo stesso periodo del 2018, così come il comparto della Fotografia (-11,5%).

I canali

Gli Electrical Retailer (Grandi e Piccole superfici specializzate in Elettronica di Consumo), crescono del +3,5% nel primo semestre 2019 mentre risultano in flessione i Mass Merchandiser (-0,9%) e i canali specialistici (-7,7%), penalizzati dalla performance dei Telecom Specialist.

 

*I dati riportati sono riferiti al periodo compreso tra gennaio e giugno 2019. Tutti i trend sono a valore e il confronto è con l’andamento del mercato nel primo semestre 2018

Un giugno torrido spinge i consumi. L’analisi di IRI

Nel 2019 il meteo è stato imponderabile. E, con esso, le conseguenze sui consumi.

Dopo una primavera fredda e piovosa, che aveva fatto temere uno stop degli acquisti (già penalizzati da un avvio stentato), è invece subentrato un giugno torrido che ha avuto il merito di sospingere i consumi LCC

Dalla settimana del 10 giugno 2019, infatti, ha preso il via una fase climatica anomala caratterizzata da temperature insolitamente torride per questo periodo dell’anno. Secondo le elaborazioni IRI (*) nelle quattro settimane a decorrere dal 10 giugno si sono registrati, in media, valori climatici sensibilmente diversi rispetto allo stesso periodo del 2018 (+2,4 gradi Celsius di temperatura massima, +1,2 gradi di minima e -53% di precipitazioni.

L’inversione meteo ha consentito, dunque, di risollevare le sorti delle categorie del Largo Consumo di stagionalità estiva.

Analizziamo questi trend attraverso i grafici, realizzati grazie al servizio Fast Data di IRI,  che sintetizzano gli effetti del caldo anomalo sulle vendite di queste categorie nei reparti dell’alimentare confezionato, delle bevande dissetanti e dei prodotti per la cura della casa e dell’igiene personale.

L’impatto sulle diverse categorie

Innanzi tutto, l’ondata di caldo eccezionale iniziata a giugno ha rilanciato le vendite delle categorie stagionali nell’Alimentare Confezionato.

Gelati e prodotti da gelare, condimenti e ingredienti per piatti freddi (riso, condimenti pronti, maionese, carne in scatola, tonno, mozzarelle ecc…) sono le voci di consumo influenzate dal clima.

In molti casi l’ondata di calore di giugno/inizi di luglio ha contribuito ad invertire una tendenza delle vendite che era negativa nel progressivo dell’anno.

Durante l’ondata di caldo anche la maggior parte delle categorie di Bevande segna un aumento del tasso di crescita delle vendite superiore ai 10 punti percentuali.

Tutte le voci delle bevande dissetanti segnalano dei balzi importanti delle vendite in corrispondenza dell’inversione meteo di giugno/inizio di luglio. In alcuni casi la domanda torna a crescere dopo una prima parte dell’anno in stagnazione o flessione.

Insetticidi, insetto-repellenti e protezioni solari sono le categorie che più hanno beneficiato dell’ondata di caldo intenso a giugno nei Reparti Chimici.

La primavera fredda ha ritardato il ciclo degli insetti nocivi. L’avvento del clima torrido ha accelerato con ritardo il loro ciclo vitale stimolando la domanda di rimedi e prodotti specifici per combattere questo problema.

Ne consegue che in coincidenza con la fase di clima eccezionalmente caldo si registra una impennata delle vendite di insetticidi e insetto-repellenti. Il clima di giugno/inizio di luglio ha rilanciato anche la domanda di prodotti solari e di alcune categorie per la cura della persona (deodoranti, depilazione, ecc.).

 

(*) Analisi dei dati meteo giornalieri di fonte Meteo Italia srl rilevati in 107 stazioni sparse sul territorio nazionale. Medie ponderate con la popolazione dei corrispondenti bacini territoriali.

CIRFOOD partner di The Pecchi be© a workplace

E’ CIRFOOD, il partner per la ristorazione di The Pecchi be© a workplace, lo spazio polifunzionale recentemente rinnovato a Cassina De’ Pecchi, vicino Milano. Il nuovo centro direzionale be© è un polo con 40.000 mq di uffici e servizi, e spazi per la socializzazione come aree verdi, e aree comuni per il lavoro e per il wellness. Il progetto dell’edificio dei servizi e delle aree verdi è di Park Associati e costituisce il valore aggiunto della già competitiva proposta commerciale per i be© users. L’agente esclusivo è CBRE, leader al mondo nella consulenza immobiliare.

Il primo spazio inaugurato è il be© cafè and lounge, una food court con 5 corner tematici, in grado di offrire un’offerta alimentare ampia e variegata, dal grill alla pizzeria, dal corner mediterraneo al wellness, oltre a un servizio bar aperto tutto il giorno dalle 8.00 alle 17.00 e aree di lavoro informali, ma anche per il relax, per incontri, riunioni o meeting.

Presenti nel menù anche piatti speciali in grado di rispondere all’esigenza, sempre più sentita dai lavoratori italiani, di trovare in pausa pranzo proposte leggere, compatibili con una dieta in grado di influire positivamente sulla salute. CIRFOOD mette inoltre a disposizione l’APP menù chiaro per visualizzare i piatti del giorno e le relative caratteristiche nutrizionali.

Inoltre, per una maggiore sostenibilità, è prevista la predisposizione di “bag” per consentire ai dipendenti di portare a casa il cibo non consumato e l’utilizzo di materiali biodegradabili, riciclabili ed ecocompatibili per il servizio take away.

Il mood architettonico del locale è elegante e raffinato, a partire dalla scelta del nero per i banchi, che sottolinea questa impronta architettonica. Gli spazi prevedono aree per il lavoro informale e per favorire la socializzazione, la collaborazione e la condivisione, anche durante la pausa pranzo.

CIRFOOD promuove una cultura del cibo che sia buono, accessibile e sostenibile in ogni occasione di consumo. Per questo puntiamo sull’utilizzo di materie prime di qualità, una filiera controllata e sostenibile, la progettazione di menù equilibrati per diverse tipologie di utenti, in coerenza con i nostri valori aziendali” sottolinea Stefano Scheriani, National Key Account Ristorazione Aziendale di CIRFOOD. “Nel progetto sviluppato per i be users abbiamo trasferito questi valori nella nostra offerta, mettendo a disposizione una food court che garantisce varietà e creando uno spazio in grado di creare opportunità di condivisione e confronto”.

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Canicola e afa non infiacchiscono l’e-commerce: dove e quando si compra

Foto di ijmaki da Pixabay

Il caldo estivo non ha avuto ripercussioni negative sull’e-commerce: basti pensare che dal 21 Giugno al 22 Luglio 2019 sono state evidenziate +21,4% di ricerche online rispetto allo stesso periodo del 2018 (confrontando il 2018 con il 2017, invece, viene evidenziato un +12,6%).

Ma quali sono i prodotti più ricercati, quali i consumatori più propensi ad affidarsi al web e quali i margini di risparmio? Idealo – portale internazionale di comparazione prezzi leader in Europa – ha deciso di approfondire la tematica.

I prodotti più cercati online

I dieci prodotti maggiormente cercati nel periodo estivo sono (in ordine di ricerche online): smartphone, sneakers, frigoriferi, scarpe da corsa, televisori, profumi donna, zaini, caschi per la moto, lavatrici e infine cuffie. Seguono poi obiettivi fotografici, tablet, macchine fotografiche reflex, notebook e infine fotocamere digitali mirrorless.

 Tra i prodotti meno cercati in questo periodo vi sono invece, a sorpresa, piscine, ventilatori e prodotti solari.

I più risparmiosi

Considerando i prodotti presenti sul portale italiano di idealo, quelli con il prezzo migliore nel mese di luglio – rispetto ai restanti 11 mesi dell’anno – i più convenienti sono stati TV, frigoriferi, scarpe da corsa, lavatrici, fotocamere mirrorless, orologi sportivi, calzature outdoor, fornelli, trapani e infine giacche e cappotti da donna. Complessivamente, per questi prodotti, è stato possibile avere a luglio un risparmio massimo medio del -8,8%.

Effettuando la stessa analisi per il mese di agosto, i prodotti con il miglior prezzo in questo periodo sono invece stati: smartphone, scarpe da ginnastica, stampanti multifunzione, monitor, mobili per il bagno, pneumatici estivi, giacche outdoor, fitness tracker, scarpe da uomo e infine pneumatici invernali.  Per questi prodotti, invece, il risparmio massimo medio si attesta al -9,1%.

Le attivazioni della funzionalità “prezzo ideale”

Vediamao adesso, per il trimestre maggio luglio, su quali prodotti si è avuta maggiore possibilità di attivare il “prezzo ideale”.

Si tratta dei nuovi auricolari AirPods 2 (ma anche del precedente modello AirPods 1), degli smartphone iPhone Xr, Galaxy A50, Galaxy S10 Plus, Galaxy S10, degli aspirapolvere Cyclone V11 Absolute e Cyclone V10 Absolute e infine della action camera GoPro Hero 7.

Se invece guardiamo alle categorie, vederemo che il prezzo funzionale è stato attivato essenzialmente su: smartphone (13,6%), televisori (5,8%), sneakers (4,4%), smartwatch (3,7%). Cuffie (3,1%), casse (2,1%), frigoriferi (2,0%). Aspirapolvere (1,9%), piscine (1,8%) e infine obiettivi fotografici (1,7%).

L’e-consumer “estivo”

Come cambia in estate l’e-consumer?

In effetti non ci sono variazioni epocali. L’unica anomalia è durante il periodo estivo il divario tra acquisti effettuati da uomini e donne si riduce leggermente, arrivando ad un 58,9% di ricerche effettuate da uomini contro un 41,1% di ricerche effettuate da donne. Non cambiano, tuttavia, le fasce della popolazione più coinvolte nel fenomeno dell’e-commerce: troviamo in prima linea gli e-consumer 35-44 (27,1%), seguiti dalla fascia di età 25-34 (22,6%) e infine dai 45 – 54enni (20,2%).

Anche durante il periodo estivo le ricerche da mobile sono in percentuale le maggiori (pari al 53,5%) contro le intenzioni di acquisto da desktop che si attestano al 38,8%. In diminuzione l’utilizzo del tablet – già molto limitato nel corso dell’anno – pari solo al 7,7% delle ricerche complessive. Analizzando nel dettagli le ricerche da mobile, è possibile vedere come queste derivino nel 73,8% dei casi da dispositivi Android e solo nel 24,1% dei casi da dispositivi iOS.

In estate, l’orario di navigazione preferito dagli e-consumer è tra le 3 e le 4 del pomeriggio e tra le 10 e le 22 di sera; come giorno favorito, invece, il giovedì.

 

  

Consumi non alimentari: superata la soglia dei 105 miliardi

La soglia dei 105 miliardi di euro è stata superata, ciò significa, in altri termini, che in Italia la ripresa dei consumi non alimentari prosegue. Nel 2018 la spesa è aumentata di +0,9%; (meglio del 2017, che si era chiuso con +0,6%). Queste le prime evidenze dell’edizione 2019 dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, condotto in collaborazione con TradeLab su 13 comparti merceologici.

Nel tempo l’Osservatorio ha “affilato” le sue armi, introducendo i focus sui social network, sull’interazione tra clienti e potenziali canali di acquisto e sulle esperienze retail più innovative; da questa edizione comprende anche un approfondimento sul ruolo dell’omnichannel nel mondo non alimentare.

Mercati e consumi

Mercato che vai, consumi che trovi: l’andamento positivo non ha infatti riguardoto tutti (e in egual misura) i 13 mercati oggetto di osservazione.

C’è stata infatti una netta distinzione tra i mercati particolarmente positivi e vivaci, e quelli che hanno confermato (e talvolta accentuato) i trend negativi già evidenziati negli anni precedenti.

Il mercato più performante è stato quello dell’edutainment, cresciuto del +5,7% (contro il +3,1% del 2017) che conferma il trend espansivo in atto da alcuni anni. Bilancio positivo anche per l’elettronica di consumo (+4,3%), che sembra aver superato la battuta d’arresto registrata nel 2017 (+0,5%) ed essere tornato ai precedenti trend di crescita. Il 2018 ha visto anche accentuarsi l’espansione dei prodotti di automedicazione, con vendite in crescita del +4,0% contro il +2,4% dell’anno precedente.

Un 2018 positivo anche per mobili e arredamento (+1,7%), che sembrano aver beneficiato dell’effetto positivo del bonus fiscale. Continua la volata degli articoli per lo sport (+2,4%), anche se in modo meno accentuato rispetto al 2017 (+3,7%). Situazione analoga per i prodotti di profumeria (+1,4%) e il bricolage (+0,5%).

Segno negativo, invece, per l’ottica, che chiude il 2018 con un -0,8% per abbigliamento e calzature (-3,3%), tessile (-2,0%), cancelleria (-3,0%) e giocattoli (-1,0%)

 

L’Osservatorio Non Food di GS1 Italy raccoglie informazioni su 13 comparti: abbigliamento e calzature, elettronica di consumo, mobili e arredamento, bricolage, articoli per lo sport, prodotti di profumeria, casalinghi, automedicazione, edutainment, prodotti di ottica, tessile casa, cancelleria, giocattoli. L’Osservatorio viene aggiornato annualmente coinvolgendo partner riconosciuti come TradeLab e Gfk per l’elaborazione dei risultati finali che si basano sui dati rilevati dalle più note e affidabili fonti informative (Istat, Iri, Sita Nielsen, GfK).

Distributori automatici: l’Italia è il Paese UE che ne possiede di più

Foto di Crystal Chen da Pixabay

Parlando di distributori automatici, l’Italia non è seconda a nessuno: ne ha uno ogni 73 abitanti contro una media Ue di 1 ogni 190 e il parco macchine è cresciuto di oltre 12 mila macchine nel 2018 (+1,4%). Lo certifica l’ultimo studio di settore di CONFIDA, realizzato in collaborazione con Accenture, aggiungendo che alla fine dello scorso anno nel nostro Paese si è raggiunto il numero di 822.175 vending machine presenti in uffici e luoghi pubblici. La Francia che è al secondo posto ne ha circa 600 mila e la Germania poco più di 550 mila. I distributori si trovano soprattutto nelle aziende private: 34% nell’industria e 17% nel commercio. Quasi un 20% nel pubblico, con scuola e università che rappresentano l’11% del totale. C’è poi un 9% nella sanità (pubblica e privata) e solo un 3% nei luoghi di transito come le stazioni ferroviarie e della metropolitana.

“La produzione di macchine per la distribuzione automatica – afferma Massimo Trapletti, presidente di Confida – è sempre più un esempio di made in Italy che funziona: il 70% viene esportato e nel settore lavorano anche 3.000 aziende di gestione che offrono un servizio di qualità e certificato. Nel 2018 il giro d’affari ha sfiorato i 4 miliardi di euro (3,94 mld €) con oltre 12 miliardi di consumazioni complessive, tra cibi, bevande e caffè porzionato (capsule e cialde), per una crescita del 4,7% rispetto al 2017”.

I consumi degli italiani

Nell’ultimo anno il fatturato legato ai soli distributori automatici è cresciuto del 3% raggiungendo quasi i 2 miliardi di euro (1,92) con le consumazioni in aumento dello 0,8% (circa 5 miliardi). In media lo scorso anno un italiano ha fatto 83 acquisti alle vending machine che salgono a 97 se consideriamo una popolazione fra 14 e 90 anni. Si tratta di quasi 2 acquisti a settimana.

Il caffè rappresenta il prodotto più consumato dell’automatico, con l’86% dei volumi del caldo, che corrispondono a 2,8 miliardi di consumazioni (+1,68%). Il caffè in grani è il più utilizzato nel mercato, con una quota dell’84% e il consumo aumenta ancora nell’ultimo anno: + 1,2%.

Foto di Pexels da Pixabay

Bevande: lisce e gassate

Delle 991 milioni bevande fredde vendute ai distributori automatici (+0,3% rispetto al 2017) l’acqua minerale naturale rappresenta il 77% del segmento e conferma una crescita contenuta (+0,43). L’acqua liscia aumenta quasi dell’1% a quasi 532 milioni di bottigliette vendute mentre quella gasata arretra di mezzo punto (-0,6%) a 235 milioni di bottiglie. Significativo è l’incremento del the freddo (+4%) con 60,3 milioni di consumazioni, degli sport drink con 9,6 milioni di confezioni (+7%) e degli energy drink con 1,8 milioni di consumazioni (+4,5%).

Le bibite analcoliche sono in calo dell’1,47% nel complesso. Le bevande al gusto cola (che rappresentano il 66% dei volumi) sono le uniche a registrare un incremento di quasi un punto (+ 0,9%) con 63,5 milioni di consumazioni. Soffrono le bevande al gusto arancia (-6,5%) pari al 22% di questo comparto, e le altre bevande gasate (-4,3%). In entrambe le categorie sono in calo le lattine (-5,2%) a favore di altri formati (Pet 0,5 e Pet 0,33) che crescono dell’8,8%. Tra le bevande il chinotto registra, infine, il calo più consistente: -7,14%.

Anche la pausa vuole il suo snack

Sul fronte snack, prevalgono i dolci (323,3 milioni di confezioni vendute) rispetto ai salati (265,4 milioni di consumazioni). Il cioccolato non arresta la sua avanzata: + 1,8% e 144,6 milioni di pezzi venduti, molte più barrette (103,5 milioni) che tavolette. Tra gli snack dolci si registra un calo per i biscotti (-2,9%) e un incremento per i prodotti da forno (+1,6%). Fra i salati si sono venduti meno patatine, arachidi e simili (-1,2%) ma più snack a base di pane e derivati (+1,2%). Si fa strada anche il formaggio: +3,4% per 1,45 milioni di confezioni acquistate.

Foto di Ulrike Mai da Pixabay

Tra quelli biologici, invece , sono specie i salati, a confermare il trend positivo dell’anno precedente registrando un +25% rispetto al 2017 anche se rappresentano ancora lo 0,5% di tutti quelli venduti. Quelli gluten free aumentano del 15% a volumi, sotto la spinta dei biscotti (+24% a volumi nel 2018).

Si pensa pure alla pausa pranzo…

Inoltre si comincia a intravedere un trend interessante: crescono le consumazioni dei pasti pronti (+3,35%). Al primo posto ci sono le pizze (70% dei volumi), seguite da insalate (18%) e pasti da scaldare (12%). Del 4,5% si incrementano i panini venduti rispetto all’anno precedente. Siamo ormai a quasi 35 milioni di pezzi consumati.

… e al benessere

I dati di Confida inoltre evidenziano come il consumatore sia sempre più consapevole ed esigente e come stia orientando progressivamente le sue scelte verso prodotti bio, con meno zuccheri, a km O e freschi ove possibile. E l’attenzione alla qualità si rispecchia nell’incremento dell’8,2% di nettari e succhi al 100% frutta, unici col segno positivo rispetto al 2017 e che comunque rappresentano ancora una quota piccola di questo comparto: 4% del totale pari a circa 2,5 milioni di contenitori venduti. Calano di contro i succhi (-3,3%), in particolare arancia (-9%) e pesca (-4%), così come le “bibite alla frutta” (-9,8%). Gradimento crescente per le bevande bio che valgono l’1,5% a volumi del totale bevande fredde (esclusa l’acqua): +75% le consumazioni di succhi e + 22% di the freddo. Le bibite a basso contenuto di zuccheri sono ormai il 4,4% del totale bevande fredde e sono sopratutto le bibite alla frutta ad accelerare le vendite: +72% rispetto al 2017. Nel 2018 raggiungono l’1% delle vendite anche le bevande vegane.

Foto di Alexas_Fotos da Pixabay

Molto bene le confezioni di frutta vendute lo scorso anno che hanno sfiorato la cifra di 3 milioni e settecento mila con una progressione anno su anno dell’8,8%. Prosegue anche l’onda lunga della frutta secca: +12,8%. In calo (-5,8%) gli yogurt di cui se ne vendono, però, oltre 5 milioni.

 

Tonno in scatola: ottime performance per il prodotto ittico più diffuso

Tonno in scatola mattatore delle tavole estive. Ancora una volta. Non per nulla è il prodotto ittico conservato più diffuso (89%) in maniera trasversale tra le diverse fasce d’età. Questi dati trovano conferma nell’indagine sui consumi degli Italiani condotta dall’Istituto Ixè per l’Osservatorio Nutrizione e Benessere promosso da Nostromo, in collaborazione con ANDID, Associazione Nazionale Dietisti. Dallo studio emerge infatti che il consumo di tonno conservato si mantiene costante per una larga parte di italiani (75%) mentre la quota di consumatori che ne dichiara un aumento (14%) supera quella che ne ha ridotto il consumo (10%).

Il 55% di chi consuma tonno in scatola lo fa almeno una volta a settimana, nel 19% dei casi addirittura più volte nell’arco della settimana. La frequenza media di consumo è di 1,1 occasioni settimanali, con valori più elevati tra gli under 55 (tra i 35-44enni si raggiunge il picco di 1,35 volte a settimana). La tipologia di tonno in scatola maggiormente consumato è quello in olio d’oliva (63%). Quattro consumatori di tonno su dieci preferiscono quello in olio EVO, mentre uno su tre sceglie la variante al naturale, più apprezzata tra gli under34 e gli sportivi (33%). Il tonno si conferma dunque protagonista dei consumi alimentari, in particolare nella stagione estiva, scelto per preparazioni leggere e fresche come insalate (71%), come ingrediente per sughi con cui condire la pasta (61%) o da solo (39%).

Le ragioni di scelta

La facilità di consumo (64%) è l’elemento maggiormente citato dai giovani; seguono poi sapore/gusto (51%), versatilità (32%), buon rapporto qualità-prezzo (25%)  aspetti nutritivi (20%) e salubrità (17%). Nell’acquisto del tonno in scatola, il marchio svolge un ruolo determinante (47%) in particolare per i consumatori più assidui, gli under24 e gli individui con una capacità di spesa maggiore. Il 90% dei consumatori acquista prodotti ittici conservati nella grande distribuzione (supermercati e ipermercati) e il 15% anche nei discount. Solo uno su dieci, si rifornisce negli alimentari di quartiere.

Le tipologie

Dall’indagine svolta si rileva che la tipologia più consumata è il tonno all’olio d’oliva, ma scegliendo quello in olio extravergine di oliva è possibile aggiungere le caratteristiche salutari degli acidi grassi monoinsaturi (oleico), polifenoli e vitamina E. Inoltre l’olio EVO, essendo un olio di ottima qualità, può essere utilizzato come condimento della pietanza stessa evitando così un inutile spreco di prodotto (maggiore sostenibilità) e contenendo il valore energetico del pasto. Si potrà, inoltre, optare per un tonnobasso in sale” con un contenuto di sale pari al 20% del sale contenuto nel comune tonno in scatola.

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