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DeltaPo Outlet: il nuovo concept dove il consumo è esperienza a 360 gradi

DeltaPo Outlet: debutta il nuovo concept del “RETAILTAINMENT” una innovativa filosofia di commercio in cui il consumo diventa esperienza da vivere a 360 gradi. Si tratta del primo “destination outlet” ovvero un luogo pensato non solo per la visita ma soprattutto per la permanenza, che dedica ampio spazio a intrattenimento, ristorazione e ospitalità, inserito in un contesto di intrattenimento volto a valorizzare le risorse territoriali; in questo caso la vicinanza al Grande Fiume Po. Tutto il fascino del territorio viene proposto in una destinazione “slow” e alternativa, in cui lo shopping si coniuga con attività culturali e a contatto con la natura.

Contaminazioni storiche, naturalistiche e geografiche ben rappresentate dall’operazione di rebranding, che valorizzano il Grande Fiume Po anche nel nuovo naming e logo del polo commerciale.

L’outlet, inoltre, è inserito in un contesto dinamico e di forte appeal, consolidato dalla presenza delle “brand extension” DeltaPo: Museum, Wellness, Entertainment, Hotel, Arena, Festival, Fitness, Cinema ed Educational, per sviluppare un’offerta unica nel suo genere, un’esperienza di consumo senza precedenti.

Il concept architettonico si ispira alla tradizione urbanistica dei centri storici delle province di Rovigo e Ferrara: lunghi viali pedonali e ampi porticati che valorizzano i 74 store di innovativa funzionalità. La progettazione del nuovo polo commerciale è stata pensata per rispettare proprio l’habitat naturale e l’identità storica dell’area geografica del Delta del grande fiume, in modo da essere facilmente riconoscibile non solo dai residenti, ma anche a livello nazionale e internazionale. Grazie all’utilizzo di tecnologie ecocompatibili come l’energia fotovoltaica e un design ispirato all’architettura del territorio, l’ambiente risulta accogliente e raffinato.

Master plan

Particolare attenzione è stata rivolta alla ristorazione, con proposte attente alle specialità enogastronomiche tipiche del territorio. Competano l’offerta un’area giochi attrezzata, con uno spazio a misura di bambino con servizi di intrattenimento, 3.100 mq di ampi porticati lungo i negozi e aree verdi attrezzate, un centro espositivo di promozione e valorizzazione del territorio. E ancora: una pista ciclabile – DeltaPo Outlet sarà una delle tappe principali della pista di 80 km che va da Melara a Papozze; noleggio bici con ampio parco e fruizione gratuita riservata a quanti effettuino acquisti all’interno dell’Outlet. L’immediata adiacenza al fiume Po permette l’utilizzo dell’attracco di battelli, con ingresso immediato al centro Outlet per il collegamento navale diretto con il Parco del Delta. Nel contempo consentirà l’approdo delle imbarcazioni provenienti da Locarno a Venezia.

DeltaPo Outlet mira a diventare il punto di riferimento per il territorio non solo per le nuove opportunità di shopping e di servizi offerti alla cittadinanza, ma anche per l’occupazione e lo sviluppo economico. Infatti la struttura garantirà oltre 300 nuovi posti di lavoro nell’anno e ulteriori incrementi nel futuro prossimo.

Amazon: 2015 anno record sul fronte occupazionale con la creazione di 10.000 posti

Amazon ha annunciato oggi di aver creato 10.000 nuovi posti di lavoro in tutta Europa solo nel 2015 e il progetto di creare diverse migliaia di nuovi impieghi nel 2016. Attualmente i dipendenti di Amazon in tutta Europa sono oltre 40.000. I 10.000 nuovi dipendenti che si sono aggiunti nel corso del 2015 rappresentano il numero più alto che Amazon abbia mai realizzato in un solo anno in questo continente, con una crescita delle assunzioni del 50% rispetto al 2014. Nel 2016 l’azienda, tra le varie iniziative, investirà nell’espansione della propria rete europea di Centri di Distribuzione, nell’aumento delle attività di ricerca e sviluppo con base nel Vecchio Continente e nella costruzione di nuove infrastrutture per supportare la crescente attività nel mercato del cloud computing per le aziende.

Amazon, gli uffici di Milano
Amazon, gli uffici di Milano

“Stiamo riscontrando una domanda sempre più forte da parte dei clienti Amazon in Europa e vediamo molte altre opportunità per inventare e investire per il futuro. Nel 2015 abbiamo creato oltre 10.000 nuovi posti di lavoro e per il 2016 ne abbiamo in programma altre migliaia per tutti i livelli di formazione, esperienza e abilità, dagli specializzati in linguistica, in digital media, fino agli operatori dei Centri di Distribuzione e del Servizio Clienti”, afferma Xavier Garambois, Vicepresidente di Amazon EU Retail.

Dal 2010 Amazon ha investito oltre 15 miliardi di euro in infrastrutture e attività in Europa. L’azienda gestisce un business paneuropeo con oltre 80 uffici “corporate”, Centri di Distribuzione, Customer Service per clienti e venditori, centri di ricerca e sviluppo e i data center AWS. Recentemente l’azienda ha annunciato nuovi investimenti a Londra per un nuovo ufficio e un insieme di data center per i clienti di Amazon Web Services. I data center inglesi si aggiungeranno a quelli già esistenti a Francoforte e Dublino.

Amazon ha in programma di aggiungere centinaia di esperti di computer e ingegneri specializzati nello sviluppo di software nei suoi 12 centri di ricerca e sviluppo in Europa. I centri in Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Spagna e Regno Unito stanno ideando nuove soluzioni all’interno dei settori che compongono l’offerta dell’azienda, inclusi il sito retail Amazon e le app per mobile, i media digitali, i dispositivi e i software come la tecnologia di riconoscimento vocale, Prime Air e i servizi cloud.

Cedi amazon Castel San Giovanni
Cedi Amazon Castel San Giovanni

I percorsi professionali in Amazon in Europa offrono opportunità a persone con ogni livello di formazione, esperienza e abilità. Molti ruoli richiedono lauree specialistiche e padronanza di più lingue, mentre altri non necessitano di esperienza, offrendo invece formazione e preparazione sul posto. Amazon aiuta anche i lavoratori a costruire nuove competenze per fare carriera all’interno e all’esterno dell’azienda. Ad oggi, oltre 1.000 dipendenti di Amazon in Europa hanno partecipato a Career Choice, l’innovativo programma di corsi di formazione professionale di Amazon, che anticipa il 95% dell’importo di rette e costi ai lavoratori a tempo indeterminato che intendono intraprendere corsi riconosciuti a livello nazionale, per un massimo di quattro anni. Gli impiegati che partecipano a Career Choice possono scegliere la formazione per una ampia varietà di occupazioni ad alta richiesta ed elevata retribuzione, come meccanico aeronautico, disegnatore progettista Cad-Cam, addetto alle tecnologie meccaniche, tecnico di laboratorio medico, infermiere e molti altri impieghi.

“Siamo orgogliosi sia di offrire ottimi posti di lavoro alle persone che hanno le capacità che stiamo cercando, sia di aiutare le persone a sviluppare e aggiungere nuove competenze attraverso i nostri tirocini e programmi innovativi come Career Choice”, commenta Roy Perticucci, Vicepresidente di Amazon EU Operations. “Nel 2016 aggiungeremo migliaia di nuovi posti di lavoro in tutte le aree comprese nella nostra rete europea di Centri di Distribuzione, un incremento necessario per soddisfare la crescente domanda da parte dei clienti e per innovare in nuove aree”.

Domus: nuove strategie di marketing rilanciano il centro commerciale romano

Con l’inaugurazione di diversi punti vendita, Domus, il Centro Commerciale romano la cui gestione è affidata da Pradera Management Italy Srl a CBRE, acquista nuovo slancio.
Tra i negozi aperti – che occupano una superficie complessiva aggiuntiva di 4.542,49 mq – un punto vendita Conad CR con un format rinnovato e accattivante (caratterizzato anche dalla vendita di prodotti freschi preparati sul momento e da una piccola area di ristorazione a disposizione dei clienti); un nuovo punto vendita Micral che, con la sua vasta gamma di prodotti, rende completa l’offerta merceologica del Centro Commerciale; la nuova yogurteria con prodotti freschi e di alta qualità e, infine, il punto vendita Shafé, che porta al Domus abbigliamento di marca Guess. Insieme a queste nuove aperture, al centro commerciale sono state collocate esposizioni temporanee di prodotti di varie merceologie, tra cui infissi, oggettistica e artigianato.

“Crediamo che il Centro Commerciale Domus possa diventare non solo la struttura commerciale di riferimento del quartiere, ma anche una vera e propria piazza per i cittadini della zona – dichiara Andrea Barbaro, Head of Property Services di CBRE. Le nuove aperture hanno rivitalizzato il Domus, portando un rinnovato entusiasmo in tutto il centro ed un’attenzione particolare da parte dei visitatori”.

I nuovi servizi, che concorrono a rendere il centro sempre più accogliente e alla portata di ogni necessità sono il wi-fi gratuito presente in tutta la struttura; una comoda area relax, corredata di recharge point; una divertente area gioco per i bambini, con playground e minigolf; parcheggi rosa per mamme e donne incinte, e defibrillatore.

“Il riposizionamento del Centro Commerciale, attraverso le nuove aperture e le attività di marketing correlate, ha permesso di dare un nuovo slancio al Domus – dichiara Roberto Limetti, Managing Director & Head of Italy di Pradera. Nel periodo natalizio sono state registrate oltre 326.000 persone (+ 104.000 YTD). Dai dati del primo periodo è evidente che la clientela attendeva da tempo l’arrivo di una svolta per il Domus. E anche l’entusiasmo è ritornato all’interno del Centro Commerciale”.

Otto Group e il suo nuovo, tecnologico shopping multicanale

Basteranno pochi secondi ai clienti di Otto Group (il secondo retailer online più grande al mondo, al quale fanno riferimento oltre 120 brand inclusi BonPrix, Otto, Crate & Barrel e Hermes) per acquistare i loro prodotti preferiti.

E questo grazie a un accordo con Powa Technologies e alla nuova funzionalità Powa Tag.

Saranno sufficienti un semplice touch di smartphone e un punto di ingaggio come QR code, Audio Tag, beacon Bluetooth, NFC e social media e i consumatori saranno immediatamente connessi.

Una svolta importante per il mobile e-commerce del Gruppo che, si stima, potrebbe raggiungere il valore di 573 miliardi di euro in due anni.

E la partnership con PowaTag permetterà senza dubbio all’azienda di valorizzare al meglio i suoi asset, offrendo ai clienti un’esperienza di acquisto multicanale.

PowaTag è “a prova di futuro” e grazie alla sua piattaforma multi-dimensionale è in grado di adattarsi alle mutevoli esigenze dei consumatori . Il trigger più recente utilizza la tecnologia di riconoscimento visivo, che permette ai consumatori di acquistare un prodotto in pochi secondi semplicemente inquadrando con lo smartphone l’inserzione pubblicitaria senza dover ricorrere alla scansione del QR Code.

“PowaTag è una soluzione estremamente intelligente perchè trasforma i dispositivi mobili in una porta d’accesso per effettuare gli acquisti. Grazie alla sue caratteristiche e alla sua presenza globale, PowaTag può migliorare considerevolmente l’esperienza di shopping dei nostri clienti”, ha dichiarato Hanjo Schneider, membro del Consiglio esecutivo di Otto Group.

“I dispositivi mobili hanno agito da catalizzatore per creare una nuova generazione di consumatori sempre connessi e che vogliono interagire con i brand in maniera personalizzata. Otto Group ha pienamente riconosciuto i cambiamenti radicali che si stanno verificando nel settore retail e abbracciando PowaTag sarà in grado di andare incontro alle mutate abitudini dei consumatori, soddisfando le loro crescenti richieste di libertà e flessibilità all’acquisto”, ha dichiarato il CEO e fondatore di Powa Technologies Dan Wagner.

Arrivano le guide di GS1Italy Indicod-Ecr per la tracciabilità e l’etichettatura di carni e pesce

GS1 Italy | Indicod-Ecr ha rilasciato le nuove linee guida per la tracciabilità e l’etichettatura dei prodotti ittici e delle carni suine, ovino-caprine e di volatili.

L’obiettivo delle linee guida, frutto di un lavoro che ha coinvolto i vari attori della filiera, è stato quello di informare su come, attraverso gli standard GS1, rispondere ai requisiti legali espressi dai recenti regolamenti internazionali in tema di tracciabilità e di etichettatura, con lo scopo di fornire al consumatore finale le corrette informazioni su ciò che sta acquistando.

Le linee guida sono rivolte alle aziende di produzione e di trasformazione, alle imprese di distribuzione, ai fornitori di servizi e a tutte le realtà coinvolte nelle filiere dei prodotti ittici e delle carni suine, ovino-caprine e di volatili.

Il sistema GS1 è uno standard che ha il vantaggio di fornire soluzioni globali in grado di rendere più efficienti ed efficaci i processi di identificazione e di comunicazione delle informazioni tra partner commerciali, aumentando la precisione e l’accesso ai dati e migliorando i processi logistici della filiera.
Per ognuna delle due filiere, carni e pesce, le linee guida si compongono di due documenti.
Il primo riguarda i requisiti informativi analizzati e le modalità di trasferimento attraverso tutti gli strumenti standard GS1, e in particolare identificazione e codici a barre (AIDC), scambio elettronico dei documenti (GS1 EDI), allineamento delle anagrafiche di prodotto (GS1 GDSN) e condivisione in tempo reale delle informazioni di tracciabilità (GS1 EPCIS).

Il secondo tratta della soluzione nazionale condivisa dal gruppo di lavoro per la tracciabilità e il trasferimento di informazioni tra operatori professionali della filiera. Si basa sull’utilizzo degli strumenti di identificazione e codici a barre (AIDC) e lo scambio elettronico dei documenti (GS1 EDI).

Le guide sono disponibili ai seguenti link:

Prodotti ittici: Standard GS1 per il settore ittico. Allinearsi agli ultimi regolamenti comunitari: tracciabilità e informazioni al consumatore finale

Carni carni suine, ovino-caprine e di volatili: Standard GS1 per il settore carni. Allinearsi agli ultimi regolamenti comunitari: tracciabilità e informazioni al consumatore finale

Soddisfazione è stata espressa dai partecipanti ai gruppi di lavoro che hanno lavorato sulle linee guida.
«Abbiamo molto apprezzato la possibilità di apportare alla discussione il contributo dell’industria di trasformazione, importante anello della filiera ittica attraverso cui le informazioni di tracciabilità ed etichettatura dei prodotti della pesca, oggetto di scambi commerciali sempre più “globalizzati”, vengono trasferite dalla produzione primaria alla distribuzione al dettaglio e all’ingrosso- ha detto Massimiliano Moretti, Responsabile Assicurazione Qualità di Mobilpesca Surgelati – . All’interno del gruppo di lavoro si è pertanto evidenziata la necessità di adottare standard di comunicazione dei dati ampiamente condivisi a livello internazionale, nonché di agevole implementazione anche per le piccole e medie aziende, che costituiscono la gran parte del comparto ittico del nostro Paese».
Secondo Carrefour, «Di fronte all’esigenza comune a produttori e distributori di ottemperare agli ultimi requisiti normativi, è stato importante definire e condividere con i vari attori coinvolti nel processo uno standard univoco di gestione della tracciabilità».
Conferma anche Monica Ramaschi, Responsabile R&D del Gruppo Agroalimentare Ferrarini Vismara: «È stato importante costituire un tavolo di lavoro condiviso tra Industria e Distribuzione per confrontarsi ed individuare una soluzione comune che permetta alla filiera di rispondere con efficienza ai requisiti normativi».

MDD: le aziende raccontano la loro esperienza di copacker

Come vivono le aziende di marca il fatto di essere fornitori della distribuzione peri i prodotti a marchio?
Lo abbiamo chiesto ad alcune di loro, in rappresentanza delle rispettive categorie merceologiche.
A tutti sono state poste le stesse domande: consistenza e trend delle pl nel rispettivo settore, quota sul loro fatturato, criticità e opportunità connesse con l’essere partner della gd per la fornitura dei prodotti a marchio, confronti tra le dinamiche nella gdo estera e italiana.
Seppure nelle peculiarità di ogni comparto emerge, dalle parole degli operatori, una tendenza alla crescita del peso delle private label, anche se non sempre ai tassi registrati negli anni passati, con focalizzazione anche nei segmenti premium.
La grande distribuzione è vista come un partner  esigente in termini di garanzie relative agli standard qualitativi, al contenuto di servizio, alla flessibilità produttiva, ma la capacità di rispondere a tutte queste richieste contribuisce alla crescita aziendale e prefigura l’instaurarsi di rapporti continuativi fidelizzati.
Infine una nota è doverosa: per stendere questa inchiesta è stato contattato un numero piuttosto alto di aziende, per poter dare uno spaccato il più completo possibile del mercato.
Solo quelle che vedete hanno accettato di metterci la faccia.
Si possono solo ipotizzare i motivi di questa ritrosia ad esporsi: forse per alcune aziende la private label non rappresenta  una opportunità di business così interessante, oppure non amano che il loro brand venga associato con questa attività, temendo di che ne venga sminuito, seppure in un ambito strettamente riservato agli addetti ai lavori.
Qualunque siano i motivi sembrano non tener conto del grande valore che il consumatore attribuisce alle marche della distribuzione che, chissà, potrebbero diventare per i fornitori degli indici di qualità ancora più forti delle certificazioni che esse stesse richiedono.

Carlo Pessina, Amministratore Delegato Norda SpA

Schermata 2016-01-18 a 14.08.04Nel nostro settore le PL valgono circa il 9% del mercato complessivo e certamente quest’anno – grazie alla stagione estiva molto calda – la quota salirà di qualche punto. Inoltre i trend di mercato segnalano un crescente interesse dei consumatori verso i prodotti Premium delle linee PL; è questa una strada da valutare, anche se nel settore delle acque minerali non è facile pensare a un posizionamento di questo tipo. Una valida proposta in questo senso consiste nel pensare ad altre modalità per muovere questo mercato, ad esempio con il progetto di affiancare ai formati tradizionali – 2,0 L., 1,5 L. e 0,5 L. – un nuovo contenitore da 1 L.
Finora le PL rappresentano il 30/35% del nostro fatturato e quest’anno il trend è sicuramente in crescita grazie anche alle condizioni climatiche favorevoli. L’ingresso di Norda in questo settore risale alla metà degli anni Novanta. Infatti siamo stati i primi a produrre PL nel settore delle acque minerali e nel canale GDO.
Abbiamo maturato una profonda conoscenza di questo mercato così da essere in grado di soddisfare le domande e le richieste dei Retailers in termini di qualità, controlli di filiera, sicurezza.
Nello stesso tempo questo ha consentito all’azienda di crescere qualitativamente grazie ai diversi Audit che le catene con cui collaboriamo effettuavano annualmente presso i nostri siti coinvolti nel co-packaging.
In questo modo si sono creati e consolidati rapporti con diverse aziende di cui siamo oramai fornitori da molti anni.
Quanto all’estero, attualmente non abbiamo in produzione PL destinate all’esportazione ma stiamo dialogando con alcune aziende e pensiamo di concretizzare questi progetti nel 2016.

Paolo Isolati – Direttore Generale di FBF

Schermata 2016-01-18 a 14.08.18FBF è una realtà vocata alla produzione di merende per conto della distribuzione. Dalle nostre linee vengono “sfornate” circa 2 Milioni di merendine ogni giorno confezionate con i marchi delle principali catene della distribuzione italiana, per le quali FBF è azienda di riferimento per il bakery dolce.
Nel nostro mercato di riferimento, le merende appunto, la PL detiene una quota a volume a totale Italia di ca. il 23 % (2° player del mercato dopo Mulino Bianco), ben al di sopra della quota media della PL in Italia (18%).
Ancora più rilevante la quota della PL nella Croissanteria (segmento che vale oltre il 37 % del mercato complessivo delle Merende) in cui la marca del distributore gode di una quota del 35,3%. (Fonte: Iri AT 25 ottobre 2015).
Sicuramente vi sono ancora spazi di crescita per questa quota, considerando le medie europee della quota PL in tutti i mercati del FMCG, anche se con tassi sicuramente inferiori a quelli fatti registrare negli ultimi 5 anni, dove la quota PL è cresciuta di oltre un punto percentuale ogni anno.
Fbf da quasi un decennio, si è guadagnata il ruolo di “partner leader” della Distribuzione su questi prodotti, grazie ad un approccio commerciale orientato verso una logica “win win” e grazie a cospicui investimenti produttivi, mirati al miglioramento di prodotto e di processo ed ad ottenere le massime performances in tema sia di qualità di prodotto che di sicurezza.
La nostra Società infatti, oltre a tutte le certificazioni inerenti il processo e l’organizzazione produttiva (ISO 9001: 2008, IFS/BRC), ha ottenuto anche il Certificato ISO 14001 e 18001 (Ambiente e Sicurezza) e la certificazione SA 8000 (Etica).

Luca Zocca, Direttore Marketing di Pedon

Schermata 2016-01-18 a 14.08.42Come dato medio delle pl relativamente al LCC la quota è ferma al 18%, mentre nella nostra categoria di riferimento dei cereali, legumi e semi siamo oltre al 30%. In generale vediamo che il segmento primo prezzo non cresce più in Gdo a causa del forte disinvestimento della marca del distributore, dovuto anche all’impatto delle politiche promozionali delle marche leader nel segmento mainstream.Si registra invece una ripresa del segmento premium, le tendenze messe in atto dalle aziende vanno infatti a previlegiare la ricerca da parte del consumatore di un valore aggiunto nel prodotto, come alti contenuti salutistici e di benessere ed elevata qualità al giusto prezzo.
Allo stesso tempo però si arresta la crescita delle promozioni, che perdono efficacia in termini di vendite a scaffale.Le PL rappresentano circa il 70% del nostro fatturato, produciamo oltre 100 linee a marca del distributore. Questo dato in Italia è stabile, mentre all’estero è sicuramente destinato a crescere.
La criticità è rappresentata senz’altro dall’alto livello di servizio che dobbiamo garantire e dal time to market, spesso molto compresso in quanto i retailer hanno la necessità di arrivare con un’offerta a scaffale in tempi ridotti. Tra le opportunità rientrano sicuramente la possibilità di sviluppare nuovi prodotti e nuovi concept di prodotto, che poi possiamo replicare e trasferire su un altro mercato, e lo sviluppo di interessanti business con un alto grado di fidelizzazione del cliente, che ci garantiscono vendite e marginalità importanti.Lavoriamo attualmente con i principali retailer esteri in 25 Paesi del mondo.
Rispetto alla situazione italiana, sui mercati internazionali osserviamo delle dinamiche più innovative e una diversa gestione della categoria rispetto alla GDO italiana. Riscontriamo un’evoluzione non solo nel prodotto, che è sempre più rispondente ai nuovi trend di comportamento, di consumo e di stile di vita, ma anche nel packaging e nei format di vendita.

Pierantonio Invernizzi, Direttore Commerciale di Inalpi

Schermata 2016-01-18 a 14.08.53Nel nostro settore di riferimento (fettine, formaggini, burro) le PL pesano circa il 32%. Nel breve-medio periodo non evidenziamo particolari incrementi o decrementi, a nostro avviso, così significativi da determinare un cambiamento del trend in corso. Il peso delle PL sul nostro fatturato globale è di circa circa il 20%, che rapportato sul fatturato della sola divisione consumer diventa circa il 70%.
Questo ultimo dato andrà gradatamente al ribasso, grazie alla crescita distributiva dei nostri brands. In questo modo sarà possibile equilibrare i nostri fatturati con i retailers.
Le opportunità di essere partner della GD, per i prodotti a loro marchio sono molteplici. Instaurare un rapporto di collaborazione e fiducia reciproca è alla base di obiettivi comuni quali la ricerca della sicurezza e salvaguardia della qualità dei prodotti, avendo come unico punto di riferimento il consumatore finale e dove i rapporti di negoziazione tra le parti sono molto meno complessi quindi più fluidi e veloci.
Le criticità possono nascere dalla mancanza di uno solo degli obiettivi comuni sopra enunciati e, comunque, sono dettate dall’interpretazione diversa che ognuna delle parti ha nel progetto.
In relazione alle PL prodotte per la GD estera, non riscontiamo differenze, grazie anche all’internazionalizzazione delle politiche commerciali delle catene che sono presenti in più stati.

di Elena Consonni

Marca del distributore, il suo futuro passa da premium e bio

Benché qualche segnale di ripresa della fiducia inizi a fare capolino tra le rilevazioni ufficiali, gli italiani spendono meno: dal 2007 a oggi – dice il rapporto Coop 2015 – la crisi è costata 75 miliardi di euro di minori consumi. E le insegne delle distribuzione non hanno potuto che prenderne atto. Stretti tra la guerra dei prezzi sferrata dall’avanzata dei discount e l’offerta gourmand di operatori di fascia alta (si pensi ad Eataly), i principali gruppi del settore stanno quindi ridisegnando le proprie strategie. E in questo percorso – raccontano le stesse insegne a In Store – un ruolo centrale è recitato dalla marca privata che, dopo un 2014 complessivamente stagnante, quest’anno sembra avere ritrovato smalto. Le private label possono del resto contare su più frecce al proprio arco: consentono di compensare la ormai fortissima pressione promozionale, permettono di fidelizzare i clienti e, non ultimo, di creare una brand identity di marca. A patto però che siano approcciate in modo corretto. Il che, in buona sostanza, significa agire su più fronti.

Qualità & prezzo

Il primo aspetto da valutare – suggeriscono i player del settore – è rappresentato dal bilanciamento tra

Erica Fiore
Erica Fiore

le politiche di prezzo, la qualità e la varietà dei prodotti in catalogo. «La convenienza – spiega Erica Fiore, responsabile offerta, display e marca privata di Simply Italia – unita alla qualità dei prodotti e all’ampiezza dell’assortimento, rappresenta il driver principale per costruire un’architettura di categoria differenziante rispetto ai competitor, in linea con le aspettative del cliente e in grado di generare quei volumi necessari per costruire un circolo virtuoso di crescita. È però d’obbligo trovare un sano equilibrio: il prezzo da solo non basta, così come non basta soltanto la qualità se associata a un “out of pocket” troppo impegnativo per il consumatore. Allo stesso modo, è necessario cogliere i cambiamenti in atto nelle abitudini di consumo dei nostri clienti e costruire un assortimento in linea con questi trend».
Una priorità, quest’ultima, condivisa anche da Mario La Viola, direttore marketing e format Crai Secom:

Mario La Viola
Mario La Viola

«A guidare deve essere un’attenta politica di category management. E in questa prospettiva è fondamentale saper leggere e intercettare le tendenze emergenti. Ovviamente la politica di pricing resta importante, ma – e ce lo stanno dicendo i consumatori – non rappresenta più il primo driver di scelta. Oggi il cliente pretende prodotti di sempre maggior qualità, capaci di garantire sicurezza e tracciabilità delle materie prime. Prodotti associati a servizi eccellenti. E, come detto, ci chiede grande attenzione verso i nuove trend».

La comunicazione

Germano Ottone
Germano Ottone

Un altro asset da non dimenticare è la capacità di interagire con i clienti. «Le strategie saranno sempre più fondate sulla comunicazione relativa all’attenzione che si riserverà ad elementi cardini quali la certificazione dei prodotti e dei fornitori, la qualità, l’impatto ambientale» rileva Germano Ottone, responsabile Mdd Sisa.
«Il comparto delle Pl – conferma anche La Viola – potrà tornare a crescere se seguiranno investimenti destinati alle comunicazione e, aggiungo, riservati anche e soprattutto a contenuti informativi, editoriali e qualificanti circa i prodotti». Il dialogo con i consumatori, insomma, pare costituire una leva imprescindibile. Anche perché si rivela uno strumento tutt’altro che fine a se stesso, ma funzionale a precisi obiettivi di business. «Come per tutti i prodotti – conferma Luca Vaccaro, responsabile Mdd di Selex – anche nel caso della marca privata, più siamo e saremo bravi a comunicare i nostri valori, maggiori saranno i

Luca Vaccaro
Luca Vaccaro

risultati in termini di venduto».

Prospettiva locale

Va poi considerato che, in un Paese molto variegato sotto il profilo culinario come l’Italia, anche le specificità locali possono rivelarsi significative nella gestione della marca privata. «La nostra mission – racconta La Viola – sottolinea l’importanza del territorio. Non a caso il nostro pay off – “Nel cuore dell’Italia” – riflette la vocazione “locale” di Crai e il valore aggiunto della relazione. Princìpi, questi, che trovano espressione anche attraverso il nostro prodotto a marchio: il gusto di assaggiare l’Italia nelle sue diversità sta infatti oggi alla base di Piaceri Italiani, la linea premium firmata Crai che va alla scoperta delle eccellenze gastronomiche del nostro Paese. Inoltre, abbiamo voluto identificare i prodotti locali con il logo “A due passi da qui”, così da evidenziare i valori della vicinanza, sottolineare l’importanza della stagionalità e rafforzare il coinvolgimento della comunità del territorio. Abbiamo, insomma, creato un mondo di riferimento dove far convivere eccellenze e storie locali e distribuzione nazionale». Ma altrettanto vale anche per VéGé. «Vogliamo disporre di uno “zoccolo duro” nell’assortimento in grado di essere affiancato intelligentemente da

Marco Pozzali
Marco Pozzali

ulteriori prodotti che incontrino esigenze locali di consumi, di scaffale, di formato e naturalmente di prezzo – sostiene Marco Pozzali, responsabile marca distributore di Gruppo Végé -. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che la ricchezza della nostra DO risiede proprio in una rete eterogenea presente in piazze  molto differenti e con format di vendita che spaziano dal negozio di prossimità all’ipermercato».

I segmenti emergenti

Agli occhi delle catene distributive, però, le maggiori opportunità di espansione della private label sono affidate alla crescita di specifiche categorie merceologiche. Un punto sul quale tutti si trovano d’accordo. «Per quanto riguarda il lancio dei nuovi prodotti – chiarisce Vaccaro -, Selex si sta concentrando sempre più sullo sviluppo delle linee specialistiche». E in questa prospettiva, l’approccio della catena si prepara ad essere molto strutturato. «Le marche del distributore – continua Vaccaro – stanno sempre più evolvendo verso un concetto di “marca” con propri valori e un proprio posizionamento. E questo ragionamento vale ancora di più se ci riferiamo proprio alle linee specialistiche».
Nello stesso contesto si muovono poi anche le strategie di Coop e Simply: «Sul fronte della nostra

Roberto Nanni
Roberto Nanni

marca privata – sottolinea Roberto Nanni, responsabile strategia prodotto a marchio Coop Italia – chiuderemo il 2015 con un forte recupero delle vendite a quantità, ottenuto grazie a una incisiva azione di riposizionamento dei prezzi verso il basso in una logica di “prezzi bassi tutti i giorni”, e a incrementi fino a doppia cifra nelle vendite delle linee a valore aggiunto. Penso, in particolare, a Fior Fiore (premium), Viviverde (bio nel food e eco nel non food) e Bene.sì (salute e benessere)».
«L’incremento dell’1,5% registrato a fine ottobre dalla nostra Mdd – gli fa eco Fiore – è trainato da un trend a doppia cifra messa a segno dai segmenti bio e premium, dove siamo presenti con la nostra linea Passioni». Il che fa ben sperare anche guardando al futuro: «Posto che il prodotto a marchio Simply è uno dei nostri pilastri strategici e ci guida nella costruzione dei nostri assortimenti – continua la manager -, il 2016 ci vedrà impegnati in un grande processo di sviluppo con l’obiettivo di coprire il maggior numero di bisogni attraverso la Pl. Le previsioni sono quindi senz’altro di crescita, sia in termini di giro d’affari che di quota sui nostri scaffali». Un ottimismo, quello della catena del gruppo Auchan, non certo isolato. «Confidiamo – prevede anche Ottone – in una impennata positiva delle vendite dei prodotti Mdd di Sisa, alla luce di nuove politiche commerciali e di marketing sui brand dove enfatizzeremo in particolare le linee premium di eccellenze italiane e i prodotti dell’area bio, benessere e salute».
Al coro si aggiunge poi anche La Viola: «Il mercato sta vivendo un continuo processo di evoluzione dei consumi e dei bisogni dei consumatori e questo si traduce in nuove opportunità anche per lo sviluppo della private label, e in particolare per alcune sue categorie merceologiche. Mi riferisco, in buona sostanza, a trend quali il biologico, il cosiddetto mondo light e quello delle intolleranze, del senza glutine, del delattosato.
Abbiamo infatti molto chiaro come tutto il comparto healthy living sia un’area da presidiare. Va detto però che anche il segmento premium manterrà interessanti livelli di crescita».
E proprio sull’alto di gamma intende puntare VéGé. «Per la nostra linea Delizie VéGé – conferma Pozzali – il 2016 sarà l’anno del consolidamento su categorie importanti e di manutenzione degli assortimenti, ma rappresenterà anche il momento di esordire nel segmento premium, magari senza relegarlo ai confini nazionali».

Paolo Paronzini
Paolo Paronzini

Una linea sulla quale si pone peraltro anche Unes. «Già in questo 2015 – stima Paolo Paronzini, direttore marketing & comunicazione e responsabile sviluppo packaging marca privata di Unes – ci aspettiamo un ulteriore incremento della Pl, complici in particolare le brillanti performance registrate dalla nostra linea premium il Viaggiator Goloso.
La Mdd è del resto un pilastro importante della nostra strategia: per U2 rappresenta infatti una quota di mercato superiore al 38%, ben più elevata, quindi, rispetto alla media del mercato italiano.
E questo anche in virtù del fatto che la nostra insegna ha scelto di non utilizzare la leva promozionale rendendosi così più libera di muoversi – e agire – su altri fronti, come appunto quello della Pl».

La sfida di internet

In un quadro, quindi, sostanzialmente positivo, qualche preoccupazione per i retailer potrebbe tuttavia venire dal web. Già, perché secondo indiscrezioni piuttosto insistenti, confermate anche da fonti autorevoli della stampa americana, a breve potrebbero comparire sulla piattaforma online di Amazon prodotti per la casa, latte, caffè, cereali, pasta e altri alimenti per il target baby, tutti rigorosamente a marchio. L’obiettivo del colosso americano sembra chiaro: scuotere gli equilibri del mercato, proponendo prezzi inferiori rispetto ai competitor, pur mantenendo standard qualitativi elevati. Senza contare che il focus sul cibo di Amazon non si limita qui: Bezos ha infatti puntato anche sulla divisione Fresh, specializzata nelle consegne a domicilio di prodotti alimentari e pasti caldi. Le insegne non potranno quindi stare a guardare. «Stiamo analizzando la discesa in campo di Amazon, che lancia oggi la sua sfida al mondo distributivo facendo leva su dinamiche molto diverse da quelle che governano il commercio tradizionale – racconta Paronzini -. Un nuovo competitor, dunque, al quale intendiamo rispondere puntando proprio sulle nostre marche private e sulle loro capacità di fidelizzare il cliente, andando oltre l’affezione per i singoli brand.
In questa prospettiva, sono dunque in fase di test alcuni prodotti che potrebbero presto entrare nelle fila delle nostre due gamme di Mdd, U! Confronta & Risparmia e la già citata il Viaggiator Goloso. Puntiamo inoltre su un canale di spesa online: stiamo infatti testando il servizio che dovrebbe diventare attivo tra febbraio e marzo 2016. E anche in questo ambito, concentreremo gli sforzi in modo particolare sulla marca privata». Per la Pl pare insomma prepararsi una stagione di crescita e rilancio.

di Manuela Falchero

Coop: sempre più attenzione all’origine dei prodotti e al loro contenuto valoriale

“3 miliardi di euro di fatturato e una quota di mercato del 30%: numeri veramente importanti quelli registrati dal prodotto Coop e presentati nel corso di Marca 2016. E in linea con gli scenari delineati da Iri sulla Mdd, le linee più performanti sono quelle ad elevato contenuto valoriale come la Fior Fiore (l’eccellenza gastronomica), la Vivi Verde (il biologico) e la Bene.sì (i prodotti salutistici).

“Sostanzialmente – spiega Roberto Nanni, responsabile strategia prodotto a marchio Coop – abbiamo registrato una tenuta del fatturato e contemporaneamente per effetto della campagna convenienza “Prezzi Bassi Sempre” abbiamo ottenuto un significativo incremento a volume senza mai far venire meno la componente per noi irrinunciabile della qualità del nostro prodotto a marchio”.

Gli impegni per il 2016

Riguardo a questo fronte, Coop ha dichiarato di voler estendere il progetto “Origini Materie Prime” che permette ai consumatori in tempo reale, attraverso un semplice link al sito dedicato, di scoprire da dove provengono le principali materie che compongono quel prodotto ripercorrendo a ritroso la filiera, dalla tavola al campo. L’idea che ne sta alla base è che bisogna andare oltre all’indicazione del produttore e unica in Italia e in Europa Coop ha attivato questo progetto di informazione già da due anni. Accanto “al dove si produce”, bisogna poi sempre indicare anche “il come”: l’origine è un’informazione utile, ma altrettanto importanti sono le garanzie sulle modalità produttive, sui controlli, sulle caratteristiche di sicurezza e qualità dei prodotti. Tutti campi valoriali su cui Coop è da sempre fortemente impegnata e su cui continuerà a svolgere un’azione di costante presidio.

Esselunga a apre a Monza e assume 54 dipendenti

Esselunga apre il nuovo superstore di Monza in viale Libertà: il negozio, con 2500 metri quadri di superficie di vendita, è dotato di un ampio parcheggio a raso e interrato in grado di ospitare circa 920 autoveicoli.
All’interno del nuovo negozio sono impegnati 142 dipendenti; l’apertura del supermercato ha prodotto un importante impatto occupazionale sul territorio, in quanto sono entrate in azienda 54 nuove risorse residenti nel territorio.
Nell’ambito dei lavori per la costruzione del superstore, in classe energetica A, Esselunga ha riqualificato l’area al confine tra Monza e Concorezzo con importanti opere di adeguamento alla viabilità.
L’Esselunga di viale Libertà a Monza, prima apertura del 2016, sostituisce il vecchio supermarket di via Lecco, aperto nel 1971, seguendo il programma di rinnovo della rete con l’obiettivo di offrire alla Clientela negozi nuovi e aggiornati. Un servizio navetta collega via Lecco con il nuovo negozio di viale Libertà.
Esselunga è presente a Monza anche con i superstore di San Fruttuoso e di via Buonarroti e in provincia con altri 8 negozi a Vimercate, Arcore, Lissone, Desio, Seregno, Macherio, Paina di Giussano e Varedo.
I Clienti disporranno di tutti i reparti che hanno contribuito al successo del marchio Esselunga: Frutta e Verdura sfusa e confezionata con un’offerta di oltre 450 prodotti; Pescheria, con personale dedicato che offre pesce fresco già pulito; Macelleria con banco assistito; Gastronomia e un vasto assortimento di vini con oltre 700 etichette.
Nel negozio di viale Libertà Esselunga apre anche il 117° forno: panettieri specializzati, formati dalla “scuola dei mestieri” interna, offriranno ai clienti 18 varietà di pane fresco sfornato durante l’intero arco della giornata.
All’interno è stato inaugurato anche il bar Atlantic, una realtà consolidata nel campo della ristorazione presente in 81 negozi Esselunga.
Alle casse, la tecnologia di Esselunga per snellire e gestire in autonomia la spesa prevede moderne casse self-scanning e self-payment con utilizzo di lettore.
L’Esselunga di Monza viale Libertà è aperta dal lunedì al sabato dalle 8 alle 21; la domenica dalle 9 alle 20.

L’e-couponing di Kiwari è sempre più mobile-friendly

Ormai tutte le ricerche concordano nell’indicare nel mobile il canale più dinamico e utilizzato: non a caso Kiwari BuonMercato, portale di eCoupon che festeggia i due anni di attività, lancia la nuova app “Sconty – Il Buono del Risparmio” con molte novità e potenzia il network di siti partner.

È infatti online la nuova versione mobile-friendly di Sconty.it, il sito proprietario di KiwariBuonMercato, e la nuova app “Sconty – il Buono del Risparmio” disponibile negli store di Apple e Google Play e presto anche su Windows store. L’app di Sconty oltre ad ottimizzare l’esperienza di ricerca di coupon digitali direttamente da dispositivi mobili, permetterà di stampare gli eCoupon direttamente da mobile.

Non solo: grande novità della versione 2.0 di Sconty sono gli instant coupon, buoni sconto digitali abilitati per la diretta presentazione in cassa dei coupon attraverso lo smartphone senza necessità di stampa fisica. Come richiesto da un consumatore sempre più digitale e favorevole ad esperienze di consumo orientate al mobile.

L’App di Sconty inoltre è integrata con i sistemi di iBeacon e di geo-localizzazione, così da comunicare in maniera mirata e targetizzata con gli utenti ingaggiati durante le campagne di eCouponing, guidandoli nella shopping experience all’interno del punto vendita.

Per venire incontro alle crescenti esigenze di sostenibilità ambientale poi, non solo i buoni elettronici saranno ora stampabili direttamente da smartphone, ma sarà ridotto del 30% il consumo di carta ed inchiostro, mantenendo inalterati gli standard di sicurezza e leggibilità. Sarà infatti possibile stampare fino a 4 buoni sconto per pagina, uno in più rispetto ai portali di riferimento.

Potenziati anche i canali di comunicazione delle campagne di eCoupon, con la possibilità per i brand di avere all’interno del marketplace di Sconty.it una landing page personalizzata, dedicata alla promozione del proprio buono sconto attraverso video, immagini o ricette di cucina. Le ricette ad esempio sono un modo per offrire spunti su come utilizzare i coupon presenti sul portale. L’introduzione di questi nuovi strumenti di comunicazione potenzia l’eco delle iniziative di eCouponing generando viralità e creando dei meccanismi di engagement dell’utente ancora più forti rispetto alla sola pubblicazione del buono sconto sul sito web. Inoltre, la landing page personalizzata, grazie all’ottimizzazione SEO, darà la possibilità di indicizzare il buono sconto che apparirà fra i primi risultati dei motori di ricerca, dando maggiore visibilità alle referenze in promozione.

«Abbiamo deciso di festeggiare il compleanno di Sconty regalando importanti novità ai nostri clienti e ai consumatori italiani– afferma Marco Rivosecchi, presidente di Kiwari – ampliando il nostro Coupon Nework con l’entrata di cinque nuovi player come il Gruppo Espresso, Edenred, Volantino Facile, BuoniSconto.it e My Volantino. Queste nuove alleanze renderanno la community del Coupon Network che fa capo a Sconty.it, in partnership con Scontomaggio.com, Dimmicosacerchi.it, MYvoucher.biz, la più numerosa in Italia per la ricerca di buoni sconto digitali. Da oggi il Coupon Network di Sconty offre all’industria e alla distribuzione un bacino di contatti efficace e un sistema di relazionamento digitale evoluto con la propria customer base per il successo delle proprie iniziative promozionali».

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