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Aggregazione nella Gdo, Sligro vende Emtè a Jumbo e Coop per 410 milioni di euro

Continua la concentrazione della Gdo nel nord Europa, in Olanda in particolare: Sligro Food Group NV ha annunciato la vendita di tutte le azioni di EMT Holding BV che controlla 130 supermercati a insegna EMTÉ, al consorzio di Jumbo e Coop.  Alla fine della transazione, due terzi del business sarà integrato in Jumbo e un terzo in Coop. Jumbo e Coop hanno già collaborato con successo in operazioni di acquisizione in passato. Al 2016 risale la fusione tra l’olandese Royal Ahold e la belga Delhaize, che ha creato un super gruppo della Gdo da 22 marchi locali con 6.500 punti vendita in 11 Paesi.

Il fatturato 2017 di EMTÉ è stato di 828 milioni di euro e l’insegna ha 6.200 dipendenti. Il valore totale delle transazioni – ce comprende anche la vendita di 27 immobili –  ammonta a 410 milioni di euro, che consistono in 275 milioni di euro per le attività di vendita al dettaglio, 60 milioni di euro per il settore immobiliare e 75 milioni di euro di compensazione per le voci di capitale circolante che, a causa dell’intreccio delle attività di vendita al dettaglio di Foodservice e Food all’interno dello Sligro Food Group, sono in ritardo. Le parti mirano a completare la transazione nel corso del 2018. Tutti i dipendenti coinvolti sono trasferiti al consorzio. 

«Nonostante l’impegno dei nostri colleghi e l’apprezzamento dei nostri clienti, un futuro per EMTÉ come formula indipendente non era più la migliore opzione strategica – ha spiegato Koen Slippens, CEO di Sligro Food Group -. Ci siamo presi il tempo di esaminare attentamente le alternative, con il rispetto per tutte le persone coinvolte. Siamo convinti che, scegliendo la proposta di Jumbo e Coop, rendiamo giustizia agli interessi dei nostri dipendenti, franchisee, clienti, partner e fornitori e creiamo anche il massimo valore per i nostri azionisti. Insieme a Jumbo e Coop ci impegniamo per una buona transizione della nostra formula EMTÉ e concentriamo anche la nostra azienda su un futuro come player internazionale di servizi alimentari mirato, ambizioso e da leader. Con le consegne a La Place, come parte di questo accordo, stiamo ancora una volta rafforzando la nostra posizione nel mercato dei servizi alimentari nei Paesi Bassi».

Il riferimento è all’accordo pluriennale che sarà stipulato tra Sligro e Jumbo in base al quale Sligro fungerà da partner preferito di La Place, catena di ristoranti di cucina naturale del gruppo.
«La prevista acquisizione di gran parte di EMTÉ è un altro grande passo nello sviluppo della nostra azienda familiare – ha detto Frits van Eerd, CEO di Jumbo Supermarkten -. Questa espansione si adatta molto bene anche alle nostre ambizioni di crescita. Vediamo buone opportunità con questi negozi per sviluppare ulteriormente la nostra strategia omnicanale, che mira a essere disponibile in tanti posti e in tutti i momenti possibili per i nostri milioni di clienti. Inoltre, diamo il benvenuto a Sligro come partner preferito dei ristoranti La Place nei Paesi Bassi. Sligro e La Place sono due nomi di spicco nel campo dell’esperienza alimentare. La cooperazione proposta garantisce un ulteriore miglioramento della qualità».
 
«Siamo molto orgogliosi che con questa operazione congiunta possiamo rafforzare ulteriormente la nostra posizione nei Paesi Bassi. Questo passo si adatta perfettamente alla nostra ambizione di crescita di mettere Coop più saldamente sulla mappa. Come cooperativa, Coop è letteralmente e figurativamente vicino ai suoi clienti e offre una formula eccezionale per ogni supermercato per poter operare con successo in ogni area del mercato locale. Siamo pronti a continuare a costruire la nostra unica casa cooperativa insieme ai nostri nuovi colleghi e imprenditori. Con questo facciamo la differenza per ancora più consumatori nei Paesi Bassi» ha aggiunto Fred Bosch, CEO di Coop Supermarkten.

Cambio della guardia in Federdistribuzione: è Claudio Gradara (Pam) il nuovo Presidente

Federdistribuzione ha in nuovo presidente: è stato designato dal Comitato Esecutivo Claudio Gradara. Il nuovo Presidente entra in carica in base alla delibera dell’Assemblea della Federazione, convocata venerdì per approvare il Bilancio 2017.
Claudio Gradara, fino al 31 dicembre 2017 Amministratore Delegato di Pam Panorama, succede a Giovanni Cobolli Gigli, che aveva accettato la proroga della presidenza per un esercizio sociale, con l’obiettivo di permettere al Comitato Esecutivo di rivedere obiettivi e governance di Federdistribuzione nel corso di tale periodo. L’Assemblea in una nota esprime “riconoscimento al Presidente uscente Giovanni Cobolli Gigli e lo ringrazia per il lavoro svolto a favore del settore e per la disponibilità dimostrata in questo ultimo anno di attività”.

Nato nel 1957 a Venezia, Gradara è laureato in Economia Aziendale all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Dal 1981 ha sviluppato la propria attività nel Gruppo Pam ricoprendo negli ultimi venti anni la carica di Direttore Generale presso svariate realtà del Gruppo. Dal 2010 al 2017 è stato Amministratore Delegato di Pam Panorama, la principale azienda del Gruppo Pam. Dal 2003 è membro del Comitato Esecutivo di Federdistribuzione.

Federdistribuzione riunisce e rappresenta, nelle sedi istituzionali, locali, nazionali e comunitarie le imprese distributive operanti nei settori alimentare e non alimentare. Si compone di cinque associazioni nazionali che rappresentano un universo articolato di imprese per dimensioni, forme distributive e merceologie trattate. Le imprese associate a Federdistribuzione nel 2016 hanno realizzato un giro d’affari di 64,6 miliardi di euro (di cui 9,4 miliardi di euro in franchising), con una quota pari al 49,3% del totale fatturato della Dmo e hanno una rete distributiva di 14.980 punti vendita (di cui 7.640 in franchising) e danno occupazione a 217.700 addetti. Rappresentano, infine, il 29,6% del valore dei consumi commercializzabili.

L’insalata fai da te sbarca al ristobar “Con Sapore Conad” di Faenza

L’insalata fai da te, per intenderci quella che va per la maggiore negli States con la formula “pay-by weight salad bar”, arriva anche a Faenza nel nuovo ristobar “Con Sapore Conad” del centro La Filanda, che inaugura ufficialmente il 3 marzo nei locali antistanti al supermercato.

Ma come funziona?

«In pratica il cliente potrà creare la propria insalata a piacimento, scegliendo verdure e prodotti di stagione da un’ampia gamma di proposte, anche vegane, ma non solo. Pagando “a peso”, anziché a porzione, la convenienza e la soddisfazione del cliente è sicuramente superiore», spiegano Maurizio Pelliconi, Anna Montanari e Giancarlo Conti, i tre soci del supermercato La Filanda che hanno deciso di lanciarsi in questa nuova avventura. Completa il menu un’ampia gamma di primi, secondi, contorni e dessert della tradizione culinaria locale, con tante proposte dal territorio all’insegna di stagionalità e freschezza,

Il locale funzionerà come un vero e proprio bar tutti i giorni dalle 6,30 del mattino fino alle 20, domenica dalle 7:30 alle 13:00. Il ristorante svolgerà il servizio dalle 12 alle 14,30. Una ventina le persone impiegate, la maggior parte delle quali frutto di nuove recenti assunzioni.

Circa 250 metri quadrati lo spazio a disposizione, diviso tra il bar dedicato alle colazioni, agli spuntini e agli aperitivi, e il self-service con 160 posti a sedere, ideale per la pausa pranzo. Non mancheranno un’ampia scelta di centrifugati ed estratti e una vasta proposta di pasticceria preparata e farcita direttamente sul posto.

«Abbiamo voluto proporre uno spazio accogliente, dove mangiare o prendere un caffè in un contesto piacevole», spiegano i soci. «Ci auguriamo entri da subito nelle abitudini dei faentini. Integreremo parte delle attività di cucina tra il ristobar e il negozio, offrendo ai clienti la possibilità di comprare al superstore Conad quanto potranno trovare al bar e viceversa».

Provenienza, ambiente e convenienza leve d’acquisto per il pesce nella Gdo

Come si acquista il pesce al supermercato, per quali motivo si sceglie una tipologia piuttosto che un’altra? Se ne è parlato, insieme a questioni come distribuzione e informazione del consumatore, a una tavola rotonda ad AquaFarm, la manifestazione di riferimento in Europa meridionale e sud-orientale e nel Mediterraneo per l’acquacoltura e l’industria della pesca, le vertical farm, le colture fuori suolo e le alghe. Organizzata in collaborazione con l’Associazione piscicoltori Api e con la Skretting, società leader nella produzione di mangimi, e moderata da Carlo Alberto Pratesi, docente di Sostenibilità innovazione e marketing dell’Università Roma Tre, ha messo a confronto rappresentanti della Gdo come Luca Colella di Auchan Retail Italia e Armando La Marca di Metro Italia Cash and Carry e allevatori sul tema dello sviluppo delle politiche di acquisto e sulla gestione degli aspetti correlati alla sostenibilità.

 

Localismo, certificazione Dop, Gdo le tendenze

Il dibattito, preceduto da un sondaggio che ha evidenziato come i principali aspetti da considerare per l’acquisto del pesce da parte degli italiani siano la provenienza italiana, il rispetto dell’ambiente e la convenienza, ha visto un’attiva partecipazione del pubblico presente, dotato di un cartoncino per esprimere il proprio parere in merito all’andamento della discussione, e che ha anche risposto a domande dirette del moderatore e del panel. In particolare è emersa l’importanza del localismo, cioè la produzione nei luoghi in cui ci sono le condizioni ideali, criterio questo che sembra aver soppiantato il mito del chilometro zero. Si è anche sottolineata l’importanza di un nuovo schema di certificazione sia come attuazione di una denominazione di origine sia ai fini di rendere oggettiva la descrizione qualitativa del prodotto al consumatore. Infine è stata sottolineato il ruolo di influencer delle scelte del consumatore sostenuto dalla grande distribuzione.

Sono emersi anche fattori critici da parte della stessa Gdo, che secondo molti allevatori ora sta iniziando a chiedere a questi ultimi prodotti «distintivi» per agevolare le scelte del consumatore più esigente, scelta questa che contraddice la spinta ai processi di standardizzazione ai quali gli allevatori sono stati chiamati fino ad ora. E soprattutto gli allevatori si chiedano se e come la Gdo intenda remunerare gli sforzi degli allevatori per accontentarli.

Da Unes a U2: riapre mercoledì 28 il supermercato di via Filzi ad Alessandria

Da mercoledì 28 febbraio il punto vendita Unes di via Fabio Filzi ad Alessandria diventa U2 Supermercato. Nel rinnovato punto vendita di 1.170 metri quadri si trovano i reparti gastronomia e macelleria servite, l’ortofrutta sfusa e la panetteria, sia servita sia self-service. Tra i servizi disponibili c’è la lavanderia, e lo store dispone di un ampio parcheggio.
Per festeggiare il rinnovo dello store, fino a domenica 4 marzo i clienti riceveranno in omaggio una shopper firmata U2 Supermercato e 6 euro in buoni spesa.
In via Fabio Filzi sono disponibili oltre 7.900 referenze tra le quali 300 di gastronomia/panetteria, 200 di ortofrutta, 250 di carne, un vasto assortimento di latticini (800 referenze), surgelati (508 referenze), scatolame (3.900 referenze) e prodotti non food (1.950 referenze). I clienti potranno scegliere tra i prodotti della linea il Viaggiator Goloso e la linea U! Confronta e Risparmia.
Il rinnovato store aderisce alla formula Every Day Low Price di U2 Supermercato che coniuga la qualità dell’assortimento con una linea prezzi più competitiva e un approccio controcorrente: non realizza promozioni, non stampa né distribuisce volantini, non ha un programma di fidelizzazione con tessere a punti o simili.
Inoltre, sempre in linea con la filosofia che distingue U2 Supermercato, l’attenzione verso l’ambiente e la sostenibilità sono caratteristiche fondamentali del punto vendita che propone borse in TNT riutilizzabili e sacchetti interamente biodegradabili e compostabili, oltre a confezioni d’acqua senza il tradizionale imballo in plastica.

Nel supermercato lavorano 20 addetti.

Esselunga cresce ancora: chiude il 2017 con 7,7 miliardi di vendite

Esselunga, sessant’anni e non sentirli: l’insegna milanese chiude il bilancio 2017, primo anno interamente passato senza lo storico fondatore Bernardo Caprotti, ancora in crescita.

Le vendite sono salite a 7,754 miliardi, +3,1%, mentre l’utile netto rettificato per tener conto del consolidamento di Villata Partecipazioni, che ha contribuito per 9,8 milioni, è salito del 3,9% a 305,8 milioni contro 220,6 milioni del 2016.
La posizione finanziaria netta negativa (per 847,5 milioni contro i 55,5 del 2016) è la conseguenza dell’acquisto del controllo di Villata, la società con 83 immobili commerciali del gruppo la cui acquisizione (del 67,5% per 965 milioni) è stata strumentale al raggiungimento di un accordo tra gli eredi di Caprotti.

Per finanziare l’operazione Esselunga ha emesso due bond da 1 miliardo di euro.

Carrefour Italia prima insegna Gdo certificata per la gestione energetica sull’intera rete

L’intera rete dei punti vendita e la sede centrale “allineate” nella sistema di gestione  dell’energia, tanto da poter essere interamente certificati: è l’importante traguardo conseguito da Carrefour Italia che oggi ha ricevuto da Certiquality, organismo di certificazione indipendente specializzato in sistemi di gestione aziendale per la qualità, l’ambiente e la sicurezza, la certificazione di conformità del proprio Sistema di Gestione dell’Energia alla norma internazionale ISO 50001. La consegna è avvenuta nel punto vendita milanese di piazzale Siena, “fiore all’occhiello” della catena francese grazie a luci a led e frigoriferi chiusi, ma anche all’utilizzo totale di CO2 per la produzione del freddo, che è anche utilizzata per riscaldamento e climatizzazione.

«Questo tipo di certificazione segue il miglioramento progressivo della gestione dell’energia – ha chiarito un entusiasta Alfio Fontana, Energy Manager di Carrefour Italia -. Non tutti i punti vendita sono allo stesso punto, ma la cosa importante, e anche la più difficile per l’ottenimento della certificazione, è stato proprio coinvolgere tutti i 1068 store, di proprietà e in franchising, tramite i direttori e la sensibilizzazione dei dipendenti. Man mano saranno implementate le soluzioni di gestione più avanzate nei vari store».

Gli obiettivi dell’insegna sono ambiziosi: la riduzione del 40% di energia entro il 2050. Ma già ora ogni anno si arriva a ridurre circa il 3% (l’unità considerata è il kWh al metro quadro). Un bel risultato, a fronte di una bolletta energetica complessiva “che supera i 50 milioni di euro”, reso possibile però anche da investimenti tra i 6 e gli 8 milioni di euro l’anno.

Sono innumerevoli le variabili da considerare nella gestione energetica di un punto vendita, e prendono in considerazione non solo riscaldamento e refrigerazione e illuminazione, ma anche ad esempio gli acquisti “quando acquistiamo un forno dobbiamo calcolare non solo il costo iniziale ma anche la sua gestione, ovvero quanto consumerà”, fino alle modalità di consumo dell’energia e alle opportunità di risparmio presenti in azienda, il che coinvolge anche il modo in cui i dipendenti gestiscono le fonti energetiche.

«Le attività di verifica di Certiquality hanno coinvolto il personale di Carrefour che partecipa al funzionamento e mantenimento del sistema di Gestione dell’Energia, anche tramite sopralluoghi a campione sui punti vendita della rete e sulle attività dei fornitori di Carrefour per quanto riguarda i servizi energetici» ha confermato Umberto Chiminazzo, Direttore Generale di Certiquality.

Poi c’è il cliente finale, sempre più sensibile al tema: questo traguardo sarà comunicato dall’azienda? «Lo faremo, anche se è un questione molto tecnica e non così facile da spiegare, e però la sensibilità anche da parte del cliente finale c’è, penseremo a dei modi  per sensibilizzare al tema e passare il messaggionel punto vendita» ha detto Fontana.

Le attività di verifica di Certiquality hanno previsto la valutazione dello status attuale, dei piani di miglioramento, degli obiettivi energetici individuati e dei traguardi raggiunti da Carrefour Italia; sono state valutate anche le modalità di acquisto di beni e servizi e le modalità di progettazione di nuovi punti vendita e di nuovi servizi per i propri clienti, a garanzia che le tematiche di sostenibilità energetica (e quindi anche ambientale) siano incorporate nella normale operatività dell’azienda.

Sono stati effettuati sopralluoghi a campione presso i punti vendita della rete, per verificare sul campo l’implementazione del Sistema di Gestione dell’Energia.

Bennet apre l’ottavo drive a Lentate (MB): saranno 20 entro fine 2018

È stato inaugurato all’interno del centro commerciale Lentate l’ottavo Bennet Drive, il servizio gratuito di spesa veloce che consente di ordinare la spesa on line e ritirarla presso la piattaforma apposita predisposta presso il punto vendita.

Oltre 20 drive entro il 2018
Il suo utilizzo è molto semplice: basta cliccare su www.bennetdrive.it da qualunque dispositivo. 24 ore su 24, scegliere i prodotti da portare a casa (non è previsto un minimo di spesa) e passare a ritirarli nell’apposita piattaforma in qualsiasi momento della giornata, dove la spesa viene caricata direttamente in macchina da un addetto. Il pagamento si può effettuare alla consegna tramite Pos, senza scendere dall’auto.
In Bennet Drive si trovano le medesime offerte presenti nel punto vendita, con la possibilità di ordinare anche i prodotti freschissimi (ortofrutta, macelleria, pescheria) e i prodotti di produzione Bennet (panetteria, pasticceria, rosticceria e cucina).
Il lancio del Bennet Drive di Lentate è supportato da un’intensa attività di comunicazione e da una dinamica promozionale dal forte impatto commerciale che prevede dal 22 al 25 febbraio il rimborso del 25% in buoni sconto utilizzabili sul totale della spesa dal 26 febbraio all’11 marzo, dietro presentazione della Carta Bennet Club e con una soglia minima di spesa pari a 50 euro.

Bennet Drive è presente nei punti vendita di Anzano del Parco e Cassina Rizzardi nel comasco, Vaprio d’Adda, Cornaredo e Vanzaghello nel milanese, San Martino Siccomario in provincia di Pavia e in Piemonte nel nuovissimo Shopping Center Mondojuve di Vinovo – Nichelino.
Dalla sede di Bennet si rende noto che il servizio sarà esteso a oltre 20 punti vendita entro il 2018, e che sarà attivato gradualmente su tutta la rete aziendale (64 ipermercati e 50 centri commerciali con 1250 negozi e più di 7000 dipendenti tra Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Liguria).

EasyCoop cresce e sbarca a Mestre, Padova e Treviso

Si allarga sul territorio nazionale EasyCoop, il servizio di spesa online di Coop Alleanza 3.0: dal 13 febbraio debutta in Veneto a Mestre, Padova e Treviso, dopo che a metà gennaio era stato attivato a Modena, Reggio Emilia e Ferrara. Il servizio, inaugurato a Roma un anno fa, è stato inserito all’interno del Piano strategico 2017-2019 dell’insegna, che prevede una serie di azioni strategiche, che vanno dalla riqualificazione di un terzo della rete di vendita, all’innovazione, agli interventi su assortimenti e prezzi, fino all’introduzione di nuovi servizi e convenzioni in più ambiti di spesa rilevanti per le famiglie.

 

Il primo consuntivo

A un anno dall’avvio, EasyCoop ha ampliato la propria rete fino a includere territori e abitudini di spesa anche diversi e distanti. È attivo a Roma dai primi mesi del 2017, a Bologna da settembre, a Ferrara, Modena e Reggio Emilia da metà gennaio, nel Veneziano, a Padova e Treviso da metà febbraio.

«Dalle prime osservazioni è stato rilevato che nella Capitale EasyCoop sta registrando buone performance. A Bologna il servizio ha da subito ricevuto grande apprezzamento mostrando una crescita costante. Le città emiliane hanno risposto molto bene all’attivazione del servizio, l’area modenese in modo particolare: del resto, questi territori vantano una relazione storica con la Cooperativa e, al tempo stesso, si distinguono per una maturità digitale piuttosto elevata. La combinazione di questi due elementi ha consentito di servire fin dai primi giorni molte famiglie. Il Veneto in sole due settimane sta raggiungendo risultati importanti. Questo andamento positivo è un segnale importante: i consumatori riconoscono al servizio un valore reale, una risposta concreta alle loro nuove esigenze» è questo il primo “consuntivo” della cooperativa. Quanto ai passi futuri, “la priorità in termini generali è consolidare EasyCoop nelle aree in cui al momento è attivo per garantire un’offerta commerciale eccellente in un territorio già ampio, in cui il servizio raggiunge un bacino di 6 milioni di persone”. Il Sud dunque sembra che dovrà aspettare ancora un po’.

Con un assortimento di oltre 11 mila prodotti, oltre 3 mila dei quali freschissimi (frutta, verdura, carne, pesce, salumi, latticini), EasyCoop rappresenta la più ampia offerta oggi disponibile in Italia nell’e-commerce alimentare. Propone tutte le linee a marchio Coop, le grandi marche, tantissime specialità tipiche locali e alimenti per esigenze specifiche (come i senza glutine). La spesa online e si riceve direttamente sul pianerottolo di casa, e i prezzi sono gli stessi di un ipermercato, con ulteriori promozioni dedicate a chi acquista online.

Ad oggi, le aree servite da EasyCoop sono:

Lazio: Città di Roma

Emilia-Romagna: Bologna e provincia: Anzola, Baricella, Budrio, Calderara di Reno, Casalecchio, Castelmaggiore, Castel San Pietro, Castenaso, Crespellano, Galliera, Granarolo, Imola, Ozzano, San Giovanni in Persiceto, Malalbergo, San Lazzaro, San Pietro in Casale, Sant’Agata Bolognese, Valsamoggia e Zola Predosa. Ferrara e provincia: Cento, Pieve di Cento, Poggio Renatico e Terre del Reno. Modena e provincia: Carpi, Campogalliano, Castelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone, Fiorano, Formigine, Maranello, Nonantola, San Cesario sul Panaro, Sassuolo, Soliera, Spilamberto e Vignola. Reggio Emilia e Rubiera.

Veneto: Padova e provincia: Abano Terme, Campodarsego, Camposampiero, Limena, Mestrino, Montegrotto Terme, Noventa Padovana e Piazzola sul Brenta. Treviso e provincia: Casale sul Sile, Mogliano, Paese, Preganziol, Quinto di Treviso, Silea, Villanova e Zero Branco. Mestre e altre località della provincia veneziana: Campagna Lupia, Dolo, Fiesso d’Artico, Martellago, Mira, Mirano, Noale, Santa Maria di Sala, Scorzè, Spinea e Stra.

 

Come è organizzato il servizio premiato con il Best Logistics Project

L’e-commerce viene gestito da Coop Alleanza 3.0 attraverso la società partecipata Digitail, specializzata in soluzioni digitali per la vendita al dettaglio, che opera insieme a partner di consolidata esperienza. Il servizio è studiato nel minimo dettaglio, ed è stato recentemente premiato come Best Logistic Project nell’ambito del Retail Forum 2017.

Le spese fatte su EasyCoop vengono preparate ed erogate da tre magazzini proprietari e dedicati, situati uno a Roma, uno a Bologna e uno a Padova: una soluzione logistica e operativa che consente di garantire la massima efficienza di servizio. Qualità, sicurezza e freschezza dei prodotti sono assicurate da metodi specifici per la conservazione, preparazione e trasporto dei prodotti, che avvengono sempre in ambienti controllati e alla temperatura corretta.

Il sito è facile da usare, intuitivo, personalizzabile e accessibile da qualunque device (PC, tablet e smartphone). I clienti possono creare più liste della spesa (anche per altre persone, per esempio i genitori anziani, che hanno difficoltà ad uscire a fare la spesa), salvarle e modificarle anche successivamente. Gli ordini si possono effettuare in qualunque momento, per un importo minimo di 50 euro. La scelta è tra oltre 11mila prodotti e la convenienza è assicurata: alle promozioni e offerte Coop si aggiungono tutte le iniziative speciali del canale online. Il servizio di consegna è disponibile dal giorno successivo a quello in cui viene effettuato l’ordine, dal lunedì al sabato dalle 8 alle 22, con fasce orarie e costi personalizzabili fino a un minimo di un’ora (per esempio 19.15-20.15). Il pagamento può essere effettuato online, oppure alla consegna con carta di credito, prepagata o bancomat. Inoltre, per una garanzia ancora maggiore, circa mezz’ora prima i clienti vengono avvisati via sms dell’orario preciso di consegna, con il dettaglio (nome e foto identificativa) dell’addetto che consegnerà loro la spesa e la posizione del furgone sulla mappa.

 

Non solo 8 marzo: da Despar, nove giorni di raccolta fondi a favore delle donne

“Il mondo ha bisogno delle donne”: è una verità insindacabile, ma anche lo slogan dell’iniziativa promossa da Aspiag Service, la concessionaria Despar per il Triveneto e l’Emilia Romagna, che avrà luogo dal 24 febbraio al 4 marzo 2018. In tutte le filiali Despar, Eurospar e Interspar di Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna) per nove giorni si svolgerà una raccolta fondi a favore di quattro diverse realtà locali che si occupano dei diritti e del benessere delle donne e di lotta alla violenza di genere. I clienti saranno invitati ad arrotondare l’importo del loro scontrino con un’offerta libera, che sarà evidenziata sullo scontrino stesso con la dicitura “Per le donne”. I fondi raccolti saranno consegnati ai beneficiari l’8 marzo, festa della donna.

Le realtà destinatarie della raccolta fondi sono impegnate in opere differenti ma comunque valorose. In Veneto a beneficiare sarà Casa Viola, un alloggio protetto che offre accoglienza e supporto alle donne vittime di violenza e ai loro bambini, che sono supportate da un team di professionisti che li accompagna in percorsi di reinserimento lavorativo e abitativo. Il servizio è gestito da Gruppo Polis (www.gruppopolis.it), realtà di Padova che riunisce quattro cooperative attive da più di trent’anni a favore delle persone in difficoltà.

Per il Trentino-Alto Adige è stato scelto il progetto “Casa delle donne/Frauenhaus”, promosso da GEA (Centro d’ascolto antiviolenza/Kontaktstelle Gegengewalt) e rivolto a donne che nei loro contesti sociali vivono o hanno vissuto situazioni di sopraffazione, maltrattamento e violenza. Il progetto si compone di un centro d’ascolto e della Casa delle Donne, una struttura residenziale a indirizzo segreto.

In Friuli-Venezia Giulia il contributo andrà al comitato di Udine di Andos (Associazione nazionale donne operate al seno), che si occupa di assistenza psicofisica a donne operate per tumore al seno e di educazione sanitaria per la prevenzione delle neoplasie mammarie.

Infine l’Emilia-Romagna, dove il contributo andrà a sostenere le attività della sezione bolognese di Udi (Unione donne in Italia), realtà attiva fin dal 1944 per la conservazione e valorizzazione della memoria storica delle donne, per la tutela dei diritti di tutte le donne e in attività di ascolto e tutela legale, in collaborazione con l’Osservatorio regionale sulla violenza alla donna.

«Non si tratta soltanto di dare un supporto economico a realtà che compiono un servizio prezioso nel nostro territorio – spiega Paul Klotz, amministratore delegato di Despar – ma anche e soprattutto di dare visibilità a tutto il loro lavoro, e collaborare per la sensibilizzazione di tutti verso quelle aree ancora critiche in cui, come parte della società civile, siamo chiamati a intervenire per rendere possibile una vera integrazione e una vera parità dei diritti. E questo non perché le donne debbano essere trattate come una specie protetta e fragile, ma perché il mondo ha davvero bisogno del loro pieno e libero contributo umano, professionale e creativo».

Secondo il rapporto Global Gender Gap 2017 redatto dal World economic forum, la parità dei diritti tra uomini e donne nel mondo sarà raggiunta soltanto nel 2186. Uno spread sessuale che non svantaggia soltanto le donne, ma l’intera umanità. Ad esempio, la Banca d’Italia ha calcolato che il nostro Paese, sceso l’anno scorso all’82° posto mondiale nella classifica della parità di genere, con una reale parità di accesso al lavoro, guadagnerebbe immediatamente il 7% del Pil.

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