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Galvanina Group si prepara alla fiera PLMA’s

Galvanina Group, società che imbottiglia e commercializza acqua minerale, acqua aromatizzata, bibite biologiche, mixer e tè freddi con il marchio Galvanina, sarà presente con i propri prodotti all’edizione 2023 della fiera PLMA’s “World of Private Label”, che avrà luogo ad Amsterdam il 23-24 maggio prossimi. “La nostra presenza a questa importante manifestazione – commenta Gianluca Privitera, CEO di Galvanina Group – testimonia il potenziale di questa azienda, che in pochi anni è riuscita a entrare in un settore nel quale crediamo fortemente. Abbiamo inoltre tutta l’esperienza e le competenze necessarie per creare e studiare, insieme al cliente, il prodotto di maggior gradimento per il suo target di mercato”. Presso lo stand Galvanina Group (Hall 7 stand 7.Q28) si troverà l’assortimento di soft drinks tradizionali e senza zuccheri aggiunti ottenuti solo da succhi selezionati e frutta italiana e del Mediterraneo, oltre a nuovi prodotti presentati in anteprima. Inoltre, si potrà prendere visione della vasta gamma di confezioni che possono essere realizzate su misura per i clienti.

Punto di riferimento mondiale per il settore del marchio del distributore, la manifestazione è organizzata da PMLA (Private Label Manufacturers Association) che, con più di 4.000 soci, è la più grande associazione dedicata alla promozione del marchio del distributore. A “World of Private Label 2023” saranno presenti operatori di tutte le categorie commerciali: supermercati, ipermercati, discount, drugstore, grandi magazzini, esportatori e importatori. PLMA ha l’obiettivo di mettere in contatto distributori, grossisti e altri professionisti del marchio privato con i produttori. Il marchio del distributore negli ultimi anni è cresciuto in misura esponenziale, arrivando a rappresentare oltre il 30% dei prodotti venduti in Europa.

Galvanina nasce a Rimini agli inizi del ‘900 come attività artigianale grazie alla fonte di acqua, da cui prende il nome. Nel 1928 entra in funzione il primo stabilimento di estrazione e di confezionamento in vetro dell’acqua minerale. Nel corso degli anni, con la nascita degli stabilimenti di San Giuliano (Rimini) e di Apecchio (Pesaro), l’azienda ha diversificato la gamma producendo acqua aromatizzata, bibite biologiche, mixer e tè freddi. Oggi Galvanina produce 162 milioni di bottiglie che esporta in oltre 40 paesi in tutto il mondo. Nel 2019 il fondo di private equity Riverside ha acquistato la maggioranza delle quote di Galvanina, con l’obiettivo di espanderne la presenza sui mercati a livello mondiale.

Amadori partecipa a FierAvicola 2021

Il Gruppo Amadori partecipa all’edizione 2021 di FierAvicola, la manifestazione fieristica internazionale dedicata al settore avicunicolo che debutta da oggi per la prima volta, tornando in presenza, a Rimini (Expo Centre – 7/9 settembre).

Al centro del dibattito promosso dal Gruppo cesenate due temi di grande rilievo per il futuro della filiera avicola, una delle principali risorse del settore agroalimentare italiano: prezzi delle materie prime agricole e innovazione. L’impatto negativo della pandemia da Covid-19 ha provocato un ulteriore incremento dei prezzi di soia e cereali destinati all’industria mangimistica, con pesanti ripercussioni su tutta la filiera e in particolare per gli oltre 6.200 allevamenti presenti sul territorio nazionale.

“L’Italia sconta un pesante deficit di materie prime che ha raggiunto l’allarmante quota del 60%.Serve con urgenza un programma di potenziamento delle produzioni e di stoccaggio delle principali materie prime per la mangimistica, oltre che un piano proteine per l’alimentazione degli animali da allevamento” – evidenzia Francesco Berti, Amministratore Delegato del Gruppo Amadori. Uno scenario complesso che potrebbe minare la solidità di una delle poche filiere agroalimentari autosufficienti a livello nazionale, che sta continuando a investire in innovazione. A tale riguardo, il Gruppo ha previsto un piano di investimenti di 500 milioni di euro in cinque anni destinato proprio ad aumentare i processi di integrazione della filiera, potenziare le produzioni e innovare gli allevamenti con particolare attenzione agli aspetti del benessere animale e della qualificazione sostenibile della filiera integrata. “Per il settore agroalimentare, e in particolare per l’avicolo, è necessario un maggiore impegno verso i soggetti più esposti della filiera, gli allevatori. Nel PNRR, nei piani di sviluppo rurale, ma anche nella semplificazione burocratica serve una svolta decisiva per garantire un futuro a un settore strategico e distintivo”– conclude Berti.

Rispetto al mercato nazionale, gli asset valoriali del Gruppo hanno portato a risultati positivi su tutta la marca confezionata, con una performance in fatturato del +3% in totale e del +5% nel canale moderno,rispetto all’esercizio precedente, con un aumento delle vendite in baseline e minore incidenza promozionale.In questo contesto, la crescente attenzione del consumatore ai temi della salubrità, del benessere animale e della sostenibilità ha fatto registrare un andamento più che positivo delle linee premium a marchio Amadori, come Il Campese, Qualità 10+ e BIO. Una conferma della corretta strategia di lungo periodo adottata dal Gruppo, basata sullo sviluppo di filiere di eccellenza, 100% italiane e certificate. Positivo anche il mercato delle uova,con una domanda in crescita per le uova da allevamenti a terra, biologiche e da allevamenti all’aperto, che per Amadori rappresentano complessivamente quasi il 60%della produzione di filiera.

Durante la tre giorni di FierAvicola, il Gruppo Amadori parteciperà anche al convegno “Il futuro del mondo avicolo tra innovazione e convenienza”, promosso da Gdoweek e Mark Up, che si terrà mercoledì 8 settembre alle ore 15 (Sala B7).  I prodotti Amadori saranno anche protagonisti degli showcooking organizzati da IAL – Scuola Alberghiera e di Ristorazione di Cesenatico, accompagnati dalla selezione di vini curata da AIS Romagna(dal 7 al 9 settembre, area Forum dedicata).

Spazio Amadori a FierAvicola: Padiglione B7-D7 – Stand 7

Venditalia si regala una nuova location e un’immagine rinnovata

VENDITALIA arriva a fieramilano – Rho dal 20 al 23 maggio 2020 – ed oltre alla nuova location, si regala pure una nuova immagine, attualmente disponibile on air attraverso il sito, che nei prossimi mesi anche sarà sulle riviste e siti di settore e non. La parola d’ordine nel pensare al restyling di Venditalia è stata “innovazione nella continuità”. Gli elementi grafici del logo sono una rappresentazione simbolica della touch experience del distributore automatico: un circuito digitale in grado di connettere persone, prodotti, tecnologie. L’immagine è quella di un vettore in cui ogni singolo elemento va in un’unica direzione: avanti, in un mercato in continua evoluzione come la storia di Venditalia. I colori dominanti – una precisa scelta – sono il verde, colore della crescita e del rinnovamento di un settore che sta cambiando pelle e che vive una nuova rinascita; e l’azzurro, il colore della sicurezza e della fiducia. 

La nuova location

VENDITALIA torna dopo il successo del 2018 che ha visto la presenza di oltre 300 espositori provenienti da 22 Paesi distribuiti su 14mila metri quadrati di superficie espositiva. La manifestazione rappresenta la vetrina di tutti i segmenti del settore: dalle tecnologie delle vending machine alla varietà dei prodotti alimentari. Venditalia sarà, per la prima volta, a Fieramilano Rho, una location dove fare business anche grazie ai numerosi servizi a disposizione. Dalla logistica alla ristorazione, dai servizi tecnologici alla funzionalità degli spazi, i visitatori e gli espositori di Venditalia nel 2020 avranno un’accoglienza a cinque stelle.

Il contesto di riferimento del vending

Con un giro d’affari di quasi 4 miliardi di euro (3,94 mld €) e di oltre 12 miliardi di consumazioni complessive, il mercato della distribuzione automatica di cibi e bevande e del caffè porzionato (capsule e cialde) in Italia ha chiuso il 2018 con una crescita del 4,7% rispetto al 2017. È quanto emerge dall’ultimo studio di settore di CONFIDA, realizzato in collaborazione con Accenture. Il caffè rappresenta il prodotto più consumato dell’automatico, con l’86% dei volumi del caldo, che corrispondono a 2,8 miliardi di consumazioni (+1,68 rispetto al 2017). Ma ciò che più colpisce sono i punti di consumo: con ben 12mila macchine installate nel solo 2018, in Italia sono ora 822.175 i distributori installati, un record che oltre a mettere al primo posto l’Italia, seguita da Francia e Germania, pone la Distribuzione Automatica al top tra i canali di distribuzione e vendita al consumatore finale: un numero che batte anche tutti punti di vendita e consumo della GDO messi insieme, per fare un esempio.

La distribuzione automatica rappresenta un’eccellenza del made in Italy – dichiara Ernesto Piloni presidente di Venditalia – i numeri presentati confermano la leadership italiana fra i Paesi europei. Infatti l’Italia è il paese europeo col maggior numero di distributori automatici installati, ce n’è uno ogni 73 abitanti contro una media UE di 1 ogni 190 e il parco macchine è cresciuto di oltre 12 mila macchine nel 2018 (+1,4%). La manifestazione è lo specchio di una realtà che oggi si sta affermando sempre più come la nuova frontiera del retail”.

TUTTOFOOD: si chiude con bilancio positivo la settima edizione

TUTTOFOOD:  anche la settima edizione della manifestazione si conferma hub internazionale e player globale per un settore strategico per l’economia italiana come l’agroalimentare. Che ha visto la partecipazione di 82.551 operatori, 21% dei quali esteri provenienti da 143 Paesi, con 12 new entry (in particolare da America Centrale, Medio Oriente e Nord Africa)  che hanno incontrato i 3.079 brand italiani e internazionali.

I primi 10 Paesi esteri di provenienza sono, in ordine, USA, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Cina, Canada, Benelux, Giappone e Federazione Russa. Importanti e apprezzate le delegazioni dei buyer, anche grazie al fine tuning realizzato con ITA/ICE Agenzia. Sono più di 1.414 giornalisti e 325 blogger italiani ed esteri accreditati.

Grande affluenza anche negli oltre 250 eventi collaterali organizzati in mostra, come quelli dedicati a blockchain, retail  e intelligenza alimentare.

Tra i padiglioni e gli stand gli espositori hanno messo in mostra prodotti della tradizione affiancati alle novità dei superfood, in un contesto caratterizzato dal forte ritorno dell’utilizzo e valorizzazione di materie prime di pregio. Un’edizione, questa, all’insegna del cibo di qualità e dell’innovazione di prodotto, ma anche della salute, della corretta nutrizione e della sostenibilità.

L’appuntamento con l’ottava edizione di TUTTOFOOD è a fieramilano dal 17 al 20 maggio 2021.

Salone Franchising Milano, appuntamento al prossimo 25 ottobre

È iniziato il countdown per l’apertura della 33° edizione del Salone Franchising Milano, che si terrà a Fieramilanocity da giovedì 25 a sabato 27 ottobre 2018. Il Salone propone, oltre al momento espositivo, l’incontro B2B tra le catene commerciali e tutte le persone interessate ad aprire un’attività commerciale in franchising, ed un profilo edutainment che coniuga momenti informativi e formativi a eventi come il Talent Show per la migliore proposta di nuovi concept retail  (https://www.salonefranchisingmilano.com/it/Home).

Saranno presenti più di 200 stand espositivi delle maggiori catene commerciali franchisor (sulle 929 operative in Italia) e si attendono più di 15mila visitatori. Al Salone Franchising Milano (SFM) partecipa tradizionalmente l’intera filiera di un comparto in crescita che fattura annualmente 24,5 miliardi di euro, con 51.600 punti vendita su tutto il territorio nazionale e 10.000 all’estero (dati 2017, Assofranchising).

SFM è organizzato da Campus Fandango Club (player di primo piano nella organizzazione di eventi), in collaborazione con Fiera Milano e in partnership con Confimprese. Vi partecipano tutte le associazioni di settore, come Federfranchising e Assofranchising, partner istituzionali, con il patrocinio di Regione Lombardia.

Le opportunità  del Salone

SFM offre servizi gratuiti di orientamento, formazione e aggiornamento su come fare impresa in franchising: la Franchising School, con decine di workshop quotidiani su come entrare nel commercio in affiliazione; Franchising For You, sportello con esperti che consigliano sui primi passi per aprire una attività o su come ampliarla; Percorsi di Vita, una serie di testimonianze di persone (franchisee) che hanno aperto con successo un negozio o un servizio in franchising.

Al centro della fiera, il grande palco F TALK dove si alterneranno convegni, workshop, show cooking di espositori, analisi sui mercati esteri ed altro ancora.

Qui si terranno le fasi finali del talent show “Re.start-smart up your business” cui partecipano tutti coloro che propongono un progetto di negozio innovativo e vorrebbero che diventasse realtà.

Sarà anche presente un’area “Retail Solution” dedicata ad aziende ed operatori che offrono servizi per franchising e retail: tecnologie avanzate, e-commerce, energia, arredi, consulenze varie.

Auchan Retail pensa locale e aiuta a esportare prodotti made in Italy nel mondo

Buono, sano e locale. Sono le tre parole d’ordine della presenza di Auchan Retail Italia a Cibus, il salone dell’alimentare che si svolge ogni due anni e che si appresta ad aprire alla Fiera di Parma (7-10 maggio). La costola italiana dell’azienda francese, che da noi vanta 19mila collaboratori ed è presente in 19 regioni con gli ipermercati Auchan, i supermercati Simply, i punti vendita di prossimità MyAuchan e i drugstore Lillapois, presenterà nella kermesse emiliana ai buyer di tutto il mondo il proprio impegno nella valorizzazione del made in Italy.

Un progetto ormai decennale, quello di Auchan Retail Italia in questo campo. Già ora la rete di export consente a 160 fornitori italiani di farsi assaggiare in 29 Paesi: quelli più vicini a noi (Francia, Austria, Svizzera, Spagna, Slovenia, Belgio, principato di Monaco, Lussemburgo) ma anche in Russia, in Moldavia, in Cina, a Taiwan, in Malesia, in Giappone, negli Stati Uniti. Questo grazie alla possibilità che l’azienda fornisce alle piccole e medie imprese di essere supportate nella gestione delle pratiche commerciali e doganali, nei rapporti con i clienti e con le catene straniere, nella promozione e nella visibilità del marchio e del prodotto.

Questo ha consentito a prodotti già molto noti, come il Panettone, ma anche a prodotti semisconosciuti fuori dai nostri confini, come i Pizzoccheri della Valtellina, la Sbrisolona, i Savoiardi, di allargare i propri orizzonti trovando mercati impensabili come la Russia, l’Ucraina, l’Ungheria. Sono 1600 le referenze che “emigrano”, tra cui molte specialità regionali.

A Cibus, Auchan Retail Italia creerà un ponte tra i produttori di eccellenze italiane presenti in fiera e buyer provenienti da dodici Paesi. Uno strumento importante è la “private label”, che può agevolare l’export sia nei confronti dei buyer di Auchan Retail nel mondo sia di quelli internazionali che visitano Cibus per far attività di sourcing di prodotti made in Italy. Per questo la linea Passioni di Auchan, dedicata a produzioni tipiche italiane a opera di artigiani del gusto, sarà protagonista dello stand al padiglione 8, posizione 015.

“Il nostro obiettivo – dice Alessandro Montanari, responsabile import-export di Auchan Retail Italia – è stato fin dall’inizio quello di rendere accessibile ai produttori italiani un mercato estero che si conferma molto curioso verso le proposte, anche di nicchia, della tradizione alimentare italiana. I risultati ogni anno sono in crescita: il giro d’affari dell’export nel 2017 ha raggiunto 56 milioni di euro, in aumento del 14% rispetto al 2016, e le migliori performance si registrano in Polonia, in Russia e a Taiwan. È un impegno in linea con la nostra forte volontà di promuovere il buono, sano e locale, diventando veri e propri ambasciatori del made in Italy nel mondo”.

Vini in Gdo, bianchi, bollicine e regionali i preferiti del 2017, 648 milioni di litri acquistati

È il canale principale del vino la Gdo, e con 648 milioni di litri venduti nel 2017 diventa un osservatorio privilegiato sui gusti in evoluzione degli italiani: che nel 2017 hanno privilegiato i vini bianchi fermi e gli spumanti secchie e i vini a denominazione d’origine e regionali. La fotografia la dà la ricerca elaborata per Vinitaly (a Verona, dal 15 al 18 apriledall’istituto di ricerca IRI. Gli italiani hanno acquistato 648 milioni di litri nella Grande distribuzione, per un valore che vede il traguardo dei 2 miliardi di euro (1 miliardo e 849 mila milioni di euro), dati inclusivi dei Discount.

Nelle tabelle gli andamenti delle principali tipologie per regione e tipologia. 

 

 

Tra i vini i cui acquisti crescono a doppia cifra: Grillo (Sicilia), Primitivo (Puglia), Ortrugo (Emilia Romagna), Ribolla (Friuli Venezia Giulia), Valpolicella Ripasso (Veneto), Cortese (Piemonte), Passerina (Marche), Chianti Classico (Toscana), Cannonau (Sardegna), Pecorino (Abruzzo/Marche), Falanghina (Campania). Mentre i campioni assoluti rimangono Lambrusco, Chianti e Montepulciano d’Abruzzo.

Le bottiglie da 0,75 a denominazione d’origine crescono nel 2017 del 2% rispetto all’anno precedente con 280 milioni di litri venduti. Gli spumanti (e champagne) aumentano del 4,9% con 68 milioni di litri. Da notare anche la performance del rosato frizzante che cresce del 3,9%.

Prosegue il trend negativo dei “bottiglioni” (fino a 2 litri) che perdono un ulteriore 2,5%, mentre i brick registrano una flessione dello 0,6%. Ancora di nicchia ma in crescita il formato “bag in box”.

In forte crescita le vendite di vino e spumante biologico che superano i 4 milioni di litri venduti, confermando un percorso che ha ancora ampi margini di crescita.

“Se la quantità di vino acquistato nella Grande Distribuzione è stabile da anni, i consumatori mostrano di apprezzare le novità, accogliendo favorevolmente le proposte delle cantine – spiega Virgilio Romano, Business Insight Director di IRI, coordinatore della ricerca –. I vini a denominazione d’origine vendono 5,5 milioni di litri in più nel 2017, così come crescono bollicine e vini bianchi, inoltre aumentano le tipologie regionali che si fanno apprezzare ogni anno per i tassi di crescita. I Vini emergenti si fanno apprezzare per posizionamenti di prezzo non bassi (oltre la metà superiore a 4 euro) e questo è un aspetto positivo perché dimostra la disponibilità del consumatore a premiare novità e valore. Il successo degli Spumanti ha spinto molte cantine a dedicarsi a questo prodotto, ormai sulla via della destagionalizzazione nella versione Secco. Infine, i prezzi nel 2018 dovranno sostenere una sfida non banale a causa della vendemmia 2017 poco generosa e al conseguente rialzo atteso».

Appuntamento a Vinitaly il 16 aprile alla tavola rotonda di approfondimento sulle vendite di vino nella Gdo, dove sarà presentata la ricerca IRI nella sua completezza,  con un focus sul mercato del vino italiano nei supermercati USA. Il 16 e 17 aprile si terranno gli incontri B2B del Gdo Buyers’ Club.

«La grande distribuzione organizzata si mantiene un canale di vendita molto importante per il mercato italiano – commenta Giovanni Mantovani, Direttore generale di Veronafiere – capace di far emergere nuovi vini e territori e di assecondare nel tempo la richiesta di prodotti di maggiore qualità anche per il consumo quotidiano. Un’evoluzione che Vinitaly sta seguendo negli anni diventando il luogo di analisi e confronto tra gdo e settore enologico e soprattutto proponendo alle cantine espositrici incontri B2B con i buyer delle insegne della distribuzione organizzata. Con l’International Packaging Competition Vinitaly da oltre venti anni promuove la cultura del comunicare con efficacia attraverso l’etichetta e la confezione il valore del prodotto»

Provenienza, ambiente e convenienza leve d’acquisto per il pesce nella Gdo

Come si acquista il pesce al supermercato, per quali motivo si sceglie una tipologia piuttosto che un’altra? Se ne è parlato, insieme a questioni come distribuzione e informazione del consumatore, a una tavola rotonda ad AquaFarm, la manifestazione di riferimento in Europa meridionale e sud-orientale e nel Mediterraneo per l’acquacoltura e l’industria della pesca, le vertical farm, le colture fuori suolo e le alghe. Organizzata in collaborazione con l’Associazione piscicoltori Api e con la Skretting, società leader nella produzione di mangimi, e moderata da Carlo Alberto Pratesi, docente di Sostenibilità innovazione e marketing dell’Università Roma Tre, ha messo a confronto rappresentanti della Gdo come Luca Colella di Auchan Retail Italia e Armando La Marca di Metro Italia Cash and Carry e allevatori sul tema dello sviluppo delle politiche di acquisto e sulla gestione degli aspetti correlati alla sostenibilità.

 

Localismo, certificazione Dop, Gdo le tendenze

Il dibattito, preceduto da un sondaggio che ha evidenziato come i principali aspetti da considerare per l’acquisto del pesce da parte degli italiani siano la provenienza italiana, il rispetto dell’ambiente e la convenienza, ha visto un’attiva partecipazione del pubblico presente, dotato di un cartoncino per esprimere il proprio parere in merito all’andamento della discussione, e che ha anche risposto a domande dirette del moderatore e del panel. In particolare è emersa l’importanza del localismo, cioè la produzione nei luoghi in cui ci sono le condizioni ideali, criterio questo che sembra aver soppiantato il mito del chilometro zero. Si è anche sottolineata l’importanza di un nuovo schema di certificazione sia come attuazione di una denominazione di origine sia ai fini di rendere oggettiva la descrizione qualitativa del prodotto al consumatore. Infine è stata sottolineato il ruolo di influencer delle scelte del consumatore sostenuto dalla grande distribuzione.

Sono emersi anche fattori critici da parte della stessa Gdo, che secondo molti allevatori ora sta iniziando a chiedere a questi ultimi prodotti «distintivi» per agevolare le scelte del consumatore più esigente, scelta questa che contraddice la spinta ai processi di standardizzazione ai quali gli allevatori sono stati chiamati fino ad ora. E soprattutto gli allevatori si chiedano se e come la Gdo intenda remunerare gli sforzi degli allevatori per accontentarli.

Alghe, proteine veggie e detersivi riciclabili: nei premi NatExpo i prodotti del futuro

Cosa mangeremo e che prodotti useremo nella prossima stagione? Un suggerimento ci viene dai NatExpo Awards, i premi che la fiera dedicata al bio e al naturale, quest’anno a Parigi dal 22 al 24 ottobre, riserva fin dal 2005 ai prodotti più innovativi, utili, pratici e originali messi sul mercato nel 2017e selezionati quest’anno tra 250 candidature. Anche perché il campo del naturale è da anni all’avanguardia nello scovare nuove tendenze di consumo specie nelle fasce di popolazioni più giovani. Il campo del naturale infatti è all’avanguardia perché da anni segna quelle tendenze che poi si diffonderanno anche ai prodotti a più larga diffusione.

Quattro le categorie premiate: Alimenti e vini biologici,  Cosmetici e prodotti per l’igiene, Cibi dietetici e complementi d’alimentazione e Prodotti e servizi per la casa e la persona. Eccoli nella fotogallery.

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TUTTOFOOD 2017, un evento di sistema per condividere conoscenze

TUTTOFOOD 2017 non sarà solo una vetrina per gli operatori del settore, ma un evento di sistema.

È questa la definizione che Roberto Rettani, presidente di Fiera Milano dà della manifestazione che, in programma a Rho dall’8 all’11 maggio, si ripropone di coinvolgre gli operatori della filiera per condividere conoscenze.

Una sorta di “barometro delle tendenze”, spiega il presidente.

In linea con questa impostazione si inquadrano due iniziative che coinvolgono professionisti del comparto alimentare e consumatori: la ricerca curata da IPSOS e Spazio Nutrizione, l’evento leader in Italia nel dibattito scientifico sulla nutrizione e che quest’anno, per la prima volta si terrà all’interno di TUTTOFOOD.

Spazio e Nutrizione

Michele Carruba, Conferenza stampa Tuttofood Photo: © Andrea Pisapia/Spazio Orti 14
Michele Carruba, Conferenza stampa Tuttofood
Photo: © Andrea Pisapia/Spazio Orti 14

“Quest’anno Spazio Nutrizione- spiega Michele Carruba, direttore del centro di studio e ricerca sull’obesità dell’Università di Milano e memro del Comitato scientifico di questo evento – toccherà vari aspetti relativi alla nutrizione e sarà declinato in vari workshop attineti alla nutrizione adulta, pediatrica, sportiva e femminile. Il fil rouge sarà quello del pieno rispetto della tradizione”.

Il programma dei 4 giorni

Lunedì 8 maggio: sicurezza alimentare, obesità, dimagrimento e controllo del peso, utilizzo di probiotici.

Martedì 9 maggio: nutrizione funzionale nel primo anno di vita, salute della donne, disturbi alimentari, ristorazione collettiva, integrazione e salute

Mercoledì 10 maggio: dieta mediterranea a stili di vita corretti

Giovedì 11 maggio: nutrizione e cancro, nutrizione e fertilità nella coppia, nutrizione nei primi tre anni di vita.

La ricerca Ipsos

Consumatori e aziende: c’è finalità di intenti? Ovvero: la domanda coincide con l’offerta?

Il quesito è legittimo perché solo andando nella stessa direzione si possono ottimizzare i risultati. Nasce da qui la ricerca Ipsos che si ripropone, appunto, di verificare se c’è corrispondenza tra le due parti.

Per i consumatori, salute,benessere, prezzo e servizio sono dei must.schermata-2017-03-03-a-11-35-22

A conferma di questi trend emerge infatti l’importante tasso di crescita del biologico (+20% a valore), l’attenzione per i prodotti free from, l’mportanza dela sostenibilità della filiera e l’andamento positivo di: surgelati pronti al consumo, surgelati pronti da cuocere, piatti/ sughi pronti.

Chiaro segno della crescente importanza attibuita al contenuto di servizio, al benessere fisico e alla sostenibilità.

schermata-2017-03-03-a-11-36-24Ed eccocci all’altro lato della medaglia, i prodotti  visti in calo dai consumatori: oli e grassi vegetali, alcol, carni rosse, energy, latticini e derivati del latte: in questo caso l’effetto salute (evidentemente) fa sentire il suo peso in senso opposto….

Questo il mood della domanda. E gli operatori?

La ricerca Ipsos sottolinea come le evidenze appena illustrate siano condivise anche  da loro, ma è pur vero sul versante dell’offerta viene dato un maggior peso ad altri aspetti: nuovi formati e prodotti maggiormente orientati al servizio.

Nei prossimi 5 anni

Prezzo, qualità (strettamente legata alla regionalità e alla qualità delle materie prime) sostenibilità e etichettatura dettagliata sono i driver ritenuti vinecenti nei prossimi 5 anni.schermata-2017-03-03-a-11-37-05

Tra le criticità maggiormente temute emerge il tema dell’Italian sounding ritenuto grave dal 61% dl campione e da un 10% valutato passibile di complicazioni nel futuro.

 

I numeri di TUTTOFOOD

Il nuovo layout è occupato al 92%

Oltre 2.200 glu hosted buyer profilati

110 i paesi da cui si attendono visitatori

 

 

 

 

 

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