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Nespresso investe su una rete di oltre 3200 nuovi pick up point

Nespresso, leader globale nel settore del caffè porzionato, continua ad ampliare la sua presenza in Italia e investe su una rete capillare di oltre 3200 nuovi pick up point. Grazie alla partnership con PrimaEdicola.it, a partire da martedì 17 luglio, è possibile prelevare gli ordini effettuati online presso le principali edicole italiane.

 

Il servizio è disponibile in più di 3.200 edicole aderenti a PrimaEdicola.it, distribuite in 103 città presenti in tutte le regioni italiane. Fra i capoluoghi più serviti: Torino, Milano, Napoli, Genova e Roma.

“Con i nuovi pick up points Nespresso risponde efficacemente all’esigenza di prossimità dei suoi consumatori, già ottimizzata da una rete di oltre 61 Boutique distribuite su tutto il territorio nazionale e da un network di 10.000 uffici postali e circa 1200 TNT point dove è già attivo il servizio di ritiro.” – ha dichiarato Stefano Goglio, Direttore Generale di Nespresso Italiana – “La forte presenza del brand sui canali digitali – attraverso differenti opzioni d’acquisto come l’e-commerce, l’app e il servizio di call center – è con questa iniziativa arricchita dalla possibilità non solo di ricevere a casa il proprio ordine, ma di poterlo prelevare presso il punto di ritiro più vicino. Un’ulteriore conferma della volontà di Nespresso di garantire una brand experience e un servizio di altissima qualità”.

Per conoscere il punti di ritiro più vicino consultare il sito: https://www.nespresso.com/it/it/storeLocator#map-intro

Saldi, tra le ricerche vince Zara ma poi si cerca il lusso

A volte si attendono anche mesi e quante volte ci si dice:  costa troppo, torno a luglio: ma quali sono i brand più ricercati in questi saldi estivi? Una risposta viene da unaricerca di SEMrush, piattaforma di online marketing che ha deciso di analizzare quali sono i marchi in offerta più cercati su Google e quali prodotti e sconti appaiono negli annunci online più spesso.

Secondo lo studio è Zara leader per la ricerca a tema saldi, e stacca di non pco le altre due marche sul podio, Gucci e H&M. Nel settore sportivo il primo brand di cui le persone vogliono comprare i prodotti in saldo è Nike, seguito da Adidas, mentre New Balance conclude la top-20. In generale ci sono più brand di lusso che quelli di mass-market: nella top-20 si trovano Swarovski, Max Mara, Moncler, Louis Vuitton, Burberry, Furla, Prada e Tod’s.

Le persone non cercano solo le offerte dei brand, ma anche gli sconti degli e-commerce di moda: qui Zalando è numero uno per le richieste degli utenti, ma anche Asos è cercato spesso per le sue offerte. 

Nella ricerca sono stati analizzati i dati relativi agli sconti che applicano i fashion brand nella pubblicità online. Lo sconto del 50% è l’incentivo più inserito negli annunci. Altre opzioni che gli e-commerce usano spesso sono gli sconti del 30% e del 40%. Per quanto riguarda i prodotti, borse e scarpe compaiono negli annunci più spesso che altri articoli di abbigliamento. 

I marchi di moda che fanno il maggior numero degli annunci su Google per promuovere i prodotti in saldo ci sono Desigual, Swarovski, Tommy Hilfiger, Max Mara, Furla e anche la società di moda di lusso online Yoox.

Integratori alimentari, settore in crescita in tutti i canali

Ruolo trainante per gli integratori alimentari anche per il 2017. Il comparto, infatti si  caratterizza per una costante crescita, che riguarda sia i canali distributivi della farmacia, parafarmacia e grande distribuzione organizzata (GDO) sia i canali della Vendita Diretta: questa la fotografia sugli integratori alimentari restituita da Integratori Italia – AIIPA (dati di New Line Ricerche di Mercato) e AVEDISCO (Associazione Vendite Dirette Servizio Consumatori)

Secondo i dati New Line Ricerche di mercato forniti da Integratori Italia, dal 2017 al 2018 il mercato all’interno dei punti vendita ha registrato un aumento globale del 4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un valore complessivo pari a 3 miliardi di euro*. La farmacia continua a rappresentare oltre l’80% del valore dell’intero comparto in termini assoluti, ma il canale in cui si è riscontrato il tasso di crescita più alto è quello della GDO, legato ai corner dei super e ipermercati, con un +8,1% e un aumento del fatturato da 237 milioni di euro nel 2017 a 256 milioni di euro nel 2018*.

Probiotici e sali minerali sono le due categorie di integratori più richiesti in farmacia e parafarmacia: nello specifico, i probiotici rappresentano il 13% del totale in farmacia. Nella GDO, invece, i più acquistati sono i sali minerali, che rispetto allo stesso periodo del 2017, hanno registrato una crescita del 20,3% e da soli costituiscono il 12,5% del totale integratori.

Il comparto degli integratori si rivela in ottima salute anche sul fronte del canale della Vendita Diretta, con un trend positivo e in crescita, come dimostrano i dati di AVEDISCO relativi al 2017. Il volume delle Aziende Associate coinvolte in questo segmento è cresciuto, aumentando del 16,8% rispetto allo stesso periodo del 2016 e facendo registrare un fatturato pari ad oltre 425 milioni*. Nella Vendita Diretta, la categoria di integratori più richiesta sono i multivitaminici, seguiti dagli Omega 3.

Le Aziende che distribuiscono integratori alimentari che fanno parte di AVEDISCO sono 18, per un totale di 227.440 incaricati, +4,4% rispetto del 2016. In questo settore, gli incaricati, oltre a promuovere i prodotti, rappresentano essi stessi il primo pubblico e consumatore, informato, attento e fidelizzato. Il canale della Vendita Diretta risulta fortemente caratterizzato da una maggiore presenza di donne (63% vs 37%): ciò evidenzia, nelle vendite come nei consumi, la grande attenzione che l’universo femminile riserva al corretto stile di vita.

“I numeri dimostrano che il comparto è vivace e in continua crescita. Per proseguire con questo trend non solo in modo costante è fondamentale che il settore si assuma ulteriori responsabilità“ dichiara Alessandro Golinelli, Presidente di Integratori Italia. “Per questo come Associazione siamo stati in questi anni in prima linea per migliorare continuamente la nostra comunicazione al consumatore e agli operatori di riferimento del settore e la qualità dei prodotti”

“La tutela dei nostri consumatori è valore prioritario per AVEDISCO e lo è ancor di più in un settore come quello degli integratori alimentari” dichiara Giovanni Paolino, Presidente AVEDISCO. “Da sempre ci facciamo garanti della serietà delle pratiche commerciali e dell’elevata qualità dei prodotti distribuiti dalle nostre Aziende Associate. Il nostro impegno prosegue costantemente attraverso il dialogo continuo con Istituzioni e Associazioni di Consumatori affinché si possano conoscere sempre di più le pratiche di un settore importante per l’economia italiana”.

Natura Nuova Bio presenta BeviRiso: senza lattosio, con riso biologico italiano

Natura Nuova Bio (marchio di Natura Nuova)  presenta BeviRiso, una bevanda a base di riso biologico italiano. Un’alternativa vegetale per chi è intollerante al latte vaccino (è privo di lattosio), ma anche per tutti coloro che vogliono seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, senza per questo rinunciare al piacere del palato.

Naturalmente dolce, senza zuccheri o dolcificanti aggiunti, BeviRiso può essere consumato fresco come bevanda, ma può essere utilizzato anche come ingrediente per salse, besciamelle, torte, budini e tutti i tipi di dolci vegetariani e vegani.

BeviRiso è ottenuto tramite un processo produttivo innovativo nel quale i chicchi di riso vengono lavorati interi per conservare il più possibile tutte le principali proprietà e i valori nutritivi della materia prima. Il riso contiene le vitamine del gruppo B, PP, K, E, oltre a potassio, calcio e fosforo.

 

Consumi non food, avanti pianissimo: l’Osservatorio Gs1 Italy

Crescono lentamente ma con costanza i consumi non food in Italia. Nel 2017 sono aumentati dello 0,5% rispetto all’anno precedente, toccando quota 103.685 milioni di euro contro i 103.147 del 2016. Una crescita molto inferiore rispetto all’anno precedente (nel 2016 l’aumento era stato dell’1,6% rispetto al 2015) ma anche rispetto a quella fatta registrare da alimentari e bevande (+2,2%), dagli articoli per l’igiene della persona e della casa (+2,2%) e dai servizi (+2,9%) e anche dai consumi totali (+2,9% per un ammontare di 1058,9 miliardi di euro).
La fotografia è scattata dall’edizione 2018 dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, condotto ogni anno in collaborazione con TradeLab, che non tiene conto di servizi e categorie che portano l’intero settore del non food così come censito dall’Istat a consumi per 157.593 milioni, con un aumento dell’1,8%. Lo studio analizza anche separatamente i 13 mercati che compongono l’universo del non-food, ed evidenzia situazioni molto differenti, con settori che sembrano aver beneficiato molto più di altri dei segnali di ripresa.

 

Bene edutainment, sport e profumeria

Se infatti l’edutainment cresce addirittura del 5,0% nel 2017 e fanno registrare performance molto positive gli articoli per lo sport (+3,7%), i prodotti di profumeria (+3,1%), i prodotti per l’automedicazione (+2,4%) e l’ottica (+1,6%), altri mercati sembrano stagnanti, con percentuali di crescita quasi impercettibili (mobili e arredamento con il +0,8%, bricolage con il +0,7%, elettronica di consumo con il +0,4%) mentre quattro mercati hanno addirittura il segno meno davanti alla variazione del fatturato dal 2016 al 2017: è il caso dei casalinghi (-0,4%), della cancelleria (-0,4%), del tessile (-0,8%) e dell’abbigliamento e calzature (addirittura -1,8%). Va però segnalato in quest’ultimo caso che nel 2016 abbigliamento e calzature avevano fatto registrare una performance perfino peggiore, con il -2,3%.

L’Osservatorio Non Food di GS1 Italy è giunto alla sua sedicesima edizione. «L’edizione 2018 – commenta Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy – ha registrato per il terzo anno consecutivo un dato positivo, che, seppure sia il più basso dell’ultimo triennio, rispecchia il miglioramento del clima di fiducia dei consumatori e il ritorno al processo di sostituzione di alcuni prodotti con tecnologie e design innovativi. Altri segnali interessanti emergono dall’analisi più approfondita dei 13 comparti non alimentari monitorati dall’Osservatorio: se, infatti, la ripresa accomuna quasi tutto il mondo del Non Food, si esplica in modo differente nei singoli mercati. Esclusi pochi settori con segno negativo, come casalinghi, tessili e cancelleria, alcuni sono cresciuti in modo significativo – edutainment in primis -, altri hanno evidenziato una certa stabilità, mentre altri, come abbigliamento e calzature, sono riusciti a frenare i trend negativi degli anni scorsi».

Vendite online: vento in poppa per il fashion. E la Cina è top spender

Vendite online: nel 2017 hanno superato i 2.300 miliardi di dollari e si stima che nel 2018 si supereranno i 2.800 miliardi[1]. Un trend con il vento in poppa, seguito con dinamicità anche dal  mercato del lusso , nel cui ambito la spesa è salita di quasi 100 miliardi di euro, passando dai 170 miliardi del 2007 ai 262 del 2017[2].

Queste alcune evidenze emerse nel corso del Netcomm Focus Fashion & Lifestyle, promosso da Netcomm in collaborazione con Fashion Magazine

I consumatori

Vediamo il dettaglio: il numero di consumatori mondiali che scelgono il web per acquistare capi di abbigliamento, footwear e accessori aumenta con un tasso di crescita annuo medio del 9% tra il 2016 e il 2022: sono passati da 948 milioni nel 2016 a 1.062 milioni nel 2017; le stime per il 2018 li attestano a 1.178 milioni e il trend proseguirà nei prossimi anni fino a toccare la quota 1.580 milioni nel 2022. L’incremento della spesa di questi consumatori in abbigliamento e accessori aumenta a un tasso di crescita annuo medio ancora superiore (12%) tra il 2016 e il 2022, passando da 322.521 milioni di euro (2016) a 377.704 milioni di euro (2017), quest’anno supererà i 435 milioni fino ad arrivare a 645 milioni nel 2022[3].

“La crescita degli acquirenti online è inarrestabile e più della metà delle persone che scelgono questo canale acquistano prodotti lifestyle” commenta Roberto Liscia, Presidente di Netcomm. “La Cina si conferma il mercato online più importante nel mondo per quanto riguarda il fashion con acquisti per un valore di oltre 176.730 milioni nel 2017[4], circa il 50% della spesa mondiale in questo settore.

A livello mondiale i consumatori sono sempre più informati e consapevoli e la maggior parte di essi (il 61%) si aspetta una forte trasformazione del settore indotta dalle nuove tecnologie, con un grande impatto del digitale sui modelli di acquisto. Il 39% vorrebbe servizi di home delivery di alta qualità, il 44% chiede forti programmi di loyalty e il 45% desidera prodotti e servizi sempre più personalizzati[5]. Inoltre, è fondamentale che il negozio fisico si evolva in chiave omnicanale facendo da ponte fra mondo fisico e digitale e ridefinendo le modalità di relazione con la clientela”.

Il ruolo del negozio fisico    
Il negozio è ancora un luogo cruciale – anche alla luce del fatto che nei punti vendita viene effettuato il 63% degli acquisti – ma la rivoluzione tecnologica lo sta riconfigurando e i clienti cercano innovazione: il 58% dei consumatori ritiene infatti importante il pagamento self-service, il 70% apprezza la possibilità di trovare offerte real-time personalizzate, il 57% giudica utili gli schermi per vedere e ordinare prodotti, il 73% vuole addetti alla vendita preparati[6]. Il personale del negozio è portatore di una nuova cultura e deve essere adeguatamente formato, visto che il suo ruolo è fondamentale per la creazione di una relazione rinnovata col cliente.

Gli investimenti per la crescita del Digital Lifestyle          
Quella della in-store experience è una delle aree di investimento prioritarie per la crescita del Digital Lifestlyle secondo i professionisti del settore, indicata dal 26% del campione; il 60% è convinto che si debba investire sull’integrazione omnichannel e sul marketing digitale, il 34% menziona CRM e programmi di loyalty, il 26% indica brand building e difesa del prezzo e il 24% ritiene importanti investimenti IT per digitalizzare la value chain. Quest’ultimo è un fattore sicuramente cruciale: oltre a offrire la possibilità di disintermediazione attraverso la vendita diretta, a raccogliere grandi quantità di dati sui comportamenti e i desideri degli utenti che permettono di creare offerte coerenti ad essi, le nuove tecnologie consentono infatti di digitalizzare tutta la catena del valore, rendendo i processi più efficienti e rapidi.

 

[1] Dati Statista 2018

[2] Dati Bain & Company; Fondazione Altagamma

[3] Dati Statista 2018

[4] Dati Statista 2018

[5] Dati Daloitte Luxury Multicountry Survey for Global Powders of Luxury Goods 2017

[6] Dati PWC, Total Retail 2017

e-commerce: sono gli smartphone il prodotto più ricercato, ma in Molise vincono gli sneakers

Regione che vai e-commerce che trovi. Secondo le rilevazioni di idealo* (portale internazionale di comparazione prezzi per gli acquisti online), infatti, la nostra Penisola non è proprio un fronte omogeneo quando si parla di shopping on line.

Partiamo dalle categorie più ricercate per ogni regione: se al primo posto vi sono sempre gli smartphone, c’è però un’eccezione, quella del Molise in cui al primo posto troviamo le sneakers.

Che però in Lazio, Campania, Emilia Romagna, Puglia, Marche, Sardegna e Basilicata si scendono al secondo posto, accaparrandosi invece il bronzo in Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana, Sicilia, Liguria, Abruzzo e Calabria.

Posizionamento ottimo (secondo posto) per i frigoriferi in Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana, Liguria e Umbria, a dimostrazione del fatto che l’e-commerce è la soluzione ideale quando si parla di grandi elettrodomestici o accessori ingombranti.

Ancora elettronica di consumo sul podio in Trentino, Umbria e Molise con i notebook, che sono  molto ricercati anche in Veneto, Marche, Abruzzo, Piemonte, Emilia Romagna, Sicilia, Toscana e Basilicata.

Buon posizionamento per i televisori, in Abruzzo, Toscana, Liguria, Campania, Puglia, Sardegna, Calabria, Friuli e Umbria, e per i tablet, al quinto posto delle ricerche nelle Marche, in Trentino-Alto Adige e in Valle d’Aosta.

Caschi, avvitatori e… Lamborghini

Ma le differenze aumentano con altri prodotti. Vediamo: se la Lombardia si dimostra terra di appassionati motociclisti, con un quinto posto dedicato ai caschi, i molisani dimostrano invece una passione per il fai da te, con un quinto posto dedicato agli avvitatori.

L’indagine di idealo rivela che è la Calabria ad essere la regione Italiana più appassionata di fotografia, con fotocamere digitali mirrorless e reflex che imperversano nelle ricerche.

In Basilicata, nelle ricerche più frequenti, compaiono caschi da sci e da snowboard; in Campania, Sicilia, Puglia, Lazio e Molise i videogiochi, con preferenza indiscussa per Fifa 18, uno dei più venduti di sempre.

Ma la regione Italiana che si discosta in particolar modo dalle altre in fatto di ricerche online è la Valle d’Aosta dove, oltre agli orologi sportivi, la maggior parte delle ricerche riguarda tagliaerba e lavastoviglie.

Veneto e Trentino, invece, le regioni più sportive d’Italia, nonché le uniche in cui tra le ricerche più frequenti vi è la categoria delle scarpe da corsa.

E infine qualche chicca: tra i cinque prodotti più cercati in Friuli-Venezia Giulia c’è un modellino di una Lamborghini Diablo in scala 1:18; tra i top 5 prodotti in Umbria ci sono i cerchi in alluminio per la macchina mentre in Molise, tra le ricerche d’acquisto più frequenti, ci sono i barbecue a carbonella.

Gli e-shopper. Un identikit

Se gli uomini che rappresentano il 60,4% degli acquirenti totali, ci sono però regioni in cui è il gentil sesso più attivo sul web. Tra le regioni più attive la Sardegna, seguita da Basilicata, Lazio, Lombardia e Sicilia; all’ultimo posto della classifica il Molise e la Valle d’Aosta.

Infine, anche se negli ultimi tempi l’utilizzo del mobile ha sorpassato quello di PC e notebook, ci sono ancora alcune regioni italiane fedeli alla navigazione da desktop, come Valle d’Aosta (65,1%), Trentino (59,3%), Friuli (58,9%) e Liguria (57,2%), territori dove è cospicua la presenza di consumatori digitali over 44, ovvero la fascia della popolazione che, probabilmente, predilige l’utilizzo dei computer e meno degli smartphone, come ci trovassimo di fronte ad un digital divide generazionale. Al contrario, idealo ha registrato una propensione ad usare il mobile nel Lazio (57%), in Lombardia (50,9% ) e in Campania (50,6%).

I consumatori digitali più giovani? Sono quelli che effettuano le proprie ricerche dall’Emilia-Romagna, Puglia, Sicilia, Calabria e Basilicata: è in questi territori che gli under 44 costituiscono un’importante fetta dei consumatori digitali.

 

 

* idealo.it ha analizzato il numero delle intenzioni di acquisto registrate sul portale italiano www.idealo.it dal 1° Febbraio 2017 al 26 Giugno 2018.

The Positive Cup, il programma di Nespresso, continua a crescere

Il programma di Nespresso The Positive Cup per la raccolta e il riciclo delle capsule esauste in Italia continua a registrare risultati positivi: nel 2017 sono state recuperate oltre 532 tonnellate di capsule in alluminio. L’impegno a sostegno di quest’importante iniziativa di tutela ambientale è stato rinnovato oggi con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa da parte di Nespresso, CIAL (Consorzio Nazionale Imballaggi in Alluminio), CIC (Consorzio Italiano Compostatori) e Utilitalia.

Il progetto di recupero e valorizzazione delle capsule usate di Nespresso ha confermato nel 2017 il trend positivo, registrando un aumento del 19%rispetto al 2016 nella raccolta delle capsule e il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di consumatori. La crescita del programma è attestata anche dai risultati dei primi mesi del 2018 in cui la quantità di capsule raccolte è già triplicata rispetto allo stesso periodo del 2017.

“Il nostro Consorzio opera in tutta Italia per garantire il riciclo degli imballaggi in alluminio raccolti in oltre 6.700 Comuni italiani, dai cittadini, grazie alla raccolta differenziata. Parliamo di lattine per bevande, scatolette e vaschette per il cibo, bombolette spray, tubetti, tappi e chiusure ed anche il foglio sottile. Grazie al progetto The Positive Cup e alla collaborazione con Nespresso, dal 2011, riusciamo inoltre a garantire il riciclo delle capsule in alluminio per il caffè, ampliando in questo modo il raggio d’azione di un sistema proficuo che in questi anni ci ha resi un esempio virtuoso in tutta Europa” ha dichiarato Gino Schiona, Direttore Generale di CIAL

Il programma, nato nel 2011, è reso possibile dalla preziosa collaborazione tra Nespresso, CIAL Util Italia e il CIC e consente ogni anno di recuperare e valorizzare importanti risorse. Il comune impegno nel sostenere e implementare questo progetto è stato confermato dalla sottoscrizione di un nuovo accordo, firmato questa mattina da tutti gli attori coinvolti con l’obiettivo di continuare a lavorare insieme per garantire una seconda vita alle capsule in alluminio.

Attualmente, l’iniziativa è attiva attraverso un sistema capillare di108 punti di raccolta, 61 Boutique Nespresso e 47 isole ecologiche,distribuiti su tutto il territorio nazionale e presenti in 61 città italiane, di cui 29 capoluogo di Provincia.

“Siamo orgogliosi di registrare una crescita costante, di anno in anno, nel programma per il recupero e il riciclo delle capsule esauste in Italia. Si tratta di un segnale importante, che attesta la consapevolezza e la voglia dei nostri consumatori di contribuire attivamente alla salvaguardia dell’ambiente. Nespresso non può che rinnovare con grande entusiasmo il proprio impegno a favore di un’economia circolare e di una gestione responsabile di risorse e materiali lungo tutto il ciclo di vita delle proprie capsule”, ha commentato Marta Schiraldi, Technical and Quality Director Nespresso Italiana.

Attraverso una filiera dedicata, l’iniziativa consente di destinare ad una seconda vita i due materiali che compongono la capsula: l’alluminio viene riciclato al 100%, con un notevole risparmio di energia e di materia, fino al 95%; il caffè residuo viene trasformato in fertilizzante e utilizzato in una risaia in provincia di Pavia dove Nespresso acquista il riso e lo dona a Banco Alimentare della Lombardia. Dal 2011 ad oggi il progetto ha permesso di recuperare oltre 2.700 tonnellate di capsule esauste e di contribuire concretamente ad un’economia circolare dei rifiuti e delle risorse.

Per conoscere tutti i punti di raccolta Nespresso e partecipare attivamente al progetto visitare il sito:
https://www.nespresso.com/it/it/storeLocator

Tiendeo, il primo giorno di saldi vendite su del 71%, impulso e multicanalità vincono

Il primo giorno di saldi genera il 71% di visite in più al negozio: il 58% dei consumatori effettua un acquisto d’impulso durante i saldi estivi, mentre il 59% degli utenti combinerà i canali offline e online per effettuare acquisti durante le vendite estive. Lo rivela un’indagine di Tiendeo.it, portale di cataloghi e offerte geolocalizzate, ha realizzato uno studio.
Il sondaggio, condotto da Tiendeo.it tra gli utenti, svela come i saldi continuano ad attrarre una grande massa di consumatori. È bene, il 91% dei partecipanti a questo sondaggio era sicuro che avrebbe effettuato un acquisto durante questa stagione commerciale. In media, ogni spagnolo effettuerà 214 Euro di acquisti nel corso dei saldi estivi.

 

La prima settimana concentra le vendite: nonostante ci siano sempre più brand che decidono di anticipare l’inizio “ufficiale” dei saldi attraverso vendite private o sconti negli ultimi giorni di giugno, ci sono ancora molti consumatori che non vedono l’ora che arrivi luglio per approfittare degli sconti ufficiali di questo periodo.
Tiendeo.it ha analizzato l’afflusso ai negozi durante il periodo estivo del 2017 concludendo che il primo giorno di saldi è ancora quello che genera il maggior numero di visite, con un aumento di visite ai negozi fisici del 71% nel primo sabato dei saldi rispetto al sabato della settimana precedente. Se l’analisi si estende alla prima settimana del mese, l’affluenza ai negozi è aumentata del 31%.
Un altro fatto sorprendente è che le domeniche sono diventate il giorno con la maggiore crescita dell’affluenza, con un aumento del 128% delle visite al negozio.
Queste statistiche coincidono con i risultati di un’indagine condotta tra gli utenti di Tiendeo.it, che ha esaminato le intenzioni di acquisto per questo periodo nel 2018: il 44% dichiara di voler acquistare qualche articolo durante la prima settimana di vendite.

L’impulso è dietro l’angolo. Il sondaggio di Tiendeo.it rivela che 2 consumatori su 3 effettueranno acquisti non pianificati durante i saldi estivi. Questa cifra è in contrasto con il fatto che il 67% dei partecipanti a questo sondaggio intende pianificare i propri acquisti durante questo periodo. Il motivo principale per il quale si verificano acquisti d’impulso è la volontà di approfittare delle promozioni disponibili. In effetti, il 58% dei consumatori è spinto da offerte e prezzi bassi per acquistare articoli che non aveva pianificato di comprare.

Internet rules: è uno degli strumenti con la maggiore penetrazione tra i consumatori quando si tratta di pianificare i propri acquisti. Il sondaggio di Tiendeo.it indica che il 40% degli utenti consulta le offerte e le promozioni online prima di recarsi nei punti di vendita durante le vendite estive.
Tuttavia, il sondaggio di Tiendeo.it rivela anche una nuova tendenza: la combinazione dei canali offline e online per effettuare acquisti durante i saldi estivi. Il 59% dei partecipanti allo studio riconosce che effettueranno acquisti indiscriminatamente su internet e nei negozi fisici. D’altro canto, il 34% degli utenti di Tiendeo.it mantiene il proprio impegno nei confronti dei negozi tradizionali, mentre solo il 7% sfrutta gli sconti sulle vendite estive attraverso il canale online.

Il sondaggio condotto da Tiendeo.it ha coinvolto 207 utenti. 

C’è sponsor e sponsor e il consumatore non sempre sa distinguere. La ricerca Toluna

Che impatto hanno le sponsorizzazioni sul consumatore finale? Se lo è chiesto Toluna, società leader nel digital market research e nel fornire insight on demand in tempo reale sul consumatore, che il 14 giugno scorso  -nell’imminenza del fischio d’inizio dei Mondiali di calcio 2018 – ha svolto un’indagine per scoprilo su un campione di oltre 500 italiani.

Tra le evidenze della survey è emersa la buona strategia di Adidas – sponsor dell’edizione 2018 – che ha vinto per un punto percentuale il “testa a testa” con Nike (60% vs 59%) che resta comunque il brand sportivo per eccellenza, infatti alla domanda “quale di questi grandi marchi sportivi ha il miglior pedigree sportivo” il 47% ha indicato proprio Nike contro il 38% che ha scelto Adidas.

Interessante notare che a riconoscere Adidas come sponsor ufficiale della Coppa del Mondo 2018 sono stati soprattutto gli uomini con il 67% di risposte mentre le donne si sono fermate al 57%.

In concomitanza con l’inizio dei Mondiali è emersa invece la difficoltà dello sponsor 2018 Budweiser nel sovrastare il ruolo fortemente consolidato di Heineken nell’immaginario collettivo legato al calcio (Heineken ha conquistato la medaglia d’oro per la “campagna marketing più rappresentativa del calcio” in occasione della Champions League). Il 69% degli intervistati ha identificato infatti la tradizionale birra di vetro verde con la stella rossa come lo sponsor ufficiale dei Mondiali anche se in realtà non lo è.

Tra gli sponsor 2018 correttamente riconosciuti come tali dagli intervistati si trovano invece Coca-Cola (78%) per le bevande analcoliche, McDonald’s (70%) per i fast food, Hyundai/KIA (41%) per l’automotive ed infine Gazprom (51%) per i brand russi visto che il campionato si disputa in Russia. Nel caso Hyundai/KIA è curioso constatare che ad identificarla come sponsor ufficiale 2018 sia stato il target individui 55+ con una concentrazione maggiore.

I brand che invece ad inizio Mondiale hanno faticato ad essere memorizzati dal consumatore in qualità di sponsor, oltre al già citato Budweiser, sono Qatar Airways (39%) che si è posizionato al secondo posto dopo Emirates (56%) per le compagnie aeree e Visa (45%) subito dopo Mastercard (57%) per il settore finanziario.

Infine visto che quest’anno gli italiani vedono i Mondiali solo davanti ad uno schermo alla domanda quali sono i prodotti alimentari e le bevande più associati alla Coppa del Mondo, il 57% degli intervistatati ha dichiarato le bibite analcoliche come Coca-Cola, Pepsi, Gatorade, il 19% ha scelto le bevande alcoliche come Carlsberg, Heineken o Budweiser, mentre il 16% ha optato per le patatine come San Carlo, Pringles e Lays. Grande esclusa dal podio la pizza che ha totalizzato solo il 6%. 

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