CLOSE
Home Tags Fiere

Tag: Fiere

Parmigiano Reggiano, prezzi in salita negli Stati Uniti

Il dato certo è che il prezzo del Parmigiano Reggiano negli Usa è salito e salirà ancora, quello incerto – e più importante – è relativo agli effetti che l’aumento avrà sulla domanda. Gli USA sono il principale mercato estero per la Dop, pari al 22,5% della quota export totale: nel 2024 sono state esportate oltre 16.000 tonnellate di Parmigiano Reggiano, con un aumento del +13,4% sul 2023. A livello di sell-out, nel primo quadrimestre 2025 il Parmigiano Reggiano ha continuato a crescere del +9% in linea con i mesi precedenti. Per quanto riguarda il sell-in – dopo l’aumento di fine 2024, dovuto principalmente alla tendenza a fare scorte in vista di una possibile crescita dei prezzi, e al netto di un picco del +40% a marzo 2025, quando apparve imminente l’annuncio da parte del presidente Donald Trump di dazi aggiuntivi – si è registrato un trend di stabilità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Va ricordato infatti che in aprile Trump ha introdotto ulteriori dazi del 10% sulle importazioni dall’Unione Europea: pertanto, nel caso della Dop, i dazi sono passati dal 15% (la tariffa “storica”) al 25% attuale. Questo significa che prima di aprile 2025, con i dazi pari al 15%, il Parmigiano Reggiano di 24 mesi, che in Italia viene oggi venduto a circa 15 €/kg, negli USA arrivava sugli scaffali con un prezzo medio di circa 42 dollari al kg. In questa fase transitoria, con i dazi aggiuntivi del 10%, lo stesso viene oggi venduto a circa 49 dollari al kg. Ma, ai livelli attuali, il prezzo reale per il consumatore entro i primi mesi del 2026 subirà inevitabilmente un’ulteriore impennata, poiché si riverseranno sul consumo sia i rilevanti aumenti registrati all’origine, sia l’effetto moltiplicatore del cambio dollaro/euro, superando ampiamente i 55 dollari al kg.

IL CONSORZIO AL SUMMER FANCY FOOD
Tutti i dati fin qui riportati sono stati diffusi dal Consorzio del Parmigiano Reggiano, che non nasconde la preoccupazione, ma ripone fiducia nell’operazione negoziale dell’UE, sottolineando inoltre la necessità di un confronto con i principali player del mercato USA. Proprio per sostenere le azioni di promozione della domanda, il Consorzio torna al Summer Fancy Food Show di New York (29 giugno – 1° luglio), la principale fiera americana dedicata al mondo del food & beverage. Il Consorzio sarà presente al Javits Center, il centro fieristico di New York, con uno stand (Padiglione Italia – Booth 2418) le cui attività prevedono incontri one-to-one con i partner commerciali, per condividere strategie e attività del 2025 e prospettive per il 2026, e degustazioni guidate della Dop. Inoltre, il Presidente Nicola Bertinelli incontrerà i principali stakeholder e opinion leader in occasione della serata che si terrà domenica 29 giugno al Peak, il ristorante in cima al grattacielo The Edge ad Hudson Yard, con una delle viste più suggestive su Manhattan. L’evento vedrà la partecipazione di Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste; Michele de Pascale, Presidente della Regione Emilia-Romagna; Alessio Mammi, Assessore all’Agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca, rapporti con la UE della Regione; Stefano Bonaccini, europarlamentare. L’evento darà l’occasione per approfondire la posizione del Consorzio rispetto alla possibilità di introduzione di nuovi dazi (sospesa da Trump fino al 9 luglio con possibilità di proroga) su tutte le importazioni dall’UE. Temi che il Presidente Bertinelli affronterà a tu per tu anche in un incontro con la stampa americana fissato per il 30 giugno presso il ristorante Vallata del celebrity chef Tom Colicchio.

L’ACCADEMIA E LA PARTNERSHIP CON I NEW YORK JETS
La fiera darà anche modo di presentare le attività dell’Accademia Parmigiano Reggiano: lanciata ufficialmente nel 2025, non si tratta di una semplice scuola di formazione, ma di un’esperienza immersiva per professionisti e operatori, con la possibilità di sviluppare sessioni ad hoc a seconda del settore e del canale – dalla Gdo alla ristorazione, dal catering alla vendita al dettaglio – il cui obiettivo è formare gli addetti ai lavori, rendendoli in grado di accompagnare il consumatore in un acquisto sempre più consapevole. Ad oggi, il progetto ha coinvolto più di 700 dipendenti di oltre 20 grandi catene, sia in Italia sia all’estero in paesi quali USA, Francia, Germania, Spagna, Giappone, Australia ed Emirati Arabi Uniti, con numeri destinati a raddoppiare entro la fine del 2025. Infine, la fiera sarà il palcoscenico da cui il Consorzio annuncerà la partnership pluriennale con i New York Jets, uno dei team della National Football League più prestigiosi e amati al mondo. La collaborazione sportiva, che fa seguito a quella come sponsor ufficiale del Miami Open 2025, prevede un piano di marketing che comprenderà integrazioni digitali e social per tutta la stagione, tailgates sponsorizzati dal marchio, degustazioni per i media e creatività dedicata all’interno delle piattaforme mediatiche, dei social media e nel MetLife Stadium.
Partecipare alla fiera più importante del principale mercato del mondo dopo l’Italia – dichiara Nicola Bertinelli, Presidente del Consorzio (nella foto a sinistra) – rappresenta per noi un onore e un impegno simbolico di una presenza negli USA che, con l’apertura di un ufficio operativo (corporation) a New York nel luglio 2024, si è fatta ormai costante e quotidiana. Nel prossimo futuro, il Consorzio dovrà sempre più investire sulla crescita nei mercati esteri, in primis gli Stati Uniti, che rappresentano il futuro della nostra Dop. Pertanto, il possibile incremento dei dazi sul Parmigiano Reggiano di certo non ci rallegra, ma il nostro è un prodotto premium e faremo il possibile affinché l’aumento del prezzo non porti a una sostanziale riduzione dei consumi. Come abbiamo più volte sottolineato, la nostra Dop non è in reale concorrenza con i parmesan americani, dato che copre meno del 8% del mercato dei formaggi duri e viene venduto a un prezzo doppio. Negli USA chi lo compra fa una scelta consapevole: ha infatti un 92% di mercato di alternative che costano 2-3 volte meno. Imporre dazi ulteriori su un prodotto come il Parmigiano Reggiano aumenterebbe solo il prezzo per i consumatori americani, senza proteggere realmente i produttori locali: sarebbe dunque una scelta che danneggia tutti. Con gli USA occorre intavolare un dialogo che non va condotto bilateralmente dai singoli Paesi, ma dall’Unione Europea. Osserviamo con grande attenzione e prudenza lo scenario politico attuale, ma siamo fiduciosi nei risultati positivi che otterrà l’operazione negoziale dell’UE, che deve evitare rischi di dazi incoerenti e insostenibili per tutti gli attori in gioco, e nella fedeltà di consumatori evoluti come quelli statunitensi, che continueranno a premiare un prodotto d’eccellenza come il nostro”.

Yoga debutta a Rimini Wellness

È una prima assoluta per Yoga, marchio di succhi di frutta nato nel 1946, che dal 29 maggio al 1° giugno partecipa a Rimini Wellness, il salone internazionale del fitness, benessere e sport. Una presenza che rimarca con forza la volontà da parte del brand di Conserve Italia di allargare il suo raggio d’azione, inserendosi in un nuovo segmento di mercato, quello del mondo dello sport e della cosiddetta “alimentazione funzionale”, con prodotti pensati per gli sportivi e per chi ama prendersi cura del proprio corpo e della propria salute, completando così la sua offerta nel mondo dei succhi di frutta di qualità.
All’interno dello stand Yoga, i visitatori possono scoprire le due novità 2025 pensate per il pubblico che ama l’attività fisica e il benessere: Yoga Fruit Pro 250 ml, bevanda senza zuccheri aggiunti che unisce un’alta percentuale di frutta a un importante apporto nutrizionale grazie a 20 grammi di proteine, proposta nei gusti ACE e Ananas, studiata per offrire un mix di energia e gusto a chi pratica attività fisica, e Yoga Zero 500 ml, la gamma di succhi freschi (disponibile nelle referenze ACE, Arancia mix, Multifrutti, Frutti Rossi), senza zuccheri aggiunti, perfetti per idratarsi in modo salutare e leggero.

DAL SAMPLING AL CONTEST
Per il suo debutto al salone del fitness, Yoga propone iniziative pensate per coinvolgere i visitatori e gli appassionati di fitness. Accanto all’assaggio dei prodotti, il pubblico può partecipare ogni giorno al contest 1vs1 con lo Skierg, attrezzo da palestra ispirato allo sci nordico. Installati su entrambi i lati dello stand insieme a due schermi, gli Skierg permettono di dar vita a una challenge, durante la quale sui monitor vengono proiettate le immagini di Yoga Fruit Pro 250 ml e Yoga Zero 500 ml per una sorta di sfida tra le due novità targate Yoga. Al termine della prova, oltre ai succhi in omaggio, i partecipanti riceveranno in regalo una bag ufficiale del marchio storico di Conserve Italia.
Una presenza dinamica che rientra pienamente nello spirito della campagna di comunicazione 2025 caratterizzata dal claim “Quando c’è vita, c’è Yoga”, protagonista anche dell’ultimo spot pubblicitario. Un claim che esprime l’impegno di Yoga nell’accompagnare le persone in ogni momento della loro giornata, anche quelli dedicati alle attività sportive.

LA PARTNERSHIP CON FLUXO E LA MARATONA DELLE DOLOMITI
All’interno della fiera di Rimini, Yoga non è presente solo con il suo stand. Grazie alla collaborazione con Fluxo Movement, il marchio dei succhi di frutta sarà protagonista della terza edizione della Fluxo Sunrise Run 2025 con i suoi prodotti, offerti per la colazione dei coraggiosi runner che all’alba del 31 maggio affronteranno il percorso di andata e ritorno dal Porto di Rimini correndo – o camminando – per 5 o 10 km lungo la spiaggia. Ma a confermare la direzione intrapresa da Yoga verso il mondo dello sport e di chi sceglie con consapevolezza cosa bere prima, dopo e durante l’attività sportiva, c’è anche la partnership con altri importanti eventi sportivi del 2025, come la Maratona delle Dolomiti – in programma il 6 luglio –, dove il marchio sarà presente all’interno del Maratona Village.

A Firenze va in scena Leonexpo, la fiera dedicata all’olio evo ultrapremium

L’appuntamento è al Centro Rogers di Scandicci, alle porte di Firenze, dal 22 al 24 febbraio. Leonexpo 2025 è una fiera dedicata esclusivamente agli oli monovarietali di eccellenza: tre giorni per approcciarsi ai profumi e sapori dell’olio, imparare a riconoscere varietà e territori, scoprire oli che profumano di fiori, di frutta tropicale, pasta di mandorle o rosmarino. Note olfattive impensabili fino a pochi anni fa e che oggi, grazie alle conoscenze della biochimica e alle competenze nel controllo del sistema estrattivo, sono possibili. A selezionare “gli champagne dell’olio” Maria Paola Gabusi (nella foto in basso), Capo Panel del comitato di assaggio Aipol2 riconosciuto dal MISAAF e anima del Leone d’Oro, concorso internazionale dedicato all’olio d’oliva.

Ogni giorno dalle ore 10 sarà possibile incontrare i produttori e acquistare i prodotti presenti. Due i momenti di “assaggi liberi”, dalle 10 alle 11 e dalle 16 alle 18: i buyers saranno invitati a scegliere una bottiglia e assaporarne aroma e gusto nel bicchiere, accompagnati da Maria Paola Gabusi. Dalle 11 alle 12, in una sala apposita, è prevista ogni giorno una degustazione guidata su 6 differenti campioni. Dalla teoria alla pratica: dalle 12 alle 15 l’olio si sposa alla gastronomia, con preparazioni live e formule diverse ogni giorno. Previsti anche alcuni interventi di contenuto tecnico, ogni giorno dalle 15 alle 16. Tra gli ospiti attesi lo chef Andrea Perini, noto per l’attenzione all’olio nell’alta cucina, Alfredo Marasciulo e Matteo Mugelli, grandi tecnici e consulenti in frantoio e Marco Bernini, casaro e affinatore di formaggi, presente nella giornata del lunedì, pensata per chef, personale di sala e cucina, bartender e altri professionisti della filiera gastronomica.

L’ingresso alla manifestazione è libero – sabato e domenica dalle 10 alle 18, lunedì chiusura ore 17 – ma sarà gradita una donazione e con 5 euro sarà possibile acquistare una tote-bag personalizzata: tutto il ricavato sarà devoluto a SeaShepherd, organizzazione attiva per la conservazione della biodiversità marina, e a Survival, movimento mondiale per i diritti e la sopravvivenza dei popoli indigeni.

Galvanina Group si prepara alla fiera PLMA’s

Galvanina Group, società che imbottiglia e commercializza acqua minerale, acqua aromatizzata, bibite biologiche, mixer e tè freddi con il marchio Galvanina, sarà presente con i propri prodotti all’edizione 2023 della fiera PLMA’s “World of Private Label”, che avrà luogo ad Amsterdam il 23-24 maggio prossimi. “La nostra presenza a questa importante manifestazione – commenta Gianluca Privitera, CEO di Galvanina Group – testimonia il potenziale di questa azienda, che in pochi anni è riuscita a entrare in un settore nel quale crediamo fortemente. Abbiamo inoltre tutta l’esperienza e le competenze necessarie per creare e studiare, insieme al cliente, il prodotto di maggior gradimento per il suo target di mercato”. Presso lo stand Galvanina Group (Hall 7 stand 7.Q28) si troverà l’assortimento di soft drinks tradizionali e senza zuccheri aggiunti ottenuti solo da succhi selezionati e frutta italiana e del Mediterraneo, oltre a nuovi prodotti presentati in anteprima. Inoltre, si potrà prendere visione della vasta gamma di confezioni che possono essere realizzate su misura per i clienti.

Punto di riferimento mondiale per il settore del marchio del distributore, la manifestazione è organizzata da PMLA (Private Label Manufacturers Association) che, con più di 4.000 soci, è la più grande associazione dedicata alla promozione del marchio del distributore. A “World of Private Label 2023” saranno presenti operatori di tutte le categorie commerciali: supermercati, ipermercati, discount, drugstore, grandi magazzini, esportatori e importatori. PLMA ha l’obiettivo di mettere in contatto distributori, grossisti e altri professionisti del marchio privato con i produttori. Il marchio del distributore negli ultimi anni è cresciuto in misura esponenziale, arrivando a rappresentare oltre il 30% dei prodotti venduti in Europa.

Galvanina nasce a Rimini agli inizi del ‘900 come attività artigianale grazie alla fonte di acqua, da cui prende il nome. Nel 1928 entra in funzione il primo stabilimento di estrazione e di confezionamento in vetro dell’acqua minerale. Nel corso degli anni, con la nascita degli stabilimenti di San Giuliano (Rimini) e di Apecchio (Pesaro), l’azienda ha diversificato la gamma producendo acqua aromatizzata, bibite biologiche, mixer e tè freddi. Oggi Galvanina produce 162 milioni di bottiglie che esporta in oltre 40 paesi in tutto il mondo. Nel 2019 il fondo di private equity Riverside ha acquistato la maggioranza delle quote di Galvanina, con l’obiettivo di espanderne la presenza sui mercati a livello mondiale.

Amadori partecipa a FierAvicola 2021

Il Gruppo Amadori partecipa all’edizione 2021 di FierAvicola, la manifestazione fieristica internazionale dedicata al settore avicunicolo che debutta da oggi per la prima volta, tornando in presenza, a Rimini (Expo Centre – 7/9 settembre).

Al centro del dibattito promosso dal Gruppo cesenate due temi di grande rilievo per il futuro della filiera avicola, una delle principali risorse del settore agroalimentare italiano: prezzi delle materie prime agricole e innovazione. L’impatto negativo della pandemia da Covid-19 ha provocato un ulteriore incremento dei prezzi di soia e cereali destinati all’industria mangimistica, con pesanti ripercussioni su tutta la filiera e in particolare per gli oltre 6.200 allevamenti presenti sul territorio nazionale.

“L’Italia sconta un pesante deficit di materie prime che ha raggiunto l’allarmante quota del 60%.Serve con urgenza un programma di potenziamento delle produzioni e di stoccaggio delle principali materie prime per la mangimistica, oltre che un piano proteine per l’alimentazione degli animali da allevamento” – evidenzia Francesco Berti, Amministratore Delegato del Gruppo Amadori. Uno scenario complesso che potrebbe minare la solidità di una delle poche filiere agroalimentari autosufficienti a livello nazionale, che sta continuando a investire in innovazione. A tale riguardo, il Gruppo ha previsto un piano di investimenti di 500 milioni di euro in cinque anni destinato proprio ad aumentare i processi di integrazione della filiera, potenziare le produzioni e innovare gli allevamenti con particolare attenzione agli aspetti del benessere animale e della qualificazione sostenibile della filiera integrata. “Per il settore agroalimentare, e in particolare per l’avicolo, è necessario un maggiore impegno verso i soggetti più esposti della filiera, gli allevatori. Nel PNRR, nei piani di sviluppo rurale, ma anche nella semplificazione burocratica serve una svolta decisiva per garantire un futuro a un settore strategico e distintivo”– conclude Berti.

Rispetto al mercato nazionale, gli asset valoriali del Gruppo hanno portato a risultati positivi su tutta la marca confezionata, con una performance in fatturato del +3% in totale e del +5% nel canale moderno,rispetto all’esercizio precedente, con un aumento delle vendite in baseline e minore incidenza promozionale.In questo contesto, la crescente attenzione del consumatore ai temi della salubrità, del benessere animale e della sostenibilità ha fatto registrare un andamento più che positivo delle linee premium a marchio Amadori, come Il Campese, Qualità 10+ e BIO. Una conferma della corretta strategia di lungo periodo adottata dal Gruppo, basata sullo sviluppo di filiere di eccellenza, 100% italiane e certificate. Positivo anche il mercato delle uova,con una domanda in crescita per le uova da allevamenti a terra, biologiche e da allevamenti all’aperto, che per Amadori rappresentano complessivamente quasi il 60%della produzione di filiera.

Durante la tre giorni di FierAvicola, il Gruppo Amadori parteciperà anche al convegno “Il futuro del mondo avicolo tra innovazione e convenienza”, promosso da Gdoweek e Mark Up, che si terrà mercoledì 8 settembre alle ore 15 (Sala B7).  I prodotti Amadori saranno anche protagonisti degli showcooking organizzati da IAL – Scuola Alberghiera e di Ristorazione di Cesenatico, accompagnati dalla selezione di vini curata da AIS Romagna(dal 7 al 9 settembre, area Forum dedicata).

Spazio Amadori a FierAvicola: Padiglione B7-D7 – Stand 7

Venditalia si regala una nuova location e un’immagine rinnovata

VENDITALIA arriva a fieramilano – Rho dal 20 al 23 maggio 2020 – ed oltre alla nuova location, si regala pure una nuova immagine, attualmente disponibile on air attraverso il sito, che nei prossimi mesi anche sarà sulle riviste e siti di settore e non. La parola d’ordine nel pensare al restyling di Venditalia è stata “innovazione nella continuità”. Gli elementi grafici del logo sono una rappresentazione simbolica della touch experience del distributore automatico: un circuito digitale in grado di connettere persone, prodotti, tecnologie. L’immagine è quella di un vettore in cui ogni singolo elemento va in un’unica direzione: avanti, in un mercato in continua evoluzione come la storia di Venditalia. I colori dominanti – una precisa scelta – sono il verde, colore della crescita e del rinnovamento di un settore che sta cambiando pelle e che vive una nuova rinascita; e l’azzurro, il colore della sicurezza e della fiducia. 

La nuova location

VENDITALIA torna dopo il successo del 2018 che ha visto la presenza di oltre 300 espositori provenienti da 22 Paesi distribuiti su 14mila metri quadrati di superficie espositiva. La manifestazione rappresenta la vetrina di tutti i segmenti del settore: dalle tecnologie delle vending machine alla varietà dei prodotti alimentari. Venditalia sarà, per la prima volta, a Fieramilano Rho, una location dove fare business anche grazie ai numerosi servizi a disposizione. Dalla logistica alla ristorazione, dai servizi tecnologici alla funzionalità degli spazi, i visitatori e gli espositori di Venditalia nel 2020 avranno un’accoglienza a cinque stelle.

Il contesto di riferimento del vending

Con un giro d’affari di quasi 4 miliardi di euro (3,94 mld €) e di oltre 12 miliardi di consumazioni complessive, il mercato della distribuzione automatica di cibi e bevande e del caffè porzionato (capsule e cialde) in Italia ha chiuso il 2018 con una crescita del 4,7% rispetto al 2017. È quanto emerge dall’ultimo studio di settore di CONFIDA, realizzato in collaborazione con Accenture. Il caffè rappresenta il prodotto più consumato dell’automatico, con l’86% dei volumi del caldo, che corrispondono a 2,8 miliardi di consumazioni (+1,68 rispetto al 2017). Ma ciò che più colpisce sono i punti di consumo: con ben 12mila macchine installate nel solo 2018, in Italia sono ora 822.175 i distributori installati, un record che oltre a mettere al primo posto l’Italia, seguita da Francia e Germania, pone la Distribuzione Automatica al top tra i canali di distribuzione e vendita al consumatore finale: un numero che batte anche tutti punti di vendita e consumo della GDO messi insieme, per fare un esempio.

La distribuzione automatica rappresenta un’eccellenza del made in Italy – dichiara Ernesto Piloni presidente di Venditalia – i numeri presentati confermano la leadership italiana fra i Paesi europei. Infatti l’Italia è il paese europeo col maggior numero di distributori automatici installati, ce n’è uno ogni 73 abitanti contro una media UE di 1 ogni 190 e il parco macchine è cresciuto di oltre 12 mila macchine nel 2018 (+1,4%). La manifestazione è lo specchio di una realtà che oggi si sta affermando sempre più come la nuova frontiera del retail”.

TUTTOFOOD: si chiude con bilancio positivo la settima edizione

TUTTOFOOD:  anche la settima edizione della manifestazione si conferma hub internazionale e player globale per un settore strategico per l’economia italiana come l’agroalimentare. Che ha visto la partecipazione di 82.551 operatori, 21% dei quali esteri provenienti da 143 Paesi, con 12 new entry (in particolare da America Centrale, Medio Oriente e Nord Africa)  che hanno incontrato i 3.079 brand italiani e internazionali.

I primi 10 Paesi esteri di provenienza sono, in ordine, USA, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Cina, Canada, Benelux, Giappone e Federazione Russa. Importanti e apprezzate le delegazioni dei buyer, anche grazie al fine tuning realizzato con ITA/ICE Agenzia. Sono più di 1.414 giornalisti e 325 blogger italiani ed esteri accreditati.

Grande affluenza anche negli oltre 250 eventi collaterali organizzati in mostra, come quelli dedicati a blockchain, retail  e intelligenza alimentare.

Tra i padiglioni e gli stand gli espositori hanno messo in mostra prodotti della tradizione affiancati alle novità dei superfood, in un contesto caratterizzato dal forte ritorno dell’utilizzo e valorizzazione di materie prime di pregio. Un’edizione, questa, all’insegna del cibo di qualità e dell’innovazione di prodotto, ma anche della salute, della corretta nutrizione e della sostenibilità.

L’appuntamento con l’ottava edizione di TUTTOFOOD è a fieramilano dal 17 al 20 maggio 2021.

Salone Franchising Milano, appuntamento al prossimo 25 ottobre

È iniziato il countdown per l’apertura della 33° edizione del Salone Franchising Milano, che si terrà a Fieramilanocity da giovedì 25 a sabato 27 ottobre 2018. Il Salone propone, oltre al momento espositivo, l’incontro B2B tra le catene commerciali e tutte le persone interessate ad aprire un’attività commerciale in franchising, ed un profilo edutainment che coniuga momenti informativi e formativi a eventi come il Talent Show per la migliore proposta di nuovi concept retail  (https://www.salonefranchisingmilano.com/it/Home).

Saranno presenti più di 200 stand espositivi delle maggiori catene commerciali franchisor (sulle 929 operative in Italia) e si attendono più di 15mila visitatori. Al Salone Franchising Milano (SFM) partecipa tradizionalmente l’intera filiera di un comparto in crescita che fattura annualmente 24,5 miliardi di euro, con 51.600 punti vendita su tutto il territorio nazionale e 10.000 all’estero (dati 2017, Assofranchising).

SFM è organizzato da Campus Fandango Club (player di primo piano nella organizzazione di eventi), in collaborazione con Fiera Milano e in partnership con Confimprese. Vi partecipano tutte le associazioni di settore, come Federfranchising e Assofranchising, partner istituzionali, con il patrocinio di Regione Lombardia.

Le opportunità  del Salone

SFM offre servizi gratuiti di orientamento, formazione e aggiornamento su come fare impresa in franchising: la Franchising School, con decine di workshop quotidiani su come entrare nel commercio in affiliazione; Franchising For You, sportello con esperti che consigliano sui primi passi per aprire una attività o su come ampliarla; Percorsi di Vita, una serie di testimonianze di persone (franchisee) che hanno aperto con successo un negozio o un servizio in franchising.

Al centro della fiera, il grande palco F TALK dove si alterneranno convegni, workshop, show cooking di espositori, analisi sui mercati esteri ed altro ancora.

Qui si terranno le fasi finali del talent show “Re.start-smart up your business” cui partecipano tutti coloro che propongono un progetto di negozio innovativo e vorrebbero che diventasse realtà.

Sarà anche presente un’area “Retail Solution” dedicata ad aziende ed operatori che offrono servizi per franchising e retail: tecnologie avanzate, e-commerce, energia, arredi, consulenze varie.

Auchan Retail pensa locale e aiuta a esportare prodotti made in Italy nel mondo

Buono, sano e locale. Sono le tre parole d’ordine della presenza di Auchan Retail Italia a Cibus, il salone dell’alimentare che si svolge ogni due anni e che si appresta ad aprire alla Fiera di Parma (7-10 maggio). La costola italiana dell’azienda francese, che da noi vanta 19mila collaboratori ed è presente in 19 regioni con gli ipermercati Auchan, i supermercati Simply, i punti vendita di prossimità MyAuchan e i drugstore Lillapois, presenterà nella kermesse emiliana ai buyer di tutto il mondo il proprio impegno nella valorizzazione del made in Italy.

Un progetto ormai decennale, quello di Auchan Retail Italia in questo campo. Già ora la rete di export consente a 160 fornitori italiani di farsi assaggiare in 29 Paesi: quelli più vicini a noi (Francia, Austria, Svizzera, Spagna, Slovenia, Belgio, principato di Monaco, Lussemburgo) ma anche in Russia, in Moldavia, in Cina, a Taiwan, in Malesia, in Giappone, negli Stati Uniti. Questo grazie alla possibilità che l’azienda fornisce alle piccole e medie imprese di essere supportate nella gestione delle pratiche commerciali e doganali, nei rapporti con i clienti e con le catene straniere, nella promozione e nella visibilità del marchio e del prodotto.

Questo ha consentito a prodotti già molto noti, come il Panettone, ma anche a prodotti semisconosciuti fuori dai nostri confini, come i Pizzoccheri della Valtellina, la Sbrisolona, i Savoiardi, di allargare i propri orizzonti trovando mercati impensabili come la Russia, l’Ucraina, l’Ungheria. Sono 1600 le referenze che “emigrano”, tra cui molte specialità regionali.

A Cibus, Auchan Retail Italia creerà un ponte tra i produttori di eccellenze italiane presenti in fiera e buyer provenienti da dodici Paesi. Uno strumento importante è la “private label”, che può agevolare l’export sia nei confronti dei buyer di Auchan Retail nel mondo sia di quelli internazionali che visitano Cibus per far attività di sourcing di prodotti made in Italy. Per questo la linea Passioni di Auchan, dedicata a produzioni tipiche italiane a opera di artigiani del gusto, sarà protagonista dello stand al padiglione 8, posizione 015.

“Il nostro obiettivo – dice Alessandro Montanari, responsabile import-export di Auchan Retail Italia – è stato fin dall’inizio quello di rendere accessibile ai produttori italiani un mercato estero che si conferma molto curioso verso le proposte, anche di nicchia, della tradizione alimentare italiana. I risultati ogni anno sono in crescita: il giro d’affari dell’export nel 2017 ha raggiunto 56 milioni di euro, in aumento del 14% rispetto al 2016, e le migliori performance si registrano in Polonia, in Russia e a Taiwan. È un impegno in linea con la nostra forte volontà di promuovere il buono, sano e locale, diventando veri e propri ambasciatori del made in Italy nel mondo”.

Vini in Gdo, bianchi, bollicine e regionali i preferiti del 2017, 648 milioni di litri acquistati

È il canale principale del vino la Gdo, e con 648 milioni di litri venduti nel 2017 diventa un osservatorio privilegiato sui gusti in evoluzione degli italiani: che nel 2017 hanno privilegiato i vini bianchi fermi e gli spumanti secchie e i vini a denominazione d’origine e regionali. La fotografia la dà la ricerca elaborata per Vinitaly (a Verona, dal 15 al 18 apriledall’istituto di ricerca IRI. Gli italiani hanno acquistato 648 milioni di litri nella Grande distribuzione, per un valore che vede il traguardo dei 2 miliardi di euro (1 miliardo e 849 mila milioni di euro), dati inclusivi dei Discount.

Nelle tabelle gli andamenti delle principali tipologie per regione e tipologia. 

 

 

Tra i vini i cui acquisti crescono a doppia cifra: Grillo (Sicilia), Primitivo (Puglia), Ortrugo (Emilia Romagna), Ribolla (Friuli Venezia Giulia), Valpolicella Ripasso (Veneto), Cortese (Piemonte), Passerina (Marche), Chianti Classico (Toscana), Cannonau (Sardegna), Pecorino (Abruzzo/Marche), Falanghina (Campania). Mentre i campioni assoluti rimangono Lambrusco, Chianti e Montepulciano d’Abruzzo.

Le bottiglie da 0,75 a denominazione d’origine crescono nel 2017 del 2% rispetto all’anno precedente con 280 milioni di litri venduti. Gli spumanti (e champagne) aumentano del 4,9% con 68 milioni di litri. Da notare anche la performance del rosato frizzante che cresce del 3,9%.

Prosegue il trend negativo dei “bottiglioni” (fino a 2 litri) che perdono un ulteriore 2,5%, mentre i brick registrano una flessione dello 0,6%. Ancora di nicchia ma in crescita il formato “bag in box”.

In forte crescita le vendite di vino e spumante biologico che superano i 4 milioni di litri venduti, confermando un percorso che ha ancora ampi margini di crescita.

“Se la quantità di vino acquistato nella Grande Distribuzione è stabile da anni, i consumatori mostrano di apprezzare le novità, accogliendo favorevolmente le proposte delle cantine – spiega Virgilio Romano, Business Insight Director di IRI, coordinatore della ricerca –. I vini a denominazione d’origine vendono 5,5 milioni di litri in più nel 2017, così come crescono bollicine e vini bianchi, inoltre aumentano le tipologie regionali che si fanno apprezzare ogni anno per i tassi di crescita. I Vini emergenti si fanno apprezzare per posizionamenti di prezzo non bassi (oltre la metà superiore a 4 euro) e questo è un aspetto positivo perché dimostra la disponibilità del consumatore a premiare novità e valore. Il successo degli Spumanti ha spinto molte cantine a dedicarsi a questo prodotto, ormai sulla via della destagionalizzazione nella versione Secco. Infine, i prezzi nel 2018 dovranno sostenere una sfida non banale a causa della vendemmia 2017 poco generosa e al conseguente rialzo atteso».

Appuntamento a Vinitaly il 16 aprile alla tavola rotonda di approfondimento sulle vendite di vino nella Gdo, dove sarà presentata la ricerca IRI nella sua completezza,  con un focus sul mercato del vino italiano nei supermercati USA. Il 16 e 17 aprile si terranno gli incontri B2B del Gdo Buyers’ Club.

«La grande distribuzione organizzata si mantiene un canale di vendita molto importante per il mercato italiano – commenta Giovanni Mantovani, Direttore generale di Veronafiere – capace di far emergere nuovi vini e territori e di assecondare nel tempo la richiesta di prodotti di maggiore qualità anche per il consumo quotidiano. Un’evoluzione che Vinitaly sta seguendo negli anni diventando il luogo di analisi e confronto tra gdo e settore enologico e soprattutto proponendo alle cantine espositrici incontri B2B con i buyer delle insegne della distribuzione organizzata. Con l’International Packaging Competition Vinitaly da oltre venti anni promuove la cultura del comunicare con efficacia attraverso l’etichetta e la confezione il valore del prodotto»

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare