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Buoni sconto, passione anti crisi, valgono 11,8 miliardi di euro

Quanto “pesano” le newsletter promozionali con buoni sconto sui consumi in Italia? Non poco, 11,8 miliardi di euro, pari all’1,1% dei consumi delle famiglie secondo lo studio commissionato da Newsletter2Go a BEM Research intitolato “Impatto delle newsletter sui consumi delle famiglie italiane”.

I buoni sconto ricevuti per email sono utilizzati da oltre la metà dei residenti in Italia: circa il 55% ha effettuato speseutilizzandoli, per un importo medio mensile di 23 euro. Una quota che aumenta nel Centro-Sud, con acquisti pari mediamente a 26 euro al mese, mentre il Nord si ferma a 19 euro. Curiosamente, nel Centro-Sud sono soprattutto gli uomini a spendere di più (38 euro) mentre le donne in assoluto spendono meno (15 euro). Non si riscontra invece alcuna diversa attitudine al consumo tra uomini e donne residenti in Italia settentrionale. Sarà dovuto al digital divide?

“La crisi finanziaria ed economica degli ultimi anni ha scosso pesantemente le famiglie italiane – commenta Carlo Milani, direttore di BEM Research –. Sulla base dei dati Istat emerge come circa il 15% delle famiglie italiane non si possa permettere di consumare carne o pesce ogni due giorni, il 16,5% di riscaldare adeguatamente la casa e il 46% di trascorrere una settimana di ferie in un anno. A fronte di queste difficoltà le famiglie italiane hanno ricercato nuove opportunità per aumentare il loro potere d’acquisto, e ciò è avvenuto soprattutto nel Mezzogiorno, l’area del Paese che più ha sofferto in termini di carenza di posti di lavoro”.

Ad effettuare acquisti 1 o 2 volte negli ultimi 3 mesi a fronte di un buono sconto ricevuto per email sono principalmente i soggetti di età compresa tra i 45 e i 54 anni, mentre le frequenze di acquisto 3-5 e 6-10 volte si concentrano di più nella popolazione più giovane. In termini di importo medio, gli acquisti inferiori ai 50 euro sono effettuati in misura maggiore dai soggetti con età compresa tra 25 e 34 anni, mentre quelli tra 50 e 99 euro e tra 100 e 499 euro sono più frequenti tra i soggetti di età compresa tra 35 e 44 anni.

“L’utilizzo di buoni sconto ricevuti per email appare una pratica sufficientemente diffusa in Italia tra giovani e meno giovani – aggiunge Margherita Grizzo di Newsletter2Go – Con la crescita dell’e-commerce, che oggi in Italia interessa solo il 29% della popolazione contro il 55% dell’Area euro, il 66% della Francia e il 74% della Germania, le occasioni per utilizzare i buoni sconto per risparmiare sugli acquisti di beni e servizi aumenteranno notevolmente. Ci attendiamo quindi che il mercato italiano delle newsletter, che già ha raggiunto una buona dimensione, tenderà a crescere ulteriormente nei prossimi anni”.

Lo studio può essere scaricato in formato PDF a questo link

Aperture domenicali: “inaccettabili” le proposte di legge per Ancd Conad

Posizioni sempre più divise sulle aperture domenicali dopo l’accelerazione dichiarata dal ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio che ha dichiarato l’approvazione “sicuramente entro l’anno” di una legge che impone lo stop nei fine settimana e nei festivi a centri commerciali, con delle turnazioni e l’orario che non sarà più liberalizzato.

Una posizione netta è stata espressa da Ancd Conad, che in una nota parla di “una proposta totalmente insensata e disancorata dalla realtà e dai bisogni reali dei consumatori e del mondo produttivo”.

Oltre a “limitare fortemente la libertà di impresa, la concorrenza e la libertà di scelta dei consumatori riportando il Paese indietro di diversi anni”, ci sarebbero ricadute negative sui consumi e sul Pil., ma anche sukl’ocupazione, con 50mila posti di lavoro a rischio come ha affermato il presidente Conad Francesco Pugliese a La7.

Sarebbero circa 19,5 milioni gli italiani che approfittano dei giorni festivi per fare acquisti, mentre gli occupati della Gdo sono attualmente circa 450 mila addetti, a cui vanno aggiunti quelli dell’indotto. “Stupisce, anzi, che in un momento di grandi difficoltà economiche le organizzazioni a tutela dei lavoratori non mostrino preoccupazione a fronte di una proposta che mette a rischio migliaia di posti di lavoro” continua la nota.

Altro elemento di criticità riguarda la possibilità, prevista nelle proposte di legge, di affidare alle Regioni il compito di regolamentare orari e giorni di chiusura, che avrebbe come diretta conseguenza quella di peggiorare un quadro normativo già frammentato, e che già oggi costituisce uno dei principali ostacoli allo sviluppo economico del nostro Paese.

Grande beneficiario di una norma di questo ripo sarebbeto i Big dell’e-commerce che riceverebbero “uno straordinario regalo”.

Contro questa decisione per noi inaccettabile – conclude la nota – poiché priva di buon senso e concepita al di fuori delle logiche di sviluppo ci opporremo in tutte le sedi, fino ad arrivare, se sarà necessario, alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea”.

Commentando i dati stagnanti Istat sul commercio al dettaglio relativi al mese di luglio 2018 anche il  Presidente di Federdistribuzione, Claudio Gradara, ha sottolienato come “Le vendite al dettaglio mostrano due facce completamente diverse: da un lato l’e-commerce che continua a svilupparsi a due cifre, dall’altro il commercio tradizionale che arranca. In questo scenario, alterato in termini concorrenziali a favore delle vendite on line che non sono sottoposte a vincoli su promozioni e sottocosto che invece limitano il dettaglio off line, si ricomincia a discutere su ulteriori freni al commercio fisico, come potrebbero essere le eventuali chiusure domenicali e festive dei negozi. Un’impostazione che non tiene conto della reale situazione in cui versa il commercio facendo un ulteriore regalo all’e-commerce, che toglie servizio ai consumatori e che avrà inevitabili impatti in termini occupazionali e di minori consumi”.

Rapporto Coop 2018, crescono le diseguaglianze e impattano sui consumi

Ripresa sì, ma iniqua, incostante, difficoltosa. È la prima e principale evidenza del Rapporto Coop 2018, come sempre ricchissimo di spunti, dati e suggestioni sulle tendenze dei consumi in Italia. Ne parleremo nelle prossime settimane, ma ci sembrava giusto partire proprio da questo dato, il più generale ma che tanto impatto ha poi sulla vita di tutti i giorni e sui consumi di milioni di persone. Perché il fatto che la forbice tra ricchi e poveri si allarghi, non solo tra Paesi ma anche all’interno degli stessi, è gravido di conseguenze.

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Chiare le richieste alla politica, cui si chiede di aiutare le famiglie tramite politiche di sostegno al reddito e all’occupazione.  Netta contrarietà è stata espressa contro l’aumento dell’IVA, che colpirebbe indistintamente tutti i consumi, anche quelli in calo delle fasce più deboli. Richiesta a Di Maio di aprire un tavolo sulla questione delle aperture (“se no rischiamo di cadere in un Far West dove ogni Regione vara una legge regionale diversa”) E massima attenzione ai temi della legalità (a partire dal caporalato) e dell’ambiente (“siamo stati gli unici a prendere impegni per ridurre l’inquinamento da plastica del mare nella Ue, aspettiamo gli altri”).

Marco Pedroni nell’intervista ci spiega come Coop ha deciso di affrontare questo mercato, rimanendo ferma sulle sue posizioni. Non è un mistero che la maggiore cooperativa nazionale stia soffrendo (vedi Coop ancora in testa nel 2017, 13,4 miliardi nel retail Gdo (+2,6%)) ma, come ha ricordato Stefano Bassi presidente Ancc-Coop durante la conferenza, “siamo una cooperativa e, per nostra struttura e proprietà, abbiamo obiettivi di redditività diversi da una società per azioni”).

La versione integrale del Rapporto Coop 2018 è scaricabile su http://www.italiani.coop

“Ok Google, parla con Esselunga”: e la spesa la fa l’Assistente Google

Arriva la spesa “vocale”, sotto dettatura anche in Italia: da qualche giorno, Esselunga “parla” con i propri clienti anche grazie all’Assistente Google, disponibile in italiano su tutti i device con esso compatibili: smartphone, tablet Android e iOS e dagli smart speaker Google Home e Google Mini, recentemente lanciati in Italia.
I clienti possono infatti compilare la propria lista della spesa attraverso l’assistente virtuale di Google.
Basta chiamare la app Esselunga con “Ok Google, parla con Esselunga”, perché l’Assistente Google inizi a prendere appunti. Le liste sono disponibili sul sito “Esselungaacasa.it”, sulle app di Esselunga, pronte per essere consultate per fare la spesa in negozio o tramite il servizio di e- commerce.

 

Lista e ordini senza mani e senza bigliettini

A casa, in auto, in qualsiasi momento con semplici comandi vocali èpossibile dettare la propria lista, aggiungere i prodotti desiderati, indicare la quantitànecessaria ed essere avvisati se un prodotto è giàstato inserito. Ogni utente puo chiedere al proprio Assistente Google di elencare i prodotti già presenti in ciascuna di esse.
L’Assistente Google ècapace di riconoscere il nome dei prodotti (ad esempio biscotti, acqua) da aggiungere alla lista di preferenza. Così un’incombenza non sempre gradita specie nei suoi aspetti routinari (chi si diverte a comprar, per dire, detersivi e carta igienica?) come la spesa diventa piùpratica, veloce e personalizzata.
Questo èil primo di una serie di servizi che tramite l’Assistente Google offrirànuove opportunitàai clienti Esselunga all’insegna dell’innovazione, del miglioramento e della semplificazione della spesa.

Google già dall’anno scorso collabora con Walmart per formire servizi come la spesa vocale, in un’alleanza che a molti è sembrata una mossa per contrastare lo strapotere di Amazon, che spopola con l’assistente vocale Alexa, non ancora disponibile in Italia.

Gruppo Vega lascia D.iT ed entra in Gruppo VéGé, raffrozando la presenza nel Nord-Est

Vega Società Cooperativa, azienda che opera in Veneto e Friuli Venezia Giulia con una rete di oltre 400 punti vendita tra superstore, supermercati, superette, negozi specializzati e negozi di vicinato, ha annunciato che dal primo gennaio 2019  entrerà nel Gruppo VéGé.

Con l’accordo per l’ingresso di Gruppo Vega tra le imprese associate prosegue la politica di alleanze strategiche e commerciali perseguita da Gruppo VéGé nel corso del 2018, che ha reso fattibili progetti  complessi e ambiziosi quali la creazione a febbraio della piattaforma comune sud-europea con Grupo IFA, leader della distribuzione in Spagna e Portogallo, e la nascita a luglio della nuova AICUBE, quarta centrale d’acquisto in Italia per market share, grazie all’intesa con Gruppo PAM e Carrefour Italia. 

L’accordo siglato in questi giorniè invece volto a potenziare il presidio territoriale nel Nordest della Penisola, accogliendo una solida realtà del commercio associato, presente da 50 anni in modo capillare nel Triveneto. L’intesa si perfezionerà entrando in fase operativa dal 1 gennaio 2019.

“Siamo felicissimi di accogliere tra le imprese socie il Gruppo Vega, una realtà cooperativa che ha una storia decisamente affine a quella di Gruppo VéGé, sia per le origini nel commercio al dettaglio, sia per la mission di creare valore per le imprese associate curando la convenienza, offrendo i servizi ad alto valore aggiunto e valorizzando la qualità della Marca del Distributore” ha dichiarato Nicola Mastromartino, Presidente di Gruppo VéGé.

La soddisfazione del Gruppo Vega per il risultato raggiunto, è stata manifestata da Roberto Barbon, Amministratore Delegato di Vega Società Cooperativa: “In mezzo secolo di attività abbiamo consolidato un ruolo di leader in un contesto competitivo qual è il Veneto e il Friuli Venezia Giulia compiendo scelte strategiche a favore dei nostri punti di vendita, come il costante potenziamento dei servizi e gli investimenti in innovazione. Oggi compiamo un altro passo fondamentale, entrando in Gruppo VéGé. Siamo convinti che cooperando e unendo i rispettivi punti di forza, Gruppo Vega potrà conseguire gli obiettivi di crescita sostenibile, ottimizzazione dei costi e proposte di offerte promozionali di successo che ci siamo prefissati per i prossimi anni.” 

 

Bennet apre il 15° drive al Centro Commerciale la Porta d’Europa di Montano Licino

Investe nei drive, una modalità di click & collect difusissima in Francia da anni, meno nel nostro Paese, Bennet, che giovedì 6 settembre apre il quindicesimo punto di ritiro al Centro Commerciale la Porta d’Europa di Montano Lucino, dove si trova lo storico quartier generale dell’insegna.

È il sesto Bennet Drive nel comasco: il servizio infatti lo è attivo anche ad Anzano del Parco, Cantù, Cassina Rizzardi, Erba e Tavernola, dove è stato inaugurato di recente. Il numero totale dei Bennet Drive, con l’attivazione di Montano, sale dunque a 15, rispettando in pieno l’obiettivo che l’azienda si era prefissata a inizio anno.

Obiettivo primario del servizio è quello di venire incontro alle esigenze della clientela per agevolarla in un momento fondamentale della vita di tutti i giorni, come recita lo slogan dell’insegna: “La qualità che conosci alla velocità che volevi“.

Per utilizzarlo è sufficiente cliccare su www.bennetdrive.it da qualunque dispositivo 24 ore su 24, scegliere i prodotti da portare a casa e passare a ritirarli nell’apposita piattaforma in qualsiasi momento della giornata. La spesa viene caricata direttamente in macchina da un addetto senza costi aggiuntivi. Il pagamento può avvenire alla consegna tramite Pos, senza bisogno di scendere dall’auto.

Con il Bennet Drive si trovano le medesime offerte presenti nel punto vendita, si possono ordinare anche i prodotti freschissimi (ortofrutta, macelleria, pescheria) e i prodotti di produzione Bennet (panetteria, pasticceria, rosticceria e cucina).

Bennet Drive è attivo già a Lentate in Brianza, Cornaredo, Vanzaghello e Vaprio d’Adda nel milanese, San Martino Siccomario in provincia di Pavia e Chivasso, Ciriè, Nichelino e Pavone Canavese nell’area torinese.

L’insegna ha in programma di estendere il servizio a oltre 40 punti vendita entro il 2019, e con il tempo estenderlo su tutta la rete aziendale.

 

 

Ritorna “Amici di scuola” di Esselunga e questa volta si gioca i Minions

Partirà il 6 settembre la quarta edizione di “Amici di Scuola” di Esselunga, e, dopo il successo delle collezioni dei Rollinz Star Wars e dei Wizzis Harry Potter, in questa edizione vede protagonisti i Minions, i personaggi della serie di film di animazione “Cattivissimo me”.

Dal 6 settembre fino al 3 ottobre ogni 25 euro di spesa e/o 50 Punti Fragola presentando la Carta Fìdaty si otterrà una bustina contenente un buono Amici di Scuola e uno dei 18 protagonisti dei film come Gru, Dave, Stuart, Carl, Lucy da custodire nell’apposito collector e con cui giocare.

 

Una mano alle scuole

L’iniziativa di Esselunga ha donato finora oltre 52 milioni di euro in materiale didattico e digitale a 10.000 scuole italiane. Nelle tre edizioni precedenti dell’iniziativa “Amici di Scuola” sono stati donati:

  • In Lombardia: 37,7 milioni di euro donati a più di 5.700 scuole
  • In Toscana: 6,7 milioni di euro donati a circa 1.500 scuole
  • In Piemonte: 4,3 milioni di euro donati a oltre 1.300 scuole
  • In Emilia Romagna: 2,8 milioni di euro donati a oltre 1.000 scuole
  • In Veneto: 300mila euro donati a più di 200 scuole
  • In Liguria: 300mila euro donati a più di 130 scuole
  • In Lazio: 100mila euro donati a circa 100 scuole

Le scuole che hanno partecipato che hanno avuto l’opportunità di arricchire la propria dotazione di strumenti tecnologici. Grazie a un catalogo dedicato, è possibile infatti richiedere: LIM (lavagne interattive multimediali) del valore di 2.700 euro ciascuna, videoproiettori, tablet, computer, ma anche stampanti o materiale di studio, carta fotocopie, pennarelli e libri didattici. Un’ampia scelta di prodotti, ordinabili attraverso il sito dedicato www.amicidiscuola.com.

 

La pubblicità creativa di Intermarché: ognuno ha un suo motivo per mangiare sano…

Carinissimo questo nuovo spot di Intermarché, insegna del gruppo francese Les Mousquetaires. Una bambina, che come molti bambini detesta il passato di verdura, cambia idea con un obiettivo preciso: crescere per raggiungere lo scaffale dei biscotti al cioccolato. En passant, aiuterà la mamma a fare la spesa al supermercato di verdura fresca (broccoli compresi).

Lo spot non ha solo valenza “sociale” (invitare i clienti a consumare gli irraggiungibili “5 a Day”, le cinque porzioni di frutta e verdura necessari per una sana alimentazione) ma in qualche modo promuove il nuovo sistema della carta fedeltà della catena, partito a primavera e che incentiva gli acquisti di frutta e verdura e di prodotti biologici MDD con il claim “Meglio mangiate più sarete ricompensati”. I possessori di carta fedeltà infatti su questi prodotti beneficeranno di uno sconto del 5%, che diventa del 10%, al netto di promozioni, a partire dalla quarta visita mensile.

Secondo i rilevamenti di Kantar Worldpanel il gruppo Mousquetaires ha avuto un buon andamento di vendite quest’estate, trainato proprio da Intermarché (+0,2 pt), apprezzato per le promozioni e per l’assortimento.

 

Lotta alla plastica: Tesco crea un parcheggio con 225mila sacchetti riciclati

Un parcheggio Tesco, il Tesco Extra Cuckoo Bridge, Dumfries in Scozia, è stato ricoperto utilizzando il peso equivalente di 225.000 sacchetti di plastica, e salvando dunque dalla discarica oltre 900 chilogrammi di plastica.

In partnership con MacRebur, azienda che realizza ricoperture di strade, Tesco è il primo supermercato del Regno Unito ad utilizzare questa tecnologia.  Il manto stradale del parcheggio del supermercato è stato ricoperto utilizzando plastica di scarto che sarebbe stata destinata alla discarica o all’incenerimento, aggiunta a un mix di asfalto senza la necessità di modificare l’attrezzatura esistente utilizzata per realizzare e installarlo. Usando la plastica dei rifiuti, l’impronta di carbonio è stata ridotta di oltre una tonnellata (1.044 chilogrammi).

“Con questo merodo siamo in grado di prendere i rifiuti di plastica che sono altrimenti destinati alla discarica e aggiungerli in un mix di asfalto per creare una superficie stradale più robusta, più duratura e senza buche” ha spiegato Toby McCartney della MacRebur Plastics Road Company.

“Stiamo lavorando duramente per ridurre la plastica e riutilizzarla e riciclarla ovunque possibile.
Riutilizzare la plastica di scarto in questo modo è un altro esempio di come Tesco sta innovando nella guerra contro lo spreco” ha detto Kene Umeasiegbu, Tesco Head of Environment.

Tesco testerà questo nuovo manto stradale presso il negozio Cuckoo Bridge durante l’inverno, e spera di lavorare con MacRebur su progetti futuri.

Le materie plastiche, ricavate da rifiuti, vengono aggiunte per migliorare la resistenza e la durata delle strade,  e allo stesso tempo riducono la quantità di bitume a base di olio utilizzata in un tradizionale asfalto stradale. Per ogni dieci tonnellate di asfalto,  viene utilizzato l’equivalente di 71.432 bottiglie di plastica o 435.592 sacchetti di plastica monouso o 32.399 pannolini usati. Dieci tonnellate di asfalto ricoprono una superficie di circa 90 metri quadrati. L’area del parcheggio ricoperta a Dumfries  richiedeva circa 300 tonnellate di asfalto di mastice di pietra. L’aggiunta di materiale plastico non ha modificato la produzione di asfalto quanto a tempo di miscelazione, temperature o controllo di qualità, e la posa non ha richiesto ulteriori macchinari, manodopera, tempo o controllo di qualità.

 

Obiettivi per il 2025

La mossa va inserita nella strategia del supermercato che ricerca sempre nuovi modi per riutilizzare i rifiuti plastici, ridurre il carbonio e promuovere un sistema a ciclo chiuso sostenibile. Tra le iniziative realizzate c’è stata la rimozione dai punti vendita dei sacchetti da 5p, che ha portato a ridurre della metà la vendita di sacchetti monouso nell’ultimo anno.

Oggi, oltre l’84% della confezione di tutti i prodotti Tesco private label è riciclabile. Tesco si è impegnata entro il 2025 a rendere tutti gli imballaggi completamente riciclabili o compostabili, a garantire che tutta la carta e il cartone utilizzati saranno sostenibili al 100% e a dimezzare rispetto ai livelli del 2007 il peso degli imballaggi.

Defibrillatore, cliente salvata in un Auchan, Cobas: “renderlo obbligatorio per legge”

Una necessità, uno strumento salva vita che andrebbe imposto per legge in tutti i super e ipermercati: questa la posizione, e la proposta, dei Cobas circa l’introduzione del defibrillatore che ha permesso a un commesso Auchan di Concesio (BS) di salvare la vita a una cliente. Lo scorso martedì una donna di 66 anni, colpita da infarto all’interno del supermercato, è stata infatti rianimata prima manualmente, poi utilizzando il defibrillatore in dotazione alla struttura. In attesa dell’arrivo dei medici, è stato proprio il dipendente del supermercato a salvarle la vita. La donna, intubata e trasferita d’urgenza in ospedale in codice rosso, è ancora ricoverata ma fuori pericolo.

“Questo è il secondo caso che registriamo negli ultimi tempi – ha detto Francesco Iacovone, dell’esecutivo nazionale Cobas –  anche all’Ipercoop Euroma 2 recentemente un uomo è andato in arresto cardiaco ed è stato rianimato da un addetto alla vigilanza, in questo caso con il massaggio cardiaco ma con a portata di mano il defibrillatore. Due episodi avvenuti in luoghi aperti al pubblico che vedono il passaggio di moltissime persone, 7 giorni su 7″.

E proprio per l’alta affluenza delle persone e la frequenza delle visite, è importante che nei punti vendita della Gdo ci sia un servizio di questo tipo. “A dimostrazione che il defibrillatore è uno strumento necessario e non può restare discrezionale l’averlo o il non averlo in strutture di vendita medie e grandi – prosegue il rappresentante Cobas – si rende indispensabile una legge più stringente che regoli la materia e personale formato per intervenire nei casi di emergenza. In Italia ogni anno decine di migliaia di persone, colpite da arresto cardiaco, muoiono solo perché non si riesce ad intervenire tempestivamente. Intervento tempestivo che sarebbe facilitato dalla defibrillazione elettrica che, se eseguita entro pochissimi minuti, può salvare molte vite”.

Del resto, i dati mostrano come la maggior parte dei decessi per arresto cardiaco avvenga durante le ore di lavoro “e in quelle strutture ci sono da centinaia a migliaia di lavoratori. Al commesso Auchan di Brescia e a Simone, l’addetto della vigilanza intervenuta a Euroma2, tutta la nostra ammirazione per il coraggio e il sangue freddo dimostrato. A volte  – conlude Iacovone – gli eroi si annidano anche tra gli scaffali di un supermercato”.

 

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