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Ipack Ima porta a Milano le confezioni del futuro

Aprire una bustina di dolcificante con una mano sola è possibile, facile, e soprattutto aiuta anziani e disabili. Anche loro, ma non solo, vorrebbero confezioni del latte più semplici da usare e riciclare. Senza parlare della sicurezza: i farmaci vanno sempre tenuti lontano dai bambini, ma… se ci mettono le mani, la confezione non si lascerà aprire da loro.

A Milano, il prossimo 19 maggio queste ed altre numerose confezioni innovative, provenienti da tutto il mondo, saranno premiate con il World Star Packaging 2015 durante Ipack-Ima e le fiere correlate (tra cui Fruit Innovation), evento di filiera che riunisce oltre 2.000 espositori internazionali e che si terrà tre settimane dopo l’inaugurazione di EXPO 2015, a due passi e con un collegamento diretto tra il quartiere fieristico e il villaggio della grande Esposizione Universale.

“Abbiamo fortemente voluto che la World Packaging Organization, l’associazione mondiale dell’industria del settore, tenesse a Milano il suo premio internazionale – spiega Guido Corbella Amministratore Delegato di Ipack-Ima spa – In questo settore, in cui l’Italia detiene un primato tecnologico ed economico di primo piano, ci sono le risposte alle sfide dei prossimi anni, dalle risorse rinnovabili all’efficienza, dai diritti dei più deboli alle necessità delle PMI”.

Dei 265 candidati, già vincitori nelle rispettive nazioni di un premio locale, sono stati nominati con il prestigioso World Star Packaging Award ben 148 prodotti che saranno premiati in occasione di Ipack-Ima; in più saranno nominati il premio del Presidente, il premio per la Sostenibilità, il premio per il Marketing. In attesa dell’evento, sfogliando il ricco catalogo di novità mondiali, si scoprono confezioni intelligenti capaci di semplificarci la vita, di evitare sprechi, di rendere piacevole il momento del consumo alimentare.

Ecco alcune anticipazioni.

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Riso Gallo dedica a Expo “Orgoglio d’Italia”, linea limited edition

Si chiama “Orgoglio d’Italia” una linea di riso in edizione limitata che Riso Gallo, a Expo Milano 2015 in qualità di partner e fornitore esclusivo di riso del Padiglione Italia, renderà disponibile all’interno dello shop di Palazzo Italia, nell’e-store del sito www.risogallo.it e nei punti vendita italiani. Una selezione di questi prodotti sarà inoltre in vendita nel Supermercato del Futuro di Coop a Expo Milano 2015, nell’Area Tematica del Future Food District.
L’azienda, attiva dal 1856, è stata scelta, tramite un avviso pubblico, per rappresentare la qualità e la tradizione del riso nel nostro Paese agli occhi degli oltre 20 milioni di visitatori previsti.
Riso Gallo accompagnerà i visitatori del Padiglione Italia in un viaggio gastronomico nella Penisola, attraverso i suoi prodotti 100% italiani e le ricette tradizionali regionali, di cui la nostra cucina è ricchissima, che faranno da guida alla scoperta dei sapori e del territorio italiano.

Una selezione che parla della tradizione culinaria italiana

La limited edition “Orgoglio d’Italia” sarà composta da un nuovo prodotto, creato appositamente per Expo Milano 2015, e da una selezione dei prodotti Riso Gallo più amati e apprezzati, fra gli oltre 60 che compongono la sua offerta. Saranno contraddistinti da uno speciale logo tricolore sul pack.
La novità è Gran Gusto, un riso versatile e perfetto per preparazioni tradizionali come i risi e bisi veneti, la torta di riso ligure, le verdure ripiene tipiche del Lazio.
Sul retro della confezione e in un’aletta sono riportate le ricette di questi piatti, mentre sul sito www.risogallo.it ne saranno disponibili molte altre: la panissa, il riso alla “pilota”, l’insalata di riso, la tiella barese, le arancine, il sartù, le frittelle di San Giuseppe.

Gli altri prodotti della linea sono il Gran Riserva maturato un anno, un Carnaroli in purezza, millesimato, protagonista dei piatti dei più grandi chef al mondo; la linea Riserva Gallo, una selezione delle varietà più conosciute e pregiate provenienti dalle Risaie Lombarde (Carnaroli,  Arborio e Vialone Nano); la linea Gran Gallo per risotti (Arborio, Roma e Chicchi Classici) e la linea Blond che comprende risi parboiled pratici, veloci e adatti a tutte le ricette (Grandi chicchi, Insalate, Risotti, 8 minuti Versatile, 5 minuti).

Pedon protagonista negli spot Intesa Sanpaolo per Expo

Il Gruppo Pedon partecipa alla campagna TV e web “Un mondo possibile” di Intesa Sanpaolo, raccontando la sua storia di successo nell’imprenditorialità italiana con l’attore comico Claudio Bisio. Lo spot è on air dal 26 marzo sulle reti Mediaset e dal 28 sulle altre principali emittenti televisive e sul web.

Dal titolo “Storie Impossibili”, lo sketch vede un irriverente Claudio Bisio a fianco di Remo Pedon, AD del Gruppo, chiamato a spiegare come l’azienda e i prodotti Pedon, tra cui le famose lenticchie, esportate in 25 Paesi del mondo, saranno presenti ad EXPO 2015 nello spazio espositivo della banca, che è Global Official Partner di Expo 2015.

Pugliese contro Assomela: Fruit Innovation riunisce la filiera e guarda all’export

Ferma presa di posizione del presidente di Fruit Innovation 2015 Francesco Pugliese nei confronti di Assomela, l’associazione che riunisce i Consorzi dei produttori di mele del Trentino e dell’Alto Adige (e di altre province), che aveva annunciato qualche giorno fa di non voler partecipare a nessuna fiera del settore ortofrutta in programma quest’anno in Italia, con riferimento al fatto che nel 2015 sono previste Fruit Innovation il 20-22 maggio a Milano, in concomitanza con Ipack Ima e con Expo, Fruit Gourmet (alcuni giorni prima a Verona) e Macfrut (Rimini). La motivazione? In sintesi, l’attesa di “un confronto urgente e necessario per giungere ad un evento italiano unico… con un orientamento internazionale importante”.

“Mi stupisco e non comprendo – ha affermato Pugliese – le ragioni del comunicato emesso da Assomela in merito agli eventi fieristici per il settore ortofrutticolo nel 2015. Un evento forte, con un orientamento internazionale importante e propositivo tanto auspicato da Assomela c’è già ed è Fruit Innovation 2015, a Milano,  in quanto è  la fiera fortemente voluta e sostenuta con impegno dai settori e dalla distribuzione. Non a caso ne ho accettato la presidenza”.

Fruit Innovation nasce infatti dal supporto di una cabina di regia e da un comitato di orientamento di cui fanno parte attivamente il mondo della produzione organizzata, delle grandi imprese private, del commercio, della distribuzione e delle tecnologie, che sono i veri protagonisti del progetto fin dalla sua iniziale messa a punto. È una joint-venture tra Fiera Milano e Ipack-Ima e conta su promotori come FruitImprese, Unaproa, Fedagromercati, Confagricoltura, Coldiretti, Fedagri Confcooperative Lombardia

Un approccio di filiera con un orizzonte internazionale, aggiungiamo noi, che viene indicato da tempo e anche dal ministro Martina come una delle priorità strategiche per il sistema agroalimentare italiano (v. il convegno organizzato a Marca a gennaio). Un richiamo che dovrebbe guidare i protagonisti coinvolti nella filiera dell’ortofrutta, cui le divisioni non giovano.

“Alla luce di queste premesse – conclude Pugliese – non capisco la posizione dello stare a vedere. Ogni decisione è legittima ma non si può dire che manchi la fiera sulla quale puntare”.

Fruit Innovation: in un convegno le strategie per l’export dell’ortofrutta

È promosso da Fruit Innovation, la nuova fiera internazionale in calendario a Milano dal 20 al 22 maggio prossimi per iniziativa di Fiera Milano e Ipack-Ima spa, il convegno che si svolgerà il 14 aprile prossimo al centro Congressi della Fondazione Stelline a Milano. Tema: “L’internazionalizzazione dell’impresa ortofrutticola. Risposte concrete ad esigenze emergenti”.

“Il Seminario – spiega Claudio Scalise, managing partner di SG Marketing, la società che ne sviluppa i contenuti – è di elevato profilo e di respiro internazionale, perché raccoglie le testimonianze di aziende del settore e non, che hanno intrapreso un cammino vincente che le ha portate a espandersi fuori dai confini italiani. Ci concentreremo sulle strategie che le aziende possono porre in essere per affrontare i nuovi mercati, attraverso l’esposizione di best practice, ossia modelli organizzativi di successo che sono già stati adottati”.

A parlare saranno i manager di Dimmidisì (Massimo Bragotto, direttore commerciale), Consorzio Vog (Gerhard Dichgans, direttore generale), Zespri International (Bert Barmans, general manager Zespri Europe), Caviro (Nicolò Tagliarini, country manager Russia – USA) e Unitec (Angelo Benedetti, presidente). L’introduzione sarà affidata a Marco Salvi, presidente di FruitImprese, mentre le conclusioni saranno a cura di Luca Bianchi, capo Dipartimento del Ministero delle Politiche Agricole.

Il settore dell’ortofrutta guarda con fortissimo interesse all’export, così come l’intero comparto agroalimentare italiano. L’esportazione del food Made in Italy oggi vale oltre 34 miliardi di euro e le aspettative parlano di 50 miliardi in 3 anni. In questo scenario l’ortofrutta fresca rappresenta il secondo comparto dopo il vino. Significa quindi che vi sono potenzialità inespresse che devono essere ancora sfruttate, che nel caso dell’ortofrutta, sottolinea Scalise, “condurranno le imprese a guardare con interesse a Paesi ancora non ‘esplorati’, soprattutto quelli extra-europei. Il tema è dibattuto ormai da anni: ora è tempo di agire”.

Fruit Innovation, organizzato da Fiera Milano e Ipack-Ima, vedrà coinvolta SG Marketing anche nell’organizzazione di un secondo convegno che si terrà durante l’evento (il 22 maggio), dal titolo: “Raccontare sul punto vendita il valore del prodotto ortofrutticolo: best practice internazionali”. Verranno in questo caso presentate testimonianze di insegne che hanno lavorato su modalità innovative di valorizzazione dell’ortofrutta fresca sul punto vendita.

Palletways raddoppia a Vinitaly, e si prepara per Expo

Il 30% delle spedizioni riguardano vino e olio, e un terzo ha come destinatario la GDO: sono questi i numeri di Palletways, che non a caso sceglie per l’ottavo anno consecutivo di partecipare a Vinitaly 2015, a Verona dal 22 al 25 marzo. Quest’anno lo spazio espositivo, nei colori aziendali, verde e blu, è due volte più ampio rispetto allo scorso anno, e scenograficamente delimitato da “pareti” di pallet.

E proprio nel servizio di trasporto di vino e olio su pallet l’azienda di Calderara di Reno (BO) intende differenziarsi maggiormente rispetto alla concorrenza. “Sono prodotti un po’ speciali e con molte caratteristiche in comune, quando si parla di spedizioni – spiega Roberto Rossi, presidente di Palletways Italia e Francia e consigliere di Palletways Europe GmbH – . Sono trasportati generalmente in bottiglie di vetro di capacità simile e richiedono la massima cura, specie nelle fasi di carico e scarico, per garantire l’integrità dei contenitori. Entrambi hanno un elevato rapporto peso/volume e spesso destinazioni simili, come ristoratori, enoteche o piccoli negozi di specialità gastronomiche; le confezioni di olio e vino devono essere spesso tolte dal bancale e consegnate singolarmente, per soddisfare le esigenze di approvvigionamento dei clienti finali. Per i prodotti invece destinati alla GDO, cui consegnamo circa mezzo milione di pallet l’anno, le caratteristiche del servizio per l’ultimo miglio richiedono la massificazione delle spedizioni”.

Prova generale per Expo

Quest’anno il Vinitaly precede di poche settimane l’inizio dell’EXPO Milano 2015. “Per il Network è una grande opportunità di crescita, che intendiamo valorizzare attraverso investimenti mirati – spiega Rossi -. Abbiamo potenziato l’Hub milanese di Siziano (PV) e le strutture dei Concessionari limitrofi, aumentato le flotte dei mezzi a disposizione, pianificato le tempistiche di ritiro e consegna della merce in funzione di un previsto aumento dei volumi, legato all’evento”. Expo 2015 offre il contesto ideale per stringere nuove alleanze e aprire canali commerciali finora inesplorati. Per un Network che abbraccia 14 Paesi europei – Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria e Spagna, con un totale di oltre 400 Concessionari – l’evento rappresenta un’occasione imperdibile per esprimere al meglio la propria vocazione internazionale. “Al Vinitaly avremo un assaggio di ciò che sarà l’Esposizione Universale. Siamo pronti a coglierne tutte le opportunità – ricorda Rossi -. Senza dimenticare il richiamo alla sostenibilità, implicito nel tema della manifestazione, “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, e punto focale dell’attività di Palletways”.

Dal 2014 l’azienda è infatti parte attiva nella tutela dell’ambiente, attraverso la partecipazione, con Treedom, a un progetto di responsabilità sociale d’impresa finalizzato a promuovere la tutela di territori ricchi di risorse naturali, come le Province di Catania e Siracusa. In ottica green, Palletways è impegnata nella gestione degli Epal (un sistema per il riciclo e l’interscambio efficiente dei pallet, con l’obiettivo di ridurne lo smarrimento), nell’utilizzo di mezzi di nuova generazione per ridurre l’inquinamento atmosferico e nella gestione attenta degli scambi, allo scopo di ottimizzare le percorrenze e contenere costi e consumi.

Vinitaly, 90mila mq per promuovere l’export del vino Made in Italy

Lavorare sull’internazionalizzazione delle imprese vitivinicole e consolidare l’immagine del vino italiano nel mondo, che già negli ultimi anni ha fatto un deciso balzo in avanti: questa la necessità del settore che vede anche quest’anno in Vinitaly, a Verona fiere dal 22 al 25 marzo prossimi e giunto alla 49a edizione, una piattaforma di servizi ideale per permettere a produttori e operatori di amplificare al massimo le opportunità che si stanno delineando e per crearne di nuove. Magari per raggiungere quell’obiettivo citato l’anno scorso dal premier Matteo Renzi di incrementare l’export di vino del 50% entro il 2020.

Anche se il 2014 è stato anno non facile, il sentiment delle 30 primarie aziende interpellate da Vinitaly, che esprimono complessivamente circa 2 miliardi di fatturato, è positivo: il 55% esprime fiducia per il 2015, il 35% in questi primi due mesi ha già avuto riscontri positivi e il 5% prevede un anno molto positivo.

 

Incontri internazionali, ITTP e corsi di “Italian Wine”

«Coerenti con l’identità b2b del Salone – ha spiegatoGiovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere – Vinitaly 2015 sarà punto di arrivo di un’intensa attività di incoming, che abbiamo realizzato e potenziato con il supporto del MISE, dell’Italian Trade Agency – ICE e del MIPAAF. L’unione delle forze ci ha permesso di coinvolgere buyer e delegazioni di operatori selezionati da tutto il mondo, con un incremento dell’investimento finanziario del 34% rispetto allo scorso anno».

All’interno dell’International Buyer Lounge si terranno gli incontri b2b organizzati tra i buyer delle delegazioni ospitate e le aziende espositrici. Un grande convegno, richiesto da consorzi di tutela, aziende vitivinicole e altre realtà del settore, approfondirà invece il tema delle trattative ITTP (Trattato Transatlantico sul commercio e gli investimenti con gli USA). A questo, si aggiungono i focus su Hong Kong, Cina, USA, Russia, Brasile, Australia.

Sono attesi oltre 4.000 espositori su una superficie occupata sopra i 91.000 metri quadrati, che diventano 100.000 con Sol&Agrifood ed Enolitech, i saloni dell’agroalimentare di qualità (con la parte dedicata all’olio extravergine di oliva realizzata in collaborazione con Unaprol) e dei mezzi tecnici per la filiera del vino e dell’olio che si svolgono in contemporanea.

Tra le iniziative di Vinitaly segnaliamo OperaWine in programma il 21 marzo in collaborazione con l’autorevole rivista americana “Wine Spectator” e, dal 16 al 20 marzo sempre a Verona, il primo Corso di certificazione per specialisti del vino italiano, un’iniziativa VIA – Vinitaly International Academy, il progetto educativo di Vinitaly International, che rilascia, dopo un esame finale, due livelli di certificazione: Italian Wine Ambassador (IWA) e Italian Wine Expert (IWE). Cinquanta i candidati, in rappresentanza di alte professionalità del settore (responsabili di alcune delle principali catene internazionali di hotel, giornalisti, Master of Wine) provenienti da Cina, Stati Uniti, Australia, Austria, Brasile, Canada, Corea, Francia, Germania, Hong Kong, Olanda, Regno Unito, Russia, Singapore e Ucraina. VIA organizza anche tre Master Class+ durante Vinitaly, non solo di vini italiani. In collaborazione con Ismea si terrà poi un convegno sui vini artigianali, un’altra grande ricchezza dell’enologia italiana.

 

Expo e oltre, verso il Testo unico sul vino

A Vinitaly ci sarà anche la presentazione ufficiale di Vino – A taste of Italy, il padiglione del vino all’interno del Padiglione Italia dell’Esposizione Universale di Milano, realizzato da Veronafiere-Vinitaly su incarico del Ministero delle politiche agricole, Padiglione Italia ed Expo 2015 SpA. «Vinitaly rappresenta nel mondo tutta l’esperienza vitivinicola nazionale – ha detto il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina -. A Verona sarà l’occasione per fare insieme il punto delle cose fatte dal Governo per la semplificazione burocratica e l’internazionalizzazione delle nostre aziende e per lanciare i nuovi obiettivi oltre l’Expo 2015, tra questi il Testo Unico sul vino, per la riorganizzazione e il riordino del comparto».

Il prosciutto di Parma Bedogni a Tuttofood 2015

Tuttofood, in programma alla Fiera di Milano dal 3 al 6 maggio 2015, promette di essere un evento clou della produzione d’eccellenza Made in Italy ancora più nell’edizione di quest’anno che si prospetta specialissima grazie alla concomitanza con la kermesse di Expo. In questa cifra va vista la partecipazione del salumificio Bedogni Egidio al salone del settore food and beverage. Invitato d’onore allo stand Bedogni sarà infatti il suo prosciutto di Parma, premiato dalla rivista “Gambero Rosso” come il miglior crudo nella categoria 24 mesi di stagionatura.

Oltre alla degustazione del prosciutto di Parma, sarà presente la vasta gamma di salumi della tradizione italiana, che vanno dal salame Felino alla culatta, dal lardo alla pancetta supercoppata fino allo speck.

L’azienda è stata fondata e opera a Langhirano, culla del Prosciutto di Parma, dal 1954.

Conapi a Biofach per valorizzare il brand Mielizia

Conapi, il Consorzio Nazionale Apicoltori, nato 35 anni fa nella Valle dell’Idice sull’Appennino bolognese e che oggi che riunisce oltre 600 produttori associati in tutta Italia, parteciperà anche quest’anno a Biofach, la più importante fiera in Europa dedicata al mondo del biologico, in programma da oggi al 14 febbraio a Norimberga. Un appuntamento strategico al fine di aumentare la brand awareness e il business export del brand Mielizia, recentemente rientrato nel portafoglio del consorzio a seguito della acquisizione da Alce Nero del ramo d’azienda che comprendeva anche Cuor di Miele e tutte le produzioni a marca del distributore.

Oltre al rafforzamento della propria posizione in Italia, infatti, Conapi punta ad un maggior presidio dei mercati internazionali, dove il brand è distribuito solo nelle linee biologiche griffate Mielizia bio, che hanno già raggiunto una presenza importante e ormai consolidata in Francia e Giappone.

Biosostenibilità

Per attrarre i consumatori oltreconfine, particolarmente attenti alla sostenibilità ambientale, riflettori puntati sulla nuovissima confezione “a spreco zero”. Si tratta di un contenitore di carta 100% biodegradabile che completerà la linea Mielizia e verrà lanciato anche in Italia a marzo. Una scelta di rispetto dell’ambiente che valorizza ulteriormente il prodotto e la filosofia che accomuna gli apicoltori di Conapi, da sempre impegnati in un’attività condotta nel segno di un’apicoltura pulita, di qualità e rispettosa della natura e dell’ambiente.

Questo innovativo packaging , a basso impatto ambientale, ideato dall’area ricerca e sviluppo di Conapi, è di carta accoppiata con acido polilattico (PLA) derivato dalla canna da zucchero: dall’amido, di cui è ricca, viene estratto il destrosio dalla cui fermentazione deriva l’acido lattico che genera i polimeri destinati a formare il PLA. Il tutto è compostabile determinando un circolo virtuoso a spreco zero. Inoltre, il formato da 100 g è pratico e versatile, ideale sia per i consumatori amanti del miele nelle sue molteplici varietà, che possono così alternare più frequentemente il consumo, sia per chi vuole esplorare nuove tipologie, magari per “sperimentazioni” in cucina, senza l’impegno del grande formato.

“La partecipazione a Biofach – afferma Nicoletta Maffini, responsabile commerciale e marketing di Conapi – è un passaggio importante della nostra strategia di valorizzazione del brand Mielizia, in un comparto in crescita come quello biologico. Siamo convinti che il pubblico accoglierà con favore il nostro nuovo contenitore di carta biodegradabile, che risponde alle esigenze di consumatori attenti, alla ricerca di prodotti buoni, sani e sicuri ma, nel contempo, sostenibili anche in termini di produzione e di imballaggi. Un target, come ci dicono le ricerche di mercato, in espansione, che premierà sempre più le aziende che utilizzano materiali rinnovabili, riciclabili e disponibili in formati efficienti, in grado di rispondere alle reali esigenze di consumo”.

Fruit Innovation a Maggio per superare il localismo dell’ortofrutta italiana

Nel corso dell’evento di presentazione di Fruit Innovation, la nuova fiera internazionale dell’ortofrutta in calendario a Milano dal 20 al 22 maggio prossimo, organizzato all’Ambasciata d’Italia di Berlino, il presidentedella manifestazione (e presidente di Adm e ad di Conad) Francesco Pugliese ha espresso con chiarezza i motivi della scelta di Milano come sede della nuova fiera internazionale dell’ortofrutta, dichiarando l’allineamento su Milano di ADM e dei suoi partners e manifestando preoccupazione per le logiche localistiche che danneggiano l’ortofrutta italiana e la sua immagine.

«Fruit Innovation – ha detto Pugliese – è un progetto che guarda non solo a una fiera che durerà tre giorni ma anche ad un impegno che si prolungherà per tutto l’anno, attraverso gli orientamenti e le indicazioni che verranno alla filiera dell’ortofrutta dalla nostra cabina di regia che vede la presenza della produzione, del commercio e della distribuzione ai livelli più alti. Intendiamo dare un segnale, mettere in campo cambiamenti che premino gli anelli della filiera a partire dalla  produzione, soluzioni che favoriscano accordi in tema di aggregazione e abbattimento dei costi. Innovazione è una parola da riempire di contenuti. Fruit Innovation nasce da questa progettualità oltre che dalla necessità di dare all’Italia un’unica ribalta fieristica di alto livello, nell’anno in cui il mondo guarda a Expo 2015».

Luca Bianchi, capo dipartimento del Ministero delle Politiche agricole, ha riassunto le linee guida del Ministero in tema di ortofrutta, affermando che Fruit Innovation si colloca in un percorso condivisibile e ha le carte in regola per diventare il “contenitore più adatto” a un grande dibattito nazionale all’insegna di regole e innovazione, come richiede il mercato.

http://youtu.be/us3WJAXpZPg

Sono stati oltre 300 i rappresentanti del mondo ortofrutticolo italiano e internazionale presenti in Ambasciata d’Italia per l’evento organizzato da Fruit Innovation in collaborazione con Confagricoltura e la Camera di Commercio Italiana per la Germania. Dopo il saluto dell’ambasciatore d’Italia a Berlino, Pietro Benassi, sono intervenuti, oltre a Pugliese e Bianchi, l’amministratore delegato di Fiera Milano, Enrico Pazzali, la presidente del Comitato Scientifico di Expo 2015, Claudia Sorlini e Nicola Cilento, membro di giunta di Confagricoltura.

Pazzali ha rimarcato il profilo internazionale di Fiera Milano, uno dei primi organizzatori di fiere al mondo, e la ferma volontà di fare di Fruit Innovation un evento di successo, valorizzando al massimo le logiche di crescita economica di una filiera tra le più rappresentative del nostro Paese in termini produttivi e di export.

Claudia Sorlini ha evidenziato la vicinanza dei temi essenziali di Expo 2015 con il concetto di innovazione in un settore che deve esprimere salute, benessere fisico e sicurezza ambientale come l’ortofrutta, per cui alla vicinanza fisica (solo 400 metri separeranno i padiglioni di Fiera Milano da quelli di Expo) Fruit Innovation ha con Expo forte affinità culturale.

Per Nicola Cilento serve rilanciare i consumi, «mettendo le imprese in grado di competere con gli altri produttori europei e creando opportunità più vicine alle reali necessità del settore”. “Sosteniamo Fruit Innovation – ha precisato – perché  siamo convinti dell’importanza di  giocare in squadra ad un livello davvero internazionale, sia in trasferta, sia in casa».

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