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Couponing: siglata la partnership tra Savi e L’Isola Dei Tesori

Partnership in vista tra la marketing technology company Savi e la catena del pet care L’Isola dei Tesori: grazie alla collaborazione, i digital coupon potranno essere utilizzati negli oltre 300 store della catena presenti sul territorio nazionale. L’accordo permetterà inoltre ai partner di Isola dei Tesori di raggiungere i propri clienti in maniera mirata, smart e sicura con promozioni spendibili in una delle principali catene specializzate e massimizzare l’efficacia delle loro campagne promozionali, con evidenti vantaggi sul fronte della sales optimization.

Oltre all’efficientamento dell’intero processo di emissione e gestione delle promozioni in cassa, la partnership prevede l’introduzione di nuovi formati digitali, che contribuiranno a rendere il couponing sempre più immediato e rilevante perché basato sul comportamento dei consumatori. I consumatori potranno dunque utilizzare i nuovi format digitali, sempre più diffusi dai brand all’interno delle proprie campagne di digital advertising, accedendo in maniera semplice e istantanea a promozioni su un’ampia categoria di articoli. Già oggi, i prodotti del settore petfood rappresentano una quota del 7,5% nel totale dei buoni sconto diffusi nel nostro Paese, con un trend in forte crescita vista la sempre maggior presenza di animali domestici nelle case degli italiani. Oltre ai normali buoni sconto cartacei, oggi sempre più consumatori scelgono i coupon dematerializzati che consentono di abbattere il consumo di carta e di ridurre il tempo necessario per la loro validazione. Nel 2023 si è dunque assistito a una crescita consistente nell’utilizzo dei buoni sconto digitali, aumentati del 45% in un solo anno, portando tale soluzione di acquisto a raggiungere il 14,5% del totale transato in cassa.

“L’accordo con L’Isola dei Tesori si inserisce nella nostra strategia di medio-lungo periodo volta a agevolare l’esperienza di acquisto per i consumatori, favorendo la diffusione dei coupon digitali presso una rete sempre più ampia di partner” ha dichiarato Andrea Zermian, Sales and Marketing Director Savi. “Con questo passo, Savi consolida il suo ingresso nel mercato del pet-food e del pet-care, un settore in continua ascesa nel nostro Paese, che vede un giro d’affari superiore ai 3 miliardi di euro e che può contare su un enorme bacino di consumatori, con 4 famiglie su 10 che oggi accolgono un animale da compagnia”.

Beni di consumo: si può crescere puntando su innovazione, filiera e sostenibilità

Innovazione, filiera e sostenibilità: sono questi i tre ambiti chiave per la crescita del settore dei beni di consumo individuati da una recente ricerca di Deloitte che ha analizzato i principali trend di mercato e le soluzioni da applicare per rendere il proprio business a prova di futuro.

Per l’industria italiana, il 2024 è iniziato con un clima di rinnovato ottimismo, in particolare per i settori manifatturiero e del commercio al dettaglio. In un contesto in cui è atteso un aumento dei volumi, la strada per realizzare una crescita profittevole però potrebbe apparire impervia. L’aumento dei costi di produzione si conferma il principale ostacolo da superare, come indica l’85% delle aziende intervistate, seguito dalla continua ricerca della redditività e dalla competizione, soprattutto da parte di nuovi operatori del settore. Se nel 2023 l’aumento dei prezzi sembrava essere la soluzione predominante per affrontare questi ostacoli, oggi l’erosione del potere d’acquisto e i comportamenti orientati al risparmio dei consumatori hanno reso necessario un cambio di strategia. Infatti il 64% delle aziende intervistate ritiene cruciale identificare leve diverse dal prezzo, per questo motivo molte imprese hanno individuato tre nuovi ambiti di intervento per concretizzare la crescita: innovazione, filiera e sostenibilità.

L’innovazione è senza dubbio la leva prioritaria da attivare; i precedenti schemi sono stati superati da scenari in tumultuosa evoluzione. Per quando il “prodotto” risulti il “punto di partenza” per 7 realtà del settore su 10, l’innovazione risulta trasversale ai diversi ambiti e dipartimenti aziendali., Le aziende del settore prevedono di rafforzare la collaborazione con i distributori (36%) e di rivedere i canali di vendita, con un focus particolare sui digitali. Infatti, per il 40% di esse, le vendite online rappresenteranno il 20% del totale entro i prossimi 3 anni. Sfruttando il contatto diretto con i consumatori, le imprese intendono capitalizzare sui dati, che per circa la metà di loro rappresentano un elemento distintivo rispetto alla concorrenza e possono quindi aumentare la competitività. Dagli attuali scenari di mercato emerge che le aziende non potranno ribaltare l’aumento dei costi su retailer o consumatori finali e sarà quindi necessario ripartire dalle “operation” alla ricerca di opportunità per ottimizzare i processi, come affermato dalla maggioranza delle imprese (63%). Guardando invece alla propria supply chain, le imprese puntano a sviluppare una migliore pianificazione e flessibilità dell’intero processo – produzione, trasporti, approvvigionamento – e di strutturarsi per avere un monitoraggio efficiente di tutti livelli.

È infine confermata la valenza della sostenibilità come elemento distintivo e qualificante. Le aziende intervistate ritengono che questa rappresenti un aspetto essenziale per la competitività di medio-lungo periodo (60%); per il quale solo il 7% delle aziende CP non ha in programma di sviluppare una specifica strategia. Questa trasformazione è quindi destinata a toccare diversi aspetti del business, dalla domanda di prodotti etici a minor impatto su ambiente e comunità (53%), allo sviluppo di imballaggi “green” (50%) o servizi di trasporto e distribuzione a zero o basso impatto (43%). In tale ottica, le aziende del settore si apprestano a ottimizzare le proprie risorse produttive e a ridisegnare le catene di approvvigionamento in un’ottica di sourcing responsabile.

Tracciabilità e digitalizzazione: BF presenta il progetto Filiera Trasparente

Sarà presentato in occasione dell’imminente Cibus di Parma (7-10 maggio) Filiera Trasparente, il progetto sviluppato dal gruppo agroindustriale BF insieme al suo brand Le Stagioni d’Italia per permettere al consumatore di tracciare tutte le informazioni relative alla filiera del riso inquadrando il QR code presente sulla confezione. Grazie alla tecnologia sviluppata, il QR code sarà univoco e seriale e fornirà per ogni differente confezione di riso informazioni dettagliate relative al prodotto contenuto in quella specifica confezione.

Il sistema di tracciabilità è stato sviluppato da Antares Vision Group, in partnership con RurAll, società costituita nel luglio 2021 da Antares Vision Group, multinazionale italiana attiva nella tracciabilità e nel controllo della qualità, insieme a BF Spa, Bluarancio e SDF, con l’obiettivo di favorire la transizione ecologica e digitale del settore agroalimentare attraverso un ecosistema tecnologico di raccolta ed elaborazione dei dati.

Il consumatore potrà dunque inquadrare il codice con lo smartphone, senza necessità di scaricare alcuna applicazione, e accedere a un’interfaccia semplice e intuitiva che costituirà una vera e propria identità digitale del prodotto e scoprirne le informazioni (lotto, data di scadenza, valori nutrizionali e certificazioni a supporto della sicurezza e qualità), visualizzare il terreno preciso in cui viene coltivato il riso e trovare le informazioni sulla singola azienda agricola e la riseria di produzione. Inoltre l’utente avrà a disposizione una serie di ricette a cui ispirarsi e potrà approfondire la conoscenza dei prodotti Le Stagioni d’Italia e della sua filiera sostenibile, dal seme allo scaffale.

“Il progetto Filiera Trasparente rappresenta nel concreto la volontà del Gruppo BF di portare al consumatore e a tutti gli attori della Gdo i dati sui propri prodotti, con un alto grado di accuratezza e precisione che difficilmente si trova nel mercato. Grazie al sistema realizzato con Antares Vision Group, siamo infatti in grado di fornire al consumatore trasparenza e tracciabilità, ma anche una maggiore conoscenza del comparto e delle fasi di lavorazioni che portano al prodotto finito. Il QR Code ha inoltre delle grandi potenzialità sul fronte della comunicazione e dell’engagement del consumatore, grazie alla possibilità di prevedere messaggi specifici e personalizzati in base al luogo e al momento in cui si accede. L’applicazione riguarda al momento il riso carnaroli, ma contiamo di estendere presto il sistema ad altri prodotti” ha commentato Francesco Formisano, Amministratore Unico di BF Agro-Industriale.

“Siamo orgogliosi di partecipare insieme a BF a questo progetto che mette la tecnologia di Antares Vision Group a servizio di un settore prioritario e strategico per il nostro Paese come quello alimentare. Il software utilizzato crea un sistema completamente tracciabile e trasparente che garantisce la qualità, la sicurezza e l’autenticità del prodotto, ottimizza i costi di produzione delle imprese, e pone il consumatore al centro del processo produttivo. A ciascun prodotto sono associati i dati relativi alla sua storia, i processi produttivi e di confezionamento e i suoi movimenti attraverso la catena di approvvigionamento. Questo permette di combattere la contraffazione, individuare i mercati paralleli e di aprire un dialogo diretto con il consumatore, finalizzato al suo engagement e alla fidelizzazione” ha aggiunto Gianluca Mazzantini, Amministratore Delegato e Direttore Generale Antares Vision Group.

Retail penalizzato da frodi informatiche, persi 32 miliardi nel 2023

Secondo un recente studio condotto dalla piattaforma tecnologica finanziaria Adyen in collaborazione con il Centre for Economic Business and Research, nel 2023 il settore retail ha perso circa 32,2 miliardi di euro a causa delle frodi nei pagamenti, la cifra più alta registrata in Europa lo scorso anno. In media le imprese italiane hanno perso 1,77 milioni di euro in seguito ad attacchi fraudolenti, considerando però che i retailer dell’ambito luxury fashion e i brand del food retail hanno perso rispettivamente 3,11 milioni di euro e 2,58 milioni di euro ciascuno. Complessivamente il 32% delle aziende italiane è stato vittima di attività fraudolente, attacchi cyber o ha subito fughe di dati negli ultimi 12 mesi, con un aumento del 19% rispetto al 2022.

Il report ha anche rivelato che le aziende che hanno previsto una crescita dei ricavi pari o superiore al 100% nel 2024, sono anche quelle che hanno perso la somma più alta a causa di attacchi fraudolenti negli ultimi 12 mesi (pari a 13,9 miliardi di euro). Secondo Adyen, per sostenere una crescita rapida occorre utilizzare le giuste tecnologie per proteggere il proprio business e i propri clienti da minacce sempre più sofisticate.

Le attività fraudolente hanno un impatto anche sul portafoglio degli acquirenti. Più precisamente lo scorso anno il 31% dei consumatori italiani è stato vittima di frodi nei pagamenti, in aumento rispetto al 16% del 2022. Definite anche come furto d’identità, le frodi nei pagamenti si verificano quando un truffatore ruba il numero della carta di credito o di debito o i dati del conto corrente di qualcuno e utilizza le informazioni di pagamento per effettuare un acquisto non autorizzato. I consumatori vittime di frodi nei pagamenti nel 2023 hanno perso in media 494,58 euro ciascuno in Italia, un valore che è aumentato del 225% rispetto all’ultima indagine condotta da Adyen per il 2022. Nonostante l’aumento significativo delle attività fraudolente, poco più della metà delle aziende (il 59%) ha dichiarato di disporre di sistemi efficaci di prevenzione delle frodi, con un incremento di soli 3 punti percentuali rispetto ai dati del 2022 (56%).

L’impatto delle frodi sul comportamento dei consumatori
Il rischio di frode ha influenzato il comportamento dei consumatori durante gli acquisti, sia in negozio che online. Infatti, il 18% dei consumatori si sente meno sicuro quando acquista rispetto a dieci anni fa, a causa dell’aumento del rischio di frodi nei pagamenti. Di conseguenza, il 19% dei consumatori sceglie attivamente di comprare nei negozi che hanno misure di sicurezza più elevate e, quando si tratta di acquisti online, il 19% gradisce che i retailer chiedano loro di verificare la propria identità in almeno due modi diversi prima di effettuare l’acquisto, nonostante il disagio che ciò può causare.

La risposta delle aziende
Le aziende stanno valutando attivamente come poter rispondere alla crescente minaccia delle frodi, al fine di proteggere se stesse e i propri clienti. Il 35% ha preso in considerazione la possibilità di cambiare il proprio fornitore di servizi di pagamento con uno in grado di offrire migliori meccanismi di difesa dalle frodi. Inoltre il 49% ha iniziato a valutare come la propria azienda possa essere conforme alla Payment Services Directive 3 (PSD3), una Direttiva dell’UE che stabilisce regole più severe per tutelare i diritti e i dati personali dei consumatori nel settore finanziario.

E-commerce: l’AI accompagnerà sempre di più le esperienze d’acquisto

Il mondo degli acquisti online continua la sua crescita a ritmi sostenuti (+9,3% nel 2023) , seppur non paragonabili al periodo di picco riscontrato negli anni della pandemia 2020-21. Tuttavia, sebbene si sia registrata un’inflessione per l’e-commerce nel settore beauty, fashion e food, le previsioni per il primo semestre del 2024 stimano che a trainare il comparto saranno il pharma (+19,7%) e il pet (+38,5%). A dirlo una recente analisi di Qaplà che ha incrociato i dati relativi alle spedizioni e-commerce di oltre 180 corrieri.

Le tendenze del 2024
Iper-personalizzazione dell’esperienza d’acquisto, la tecnologia di ultima generazione e la delivery experience: secondo Qaplà saranno queste le principali tendenze che accompagneranno l’e-commerce nel 2024.

L’intelligenza artificiale sta trasformando radicalmente il settore, attraverso una gamma di servizi dedicati all’analisi dei comportamenti dei consumatori. L’obiettivo è ottimizzare l’esperienza di acquisto online, coinvolgendo gli utenti e incentivandoli tramite strategie di marketing mirate: un esempio tangibile di questa rivoluzione è il commercio conversazionale, supportato da tecnologie di IA e Machine Learning. Il modello di shopping online, incentrato sulla conversazione, sta guadagnando sempre più popolarità in quanto consente agli utenti di interagire con assistenti virtuali per cercare e acquistare prodotti. Un aspetto chiave di questa evoluzione è la personalizzazione, considerata fondamentale nel marketing e-commerce anche nel 2024: il 65% dei clienti, infatti, si aspetta un’esperienza adattata alle proprie esigenze. Tale tendenza è confermata da app capaci di creare cataloghi basati sui comportamenti degli utenti, anticipando le loro preferenze e garantendo esperienze di acquisto coinvolgenti. Inoltre servizi di ricerca vocale e visuale stanno offrendo un’esperienza più naturale e fluida, consentendogli di interagire con assistenti vocali o scattare foto per cercare i prodotti.

I chatbot stanno rapidamente emergendo come protagonisti nell’ambito dell’assistenza e delle vendite online ma nel contempo si rivelano anche motori di vendita e di personalizzazione, grazie all’applicazione dell’intelligenza artificiale per l’apprendimento dei comportamenti degli utenti e la possibilità di suggerire prodotti in linea con le loro preferenze, replicando l’esperienza di shopping fisico anche grazie all’aggiunta di immagini e video in tempo reale. L’analisi, realizzata in collaborazione con Oct8ne e Doofinder, ha evidenziato come tali tecnologie non solo migliorano l’esperienza d’acquisto, rendendola maggiormente coinvolgente per il consumatore, ma anche il tasso di conversione, essenziale nell’e-commerce.

Il settore delle spedizioni degli e-commerce ha subito notevoli cambiamenti nel 2023, con previsioni di una crescita complessiva del 6,7% nel primo semestre del 2024 e un’accelerazione prevista per i mesi di gennaio, aprile e maggio. Nonostante l’aumento degli acquisti online però, la percentuale media di problemi durante le spedizioni è rimasta costante al 3%6, sottolineando l’importanza di monitorare e intervenire proattivamente per garantire un’eccezionale delivery experience e mantenere la fedeltà dei consumatori. Nel 2024, infatti, gli e-shopper cercano più di una semplice esperienza di acquisto online: desiderano sperimentare un contesto simile a quello di una boutique, con consigli mirati e offerte personalizzate, creando una “Personal Customer Journey”. La trasparenza nel tracciamento degli ordini è quindi essenziale, così come la comunicazione “one-to-one” mirata alle esigenze degli utenti. Una survey di Unguess per Qaplà ha rivelato che l’assenza di comunicazioni post-spedizione genera ansia nel 47% dei clienti e compromette la credibilità dello shop per il 33%. Il Marketing Post-Spedizione assume, pertanto, un ruolo chiave, consentendo ai venditori di creare comunicazioni personalizzate basate sui dati del destinatario: email e pagine di tracciamento possono includere raccomandazioni di prodotti o offerte promozionali. Inoltre l’integrazione con chatbot e link all’assistenza aiutano gli acquirenti a sentirsi accompagnati durante il processo di consegna, mantenendo un contatto diretto con il venditore anziché con il corriere.

Agricoltura: la transizione ecologica necessita di innovazione

Attraverso un’indagine sulle imprese agricole e alimentari italiane (con un focus specifico su quelle tabacchicole), Nomisma ha fatto il punto sulla transizione ecologica e il raggiungimento della neutralità climatica al 2050. Il gap da colmare per raggiungere l’obiettivo del 42,5% di quota di energia rinnovabile entro il 2030 è ancora ampio, dato che in Italia al momento siamo al 19%, contro una media del 23% a livello Ue e lontanissimi dall’eccellenza svedese, che guida il ranking continentale con il 66%. Eppure, risulta elevata la consapevolezza da parte delle imprese italiane sul fatto che la produzione di energia rinnovabile rappresenti una delle leve principali per raggiungere la sostenibilità, tanto che nell’indagine emerge tra le prime risposte fornita dalle aziende intervistate rispetto a tale obiettivo, seconda solo alla tutela della biodiversità: per le aziende del tabacco tra le priorità emergono anche la tutela del suolo e il risparmio idrico.

Restando sul tema dell’innovazione, la digitalizzazione a supporto della produzione agricola è già una realtà e l’integrazione con macchine agricole e strumenti rendono l’attività produttiva più sostenibile: il 32% delle aziende agricole intervistate ha dichiarato infatti di utilizzare macchine con guida assistita o semi-automatica con GPS integrato (55% nel tabacco), un 25% di avere centraline meteo aziendali (con una diffusione nettamente più capillare nella filiera tabacchicola, dove arriva a coprire il 61%) e, nel 19% dei casi, sistemi per il supporto alle decisioni per la difesa fito-sanitaria (29% tra i tabacchicoltori), a dimostrazione di come gli investimenti negli strumenti tecnologici e digitali siano ritenuti fondamentali per rendere la propria impresa non solo più performante, ma anche più sostenibile. Si tratta per altro di strumenti che, contestualmente al contributo per la sostenibilità, sono in grado di migliorare la produttività e la resa (lo pensa 4 aziende su 10), ma anche la qualità dei prodotti. Dall’altro lato, però, non mancano i punti di attenzione: il 24% delle imprese ritiene, infatti, che per un’adozione più ampia di tali innovazioni digitali servano competenze specifiche e più formazione, così come i costi di acquisto siano ancora troppo elevati (timori che in alcuni specifici comparti, come quello del tabacco, trovano una significativa accentuazione).

Le soluzioni per favorire il cambio di passo
In questo contesto particolarmente sfidante, la possibilità di usufruire di incentivi per l’adozione delle innovazioni digitali rappresenta la miglior soluzione per 1 impresa su 2, seguita dalla semplificazione della burocrazia collegata (per il 27% degli intervistati) mentre al terzo posto si colloca la collaborazione all’interno della filiera mediante gli accordi di filiera (soprattutto per le aziende del tabacco). In particolare, quello degli accordi di filiera rappresenta uno strumento che può accelerare la transizione eco-energetica perché permettono una programmazione della produzione e, quindi, il ritorno degli investimenti (lo pensa il 32% delle aziende intervistate, percentuale che sale al 59% tra le imprese tabacchicole), ma anche grazie alla condivisione di buone pratiche agricole tra le aziende che partecipano all’accordo (22%), così come l’accesso a progetti innovativi (18%). Nello specifico, i dati dell’indagine nel comparto tabacchicolo confrontati ad altre categorie, confermano quanto il modello di filiera integrata Coldiretti-Philip Morris Italia, una best practice nel nostro Paese e in Europa, possa non solo accelerare il ritorno degli investimenti, ma anche favorire iniziative per la transizione eco-energetica. Le aziende del comparto tabacchicolo infatti risultano ben posizionate rispetto alla media dei rispondenti nell’adozione di macchine con guida assistita/semi-automatica/GPS integrato, di centraline meteo, nonché di sistemi per il supporto alle decisioni per difesa fitosanitaria.

In buona sostanza, se la transizione eco-energetica può trovare nell’innovazione tecnologica e digitale una leva strategica di sviluppo, la stessa diffusione di tali strumenti innovativi necessita di cambiamenti strutturali che interessano l’intero Sistema Paese e che, secondo le imprese, devono principalmente riguardare la riduzione della burocrazia (per 6 intervistati su 10), il miglioramento della politica energetica (nel 33% dei casi e 41% nel tabacco), gli investimenti nelle infrastrutture ambientali (25%) e la promozione dello sviluppo di progetti con fondi pubblici (23%). Per le imprese tabacchicole inoltre risulta fondamentale accelerare la digitalizzazione del Paese, motore abilitante per l’accesso alle tecnologie digitali e all’innovazione.

Checkout senza attrito, Netto apre un punto vendita automatizzato a Ratisbona

La catena tedesca di discount Netto ha annunciato la collaborazione con Trigo, fornitore di tecnologie di computer vision, per implementare il punto vendita di Ratisbona col sistema EasyOut che consentirà ai clienti di prelevare i prodotti desiderati e di procedere direttamente all’uscita, senza dover utilizzare un servizio di checkout. 

Con un’area commerciale di 800 metri quadri e un’offerta di oltre 5.000 prodotti, il punto vendita Netto di Ratisbona ad oggi è il più grande al mondo alimentato da Trigo con un catalogo di referenze in grado di soddisfare ogni tipo di preferenze, dai prodotti freschi e da forno agli articoli con restrizioni di età (grazie al rilevamento in tempo reale), passando per quotidiani e riviste e aree con prodotti a prezzo ribassato. EasyOut Station genera gli scontrini degli acquirenti in tempo reale presso i due terminali di uscita e il pagamento avviene tramite carta di credito, Apple Pay, Google Pay o l’app di Netto. Quest’ultima, in particolare, permette ai clienti di riscattare automaticamente i coupon e di archiviare lo scontrino elettronico nell’app. A differenza delle tradizionali casse self-service, la tecnologia EasyOut di Trigo genera automaticamente i cestini della spesa all’arrivo dei clienti presso il punto vendita, senza necessità di auto-scansione.

“Possiamo parlare di un nuovo traguardo tecnologico nel campo della spesa e del checkout, per la sua vastità e complessità della soluzione e perché è il primo supermercato smart al mondo in grado di fornire ai clienti uno scontrino in tempo reale prima che lascino il punto vendita” dichiara Daniel Gabay, co-fondatore e CEO di Trigo. “Questa funzionalità innalza l’esperienza di acquisto senza interruzioni del cliente e l’efficienza operativa a un livello completamente nuovo. L’innovazione tecnologica che consente la generazione in tempo reale di carrelli digitali in un negozio di queste dimensioni e portata avrà profonde implicazioni che vanno ben oltre il semplice checkout senza attrito”.

“Avendo già spianato la strada due anni fa con il nostro negozio di alimentari ibrido senza casse di Monaco alimentato con tecnologia Trigo, Netto dimostra ancora una volta un approccio pionieristico affermandosi come primo retailer che consente di fare la spesa in modo autonomo con scontrino in tempo reale” aggiunge Christina Stylianou, Responsabile delle Comunicazioni Aziendali di Netto.

La tecnologia alla base del sistema end-to-end EasyOut di Trigo “sees it all”, oltre al checkout senza interruzioni, può offrire un’ampia gamma di servizi ai retailer creati su misura delle specifiche esigenze operative dei loro negozi. Tra essi figurano servizi che aiutano i rivenditori a migliorare la customer experience, a ottimizzare operazioni e manodopera, a controllare perdite e cali di giacenze, a creare nuovi flussi di entrate basati su dati dettagliati e in tempo reale raccolti sul punto vendita e molto altro.

Le nuove frontiere tecnologiche per il retail: cosa avverrà nel 2024?

Il mondo del retail vive un processo di trasformazione che coinvolge soluzioni e tecnologie sempre più innovative mentre, allo stesso tempo, la digitalizzazione si sta rivelando un supporto fondamentale per ottimizzare i processi aziendali interni ed esterni. Il ruolo svolto dalla digital transformation e dall’omnicanalità è determinante. Ma cosa devono aspettarsi aziende, retailer e consumatori nel nuovo anno? Ecco quali sono i temi che, secondo Manhattan Associates, saranno di tendenza del 2024: 

Vecchie tecnologie per nuove applicazioni
I retailer dipendono sempre più dai loro punti vendita per gestire gli ordini sia negli store che online. Tuttavia, la loro attività è spesso rallentata da una scarsa precisione dello stock di prodotto. La tecnologia RFID può automatizzare i processi di tracciamento e rifornimento dello stock, riducendo la necessità di controlli manuali e garantendo che i prodotti siano sempre disponibili. Inoltre, la tecnologia RFID genera una grande quantità di dati, che possono essere utilizzati per ottenere informazioni sul comportamento dei consumatori, sulle variazioni delle scorte e sulle performance del punto vendita. Dati e insight possono essere utili per il pricing e le campagne di marketing offrendo ai clienti un’esperienza più personalizzata e priva di interruzioni.

Per quanto riguarda la security in-store, i retailer possono utilizzare le etichette RFID come antifurto e rafforzare le misure di sicurezza al fine di identificare i comportamenti sospetti e ridurre così eventuali perdite. Infine, la RFID può fornire una maggiore trasparenza e tracciabilità nella supply chain, dai produttori ai centri di distribuzione fino ai punti vendita, consentendo un migliore controllo della logistica e aiutando ad affrontare in modo più efficiente problemi come la visibilità dello stock, la contraffazione o il ritiro dei prodotti. Ciò contribuisce a ridurre l’eccesso di scorte e gli sprechi e aiuta i consumatori a fare scelte più consapevoli sui prodotti che acquistano.

L’ascesa dell’intelligenza artificiale nelle interfacce utenti
Oggi, la collaborazione perfetta tra uomo e macchina è in grado di aumentare l’efficienza come mai prima d’ora. I LLM (Large Language Models) sono diventati eccezionali nell’analizzare le richieste che provengono dal linguaggio naturale, nel comprenderle e nel suddividerle in attività e obiettivi. I progressi dell’IA generativa hanno modificato l’equazione unilaterale dell’interazione uomo-macchina in una relazione bidirezionale e multimodale, in cui i computer sono ora in grado di comprendere e comunicare anche con il linguaggio dell’uomo. Ciò consentirà un cambiamento nelle interfacce utente rispetto a quanto si è visto e sperimentato negli ultimi 30 anni. Sebbene sia già presente in parte con assistenti virtuali come Alexa, Siri e Google, l’IA generativa inizierà a diffondersi sempre di più e ad inserirsi nelle applicazioni di consumo e aziendali di tutti i giorni.

La cloud innovation non si fermerà
Negli ultimi anni si è registrata una tendenza all’adozione del cloud e ci si aspetta un’ulteriore accelerazione della domanda di software cloud-based nel prossimo futuro. L’esigenza si è spinta oltre l’operatività e l’alleggerimento delle funzioni sui software provider, per ottenere l’accesso alle innovazioni più recenti e aggiornate a un ritmo molto più veloce. Ora con il software cloud versionless le aziende possono accedere a nuove innovazioni ed essere in grado di reagire alle aspettative dei clienti e alle tendenze del mercato in tempo reale ogni pochi mesi. È necessario che le imprese tengano il passo con i rapidi cicli di innovazione guidati da tecnologie come l’IA generativa, o rischiano di essere considerate obsolete.

Un approccio unificato end-to-end
I ritmi della supply chain di oggi ha reso più importante che mai la necessità di un’unificazione end-to-end, che significa: migliorare l’efficienza, pianificare le risorse e le operazioni, ridurre le tempistiche e le spese. Va oltre l’integrazione, quindi. Grazie a una soluzioni unificata, un TMS, ad esempio, ha la possibilità di ripianificare, regolare e ottimizzare le operazioni in base alle variazioni che inevitabilmente si verificano una volta che un piano di trasporto viene consegnato al sistema di gestione del magazzino. Ciò si traduce in una migliore organizzazione, una maggiore visibilità e una riduzione dei costi per spedizionieri, organizzazioni logistiche e retailer.

Digitalizzazione sostenibile, Aldi manda il volantino anche su WhatsApp

Aldi porta avanti il processo di digitalizzazione dei propri servizi offrendo ai clienti il volantino digitale anche tramite WhatsApp. Pensato per rendere l’esperienza di acquisto sempre più smart e sostenibile, l’iscrizione al servizio è gratuita e intuitiva. Una volta portati a termine alcuni semplici passaggi sarà possibile ricevere settimanalmente, ogni domenica, il volantino sfogliabile direttamente sul proprio smartphone, eliminando la necessità di portare sempre con sé una copia cartacea. Questo nuovo servizio potrà essere disdetto in qualunque momento, in semplicità e gratuitamente: basterà scrivere la parola “Stop” all’interno della chat di WhatsApp o cliccare sul pulsante “Stop”.

Il volantino digitale offre numerosi vantaggi, tra cui la possibilità di essere sempre aggiornati sulle ultime offerte, promozioni e novità. I clienti potranno comodamente sfogliare le sue pagine a casa o in viaggio, pianificando per tempo i prossimi acquisti. Il tutto riempiendo il proprio carrello di valore e qualità, grazie ad una spesa ancora più rapida e semplice.

“Ascoltare le esigenze dei nostri clienti è un approccio che da sempre ci guida nella modernizzazione della nostra offerta e dei servizi proposti per una spesa agevole e conveniente” commenta Michael Gscheidlinger, Country Managing Director Aldi Italia. “L’attivazione del servizio volantino su WhatsApp rappresenta un ulteriore passo avanti a favore della digitalizzazione, per rendere la spesa da Aldi un’esperienza sempre più gratificante, veloce e comoda, in linea con le esigenze dei consumatori moderni”.

L’azienda continua quindi a porre al centro della sua mission la convenienza e la soddisfazione del cliente, offrendo un’esperienza di shopping sempre più all’avanguardia. Il nuovo canale WhatsApp si aggiunge al già presente volantino sfogliabile sul sito aldi.it e sulle più diffuse piattaforme di marketplace online. Il tutto ha permesso un’ottimizzazione del volantino cartaceo con notevole beneficio per l’ambiente. Questa iniziativa si inserisce nel più ampio percorso di innovazione digitale portato avanti dall’azienda nel corso degli anni, che ha visto anche l’introduzione in tutti i punti vendita delle etichette digitali. Grazie a esse è stato possibile ridurre gli errori e lo spreco di carta, così come fornire da parte degli addetti vendita un servizio sempre più veloce ed efficiente.

Per poter ricevere settimanalmente tramite WhatsApp il volantino sfogliabile, i clienti potranno seguire la procedura disponibile nella sezione dedicata sul sito.

E-grocery, in Italia il settore vale oltre 1,3 miliardi di euro

Sono 10,8 milioni gli italiani che acquistano online prodotti di largo consumo: un mercato che vale ad oggi oltre 1,3 miliardi di euro, in crescita del 7% rispetto al 2022, con le categorie di Pet Care e Personal Care a guidare il trend positivo, segnando rispettivamente +25% e +13% rispetto allo scorso anno e un’incidenza sul totale retail del 6,6% e del 5,2%. Il Grocery online cresce del 7%, pur pesando ancora solo il 2,2% sul totale retail in questo settore; Food e Home Care crescono, registrando comunque un trend di crescita positivo (+7%). Anche il Food e l’Home Care sono in crescita e pesano, rispettivamente, l’1,7% del mercato FMCG (+4,5%) e il 2,3% (+7,2%); le bevande, con un peso dell’1,5% sul totale registrano una diminuzione del 3,7%. Anche a livello globale il mercato del grocery online continua ad aumentare, pur subendo un rallentamento in termini di trend: la quota di mercato globale del grocery online passa dal 3,4% al 3,7% nel 2023 e si prevede che entro il 2025 arriverà a pesare il 5,1% del mercato del grocery (online e offline). I dati sono emersi durante la sesta edizione di Netcomm Focus Food&Grocery, in occasione della quale sono state illustrate le recenti ricerche di Netcomm NetRetail, di NielsenIQ e dell’Osservatorio Food Prezzi e assortimenti in collaborazione con Qberg.

“Durante la pandemia da Covid-19 l’intera filiera agroalimentare ha visto un notevole sviluppo grazie all’introduzione di tecnologie che supportano un potenziamento della stessa e l’integrazione dei suoi diversi attori. La quota di acquirenti di spesa alimentare in Italia ha visto infatti un aumento del 32% nel periodo 2020-2022. L’avvio del trend positivo, anche se in calo rispetto ai numeri ottenuti durante la pandemia, è una conseguenza dell’efficientamento della filiera verso tutti i canali distributivi (GDO, gastronomia e Horeca) e dell’introduzione di tecnologie abilitanti come l’AI e gli strumenti legati alla blockchain, particolarmente efficaci nel processo di tracciabilità dei prodotti. Oggi il settore del Food Delivery rientra tra le categorie che più hanno incrementato la quota di vendite online nel biennio 2022-2023 proprio grazie all’aumento dell’offerta e al progressivo miglioramento di servizi di consegna, con particolare attenzione alla velocità, alla capillarità, al contenimento dei costi e alla fornitura di servizi a valore aggiunto”, ha commentato Roberto Liscia, Presidente di Netcomm.

Le abitudini di acquisto dei consumatori digitali nel Food&Grocery
Secondo i dati Netcomm NetRetail, la spesa alimentare è tra le categorie con maggiore incidenza negli acquisti online, seppur in rallentamento: nel 2023, circa il 25% degli acquirenti digitali ha comprato prodotti alimentari online. Una percentuale in flessione del 12% rispetto all’anno precedente e che si avvicina a quella registrata nel 2018 (pari al 23%). Una diminuzione rispetto all’anno precedente si osserva anche nell’incidenza degli acquirenti nel food delivery: nel 2023, quasi il 21% degli acquirenti digitali usufruisce dei servizi di food delivery (-9% rispetto all’anno precedente). Il food è l’unica categoria di prodotto in cui il “prezzo” non è tra i primi 5 driver di acquisto per i consumatori digitali: l’evoluzione del customer journey in questa categoria non è dettata dalla convenience intesa come abbassamento dei costi, piuttosto come un risparmio in termini di tempistiche, garantito dalla velocità dell’esperienza di acquisto nel suo complesso oltre che dalla varietà di opzioni e servizi legati al delivery. Tra i driver di acquisto del Food&Grocery, infatti, non compare il prezzo del prodotto, ma l’efficienza, la consegna economica, il risparmio di tempo, l’assortimento e la consuetudine.

Il Centro-Sud traina la crescita dell’online nel Food&Grocery
Secondo i dati di NielsenIQ, l’e-commerce nel Food&Grocery sta crescendo a diverse velocità lungo la Penisola. A guidare la crescita è l’area che comprende Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia, che registra un incremento del 24% rispetto allo scorso anno; segue l’area che include Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Sardegna con un incremento del 12%. Il Triveneto e l’Emilia-Romagna crescono del 6,5%, mentre l’area che include Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia registra una crescita di poco meno di 3 punti percentuali.

Il rapporto tra acquisti online e offline nel Food&Grocery
Rispetto ad altre categorie di prodotto come elettrodomestici, elettronica o arredamento, nel Food&Grocery l’online ha meno influenza nell’orientamento della decisione di acquisto verso i canali offline: per quanto riguarda la spesa alimentare/per la casa, gli acquirenti nei punti vendita fisici che hanno consultato almeno un touchpoint digitale prima dell’acquisto sono poco più del 15%; mentre gli acquirenti online della categoria che hanno maturato la scelta di acquisto online attraverso una visita in un punto vendita sono quasi il 40%.
Secondo l’Osservatorio QBerg, nel settore del Food&Grocery il click&collect non comporta vendite incrementali al momento del ritiro in negozio, come invece succede per altre categorie come l’elettronica, che registra vendite incrementali tra il 20% e il 25% sul valore totale dell’online, derivanti dalla visita nel punto vendita fisico. Nel caso del settore Food&Grocery invece, il click&collect è puramente strumentale al completamento della vendita.

Il ruolo dell’intelligenza artificiale
Le opportunità fornite dall’AI portano beneficio a tutta la filiera del food: dall’interpretazione dei bisogni dei clienti ai processi industriali, dalla logistica allo sviluppo di una strategia di marketing efficace. Oggi l’intelligenza artificiale può intervenire sui modelli di interazione con i carrelli, con la possibilità di creare selezioni di prodotti “emozionali” pensati sulla base dei bisogni dello specifico utente e proposti come offerte o suggerimenti nel momento check-out. L’automazione è una delle maggiori categorie di investimento per abilitare la trasformazione digitale nel settore alimentare (circa €18 miliardi entro il 2030), dal momento in cui la modernizzazione IT e la migrazione da vecchi sistemi si stanno affermando come un elemento chiave per la trasformazione tecnologica del Food Retail. Tutte le tecnologie mirano a uno sviluppo integrato con l’obiettivo di fornire un servizio sempre più attento, avvicinando il food retail digitale al luogo di acquisto fisico.

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