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TUTTOFOOD: il pensiero corre al 2017. Ed è già successo

TUTTOFOOD 2017:  a un anno e mezzo dalla prossima edizione si riconfermano i numerosi grandi nomi del settore, delle principali regioni produttive italiane, nonché di rilevanti associazioni dell’agroalimentare oltre che di aziende e collettive internazionali.

A oggi, infatti, è già stato prenotato oltre un terzo della superficie espositiva occupata nel 2015, una situazione identica a quella raggiunta a pari data della passata edizione. E questo, è bene sottolinearlo,  pur non essendoci più la concomitanza con EXPO: è dunque evidente il ruolo centrale assunto nel panorama europeo dalla rassegna milanese. In aumento, inoltre, la partecipazione di produttori internazionali, che – anche grazie all’Expo – associano ormai il food a Milano.

Una crescita costante che pone TUTTOFOOD in prima linea nella strategia del Gruppo Fiera Milano, che punta in maniera sempre più decisa a rafforzare la leadership delle manifestazioni direttamente organizzate con elevato potenziale di crescita, aumentando la penetrazione dei settori presidiati e la crescita internazionale.

La strategia riceverà nuova linfa anche dall’aumento di capitale che Fiera Milano Spa ha offerto in opzione agli azionisti per un controvalore di 66,8 milioni di euro, che consentiranno di ampliare i progetti di incoming buyer, comunicazione all’estero, workshop ed eventi e che incrementeranno l’affluenza di qualificati visitatori, in particolare internazionali.

“I primi riscontri di questo 2016 – sottolinea Corrado Peraboni, Amministratore Delegato di Fiera Milanoci confermano che TUTTOFOOD ha saputo valorizzare al meglio il volano di EXPO in un’ottica a lungo termine. Le nuove risorse provenienti dall’aumento di capitale ci permettono di rafforzare ulteriormente le azioni dirette alla crescita dell’internazionalizzazione del nostro business, valorizzando l’appeal del Made in Italy.”

“Nel nostro portafoglio – ha concluso Peraboni – spiccano appuntamenti leader in settori dove l’Italia è il riferimento mondiale. La crescente internazionalizzazione è per noi un passaggio indispensabile per contribuire anche nei prossimi decenni all’ulteriore sviluppo del sistema fieristico e dell’intera economia”.

L’edizione 2017

L’adesione delle aziende al progetto TUTTOFOOD è da collegare anche alle molte novità dell’edizione 2017, che vedrà l’inserimento di due nuovi settori merceologici, con lo sviluppo della presenza nel comparto ortofrutticolo, avviata nel 2015 con la prima edizione di Fruit Innovation, e che completerà la manifestazione con i prodotti della filiera; e con l’altra grande première TUTTOHEALTH / Spazio Nutrizione. Grazie all’accordo siglato tra Fiera Milano e Akesios, società specializzata nell’organizzazione di convegni e congressi medico-scientifici, TUTTOFOOD 2017 si arricchirà infatti, oltre che di un’area espositiva dedicata, di un programma di convegni che si fa momento di conoscenza e condivisione coinvolgendo nuove figure come medici, nutrizionisti, dietisti, operatori del benessere, personal trainer e dei farmacisti grazie a un’agenda di grande rigore scientifico. Partnership che rafforza il ruolo di TUTTOFOOD come centro nevralgico internazionale per il dibatto su nutrizione e salute, oltre che insostituibile piattaforma di business.

Nell’ambito dei settori tradizionali, sta raccogliendo molto consenso PASTA ITALIA, che nasce dalla partnership di Fiera Milano con AIDEPI, Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane, che ha scelto TUTTOFOOD come manifestazione di riferimento per promuovere a livello internazionale il valore della pasta nella dieta mediterranea.

In crescita anche le adesioni a tutti gli altri settori di TUTTOFOOD: dalle imprese del lattiero-caseario al grocery, dal settore oleario – con la grande riconferma di Unaprol – a quello del green, dal settore carne e salumi – con la riconferma grazie ad ASSICA dei principali attori italiani del comparto – al dolciario grazie ancora alla partnership con AIDEPI, all’ittico, al beverage.

E un nuovo progetto garantirà la crescita di TUTTOFROZEN, l’area riservata al surgelato, sviluppata insieme ad UNAS, per presentare una modalità di conservare gli alimenti che coniuga la freschezza e la naturalità con la comodità, sempre più richiesta dagli stili di vita dei consumatori.

Novità della prossima edizione è anche il road show internazionale di TUTTOFOOD, organizzato in collaborazione con ITA-Ice, che con diverse tappe toccherà Europa ed Extra Europa nel 2016 e 2017.

Evoluzione costante: ecco il segreto che ha portato TUTTOFOOD, in sole 5 edizioni, alla terza posizione tra le fiere agroalimentari B2B in Europa e di gran lunga al primo posto in Italia. Un primato fatto dalla qualità del business prima ancora che dai (grandi) numeri. Lo conferma anche il parere degli operatori, praticamente all’unanimità: ben il 94% degli espositori è soddisfatto della qualità dei visitatori allo stand, l’88% dell’affluenza e l’86% dei contatti generati.

Gluten Free Expo, la nicchia del senza glutine si espande

 

È solo alla quarta edizione, ma il cammino di Glute Free Expo, il salone internazionale del mercato e dei prodotti senza glutine, ha innestato la quarta e si appresta a vivere, dal 14 al 17 novembre a Rimini, un’edizione particolarmente scintillante, con un ricco corredo di eventi collaterali: 60 showcooking e 30 tra workshop e conferenze.

Il passaggio dalla piccola manifestazione con aziende espositrici operanti nel mercato degli alimenti detoterapeutici al salone di prodotti alimentari senza glutine è la cartina al tornasole di un settore che in questi ultimi anni è decisamente esploso, con l’ingresso della grande distribuzione e dell’industria alimentare . «Non essere dedicati solo alla “malattia” è un cocetto che abbiamo avuto in mente fin dall’inizio», dice Juri Piceni, direttore di Gluten Free Expo. E a riprova del ruolo che la manifestazione si è scavata è giunto il patrocinio del Ministero dello Sviluppo economico (non di quello della Sanità).

Il mondo del gluten free è in fermento. Secondo la ricerca sul comparto commissionata a Grs-Ricerca e Strategia, su 206 aziende attive nel gluten free, il 63% ha registrato nell’ultimo anno un fatturato in crescita e il 69% prevede che anche quest’anno crescerà. Un quadro positivo che per il 73% dei rispondenti proseguirà anche nei prossimi anni, tanto che il 42% ha assunto personale (grazie anche al Jobs Act).

La parola magica è per tutti “libera vendita”. È qui che il mercato cresce per il 48% delle aziende ed è qui che sono attesi i maggiori sviluppi, tanto che vi è chi sta investendo in nuove linee di produzione e addirittura in nuovi stabilimenti. Il motivo delle previsioni favorevoli, al di là della domanda in crescita, è che dal prossimo luglio entrerà in vigore il regolamento UE 609/2013 con le nuove norme sull’etichettatura. La novità sostanziale è l’abrogazione della dicitura “prodotto dietetico”, che ha costituito, negli anni, una sorta di salvacondotto per i prodotti senza glutine sia in termini di canale sia in termini di prezzi. E quindi ci si attende un ulteriore slancio.

Un provvedimento che mira a far chiarezza nei confronti dei consumatori. I prodotti deglutinizzati potranno riportare la dicitura aggiuntiva “specificamente formulato per persone intolleranti al glutine” ovvero “specificamente formulato per celiaci”, mentre i prodotti naturalmente privi di glutine oltre alla dicitura “senza glutine” possono riportare anche “adatto alle persone intolleranti al glutine” o “adattato ai celiaci”. Infine, la dicitura “senza glutine” non può essere impiegata per prodotti nei quali l’assenza dell’allergene è scontata.

Ucima e Fiera Milano insieme per una Ipack-Ima più forte

Riccardo Cavanna, Presidente Ipack-Ima Srl e Vicepresidente Ucima

Nuova vita per una manifestazione di successo come Ipack-Ima. È quella che si annuncia con la creazione della nuova società Ipack-Ima srl tra Fiera Milano Spa e Ucima (rispettivamente con il 49% e con il 51% delle quote), che sta già lavorando per l’edizione di maggio 2018.

È una buona notizia per il sistema industriale e fieristico italiano perché dopo la rottura con l’associazione dei produttori di macchine per imballaggio (Ucima), dopo dieci anni si ricostituisce una alleanza che cambia la prospettiva per l’intero settore: «Si sana un divorzio storico e il nostro obiettivo è quello di dare a Ipack-Ima un maggiore respiro internazionale», ha affermato davanti ai giornalisti il presidente di Ucima Giuseppe Lesce. Gli ha fatto eco l’amministratore delegato di Fiera Milano: «A grande eccellenza produttiva deve corrispondere una grande eccellenza fieristica».

L’ultima edizione di Ipack-Ima svoltasi a maggio è stata visitata da 79.667 operatori, di cui il 28% internazionali. Ed è partendo da questi dati che la nuova società, presieduta da Riccardo Cavanna, che è anche vicepresidente Ucima, si è già messa al lavoro: «Con il team di Ipack-Ima, il team dell’associazione e gli imprenditori – ha affermato – faremo prima un lavoro di ascolto dei visitatori e dei clienti espositori, per dare sostanza alla nostra idea di una fiera differente, che faccia leva sulla customer experience e sull’innovazione in tutti i sensi. Abbiamo un’idea di fiera allargata che duri non solo i quattro giorni di manifestazione ma che abbia un prima e un dopo e che coinvolga le nove business community che sono il cuore di Ipack-Ima. Tutto ciò che faremo, in ogni caso, dovrà avere il consenso degli imprenditori del settore e possiamo contare sulla rete internazionale di agenti di vendita di cui dispone Fiera Milano».

Per fvorire e accrescere le sinergie tra le manifestazioni del settore food di Fiera Milano, a guidare la nuova società come amministratore delegato è Domenico Lunghi, direttore fiere Food e Food Tech di Fiera Milano.

Osservatorio Marca del Distributore: 2015 anno di transizione. Nuovo slancio dal 2016

A tre mesi da Marca Bologna, il Salone internazionale di prodotti a marca del distributore in programma i 13 e 14 gennaio prossimo, si registrano tre nuove significative adesioni: Carrefour, Iper e Metro saranno presenti per la prima volta alla manifestazione organizzata da Bologna Fiere in collaborazione con Adm, portando a 21 le insegne presenti all’evento (Auchan, Carrefour, Conad, Coop, Coralis, Consorzio Distribuzione, Crai, Despar, Dico, Iper, Italy Discount, Marr, Metro, Selex, Sigma, Simply, Sisa, Risparmio Casa, TuoDì, Unes, Vègè).

Attualmente la quota di mercato per questi prodotti è del 18,2%, in linea con il 2014, secondo Adem Lab dell’Università di Parma, che con l’Osservatorio sulla Marca del Distributore da anni monitora il mercato.

Ma si prevede un nuovo slancio a partire dal 2016.

«Il 2015 si può definire un anno di transizione per gran parte delle Insegne della Distribuzione Moderna operanti in Italia per quanto attiene il prodotto a marchio», è il commento di Guido Cristini, docente all’Università di Parma e coordinatore scientifico dell’Osservatorio sulla Marca del Distributore. «Infatti, dai dati raccolti dal nostro Osservatorio, si rileva come una parte dei distributori abbia proprio nel corso di quest’anno promosso delle nuove strategie di rilancio che verranno in larga misura implementate nel corso del 2016. Alla luce di questa situazione, è ragionevole attendersi un cambiamento di rotta per quanto riguarda la quota di mercato della MDD che, dopo due anni di sostanziale stasi, potrebbe riprendere lo sviluppo in linea con quanto avvenuto nel corso dell’ultimo decennio. Lo sviluppo della quota sarà trainata non solo dalla marca del distributore ‘standard’,  ma ragionevolmente dai segmenti di MDD premium, con l’allargamento dell’assortimento sia nelle categorie già presidiate, che anche con l’entrata in nuovi segmenti di mercato – ad esempio i free from, il biologico e le linee per bambini – in grado di rispondere ai nuovi fabbisogni del consumatore finale».

L’Osservatorio stima inoltre che le imprese copacker attive in Italia siano circa 1.400, per la gran parte costituite da PMI: il 90% evidenzia, infatti, un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro.

 

Salone del Franchising: duecento proposte per il futuro del retail

Si spengono oggi i riflettori sul Salone del Franchising, con il convegno dedicato all’internazionaliszzazione con gli ospiti dei Paesi Focus: Cina, Emirati Arabi Uniti, Turchia.

Gli oltre 200 stand delle aziende franchisor (in Italia sono operative in tutto 940 aziende) sono stati visitati nei primi 3 giorni del Salone Franchising (contiguo e sinergico ad Host, la fiera dell’ospitalità) da migliaia di persone che vogliono divenire imprenditori in proprio: giovani, commercianti che vogliono diversificare la propria attività, investitori interessati alla affiliazione di gruppi di negozi, manager espulsi dal mondo del lavoro, e naturalmente molte donne, alle quali è stato dedicato il convegno “Donne e Franchising” organizzato da Federfranchising e Impresa Donne Confesercenti in collaborazione con il portale BeTheBoss.it.

Ma il franchising è un moltiplicatore di idee e per identificarle il futurologo Thomas Bialas di CoMoDo ha curato l’ideazione e la progettazione di uno spazio/installazione sul futuro del retail.

«Nei prossimi cinque anni – afferma Bialas – il 30% dei retailer è destinato a scomparire nel mondo occidentale se non è capace di superare la crisi di identità che sta vivendo per ripesarsi completamente. E la notizia è che per far questo non c’è bisogno di seguire dei trend. Anzi meno trend ci occupano la testa più ci sarà futuro. Occorre tornare ai veri contenuti, che abbiamo sintetizzato nella nostra installazione in otto parole chiave tutte anticipate dal segno più: lungimiranza, magia, giocosità, purezza, rottura, senso, intelligenza, roger (nel senso di Federer, come eponimo di chi gioca d’anticipo)».

Presentata Biofach, la fiera mondiale del biologico

Bio Lebensmittel, Schwerpunkt deutscher Handel

Alla vigilia dell’Organic Week di Expo (da oggi a sabato, organizzato dalle fiere Biofach, Vivaness, Sana e Cosmoprof), la Fiera di Norimberga ha presentato alla stampa la prossima edizione di Biofach, l’appuntamento più importante a livello mondiale per il mondo del biologico (10-13 febbraio 2016), con i suoi 2344 espositori di 74 Paesi e i 44.624 visitatori.

IMG_2570Un appuntamento che negli anni ha mantenuto il profilo professionale tanto che la neo-responsabile della manifestazione Danila Brunner ci tiene a ricordare che più che una fiera di business, che ha cavalcato il trend in ascesa dei consumi di biologico, la manifestazione ha un valore politico e ha il patrocinio dell’organizzazione internazionale Ifoam (International foundation for organic agriculture) e del’associozione tedesca Bölw. A Biofach l’Italia rappresenta il secondo paese espositore alle spalle della Germania e la manifestazione, afferma Barbara Böck della Fiera di Norimberga, «è un’ottima piattaforma per portare la cultura del cibo italiano biologico nel mondo». L’Italia è il sesto Paese al mondo per superficie coltivata a biologico con 1,32 milioni di ettari.

Il biologico è un settore in costante crescita: proprio l’Ifoam stima che il fatturato globale realizzato con i prodotti biologici ammontava alla fine del 2013 a 72 miliardi di dollari Usa, con una crscita del 55% rispetto a 5 anni prima. Ma nel 2014 le previsioni parlano di un avicinamento alla soglia degli 80 miliardi di dollari. Crescita che si registra un po’ dovunque. In Germania il mercato è aumentato del 4,8% per un fatturato salito da 7,55 a 9,91 miliardi di euro, con la metà del fatturato realizzato nella Gdo; negli Stati Uniti il mercato bio vale 35,9 miliardi di dollari, con una quota sul fatturato alimentare è del 5%; in Francia con 5 miliardi di euro la crescita è del 10%: il trend è lo stesso negli altri Paesi. In Italia, secondo gli ultimi dati di Anabio, l’aumento del fatturato è stato del 17,3% raggiungendo i 3 miliardi di euro. «È un comparto strategico destinato a crescere, insieme all’attenzione per la qualità», commenta l’amministratore delgato di Conad Francesco Pugliese.

Tuttavia la quota di mercato è ancora bassa: solo l’1% degli alimenti prodotti nel mondo è di provenienza biologica, ponendo il movimento biologico di fronte al divario tra crescita e la strada da percorrere per imprimere una scolta nell’alimentazione o, in altri termini, per fare uscire il biologico da una nicchia per farlo diventare un approccio generalizzato alla sostenibilità a livello globale.

Ed è proprio questo il tema al centro del convegno “Organic 3.0- More bio”: quali forme e quali modalità dovranno avere il quadro politico e quello legislativo per attuare una trasformazione biologica e fare diventare il biologico un modello del futuro per l’agricoltura e l’alimentazione.

«L’odierna agricoltura industriale – afferma il direttore dell’Ifoam Markus Arbenz – non è in grado di sfamare il mondo e crea enormi problemi per il futuro. È per questo motivo che c’è bisogno di percorrere un’alra via, na via sostenibile. L’agricoltura biologica, insieme ad altre iniziative, ha contribuito moltissimo a trovare soluzioni sulla base di esperienze consolidate. La realtà, tuttavia, è che prima bisogna imporre a livello politico una strategia di agricoltura sostenibile perché questa tocca gli interessi economici delle cerchie di maggiore influenza, come l’agroindustria».

Dal 12 al 15 settembre le novità del bio vanno in scena al Sana

Si terrà dal 12 al 15 settembre nei padiglioni di BolognaFiere la 27a edizione di Sana, la fiera del biologico e del naturale. Nell’anno di Expo la manifestazione registra un aumento di presenze in tute le tre aree macrotematiche dell’alimentazione (+60% di espositori alimentazione bio certificati), della salute e benessere (+47%) e degli altri prodotti naturali (+55%). Del resto ormai da anni il settore del biologico, che in Italia vale 2,5 miliardi e può contare su 18,4 milioni di famiglie italiane acquirenti, registra incrementi a due cifre, anche nei momenti più bui della recessione. Una crescita che non si è fermata nei primi quattro mesi del 2015, con un incremento del fatturato del 16% (dati Nielsen / Assobio).
Gli occhi degli operatori saranno quindi puntati su “Sana Novità”, l’area dedicata alle novità di prodotto degli espositori. Dal Veneto ad esempio vedremo i prodotti bio e vegani dell’azienda artigianale Fraccaro Spumadoro che coprono oggi il 12% della produzione. A partire dalla linea “Pasticceria Fraccaro Bio”, Croissant Bio classici e alla crema di cacao e Croissant bio Vegani al farro e al farro con confettura di albicocca, una gamma di prodotti da forno con lievito madre e ingredienti certificati provenienti da agricoltura biologica. MangiarsanoGerminal deriva l’80% dal fatturato (15 mln di euro nel 2014, +30%) dal biologico e proporrà a Sana 2015 le linee BioBimbo e BioJunior, alimenti biologici salutistici dedicati all’infanzia, dallo svezzamento all’adolescenza. Master infine (che ha l’8% della produzione certificata bio) presenterà la linea Bio e Vegan di gnocchi e spatzle biologici.

Quest’anno, grazie alla cooperazione con MISE, ICE, Regione Emilia Romagna e Unioncamere, saranno inoltre presenti in fiera 100 buyer internazionali e operatori e delegazioni provenienti da mercati di maggiore interesse per le aziende produttrici italiane come Australia, Cina, Francia, Polonia, Croazia, Slovenia, Ungheria, nazioni del Baltico, Paesi del Nord Europa, Repubblica Ceca, Russia e Usa.

Il 12 settembre, giorno dell’inaugurazione, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Martina presenterà il nuovo piano strategico nazionale di settore per il biologico, quale esito del lavoro di concertazione che il Ministero stesso ha avviato con le associazioni che rappresentano il settore e che si colloca nel calendario del Forum Internazionale del Biologico, lanciato al Parco della Biodiversità di Expo da FederBio e dalle Associazioni più rappresentative del settore per rendere sempre più conosciuto il bio Made in Italy sia in Italia sia all’estero.
Nel pomeriggio dello stesso giorno saranno presentati i dati sul biologico dell’Osservatorio di Sana –realizzato in collaborazione ICE e con Nomisma -e dei dati Sinab ed Ismea.

Con la Gift Card Epipoli, alle casse l’entrata a Expo è scontata

L’entrata a Expo a 29 euro anziché 39: è la proposta di Epipoli, proprietaria del brand Mygiftcard, che ha pensato a una Gift Card che consente l’ingresso all’Esposizione Universale di Milano in vendita nei supermercati, librerie e negozi di elettronica di consumo, dove si trova esposta in prossimità delle casse e sull’espositore brandizzato Mygiftcard.
In promozione fino al 31 agosto, la Mygiftcard EXPO Milano 2015 è disponibile in Auchan, Conad del Tirreno, Carrefour, Il Gigante, Iper La grande i, la Feltrinelli, Panorama, SMA, Trony DML, Trony EDOM e online sul sito www.mygiftcard.it.
Come ulteriore vantaggio, chi acquista la Mygiftcard EXPO Milano 2015 evita le code, grazie all’ingresso dai tornelli privilegiati di Alessandro Rosso Group. L’attivazione avviene collegandosi al sito mygiftcard.k2milan.com e inserendo il codice di attivazione stampato sullo scontrino d’acquisto.
“Penso che l’occasione di visitare EXPO Milano 2015 debba essere alla portata di tutti e l’acquisto dell’ingresso all’evento debba essere comodo e semplice. Con questa Gift Card abbiamo messo la nostra expertise al servizio del consumatore proponendo una promozione vantaggiosa, tangibile e comodamente acquistabile mentre si fa la spesa” dichiara Gaetano Giannetto, Ad di Epipoli.

Host 2015 al via il 23 ottobre, è già a un passo dal sold out

Un momento della conferenza stampa di presentazione di Host tenutasi a Expo presso Identità Golose.

Si preannuncia un’edizione di Host eccezionale quella che si terrà a fieramilano Rho dal 23 al 27 ottobre, a due passi da Expo, negli ultimi giorni prima della chiusura dell’Esposizione Universale e in concomitanza con essa. La fiera che porta sotto lo stesso tetto le intere filiere dell’HoReCa e del retail, dove sarà possibile vedere le ultime novità tecnologiche e di prodotto, dalla miscela alla macchina per il caffè, dal banco frigo all’arredo contract, conta già 1.748 espositori, che si prevede arriveranno a 1.900, il 38% dei quali stranieri. In crescita anche lo spazio espositivo, con 14 padiglioni, due in più rispetto all’edizione 2013, e una crescita del 12% nei metri quadri occupati. Quest’anno un’area espositiva sarà dedicata alla refrigerazione commerciale.

La fiera si sviluppa in tre macro-aree che raggruppano filiere affini e dedicate a: Ristorazione Professionale con Pane-Pasta-Pizza; Caffè-Tea con SIC – Salone Internazionale del Caffè, Bar-Macchine per caffè-Vending e Gelato Pasticceria; Arredo e Tavola.

Germania, Francia, Spagna, USA e Svizzera sono i Paesi più rappresentati, ma non mancheranno le delegazioni dalle economie più dinamiche. Incontreranno 135mila professionals e 1.500 top buyer profilati da 60 Paesi, oltre a missioni incoming da promettenti mercati in collaborazione con ICE, in un contesto arricchito da un fitto palinsesto di eventi, che vedranno la presenza di chef stellati, baristi e pasticceri pluripremiati, pizzaioli inventivi ma anche architetti specializzato in spazi retail, formatori ed esperti dei tanti settori coperti.

Il Salone del Franchising in ottobre, trainato dal food

La trentesima edizione del Salone del Franchising, organizzato da Rds & Company in collaborazione con Fiera Milano, quest’anno cambia sede e date (si svolgerà a Fiera Milano Rho/Pero dal 23 al 26 ottobre in contemporanea con Host, la fiera dell’ospitalità e del food ed Expo) e cade in un periodo in cui il settore del franchising registra una crescita, dopo anni di tenuta sostanzialmente statica.

Nei primi quattro mesi del 2015 il settore è cresciuto del 0,4% come numero di catene franchising operanti in Italia, e ha raggiunto un valore   di giro d’affari pari al 1,4% del PIL italiano, con un fatturato medio per ogni catena di 23 milioni di euro e 1.200 addetti (dati Centro Studi RDS & Company). Il settore che traina questa ripresa, ancor debole ma in linea con l’andamento dell’economia italiana, è proprio la crescita del franchising nel comparto del food, che fa segnare un + 6% rispetto all’anno precedente.

“Trenta volte futuro” è il claim di questa edizione speciale del Salone totalmente proiettata verso il futuro. Saranno favoriti l’arrivo di operatori professionali anche dall’estero e una spinta all’internazionalizzazione, tenendo anche conto che il numero dei franchisor italiani che hanno aperto reti all’estero ha fatto segnare +4% rispetto allo scorso anno, e sul totale Italia sono ormai il 17% i franchisor che hanno avviato progetti di internazionalizzazione, dato più che raddoppiato negli ultimi 7 anni.

La formula del franchising è infatti considerata dalle aziende come una leva assai efficace per aprire il processo di internazionalizzazione del “Made in Italy”. Tra i punti vendita in franchising aperti all’estero troviamo al primo posto i negozi food, come pizzerie, gelaterie, yogurtherie, pub ed altro, con una attenzione particolare per mercati come Regno Unito, Germania e Francia, ma anche Cina, Emirati Arabi e Russia.

Tra le novità di questa edizione: le attività organizzate con CNCC, Consiglio Nazionale Centri Commerciali; il progetto pilota della Regione Lombardia per favorire le start up in franchising; Find Franchising, il motore di ricerca del franchising; la prima App europea di un salone franchising. Ed inoltre nuovi servizi per il settore come la Franchising School (formazione per aspiranti franchisee) Franchising Factory (consulenza alle start up), Agorà (dibattiti e convegni), International Lounge (delegazioni estere).

 

 

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