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Bayernland inaugura un completo restyling del packaging

Bayernland, realtà tedesca, leader nel comparto del lattiero-caseario, inaugura il completo restyling del packaging, nell’ottica di consolidare il posizionamento nel mercato italiano.
L’azienda ha infatti coinvolto il team di grafici creativi dell’agenzia White Red & Green di Verona, per realizzare una soluzione del tutto nuova, essenziale e chiara nell’esplicitare le componenti del prodotto.
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Più di 80 prodotti coinvolti, e distribuiti dall’Alto Adige alla Sicilia: dai formaggi stagionati ai freschi, al latte, ai formaggi a fette, ai dessert, con una coerenza che conferisce unicità e forza al prodotto stesso. L’immagine che ne deriva è una grande dinamicità nello sviluppo della qualità, a garanzia del gusto e della salute del consumatore.
La prevalenza del bianco, come simbolo di purezza e trasparenza e igiene, trasferirà al cliente la freschezza e l’alta qualità del latte bavarese con cui la gamma dei prodotti deriva. L’immagine del prodotto ben visibile sul pack anticipa la freschezza del contenuto. Ad arricchire le nuove confezioni, le foto dei verdi prati bavaresi, garanzia di affidabilità dell’origine del latte. Ben visibile la mucca “coccolata” sul sofà, protagonista delle campagne di marketing e di spot televisivi.
La pratiche confezioni sono tutte richiudibili per mantenere inalterato il prodotto dopo l’apertura.
Ad accomunare il packaging di tutte le referenze, messaggi studiati per creare una comunicazione diretta con il consumatore, quali “il gusto della campagna, “squisito, fresco e cremoso”, “gusto delicato e tradizionale”, che si aggiungono a claim dirette come “senza conservanti”.
L’identificazione del prodotto a scaffale sarà in questo modo semplice e immediata e per il consumatore  sarà facile reperire con facilità le informazioni che cerca.

Per Consorzio Sun nel 2017 fatturato a 2,79 miliardi e 31 nuove aperture

Un 2017 di espansione attende Consorzio Sun: sono infatti 31 le nuove aperture previste, per arrivare a quota 626 (erano 296 nel 2011), e un fatturato di 2,79 miliardi (contro 2,66 miliardi previsti nel 2016). La crescita delle aziende del consorzio SUN – Supermercati Uniti Nazionali nel corso del 2017 che sono: Italmark di Brescia, Alfi (Gulliver) di Alessandria, Cadoro di Venezia, Gruppo Gabrielli di Ascoli Piceno e Gros Gruppo Romano Supermercati di Roma, centrale di acquisto con 40 anni di storia, riguardano in particolare due nuovi mini iper o superstore, 13 supermercati di grandi dimensioni, dieci supermercati, cinque superette ed un punto vendita di minore dimensione. Il programma di espansione prevede anche 18 ristrutturazioni di punti vendita già esistenti.

 

Obiettivo 3,5% di quota di mercato

Le aziende che compongono il Consorzio SUN contribuiranno con il piano di espansione ad attuare il processo di modernizzazione della rete distributiva italiana soprattutto nelle proprie aree di competenza. Secondo gli ultimi dati, a livello nazionale la quota di mercato del Consorzio SUN è del 3,3% , ma sulla base dei programmi di sviluppo previsti per il 2017 l’obiettivo è di raggiungere il 3,5% alla fine del prossimo anno. Particolarmente interessante appare, infatti, la quota di mercato del Consorzio SUN nelle aree di riferimento dove operano i diversi soci ovvero nelle regioni: Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Lazio, Umbria, Abruzzo e Molise. Ad esempio, nelle province di riferimento del Socio Alfi la quota di mercato è del 6,9%; nelle province di riferimento del Socio Cadoro raggiunge il 5,6%; nell’area di riferimento del Socio Cedigros è pari al 17,3%; nell’area di riferimento del Socio Gabrielli la quota è del 13,3% e nell’area di riferimento del Socio Italbrix si attesta al 13,3%. In tutte queste aree dove operano le aziende associate al Consorzio SUN la quota di mercato è del 12%.

«Nel corso del 2017 continuerà il presidio nelle rispettive aree di competenza e di operatività degli attuali soci del Sun ovvero nel nord e centro Italia – ha detto Marco Odolini presidente del Consorzio Sun – in quanto intendiamo presidiare le aree dove già operiamo e nel contempo ampliare la nostra penetrazione in nuove zone».

 

Consilia va palm-free

Uno sviluppo che tiene ovviamente conto dell’apporto che è in grado di assicurare la marca del distributore Consilia, il brand di proprietà del Consorzio SUN. La quota della MDD Consilia sulle vendite da parte dei soci del Consorzio Sun ha avuto un’incidenza del 15,2% con un incremento dell’8,5% rispetto al precedente anno. «Il 2017 – ha detto il direttore generale del Consorzio SUN Stefano Rango – sarà un anno di sviluppo significativo per Consilia. La crescita da sempre si coniuga anche con un costante innalzamento dei livelli qualitativi dei prodotti a marchio Consilia. In proposito vorrei anche sottolineare che dal primo trimestre 2017 i nostri prodotti saranno tutti realizzati senza l’utilizzo dell’olio di palma».

 

Programma fedeltà Auchan Retail Italia, grazie al nuovo partner Avios si viaggia

C’è una nuova partnership nel programma fedeltà di Auchan Retail Italia LaTua!Card con l’entrata di Avios, la valuta di ricompensa viaggi leader nel settore, che offrirà ai clienti la possibilità di convertire i punti della spesa in punti per viaggiare. Avios gestisce infatti la valuta internazionale di ricompensa per i programmi fedeltà di alcune compagnie aeree tra cui Meridiana Club, British Airways Executive Club e Iberia Plus.

A partire da marzo 2017, gli iscritti a questi programmi fedeltà residenti in Italia (sono 5 milioni gli utenti di LaTua!Card) potranno ottenere punti Avios anche facendo la spesa presso oltre 1.000 punti vendita – tra ipermercati Auchan, supermercati Simply e negozi Lillapois – in 18 regioni italiane. Riceveranno 1 punto Avios ogni 2 punti LaTua!Card, da utilizzare per numerosi premi di viaggio che includono voli, notti in hotel e noleggi auto.

«L’accordo con Avios apre nuove ed entusiasmanti opportunità per i possessori de LaTua!Card. Il nostro obiettivo è di incoraggiare tutti i clienti che raccolgono i punti LaTua!Card a redimerli, per questo nel nuovo catalogo abbiamo ampliato il ventaglio di scelta dei premi, sia materiali che esperienziali, come l’opportunità di accedere ad un fantastico premio viaggio con Avios. Sognare di volare in vacanza mentre si sta facendo la spesa è la motivazione giusta perché i nostri clienti inizino a convertire i punti LaTua!Card in punti Avios» spiega Marco Filipponi, Loyalty Program Director di Auchan Retail Italia.

Non solo pentole ed asciugamani insomma, i programmi fedeltà evolvono per dare prodotti, servizi e vantaggi sempre più ricchi e vari, per coinvolgere un cliente che, magari, di carte nel portafoglio ne ha ben più di una.

«Siamo estremamente felici di collaborare con Auchan Retail Italia. Avios è una valuta internazionale che conta milioni di iscritti in tutto il mondo: il nostro obiettivo principale è quello di dare valore ogni giorno ai nostri clienti, offrendo loro sempre nuove possibilità di raccolta – ha dichiarato Pier Paolo Bucalo, Country Manager Italy di Avios -. La partnership con LaTua!Card si sposa perfettamente con quest’obiettivo, offrendo a milioni di persone in Italia accesso ai punti Avios e alla nostra ricca offerta di esperienze di viaggio. Contribuisce inoltre ad una maggiore diffusione del brand Avios e del suo valore sul mercato italiano».

 

 

Carrefour dice stop alle uova da allevamenti in gabbia

Il tema è caldo già da tempo in Nord Europa, ed ora anche Carrefour Italia ha deciso di vietare la vendita di tutte uova prodotte da galline allevate in gabbia, in tutte le sue insegne (Market, Express, Iper, DocksMarket e GrossIper). Il tema è quello del benessere animale, una preoccupazione che coinvolge fasce sempre più ampie di consumatori.

L’insegna francese ha già da tempo adattato la selezione dei fornitori ai più alti standard di sostenibilità e attenzione al benessere animale. Le uova a marchio Carrefour e le uova sfuse del settore PFT (Prodotti Freschi Tradizionali) infatti provengono già tutte da allevamenti a terra, all’aperto o biologici. Ora Carrefour Italia estende l’iniziativa anche ai prodotti a marchio nazionale del reparto PLS (Prodotti Libero Servizio), rendendo così l’offerta di uova completamente sostenibile e attenta alla qualità della vita degli animali.

L’utilizzo di gabbie nell’allevamento di galline ovaiole, seppur consentito dalla legge, non è ritenuto da Carrefour un sistema in linea con gli standard di qualità della vita animale in quanto spazi ridotti, costrizione fisica e strutture metalliche non permettono agli animali compiere movimenti e adottare comportamenti naturali.

Secondo Assoavi la produzione italiana di uova è di 850mila tonnellate l’anno generate da oltre 42 milioni di galline, presenti in 3.400 allevamenti, di cui circa 1000 con capacità superiore a 1000 capi. Il fatturato di vendite del prodotto finito di 1,5 miliardi di Euro. Il 45% delle uova prodotte è indirizzato all’industria alimentare.

Il consumo italiano pro-capite di uova è pari a 12,6 chili, contro i 14,2 chili nella UE a 25 Paesi.

La metà delle uova italiane proviene dal Nord Italia: 17% in Lombardia e 16% rispettivamente in Veneto e Romagna.

Leggo anche: Dansk Supermarked eliminerà le uova da allevamenti in batteria

#NonCiFermaNessuno, Penny Market e Banco Alimentare: una ciotola di riso a ogni un click

Una porzione di riso per ogni interazione sul sito della Community #NonCiFermaNessuno: è l’obiettivo dell’operazione “Dona un SorRISO!” cui quest’anno partecipa anche Penny Market che sostiene Banco Alimentare, partner del progetto. Ideato da Luca Abete, inviato di Striscia la Notizia, il “tour motivazionale” ha un obiettivo: raggiungere 15.000 kg di riso, pari a 150.000 porzioni. Nato nel 2014 e giunto quest’anno alla sua terza edizione, il progetto si concretizza infatti in un tour universitario volto a stimolare i ragazzi per spingerli a provare, rischiare e combattere la paura di agire. Il progetto ha coinvolto più di 50.000 ragazzi, dando vita ad una community impegnata anche nel sociale.

Penny Market, regalerà attraverso Banco Alimentare un pacco di riso per ogni interazione degli utenti/studenti registrati al sito della Community. Partecipando a giochi online, condividendo o mettendo like ai contenuti tutti potranno contribuire con un semplice click ad aiutare tante persone in difficoltà.

Vicini alla comunità e al quartiere

«Da diversi anni sosteniamo con molte iniziative, sia locali che nazionali, il Banco Alimentare e questo progetto non solo ci è sembrato da subito in linea con i valori del nostro marchio ma ci permette anche di contribuire alla crescita sociale del nostro Paese – ha dichiarato il CFO di Penny Market Italia Roberto Fagnani –. Per questi motivi abbiamo voluto porci un obiettivo davvero sfidante, puntando a raggiungere, attraverso l’iniziativa ‘Dona un SorRISO!’, una quota pari a 150.000 porzioni di riso da donare a Banco Alimentare. I nostri store da sempre si inseriscono nel tessuto sociale dei quartieri in cui sono situati, promuovendo a livello locale azioni di corporate social responsibility e questo progetto sposa sicuramente questa prospettiva di sostenibilità e di vicinanza alle comunità più in difficoltà».

«Questo progetto nasce dalla voglia di motivare e spronare i giovani d’oggi per permettergli di affrontare al meglio le difficoltà e realizzarsi non solo a livello universitario ma anche personale – afferma Luca Abete, anima e animatore del progetto -. È bello sapere che ci sono aziende in Italia che non solo credono in noi ma si impegnano anche per dare un contributo concreto alle persone meno fortunate».

«Attraverso l’accesso al cibo e una compagnia umana, aiutiamo le persone bisognose a risollevarsi dalla loro difficile situazione e a ritrovare così il gusto della vita, come ci racconta meravigliosamente anche Luca» spiega Giuseppe Parma, Direttore Generale di Banco Alimentare.

A Rimini ex dipendenti riaprono un supermercato con l’insegna Despar

L’apertura di un supermercato è sempre una buona notizia, ma alle volte lo è di più. Quando ad esempio ad aprirlo, anzi a riaprirlo, sono gli ex dipendenti. Accade a Rimini, in via Covignano, dove lo scorso 23 febbraio è stato inaugurato con l’insegna Despar un supermercato gestito dalla SGS, società fondata da alcuni ex dipendenti che fino al marzo 2016 aveva gestito lo stesso punto vendita sotto un’altra insegna. Un negozio di vicinato (250 metri quadri di superficie di vendita, con un reparto di macelleria servita e una fornitissima gastronomia), piccolo ma con dietro una storia grande.

Una storia che sembra tratta da un film di Ken Loach, una storia di coraggio, incoscienza e solidarietà. Una lotta per salvare il proprio posto di lavoro e magari fare il salto di qualità, svoltare una volta per tutte. Perché alle volte o si annega o si vola.

«Ci siamo trovati nelle condizioni di doverci reinventare un lavoro – spiega Maria Cristina Bucarelli, amministratore delegato della SGS – e non è stato facile alla nostra età (tutti i neoimprenditori hanno tra i 40 e i 50 anni, ndr) e con una vita da dipendenti alle spalle. Ma ci siamo guardati in faccia e ci siamo resi conto che, per quanto caratterialmente molto diversi tra di noi, avevamo per le mani un tesoro fatto di esperienze professionali e di vita davvero significative, e soprattutto tanti valori positivi condivisi. Abbiamo deciso di rischiare e metterci in gioco fino in fondo».

La nuova società degli imprenditori di mezza età ha stentato a mettere in moto il progetto. Poi, dopo avere finalmente individuato il partner giusto nella Aspiag Service, la società concessionaria del marchio Despar nel Triveneto e nell’Emilia-Romagna, tutto ha preso a correre. E gli ex dipendenti ora padroni pensano già in grande: a primavera inoltrata aprirà il secondo punto vendita griffato SGS, quello di Ospedaletto di Coriano. «Guardando indietro all’ultimo anno – pensa ad alta voce Bucarelli – e ai mesi difficili che lo hanno preceduto, sentiamo di dover ringraziare tutte le persone e tutte le aziende che hanno contribuito alla realizzazione del nostro progetto. Ma siamo anche orgogliosi di noi stessi, del nostro coraggio e della nostra collaborazione. Sappiamo che il momento economico e sociale per il nostro Paese è particolarmente sfidante, ma noi tutti faremo il possibile per far sì che la nostra idea imprenditoriale si concretizzi felicemente e resti fedele ai valori umani che l’hanno fatta nascere”.

Chi andrà a fare la spesa nel piccolo supermercato di via Covignano acquisterà un pezzetto di sogno. E non capita tutti i giorni,

Indovina chi viene al supermercato, i 5 profili di chi acquista (infografica)

Dimmi chi sei e ti dirò che spesa farai. Già perché, volenti o nolenti, siamo tutti inquadrabili in grandi “tipologie” di comportamento, anche quando facciamo la spesa: per la precisione sono cinque i profili di chi entra in un supermercato individuato da ADM (Associazione della Distribuzione Moderna) e GfK
Sono cinque le figure emergenti in questo contesto: i cacciatori pari al 15% delle famiglie; i prudenti pari al 23% delle famiglie; i pragmatici pari al 21% delle famiglie; i brand fan pari al 23% delle famiglie e gli esperti pari al 18% delle famiglie.

I “cacciatori” (15%) sono orientati quasi esclusivamente al prezzo, scelgono il canale discount e quando frequentano gli altri punti vendita acquistano prevalentemente prodotti in promozione e i primi prezzi. Sono famiglie preoccupate per il futuro e difficilmente raggiungibili con messaggi diversi rispetto a quelli relativi alla convenienza.

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Un nucleo consistente di famiglie (il 44% del totale), costituite da “pragmatici” e “prudenti” ha un approccio alla spesa razionale e oculato, con un limitato coinvolgimento nell’acquisto, che avviene con alta frequenza e per un importo limitato. Persone adulte e pensionate, con limitate risorse culturali e livelli di reddito medio o basso, ancorate ai valori della famiglia, poco propense al cambiamento, sono Per lo più localizzati al Sud e sulle isole.

I “pragmatici” (21%) sono orientati al discount, ai piccoli supermercati ma anche ai negozi tradizionali, facendo della prossimità il loro fattore di scelta. Sono poco attratti dai brand, disinteressati alle novità e agli aspetti emozionali di prodotti e punti vendita; mostrano attenzione al prezzo e alle promozioni.

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I “prudenti” (23%) sono sempre in cerca di rassicurazioni e si affidano a fonti reputate competenti: gli amici, i negozianti, la pubblicità per le marche. Sempre propensi alla ricerca del miglior rapporto qualità/prezzo, definiscono un paniere di fiducia di riferimento stabile e reiterato nel quale sono presenti marche e follower, tra cui scegliere sulla base dell’offerta del momento.

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Un 40% di famiglie e costituito da “esperti” “brand fan”. Localizzate principalmente al Nord e al Centro, con elevate disponibilità culturali ed economiche che dimostrano un forte coinvolgimento nella spesa. Sono persone attive, dinamiche, informate e alla ricerca di innovazione, emozione e soddisfazione delle proprie esigenze.

I “brand fan” (23%) cercano il meglio, sempre, indipendentemente dal prezzo. Scelgono la grande marca (prodotti leader e premium), garanzia di qualità, fiducia e servizio; sono attratti da elementi sovrastrutturali ed emozionali, come il packaging, la pubblicità, il servizio.

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Gli “esperti” (18%), forti della propria competenza, scelgono con oculatezza, alla ricerca del reale valore dell’offerta, senza farsi attrarre dalla notorietà della marca, dalla comunicazione o dalla bella confezione. Frequentatori di ipermercati e supermercati, non hanno preclusioni verso i prodotti premium o la grande marca, che acquistano però solo se “ne vale la pena”.

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La Marca del Distributore si dimostra una scelta prioritaria tra gli “esperti” ed è ben presente negli acquisti di “brand fan” e “prudenti”. È una opzione razionale e consapevole (da parte degli “esperti”), con un chiaro posizionamento di marca a tutti gli effetti (“brand fan”) che è in grado di trasferire fiducia e rassicurazione (“prudenti”).

Spesa del futuro? Resta il risparmio, entra la personalizzazione

La ricerca di GfK traccia anche un quadro per individuare gli aspetti che guideranno la spesa in futuro: per la maggioranza delle persone (54%) prevarrà ancora la ricerca del risparmio economico, seguito dalla certezza di avere acquistato prodotti validi (42%). A seguire l’assortimento e la libertà di scelta (35%), la fiducia nel punto vendita (32%), il risparmio di tempo e la personalizzazione (entrambi 25%), cioè la possibilità di avere un’offerta tagliata sulle proprie esigenze.

Istat, inflazione all’1% e vendite ferme, bene solo i discount

Gli ultimi dati Istat per i consumi di dicembre e i prezzi di gennaio non fotografano un Paese in salute. Nel 2016 le vendite del commercio al dettaglio sono rimaste “sostanzialmente stabili” in valore con una crescita dello 0,1% rispetto al 2015.
In volume c’è stato invece un calo dello 0,3%. E nella Gdo a trainare sono stati ancora una volta i discount alimentari (+2%) e i grandi esercizi specializzati in prodotti non alimentari (+1,7%). Sono cresciuti molto di meno i supermercati (+0,2%) mentre è crisi per gli ipermercati (in flessione dello 0,5%). Gli acquisti alimentari sono aumentati dello 0,1% in valore e calati dello 0,1% in volume mentre quelli non alimentari sono rimesti invariati in valore e hanno perso lo 0,6% in volume.

Preoccupata Federdistribuzione «Dopo un 2015 di lieve ripresa delle vendite (+0,7% a valore), il 2016 è tornato a evidenziare una dinamica assolutamente piatta. Un fatto molto negativo, perché si associa a un incremento del potere d’acquisto delle famiglie che si è tradotto in risparmio e in liquidità anziché in acquisti capaci di riattivare un circolo virtuoso di maggiore produzione e occupazione».

Secondo l’Istat dal 2010 si sono persi il 10,1% dei volumi di vendite al dettaglio e il 4,8% a valore. Un trend dovuto, oltre che alle difficoltà concrete delle famiglie in questi lunghi anni di crisi, anche a un senso generale di incertezza e preoccupazione per il futuro, che ha frenato i consumi. Un dato confermato anche dalle ultime rilevazioni Nielsen (italiani avanti pianissimo) che vedono ancora l’Italia fanalino di coda in quanto a fiducia in Europa davanti solo alla Grecia.

«Per avviare un solido percorso di ripresa occorre stimolare la crescita dei consumi. Ma questo può essere fatto solo ridando alle famiglie nuove e migliori aspettative, puntando su un cambiamento strutturale del Paese, attraverso il completamento del programma di riforme avviato, profondi interventi di semplificazioni e introduzione di maggiore concorrenza nei mercati, superando le anacronistiche “resistenze” che sempre più si manifestano».

 

Inflazione, 300 euro in più per le famiglie

A gennaio Istat indica un’inflazione all’1%: il dato più alto registrato da tre anni e mezzo a questa parte. A contribuire al rialzo sarebbero stati gli aumenti di benzina e gasolio e il rincaro per verdura e frutta, dovuti anche al maltempo: +14,6% e dello +0,9%.

Per le famiglie ciò comporta una maggiore spesa su base annua pari a oltre 300 euro per la famiglia tipo secondo il Codacons.

«La ripresa dell’inflazione non sorprende ed era ampiamente prevista – spiega il Codacons – Nel mese di gennaio, infatti, si è verificata una ondata di rialzi dei prezzi e delle tariffe, sui quali ha pesato sia il maltempo sia l’incremento dei carburanti. In particolare nel settore alimentare si sono registrati fortissimi rincari dei listini, a causa del gelo e della neve che ha colpito nelle settimane scorse la penisola. Ma il mese di gennaio è stato caratterizzato anche dagli aumenti delle tariffe energetiche e dal caro-benzina, con effetto domino su una moltitudine di prodotti».

Coop firma con Gruppo AZ e sbarca in Calabria con 34 punti vendita in master franchising

La Coop sbarca in Calabria. Lo fa grazie all’accordo sottoscritto nei giorni scorsi a Catanzaro tra Coop Alleanza 3.0 (nata il 1° gennaio 2016 dalla fusione di Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest e Coop Estense e attualmente la più grande cooperativa italiana) e il gruppo AZ, una catena della grande distribuzione molto diffusa nella regione, con un fatturato annuo di circa 300 milioni di euro. Si tratta del primo accordo sottoscritto in Italia da Coop di master franchising con un gruppo dotato di proprie strutture e propria rete distributiva.

L'Ad AZ Spa Desiderio Noto (a sinistra) e l'Ad alla Gestione Coop Alleanza 3.0 Massimo Ferrari.
L’Ad AZ Spa Desiderio Noto (a sinistra) e l’Ad alla Gestione Coop Alleanza 3.0 Massimo Ferrari.

Trentaquattro i punti vendita del gruppo AZ che innalzeranno la nuova insegna Coop, in tutte cinque le cinque province della Calabria (Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia): master ipercoop-Coop Alleanza 3.0 per gli ipermercati, che hanno cambiato insegna il 22 febbraio; master/affiliato Coop Alleanza 3.0 per i supermercati che si “ribattezzeranno” il 9 marzo. La partnership apre alle due realtà nuove prospettive di sviluppo: da un lato consente a Coop Alleanza 3.0 di rafforzare il proprio impegno e la propria presenza nel Sud Italia, e dall’altro permette ad AZ di proseguire nel consolidamento nella regione grazie a una solida intesa commerciale. L’accordo prevede anche, in esclusiva, l’apertura in franchising di nuovi punti vendita nel Mezzogiorno e precisamente nelle province di Salerno, Potenza e Messina.

 

Assortimento più green e local, e 1500 referenze Coop

I 34 punti vendita coinvolti assommano una superficie di vendita di oltre 80mila metri quadrati e impiegano circa 2.200 lavoratori, tra dipendenti diretti del Gruppo AZ e indotto. L’investimento complessivo per il cambio di insegna per il 2017 ammonta a 2 milioni di euro. I lavori saranno curati da AZ, che manterrà la gestione dei negozi, con nuovi elementi di ambientazione interna secondo lo stile di Coop Alleanza 3.0. Il rinnovo interesserà anche l’assortimento, che sarà caratterizzato da un’attenzione ancora maggiore alla qualità, alla sostenibilità e alle produzioni dei territori, con tante specialità dei fornitori locali calabresi. Sugli scaffali arriveranno inoltre tanti prodotti a marchio Coop, mediamente circa 1.500 per negozio, in tutti i settori merceologici. I clienti potranno richiedere la carta Coop Card, per avere accesso a promozioni e benefici riservati.

 

“M’illumino di meno”, Gruppo Gabrielli aderisce e sconta la spesa “a luci basse”

Un’iniziativa sociale e uno sconto per i propri clienti: è questo il senso dell’operazione di Gruppo Gabrielli, azienda attiva nella Gdo con i marchi Tigre e Oasi che propone uno sconto del 10% sulla spesa effettuata il 24 febbraio dalle ore 18 alle ore 19 in occasione dell’appuntamento con M’Illumino di meno.  Nello stesso orario in tutti i punti vendita verrà ridotta l’intensità dell’illuminazione. La campagna promossa dal programma radiofonico Caterpillar su Radio 2 e giunta alla tredicesima edizione invita tutti, privati ma anche enti pubblici, a spegnere le luci come gesto simbolico di risparmio energetico e di un approccio attivo verso i temi ambientali. Come in passato, il Gruppo Gabrielli aderisce anche a questa edizione del movimento. che ormai è diventato un appuntamento consolidato.

0861170_a4_milluminodimeno_sconto10_oasiL’edizione 2017 si caratterizza per l’enfasi attribuita al principio della condivisione finalizzata all’ottimizzazione del concetto di risparmio inteso in senso lato: oltre agli spegnimenti o riduzione di intensità energetica, quest’anno l’impegno è anche nell’adottare un gesto di condivisione contro lo spreco di risorse, compreso quello alimentare. Il Gruppo Gabrielli ha quindi deciso di “personalizzare” questa edizione intervenendo in maniera concreta sul risparmio degli acquisti effettuati nella fascia oraria dedicata all’operazione promossa da Caterpillar sia per dare un segno di vicinanza, sia per sostenere il concetto di condivisione e del food sharing .

«Siamo sempre pronti a cogliere l’opportunità di aderire ad iniziative volte a promuovere e tutelare condotte green in maniera poliedrica – dichiara Barbara Gabrielli vicepresidente del Gruppo Gabrielli –. Con un semplice gesto si può contribuire al benessere dell’ambiente e soprattutto sensibilizzare la collettività verso gesti virtuosi ed ecosostenibili».

Naturalmente sono tante le insegne della Gdo che, come ogni anno, aderiranno all’iniziativa: tra queste Lidl e Coop Tirreno. In questo caso però a essere premiato, oltre all’ambiente, c’è anche il cliente.

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