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Il biologico tra Gdo e negozi specializzati, l’analisi di Biobank

Cresce in Italia il mercato dei biologico, e lo fa grazie soprattutto ai supermercati, che un tempo erano indietro rispetto ai negozi specializzati. Ora i rapporti di forza tra i due canali si sono invertiti ma questo non è un dato né definitivo né immodificabile, visto che si tratta di un settore che premia coloro che sono più aperti al cambiamento. Quindi i negozi specializzati hanno ancora molte frecce al proprio arco.

Il pareggio nel 2015, poi la forbice s’allarga

L’analisi del settore è fatto dal rapporto “Supermercati&Specializzati 2018” di Focus Bio Bank, alla sua seconda edizione. Secondo lo studio l’anno zero del settore è stato il 2015, quello in cui le vendite di prodotti biologici nella grande distribuzione organizzata hanno praticamente pareggiato quelle nei negozi dedicati: 873 milioni di euro nei “super” e 862 nei negozi bio, in un mercato interno che valeva 2.660 milioni. Nel 2016 il divario si è accentuato: 1.191 milioni venduti nei supermercati e 892 nei negozi, in un mercato interno da 3.093 milioni complessivi.

Negli ultimi anni molte catene di ipermercati e supermercati si sono dotati di private label di alimenti biologici e le referenze sono passate dalle 644 del primo censimento Bio Bank del 2001 alle 3.529 del 2017. Oggi le prime tre catene per numero di referenze sono Coop (marca Vivi Verde Coop con 604 prodotti), Iper (marche iNaturale Bio e iNaturale Zerotre Bio, con 371 articoli) e Carrefour (Carrefour Bio, 308). Prodotti che ovviamente si sommano a quelli a marchio dei produttori. Dieci invece le catene con private label equosolidali, per un totale di 62 referenze.

Interessante lo studio degli approcci comunicativi dei prodotti di marca bio, che sono secondo Bio Bank essenzialmente quattro: il trasversale, che mette al centro lo stile di vita; il dedicato; il bollino biologico, che compare anche sugli articoli convenzionali; e il no logo scelto da Todis che non adotta un marchio particolare. Fermento intorno alla cosmesi naturale e bio: sono otto le catene che hanno una “private label” dedicata, con 135 referenze in tutto.

Quanto ai negozi specializzati, quarantaquattro anni dopo l’apertura del primo a Milano, “Il Girasole”, sono ormai 1.437, con Roma, Milano e Torino in testa tra le province con il maggiore numero assoluto e Imperia, Bolzano e Rimini con il maggior numero di insegne per abitanti.

E il futuro? L’Italia probabilmente seguirà l’esempio degli altri Paesi europei come le Francia, dove Carrefour vanta ormai 15 punti vendita specializzati e dove Leclerc ha annunciato addirittura 200 negozi bio.

Il report digitale Focus Bio Bank – Supermercati & Specializzati 2018 si può sfogliare, leggere e consultare liberamente su Issuu all’indirizzo https://bit.ly/2k4AWZ1.

Supermercato24 e Maxi Di: ora anche a Mantova, Brescia e Varese

È una partnership già testata nel 2017 su Verona quella tra Supermercato24, il primo player italiano della spesa online con consegna a domicilio, e Maxi Di Srl (Gruppo Selex, insegna Famila) che ora sbarca anche nelle province di Mantova, Brescia e Varese.

Si allarga la base di utenti che potranno fare la spesa online, dunque, agli stessi prezzi dei loro punti vendita Famila preferiti, scegliendo tra le oltre 15.000 referenze presenti sulla piattaforma, compreso un assortimento di oltre 500 prodotti freschi, 1.500 prodotti in offerta e 1.500 articoli private label (dalla cura del corpo all’enogastronomia).
I clienti riceveranno poi la spesa all’indirizzo desiderato, in giornata o anche entro un’ora, direttamente dal personal shopper che l’ha realizzata al posto loro. Il servizio è attivo 7 giorni su 7, dalle ore 9 alle ore 20, ad un costo di consegna di 4,90 euro, senza alcun canone aggiuntivo di iscrizione al servizio. Il personal shopper, diventa così un “moderno maggiordomo” che si reca a fare la spesa al posto del cliente e lo contatta telefonicamente quando necessario per realizzare al meglio gli acquisti, liberandolo così dall’incombenza di questo impegno.

In un mercato sempre più digitale, dove risparmio di tempo, comodità e velocità del servizio sono ormai irrinunciabili per i consumatori, il servizio di Supermercato24 è assai apprezzato anche dagli operatori della Gdo, che hanno l’opportunità di ampliare i servizi offerti alla propria clientela nella duplice ottica di soddisfarne al meglio i fabbisogni e al contempo fidelizzarli alla propria insegna.

“In un contesto in continua evoluzione, dove tutti sono sempre più propensi all’uso delle tecnologie digitali in grado di migliorare la qualità della propria vita, diventa per noi fondamentale conseguire una capillare copertura del territorio nazionale e raggiungere così con Supermercato24 sempre più persone – ha dichiarato Federico Sargenti, Amministratore Delegato di Supermercato24 -. Siamo molto orgogliosi di questo nuovo accordo con un operatore importante come Maxi Di, ci permette di potenziare e ampliare ulteriormente l’offerta del nostro servizio in importanti città e continuare così a perseguire i nostri obiettivi aziendali e quelli dei nostri partner”.

“Siamo da sempre attenti ai bisogni dei nostri clienti e con la collaborazione di Supermercato24 soddisferemo le richieste del mercato – ha detto Mauro Muraro, direttore Marketing di Maxi Di Srl -. L’utilizzo del digitale per fare la spesa anche nelle province di Brescia, Mantova e Varese dopo la fase pilota del 2017 nella provincia di Verona ci consente di dare maggiore servizio ai nostri clienti e di competere con più forza nel canale e-commerce”.

Il settore delle vendite e-food in Italia è in costante crescita, nell’ultimo anno si è registrato un +19%. Supermercato24 è secondo una ricerca Nielsen, uno dei primi tre e-commerce grocery in Italia e ha chiuso il 2017 triplicando i suoi volumi di vendita e il fatturato.
Supermercato24 è attualmente attivo in 23 provincie e oltre 400 comuni su tutto il territorio nazionale.

Carrello della spesa: è trionfo dei super food. I dati Nielsen

Carrello in evoluzione per i consumatori italiani, anche se il suo valore rimane stabile.

Vediamo le principali evidenze segnalate da Nielsen. In primo luogo, dopo 3 anni di crescita sostenuta dei fatturati e dei volumi di vendita nel largo consumo, si evince come i primi 4 mesi del 2018 abbiano fatto registrare un trend del + 1% nel giro d’affari e del +0,4% nei volumi rispetto allo stesso periodo del 2017. Si evidenzia, quindi, un rallentamento generale delle vendite rispetto all’aprile 2017, quando l’incremento a valore era stato del +2,2% e dello 0,9% a volume rispetto ai primi 4 mesi del 2016.

Quali le cause di questa frenata?

Una spiegazione è il calo deciso dei prodotti collegati ai primi piatti tradizionali (pasta riso condimenti legumi) in Area  4 (Sud e Isole) e ai trend contenuti in Area 1. A fronte di questo trend negativo, si nota invece che i prodotti più richiesti negli ultimi mesi sono quelli salutistici e gourmet (prodotti tipici di alta qualità).  A seguire l’andamento dei mercati ad aprile 2018:

primi piatti tradizionali: – 1,1%;

primi e secondi pronti: +7,1%;

aperitivo in casa: +3,8%;

gourmet: +7%

benessere  / salute: +5,6%.

Invece il  trend per aree merceologiche nei primi 4 mesi del 2018 è così delineato:

grocery: +1,0 (valore), +0,4  (volume);

bevande: +0,9, -0,2;

cura casa: –1,3, -0,5;

cura  persona: +0,4,  +0,7;

food confezionato: -0,7, -1,0;

freddo: +0,1, -0,6;

fresco: +4, +2,6;

pets: +0,9, +0,2.

Aumentano a valore i seguenti ingredienti: mandorla +14,6%, mirtillo +6%, avena +4,8%, farro +16,1% zucchero di canna +10%, cocco +5%, stevia +19,2%, quinoa +43,1, farina di riso +8,4%, zenzero +91,6%, semi di lino +51,5%.

Attenzione alla salute

L’attenzione al benessere, alle intolleranze e alla responsabilità sociale implicano una crescita importante di prodotti che certificano direttamente sulla confezione la loro peculiarità. I claim “Senza…”, “Ricco di…”, “Bio”, “Veg” e certificati sono cresciuti in maniera significativa nel 2017. Nel dettaglio, i prodotti “ricchi di…” (Rich in) sono cresciuti dell’8% nel 2017 (+5,4 % nel 2016), i “Senza…” (Free from) del +2,3% (idem nel 2016), i prodotti per Intolleranti del +4,4% (+1,1% nel 2016). I prodotti certificati (CSR) fanno registrare nel 2017 una crescita del 3,6% (+8,4% nel 2016), i Lifestyle del +10,7%  (+10% nel 2016) con performance importanti per il Bio (+14,9%) e il Veg (+9,8%). Fonte: Nielsen Comm-On Pack Iper+super 2017

Nuovi formati

Oggi lo scenario competitivo si compone di varie forme di retail che presentano performance differenti. I cambiamenti e la trasformazione della domanda richiedono nuove modalità di analisi sulla base delle quali Nielsen ha riformulato le principali variabili di segmentazione: non più solo la metratura ma le politiche commerciali adottate dai distributori. Nei primi 4 mesi dell’anno, i negozi a bassa intensità promozionale fanno registrare a valore un trend del +0,6% (2017: +2,7%),  quelli ad alta intensità  del -0,1% (2017: +1,8%). Dal punto di      vista del prezzo, i leader (negozi con prezzi più bassi) fanno registrare un calo del –2,5% (2017: +0,4%), i  campioni  del FMCG (negozi più performanti) un calo deciso, del -1,8%   (2017: +1,4%), gli stagionali estivi del –0,9% (2017:+2,7%). I metropolitani, infine, del -2,7% (2017: +0,3%).

La crisi dei top 20

Continua la crescita delle vendite della Marca del Distributore (MDD) e dei piccoli brand, mentre i più grandi continuano a perdere terreno, generando così una sempre maggiore frammentazione del largo consumo. Nei primi quattro mesi dell’anno emerge un trend negativo (-1,9%) delle vendite a valore dei «top 20» (escluse le  MDD).  Trend  negativo anche  dei «follower», dalla 21esima  posizione alla 200 che calano del -1,4% (nel 2017: +2,6%). Continua il trend positivo dei «follower» dalla posizione 201 in giù: +4,6% (+3,6% nel 2017). Crescita del +3,8% per la MDD (discount inclusi).

Valori generazionali

Nei millenials (fino a 34 anni) il claim più recepito è il “cruelty free”, davanti a “bio” e “dop”. Per quanto riguarda la generazione X (35-49 anni) vince il “bio” davanti al “cruelty free”, tra i baby boomers (50–64 anni) gli indici di penetrazione più elevati sono quelli di “bio” e “dop”, tra i greatest gen (over 65) è superiore quello “dop” mentre il “bio” e il “cruelty free” sono inferiori alla media.

Nuovi scenari

Ai consumatori si presenta uno scenario sempre più frammentato dove la competizione delle parti si intensifica e la componente digitale (e-grocery, food delivery) è fondamentale per competere sul mercato. Alla base di questi rallentamenti di inizio anno ci sono anche 3 rilevanti vettori  che hanno condizionato il trimestre: la ripresa del «fuori casa» (il 64% ha mangiato fuori casa almeno una volta), la moda dell’e-food channel (8% ha acquistato cibo a domicilio almeno una volta al mese) e l’apertura verso nuove culture culinarie.

Commentando i risultati della survey, l’amministratore delegato di Nielsen Italia, Giovanni Fantasia, ha dichiarato: «Stiamo assistendo a un’evoluzione nel mondo dei consumi nella grande distribuzione. Non possiamo eludere il dato che siamo davanti a un andamento più contenuto del processo di crescita, sia dei volumi sia dei valori, pur mantenendoci in territorio positivo. Sondando le ragioni alla base di tale trend, siamo dell’idea che l’Italia, come il resto delle grandi economie, è uscita da un periodo di crisi decennale. D’altra parte, il percorso che ci attende non è privo di ostacoli. Pensiamo per esempio alle ampie sacche di povertà ancora presenti sul territorio nazionale e all’accentuazione della polarizzazione degli status sociali. Occorre dunque che il mondo della gdo sappia affrontare la sfida di un carrello della spesa sempre più variegato, ricco di prodotti che escono dal perimetro dei consumi ordinari (primi piatti tradizionali e primi e secondi pronti) e che rilevano abitudini di consumo più personalizzate e meno prevedibili che non necessariamente rispettano la logica dei volumi attesi all’interno di una congiuntura favorevole. Infine, non possiamo prescindere da un contesto socio economico non privo di incertezze. Per potere fare leva sul processo di crescita è necessario dunque essere aderenti alle esigenze dei consumatori tenendo conto della complessità dei fattori in gioco quando si decide di acquistare un prodotto».

Aldi a un milione di clienti, inaugurato il 25° punto vendita a Ronchi dei Legionari (GO)

Il 25° punto vendita è arrivato lo scorso 3 maggio a Ronchi dei Legionari (GO): continua l’espansione italiana di ALDI, la multinazionale tedesca della Gdo che si avvicina all’obiettivo di 45 aperture entro la fine del 2018.

E sono oltre un milione i clienti che hanno fatto la spesa, e due mesi dall’arrivo del brand in Italia, in uno dei negozi di ALDI. Con l’inaugurazione di Ronchi dei Legionari (GO), il brand ha ampliato la propria rete nel Nord Italia: 25 punti vendita su una superficie complessiva di oltre 30.000 metri quadrati in sei regioni (Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto), che hanno portato all’assunzione di oltre 1.000 collaboratori sui 1.500 che il brand prevede di assumere entro la fine dell’anno.

Il design dei punti vendita, sviluppato appositamente per l’Italia, al di là degli schemi del vecchio discount è concepito per rendere l’esperienza d’acquisto del cliente semplice e piacevole, attraverso un’organizzazione intuitiva degli spazi che consente a ogni prodotto di essere visibile e facilmente fruibile. Inoltre, all’interno dell’assortimento proposto nei 25 negozi ALDI – pensato appositamente per la clientela italiana – grande attenzione è stata riservata alla varietà e alla cultura enogastronomica del nostro Paese. Tanto che il 75% dei prodotti proviene da fornitori italiani selezionati, e l’85% dell’assortimento è costituito da linee a marchio proprio e comprende oltre 100 referenze tra frutta e verdura.

Un ruolo importante è stato dato alla riqualificazione e al recupero urbanistico delle aree interessate dal piano di sviluppo di ALDI. Una valorizzazione del territorio che ha permesso ad ALDI di dare nuova linfa a spazi in disuso o non più interessati da attività commerciali. Per offrire un maggiore servizio ai propri clienti, nell’area esterna di alcuni punti vendita sono state installate colonnine elettriche di ricarica per veicoli elettrici.

I punti vendita Aldi si trovano oggi nei comuni di distribuiti nei comuni di Arcore (MB), Bagnolo Mella (BS), Borgo Valsugana (TN), Cantù (CO), Castellanza (VA), Concorezzo (MB), Conegliano (TV), Curno (BG), Ferrara, Fidenza (PR), Gambarare di Mira (VE), Manzano (UD), Marcon (VE), Novara, Peschiera del Garda (VR), Piacenza, Reana del Rojale (UD), Ronchi dei Legionari (GO), Rovereto (TN), San Donà di Piave (VE), Spilimbergo (PN), Stezzano (BG), Trento, Trieste e Verona.

Guarda la fotogallery del primo Aldi Italiano di Castellanza qui. Nel video la presentazione istituzionale del format italiano. 

Gelateria Callipo si presenta con un nuova veste e lancia il Tartufo al pistacchio

Gelateria Callipo, nasce nel 2008 dall’esperienza della famiglia Callipo, con una mission ben precisa: diffondere la cultura gelatiera di Pizzo di Calabria.

Oggi, a 10 anni dal suo esordio, l’azienda si presenta con una veste tutta nuova ma con la qualità di sempre.

L’operazione di rebranding è stata avviata nel 2017 con il restyling del logo e con la nuova brand image, caratterizzata dalle tipiche maioliche che enfatizzano lo stile mediterraneo e l’italianità,  e si completa con i nuovi packaging sviluppati su tutte le linee di prodotto e un sito completamente rinnovato, dinamico e accattivante dove trovare tutto il fresco mondo di casa Callipo. (http://www.gelateriacallipo.com).

La nuova veste grafica premium nasce per dare maggiore riconoscibilità ai prodotti dell’azienda calabrese e per comunicare in modo efficace le caratteristiche distintive delle referenze che costituiscono la linea Creme Pregiate.  

La classica vaschetta è, infatti, sostituita dalla coppa da 310gr. Il Visual ideato per il nuovo packaging  mette in evidenza l’ingrediente principale della referenza, mentre la scelta cromatica del nero evidenzia lo stile  elegante del prodotto «gourmand»,  un gelato raffinato, abbinato ad insoliti gusti dal sapore mediterraneo. Il codice colore nella parte inferiore del pack, diverso per ogni gusto identifica le 4 referenze: Cioccolato variegato al Rhum con Torrone di Calabria, Noce con Fichi di Calabria, Pistacchio, Ricotta con Pere e gocce di Cioccolato.

La linea dei Tartufi

Tra le novità anche una nuova referenza per la linea dei Tartufi con la versione al Pistacchio, un gelato ricoperto con scaglie di cioccolato bianco e con cuore fluido al pistacchio. Il tartufo al pistacchio è realizzato con latte fresco italiano e il 20% di pasta di pistacchio. Il gusto al Pistacchio completa la gamma Tartufo di Pizzo, tipico prodotto della tradizione gelateria di Pizzo di Calabria caratterizzato dal cuore fluido all’interno,  disponibile anche nei gusti Nocciola e Cioccolato, Caffè e Panna, Limoncello.

Zymil punta sul latte biologico e sugli yogurt con cereali

In una società sempre più sensibile alla cultura del free from, l’offerta si deve adeguare, differenziandosi  con velocità. Ecco allora che Zymil innova a tutto tondo la sua offerta. In primis quella dei suoi yogurt,  ideali  per coloro che cercano uno yogurt altamente digeribile, senza rinunciare al gusto e alla cremosità.

Accanto, infatti, alle varianti Bianco, Fragola, Caffè e Vaniglia propone i nuovi gusti

con cereali e frutta in pezzi. Tre le varianti scelte dai consumatori: Bianco e Cereali, Fragola melograno e Miglio, Frutti di Bosco e Quinoa.

 

Novità interessanti anche sul latte Zymil con l’arrivo delle referenze Bio.

Zymil BIO coniuga in un solo prodotto il gusto e la digeribilità proprie del latte Zymil con le caratteristiche che contraddistinguono il comparto biologico.

Selezionato da agricoltura biologica, sostiene la filiera che opera nel pieno rispetto dell’autenticità delle materie prime, del benessere degli animali e dell’ambiente circostante.

Zymil Bio è dsponibile in due declinazioni, dedicati a target diversi di consumatori: Latte UHT e Alto Pastorizzato (disponibile nel banco frigo).

Retail Plaza: a tu per tu con i nuovi scenari

Non solo supermercati, né centri commerciali e neppure consumo del suolo.

Oggi la Distribuzione Moderna è molto altro.

Parliamo infatti di un vero e proprio moderno sistema paese, di un recinto dove 60 milioni di italiani fanno la spesa ogni settimana.

È vero Retail Pride quello che ha mosso Giorgio Santambrogio, presidente Adm nonché ad del Gruppo Vegè, quando – sul palco di Retail Plaza –  ha raccontato il mondo della distribuzione.

“Un comparto che ha al suo attivo 3 milioni di posti di lavoro e 101 miliardi di valore aggiunto, un comparto che non delocalizza, ma che – piuttosto – sostiene le PMI grazie alla forza crescente delle marche d’insegna”.

Un comparto – quello distributivo – che oggi è direttamente chiamato causa, per dare una risposta convincente alle nuove tendenza di consumo.

Lo scenario nel racconto di Nielsen

Perché i consumi,  ça va sans dire, sono in piena fase di mutamento. Ed è su questo tema che Romolo de Camillis di Nielsen, introducendo l’evento targato TUTTOFOOD, ha individuato ben precisi driver:

  • Trasformazione del carrello
  • Trasformazione dei canali (basti pensare che nei prossimi 5 anni ¼ del mercato del LCC sarà verosimilmente appannaggio del discount e che l’e-commerce svolgerà un ruolo sempre più di spicco)
  • Trasformazione dell’offerta che diviene sempre più frammentata
  • Trasformazione/differenziazione della platea di consumatori, grazie all’ingresso delle nuove generazioni
  • Trasformazione degli stili di consumo: Nielsen individua 5 cluster in base alla disponibilità di spesa: in questo scenario i golden e i low cost giocano la parte del leone, evidenziando – così – l’ampiezza crescente della forbice socio-economica.

Questo lo scenario. È ovvio, quindi, che siamo davanti a una complessità estrema che deve essere gestita senza se e senza ma.

Ma come, visto che i modelli tradizionali non sono più all’altezza della situazione?

Ricorrendo ai nuovi valori emergenti, quegli stessi valori – ha sottolineato de Camillis – che portano i consumatori a compiere delle scelte, imprimendo così una fisionomia ben netta al LCC di oggi.

Trasparenza salute e identità sono i tre termini chiave, dove salute intercetta spesso e volentieri gli altri due termini.

La parola alle insegne

Coop Lombardia, Unes, Carrefour e Esselunga: sono loro i big messi a confronto per dibattere sulle tre parole chiave. Consenso unanime nel ribadirne la priorità. Obiettivo univoco, dunque, diversi, gli approcci.

Chiamati a raccontare qualcosa di sé e della peculiare interpretazione che ciascun insegna fa di questi valori fondanti, dal palco di Retail Plaza i quattro relatori non hanno deluso la (folta) platea di operatori del settore, giornalisti e studenti.

Andrea Colombo ha messo l’accento sull’impegno identitario di Coop a tutela della salute dei consumatori; un impegno declinato negli anni (come ha già dimostrato l’eliminazione dell’olio di palma) e che oggi si conferma alla selezione di animali allevati senza antibiotici.

Luca Magnani, direttore qualità di Esselunga, ha affermato con convinzione che la priorità deve essere data alla cura dei  dettagli in nome di elevati standard qualitativi e di sicurezza. Un esempio emblematico è quello del sushi, prodotto direttamente dall’insegna e sottoposto a controlli sistematici nelle varie fasi di preparazione. Una chicca? Per offrire la selezione di riso con la migliore resistenza al freddo, Esselunga ha selezionato un produttore controllato da satellite giapponese!

Stéphane Coum

Sulla trasparenza, dal canto suo, Mario Gasbarrino di Unes ha dimostrato (ancora una volta) di avere le idee ben chiare, tanto da voler realizzare a scaffale una sorta di TripAdvisor dei prodotti. L’idea è semplice: ciascun prodotto sarà corredato dal rating attribuito sul web dai consumatori ed espresso, accanto al cartellino del prezzo, con il simbolo del dollaro: tutto sotto gli occhi di tutti, dunque…

In tema di biologico, categoria sempre più apprezzata e richiesta dai consumatori, Carrefour Italia sta portando avanti una campagna incisiva, con intenti formativi sul consumatore, stimolato ad andare oltre le apparenze. Sulla categoria, Stéphane Coum, Direttore Operations di Carrefour Italia, ha espresso l’auspicio che si possa quanto prima avviare un processo di democratizzazione, per ampliarne progressivamente il ventaglio degli acquirenti.

Strategie diverse, dicevamo, ma obiettivo omogeneo: educare, coinvolgere e informare il consumatore.

E ancora una volta il luogo ideale si conferma il punto vendita che – ha sintetizzato Santambrogio a chiusura dei lavori – oggi deve svolgere il ruolo  di point of meeting, point of education.

Lidl sponsorizza la Formula 1 di Toro Rosso, al via un concorso per vincere Monza

Lidl a tutto gas. La grande catena di supermercati sfreccerà sui circuiti europei della Formula Uno grazie all’accordo con la scuderia faentina Toro Rosso. Il marchio dell’azienda tedesca comparirà sul muso delle vetture pilotate dall’australiano Brendon Hartley e dal francese Pierre Gasly per nove gran premi del circuito automobilistico più amato e seguito. L’esordio è avvenuto il 13 maggio sulla pista di Barcellona, ma la partnership proseguirà a Monte Carlo, Le Castellet, Spielberg, Silverstone, Hockenheim, Budapest, Spa-Francorchamps per terminare con la tappa italiana di Monza. Il primo gran premio marchiato Lidl si è concluso con il dodicesimo posto di Hartley, mentre il francese Gasly non ha ultimato la corsa.

 

Concorso con Red Bull

L’accordo, che testimonia ancora una volta la vicinanza della catena di supermercati con il mondo dello sport, prevede anche un concorso a cui i clienti Lidl potranno partecipare dall’11 giugno al 19 agosto. Acquistando una confezione da quattro lattine di Red Bull Energy Drink, in vendita esclusiva negli oltre 600 punti vendita Lidl in Italia, si potrà vincere uno dei cento gadget a tema automobilistico in palio ma soprattutto la possibilità di assistere al gran premio di Monza, a inizio settembre, con soggiorno per due a Milano per due notti. Basterà collegarsi scontrino alla mano al sito www.redbull.com/racingcar e giocare con un flipper virtuale cercando di fare il punteggio più alto con la propria abilità ma anche con la conoscenza della scuderia Toro Rosso che verrà valutata con una serie di quiz ad hoc.

“Siamo molto orgogliosi – dice entusiasta Alessia Bonifazi, responsabile comunicazione di Lidl Italia – di essere Official Partner di Scuderia Toro Rosso nelle nove tappe che ci permetteranno di fare il giro dell’Europa. Grinta, passione e voglia di nuove sfide ci accomunano alla celebre scuderia italiana. Con questo progetto i nostri clienti saranno i veri protagonisti, in quanto potranno vincere un’esperienza indimenticabile con il Team di Formula 1″.

Lidl è presente in Italia da più di 25 anni. Attualmente vanta più di 600 punti vendita in 19 regioni che occupano oltre 14mila collaboratori. Il rifornimento quotidiano dei negozi è garantito da 10 piattaforme logistiche dislocate sul territorio nazionale. Negli ultimi anni l’insegna ha modificato profondamente il suo Dna, ammodernando la rete di vendita per garantire un’esperienza di spesa meno spartana e puntando forte sul made in Italy, che attualmente copre l’80% dei prodotti sugli scaffali.

Settimana della famiglia, Gruppo Gabrielli pensa a quelle numerose

Un aiuto alle famiglie più famiglie che ci sono, quelle numerose. Lo offre, nella settimana in cui a livello mondiale si celebra la famiglia, il gruppo Gabrielli, importante realtà della grande distribuzione nel Centro Italia.

Il giorno della famiglia è stato istituito dall’Onu qualche anno fa per tutelare e difendere l’istituzione più importante che c’è in quanto struttura sociale caratterizzata dall’affetto e dalla cura reciproca dei componenti, a prescindere dall’effettivo numero dei membri, dal loro sesso, dal loro grado di parentela e, ultimo ma non ultimo, dalla loro specie.

Il gruppo Gabrielli ha deciso di occuparsi di quelle più tradizionali e numerose, spesso in maggiore difficoltà a causa delle spese più ingenti. Così martedì 15 maggio, giorno clou della celebrazione, e sabato 19 nei punti vendita Tigre e Oasi del gruppo i nuclei familiari con tre o più figli potranno beneficiare del 15% di sconto sulla spesa di alimentari, igiene casa e igiene persona. Per usufruire della convenzione basterà presentare alla cassa, prima dell’emissione dello scontrino, la fidelity card Unika del Gruppo Gabrielli, la tessera associativa FFF in corso di validità e un documento di riconoscimento. L’iniziativa, svolta grazie a una accordo con l’Associazione nazionale famiglie numerose, va avanti da diversi anni riscuotendo un sempre maggior successo.

“Quella con l’associazione nazionale Famiglie Numerose – dice Barbara Gabrielli, vicepresidente del Gruppo Gabrielli – è una collaborazione molto importante. Il radicamento nel territorio in cui opera il gruppo passa prima di tutto attraverso la possibilità di saper interpretare e cogliere le reali esigenze dei nostri consumatori per tutelare il loro potere d’acquisto e offrire una proposta di qualità per la spesa quotidiana”.

L’associazione nazionale Famiglie Numerose, legata al Gruppo Gabrielli da più di dieci anni, ha anche conferito nel 2016 all’azienda un premio per l’impegno profuso verso la tutela di un valore importante quale la famiglia, in particolare quella numerosa e il suo potere d’acquisto attraverso politiche concrete di vicinanza.

Esselunga, accordo sulle domeniche lavorative con maggiorazioni del 35-40%

È stato firmato un importante accordo tra Esselunga e le rappresentanze sindacali: oggetto, spinosissimo, quello delle domeniche lavorative.

L’intesa, firmata il 10 maggio tra l’insegna di Pioltello e Filcams, Fisascat e Uiltcus, prevede che ai full-time ne saranno garantite cinque libere l’anno, mentre per i part-time verticali saranno tre. “Molto soddisfacente – afferma la Filcams – il risultato economico: ci saranno maggiorazioni dal 35 sino al 40 per cento”.

Le rappresentanze sindacali hanno sottolineato in particolare il risultato ottenuto sul piano economico.
Dalla 24esima domenica alla 36esima, la maggiorazione sarà del 35 per cento; dalla 37esima in poi del 40 per cento. Operazione, questa, che avrà un costo annuo per l’azienda di quasi un milione di euro, destinato ad aumentare nel tempo.

“Stiamo parlando – precisa il sindacato in una nota – di un quarto della popolazione aziendale che è stata assunta da Esselunga (ma anche il resto della Gdo si comporta in modo analogo) con la giornata di domenica come giornata normale di lavoro, e non di riposo; nei prossimi anni questi lavoratori saranno destinati ad aumentare in maniera esponenziale e rivendicheranno sempre più tutele e rappresentanza”.

Ai lavoratori full-time senza l’obbligo della prestazione lavorativa la domenica, a fronte di 12 o 13 volontarietà espresse (a seconda che prestino servizio nei reparti Dro/Gem o a quelli della vendita assistita) verrà garantito un weekend libero dal lavoro.

È stato poi ulteriormente potenziato e reso più stringente il diritto di informazione per la Rsu e Rsa di negozio. “I nostri delegati – sottolinea la Filcams – sono stati i veri protagonisti di questo faticoso percorso e hanno saputo far vivere i contenuti degli accordi di volta in volta sottoscritti, affrontando non poche difficoltà a livello di negozio nella relazione non sempre facile con i direttori”.

Nel corso del negoziato, Filcams Fisascat e Uiltcus hanno espresso l’intenzione di affrontare il capitolo complessivo della organizzazione del lavoro “alla ricerca di risposte convincenti alle tante forme di disagio che le lavoratrici e i lavoratori stanno incontrando in termini di orari e condizioni lavorative. La sede di questa nuova, importante fase di confronto sarà quella del rinnovo del contratto integrativo aziendale”.

Dai sindacati arriva l’invito ai lavoratori a partecipare alle assemblee dei prossimi giorni per discutere l’ipotesi di accordo raggiunta, che sarà comunque oggetto di verifica a livello nazionale fra 18 mesi.

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