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Penny chiude il 2024 con 1,6 miliardi di fatturato e investe sui reparti serviti

Si è chiuso con un fatturato di 1,6 miliardi di euro (+1,4%) il 2024 di Penny Italia. Il discount alimentare del gruppo tedesco Rewe nel nostro Paese ha una rete vendita composta da 466 negozi in 18 regioni e ha investito 48 milioni di euro per 20 aperture e 86 ammodernamenti, 65 dei quali con l’inserimento dei nuovi reparti serviti di macelleria, gastronomia e punto caldo. Penny sottolinea l’attenzione ai reparti serviti, confermando a fine 2024: 191 macellerie, 165 gastronomie e 149 punti caldi. Sono oltre 1.200 le persone assunte lo scorso anno e quasi 200 le crescite interne anche grazie alle oltre 35.000 ore di formazione erogate. In totale, nel 2024 l’azienda contava su oltre 5.000 collaboratori, con il 65% donne e 28 nazionalità. Tra gli avvenimenti più rilevanti dell’anno, l’insegna ricorda di aver ricevuto il 28 ottobre 2024 dal Presidente della Repubblica il premio Airc per il sostegno alla Ricerca, avendo sviluppato, già nel 2023, 12 referenze per un’alimentazione che supporta la prevenzione in collaborazione con l’Associazione Italiana per la Ricerca contro il Cancro. Sempre lo scorso anno c’è stato il lancio di Foreveryou, nuovo marchio frutto di 18 mesi di ricerche di mercato, focus group, analisi di laboratorio e test clinici. Le 25 referenze – food e non food – sono pensate e create ad hoc per i clienti 50+ con formulazioni specifiche.

In tema di relazioni di business, sono stati oltre mille i partecipanti al Penny & Partners Forum del 10 aprile 2024; l’evento, riconosciuto giornata nazionale del “Made in Italy” e in cui è intervenuto il ministro del MIMIT Adolfo Urso, ha visto la partecipazione degli amministratori delegati e dei top manager di medie e grandi aziende operanti in Italia. Infine, con il claim “Daje Penny” è iniziata la sponsorship con Run Rome The Marathon: Penny è presente nel percorso con i suoi 27 negozi della capitale, ma anche con un temporary store all’Expo Village e uno stand dedicato al Circo Massimo, punto di partenza ed arrivo della 42 km. Anche sul piano del CSR e della lotta allo spreco, all’interno del virtuoso percorso #Viviamosostenibile, l’insegna sottolinea di aver rinforzato per tutto il 2024 il legame con partner di valore come Banco Alimentare, Fondazione Progetto Arca, Croce Rossa Italiana, Too Good To Go e Coripet, studiando e attivando azioni concrete di sostegno per le comunità e diffondendo una cultura responsabile del rispetto delle persone e delle risorse del pianeta. “In un contesto economico e sociale complesso e a tratti molto difficile – dice Nicola Pierdomenico, Ceo Penny – Penny Italia è stata in grado di mantenere la sua quota di mercato e di crescere di misura. Sono altresì orgoglioso del fatto che Penny Italia, e le sue persone, non abbiano mai smesso di portare idee e di essere pionieri di innovazione, proponendo soluzioni, con la capacità di rimettersi in gioco e la professionalità e la resilienza che questi tempi ci chiedono”.

Lidl raggiunge il 6% di quota nel mercato italiano della Gdo

Lidl Italia consolida il percorso di crescita degli ultimi anni e tocca il 6% di quota di mercato. A certificarlo è la Prima Edizione 2025 della Guida NielsenIQ Largo Consumo, che scatta una fotografia dettagliata della distribuzione moderna in Italia, il cui giro d’affari complessivo è di 132,1 miliardi di euro, suddiviso tra ipermercati (24,8%), supermercati (41,7%), discount (23,8%) e libero servizio (9,6%). “Il raggiungimento del 6% di quota di mercato è il frutto di un importante lavoro di squadra, partito da lontano – dichiara Massimiliano Silvestri, Presidente Lidl Italia – e che ha come perno gli investimenti sul territorio. Negli ultimi 10 anni abbiamo investito 3,5 miliardi di euro, di questi, circa 2,1 miliardi negli ultimi cinque. Pensando al futuro, per il prossimo triennio abbiamo in serbo un piano di sviluppo da 1,5 miliardi di euro per la realizzazione di 150 nuovi store. Il 2025 è iniziato con l’apertura di ben 23 negozi, solo nei primi due mesi, per un investimento complessivo di 180 milioni di euro. Grazie a questi importanti e strutturati interventi siamo stati in grado di ampliare la nostra rete vendita raggiungendo quota 780 store e guadagnando, di conseguenza, la fiducia di un numero crescente di clienti”.
Lidl, arrivata in Italia nel 1992, si pone l’obiettivo di raggiungere quota 1.000 punti vendita entro il 2030. Sul territorio nazionale conta 12 piattaforme logistiche, impiega più di 22.000 collaboratori e ha un’offerta a scaffale composta da oltre 3.500 referenze, di cui oltre l’80% prodotte in Italia e a marchio proprio.

Action, almeno una nuova apertura al giorno nel 2025

Almeno un negozio al giorno: è questo il programma di aperture di Action per il 2025. Obiettivo peraltro sfiorato dalla catena discount non food già nel 2024, chiuso con 352 nuovi negozi, portando il totale a 2.918 punti vendita in 12 paesi europei. Lo scorso anno le vendite nette di Action sono aumentate del 22%, raggiungendo 13,8 miliardi di euro. La crescita a rete costante – escludendo quindi i nuovi negozi – è stata del 10,3% e grazie all’incremento delle vendite nette e a una continua disciplina dei costi, il retailer olandese è riuscito ad aumentare il proprio Ebitda operativo a 2.076 milioni di euro, segnando un incremento del 29% rispetto all’anno precedente. Action sta inoltre ultimando i preparativi per il suo ingresso nel mercato svizzero: l’inaugurazione del primo negozio è prevista per il 5 aprile 2025 a Bachenbülach, nel cantone di Zurigo, mentre il 24 aprile sarà la volta di Martigny, nella Svizzera francese. Per l’autunno è pianificato l’ingresso in Romania, mentre Croazia e Slovenia sono gli obiettivi del 2026.

Sul fronte della sostenibilità ambientale, l’insegna si impegna a ridurre le emissioni di gas serra (GHG) lungo l’intera catena del valore. Lo scorso mese di febbraio i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni a breve termine, basati su criteri scientifici, sono stati approvati dall’iniziativa Science Based Targets (SBTi). “L’approvazione della SBTi conferma che i nostri obiettivi climatici sono ambiziosi ma realizzabili – afferma Hajir Hajji, Ceo di Action – garantendo una riduzione delle emissioni in modo scientificamente rigoroso. Questi obiettivi sono in linea con l’impegno a limitare il riscaldamento globale, come stabilito dall’Accordo di Parigi sul clima. Siamo fermamente determinati a raggiungere questi traguardi e a mettere in atto le azioni necessarie per conseguirli”. Nel dettaglio, Action ha ridotto le emissioni di gas serra in termini assoluti dalle proprie attività (scope 1 e scope 2) del 51% rispetto all’anno di riferimento 2021. I progressi ottenuti nel 2024 sono stati possibili grazie al raggiungimento dell’obiettivo di negozi 100% gas-free (67 utilizzano sistemi di riscaldamento alternativi, come per esempio il teleriscaldamento) e all’implementazione dell’illuminazione LED al 100% in negozi, uffici e centri di distribuzione. Attualmente, il 90% dell’elettricità consumata proviene da fonti pulite e rinnovabili. Sulla base di questi risultati, la catena discount non food ha deciso di aumentare il proprio obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra di scope 1 e 2 al 75% entro il 2030 (in precedenza era il 60%). Inoltre, Action si impegna affinché l’80% dei suoi fornitori, in base alle emissioni generate, adotti obiettivi basati su criteri scientifici entro il 2029 (scope 3) rispetto al 12% attuale.

Avena: il parco acquirenti si amplia, con Mdd e discount in vetta alle preferenze

La presenza nel carrello di avena e di cereali a base di avena si conferma per gli italiani un trend di lungo periodo, con una crescita costante dovuta all’aumento del parco acquirenti che negli ultimi tre anni ha guadagnato circa 600.000 famiglie. Un effetto della maggiore attenzione degli italiani verso la propria salute e benessere, che ha un impatto rilevante sulla loro alimentazione e su una maggiore domanda di cibi nutrienti e sani (con scelte anche non “tradizionali”). Il 72% degli italiani, infatti, considera prodotti con probiotici o alimenti che aiutano a proteggere l’organismo come ottimali per la conduzione di uno stile di vita salutare. All’interno di tale scenario si inserisce l’avena, i prodotti a base di avena (quali ad esempio il latte d’avena, la farina, le barrette e gli snack) e le ricette da essa derivate (come il porridge o il muesli), le cui proprietà nutrizionali la rendono un vero e proprio “superfood” non solo per gli appassionati di sport, visto che essendo ricca di carboidrati complessi fornisce un rilascio costante di energia, ma anche perché favorisce il processo digestivo e aiuta a mantenere stabili i livelli di colesterolo e di zucchero nel sangue. Quest’ultimo risulta essere un particolare molto rilevante per il 42% degli italiani che considera i cibi con un alto contenuto di zucchero (quali bevande zuccherate ed energy drinks) deleteri per la propria salute, quindi da evitare.

Tuttavia, nonostante la produzione totale di avena in Italia continui a diminuire (passando da 2,3 milioni di quintali nel 2023 a 2,1 milioni nel 2024), l’ultima analisi condotta da YouGov, gruppo globale di ricerca e analisi dei dati, ha rilevato come il segmento “avena” venga scelto dal 13% delle famiglie intervistate, con una frequenza di 2,4 atti d’acquisto. L’indagine evidenzia, infatti, che a differenza del totale del settore cereali da colazione, il comparto “avena” continui a crescere, con circa 3,3 milioni di famiglie che nel 2024 hanno acquistato questi prodotti (rispetto ai 3,0 milioni nel 2023 e i 2,6 milioni nel 2022) facendo registrare un fisiologico calo dell’acquisto medio (1,33 kg nel 2024 rispetto a 1,49 del 2023). All’interno del settore, è stato rilevato come i cereali tradizionali e l’avena abbiano guadagnato volumi dagli altri segmenti, specialmente da Granola, Muesli e dai cereali per bambini.

Nella scelta dei fornitori, l’analisi di YouGov ha rivelato che gli italiani preferiscano rivolgersi in prima battuta al marchio del distributore (2,2 milioni di famiglie, in decisa crescita), mentre l’unico player “branded” scelto (Fiorentini) si sta gradualmente avvicinando al mezzo milione di famiglie (484.000). Per ciò che concerne i canali di acquisto, il discount è risultato il principale con quasi 2 milioni di famiglie acquirenti e un acquisto medio di 1,3 Kg, seguito dai supermercati (1,2 milioni) e dagli ipermercati. I dati relativi alla geolocalizzazione e al profilo degli acquirenti vedono un indice di acquisto sopra media nel Nord Italia, soprattutto nel Nord Est, e al contrario un Centro-Sud sotto media. A livello sociodemografico il core target (con indici sopra media sia di penetrazione che di acquisto) è costituito da famiglie con responsabile acquisti di età media e adulta (tra i 35 e i 64 anni) e senza bambini; target interessante e potenziale è quello dei nuclei più giovani (con RA sotto i 34 anni) che mostrano una penetrazione sopra media, ma un livello di acquisto medio migliorabile.

La crescita dell’avena, all’interno di un mercato in flessione, cioè i cereali da prima colazione, può anche inserirsi in un contesto di crescita dei prodotti ad alto contenuto proteico che, partiti praticamente da zero pochi anni fa, raggiungono oggi quasi il 60% delle famiglie italiane – commenta Paola Bonassoli, Multinational Client Cluster Lead di YouGov –. I consumatori di questi prodotti, similmente ai consumatori di avena, sono giovani (soprattutto maschi) alla ricerca di prodotti che aiutino la performance sportiva e anche donne di età media-adulta maggiormente interessate al controllo della linea. Di contro, diversi prodotti specifici per i bambini, come i cereali Kids, sono in sofferenza seguendo il ben noto (e tragico) trend negativo delle nascite nel nostro Paese”.

Aldi fa 70 in Lombardia con l’apertura a Suzzara

Apre i battenti oggi, 6 febbraio 2025, a Suzzara (MN) il 70esimo punto vendita di Aldi in Lombardia. Con questa inaugurazione, il traguardo dei 200 negozi è a un soffio: dal 2018, da quando è sbarcata in Italia, l’insegna parte del Gruppo Aldi Süd è arrivata contare 198 superfici commerciali, oltre ai due centri di distribuzione di Oppeano (MN) e Landriano (PV). Situato in in viale Lenin ang. Strada Pasine snc, il punto vendita di Suzzara si estende su 986,62 metri quadri ed è in una via commerciale di passaggio, vicina al centro della città e servita da autobus. Il progetto ha comportato il recupero di un’area precedentemente occupata da uno stabilimento di stagionatura formaggi, successivamente demolito e bonificato. I lavori di riqualificazione, durati 17 settimane, hanno previsto la realizzazione di una pista ciclabile e due rotatorie. A disposizione dei clienti anche 90 posti auto gratuiti, di cui tre riservati ai disabili e tre dedicati alle donne in attesa o ai neogenitori.

Certificato con classe energetica A3, il negozio è dotato di un impianto fotovoltaico della portata di 91,8 kWp. Il taglio del nastro ha contribuito alla creazione di 17 nuove opportunità lavorative per un totale di 1.241 collaboratori nella regione e 3.879 persone impiegate a livello nazionale. Per l’inaugurazione, Aldi propone speciali offerte in sottocosto in aggiunta alle promozioni settimanali. Da ultimo gli orari: il negozio sarà aperto dal lunedì al sabato dalle ore 8 alle 20:30 e la domenica dalle 8 alle 20.

Il caro prezzi fa volare gli acquisti di cibo low cost, balzo dei discount (+9,5%)

Il caro prezzi taglia del 4,7% le quantità di prodotti alimentari acquistate dagli italiani che sono però stati costretti però a spendere quasi 4 miliardi in più per mangiare a causa dei rincari determinati dall’inflazione. Il dato emerge dall’analisi Coldiretti su dati Istat relativi al commercio al dettaglio a maggio che nei primi cinque mesi del 2023 ha fatto registrare un aumento del 7,3% della spesa alimentare con un taglio degli acquisti in quantità del 4,7%.

La situazione di difficoltà è resa evidente dal fatto che volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +9,5% nei primi cinque mesi nelle vendite in valore, il più elevato tra gli scaffali del dettaglio. Il risultato dei discount evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità. Le famiglie tagliano gli acquisti e vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti.

La situazione di difficoltà si estende alle imprese agricole colpite dal maltempo che ha decimato i raccolti e dai bassi prezzi che non molti casi non coprono neanche i costi di produzione con il rischio dell’abbandono di interi territori. Secondo Coldiretti, occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole e industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni.

Come cambia la shopping experience, discount preferiti da 1 italiano su 3

Una recente indagine di AstraRicerche per Aldi, che ha coinvolto più di 1.000 italiani (uomini e donne) tra i 18 e i 65 anni, ha indagato sull’esperienza di acquisto nei supermercati e nei discount e ha tratto un’evidenza: il 31,9% degli italiani oggi sceglie il discount per la propria spesa.

Dai dati raccolti emerge che una percentuale superiore al 40% attribuisce voti di eccellenza (9 o 10) al discount e ai supermercati per quanto riguarda le aree destinate al parcheggio, all’illuminazione, alla pulizia e all’ordine dei locali, alla facilità di muoversi all’interno del punto vendita e anche al fatto che la disposizione dei prodotti è chiara e rende la spesa veloce e comoda.

La ricerca ha acceso i riflettori anche sull’evoluzione del consumatore moderno, molto più consapevole e attento a ciò che acquista e che consuma. Uno dei maggiori punti di attenzione dei clienti che incide sulla shopping experience riguarda l’esposizione delle etichette dei prodotti alimentari, lette spesso o sempre dal 79,4% del campione. Chi frequenta primariamente un discount è più attento alla data entro cui è preferibile consumare il prodotto, ma si dimostra anche particolarmente interessato ad avere ancor più informazioni in merito all’origine di questi (40,5%) e a quelli con un rapporto qualità-prezzo particolarmente vantaggioso (37,3%). Una maggiore attenzione e consapevolezza si osserva anche in merito agli aspetti ambientali: il 31,1% degli intervistati, infatti, si aspetta che supermercati e discount comunichino maggiormente quali sono i prodotti più sostenibili a livello ambientale e sociale. C’è anche una forte curiosità di conoscere prodotti “insoliti” o “innovativi” (24,4%), scoprire le differenze di utilizzo delle singole referenze (20,3%), come combinarle tra loro e come ottenere il meglio acquistandole insieme (18,7%). Questi valori sono riflessi nell’assortimento, con una particolare attenzione alle linee a marchio privato.

Complessivamente il 53,9% degli intervistati indica l’area degli alimentari freschi come la zona in cui trascorre più tempo, mentre il 27,9% quella degli alimentari confezionati e l’11,4% quella delle promozioni. In particolare, nei discount gli alimentari freschi sono l’area in cui viene speso più tempo secondo il 49,8% del campione, il 30,8% invece lo passa nell’area degli alimentari confezionati. Dalla ricerca si nota anche che le aree in cui i consumatori passano più tempo sono le stesse che rimandano ai valori di italianità e Made in Italy. Inoltre, il reparto del pane e della gastronomia è fortemente associato al concetto di artigianalità e tradizioni nazionali, ma anche di buon umore; il reparto dei prodotti freschi, come latticini, salumi e formaggi, è associato ad ampia scelta, italianità ed eccellenza. Questo evidenzia come per i consumatori moderni sia importante riconoscere anche dei veri e propri valori superiori nei reparti, non soltanto concetti di convenienza e di qualità.

La convenienza è un altro elemento fondamentale nella shopping experience dei consumatori moderni. L’area dedicata alle promozioni, infatti, è una di quelle di maggior interesse così come le indicazioni delle offerte e delle promozioni sono tra gli elementi che più attirano l’attenzione dei consumatori nel punto vendita che maggiormente frequentano (55,3%): questo valore supera anche quello dei prezzi esposti tramite cartellino (49,8%). A supporto di questa evidenza, ricordiamo che l’area degli store dedicata alle promozioni è quella dove viene speso più tempo per l’11,4% dei consumatori intervistati e le promozioni effettuate dalle insegne della GDO risultano valide per l’80,3% del campione.

“L’evoluzione dei supermercati e dei discount sta andando in una direzione che potremmo definire ‘valoriale’” commenta Cosimo Finzi, Direttore di AstraRicerche. “I consumatori non cercano più solo qualità a prezzi convenienti; il supermercato diventa un luogo in cui il cliente ricerca valori superiori e con cui si identifica, come italianità, eccellenza o buon umore. La presenza di questi valori è fondamentale per creare relazioni solide e di lunga durata tra il retailer e il consumatore e devono essere chiaramente espressi nei reparti attraverso insegne e informazioni, per esempio, relativa all’origine e alla provenienza dei prodotti”.

Maiora si allea con Ergon ed entra nel canale discount

È stata presentata poche ore fa a Marca la joint venture tra il gruppo pugliese Maiora ed Ergon che ha dato vita ad ARDita, nuova società che ha come obiettivo la realizzazione di Ard discount sia diretti che affiliati in Puglia e nelle altre regioni presidiate da Maiora nel Centro-Sud. 

Maiora ed Ergon hanno vissuto insieme i vari cambiamenti del contesto distributivo e sono accomunate dall’attenzione per il proprio territorio, dalla valorizzazione del patrimonio umano e dalla ricerca dell’efficienza.

Maiora apporta la profonda conoscenza del territorio e le relazioni costruite grazie a più di 500 punti vendita distribuiti nelle varie regioni. Ergon, con oltre 380 punti vendita all’attivo di cui 220 discount, dal canto suo, ha lavorato al progetto Ard, ridefinendolo e potenziandolo.

Il Consiglio di Amministrazione di ARDita è composto da 5 consiglieri: Luigi Peschechera, il Presidente, Marco Sgarioto Amministratore delegato, Clara Cavalieri, Gerardo Cignarale e Grazia De Gennaro Consiglieri.

Ergon e Maiora hanno già assegnato ad ARDita gli obiettivi del 2023 prevedendo la realizzazione sia di punti vendita diretti che in franchising. ARDita ha sede a Barletta e, in attesa di sviluppi che la portino a strutturarsi autonomamente, nella fase iniziale si appoggerà alle strutture logistico/organizzative di Maiora ed Ergon.

I discount continuano la loro corsa in Italia

Sempre più italiani scelgono di fare la spesa al discount: una crescita che non si arresta anche nei primi mesi dell’anno. Non è solo una questione di prezzi competitivi: oggi anche i target più evoluti e gli appassionati di food frequentano sempre di più queste insegne.

Dalle nuove abitudini di acquisto post-pandemiche alla digitalizzazione, dall’attenzione alla sostenibilità alla crescita dell’inflazione: tanti sono i fattori che negli ultimi anni hanno modificato i comportamenti dei consumatori nella spesa del largo consumo. Secondo i dati GfK Consumer Panel questo cambiamento di contesto ha premiato il canale online, i drugstore e soprattutto i discount – mentre tutti gli altri canali hanno visto una contrazione negli ultimi due anni. La crescita dei discount è un fenomeno che interessa il nostro Paese già da qualche anno e che non si è arrestato neppure durante il periodo della pandemia. A luglio 2022 i discount hanno raggiunto una penetrazione dell’85,3% delle famiglie italiane.

Un profilo di utenza sempre più variegato
Tante le ragioni che stanno dietro al successo crescente dei discount: dall’apertura di tantissimi nuovi punti vendita agli investimenti in comunicazione, dalla promozionalità all’evoluzione dell’assortimento con l’inclusione di brand affermati ma anche di prodotti internazionali o di nicchia, difficili da trovare altrove. Sicuramente – rispetto a qualche anno fa – non è più solo il prezzo competitivo a caratterizzare l’offerta di queste insegne: un riposizionamento che emerge chiaramente dall’analisi dei consumatori che oggi fanno la spesa al discount. Secondo i dati GfK Sinottica, infatti, negli ultimi anni la penetrazione di questo tipo di insegne è cresciuta presso tutti i target, ma in particolare presso le componenti più evolute ed elitarie della popolazione, per le quali il prezzo non è sicuramente il primo fattore nella scelta del punto vendita.

Guardando invece alla segmentazione della popolazione basata sugli stili alimentari emerge una crescita della penetrazione dei discount particolarmente accentuata presso i cluster più dinamici, curiosi e “metropolitani”. A scegliere sempre più spesso – rispetto al passato – di fare la spesa su questo canale sono infatti i Food Lover (4,2 milioni di italiani, un target prevalentemente femminile e moderno, con conoscenze e competenze elevate in cucina), i Food Player (4,4 milioni di italiani, un target giovane, evoluto e prevalentemente femminile che ama sperimentare in cucina, con un occhio alla linea e alla sostenibilità) e gli Urban Taster (8,8 milioni di italiani, un target più adulto, cittadino e con risorse elevate, che ama la sperimentazione e la convivialità).

Discount protagonisti anche in comunicazione
Dopo la crescita registrata lo scorso anno, nei primi sette mesi del 2022 gli investimenti pubblicitari e la pressione televisiva della Gdo risultano in calo. In questo contesto, i Discount, seppure in contrazione, mostrano una maggiore tenuta in termini di presenza televisiva rispetto alle altre insegne. Nonostante lo scenario di comunicazione appena descritto, nell’analisi del percepito dei consumatori italiani, i discount continuano a mostrare performance più positive rispetto al resto della Gdo, sia in termini di visibilità che di propensione. Nel periodo compreso tra gennaio e luglio 2022 rispetto al pari periodo del 2021 – infatti – si confermano in crescita sia l’Advertising Awareness (+12%) – che misura il ricordo degli spot pubblicitari – sia la Brand Awareness spontanea dei discount (+13%).

Le rilevazioni GfK STP evidenziano, inoltre, un aumento nella propensione di visita ai discount, in crescita del +3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Gli italiani, quindi, sono in questo momento particolarmente attenti alla comunicazione pubblicitaria di questa tipologia di insegne: un altro indizio della forza attrattiva dei discount nel contesto odierno. Sarà interessante continuare a monitorare il fenomeno per capire come evolveranno i comportamenti dei consumatori dei prossimi mesi alla luce dell’incertezza del contesto attuale e dell’aumento generalizzato dei prezzi.

Realco subentra con Economy a Codè Crai Ovest a Treviglio

Dopo Leader Price e Crai, ora è la volta di Economy. A Treviglio, in provincia di Bergamo, Codè Crai Ovest passa il testimone al Gruppo Realco: il retailer emiliano è subentrato nella gestione del negozio di via XX Settembre, che dunque cambia insegna per la terza volta nel giro di tre anni e mezzo. Aperto a febbraio del 2019 come Leader Price – la catena discount portata in Italia grazie a una joint venture tra Crai e il gruppo francese Geimex/Casinò – il punto vendita era diventato un supermercato Crai la scorsa primavera, nell’ambito del piano di riconversione di 7 Leader Price lombardi deciso da Codè Crai Ovest. A seguire c’è stata però la cessione al Gruppo Realco delle unità commerciali di Treviglio e Borgosatollo (Bs). Quest’ultima, estesa su 500 metri quadri, è stata riaperta lo scorso 24 agosto con insegna Sigma, mentre Treviglio da ieri, 7 settembre, è diventato l’ottavo Economy di Gruppo Realco, il secondo in Lombardia dopo quello di Ghedi (Bs), mentre tutti gli altri sono in Emilia-Romagna.

Nei 700 metri quadri di area di vendita di Treviglio, Economy propone 5.600 referenze, confermando la sua natura “ibrida”, a metà strada tra supermercato e discount. Nelle principali categorie l’assortimento comprende sempre un brand industriale noto, mentre le marche del distributore sono quelle sviluppate dalla centrale Italy Discount, a cui Gruppo Realco partecipa. Il negozio è stato oggetto di un rebranding esterno e interno, ma la collocazione dei reparti è rimasta sostanzialmente immutata. Fa eccezione la Cantina, spostata nel corridoio finale che conduce alle casse, mentre ai vini Leader Price aveva dedicato uno scaffale perimetrale più sul fondo del negozio, caratterizzando l’area con una pavimentazione diversa rispetto al resto della superficie. Dal canto suo Gruppo Realco ha inteso privilegiare l’efficienza logistica – lo spazio della vecchia enoteca è stato ora assegnato alle acque, perché accanto al magazzino – e probabilmente il contrasto delle differenze inventariali (il reparto vini è ora ben visibile dalle casse, mentre nella precedente collocazione risultava nascosto allo sguardo degli operatori) rispetto all’estetica.

L’anima da supermercato di Economy emerge nello spazio dedicato a freschi e freschissimi. L’ortofrutta proviene dalla stessa piattaforma che rifornisce i punti vendita a insegna Sigma, il reparto gastronomia è servito, mentre la panetteria a libero servizio propone sia pane surgelato e “ravvivato” in negozio, sia pane di un forno locale. La macelleria è a libero servizio, mentre l’ittico è per ora esclusivamente surgelato, ma è già previsto l’inserimento di un’isola con pesce fresco e sushi. Ovviamente determinante per la qualità complessiva della proposta commerciale è il personale, costituito da 13 unità.

Riuscirà Economy laddove Crai e soprattutto Leader Price hanno fallito? La sfida è difficile, per quanto le formule commerciali siano tra loro differenti. La piazza di Treviglio – secondo centro per importanza, dopo il capoluogo, della provincia di Bergamo – è fortemente presidiata da numerose insegne della Gdo, che si danno battaglia a suon di promozioni e offerte. Il terzetto di testa della classifica italiana del canale discount – Eurospin, Lidl e MD – è presente al completo, con l’aggiunta di Aldi, che ha aperto con buon successo a ottobre 2019. Coop Lombardia con l’insegna Ipercoop ha raccolto l’eredità dello storico ipermercato Pellicano del Gruppo Lombardini, mettendo a frutto il vantaggio di una struttura ampia e ben posizionata, per poi aprire a novembre 2019 un altro supermercato con annesso distributore di carburante. E l’elenco – che comprende anche Unes, U2, Italmark, un negozio della Cooperativa Famiglie Lavoratori aderente al Consorzio Sait – è destinato ad allungarsi con l’arrivo annunciato dalla stampa locale di Famila e soprattutto di Esselunga, assente al momento nella Bassa Bergamasca. Ce n’è abbastanza per ritenere che Treviglio sarà un banco di prova impegnativo per Economy.

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