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Parte il concorso di Opera La Pera, in palio premi hi-tech

Il consorzio Opera La Pera lancia un concorso a premi per stimolare le vendite nella Gdo italiana. Si tratta di un’iniziativa che associa l’ortofrutta ai dispositivi tecnologici più in voga e di grande valore, come iPhone 16 – 256 GB nero, Apple Watch Ultra 2 e AirPods. “Il concorso avrà luogo dal 15 gennaio al 13 febbraio, con l’obiettivo di incentivare il sell-out e il traffico nei punti vendita aderenti. Si inserisce all’interno di una strategia mirata a promuovere il consumo delle nostre pere Opera e supportare la crescita delle vendite subito dopo le festività natalizie – illustra Adriano Aldrovandi, Presidente di Opera La Pera -. L’attività si colloca in un periodo strategico per il nostro comparto, sostenendo la seconda parte della campagna commerciale. L’iniziativa, che sarà supportata anche da una programmazione radiofonica e da una comunicazione dedicata nei punti vendita della Gdo, è pensata per coinvolgere i consumatori finali con premi ad alto valore percepito, in grado di attrarre l’attenzione e stimolare l’acquisto”.

COME FUNZIONA IL CONCORSO
Il consumatore dovrà acquistare almeno una confezione di pere Opera nei punti vendita aderenti all’iniziativa: scansionando il QR code presente sulla confezione accederà al sito dedicato del concorso, in cui andrà caricato lo scontrino fiscale e la foto del prodotto acquistato. A questo punto ci sarà la verifica automatica dello scontrino da parte del sistema OCR e la possibilità di scoprire immediatamente se si è vinto uno dei premi in palio (Apple Watch Ultra 2 e AirPods), oltre a partecipare all’estrazione finale. Inoltre, con l’acquisto di due confezioni in un unico scontrino, i consumatori avranno una maggiore possibilità di vincere, incrementando le loro chances all’estrazione finale (iPhone 16 – 256GB nero).

UN’OCCASIONE PER LA GDO
“Questo concorso sarà un motore fondamentale per dare impulso alle vendite delle pere Opera confezionate – aggiunge Aldrovandi -. Puntiamo su un effetto novità, poiché è la prima volta che il settore ortofrutticolo si associa a premi tecnologici così ambiti, e il nostro obiettivo è generare attenzione verso le nostre pere, entusiasmo per il concorso e traffico nei punti vendita. L’iniziativa è anche una grande occasione per valorizzare il lavoro dei nostri soci pericoltori, che nel 2024 hanno visto un ritorno ai volumi produttivi tali da consentirci di gestire la campagna di commercializzazione per tutta la sua durata. È quindi un’ottima opportunità per posizionare il brand Opera al centro dell’attenzione dei consumatori e per supportare le vendite in un periodo cruciale per il mercato”.

Fresh Del Monte: arrivano i packaging ispirati al film Disney ‘Oceania 2’

Fresh Del Monte annuncia una collaborazione con Disney Italia per il film Oceania 2, arrivato nelle sale italiane il 27 novembre: i packaging della gamma Fresh Cut (frutta fresca pretagliata servita in monoporzioni) saranno personalizzati con i personaggi del film.

Il lungometraggio targato Walt Disney Animation Studios Oceania 2, riunisce Vaiana e Maui, dopo tre anni, per un nuovo grande viaggio insieme a un gruppo di improbabili navigatori. Dopo aver ricevuto un inaspettato richiamo dai suoi antenati, Vaiana deve viaggiare verso i lontani mari dell’Oceania e in acque pericolose e dimenticate per un’avventura diversa da qualsiasi cosa abbia mai affrontato.

Del Monte Italia presenta questi nuovi packaging ispirati a Oceania 2, portando il sapore della frutta tropicale sulle tavole di tutti i consumatori. La collaborazione è supportata da una campagna integrata che includerà attività digital, social, influencer marketing e la partecipazione esclusiva di Del Monte Italia alla premiere italiana del film. L’iniziativa nasce da una visione condivisa dei due brand, impegnati a promuovere uno stile di vita sano e a diffondere gioia e positività nelle famiglie. Perfettamente in sintonia con l’ambientazione di Oceania 2, la frutta Del Monte aggiunge un tocco esotico, portando un’esperienza di freschezza e allegria per grandi e piccoli. 

Brio, fatturato a 56 milioni e consolidamento in Gdo e Horeca

Bilancio positivo per Brio, società del Gruppo Alegra specializzata nell’ortofrutta biologica, che archivia il 2023 con un fatturato a quota 56 milioni di euro (+11% rispetto allo scorso anno) e il consolidamento dei volumi venduti. A trainare gli indici verso l’alto sono l’ottima performance sui mercati esteri e la sinergia con Alce Nero, brand che continua a incrementare la propria notorietà e penetrazione nelle famiglie italiane e che si prepara a lanciare nuovi formati di ortofrutta fresca biologica con grammature più in linea con le richieste del consumatore moderno.

“Anno dopo anno, Brio ha saputo dimostrarsi partner affidabile per la Gdo non solo italiana ma anche estera, confezionando a marchio del distributore per le principali insegne europee” commenta Gianni Amidei, Presidente di Brio. Che aggiunge: “Le scelte strategiche aziendali e di gruppo, come l’allargamento della base produttiva nelle regioni del sud del Paese da parte della nostra cooperativa di riferimento Agrintesa, ci hanno permesso di essere sempre più riconosciuti come fornitori d’eccellenza, in grado sia di garantire qualità e quantità lungo una finestra commerciale sempre più ampia sia di mitigare il rischio climatico coltivando in aree diverse. La nostra crescita a doppia cifra accredita sempre di più Brio come motore per lo sviluppo e la ripartenza del bio nazionale”.

Per Brio, l’ultimo anno ha visto un solido consolidamento nella Gdo nazionale e in quella estera che vale il 50% del volume d’affari. “A evidenziarsi, in un paniere che conta oltre cinquanta referenze, sono stati prodotti sui quali possiamo vantare un’elevata specializzazione lungo tutta la filiera, dal campo al magazzino: penso a pomodori, carote, zucchine, patate, asparagi, broccoli per la verdura e kiwi, pere, arance, limoni, clementine e mele per la frutta” spiega ancora Amidei, chiarendo che proprio alle mele sia stato destinato l’investimento che, a gennaio scorso, ha portato all’inaugurazione del nuovo impianto di selezione e lavorazione installato nello stabilimento di Agrintesa e sede di Brio a Campagnola di Zevio.

Brio è presente anche nel canale Horeca: “Abbiamo perfezionato la fusione con una nostra società per essere più presenti nella ristorazione collettiva pubblica, principalmente scolastica, e privata concentrando l’attività in un unico organismo, razionalizzando costi e sfruttando le sinergie di gruppo. Ad oggi il fatturato in questo canale è in crescita e il consumo del biologico fuori casa è in netta ripresa” conclude Amidei.

Frutta conveniente, La Borsa della Spesa consiglia uva, pesche e pere

Tra i prodotti consigliati da La Borsa della Spesa, il servizio di BMTI e Italmercati Rete d’Imprese che offre una guida sui prodotti di stagione più convenienti, c’è l’uva da tavola, entrata nel vivo della produzione e presente in diverse varietà, tra cui la Vittoria, tra le più consumate, con prezzi all’ingrosso che vanno da 2,00 a 2,20 euro/kg, l’uva Italia intorno ai 2,00 euro/kg e l’uva Pizzutello, tipica dell’area di produzione pugliese, intorno ai 2,50 euro/kg. Ancora disponibili nei mercati le susine, con prezzi regolari che vanno da 1,50 a 2,00 euro/kg a seconda della varietà. Pesche e nettarine, di buona qualità, da 1,60 a 2,50 euro/kg in base al calibro. Inoltre, è iniziata la raccolta delle pere emiliane come le William e le Abate, con prezzi che al momento si mantengono più bassi rispetto allo scorso anno che vanno da 1,70 a 2,20 euro/kg. Per quanto riguarda gli ortaggi, sono diverse le verdure stagionali consigliate, ricche di proprietà benefiche. Le più convenienti questa settimana risultano le carote, con prezzi in ribasso che oscillano da 0,80 a 1,00 euro/kg, le patate intorno a 0,75 euro/kg e le cipolle dorate che vanno da 0,70 a 0,90 euro/kg. Ma questa è anche la stagione dei peperoni, intorno a 2,20 euro/kg e delle melanzane che variano da 1,50 a 1,80 euro/kg.

Il caldo degli ultimi mesi però è stato frenato dai forti temporali che negli ultimi giorni hanno attraversato in lungo e largo la nostra Penisola, limitando molto le attività di pesca nei nostri mari. Tra i prodotti ittici più convenienti, questa settimana troviamo la lampuga, la cui stagione è entrata nel vivo e terminerà a dicembre, con prezzi che vanno da 6,00 a 7,00 euro/kg, i totani, disponibili in grandi quantità, con prezzi regolari che oscillano dai 7,00 ai 10,00 euro/kg, le cozze, intorno ai 3,00 euro/kg, abbondanti e di ottima qualità e i gamberi rosa, poco limitati dal maltempo, disponibili da 4,00 a 10,00 euro/kg, a seconda della pezzatura.

Per il comparto delle carni infine, sono stabili i prezzi dei tagli più pregiati della carne di scottona e di vitellone. Nello specifico, varia da 8,00 a 8,40 euro/kg il prezzo all’ingrosso del quarto posteriore di vitellone e da 8,95 a 9,35 euro/kg quello del quarto posteriore di scottona.

La Borsa della Spesa è disponibile cliccando qui

Ortofrutta, il caldo non impatta sui costi. Ok per anguria, uva, pesche e pomodori

Nonostante il timore che il forte caldo possa impattare negativamente su alcune produzioni tipiche di questo periodo, sono tanti i prodotti che si difendono bene, conservando la loro qualità e il loro giusto prezzo, in alcuni casi anche al di sotto della media del periodo. Così come evidenziato da La Borsa della Spesa, il servizio di BMTI e Italmercati Rete di Imprese in collaborazione con Consumerismo No Profit, in ambito frutta resta molto consigliata l’anguria che con la sua dolcezza e le sue proprietà aiuta ad affrontare le alte temperature, con prezzi all’ingrosso che vanno da 0,30 a 0,50 euro/Kg, in calo rispetto ad un anno fa grazie all’ampia disponibilità. Inoltre, è entrata nel vivo la produzione dell’uva da tavola che, rispetto alle criticità con cui ha chiuso la scorsa campagna, presenta buoni quantitativi e prezzi convenienti. Nello specifico, tra le varietà presenti nei mercati, per l’uva bianca Vittoria si registra un prezzo medio intorno ai 2,50 euro/kg mentre vanno da 2,50 a 3,00 euro/kg i prezzi dell’uva senza semi. Continuano ad essere di ottima qualità anche le pesche e le nettarine. I grandi quantitativi che presentano, inoltre, continuano a tenere i prezzi bassi. A seconda della loro grandezza, infatti, vanno da 1,20 a 2,00 euro/Kg. Regolari, infine, i prezzi delle susine da 1,30 a 1,50 euro/kg. Nonostante il maltempo che ha colpito l’Emilia-Romagna, infatti, non hanno subito danni e sono abbondanti.

Per quanto riguarda gli ortaggi, continuano ad essere molti e decisamente convenienti i pomodori, soprattutto quelli piccoli, nonostante la siccità che sta colpendo la Sicilia, principale zona di produzione. Alle varietà già presenti, tra cui il Ciliegino, con prezzi da 1,70 a 2,00 euro/kg e i Datterino, intorno ai 2,30 euro/kg, si stanno aggiungendo le varietà dei pomodori verdi, come Cuori di bue e i Tondi lisci, con prezzi in calo che vanno da 1,30 a 1,50 euro/kg. Ancora salve dal forte caldo le melanzane per le quali, nei mercati all’ingrosso nazionali, si rilevano prezzi che vanno da 1,00 a 1,20 euro/kg. Tra i prodotti consigliati, non può mancare il radicchio che, nell’ultimo mese, ha subito un ribasso notevole del prezzo, passando dai 4,00 euro/kg di giugno a prezzi che vanno da 1,70 a 2,00 euro per la varietà Lunga Precoce e da 1,50 a 1,70 euro/kg per il Tondo Rosso. Tale calo è da attribuirsi all’arrivo delle produzioni del centro Italia, in particolare quella abruzzese, che hanno preso il posto della produzione veneta, colpita il mese scorso dal maltempo.

Buone notizie anche per il comparto ittico poiché il maltempo di qualche giorno fa non ha limitato le attività di pesca che, invece, si sono rilevate molto positive soprattutto per il pesce azzurro, tipico di questa stagione e con prezzi molto bassi grazie all’abbondanza dei quantitativi. In particolare, si consiglia il consumo di tonnetto alletterato ad un prezzo medio intorno ai 3,50 euro/Kg, del suro intorno a 2,50 euro/kg e del lanzardo intorno ai 3,00 euro/Kg. Abbondante e tipica di questo periodo è anche la pesca di pesce spada del Mediterraneo, disponibile all’ingrosso intorno ai 14,00 euro/Kg. Infine, favorita dal fattore ambientale, continua la buona produzione delle cozze, di ottima qualità e con prezzi in netto calo rispetto a dodici mesi fa, intorno ai 3,00 euro/Kg. Per quanto riguarda le carni infine, continua il calo dei prezzi all’ingrosso dei tagli del quarto anteriore della scottona e del vitellone, i tagli utilizzati principalmente per la preparazione di stufati o brasati, che questa settimana vanno rispettivamente da 4,13 – 4,33 €/kg e da 4,19 – 4,29 €/kg.

Le difficoltà non piegano Apofruit, bilancio 2023 a 274 milioni di euro

Per Apofruit il 2023 si chiude positivamente, sia per i soci produttori sia per la cooperativa. A fronte di un’annata contraddistinta da imprevisti e grandi difficoltà – in primis l’alluvione in Romagna, ma non solo -, i numeri a consuntivo risultano soddisfacenti e premianti: il valore della produzione è pari a 274 milioni di euro, rispetto ai 268 milioni del 2022. A livello di Gruppo, quindi comprendendo anche Canova, Canova France, Canova Spagna, Piraccini, Mediterraneo Group e Vivitoscano, sono stati raggiunti i 351 milioni di euro rispetto ai 340 milioni dello scorso anno. In ragione di questi risultati, dove tutte le società del gruppo hanno ottimamente performato, l’utile netto del Gruppo, post-imposte, si attesta a 884.000 euro, rispetto ai 331.000 euro del 2022. Il patrimonio netto di Gruppo infine è di € 108.536.000.

“Il 2023 è stato un anno profondamente controverso, che in campagna ha visto tantissimi problemi. A tutta la drammaticità dell’alluvione in Romagna, si sono infatti aggiunte le conseguenze di gelate, grandinate e siccità. Insomma, una vera e propria tempesta perfetta, che ha fatto crollare i quantitativi conferiti. Abbiamo infatti toccato il minimo storico di 1.356.000 quintali di ortofrutta conferiti, con una riduzione del 19,5% rispetto al 2022” spiega Mirco Zanotti, Presidente di Apofruit.

I risultati positivi, però, sono stati determinati dal mercato. “A fronte di una situazione così complessa a livello produttivo, la campagna commerciale si è rivelata molto soddisfacente durante tutto l’anno, per cui abbiamo chiuso il bilancio 2023 con un totale di liquidato di 127.148.000 euro, ovvero un +8,6% rispetto al 2022. Un dato niente affatto scontato, visto appunto che è venuto a mancare praticamente quasi il 20% dei quantitativi di ortofrutta. Le ragioni di questa performance sono da ricercare, in gran parte, nei prezzi mediamente sostenuti che hanno avuto costantemente le diverse referenze ortofrutticole, dai kiwi verdi ai kiwi gialli, dalle patate alle cipolle, solo per fare alcuni esempi dei prodotti che hanno registrato alcune tra le migliori performance. Del resto, nel caso di kiwi, cipolle e patate, ci siamo trovati di fronte a una carenza a livello globale, il che ha contribuito a mantenere elevate le quotazioni” aggiunge Ernesto Fornari, Direttore Generale di Apofruit.

Ortofrutta: Agrintesa entra nella cooperativa OSAS e approda nel Mezzogiorno

È stata formalizzata nelle scorse settimane dalle assemblee dei soci la fusione per incorporazione di Agrintesa con OSAS, cooperativa calabrese specializzata in produzioni frutticole. L’operazione, effettiva dal prossimo primo giugno, porta così il catasto frutticolo di Agrintesa oltre quota 9.300 ettari, a cui se ne aggiungono 7.300 di vigneto e 500 di ortaggi.

“Questa operazione sviluppa il bacino produttivo di Agrintesa permettendoci di ampliare ulteriormente il calendario di produzione e tutelandoci, al contempo, dal rischio climatico: in questo modo potremo offrire un servizio sempre migliore ai nostri partner della distribuzione” commenta Aristide Castellari, Presidente di Agrintesa. “Sono lieto che la nostra base sociale, con la quale ci siamo ampiamente confrontati negli ultimi mesi, abbia compreso l’importanza del progetto e le sue potenzialità: accogliamo al nostro interno una vera realtà cooperativa con la quale condividiamo interessi, valori e ideali e dove, come in Agrintesa, i produttori sono protagonisti”.

Nata nel 1962, OSAS oggi può contare su oltre 1.000 ettari coltivati dai soci nella Piana di Sibari e una compagine sociale da sempre specializzata e qualificata nella produzione di drupacee (pesche, nettarine e albicocche, con numerosi ettari di Ondine in pieno sviluppo) e agrumi, in particolare Clementine di Calabria IGP, con kiwi, cachi e arance ad arricchire il paniere. “Ad oggi OSAS è la cooperativa di riferimento nel proprio territorio” spiega il Presidente Luigi Nola: “la fusione in Agrintesa va nella direzione di garantire continuità e ulteriori opportunità di sviluppo ai produttori. Le basi su cui si è costruita questa operazione sono quelle della maggiore efficienza gestionale e dei migliori risultati economici per i nostri soci e giunge al culmine di un percorso sinergico avviato da tempo. Fin dal 2017 infatti OSAS, attraverso la società commerciale Campoverde, commercializza la propria produzione tramite Alegra, Brio e Valfrutta Fresco”.

“Questa operazione rappresenta un importante rafforzamento di Agrintesa” aggiunge il Direttore Generale, Cristian Moretti. “La nostra cooperativa crede da sempre nell’aggregazione e, pur mantenendo le radici in Emilia-Romagna, sta accrescendo la propria presenza in diverse regioni a forte vocazione ortofrutticola, diversificando così gli areali produttivi. Uno sviluppo che si basa su sinergie importanti fra soci, cooperativa e territori e che ci permette di perseguire la nostra mission: garantire risposte efficaci ai nostri soci produttori e ai nostri clienti generando continuità alla filiera ortofrutticola che rappresentiamo. Questa aggregazione va esattamente in tale direzione”.

Aumento quotazioni, digitalizzazione, innovazione: Conserve Italia rilancia i progetti di filiera

“Il futuro dell’agricoltura appartiene sempre di più alle filiere. E noi che siamo da sempre una filiera cooperativa integrata, rappresentiamo l’unico modello di impresa che mette insieme le fasi di coltivazione, trasformazione industriale e commercializzazione dei prodotti, con l’obiettivo di valorizzare la materia prima conferita dai soci e al contempo rispondere alle richieste di un mercato in continua evoluzione”: con queste parole il Presidente di Conserve Italia Maurizio Gardini ha concluso il suo intervento nell’incontro svoltosi nei giorni scorsi nella sala assemblee di Agrintesa a Bagnacavallo (RA), dove il Consorzio ha incontrato i rappresentanti e i soci produttori delle sette cooperative aderenti che partecipano ai progetti di filiera per impianti programmati di frutta da industria. Si tratta di contratti pluriennali per la coltivazione di frutta destinata alla trasformazione industriale, con un prezzo minimo garantito riconosciuto ai produttori che possono così programmare al meglio le attività.

Aumento delle quotazioni e contributi per nuovi impianti, attività di ricerca e sperimentazione per risolvere i problemi fitosanitari e trovare nuove varietà più resistenti ai cambiamenti climatici, investimenti in digitalizzazione per il monitoraggio delle piante e in meccanizzazione delle fasi di raccolta: queste le principali iniziative messe in campo da Conserve Italia a favore dei soci e illustrate nel corso dell’evento.

“Oltre vent’anni fa, nel 2003, Conserve Italia avviava il primo progetto di filiera per impianti programmati di frutta dedicato alle pesche gialle, produzione fondamentale per la realizzazione dei nostri succhi – ha detto il Presidente Gardini. Quella data ha segnato l’inizio di un percorso straordinario compiuto insieme alle cooperative e ai soci, un percorso che ha portato alla definizione di 6 progetti che ad oggi interessano 200 aziende agricole concentrate principalmente nell’areale romagnolo oltre che nei territori di Ferrara e Bologna, per un totale di 700 ettari di albicocche, pesche gialle, nettarine, percoche, pere e mele destinate alla trasformazione industriale”.

“Questa iniziativa, davvero unica nel panorama ortofrutticolo italiano – ha aggiunto il Presidente di Conserve Italia – ha garantito al nostro Gruppo una produzione di qualità per la realizzazione di prodotti premium come i succhi Optimum Yoga e le pesche sciroppate Valfrutta. Al contempo, ha assicurato condizioni favorevoli ai produttori grazie a contratti pluriennali allo scopo di garantire stabilità per l’intera vita degli impianti, un reddito costante e sicuro, non soggetto a oscillazioni di mercato in virtù di un minimo garantito che negli ultimi quattro anni è sempre stato incrementato; inoltre, le varietà selezionate per la trasformazione industriale comportano minori oneri nelle fasi di coltivazione e raccolta”.

“Vogliamo contribuire a dare un futuro alla frutticoltura dell’Emilia-Romagna dove si concentra la nostra base sociale – ha concluso Gardini – e in particolare lo vogliamo fare per la frutta da industria, che non è affatto arrivata al capolinea e può ancora rappresentare un’importante opportunità per le aziende agricole. Lo facciamo mettendo a disposizione competenze e professionalità dei nostri tecnici e investendo in ricerca, sperimentazione e innovazione tecnologica, oltre che con sostegni concreti e diretti ai produttori”.

Nel corso dell’evento, il team agricolo di Conserve Italia ha illustrato le nuove condizioni offerte ai soci e la programmazione dei nuovi impianti da mettere a dimora, insieme al progetto agro-meteo per il monitoraggio delle piante sviluppato con xFarm Technologies e in collaborazione con l’Università di Bologna, fondamentale per fornire ai produttori dati a supporto delle loro decisioni in fase di irrigazione e trattamento. Spazio poi ai risultati della ricerca varietale finanziata da Conserve Italia nell’ambito del progetto Maspes, agli esiti della sperimentazione su nuove strategie di difesa fitosanitaria in collaborazione con Agrinet e anche ai test di raccolta meccanizzata realizzati con mezzi appositamente modificati, nel tentativo di ridurre il problema della carenza di manodopera oltre che costi e tempi di questa fase.

Infine sono stati presentati il progetto di tracciabilità per le pesche sciroppate Valfrutta sviluppato dalla Divisione Marketing Retail (iniziativa che ha interessato una trentina di produttori per fornire ai consumatori, tramite QR Code in etichetta, informazioni dettagliate sull’origine del prodotto) e la nuova attività di comunicazione interna “Noi siamo Filiera” sviluppata dall’agenzia Orma Comunicazione per aprire un canale diretto con i produttori degli impianti programmati di frutta da industria.

Calano i prezzi di frutta e verdura di stagione, in discesa clementine, arance e cavolfiori

Grazie alle temperature medio-alte che si rilevano in questi ultimi giorni di gennaio, nei mercati ortofrutticoli si registrano generali ribassi dei prezzi di frutta e verdura.

FRUTTA

Clementine: Sta volgendo al termine la campagna delle clementine comuni che presto lasceranno il posto alle varietà tardive. Si confermano i prezzi in calo rispetto alle scorse settimane dovuti a un livello della domanda ancora basso. In particolare, rispetto al 2023, si registra un calo dell’11% grazie a un prezzo medio che si attesta su 1,20 euro/Kg.
Arance: buona la qualità delle arance rosse Tarocco che si sono affiancate alla bionda Navelina. Anche per questo prodotto, i prezzi sono in calo rispetto alle scorse settimane, sebbene si confermino prezzi più alti di quasi il 30% rispetto ad un anno fa per il calibro più piccolo e del 21% per quello più grande. Tale aumento è dovuto a una riduzione della quantità di produzione dovuta al maltempo della scorsa primavera e alla siccità della scorsa estate.
Mele: rimangono stabili i prezzi di tutte le varietà delle mele. In particolare, si registra 1,70 euro/Kg per le Golden Delicious, prezzo regolare seppur in aumento del 18% rispetto a 12 mesi fa a causa di un aumento della domanda a livello mondiale e all’aumento dei costi di produzione.

ORTAGGI

Finocchi, carciofi e cavolo verza: consigliati i finocchi a 1,37 euro/Kg (+28,04% rispetto al 2023 sebbene con un trend in calo) e i carciofi a 0,60 euro al pezzo (+22,45 euro/Kg rispetto a 12 mesi fa). Sceso a 0,88 euro/Kg (+10% rispetto a 12 mesi fa) il prezzo del cavolo verza.
Cavolfiori e lattuga: ottimi da consumare in questo periodo anche i cavolfiori bianchi per i quali si registra il prezzo medio di 1,35 euro/Kg, in calo rispetto al periodo natalizio ma stabile rispetto allo scorso anno e le lattughe che a 1,50 euro/Kg restano ancora in rialzo del 20% rispetto al 2023.
Pomodori e zucchine: l’aumento dei costi di produzione, invece, continua a tenere in alto i prezzi dei prodotti di serra: pomodori e zucchine in particolare. Sebbene anche per questi prodotti si sia registrato un trend in calo, rimangono in rialzo del 31,15% i prezzi del pomodoro Piccadilly e di quasi il 34% i prezzi delle zucchine scure lunghe.

A meno che la situazione climatica non dovesse cambiare improvvisamente, tali cali potranno proseguire anche nelle prossime settimane.

In Cina arriva Rubyglow, l’ananas ibrido con la buccia rossa

Rubyglow è un incrocio tra un ananas tradizionale e un ananas Morada, tipicamente non commestibile: questo lo rende un frutto ibrido prodotto attraverso tecniche tradizionali di incrocio. Gli ananas Rubyglow maturano su pianta in Costa Rica e sono venduti (senza corona) in confezioni dal design particolare. Il frutto presenta una buccia esterna rossa, una polpa giallo brillante e un nuovo sapore dolce. Al momento è stato lanciato da Fresh Del Monte in Cina, in tempo per il Capodanno cinese.

“Siamo orgogliosi di svelare l’ananas Rubyglow, un’esclusiva di Fresh Del Monte che consolida ulteriormente la nostra posizione nel mercato degli ananas”, ha affermato Mohammad Abu-Ghazaleh, Presidente e Amministratore Delegato dell’azienda. “I nostri scienziati continuano a elevare il livello creando nuove varietà di ananas, con gusti e colori diversi che soddisfano un numero sempre maggiore di consumatori in tutto il mondo. Crediamo che l’ananas Rubyglow sia il prodotto perfetto per costruire la nostra presenza sul mercato cinese”.

Con circa 5.000 ananas disponibili in tutto il mondo nel 2024 e 3.000 nel 2025, la rarità dell’ananas e le scorte limitate rendono Rubyglow un articolo molto ambito. In sviluppo da oltre quindici anni, dispone di un brevetto registrato negli Stati Uniti. Con questo prodotto Fresh Del Monte arricchisce ulteriormente il suo parco ananas che già annovera Pinkglow, Honeyglow e Del Monte Zero.

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