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La multicanalità secondo Leclerc

Alla fine sul palco del World Retail Congress, che si è svolto a fine settembre a Parigi,  è arrivato Monsieur Leclerc e ha rimesso l’uditorio con i piedi per terra, dopo due giorni in cui mondo digitale e mondo reale si sono sovrapposti e rincorsi, in cui la tecnologia e i big data hanno avuto il sopravvento nel modellare un universo “consumercentrico”.

Michel Edouard Leclerc, combattivo Ceo di E.Leclerc, ha semplicemente raccontato la storia del suo gruppo, contraddistinto da momenti di rottura a partire dal ‘49, quando «i francesi non potevano permettersi prezzi bassi perché c’erano troppi intermediari e allora Edouard Leclerc (suo padre, ndr) comprò direttamente dai produttori». Nel ’58, poi, muove i primi passi l’associazione di centinaia di commercianti, con punti vendita tra i 100 e i 300 metri quadrati, al Système Leclerc, meritandosi il giudizio negativo di un tale Michel Fournier, che avrebbe poi fondato Carrefour.

Archiviata l’avventura con Conad, il retailer francese spiega il suo approccio alla multicanalità, che ruota attorno alla prevalenza dell’ipermercato.

Continua a leggere sull’ultimo numero della rivista sfogliabile Schermata 2014-12-23 alle 10.11.09

Bruno Aceto è il nuovo presidente di GS1 in Europe

«Sono molto orgoglioso di poter contribuire ancora più attivamente all’impulso che GS1 sta dando al cambiamento e al miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia delle imprese e del mercato. Con tutte le associazioni lavoreremo per la definizione e l’implementazione di soluzioni armonizzate per la supply chain delle imprese europee».

Con queste parole Bruno Aceto Ceo di GS1 Italy | Indicod-Ecr ha commentato la sua nomina a presidente di GS1 in Europe, l’organismo di governance delle 46 associazioni europee di GS1, l’organizzazione che si occupa della definizione e diffusione degli standard di identificazione e comunicazione adottati a livello mondiale.

Bruno Aceto, 53 anni, laureato in Scienze Politiche a indirizzo economico-internazionale presso l’Università degli Studi di Milano, dopo incarichi di crescente responsabilità in Selex ed essere stato amministratore delegato di Spesaonline, è entrato in Indicod-Ecr nel 2002 per assumerne la direzione generale nel 2007. Alla presidenza di GS1 in Europe, che guiderà per il prossimo biennio, succede a Nicolas Florin, Ceo di GS1 Svizzera.

 

Pane nel pirottino: la novità per il retail firmata Pan&Co

Pane nel pirottino: ecco la novità di Pan&Co. L’azienda – filiale della Pan&Co Group Austria – amplia infatti la già vasta gamma di prodotti surgelati da forno per la GDO, aggiungendo ora una nuova linea di pane proposto nei pratici pirottini di cartone; uno speciale incarto pensato appositamente per mantenere intatto il gusto fragrante del pane, come appena sfornato.

Realizzato in carta per alimenti e ricoperto da una speciale pellicola resistente al calore, il pirottino ha la prerogativa di mantenere inalterato il sapore esaltando la doratura dei cibi. Cinque le nuove referenze: segale e frumento, semi di girasole, segale e formaggio, segale e pane scuro di segale, tutte nel formato da 500g. PanCo-Italia-Pane-di-segale-nel-pirottino

L’impasto del ‘Pane nel Pirottino’ è realizzato con farine selezionate, lievito madre naturale, nel rispetto delle più tradizionali pratiche di panificazione, che richiedono tempi molto lunghi di lievitazione, per garantire così un pane dalla crosta croccante e dalla tenera mollica.

Pan&Co utilizza solo ingredienti di altissima qualità, come farine locali, senza additivi artificiali, conservanti, esaltatori di sapidità e grassi idrogenati. Con il sistema slow baking, inoltre, gli impasti vengono messi a lievitare per molte ore.

All’interno di questa offerta, il pane Bio rappresenta circa il 20% della produzione complessiva ed è certificato Austria Bio Garantie, che ne attesta l’elevata qualità; mentre la certificazione IFS garantisce i più alti livelli di igiene e sicurezza alimentare dell’azienda, che può vantare impianti di produzione tra i più moderni d’Europa.

L’azienda

La Pan&Co Group, con sede a Linz, inizia la sua attività negli anni ’80. Oggi l’azienda Pan&Co, leader nella produzione di pane, panini e dolci surgelati, offre anche soluzioni ‘taylor made’ per la moderna panetteria della Gdo. Con 5 siti produttivi in Austria e oltre di 200 dipendenti, di cui cinque impiegati in Italia nella sede di Verona e Merano, Pan&Co Group esporta i suoi prodotti da forno in ben 15 paesi tra Europa e Nord America, raggiungendo una quota export pari al 25% dell’intero fatturato, principalmente in Italia e Germania.

La Pan&Co Italia ha sede a Merano e nasce nel 2012 e con l’intento di presidiare il mercato italiano, stringe una stretta collaborazione con il polo logistico “Blue City-Stenico” di Verona, garantendo così un servizio di consegna efficiente e capillare, sia a magazzino che direttamente nei supermercati nazionali.

 

Almaverde Bio Market, in Emilia-Romagna le tre nuove aperture

Bologna, Parma  e Reggio Emilia: sono le “piazze” scelte da Almaverde per aprire nel corso del mese di dicembre i punti vendita del brand Almaverde Bio Market, inaugurato a Milano in corso Sempione sei mesi fa. Positivi i risultati dello store pilota che ha registrato una crescita del 25% del fatturato dai primi mesi di attività e percentuali di crescita di oltre il 40% per l’area degustazione /bistrot.

Il progetto Almaverde Bio Market nasce da Organic Food Retail Srl, società specializzata nel retail controllata dalla KI Group SpA, azienda con oltre 40 anni di esperienza nel bio. Organic Food Retail è socia del Consorzio Almaverde Bio Italia ed è licenziataria del marchio per la realizzazione di negozi specializzati.

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Sono oltre 1200 i negozi specializzati in bio in Italia e 150 i supermercati con oltre 4500 referenze alimentari in vendita, a cui si aggiungono le 450/500 referenze biologiche presenti nella Gdo. (Fonte: Federbio e Ismea).

Gli Almaverde Bio Market sono punti vendita che intendono abbinare le caratteristiche funzionali del supermercato rigorosamente dedicato al biologico alla componente esperienziale data dalla possibilità di scoprire i valori del bio nelle sue diverse sfaccettature merceologiche e degustarne i sapori nell’accogliente area bistrot, presente all’interno del market. In questo senso vanno anche le iniziative organizzate regolarmente all’interno del supermercato con presentazioni e degustazioni a base di ricette originali,  frutto della collaborazione con la Food Genius Academy di Milano e con lo Chef stellato Luciano Monosilio

Almaverde Bio Market offre circa 3.700 articoli, dall’acqua, alle birre, ai prodotti per l’infanzia, a quelli senza glutine, all’intera gamma dei freschi, con una ampia scelta modulata anche  dall’obiettivo della convenienza.

“Dopo aver messo a punto il format a Milano – spiega Natale Mainieri, Consigliere Delegato di Organic Food Retail – già da  fine dicembre arriveranno le aperture degli Almaverde Bio Market a  Parma, Reggio Emilia e Bologna con la stessa impostazione di Milano. La scelta di queste tre location è strategica e mira a valorizzare il nostro sistema di offerta e raccogliere consensi nella ‘food valley’ italiana e nelle sue capitali dell’eccellenza gastronomica”.

Una società per la commercializzazione

Nel frattempo le imprese produttrici dei prodotti Almaverde Bio, fino ad ora autonome sul piano delle vendite ma in sinergia per la comunicazione e la politica di marca, hanno deciso di realizzare una nuova organizzazione per la commercializzazione che permetterà una distribuzione più capillare dei prodotti ed una costante ricerca di nuove proposte che sapranno accompagnare l’attenzione e l’interesse verso l’alimentazione biologica di un sempre più vasto numero di consumatori, anche con prodotti salutistici, funzionali e gluten-free. Con queste premesse Natura Nuova, Fruttagel, Molino Spadoni, Besana Group e Isalpa/Gruppo Saclà, aziende licenziatarie del marchio Almaverde Bio, hanno dato vita al ‘Almaverde Bio Ambiente Spa’, una società che gestirà la vendita e la distribuzione dei prodotti a marchio Almaverde Bio appartenenti alla cosiddetta categoria ‘ambient’, ovvero tutti i prodotti a marchio AlmaverdeBio esclusi i freschi e i surgelati, con servizi adeguati ai diversi canali commerciali, dalla Gdo al NormalTrade, all’Horeca fino alla vendita on-line.

Aspiag Service entra in ESD Italia

Anche Aspiag Service, la concessionaria Despar per il Nord Est si accasa dopo lo scioglimento di Centrale Italiana.“Ieri l’ assemblea dei Soci di ESD Italia ha deliberato un aumento di capitale sociale che è finalizzato all’allargamento della compagine sociale ad Aspiag Service Srl con decorrenza dal 1° gennaio 2015”.

Comicia così la nota diffusa da ESD Italia che, grazie alle ottime performance delle imprese ad essa associate, sviluppa già nel 2014 un volume di acquisti convenzionati pari a 5 miliardi di Euro, destinato a raforzarsi dopo l’ingresso di Aspiag.

«Con le decisioni assunte nel corso dell’Assemblea, ESD Italia prosegue nella propria strategia di rafforzamento, con l’obiettivo primario di divenire sempre più punto di riferimento e polo di aggregazione delle medie aziende d’eccellenza operanti nel nostro Paese – commenta Marcello Poli, Presidente di ESD Italia -. Il nostro è un modello ormai pressoché unico, un modello di Centrale “democratica”, dove ognuno dei Soci ha pari dignità e mette a fattor comune idee evolutive ed iniziative di sviluppo nella relazione con l’Industria».

Dal canto suo Harald Antley, Amministratore Delegato di Aspiag Service, spiega così le ragioni per l’ingresso della società in ESD Italia. «Chiusa l’esperienza pluriennale e positiva in Centrale Italiana, che cesserà la propria attività alla fine dell’anno, riteniamo di aver trovato in ESD Italia il contesto commerciale e strategico ideale per il futuro della nostra azienda: è una centrale in cui convergono imprese eccellenti, in grado non soltanto di generare una efficace sinergia sul mercato, ma anche di esprimere competenza e capacità di innovazione su ampia scala. Apprezziamo inoltre il fatto che ESD non sia una semplice “aggregazione”, ma un contesto democratico, come giustamente sottolinea il Presidente Poli, che favorisce il confronto e lo scambio di know-how tra i partner. Scelta premiante, vista la crescita che la Centrale ha vissuto dalla sua nascita ad oggi, non soltanto in termini di quota di mercato ma anche di qualità».
Nel 2015 la compagine potrà contare su un ulteriore progresso: la crescita del fatturato è prevista in misura del 15%, nonostante il contesto sfavorevole, grazie al contributo di Aspiag e anche alla prevista crescita dei soci storici, Selex Gruppo Commerciale (che da gennaio avrà Il Gigante come nuovo socio), Acqua e Sapone, Agorà Network e Sun.

Fini apre quattro punti di ristoro nei centri commerciali Il Gigante

Fini, la storica azienda modenese, oggi di proprietà per il 90% del Fondo Paladin e per il 10% della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, apre i primi quatro ristoranti in altrettanti centri commerciali del Gruppo Supermercati Il Gigante, grazie all’accordo stipulato con Commercialunione Prima srl, l’azienda di ristorazione del medesimo Gruppo.

I primi 4 ristoranti si torvano a Vimercate presso il Centro Commerciale Torri Bianche, Affi presso il Centro Commerciale Grand’Affi, a Sesto San Giovanni presso il Centro Commerciale Vulcano, a Bellinzago presso il Centro Commerciale La Corte Lombarda.

Nei ristoranti si può gustare la pasta fresca ripiena e liscia Fini cucinata direttamente sul posto e presentata al pubblico in diverse ricette e combinazioni di prezzo.

In Italia la distribuzione dei prodotti Fini avviene per l’80% attraverso la Gdo e per il 20% attraverso il canale tradizionale. Nel 2013, la quota di mercato ha raggiunto il 7,5 % a volume e il 6,8% a valore. L’export rappresenta l’8% del fatturato e i Paesi di maggior presenza sono Francia e Germania. Per il 2014 si prevede un fatturato in crescita del 4%.

Il Gruppo Il Giganteè attivo con 53 ipermercati e supermercati e occupa 5.500 dipendenti. Recentemente è entrato a far parte di Selex. Commercialunione Prima è operativa con 57 punti di ristoro tra bar, ristoranti, pizzerie e fast food prevalentemente situati nei centri commerciali.

Saldi invernali: Federdistribuzione chiede di anticiparli al 3 gennaio

Da Federdistribuzione arriva un grido d’allarme e una richiesta precisa: anticipare le date dei saldi invernali al 3 gennaio. In gioco ci sono circa 600 milioni di euro.

Il perdurare della crisi economica che attanaglia il Paese – si legge in una nota diramata dall’associazione della distribuzione moderna – ha reso quest’anno particolarmente carico di attese il momento dell’avvio dei saldi invernali, sia per i consumatori che per tutte le imprese del commercio interessate. I primi, con un potere d’acquisto costantemente in calo, stanno aspettando i prezzi vantaggiosi che garantiscono le vendite di fine stagione e le seconde vedono in quell’evento l’occasione per recuperare parte delle vendite che non sono riusciti a ottenere nei mesi precedenti, anche a causa del perdurare di una situazione climatica anomala, con temperature eccessivamente elevate rispetto alle medie stagionali, che ha disincentivato i consumatori dagli acquisti di capi invernali.

L’avvio dei saldi è stabilito, prosegue la nota, nella maggioranza delle Regioni, per il 5 gennaio, un lunedì. Ciò in seguito anche a un indirizzo espresso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che ha recepito una regola condivisa dagli operatori.

Ma nel 2015 si verifica una situazione anomala, perché il 5 gennaio è un lunedì e, secondo Federdistribuzione, questo fatto rischia di penalizzare l’inizio delle vendite di fine stagione. Non includere il sabato 3 e la domenica 4 gennaio significa perdere uno dei più importanti fine settimana di vendita nel retail.

I calcoli sono presto fatti. I saldi invernali sviluppano vendite per 5,5 / 6 mld € e il primo fine settimana ne rappresenta storicamente il 20%, cioè  1,1 / 1,2 mld €. Un avvio dei saldi invernali come quello previsto per il 2015, tra vendite perse nel week end precedente ed avvio lento lunedì 5 gennaio, potrebbe comportare una perdita di fatturato tra 500 e 600 milioni di euro, che rischierebbe di non essere recuperata in seguito proprio per la mancata spinta iniziale e per il perdurare della grave crisi economica.

Viceversa partendo con quattro giorni utili (dal 3 al 6 gennaio) si potrebbero realizzare vendite pari a 1,7 miliardi di euro, con beneficio a un settore del commercio che non solo soffre per il calo dei consumi, ma anche per la concorrenza dell’online.

Per questo motivo Federdistribuzione ha portato la questione all’attenzione de della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che ha dimostrato disponibilità ad esaminare la questione.

Il brand Gourmet di Carrefour apre anche a Roma

Ha riaperto dopo un restyling completo il Carrefour Market “Gourmet” di piazzale Morelli 52 a Roma. Su una superficie di circa 1.400 mq, il punto vendita segue il nuovo format di supermercato, già sperimentato nel pdv di Piazza Gramsci 13 a Milano aperto a settembre scorso, che punta su un ambiente curato nei particolari, per una shopping experience innovativa, e su una selezione di prodotti italiani d’eccellenza, senza dimenticare la convenienza. Anzi, gusto, ricercatezza e convenienza si fondono in un assortimento pronto a soddisfare i “food lovers” più accaniti, e che beneficerà anche della praticità, la comodità e la convenienza di un supermercato di quartiere.

_AMP4096redPrimizie di stagione in ortofrutta, prodotti a km zero, pesce unicamente fresco al banco servito, grandi specialità della tradizione italiana in macelleria, pane caldo fino al tramonto, oltre 400 tra salumi e formaggi, una cantina ricca di vini e una speciale selezione nei reparti dell’alimentare a scaffale completano l’assortimento di prodotti di grande marca e di prodotti Carrefour.

_AMP4144redPer Stéphane Coum, Direttore Supermercati Carrefour Italia “Dopo Milano è la volta di Roma e anche in questo caso la mission di Carrefour Market è quella di soddisfare al meglio i nostri clienti in ogni luogo ove siamo presenti. Abbiamo intrapreso una sfida importante in cui crediamo fortemente: differenziare il ruolo del Supermercato, per soddisfare un cliente evoluto, informato e consapevole, che ama risposte specifiche ai propri bisogni. In questo senso la strategia dei Supermercati Carrefour, che prevede differenti modelli commerciali con un posizionamento chiaro e preciso, va in questa direzione”.

_AMP4075redPer Grégoire Kaufman, Direttore Commerciale e Marketing Carrefour Italia “La  ricerca attenta di produttori strettamente legati al territorio di Roma e del Lazio e la nostra politica di referenziamento di prodotti locali è alla base della proposta commerciale del nuovo Market di Piazzale Morelli. In questo modo crediamo di valorizzare l’enorme patrimonio di tradizione, di cultura intesa anche come cultura del cibo, di cui l’Italia è la massima espressione. Con questa apertura inoltre, siano certi di contribuire a dare impulso allo sviluppo economico delle piccole e medie imprese agroalimentari”.

Un focus, quello sulla tradizione gastronomica capitolina, che è stato ribadito fin dall’inaugurazione per la stampa, con il live show cooking dell’Oste della Bon’Ora Massimo Pulicati e la performance di Michele La Ginestra, tra i protagonisti della scena teatrale romanesca in salsa culinaria.

Visita a City, il nuovo format Simply

Debutta in via Tartini a Milano in un quartiere popolare storico della città, Bovisa, il nuovo format di Simply Simply City (che gioca con l’inglese semplicità). Niente promozioni ma prezzi bassi tutti i giorni, grande spazio al fresco, grande profondità nell’assortimento, percorsi facilitati da etichette chiare (senza glutine, senza zucchero, senza colesterolo, bio, ecc) e comunicazione pulita ed essenziale sono i cardini lungo i quali il supermercato, un Punto Simply che ha riaperto venerdì dopo dieci giorni di ristrutturazione, vuole fare la differenza presso la clientela locale. Grazie all’utilizzo di scaffalature più alte e alla riduzione del numero di facing per referenza, è stata amplificata la densità di assortimento, inserendo in 400 mq di area vendita circa 7.000 referenze. Per ora non sono previste altre aperture e via Tartini è in fase sperimentale. Siamo andati a visitare questo nuovo format ed ecco cosa abbiamo trovato.

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Anna Muzio

Carrefour debutta sul grande schermo con Aldo, Giovanni e Giacomo

Carrefour debutta nelle sale cinematografiche italiane a fianco di Aldo, Giovanni e Giacomo nel loro nuovo film “Il Ricco, il Povero e il Maggiordomo”, che ha visto l’insegna protagonista sulla scena sin dall’inizio delle riprese in qualità di official partner.

Numerose le iniziative di entertainment marketing, realizzate in collaborazione con QMI, che hanno coinvolto Carrefour nel film del trio comico più famoso degli ultimi anni: dal “ciak si gira” vissuto in prima persona da fortunati clienti che hanno trascorso un’intera giornata sul set, ad una divertentissima candid camera che ha visto il coinvolgimento e l’interazione tra gli artisti e i clienti del punto vendita Carrefour Market di Via Farini a Milano.

Ma i veri protagonisti di questo evento sono stati alcuni dei prodotti che compongono la gamma di oltre 3.000 referenze a marchio Carrefour, che hanno fatto da sfondo ad alcune delle scene più esilaranti del film.

Non solo, in questi giorni fare la spesa acquistando almeno 20 euro di prodotti a marchio, spaziando in tutte le cateSchermata 2014-12-12 a 12.18.19gorie merceologiche, consente ai clienti dei punti vendita Carrefour, Market ed Express, la visione gratuita del film.

«Per Carrefour – afferma Grégoire Kaufman direttore commerciale e marketing Carrefour Italia – lavorare insieme ai protagonisti di alcuni tra i film comici più seguiti e amati dal pubblico è motivo di orgoglio. L’esperienza è stata coinvolgente ed entusiasmante. Siamo certi che i nostri Prodotti a Marchio Carrefour, abbiano “recitato” perfettamente il proprio ruolo dall’inizio alla fine delle riprese di un film che sarà tra i più visti dal pubblico durante le vacanze di Natale».

 

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