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70 tonnellate di pasta Sgambaro a impatto zero per Expo

La prima pasta “a impatto zero”, come si conviene al tema dell’esposizione universale: sarà quella fornita dal Pastificio Sgambaro di Castello di Godego (Treviso) ai cinque ristoranti allestiti tra i padiglioni da CIR Food, che ha scelto l’azienda veneta quale fornitore unico di pasta.

I numeri sono imponenti. Per tutta la durata della manifestazione si prevede una media di circa 150 mila pasti serviti ogni mese: in tutto fanno oltre 70 tonnellate di spaghetti, pennette, fusilli, che dalla pianura trevigiana prenderanno la via di Expo 2015, per incontrare i condimenti della tradizione, le preparazioni più fresche e originali e gli esperimenti culinari dei cuochi del gruppo Chic – Charming Italian Chef, che aggiorneranno settimana dopo settimana il menù del ristorante “Aromatica” puntando sull’italianità.

Le linee “Etichetta gialla” e “Ristorazione” di Sgambaro sono “ad impatto zero” perché utilizzano grano duro 100% italiano certificato. Di questo, circa il 90% proviene da campi distanti al massimo 150 chilometri dal pastificio, per limitare al massimo i trasporti. Non solo. Per ridurre la propria impronta ecologica, l’azienda ha puntato sull’utilizzo esclusivo di energia proveniente da fonti rinnovabili, sull’acquisto di auto elettriche, e su iniziative di compensazione: prima l’adozione dei boschi di Mel, in provincia di Belluno, e Lusiana, in provincia di Vicenza, poi il sostegno al progetto Bosco Limite, azioni che evidenziano non solo l’impegno dell’azienda per la sostenibilità, ma anche il suo forte legame con il Veneto e il suo territorio. Ora grazie alla collaborazione con Blue Valley, bacino ittico che attraverso il CCS System punta allo “stoccaggio” di grandi quantità di anidride carbonica nel suolo fangoso della laguna veneta evitandone la dispersione in atmosfera, Sgambaro mira a un ulteriore salto di qualità: “Investire sulla tutela boschiva è stato un buon primo passo – sottolinea il presidente Pierantonio Sgambaro – ma adesso vogliamo fare di più e offrire un prodotto che per la prima volta in Italia sia realmente a impatto zero”.

Il tutto senza perdere di vista la qualità: “Selezioniamo con attenzione le migliori varietà di grano e lo lavoriamo nel massimo rispetto della materia prima, puntando sulla trafilatura al bronzo e sull’essiccazione lenta. Così otteniamo una pasta dall’alto valore proteico e dall’ottima tenuta in cottura, adatta quindi a un contesto di ristorazione come quello proposto a Expo 2015” spiega Sgambaro. “Per noi non c’è modo migliore di farsi ambasciatori di un’Italia ‘vera’, fatta di aziende che tengono alta la bandiera del Made in Italy puntando sulla qualità. Con questa scelta abbiamo ricevuto il giusto riconoscimento per un lavoro ventennale mirato al miglioramento continuo dei nostri prodotti e alla tutela dell’ambiente. CIR ha fatto dell’italianità e della sostenibilità due principi fondanti nella gestione dei punti di ristoro all’interno di Expo 2015 e ha trovato in noi un partner ideale”.

Pioggia di novità COAM a Tuttofood

Specialità naturali e fresche come il salmone aromatizzato all’aneto, il Gravad Lax, la nuova linea dei Marinati, pesce spada e tonno avvolti in un bouquet di aromi tipici della Provenza, e la linea Le Maitre rivista e arricchita in alcune ricette come la zuppa e il ragù di mare: sono solo alcune delle novità che COAM, azienda specializzata in conserve, presenterà a Tuttofood, in FieraMilano dal 3 al 6 maggio 2015.

Punta sui prodotti del territorio e le antiche ricette la nuova linea di verdure “Le Conserve di Morbegno”, una linea di prodotti ispirata ai metodi di lavorazione artigianali tipici della Valtellina nata dalla rigorosa selezione di materie prime disponibili sul territorio locale e nazionale ed impreziosita dalla conservazione in olio di oliva. Come tutti gli altri prodotti a marchio COAM e Scandia, sono realizzate nel pieno rispetto della natura e seguendo scrupolosi metodi di sostenibilità.

Rinnovato e di grande impatto anche lo stand, che quest’anno si presenterà più spazioso, moderno e adatto ad accogliere i visitatori.

Ipack Ima porta a Milano le confezioni del futuro

Aprire una bustina di dolcificante con una mano sola è possibile, facile, e soprattutto aiuta anziani e disabili. Anche loro, ma non solo, vorrebbero confezioni del latte più semplici da usare e riciclare. Senza parlare della sicurezza: i farmaci vanno sempre tenuti lontano dai bambini, ma… se ci mettono le mani, la confezione non si lascerà aprire da loro.

A Milano, il prossimo 19 maggio queste ed altre numerose confezioni innovative, provenienti da tutto il mondo, saranno premiate con il World Star Packaging 2015 durante Ipack-Ima e le fiere correlate (tra cui Fruit Innovation), evento di filiera che riunisce oltre 2.000 espositori internazionali e che si terrà tre settimane dopo l’inaugurazione di EXPO 2015, a due passi e con un collegamento diretto tra il quartiere fieristico e il villaggio della grande Esposizione Universale.

“Abbiamo fortemente voluto che la World Packaging Organization, l’associazione mondiale dell’industria del settore, tenesse a Milano il suo premio internazionale – spiega Guido Corbella Amministratore Delegato di Ipack-Ima spa – In questo settore, in cui l’Italia detiene un primato tecnologico ed economico di primo piano, ci sono le risposte alle sfide dei prossimi anni, dalle risorse rinnovabili all’efficienza, dai diritti dei più deboli alle necessità delle PMI”.

Dei 265 candidati, già vincitori nelle rispettive nazioni di un premio locale, sono stati nominati con il prestigioso World Star Packaging Award ben 148 prodotti che saranno premiati in occasione di Ipack-Ima; in più saranno nominati il premio del Presidente, il premio per la Sostenibilità, il premio per il Marketing. In attesa dell’evento, sfogliando il ricco catalogo di novità mondiali, si scoprono confezioni intelligenti capaci di semplificarci la vita, di evitare sprechi, di rendere piacevole il momento del consumo alimentare.

Ecco alcune anticipazioni.

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Riso Gallo dedica a Expo “Orgoglio d’Italia”, linea limited edition

Si chiama “Orgoglio d’Italia” una linea di riso in edizione limitata che Riso Gallo, a Expo Milano 2015 in qualità di partner e fornitore esclusivo di riso del Padiglione Italia, renderà disponibile all’interno dello shop di Palazzo Italia, nell’e-store del sito www.risogallo.it e nei punti vendita italiani. Una selezione di questi prodotti sarà inoltre in vendita nel Supermercato del Futuro di Coop a Expo Milano 2015, nell’Area Tematica del Future Food District.
L’azienda, attiva dal 1856, è stata scelta, tramite un avviso pubblico, per rappresentare la qualità e la tradizione del riso nel nostro Paese agli occhi degli oltre 20 milioni di visitatori previsti.
Riso Gallo accompagnerà i visitatori del Padiglione Italia in un viaggio gastronomico nella Penisola, attraverso i suoi prodotti 100% italiani e le ricette tradizionali regionali, di cui la nostra cucina è ricchissima, che faranno da guida alla scoperta dei sapori e del territorio italiano.

Una selezione che parla della tradizione culinaria italiana

La limited edition “Orgoglio d’Italia” sarà composta da un nuovo prodotto, creato appositamente per Expo Milano 2015, e da una selezione dei prodotti Riso Gallo più amati e apprezzati, fra gli oltre 60 che compongono la sua offerta. Saranno contraddistinti da uno speciale logo tricolore sul pack.
La novità è Gran Gusto, un riso versatile e perfetto per preparazioni tradizionali come i risi e bisi veneti, la torta di riso ligure, le verdure ripiene tipiche del Lazio.
Sul retro della confezione e in un’aletta sono riportate le ricette di questi piatti, mentre sul sito www.risogallo.it ne saranno disponibili molte altre: la panissa, il riso alla “pilota”, l’insalata di riso, la tiella barese, le arancine, il sartù, le frittelle di San Giuseppe.

Gli altri prodotti della linea sono il Gran Riserva maturato un anno, un Carnaroli in purezza, millesimato, protagonista dei piatti dei più grandi chef al mondo; la linea Riserva Gallo, una selezione delle varietà più conosciute e pregiate provenienti dalle Risaie Lombarde (Carnaroli,  Arborio e Vialone Nano); la linea Gran Gallo per risotti (Arborio, Roma e Chicchi Classici) e la linea Blond che comprende risi parboiled pratici, veloci e adatti a tutte le ricette (Grandi chicchi, Insalate, Risotti, 8 minuti Versatile, 5 minuti).

Pedon protagonista negli spot Intesa Sanpaolo per Expo

Il Gruppo Pedon partecipa alla campagna TV e web “Un mondo possibile” di Intesa Sanpaolo, raccontando la sua storia di successo nell’imprenditorialità italiana con l’attore comico Claudio Bisio. Lo spot è on air dal 26 marzo sulle reti Mediaset e dal 28 sulle altre principali emittenti televisive e sul web.

Dal titolo “Storie Impossibili”, lo sketch vede un irriverente Claudio Bisio a fianco di Remo Pedon, AD del Gruppo, chiamato a spiegare come l’azienda e i prodotti Pedon, tra cui le famose lenticchie, esportate in 25 Paesi del mondo, saranno presenti ad EXPO 2015 nello spazio espositivo della banca, che è Global Official Partner di Expo 2015.

Pugliese contro Assomela: Fruit Innovation riunisce la filiera e guarda all’export

Ferma presa di posizione del presidente di Fruit Innovation 2015 Francesco Pugliese nei confronti di Assomela, l’associazione che riunisce i Consorzi dei produttori di mele del Trentino e dell’Alto Adige (e di altre province), che aveva annunciato qualche giorno fa di non voler partecipare a nessuna fiera del settore ortofrutta in programma quest’anno in Italia, con riferimento al fatto che nel 2015 sono previste Fruit Innovation il 20-22 maggio a Milano, in concomitanza con Ipack Ima e con Expo, Fruit Gourmet (alcuni giorni prima a Verona) e Macfrut (Rimini). La motivazione? In sintesi, l’attesa di “un confronto urgente e necessario per giungere ad un evento italiano unico… con un orientamento internazionale importante”.

“Mi stupisco e non comprendo – ha affermato Pugliese – le ragioni del comunicato emesso da Assomela in merito agli eventi fieristici per il settore ortofrutticolo nel 2015. Un evento forte, con un orientamento internazionale importante e propositivo tanto auspicato da Assomela c’è già ed è Fruit Innovation 2015, a Milano,  in quanto è  la fiera fortemente voluta e sostenuta con impegno dai settori e dalla distribuzione. Non a caso ne ho accettato la presidenza”.

Fruit Innovation nasce infatti dal supporto di una cabina di regia e da un comitato di orientamento di cui fanno parte attivamente il mondo della produzione organizzata, delle grandi imprese private, del commercio, della distribuzione e delle tecnologie, che sono i veri protagonisti del progetto fin dalla sua iniziale messa a punto. È una joint-venture tra Fiera Milano e Ipack-Ima e conta su promotori come FruitImprese, Unaproa, Fedagromercati, Confagricoltura, Coldiretti, Fedagri Confcooperative Lombardia

Un approccio di filiera con un orizzonte internazionale, aggiungiamo noi, che viene indicato da tempo e anche dal ministro Martina come una delle priorità strategiche per il sistema agroalimentare italiano (v. il convegno organizzato a Marca a gennaio). Un richiamo che dovrebbe guidare i protagonisti coinvolti nella filiera dell’ortofrutta, cui le divisioni non giovano.

“Alla luce di queste premesse – conclude Pugliese – non capisco la posizione dello stare a vedere. Ogni decisione è legittima ma non si può dire che manchi la fiera sulla quale puntare”.

Fruit Innovation: in un convegno le strategie per l’export dell’ortofrutta

È promosso da Fruit Innovation, la nuova fiera internazionale in calendario a Milano dal 20 al 22 maggio prossimi per iniziativa di Fiera Milano e Ipack-Ima spa, il convegno che si svolgerà il 14 aprile prossimo al centro Congressi della Fondazione Stelline a Milano. Tema: “L’internazionalizzazione dell’impresa ortofrutticola. Risposte concrete ad esigenze emergenti”.

“Il Seminario – spiega Claudio Scalise, managing partner di SG Marketing, la società che ne sviluppa i contenuti – è di elevato profilo e di respiro internazionale, perché raccoglie le testimonianze di aziende del settore e non, che hanno intrapreso un cammino vincente che le ha portate a espandersi fuori dai confini italiani. Ci concentreremo sulle strategie che le aziende possono porre in essere per affrontare i nuovi mercati, attraverso l’esposizione di best practice, ossia modelli organizzativi di successo che sono già stati adottati”.

A parlare saranno i manager di Dimmidisì (Massimo Bragotto, direttore commerciale), Consorzio Vog (Gerhard Dichgans, direttore generale), Zespri International (Bert Barmans, general manager Zespri Europe), Caviro (Nicolò Tagliarini, country manager Russia – USA) e Unitec (Angelo Benedetti, presidente). L’introduzione sarà affidata a Marco Salvi, presidente di FruitImprese, mentre le conclusioni saranno a cura di Luca Bianchi, capo Dipartimento del Ministero delle Politiche Agricole.

Il settore dell’ortofrutta guarda con fortissimo interesse all’export, così come l’intero comparto agroalimentare italiano. L’esportazione del food Made in Italy oggi vale oltre 34 miliardi di euro e le aspettative parlano di 50 miliardi in 3 anni. In questo scenario l’ortofrutta fresca rappresenta il secondo comparto dopo il vino. Significa quindi che vi sono potenzialità inespresse che devono essere ancora sfruttate, che nel caso dell’ortofrutta, sottolinea Scalise, “condurranno le imprese a guardare con interesse a Paesi ancora non ‘esplorati’, soprattutto quelli extra-europei. Il tema è dibattuto ormai da anni: ora è tempo di agire”.

Fruit Innovation, organizzato da Fiera Milano e Ipack-Ima, vedrà coinvolta SG Marketing anche nell’organizzazione di un secondo convegno che si terrà durante l’evento (il 22 maggio), dal titolo: “Raccontare sul punto vendita il valore del prodotto ortofrutticolo: best practice internazionali”. Verranno in questo caso presentate testimonianze di insegne che hanno lavorato su modalità innovative di valorizzazione dell’ortofrutta fresca sul punto vendita.

Palletways raddoppia a Vinitaly, e si prepara per Expo

Il 30% delle spedizioni riguardano vino e olio, e un terzo ha come destinatario la GDO: sono questi i numeri di Palletways, che non a caso sceglie per l’ottavo anno consecutivo di partecipare a Vinitaly 2015, a Verona dal 22 al 25 marzo. Quest’anno lo spazio espositivo, nei colori aziendali, verde e blu, è due volte più ampio rispetto allo scorso anno, e scenograficamente delimitato da “pareti” di pallet.

E proprio nel servizio di trasporto di vino e olio su pallet l’azienda di Calderara di Reno (BO) intende differenziarsi maggiormente rispetto alla concorrenza. “Sono prodotti un po’ speciali e con molte caratteristiche in comune, quando si parla di spedizioni – spiega Roberto Rossi, presidente di Palletways Italia e Francia e consigliere di Palletways Europe GmbH – . Sono trasportati generalmente in bottiglie di vetro di capacità simile e richiedono la massima cura, specie nelle fasi di carico e scarico, per garantire l’integrità dei contenitori. Entrambi hanno un elevato rapporto peso/volume e spesso destinazioni simili, come ristoratori, enoteche o piccoli negozi di specialità gastronomiche; le confezioni di olio e vino devono essere spesso tolte dal bancale e consegnate singolarmente, per soddisfare le esigenze di approvvigionamento dei clienti finali. Per i prodotti invece destinati alla GDO, cui consegnamo circa mezzo milione di pallet l’anno, le caratteristiche del servizio per l’ultimo miglio richiedono la massificazione delle spedizioni”.

Prova generale per Expo

Quest’anno il Vinitaly precede di poche settimane l’inizio dell’EXPO Milano 2015. “Per il Network è una grande opportunità di crescita, che intendiamo valorizzare attraverso investimenti mirati – spiega Rossi -. Abbiamo potenziato l’Hub milanese di Siziano (PV) e le strutture dei Concessionari limitrofi, aumentato le flotte dei mezzi a disposizione, pianificato le tempistiche di ritiro e consegna della merce in funzione di un previsto aumento dei volumi, legato all’evento”. Expo 2015 offre il contesto ideale per stringere nuove alleanze e aprire canali commerciali finora inesplorati. Per un Network che abbraccia 14 Paesi europei – Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria e Spagna, con un totale di oltre 400 Concessionari – l’evento rappresenta un’occasione imperdibile per esprimere al meglio la propria vocazione internazionale. “Al Vinitaly avremo un assaggio di ciò che sarà l’Esposizione Universale. Siamo pronti a coglierne tutte le opportunità – ricorda Rossi -. Senza dimenticare il richiamo alla sostenibilità, implicito nel tema della manifestazione, “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, e punto focale dell’attività di Palletways”.

Dal 2014 l’azienda è infatti parte attiva nella tutela dell’ambiente, attraverso la partecipazione, con Treedom, a un progetto di responsabilità sociale d’impresa finalizzato a promuovere la tutela di territori ricchi di risorse naturali, come le Province di Catania e Siracusa. In ottica green, Palletways è impegnata nella gestione degli Epal (un sistema per il riciclo e l’interscambio efficiente dei pallet, con l’obiettivo di ridurne lo smarrimento), nell’utilizzo di mezzi di nuova generazione per ridurre l’inquinamento atmosferico e nella gestione attenta degli scambi, allo scopo di ottimizzare le percorrenze e contenere costi e consumi.

Vinitaly, 90mila mq per promuovere l’export del vino Made in Italy

Lavorare sull’internazionalizzazione delle imprese vitivinicole e consolidare l’immagine del vino italiano nel mondo, che già negli ultimi anni ha fatto un deciso balzo in avanti: questa la necessità del settore che vede anche quest’anno in Vinitaly, a Verona fiere dal 22 al 25 marzo prossimi e giunto alla 49a edizione, una piattaforma di servizi ideale per permettere a produttori e operatori di amplificare al massimo le opportunità che si stanno delineando e per crearne di nuove. Magari per raggiungere quell’obiettivo citato l’anno scorso dal premier Matteo Renzi di incrementare l’export di vino del 50% entro il 2020.

Anche se il 2014 è stato anno non facile, il sentiment delle 30 primarie aziende interpellate da Vinitaly, che esprimono complessivamente circa 2 miliardi di fatturato, è positivo: il 55% esprime fiducia per il 2015, il 35% in questi primi due mesi ha già avuto riscontri positivi e il 5% prevede un anno molto positivo.

 

Incontri internazionali, ITTP e corsi di “Italian Wine”

«Coerenti con l’identità b2b del Salone – ha spiegatoGiovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere – Vinitaly 2015 sarà punto di arrivo di un’intensa attività di incoming, che abbiamo realizzato e potenziato con il supporto del MISE, dell’Italian Trade Agency – ICE e del MIPAAF. L’unione delle forze ci ha permesso di coinvolgere buyer e delegazioni di operatori selezionati da tutto il mondo, con un incremento dell’investimento finanziario del 34% rispetto allo scorso anno».

All’interno dell’International Buyer Lounge si terranno gli incontri b2b organizzati tra i buyer delle delegazioni ospitate e le aziende espositrici. Un grande convegno, richiesto da consorzi di tutela, aziende vitivinicole e altre realtà del settore, approfondirà invece il tema delle trattative ITTP (Trattato Transatlantico sul commercio e gli investimenti con gli USA). A questo, si aggiungono i focus su Hong Kong, Cina, USA, Russia, Brasile, Australia.

Sono attesi oltre 4.000 espositori su una superficie occupata sopra i 91.000 metri quadrati, che diventano 100.000 con Sol&Agrifood ed Enolitech, i saloni dell’agroalimentare di qualità (con la parte dedicata all’olio extravergine di oliva realizzata in collaborazione con Unaprol) e dei mezzi tecnici per la filiera del vino e dell’olio che si svolgono in contemporanea.

Tra le iniziative di Vinitaly segnaliamo OperaWine in programma il 21 marzo in collaborazione con l’autorevole rivista americana “Wine Spectator” e, dal 16 al 20 marzo sempre a Verona, il primo Corso di certificazione per specialisti del vino italiano, un’iniziativa VIA – Vinitaly International Academy, il progetto educativo di Vinitaly International, che rilascia, dopo un esame finale, due livelli di certificazione: Italian Wine Ambassador (IWA) e Italian Wine Expert (IWE). Cinquanta i candidati, in rappresentanza di alte professionalità del settore (responsabili di alcune delle principali catene internazionali di hotel, giornalisti, Master of Wine) provenienti da Cina, Stati Uniti, Australia, Austria, Brasile, Canada, Corea, Francia, Germania, Hong Kong, Olanda, Regno Unito, Russia, Singapore e Ucraina. VIA organizza anche tre Master Class+ durante Vinitaly, non solo di vini italiani. In collaborazione con Ismea si terrà poi un convegno sui vini artigianali, un’altra grande ricchezza dell’enologia italiana.

 

Expo e oltre, verso il Testo unico sul vino

A Vinitaly ci sarà anche la presentazione ufficiale di Vino – A taste of Italy, il padiglione del vino all’interno del Padiglione Italia dell’Esposizione Universale di Milano, realizzato da Veronafiere-Vinitaly su incarico del Ministero delle politiche agricole, Padiglione Italia ed Expo 2015 SpA. «Vinitaly rappresenta nel mondo tutta l’esperienza vitivinicola nazionale – ha detto il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina -. A Verona sarà l’occasione per fare insieme il punto delle cose fatte dal Governo per la semplificazione burocratica e l’internazionalizzazione delle nostre aziende e per lanciare i nuovi obiettivi oltre l’Expo 2015, tra questi il Testo Unico sul vino, per la riorganizzazione e il riordino del comparto».

Il prosciutto di Parma Bedogni a Tuttofood 2015

Tuttofood, in programma alla Fiera di Milano dal 3 al 6 maggio 2015, promette di essere un evento clou della produzione d’eccellenza Made in Italy ancora più nell’edizione di quest’anno che si prospetta specialissima grazie alla concomitanza con la kermesse di Expo. In questa cifra va vista la partecipazione del salumificio Bedogni Egidio al salone del settore food and beverage. Invitato d’onore allo stand Bedogni sarà infatti il suo prosciutto di Parma, premiato dalla rivista “Gambero Rosso” come il miglior crudo nella categoria 24 mesi di stagionatura.

Oltre alla degustazione del prosciutto di Parma, sarà presente la vasta gamma di salumi della tradizione italiana, che vanno dal salame Felino alla culatta, dal lardo alla pancetta supercoppata fino allo speck.

L’azienda è stata fondata e opera a Langhirano, culla del Prosciutto di Parma, dal 1954.

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