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Esordio col botto per MAPIC Italy

“1.000 presenze, in luogo delle 800 originariamente previste da Reed MIDEM (pas mal…), a testimonianza della bontà dell’intuizione di puntare sul Belpaese, con il supporto del CNCC. La ‘nuova piattaforma di business’ si pone l’obiettivo di permettere ‘ai principali attori del settore interessati a investire nel mercato italiano di trovare nuovi partner e sviluppare nuovi contatti’; mentre attraverso le conferenze che si svolgeranno durante la manifestazione i partecipanti potranno avere ‘una panoramica approfondita sullo stato attuale ed esplorare i futuri trend del settore’, come precedentemente evidenziato dallo stesso MAPIC Director (si veda InStore, aprile-maggio 2016, pag. 44): sebbene il primo aspetto sia oggettivamene predominante, rappresentando la cartina di tornasole per valutarne l’effettiva rilevanza”. Questo scrivevamo alla vigilia dell’inaugurazione di MAPIC Italy 2016 (si veda lo Speciale inStore RE distribuito in tale occasione, pag. 19), chiosando la presentazione di Nathalie Depetro.

Missione compiuta, con numeri ancor più significativi: in un clima effervescente, che ha visto il business al centro della scena. La kermesse milanese si è rivelata un autentico successo, ritagliandosi sin d’ora un ruolo da protagonista nel panorama tricolore: una scommessa vinta con lungimirante determinazione dagli organizzatori. Riportiamo di seguito il testo del comunicato stampa diffuso ieri.

“1400 partecipanti registrati provenienti da 35 paesi di cui 402 retailers nazionali e internazionali, hanno preso parte alla prima edizione di MAPIC Italy, tenutosi il 24 e il 25 maggio presso il Superstudio Più di Milano. Un’atmosfera internazionale e positiva, quella che ha caratterizzato il primo MAPIC made in Italy, due giornate intense che hanno fatto di Milano la capitale del retail real estate. Fin dalle prime ore dell’apertura, il Superstudio Più ha accolto i principali key players del settore, intenti a fare business e ragionare sui nuovi trend e progetti. MAPIC Italy, organizzato da Reed MIDEM, è stato un vero acceleratore di business che ha permesso di avere una panoramica completa e specializzata del mercato italiano. Filippo Rean, Director of the Real Estate Division – MIPIM & MAPIC markets, afferma: ‘Il forte entusiasmo che ha riscosso MAPIC Italy è andato al di là delle nostre aspettative. Grazie al sostegno del mercato e del CNCC, abbiamo potuto riunire in questo giorno e mezzo i principali key players del settore e creare una piattaforma di incontri con retailers e investitori nazionali e internazionali’.
‘La presenza dei principali retailers italiani conferma il ritrovato dinamismo del mercato italiano ed è un segno chiaro delle sue potenzialità’ continua Filippo Rean. ‘Il fatto che 402 retailers, provenienti da 35 Paesi, abbiano partecipato a MAPIC Italy è la testimonianza dell’interesse internazionale che l’Italia può suscitare, se stimolato’ afferma Massimo Moretti, Presidente del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali (CNCC) – Associazione Nazionale che riunisce tutti i soggetti privati e pubblici collegati all’industria dei Centri Commerciali, dei Parchi Commerciali e dei Factory Outlets – ‘Abbiamo brand italiani, in particolar modo nel campo della moda e del food, desiderati in tutto il mondo e MAPIC Italy è stata un’opportunità straordinaria per mettere in luce le nostre eccellenze’. Continua Moretti: ‘Abbiamo creato infine una fortissima attenzione sul portafoglio del retail real estate italiano, esistente e in pipeline: MAPIC Italy è stata una vetrina eccezionale per mostrarlo ad investitori già presenti in Italia e ai molti interessati a investire in futuro. L’Italia riserva grandi opportunità e possibilità, le abbiamo mostrate e spiegate.’ Paulo Sarmento, Principal di Meyer Bergam, ha partecipato alla conferenza ‘Investire in Italia: asset dinamici per investitori internazionali’ e durante il suo intervento ha espresso un forte entusiasmo nei confronti del mercato italiano. Sarmento ha affermato: ‘Credo che il mercato del real estate italiano sia uno dei più interessanti d’Europa in questo momento. Diversi investitori internazionali ne sottostimano le potenzialità. In realtà, una lettura più approfondita del mercato e la scelta di partner locali affidabili permette di realizzare operazioni con un eccellente profilo rischio/rendimento. È un mercato ancora piccolo, ma ha un potenziale davvero significativo’. MAPIC Italy è stato un evento speciale a partire dal keynote di presentazione, tenuto da Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, che durante il suo speech ha spiegato perché l’Italia è un Paese speciale per i retailers. Parlando a una sala gremita di gente ha affermato che: ‘ll mio Paese, l’Italia, offre immense opportunità di impresa, sia a gruppi stranieri che agli italiani stessi. Occorre investire sulle nostre vocazioni: bellezza, bontà e creatività’. Le sue parole sono state riprese da Marco Dellapiana, General Manager di Tally Weijl, che durante il suo intervento ha affermato: ‘Vediamo nel mercato italiano, che ha dimostrato in questi anni di gradire la proposta di Tally Weijl, ancora un elevato potenziale inespresso. Ci sono le condizioni per continuare a crescere sia con nuovi punti vendita diretti che partner.’ MAPIC Italy non si esaurisce qui, il prossimo anno si terrà la seconda edizione e presto verrà comunicata la data.” Insomma: ce n’est qu’un début. Ad maiora!

di Enrico Biasi

Mapic debutta a Milano, a conferma del grande sviluppo del settore retail

Mapic ha scelto per la prima volta l’Italia ( Milano dal 24 al 25 maggio 2016) per inaugurare MAPIC ITALY, evento incentrato sul networking e business che consentirà a Retailer ed investitori nazionali e internazionali di avere una panoramica globale del mercato immobiliare commerciale italiano. E dal canto suo il CNCC – Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali – ha deciso di sostenere e supportare, dal primo minuto, il nuovo evento.

L’obiettivo è  quello di innescare un circolo “virtuoso” di mutuo scambio e confronto tra professionisti del settore, per creare proficue relazioni commerciali: i retailer internazionali avranno l’opportunità di scoprire i nuovi concept che si stanno affermando nel mercato italiano e quelli che offrono maggiori opportunità di sviluppo del business; gli investitori internazionali potranno esplorare e valutare le migliori opportunità di investimento presenti in Italia; mentre i retailer già presenti in Italia avranno la possibilità di consolidare la presenza sul territorio e confrontarsi con i più noti player del settore sulle opportunità che il mercato può offrire.

Mapic, sta offrendo grandi opportunità di sviluppo commerciale sia per i brand nazionale che internazionali, commenta Massimo Moretti Presidente CNCC Italia.

“Siamo orgogliosi di aver contribuito a portare in Italia una formula vincente che altrimenti sarebbe andata in altri sedi europee. In un giorno e mezzo chiunque, investitori e retailers italiani e stranieri, potranno avere una visione completa del mercato italiano retail real estate. Un efficace deal making event che certamente aiuterà ad arricchire in quantità e qualità di nuove presenze il mercato Italiano.”

 

Il viaggio di Pam Panorama nel mondo bio approda a “Fa’ la Cosa giusta!”

Continua il viaggio di Pam Panorama nel mondo di salute e benessere, e approda questo week-end a Milano a Fa’ la Cosa Giusta! la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili che si terrà dal 18 al 20 marzo, dove i prodotti della linea Pam Panorama Bio saranno i protagonisti di cooking show e delle proposte del Bistrot Funny Vegan, la rivista italiana dedicata all’alimentazione vegana. Una selezione dei prodotti di gastronomia vegetale della linea Bio Pam Panorama sarà perciò al centro dei cooking show dello chef stellato Simone Salvini e della blogger vegana Giulia Giunta, del Blog La mia Cucina Vegetale, che li utilizzeranno per la realizzazione delle loro ricette.
La partecipazione della catena a Fa’ la Cosa Giusta! dimostra che l’avanzata del segmento benessere e vegan non è più un mercato di nicchia, ma coinvolge anche le catene generaliste come Pam Panorama, tra le prime insegne italiane a creare una linea private label dedicata ai vegetariani. E la recente apertura a Roma del primo Pam Panorama Bioshop, lo spazio dedicato agli amanti del mondo bio, sottolinea l’impegno di Pam Panorama in questo settore.

 

Pam ritorna a scuola con l’educazione alimentare

L’impegno dell’insegna per la corretta alimentazione proseguirà nei prossimi mesi anche con altri appuntamenti diretti al grande pubblico, fra cui una campagna di digital PR a cui parteciperanno alcune tra le top food blogger del panorama nazionale. Inoltre è stata avviata la seconda edizione di Nutri Il Sapere, il progetto di educazione alimentare sul mondo dei prodotti freschi e biologici che coinvolgerà gli studenti delle scuole primarie italiane direttamente nei punti vendita delle due insegne.

TuttoFood e Fruit Innovation, binomio vincente, insieme a Berlino

Tuttofood e Fruit Innovation: ecco i marchi con cui Fiera Milano, con la partecipata Ipack Ima, si è presentata alla ribalta di Fruit Logistica (3-5 febbraio) a Berlino.  In occasione del principale Salone dell’ortofrutta a livello mondiale, Fiera Milano ha organizzato per l’occasione un evento all’Ambasciata d’Italia.

L’evento ha visto la presenza e la fattiva collaborazione di Confagricoltura e dell’Associazione “Italian Sounding”, rappresentata dalle Camere di Commercio Italiane in Germania.

Dopo il saluto dell’ambasciatore d’Italia a Berlino Pietro Benassi, Domenico Lunghi, Exhibition Director Food & Tech di Fiera Milano e amministratore delegato di Ipack-Ima, in un welcome speech alla filiera agroalimentare italiana, ha illustrato in particolare il nuovo progetto di Fruit Innovation, orientato a cogliere in pieno le sinergie con il settore alimentare, rimarcando il passaggio dell’ortofrutta da prodotto agricolo – e quindi commodity – a specialty, prodotto valorizzato da una qualità complessiva, anche in termini di servizio.

“Conosciamo le esigenze del settore ortofrutticolo italiano – ha affermato Lunghi -, le abbiamo verificate durante le recenti convocazioni della cabina di regia di Fruit Innovation presieduta da Francesco Pugliese. Ne stiamo facendo tesoro. In particolare, Milano si candida ad ospitare la fiera unica dell’ortofrutta in Italia in contemporanea con Tuttofood, che è il terzo evento internazionale in Europa per il comparto agroalimentare e in questa direzione abbiamo lavorato anche negli ultimi mesi”.

All’evento di Berlino erano presenti presenti, tra i numerosi e qualificati invitati italiani e stranieri, il presidente di Confagricoltura Mario Guidi e, per il Parlamento Europeo, l’on. Paolo De Castro, incaricato da Bruxelles a coordinare la trattativa USA-UE sul commercio Ttip. Tra gli interventi, anche quelli dell’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia Giovanni Fava e del presidente dell’Associazione Italian Sounding, Giandomenico Consalvo (l’associazione è impegnata a tutelare l’autenticità dei prodotti made in Italy).

Il settore food italiano vale, al consumo, 150 miliardi di euro ed è la seconda voce dell’economia nazionale dopo il settore meccanicoL’ortofrutta è una componente fondamentale del sistema agroalimentare nazionale: vale 11 miliardi di euro in quanto a produzione lorda vendibile, pari al 25% della PLV agricola, per una produzione pari a 25 milioni di tonnellate; comprende 462.500 aziende produttrici su quasi un milione di ettari coltivati. La tendenza che accomuna food e ortofrutta è caratterizzata sempre più dalla valorizzazione dei prodotti biologici, salutistici, etnici, pronti da consumare. E su questo Milano porrà particolare attenzione nell’abbinata Tuttofood – Fruit Innovation, grazie anche alla presenza contemporanea in quartiere del progetto Spazio Nutrizione, la nuova iniziativa in JV tra Fiera Milano e Akesios, che presenta un programma di convegni e corsi ECM realizzati con autorevoli Società medico-scientifiche e frequentati da medici, nutrizionisti, dietisti, operatori del benessere e farmacisti che incontreranno anche le imprese agroalimentare presenti in fiera.

TUTTOFOOD: il pensiero corre al 2017. Ed è già successo

TUTTOFOOD 2017:  a un anno e mezzo dalla prossima edizione si riconfermano i numerosi grandi nomi del settore, delle principali regioni produttive italiane, nonché di rilevanti associazioni dell’agroalimentare oltre che di aziende e collettive internazionali.

A oggi, infatti, è già stato prenotato oltre un terzo della superficie espositiva occupata nel 2015, una situazione identica a quella raggiunta a pari data della passata edizione. E questo, è bene sottolinearlo,  pur non essendoci più la concomitanza con EXPO: è dunque evidente il ruolo centrale assunto nel panorama europeo dalla rassegna milanese. In aumento, inoltre, la partecipazione di produttori internazionali, che – anche grazie all’Expo – associano ormai il food a Milano.

Una crescita costante che pone TUTTOFOOD in prima linea nella strategia del Gruppo Fiera Milano, che punta in maniera sempre più decisa a rafforzare la leadership delle manifestazioni direttamente organizzate con elevato potenziale di crescita, aumentando la penetrazione dei settori presidiati e la crescita internazionale.

La strategia riceverà nuova linfa anche dall’aumento di capitale che Fiera Milano Spa ha offerto in opzione agli azionisti per un controvalore di 66,8 milioni di euro, che consentiranno di ampliare i progetti di incoming buyer, comunicazione all’estero, workshop ed eventi e che incrementeranno l’affluenza di qualificati visitatori, in particolare internazionali.

“I primi riscontri di questo 2016 – sottolinea Corrado Peraboni, Amministratore Delegato di Fiera Milanoci confermano che TUTTOFOOD ha saputo valorizzare al meglio il volano di EXPO in un’ottica a lungo termine. Le nuove risorse provenienti dall’aumento di capitale ci permettono di rafforzare ulteriormente le azioni dirette alla crescita dell’internazionalizzazione del nostro business, valorizzando l’appeal del Made in Italy.”

“Nel nostro portafoglio – ha concluso Peraboni – spiccano appuntamenti leader in settori dove l’Italia è il riferimento mondiale. La crescente internazionalizzazione è per noi un passaggio indispensabile per contribuire anche nei prossimi decenni all’ulteriore sviluppo del sistema fieristico e dell’intera economia”.

L’edizione 2017

L’adesione delle aziende al progetto TUTTOFOOD è da collegare anche alle molte novità dell’edizione 2017, che vedrà l’inserimento di due nuovi settori merceologici, con lo sviluppo della presenza nel comparto ortofrutticolo, avviata nel 2015 con la prima edizione di Fruit Innovation, e che completerà la manifestazione con i prodotti della filiera; e con l’altra grande première TUTTOHEALTH / Spazio Nutrizione. Grazie all’accordo siglato tra Fiera Milano e Akesios, società specializzata nell’organizzazione di convegni e congressi medico-scientifici, TUTTOFOOD 2017 si arricchirà infatti, oltre che di un’area espositiva dedicata, di un programma di convegni che si fa momento di conoscenza e condivisione coinvolgendo nuove figure come medici, nutrizionisti, dietisti, operatori del benessere, personal trainer e dei farmacisti grazie a un’agenda di grande rigore scientifico. Partnership che rafforza il ruolo di TUTTOFOOD come centro nevralgico internazionale per il dibatto su nutrizione e salute, oltre che insostituibile piattaforma di business.

Nell’ambito dei settori tradizionali, sta raccogliendo molto consenso PASTA ITALIA, che nasce dalla partnership di Fiera Milano con AIDEPI, Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane, che ha scelto TUTTOFOOD come manifestazione di riferimento per promuovere a livello internazionale il valore della pasta nella dieta mediterranea.

In crescita anche le adesioni a tutti gli altri settori di TUTTOFOOD: dalle imprese del lattiero-caseario al grocery, dal settore oleario – con la grande riconferma di Unaprol – a quello del green, dal settore carne e salumi – con la riconferma grazie ad ASSICA dei principali attori italiani del comparto – al dolciario grazie ancora alla partnership con AIDEPI, all’ittico, al beverage.

E un nuovo progetto garantirà la crescita di TUTTOFROZEN, l’area riservata al surgelato, sviluppata insieme ad UNAS, per presentare una modalità di conservare gli alimenti che coniuga la freschezza e la naturalità con la comodità, sempre più richiesta dagli stili di vita dei consumatori.

Novità della prossima edizione è anche il road show internazionale di TUTTOFOOD, organizzato in collaborazione con ITA-Ice, che con diverse tappe toccherà Europa ed Extra Europa nel 2016 e 2017.

Evoluzione costante: ecco il segreto che ha portato TUTTOFOOD, in sole 5 edizioni, alla terza posizione tra le fiere agroalimentari B2B in Europa e di gran lunga al primo posto in Italia. Un primato fatto dalla qualità del business prima ancora che dai (grandi) numeri. Lo conferma anche il parere degli operatori, praticamente all’unanimità: ben il 94% degli espositori è soddisfatto della qualità dei visitatori allo stand, l’88% dell’affluenza e l’86% dei contatti generati.

Gluten Free Expo, la nicchia del senza glutine si espande

 

È solo alla quarta edizione, ma il cammino di Glute Free Expo, il salone internazionale del mercato e dei prodotti senza glutine, ha innestato la quarta e si appresta a vivere, dal 14 al 17 novembre a Rimini, un’edizione particolarmente scintillante, con un ricco corredo di eventi collaterali: 60 showcooking e 30 tra workshop e conferenze.

Il passaggio dalla piccola manifestazione con aziende espositrici operanti nel mercato degli alimenti detoterapeutici al salone di prodotti alimentari senza glutine è la cartina al tornasole di un settore che in questi ultimi anni è decisamente esploso, con l’ingresso della grande distribuzione e dell’industria alimentare . «Non essere dedicati solo alla “malattia” è un cocetto che abbiamo avuto in mente fin dall’inizio», dice Juri Piceni, direttore di Gluten Free Expo. E a riprova del ruolo che la manifestazione si è scavata è giunto il patrocinio del Ministero dello Sviluppo economico (non di quello della Sanità).

Il mondo del gluten free è in fermento. Secondo la ricerca sul comparto commissionata a Grs-Ricerca e Strategia, su 206 aziende attive nel gluten free, il 63% ha registrato nell’ultimo anno un fatturato in crescita e il 69% prevede che anche quest’anno crescerà. Un quadro positivo che per il 73% dei rispondenti proseguirà anche nei prossimi anni, tanto che il 42% ha assunto personale (grazie anche al Jobs Act).

La parola magica è per tutti “libera vendita”. È qui che il mercato cresce per il 48% delle aziende ed è qui che sono attesi i maggiori sviluppi, tanto che vi è chi sta investendo in nuove linee di produzione e addirittura in nuovi stabilimenti. Il motivo delle previsioni favorevoli, al di là della domanda in crescita, è che dal prossimo luglio entrerà in vigore il regolamento UE 609/2013 con le nuove norme sull’etichettatura. La novità sostanziale è l’abrogazione della dicitura “prodotto dietetico”, che ha costituito, negli anni, una sorta di salvacondotto per i prodotti senza glutine sia in termini di canale sia in termini di prezzi. E quindi ci si attende un ulteriore slancio.

Un provvedimento che mira a far chiarezza nei confronti dei consumatori. I prodotti deglutinizzati potranno riportare la dicitura aggiuntiva “specificamente formulato per persone intolleranti al glutine” ovvero “specificamente formulato per celiaci”, mentre i prodotti naturalmente privi di glutine oltre alla dicitura “senza glutine” possono riportare anche “adatto alle persone intolleranti al glutine” o “adattato ai celiaci”. Infine, la dicitura “senza glutine” non può essere impiegata per prodotti nei quali l’assenza dell’allergene è scontata.

Ucima e Fiera Milano insieme per una Ipack-Ima più forte

Riccardo Cavanna, Presidente Ipack-Ima Srl e Vicepresidente Ucima

Nuova vita per una manifestazione di successo come Ipack-Ima. È quella che si annuncia con la creazione della nuova società Ipack-Ima srl tra Fiera Milano Spa e Ucima (rispettivamente con il 49% e con il 51% delle quote), che sta già lavorando per l’edizione di maggio 2018.

È una buona notizia per il sistema industriale e fieristico italiano perché dopo la rottura con l’associazione dei produttori di macchine per imballaggio (Ucima), dopo dieci anni si ricostituisce una alleanza che cambia la prospettiva per l’intero settore: «Si sana un divorzio storico e il nostro obiettivo è quello di dare a Ipack-Ima un maggiore respiro internazionale», ha affermato davanti ai giornalisti il presidente di Ucima Giuseppe Lesce. Gli ha fatto eco l’amministratore delegato di Fiera Milano: «A grande eccellenza produttiva deve corrispondere una grande eccellenza fieristica».

L’ultima edizione di Ipack-Ima svoltasi a maggio è stata visitata da 79.667 operatori, di cui il 28% internazionali. Ed è partendo da questi dati che la nuova società, presieduta da Riccardo Cavanna, che è anche vicepresidente Ucima, si è già messa al lavoro: «Con il team di Ipack-Ima, il team dell’associazione e gli imprenditori – ha affermato – faremo prima un lavoro di ascolto dei visitatori e dei clienti espositori, per dare sostanza alla nostra idea di una fiera differente, che faccia leva sulla customer experience e sull’innovazione in tutti i sensi. Abbiamo un’idea di fiera allargata che duri non solo i quattro giorni di manifestazione ma che abbia un prima e un dopo e che coinvolga le nove business community che sono il cuore di Ipack-Ima. Tutto ciò che faremo, in ogni caso, dovrà avere il consenso degli imprenditori del settore e possiamo contare sulla rete internazionale di agenti di vendita di cui dispone Fiera Milano».

Per fvorire e accrescere le sinergie tra le manifestazioni del settore food di Fiera Milano, a guidare la nuova società come amministratore delegato è Domenico Lunghi, direttore fiere Food e Food Tech di Fiera Milano.

Osservatorio Marca del Distributore: 2015 anno di transizione. Nuovo slancio dal 2016

A tre mesi da Marca Bologna, il Salone internazionale di prodotti a marca del distributore in programma i 13 e 14 gennaio prossimo, si registrano tre nuove significative adesioni: Carrefour, Iper e Metro saranno presenti per la prima volta alla manifestazione organizzata da Bologna Fiere in collaborazione con Adm, portando a 21 le insegne presenti all’evento (Auchan, Carrefour, Conad, Coop, Coralis, Consorzio Distribuzione, Crai, Despar, Dico, Iper, Italy Discount, Marr, Metro, Selex, Sigma, Simply, Sisa, Risparmio Casa, TuoDì, Unes, Vègè).

Attualmente la quota di mercato per questi prodotti è del 18,2%, in linea con il 2014, secondo Adem Lab dell’Università di Parma, che con l’Osservatorio sulla Marca del Distributore da anni monitora il mercato.

Ma si prevede un nuovo slancio a partire dal 2016.

«Il 2015 si può definire un anno di transizione per gran parte delle Insegne della Distribuzione Moderna operanti in Italia per quanto attiene il prodotto a marchio», è il commento di Guido Cristini, docente all’Università di Parma e coordinatore scientifico dell’Osservatorio sulla Marca del Distributore. «Infatti, dai dati raccolti dal nostro Osservatorio, si rileva come una parte dei distributori abbia proprio nel corso di quest’anno promosso delle nuove strategie di rilancio che verranno in larga misura implementate nel corso del 2016. Alla luce di questa situazione, è ragionevole attendersi un cambiamento di rotta per quanto riguarda la quota di mercato della MDD che, dopo due anni di sostanziale stasi, potrebbe riprendere lo sviluppo in linea con quanto avvenuto nel corso dell’ultimo decennio. Lo sviluppo della quota sarà trainata non solo dalla marca del distributore ‘standard’,  ma ragionevolmente dai segmenti di MDD premium, con l’allargamento dell’assortimento sia nelle categorie già presidiate, che anche con l’entrata in nuovi segmenti di mercato – ad esempio i free from, il biologico e le linee per bambini – in grado di rispondere ai nuovi fabbisogni del consumatore finale».

L’Osservatorio stima inoltre che le imprese copacker attive in Italia siano circa 1.400, per la gran parte costituite da PMI: il 90% evidenzia, infatti, un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro.

 

Salone del Franchising: duecento proposte per il futuro del retail

Si spengono oggi i riflettori sul Salone del Franchising, con il convegno dedicato all’internazionaliszzazione con gli ospiti dei Paesi Focus: Cina, Emirati Arabi Uniti, Turchia.

Gli oltre 200 stand delle aziende franchisor (in Italia sono operative in tutto 940 aziende) sono stati visitati nei primi 3 giorni del Salone Franchising (contiguo e sinergico ad Host, la fiera dell’ospitalità) da migliaia di persone che vogliono divenire imprenditori in proprio: giovani, commercianti che vogliono diversificare la propria attività, investitori interessati alla affiliazione di gruppi di negozi, manager espulsi dal mondo del lavoro, e naturalmente molte donne, alle quali è stato dedicato il convegno “Donne e Franchising” organizzato da Federfranchising e Impresa Donne Confesercenti in collaborazione con il portale BeTheBoss.it.

Ma il franchising è un moltiplicatore di idee e per identificarle il futurologo Thomas Bialas di CoMoDo ha curato l’ideazione e la progettazione di uno spazio/installazione sul futuro del retail.

«Nei prossimi cinque anni – afferma Bialas – il 30% dei retailer è destinato a scomparire nel mondo occidentale se non è capace di superare la crisi di identità che sta vivendo per ripesarsi completamente. E la notizia è che per far questo non c’è bisogno di seguire dei trend. Anzi meno trend ci occupano la testa più ci sarà futuro. Occorre tornare ai veri contenuti, che abbiamo sintetizzato nella nostra installazione in otto parole chiave tutte anticipate dal segno più: lungimiranza, magia, giocosità, purezza, rottura, senso, intelligenza, roger (nel senso di Federer, come eponimo di chi gioca d’anticipo)».

Presentata Biofach, la fiera mondiale del biologico

Bio Lebensmittel, Schwerpunkt deutscher Handel

Alla vigilia dell’Organic Week di Expo (da oggi a sabato, organizzato dalle fiere Biofach, Vivaness, Sana e Cosmoprof), la Fiera di Norimberga ha presentato alla stampa la prossima edizione di Biofach, l’appuntamento più importante a livello mondiale per il mondo del biologico (10-13 febbraio 2016), con i suoi 2344 espositori di 74 Paesi e i 44.624 visitatori.

IMG_2570Un appuntamento che negli anni ha mantenuto il profilo professionale tanto che la neo-responsabile della manifestazione Danila Brunner ci tiene a ricordare che più che una fiera di business, che ha cavalcato il trend in ascesa dei consumi di biologico, la manifestazione ha un valore politico e ha il patrocinio dell’organizzazione internazionale Ifoam (International foundation for organic agriculture) e del’associozione tedesca Bölw. A Biofach l’Italia rappresenta il secondo paese espositore alle spalle della Germania e la manifestazione, afferma Barbara Böck della Fiera di Norimberga, «è un’ottima piattaforma per portare la cultura del cibo italiano biologico nel mondo». L’Italia è il sesto Paese al mondo per superficie coltivata a biologico con 1,32 milioni di ettari.

Il biologico è un settore in costante crescita: proprio l’Ifoam stima che il fatturato globale realizzato con i prodotti biologici ammontava alla fine del 2013 a 72 miliardi di dollari Usa, con una crscita del 55% rispetto a 5 anni prima. Ma nel 2014 le previsioni parlano di un avicinamento alla soglia degli 80 miliardi di dollari. Crescita che si registra un po’ dovunque. In Germania il mercato è aumentato del 4,8% per un fatturato salito da 7,55 a 9,91 miliardi di euro, con la metà del fatturato realizzato nella Gdo; negli Stati Uniti il mercato bio vale 35,9 miliardi di dollari, con una quota sul fatturato alimentare è del 5%; in Francia con 5 miliardi di euro la crescita è del 10%: il trend è lo stesso negli altri Paesi. In Italia, secondo gli ultimi dati di Anabio, l’aumento del fatturato è stato del 17,3% raggiungendo i 3 miliardi di euro. «È un comparto strategico destinato a crescere, insieme all’attenzione per la qualità», commenta l’amministratore delgato di Conad Francesco Pugliese.

Tuttavia la quota di mercato è ancora bassa: solo l’1% degli alimenti prodotti nel mondo è di provenienza biologica, ponendo il movimento biologico di fronte al divario tra crescita e la strada da percorrere per imprimere una scolta nell’alimentazione o, in altri termini, per fare uscire il biologico da una nicchia per farlo diventare un approccio generalizzato alla sostenibilità a livello globale.

Ed è proprio questo il tema al centro del convegno “Organic 3.0- More bio”: quali forme e quali modalità dovranno avere il quadro politico e quello legislativo per attuare una trasformazione biologica e fare diventare il biologico un modello del futuro per l’agricoltura e l’alimentazione.

«L’odierna agricoltura industriale – afferma il direttore dell’Ifoam Markus Arbenz – non è in grado di sfamare il mondo e crea enormi problemi per il futuro. È per questo motivo che c’è bisogno di percorrere un’alra via, na via sostenibile. L’agricoltura biologica, insieme ad altre iniziative, ha contribuito moltissimo a trovare soluzioni sulla base di esperienze consolidate. La realtà, tuttavia, è che prima bisogna imporre a livello politico una strategia di agricoltura sostenibile perché questa tocca gli interessi economici delle cerchie di maggiore influenza, come l’agroindustria».

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