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Supermercati, supervini. Gdo primo canale di vendita con 500 mln di vino nel 2016

Ormai la Gdo è diventato il canale di vendita più importante dei vini in Italia. Lo rivela una ricerca dell’istituto di ricerca ‘Iri presentata all’edizione numero 51 del Vinitaly in corso a Verona durante la tavola rotonda organizzata da Veronafiere sul tema del vino nella grande distribuzione. Secondo la ricerca gli italiani comprano il vino soprattutto nei supermercati: nel 2016 hanno acquistato sugli scaffali 500 milioni di litri, spendendo 1 miliardo e mezzo di euro. E il 60% di questi acquisti è rappresentato dai vini con riferimento territoriale (Docg, Doc, Igt), il comparto che cresce di più: per volume + 2,7% nel 2016 e + 4,9% nel primo bimestre 2017. Si ricercano sempre più la qualità e i legami col territorio. Cantine e insegne della Grande distribuzione sono pronte a migliorare la collaborazione per soddisfare questa domanda dei consumatori.

 

Alla ricerca della qualità

I comportamenti di chi mette le bottiglie nel carrello stanno cambiando. Sempre meno bottiglioni da un litro e mezzo, vini sfusi, damigiane, brik, sempre più bottiglie da 75cl. I vini fermi sono più richiesti dei vini frizzanti, che probabilmente risentono del boom degli spumanti (+7% nel 2016). Crescono rapidamente anche i vini biologici, una proposta ancora di nicchia nella Grande distribuzione. Cambiamenti influenzati anche dal graduale ricambio generazionale e dal rinnovato interesse dei giovani per il vino. Gli studi Iri sul comportamento dei consumatori nella Grande distribuzione evidenziano che l’86% di essi è propenso a sperimentare nuovi prodotti, si informa sulle novità a scaffale, spesso sui siti web di settore (il 33%).

«Siamo sulla strada giusta, auspicata da tempo – ha detto Cesare Cecchi, Consigliere di Federvini -. Non dobbiamo assolutamente tradire questa qualità che viene cercata dal consumatore, sarebbe un errore imperdonabile. Le cantine devono continuare a ricercare la qualità del prodotto senza accettare scorciatoie, e i distributori devono incoraggiare la produzione a proseguire su questa strada». Eppure persiste, come ricorda Gabriele Nicotra, direttore acquisti Unes Supermercati (Gruppo Finiper) “una diffidenza da parte di alcune cantine importanti verso la Grande Distribuzione, esse evitano una relazione diretta con le insegne distributive pur sapendo che a volte il loro prodotto ci arriva tramite canali non ufficiali. Questo è un peccato, soprattutto per il consumatore che ormai cerca anche i prodotti di pregio sugli scaffali dei supermercati”. Così la collaborazione tra cantine e insegne distributive più che sulle grandi case vinicole poggia sulle aziende medie con le quali, secondo Eugenio Gamboni, direttore commerciale del Gruppo Vegè: “si discute e ci si confronta liberamente, distanti dal mondo molto più complesso della grande industria e delle multinazionali”. Esce comunque il quadro di un prodotto maturo, “specchio fedele del mutamento dei consumatori e dei loro stili di acquisto”, come riassume Emilio Pedron, consigliere dell’Unione Italiana Vini.

Grande incognita quella rappresentata dall’incertezza sui mercati britannico e statunitense a causa nel primo caso della Brexit e nel secondo caso dalle politiche protezionistiche minacciate dalla nuova amministrazione Trump: «La Brexit – spiega Alex Canneti della Berkmann Wine Cellars di Londra – è una sfida per le vendite dei vini italiani poiché l’Australia, il Sud Africa e la Nuova Zelanda saranno i primi Paesi a istituire trattati bilaterali con il Regno Unito. L’unica soluzione a questa minaccia è consentire al Regno Unito un periodo di 10 anni per condividere gli stessi oneri doganali dell’Unione e negoziare un trattato di libero commercio». Un tema fatidico, perché mai come in questo periodo le catene di supermercati britanniche, soprattutto Waitrose e Majestic, hanno mostrato interesse per i vini italiani, dalle bollicine ai rossi come Cannonau e Amarone e ai bianchi come Fiano, Pecorino e Vermentino.

Per Coldiretti spesa più leggera di 2,5 chili ma più di qualità. E gli iper vanno ancora giù

Meno spesa, maggiore qualità. È l’analisi di Coldiretti sui consumi alimentari degli italiani presentata al castello di San Giorgio di Maccarese a Fiumicino, in provincia di Roma. Secondo il report la spesa settimanale delle famiglie italiane per il cibo si è alleggerita in peso di 2,5 chili raggiungendo il minimo storico da 10 anni, accompagnato però da una crescente attenzione alle caratteristiche qualitative e alla sostenibilità ambientale e sociale. Nel giro di un decennio il carrello della spesa settimanale è passato da 21,4 chili a 18,9 chili, con un taglio netto delle quantità acquistate. Un fenomeno che non si spiega solo con la crisi ma anche con la svolta salutistica, che ha permesso l’affermarsi di una nuova cultura del cibo che vede gli italiani mangiare meno ma mangiare meglio. Lo dimostra il progressivo aumento dei consumi di prodotti appartenenti all’ambito Benessere&Salute con un trend positivo di +8,4% sulle vendite in volume e +9% su quelle in valore nell’ultimo anno, secondo un’analisi Coldiretti su dati Nielsen. Non solo: in base a un’analisi Coldiretti su dati Eurispes grandissima è l’attenzione al made in Italy (74%) e ai marchi Dop, Igp, Doc (53%). In oltre la metà dei casi (59%) ad essere privilegiati sono i prodotti a km zero e nell’80% quelli di stagione. Tre consumatori su quattro inoltre controllano l’etichettatura e la provenienza degli alimenti e mangiano italiano.

Un esempio di questo nuovo corso è rappresentato dalla carne. Gli italiani ne mangiano meno in quantità (-5% nel 2016, secondo Ismea) ma la scelgono sempre più di qualità e con attenzione alla salute. E questo nonostante allarmismi infondati, provocazioni e campagne diffamatorie che colpiscono un alimento determinante per la salute che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea, alla quale apporta l’indispensabile contributo proteico. Complessivamente nel nostro Paese se ne portano in tavola all’anno 79 chilogrammi pro-capite (tra pollo, suino, bovino, ovino), il più basso in Europa. In testa alla classifica ci sono i danesi con 109,8 chilogrammi, i portoghesi 101 chilogrammi, gli spagnoli 99,5 chilogrammi, i francesi e i tedeschi con rispettivamente 85,8 e 86 chilogrammi.

«L’attenzione dei consumatori per il valore qualitativo di quello che portano in tavola è sicuramente un fatto positivo – ha detto il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo ; – il miglior modo per sostenere questa rinnovata centralità del cibo è consentire ai cittadini di fare scelte di acquisto consapevoli garantendo loro una piena trasparenza sulla reale origine di quello che mettono nel carrello con una etichettatura chiara e completa anche sulla provenienza».

 

Tra i canali soffrono ancora gli iper

In questo quadro non sorprende dunque rilevare come un canale come gli ipermercati, tradizionalmente scelti per la “grossa spesa di convenienza”, soffra particolarmente: con una riduzione dell’1,5% fanno registrare il tonfo maggiore delle vendite tra tutte le forme distributive di commercio al dettaglio nel febbraio 2017 rispetto allo stesso mese dello scorso. Calano pesantemente anche le piccole botteghe alimentari (-1,4%) e perfino i discount del cibo (-1,2%). È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati sul commercio al dettaglio. ed è il settore alimentare a far registrare i risultati peggiori, con una media del -1,2%. Accanto ad una situazione di difficoltà economica va segnalata la tendenza alla ricerca di canali di acquisto alternativi al dettaglio tradizionale con la crescita dell’on line, degli acquisti a domicilio e della vendita diretta confermata dal boom dei mercati del contadino dove hanno fatto la spesa più di 4 italiani su 10 (43%) nel 2016 con un aumento record del 55% negli ultimi 5 anni. E l’81% degli italiani se fosse libero di scegliere preferirebbe comperare la frutta direttamente dagli agricoltori.

MD apre a Macomer il più grande centro logistico della Sardegna, tre pdv al via nel 2017

È il più grande centro logistico per la grande distribuzione in Sardegna e sorge su un’area di 204.000 metri quadri, come più di 20 campi da calcio: lo ha inaugurato MD, secondo operatore italiano del settore discount con i marchi MD ed LD Market, in località Tossilo di Macomer.

Il nuovo Ce.Di. ha richiesto un investimento di 1,7 milioni di euro per l’acquisto dell’area e di 15 milioni per la sua realizzazione, ed è frutto di 14 mesi di lavoro affidati per la quasi totalità a ditte locali (21 su 24), che hanno impegnato per tutto il periodo oltre 80 operai al giorno. Tanto si è reso necessario per convertire l’ex opificio Legler, in disuso da anni, in una moderna struttura per la logistica con una capacità ricettiva a pieno regime fino a 200 punti vendita, più del doppio degli attuali MD presenti sull’isola: 82, di cui 52 affiliati e 30 diretti.

 

Occhi puntati sulla Sardegna con tre aperture nel 2017

«Si tratta di un investimento importante per il Gruppo MD – ha commentato il Presidente Patrizio Podini – che conferma la nostra intenzione di proseguire una decisa politica di sviluppo territoriale in Sardegna con l’apertura di altri punti vendita a breve. Puntiamo a una presenza capillare dell’insegna MD in un territorio che reputiamo strategico e per cui vogliamo rappresentare anche una risorsa importante in termini di riqualificazione territoriale e di opportunità di lavoro, offrendo nello stesso tempo prodotti di qualità al giusto prezzo».

Il Ce.Di. di Macomer aumenterà di oltre il 50% la capacità distributiva del Gruppo. Attualmente vi sono impiegate 80 persone tra dirette e indirette; nuove assunzioni sono previste in relazione all’intenso piano di sviluppo che MD ha in Sardegna.

Solo nel 2017 sono programmate tre aperture che porteranno all’assunzione di circa 60 persone: a Selargius (CA) con un pdv di 1.500 metri quadri a cui si affianca una piattaforma, di 2.500 metri quadri, destinata ad attività non alimentari; oltre a questo punto vendita, entro fine anno apriranno i nuovi store di Quartucciu (CA) e Sassari – Li Punti.

La superficie coperta totale del nuovo Ce.Di. è di 47.200 m2 di cui: 6.400 m2 di celle frigorifere, 36.250 m2 di deposito, 1.800 m2 di uffici e 2.750 m2 di officine e locali tecnici. Il magazzino conta 15.000 posti pallet e 67 bocche di carico e scarico in grado di gestire circa 80 containers in uscita e 80 in entrata al giorno.

Dal punto di vista ambientale, il centro distributivo di Macomer è fornito di illuminazione LED con sistema di accensione al passaggio, porte temporizzate, sistema analitico di misurazione e controllo dei consumi, impianto di controllo della temperatura, impianti frigo ad alta efficienza. Inoltre, è attiva un’efficiente raccolta differenziata e il trattamento dei rifiuti che vengono separati a monte in base alle caratteristiche del materiale.

Un Sapori&Dintorni Conad debutta a Pistoia capitale della cultura 2017

Apre sabato 8 aprile il nuovo Sapori&Dintorni Conad, il supermercato in cui la spesa incontra il territorio, il gusto e la cultura, valorizzando i prodotti toscani e le eccellenze regionali italiane, con possibilità di degustarli anche all’interno. Il nuovo punto vendita di Corso Gramsci 17, in pieno centro storico, va a aggiungersi all’offerta in città di Conad del Tirreno.

Il punto di vendita si sviluppa su una superficie di vendita di circa 400 metri quadri, con area degustazione, tre casse  e un grande assortimento di prodotti locali legati ai territori e alle eccellenze di cui ogni regione d’Italia è ricca. Cinquemila i prodotti in vendita, di cui oltre 200 dell’area toscana e pistoiese, oltre 200 a marchio Sapori&Dintorni Conad, con prevalenza di certificazioni Dop, Doc e Igp. La cantina offre 200 etichette di vini, di cui 150 rossi e 50 bianchi.

Al suo interno sono presenti i reparti gastronomia e panetteria, ortofrutta, carne a libero servizio con una selezione delle migliori carni rosse e bianche ­– per la maggioranza di provenienza locale – e settore drogheria, alimentare e bevande, ognuno caratterizzato da un’ambientazione specifica. Il fornito reparto pescheria ha la vendita assistita, dove gli addetti sapranno consigliare al meglio i clienti per i loro acquisti e le ricette. Il marchio Ori del Mar Tirreno che garantisce ogni mattina il pesce migliore appena pescato nei mari “di casa”, pulito e pronto per le tavole dei clienti. 

Grande attenzione e spazio dunque sono dedicati al mondo del fresco e freschissimo, alla valorizzazione dei prodotti del territorio, alla cantina e ai prodotti biologici e salutistici (gluten free e senza lattosio) a conferma della sensibilità che Conad nutre per la valorizzazione del localismo e della qualità dei prodotti a km 0 e per il benessere fisico. Presente tutta la gamma dei prodotti regionali italiani a marchio Sapori&Dintorni, affiancata delle linee biologiche e funzionali Conad il biologico, AC Conad e Verso Natura Conad.

All’interno dello store è presente un’area dedicata alla degustazione dei prodotti in vendita al banco gastronomia da consumare sul posto o portare a casa nelle comode confezioni take away. 

«Con il nuovo store Sapori&Dintorni  intendiamo unire il servizio al cittadino e l’eccellenza storica e artistica della nostra città a quella delle migliori produzioni alimentari toscane e italiane, senza limitarci a venderle, ma facendole anche degustare all’interno del punto di vendita, perché ogni prodotto della tradizione deve essere il compendio di tutti i sensi. L’insegna Sapori&Dintorni Conad rappresenta il negozio di prossimità che meglio parla al territorio e del territorio» spiegano i soci Conad del Tirreno Massimiliano Merildi, Mauro Matteini e Daniele Melani, proprietari anche dei negozi Conad di Viale Adua, Via Fiorentina, San Biagio e Via dei Macelli, .

 A Pistoia Conad è una solida realtà: con la nuova apertura sono nel complesso 21 i punti di vendita presenti in città e provincia e 914 le persone occupate, considerando complessivamente la rete di vendita e la sede legale della cooperativa a Sant’Agostino.

Target del nuovo negozio, oltre ai cittadini che vivono e lavorano in zona, sono i turisti che, nell’anno di Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017, sono sempre più numerosi in città. Dopo Firenze, Siena e Lucca, Pistoia viene rappresentata da questo marchio che ambisce ad essere presente nei centri storici delle città di maggiore richiamo artistico e culturale d’Italia. L’offerta enogastronomica territoriale è sempre più una motivazione di vacanza che integra quella culturale e ambientale e non può fare a meno dei prodotti tipici: in fondo, è arte anche quella del buon cibo. È il legame con il territorio, forte elemento di distintività per Conad, ad assicurare la riconoscibilità dei prodotti italiani sui mercati esteri.

Comune denominatore a tutti gli store Sapori&Dintorni in attività è il cibo, che comunica ed è oggetto di comunicazione, ma che alimenta anche un solido legame tra eccellenze del territorio, cultura locale ed economia. 

Esselunga a Roma: ecco le foto del nuovo store

Occhi puntati sul nuovo superstore Esselunga di via Prenestino a Roma aperto lo scorso 5 aprile (vedi Esselunga conquista la Capitale con un superstore di 4600 metri quadrati). Ecco le foto del nuovo punto vendita. Qualità, convenienza e un occhio particolare sui prodotti locali sono le leve su cui punterà l’insegna milanese per conquistare la capitale.

I freschi

Ampi spazi, format classico.

171 dipendenti.

Casse servite.

Casse self-service.

Il Bar Atlantic.

Ampio parcheggio.

Nuovi stili di spesa: Coop studia due modalità, Social e Last Minute

Si chiamano spesa Social e spesa Last Minute due progetti con cui Coop sta esplorando nuove possibilità di fare la spesa nel futuro. Cambiano vorticosamente gli stili di vita e la spesa come la conosciamo, con la lista spiegazzata, il carrello da spingere e la coda alla cassa, potrebbe essere presto un lontano ricordo. Grazie alle nuove tecnologie ma anche alle modalità social e agli stili di vita frenetici che fanno dell’ottimizzazione dei tempi un mantra dei nostri tempi. Non resta con le mani in mano Coop, che tramite la sua consociata Inres, il Consorzio Nazionale creato dalle Cooperative di Consumatori per la progettazione architettonica impiantistica e per la realizzazione delle strutture commerciali (responsabile tra l’altro della realizzazione del supermercato del futuro), sta studiando due nuove modalità di effettuare la spesa, diverse ma complementari. Obiettivo comune: risparmiare tempo (e pensieri) al consumatore.
Con Spesa Social la logica dell’e-commerce si trasforma in condivisione, relazione e servizio. Attraverso l’uso di una piattaforma software, vengono messi in relazione tre soggetti, punto vendita, consumatore, shopper, per garantire un servizio di prenotazione e ritiro della spesa. L’interazione avviene tra gli appartenenti a una comunità virtuale e secondo una logica social, facendo quindi leva su dinamiche di utilizzo fortemente consolidate.
Funziona così: il cliente virtuale (che non vuole o non può fare la spesa da solo) apre la app Spesa Social e inizia a selezionare i prodotti da acquistare. Sceglie quindi il punto vendita presso il quale passerà a ritirare la spesa. A questo punto, viene coinvolto un assistente cui assegnare la spesa da fare, ovvero una persona che si è resa disponibile, attraverso l’app, sul punto vendita selezionato e nel medesimo orario. L’app consente infine di autorizzare il pagamento virtuale ed eventualmente attivare una chat di supporto tra consumer e shopper. Il sistema è costituito da un e-commerce, accessibile attraverso app; uno stoccaggio della spesa effettuata, rappresentato da locker refrigerati (nel caso di spesa alimentare); un sistema di pagamento online; un sistema di social rating attraverso il quale esprimere un giudizio sul servizio ricevuto. I partner che hanno collaborato con INRES allo sviluppo del progetto sono TIM, CISCO, WIB, RetApps, COLIN & Partners, Movincom.
«La remunerazione avverrà con un gettone indipendente dalla dimensione della spesa – chiarisce Riccardo Olmi, Responsabile Progetti Speciali e Innovazione Digitale Ict di Inres – ma stiamo anche ragionando sulla possibilità di girare questo gettone a enti benefici o iniziative sociali. I locker refrigerati saranno smart, ovvero secondo la composizione della spesa decideranno a che temperatura e dove questa deve essere riposta, stiamo pensando di prevedere anche delle colonne indipendenti per i surgelati, eventualmente alla cassa saranno mandate della informazioni su come dividere la spesa».

Diversa ma simile la logica di spesa Last Minute. Prevede una sorta di vending machine con un mini magazzino interno fatto di prodotti precostituiti pensato per chi vuole organizzare un pasto all’ultimo minuto, anche per più di una persona (la tipica cena tra amici del venerdì ad esempio). L'”automated store” avrà un sistema Touch screen user friendly, ci sarà la possibilità di comprare in remoto, con un più l’immediatezza e facilità di ritirare la spesa, che sarà erogata con una ricetta stampata. I piatti proposti? Ricette facili e veloci, stagionali e per varie occasioni: dalle linguine allo scoglio all’hamburger con cipolle caramellate a un più prosaico prosecco e patatine. «Il progetto è in una fase di sviluppo meno avanzata ma è più semplice da avviare – spiega Olmi -: non è ancora stata decisa alcuna location, ma questi automated store potrebbero essere messi anche non in corrispondenza di un punto vendita, ma in luoghi lontani dai supermercati, ad esempio presso i nostri distributori di carburante, per dare un servizio ancora più “di emergenza” in assenza di altre opportunità di vendita».

Un rendering dell’automated store.

Il libro, sorpresa, si vende ancora. Ma nella Gdo è in caduta libera

Cinque anni fa al supermercato si vendeva un libro su quattro, il 25%. Un’altra epoca, a giudicare dai numeri dello studio realizzato da GFK e presentato a Bologna alla Children’s Book Fair 2017. Sui circa 18 milioni gli italiani che hanno acquistato libri nel corso del 2016, meno di 3 milioni (uno su sei) li hanno comprati nella grande distribuzione e solo un milione utilizza esclusivamente questo canale. Sul totale di coloro che entrano nelle catene della Gdo, solo 3 su 50 frequentano il reparto libri, ma sono anche molto pochi gli acquirenti della categoria che scelgono il canale.

In questo scenario le vendite di libri nella grande distribuzione calano nel 2016 a doppia cifra percentuale, per il quinto anno consecutivo, diminuzione confermata anche nel primo trimestre 2017. Eppure negli altri canali le vendite di libri tengono, per la prima volta nel quinquennio, sebbene con performance diverse a seconda dei segmenti, con un’importante (quanto scontata) crescita dell’e-commerce.

La Gdo sta avviando da tempo una profonda riduzione degli spazi riservati al libro ed in generale al non-food. Si rende pertanto necessario per gli operatori della filiera del libro aggiornare le modalità operative con le quali presidiare questo canale.

«Il mercato del libro è sempre stato, anche nel canale GDO, dominato dalla logica dell’offerta. Fin quando il canale è riuscito ad assorbire l’eccesso di offerta non ci sono stati problemi. Da alcuni anni a questa parte però la crisi economica, la crisi del format ipermercato, i limiti imposti dalla legge Levi hanno cambiato lo scenario e la filiera distributiva del libro in GDO non si è adeguata. Bisogna ripartire dal consumatore, dai suoi bisogni e dai suoi comportamenti – ha detto Stefano Giubertoni, Direttore generale Mach 2 Libri, azienda leader in Italia nella vendita di libri nel canale  -. Da qui bisogna costruire un’offerta molto più centrata con i moderni strumenti di category management, di trade marketing, di visual merchandising, di cross category, che si applicano nel canale da parte delle categorie più dinamiche del mass market. Editori e distributori dovranno investire su questo nuovo approccio e Mach 2 Libri, intermediario leader in questo settore, porterà il suo know how nel collegare i due estremi della filiera in questo canale. Canale che non solo può arrestare la caduta, ma può tornare a crescere, offrendo opportunità di crescita per il libro e di traffico per la GDO. In questo senso anche un cambiamento della legge in vigore sul libro, che magari riduca anche lo sconto praticabile, ma che liberi il mercato in più momenti e stimoli quegli acquisti di impulso che sono il motore del comportamento di acquisto del consumatore, potrebbe essere il benvenuto».

Secondo Filippo Gugliemone, Direttore commerciale trade di Mondadori Libri «In un Paese dove in gran parte dei comuni non sono presenti librerie, spesso la grande distribuzione assume un ruolo chiave nella promozione della lettura, essendo il luogo dove può avvenire la scoperta di nuovi autori e libri.  Oggi solo tre milioni di persone acquistano libri nella grande distribuzione: partendo da questo dato credo si renda necessario rilanciare la relazione tra editori e insegne, lavorando per intercettare gli altri 47 milioni di potenziali lettori che oggi non trovano un’offerta in linea con le loro aspettative nei punti vendita. L’esposizione ad un pubblico più ampio non può che essere un bene per tutto il sistema della lettura in Italia».

 

Acquisti d’impulso di un cliente opportunista

La ricerca di Gfk ha tracciato anche un profilo del consumatore nella GDO, che è risultato essere anche in questa categoria opportunista e non esclusivista: compra dove capita tra i vari canali a disposizione, dove l’offerta è chiara e la shopping experience positiva. In GDO oltre il 60% degli acquisti nasce da stimoli ricevuti sul punto vendita e dunque è assimilabile all’acquisto di impulso: tra le motivazioni più importanti non compare il prezzo, mentre oltre un terzo degli acquisti nel canale è di prodotti di cui viene a conoscenza nel punto vendita stesso. La legge che limita le promozioni sul libro potrebbe avere influito sul trend di mercato, in un canale nel quale il consumatore è abituato a trovare pressione promozionale oltre il 30%.

Analizzando i dati di vendita appare anche chiaro come l’offerta sia eccessiva per il canale GDO: 1.500 titoli all’anno (un quinto di quelli realmente trattati) basterebbe a coprire oltre il 90% dei bisogni. Questo eccesso di offerta porta ad un’esposizione poco funzionale e chiara e a un eccesso di stock sul punto vendita. Le modalità gestionali del libro nella GDO risultano anacronistiche per le esigenze di marketing e di profilazione dei consumatori: ancora metà della distribuzione, per semplificare la gestione dei codici, tratta il libro a punto prezzo e non a titolo, rendendo illeggibili i dati di sell out, le vendite e le abitudini del consumatore.

Lo studio è stato presentato in occasione del convegno “Il libro in grande distribuzione: un approccio diverso che parta dal consumatore”, organizzato da Mach 2 Libri.

Esselunga conquista la Capitale con un superstore di 4600 metri quadrati

Apre il 5 aprile la prima Esselunga di Roma: già presente in sei regioni, Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia Romagna e Toscana, il gruppo della grande distribuzione, dopo avere aperto il negozio di Aprilia nel 2014, arriva nella Capitale.

Il superstore è il 154esimo negozio della catena Esselunga, e vede impegnati complessivamente 171 dipendenti, 134 dei quali neoassunti provenienti dal territorio circostante. Tutto il personale nei mesi scorsi ha seguito un intenso programma di formazione per acquisire esperienza e professionalità.

Il punto vendita

Il negozio (ubicato i via Prenestina, all’angolo con viale Togliatti) si estende su ben 4600 metri quadri di superficie di vendita, ed è dotato di ampi parcheggi, a raso e interrati, in grado di ospitare oltre 800 automobili. L’intervento, nell’ambito del Programma di riqualificazione urbana denominato “Centro servizi Prenestino”, ha permesso di realizzare opere di urbanizzazione per circa 6,5 milioni di euro, conservando i resti di un acquedotto, di un’antica villa romana e di una necropoli ritrovate nel corso dei lavori.

I clienti potranno disporre di tutti i reparti che hanno contribuito al successo del marchio Esselunga: la frutta e verdura sfusa e confezionata con oltre 500 prodotti; la pescheria assistita e il banco del confezionato con il pesce fresco già pulito e non decongelato, e il pesce locale sbarcato ad Anzio e Terracina con la garanzia del marchio “Pescato nel mare Tirreno”; la macelleria con oltre 350 tagli e la gastronomia con più di 400 specialità; l’enoteca, dotata di una selezione di oltre 800 etichette e il non food.

Panettieri professionali, formati dalla “scuola dei mestieri” di Esselunga, offriranno ai clienti pane fresco sfornato per l’intera giornata oltre a una vasta gamma di pizze e focacce: quello di Roma è il 121° forno di Esselunga.

Esselunga a Roma proporrà piatti pronti e prodotti tipici locali, con la produzione di specialità laziali come la rosetta o la pizza alla pala.

Nella stessa area aprirà anche il Bar Atlantic, realtà consolidata nel campo della ristorazione presente già in 84 superstore della catena che offre la possibilità di consumare prime colazioni, pranzi, aperitivi, all’insegna della qualità secondo ricette accurate a base di ingredienti selezionati in vendita nel negozio. La scelta è molto ampia: primi e secondi, piatti di gastronomia, pizze e focacce, panini farciti, insalate, macedonie, torte, spremute di frutta fresca e tante altre specialità preparate al momento.

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Esselunga nel 2016 utile a 7,54 miliardi (+3,1%), il 5 aprile debutto a Roma

 

La prima campagna internazionale di Auchan: 60 prodotti allo stesso prezzo in 14 Paesi

È la prima campagna internazionale quella lanciata da Auchan Retail appena conclusasi che in Italia ha utilizzato il claim: “Big Bang. Sono nati i risparmi stellari”: 60 prodotti di largo consumo (dagli zainetti agli asciugacapelli al caffè in capsula) sono stati venduti contemporaneamente allo stesso prezzo nei 14 Paesi e nei 4mila punti vendita dell’insegna francese. In ogni Paese poi sono state pensate altre offerte “localizzate”.

 

Campagna pubblicitaria a suon di “alieni”

La campagna che si è svolta dal 21 marzo al 2 aprile in tutti i punti vendita Auchan, Simply ed p stata accompagnata da una serie di iniziative di marketing con protagonisti alieni vestiti di verde fluo. L’agenzia Plan-net, che l’ha realizzata, ha coinvolto in primis i media proprietari dei brand: volantini, siti internet ufficiali, pagine Facebook e punti vendita, con locandine, rotair, cartelli, floor graphics, rivestimenti antitaccheggio “vestiti”per riportare il mondo degli alieni nella dimensione della spesa di tutti i giorni. A questo si sono affiancate una campagna media di adv online, una campagna di email marketing, oltre a campagne di affissioni locali, uno spot radio, trasmesso dalle maggiori emittenti in Italia, e uno spot televisivo trasmesso in contemporanea su tutte i canali Mediaset.

Il progetto multicanale ha previsto anche una campagna marketing teaser online, dai video teaser alla guerriglia, per arrivare alla diretta Facebook live conclusiva in store, alle digital PR (campagna a cura dell’agenzia Jellyfish). Non più solo lavoratori, studenti e turisti: la metropolitana di Milano il 21 marzo è stata presa d’assalto da una serie di creature aliene “armate” di buste della spesa, piene di prodotti Auchan. L’invasione ha subito scatenato migliaia di segnalazioni online (tra cui quelle del ‘Milanese Imbruttito’ e del ‘Terrone Fuori Sede’).

Fino al 4 aprile, i clienti degli ipermercati Auchan e dei supermercati Simply e IperSimply possono interagire con la campagna attraverso i canali digital, ottenendo coupon promozionali, o diventare protagonisti di uno degli “avvistamenti” di figuranti extraterrestri tra gli scaffali. I collaboratori di Auchan Retail Italia, inoltre, si stanno sfidando per immortalare i momenti più significativi degli eventi organizzati, con l’obiettivo di condividerli sui social network.

Per supportare l’iniziativa è stato ideato un unico dominio crosscanale all’indirizzo www.stannoarrivando.it, dal quale è possibile visualizzare i teaser ideati con la partecipazione di Marco Berry, trovare il punto vendita aderente più vicino, ottenere informazioni o caricare i propri scatti “extraterrestri”.

 

Pam local, a Reggio Emilia un temporary box prima dell’inaugurazione

Un modo per farsi conoscere, e promuovere il nuovo punto vendita ancora prima che sia inaugurato: è questo il senso del temporary box che precederà per sei giorni il debutto del 50esimo Pam local italiano, il primo della città di Reggio Emilia nell’originale location dell’ex cinema Alexander, in Piazza Martiri 7 Luglio.

In occasione dell’apertura del nuovo Pam local, da sabato 1 a giovedì 6 aprile, verrà aperto un temporary box che condurrà gli abitanti di Reggio Emilia alla scoperta del mondo Pam local attraverso quattro momenti di assaggi dedicati alla colazione, al pranzo, alla merenda e all’aperitivo.

Protagoniste delle degustazioni le diverse linee di prodotto di Pam Panorama, che saranno presenti tra gli scaffali del nuovo Pam local: dall’aperitivo del sabato che valorizzerà le specialità territoriali con gli assaggi firmati I Tesori, al lunch della domenica dove assaggiare un antipasto di pesce delle Fresche Bontà accompagnato da un bicchiere di vino della linea Calici DiVini, fino alla giornata di mercoledì, dedicata alla leggerezza, con una degustazione a base di prodotti della linea BIO e SemplicieBuoni. Ogni giorno saranno distribuiti dei buoni sconto da utilizzare, durante la prima settimana di apertura, per acquistare i prodotti presentati all’interno dello stand.

Pam local, l’innovativo format di prossimità Pam Panorama nato nel 2013, è l’insegna dedicata alla spesa facile, comoda e veloce di tutti i giorni. Gli store local si distinguono per il layout moderno ed essenziale, gli orari prolungati e la presenza di una proposta completa di prodotti di qualità a prezzi convenienti 365 giorni l’anno. L’assortimento è ampio e, oltre ai freschi, si possono trovare anche piatti pronti, confezioni monoporzione e prodotti biologici, vegan, etnici, DOP, IGP e pensati anche per chi soffre di intolleranze alimentari.

Il nuovo punto vendita di Reggio Emilia sarà aperto 7 giorni su 7 fino alle 22.00 e darà lavoro a una decina di dipendenti, tutti under 28.

«Pam local è stato pensato per soddisfare le esigenze dei nostri clienti che cercano prodotti di qualità a prezzi convenienti, confezioni piccole, soluzioni per menu veloci e orari di apertura prolungati – spiega Andrea Zoratti, Direttore Divisione Prossimità di Pam Panorama -. Il format ha registrato fin da subito un grande successo e, in meno di quattro anni, ha portato a 50 i punti vendita su tutto il territorio italiano. Il temporary box è stato ideato per festeggiare questo importante traguardo e per coinvolgere tutti i cittadini di Reggio dando loro la possibilità di conoscere meglio l’offerta Pam local».

 

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