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Pam, è ancora Local: apre a Roma il 15° punto vendita in una location storica

Continuano le aperture di Pam Local, il format di prossimità di Pam Panorama, nella capitale: il nuovo store debutta a due passi dalla celebre Piazza Barberini, nel cuore del centro storico di Roma, in una porzione della splendida Corte della Cavalleresca che, per la sua importanza artistica, è soggetta a vincolo monumentale e architettonico. Arrivano quindi a 15 i punti vendita in città.

ingresso-pam-local-barberiniLo store di Via Barberini sarà aperto 7 giorni su 7 fino alle 22.00 e offrirà a residenti, lavoratori e turisti un’ampia gamma di prodotti tra cui i piatti pronti e le confezioni monoporzione, prodotti biologici, DOP, IGP ma anche etnici e vegan. Sugli scaffali sarà possibile trovare anche prodotti dedicati a chi soffre di intolleranze alimentari, come quelli senza glutine o lattosio. Il punto vendita impiega circa 10 dipendenti, tutti under 28.

Il palazzo si trova nella nota Via Barberini, conosciuta per la fontana del Tritone realizzata da Gian Lorenzo Bernini nel 1643 su commissione del papa Urbano VIII Barberini, tra il colle Quirinale e gli Horti Sallustiani. I portali di ingresso visibili ancora oggi sono in travertino e la facciata è sormontata da una balaustra a colonnine in pietra: il risultato è una location che ancora oggi ha un fascino unico e irripetibile nell’intero centro storico e commerciale di Roma. La strategia di Pam local del resto è quella di scegliere una posizione strategica e di spicco al servizio di un format innovativo e versatile, per un’esperienza di spesa nuova, facile e conveniente.

 

Easycoop, l’e-commerce con magazzino di Coop Alleanza 3.0 parte da Roma

EASYCOOP SPESA ON LINE

Coop Alleanza 3.0 sbarca nell’e-commerce con EasyCoop, a Roma, e lo fa in modo evoluto: con un magazzino dedicato, un assortimento poderoso, con oltre 10mila referenze di cui tremila nel fresco, la consegna gratuita nell’arco dell’ora prescelta, con ordinazioni un giorno prima. E gli stessi prezzi degli ipermercati.

Caratteristiche peculiari per l’Italia su una piazza ricca, perché siamo nella capitale con un bacino d’utenza imponente (le consegne avvengono ovunque all’interno del Grande Raccordo Anulare) ma non semplice per le note problematiche di traffico e movimentazione. Un bel banco di prova insomma per la cooperativa, presente in 12 regioni in tutta Italia, che ha investito nel progetto 50 milioni di euro da qui a tre anni. E che naturalmente ha tutta l’intenzione di replicare a livello nazionale.

 

Consegna gratuita e funzioni avanzate

Il sito è facile da usare, intuitivo, personalizzabile e accessibile da qualunque apparecchio (PC, tablet e smartphone). I clienti possono creare più liste della spesa, anche per altre persone (ad esempio i genitori anziani, che hanno difficoltà ad uscire a fare la spesa), salvandole e modificandole anche successivamente. A questo proposito una delle funzioni più avanzate riguarda l’avviso non solo dell’orario preciso di consegna (via sms) con circa una mezz’ora di anticipo, ma anche l’indicazione del codice identificativo dell’addetto incaricato di portare la spesa, e, in futuro, l’invio di una sua foto che consenta di identificarlo al primo sguardo.

Gli ordini si possono effettuare in qualunque momento, per un importo minimo di 50 euro. Il servizio di consegna è disponibile dal giorno successivo a quello in cui viene effettuato l’ordine, dal lunedì al sabato dalle 8 alle 22, con fasce e costi personalizzabili e flessibili: da tutta la giornata fino a un minimo di un’ora (per esempio 19.15-20.15), a partire da un contributo per la consegna di soli 2,90 euro. Il pagamento può essere effettuato in totale sicurezza online, oppure alla consegna con carta di credito, prepagata o bancomat.

La presenza di un magazzino interamente dedicato all’e-commerce permette di garantire la massima efficienza ed efficacia nelle consegne, che avvengono sempre in ambienti controllati e alla temperatura ideale.

EASYCOOPDigitail, partecipata ad hoc

Per il suo sviluppo e la sua gestione, Coop Alleanza 3.0 ha dato vita, con alcuni partner di consolidata esperienza, alla società partecipata Digitail, specializzata in soluzioni digitali per la vendita al dettaglio.

«EasyCoop rappresenta una novità significativa nel panorama della grande distribuzione in Italia e, più in generale, in quello dell’e-commerce, di cui recepisce le migliori pratiche in termini di servizio, scelta, flessibilità, consegna – ha detto Andrea Zocchi, amministratore delegato di Digitail – E per partire abbiamo scelto, non a caso, la Capitale: una città con un grande potenziale di sviluppo per un mercato, quello dell’online, ancora giovane e in rapida evoluzione. Siamo il primo e-commerce nel Paese per ampiezza dell’assortimento per la spesa quotidiana, e puntiamo ad arrivare ad offrire oltre 12mila prodotti. I prezzi sono bassi sempre e le promozioni quelle di un ipermercato a cui si vanno ad aggiungere quelle specifiche del canale online. La spesa è quindi particolarmente conveniente rispetto alla concorrenza: è come avere un grande supermercato sul pianerottolo di casa».

Coop Alleanza 3.0 conta oltre 2,5 milioni di soci, 22 mila lavoratori e più di 400 negozi, tra ipercoop e supermercati

 

CRAI presenta il nuovo catalogo premi per l’anno 2017/2018

CRAI presenta “Fedeltà che premia”, il nuovo catalogo premi per l’anno 2017/2018.
Dal 20 febbraio 2017 al 3 marzo 2018, i clienti delle insegne CRAI di tutta Italia potranno collezionare un punto per ogni euro di spesa, e scegliere gratuitamente uno dei premi del catalogo.
“Il catalogo ha come focus la famiglia, mettendo al centro il cliente e i suoi bisogni. – afferma Mario La Viola, Direttore Marketing, Format, Rete e Sviluppo Crai – Vogliamo essere sempre più vicini alle reali esigenze dei clienti che ci frequentano quotidianamente, premiando la fedeltà attraverso premi belli e, soprattutto, utili.”

I premi
Sarà possibile scegliere tra:  tessili per la casa, accessori e utensili per la cucina, giochi per bambini sia puramente ludici che didattici, premi per il tempo libero, e per gli amici a quattro zampe.
L’attenzione che CRAI riserva quotidianamente al risparmio per i suoi clienti non poteva che riflettersi anche nel catalogo premi, così con la raccolta punti sarà possibile scegliere anche tra gift card, ad esempio di Trony del valore di 15 euro, o di Miglior Sorriso Dental Plus, per usufruire di sconti fino al 40% su servizi odontoiatrici. Tanti anche i buoni disponibili, per la pulizia e la cura della propria automobile o per ottenere delle ricariche telefoniche, oltre a un cofanetto Smartbox per vivere dei momenti all’insegna del benessere e del relax.
Inoltre, CRAI dà ai propri clienti la possibilità di richiedere dei buoni sconto da 3, 5, 10 e 20 euro da riscuotere sulla propria spesa all’interno del punto di vendita CRAI di fiducia.
Anche quest’anno CRAI propone all’interno del catalogo una sezione dedicata alla scuola: grazie ai buoni raccolti dai genitori sarà possibile fornire attrezzatture e materiale didattico alle scuole italiane pubbliche, private e paritarie.
E infine il supporto alla solidarietà: si riconferma la volontà di CRAI di sostenere la onlus Okapia, promotrice di progetti di scolarizzazione e formazione professionale in Africa. In particolare, destinatario dei fondi ottenuti attraverso la raccolta punti sarà il Progetto Scuola in Rwanda, volto alla costruzione di aule scolastiche e alla formazione di docenti nella nazione africana.

Tra tradizione e innovazione, Frantoio Bonamini apre alla GDO con Iper ed Esselunga

olio di oliva

In uno dei periodi più critici per il settore oleario italiano, Frantoio Bonamini è pronto al rilancio ed inaugura il canale della Grande Distribuzione Organizzata, attraverso partnership di eccellenza. Prime fra tutte, quelle con Iper ed Esselunga, importanti gruppi italiani che si occupano di vendita alimentare al dettaglio da oltre 40 anni.

Iper distribuirà in tutto il Nord e il Centro Italia, il Veneto Valpolicella D.O.P. Passioni di Verona, fiore allʼocchiello del Frantoio veronese, che presenta un colore giallo dorato e sentori finemente fruttati, dolci e delicati, facilmente adattabili alla cucina mediterranea. Esselunga, invece, presenterà il pluripremiato olio extravergine dʼoliva Veneto Valpolicella D.O.P., un prodotto amabile dedicato a palati fini che sono alla ricerca di un condimento eccellente per la quotidianità, in un formato creato ad hoc: 0,75 lt.

“Siamo stati scelti dalla GDO e abbiamo deciso di aprire un nuovo capitolo della nostra storia aziendale proprio per ridare valore ad un prodotto così prezioso per le eccellenze italiane, lʼolio dʼoliva – ha affermato Giancarlo Bonamini -. La nostra è una politica attenta alla customer experience, evidenziando la passione che mettiamo in ogni passaggio, dalla coltivazione alla raccolta delle olive, fino ad arrivare alla tavola dei nostri consumatori. La nostra vuole essere unʼazienda che non dimentica il profondo legame con le tradizioni locali, ma che vuole portare avanti un forte senso di sperimentazione ed innovazione: solo così il risultato finale può rivelarsi in continuo miglioramento” ha concluso il titolare.

Mercati contadini, agli italiani piacciono: cosa possono insegnare alla Gdo?

È boom dei mercati contadini in Italia, con un aumento del 55% dei consumi negli ultimi cinque anni, in controtendenza con il calo dei consumi alimentari generato dalla crisi. Un mercato che non rappresenta una vera alternativa alla spesa nella Gdo, ma che piuttosto viene vissuta come un’esperienza “militante” ma estemporanea, e che pure rappresenta un modello di cui la grande distribuzione deve tener conto.

I dati arrivano dall’indagine su dati Ipr presentata a Roma al Parco della Musica in occasione dell’apertura del mercato degli agricoltori Campagna Amica, di recente “sfrattato” dalla ormai tradizionale sede del Circo Massimo (con coda polemica e petizione con 50mila firme raccolte su change.org per il ritorno): ebbene, oltre 4 italiani su 10 (il 43%) nel 2016 hanno fatto la spesa dal contadino nei cosiddetti mercati degli agricoltori con un aumento record del 55% negli ultimi 5 anni.

 

Più “green” e sicuri, vari e “social” della Gdo

Dal dopoguerra non era mai successo che tanti italiani si rivolgessero direttamente agli agricoltori. Merito, sottolinea Coldiretti, della maggiore attenzione al benessere e alla salute, alla sostenibilità ambientale e in parte anche alla voglia di difendere e valorizzare l’economia e l’occupazione del proprio territorio. L’83% degli italiani considera l’acquisto di prodotti alimentari direttamente nei mercati degli agricoltori sicuro, con una percentuale che è superiore del 23% rispetto ai supermercati e del 15% rispetto al dettaglio tradizionale. Non è un caso che l’81% degli italiani se fosse libero di scegliere preferirebbe comperare la frutta direttamente dagli agricoltori e l’88% degli italiani vorrebbe avere un mercato vicino a casa per avere più possibilità di scelta ed acquisto.

I mercati degli agricoltori vengono scelti per trovare prodotti locali del territorio, cosiddetti a chilometri zero, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto della stagionalità dei prodotti in alternativa ai cibi che devono percorrere lunghe distanze con le emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio. Gli effetti positivi per i consumatori si fanno sentire anche sugli sprechi che vengono ridotti per la maggiore freschezza della frutta e verdura in vendita, che dura anche una settimana in più, non dovendo rimanere per tanto tempo in viaggio. Oltre a ciò, nei mercati dei contadini è possibile trovare specialità del passato a rischio di estinzione che sono state salvate grazie all’importante azione di recupero degli agricoltori e che non trovano spazi nei normali canali di vendita, dove prevalgono rigidi criteri dettati dalla necessità di standardizzazione e di grandi quantità offerte. I mercati si sono in realtà trasformati nel tempo da luoghi di commercio a momenti di aggregazione, svago e socializzazione. L’Italia vanta la leadership mondiale nei mercati contadini davanti agli Usa e Francia grazie anche alla rete di Campagna Amica alla quale vanno riferimento oggi circa 20mila agricoltori e che è composta da 9.030 fattorie, 1.135 mercati, e 171 botteghe, cui si aggiungono 485 ristoranti, 211 orti urbani e 34 punti di street food, dove arrivano prodotti coltivati su circa 200mila ettari di terreno.

 

Dal mercato allo scaffale…

Un fenomeno che la Grande distribuzione non può ignorare. Per questo sempre più spesso ipermercati e supermercati propongono sugli scaffali prodotti bio e a chilometro zero o comunque regionali, con linee dedicate di prodotti nazionali “private label”, oppure corner in cui i contadini del territorio propongono i loro prodotti, o con degustazioni degli stessi. E sempre più spesso i punti vendita della grande distribuzione sono concepiti con soluzioni architettoniche e tecnologiche che ne abbassano l’impatto sull’ambiente e sul clima. Non solo: le grandi catene stanno sperimentando tecniche per cambiare l’esperienza di acquisto in un ipermercato rendendola sempre più personale e soddisfacente. Anche il contadino ha molto da insegnare.

Un 2016 di crescita e un portale food innovativo per Coop svizzera

Un fatturato nel 2016 di 28,3 miliardi di franchi (26,5 miliardi di euro), con una crescita del 5,2%, e un nuovo portale, o “piattaforma gastronomica” chiamata Fooby: sono le ultime news dal Gruppo Coop svizzero.

Con un utile di 475 milioni di franchi e una crescita del 14,6% nel settore degli shop online, giunto a 1,4 miliardi di franchi, nonché l’aumento del 2,6% dei clienti nei supermercati il gruppo svizzero archivia un 2016 decisamente positivo.

A fine 2016, il Gruppo Coop impiegava 85.001 collaboratori (+5047), tra cui figuravano 3505 persone in formazione (+95), in aumento del 6,3%.  E sono 2.476 i punti di vendita sul territorio elvetico, 64 in più rispetto al 2015. Sono positivi i risultati di tutte le “anime” della cooperativa, dai carburanti all’elettronica di consumo al cash&carry (Transgourmet),  con un calo solo per i format Coop City.

 

E-commerce forte sostenuto dal nuovo portale

Andamento molto positivo anche dal commercio online del Gruppo Coop, con un ricavo netto di 1,4 miliardi di franchi e una crescita del 14,6%. Nel commercio al dettaglio online, il ricavo netto è cresciuto del 10,9% giungendo a 565 milioni di franchi. Il supermercato online Coop@home continua a conquistare quote di mercato e ha registrato una crescita del 7,2%; il ricavo netto per il 2016 è ammontato a 129 milioni di franchi. Il ricavo netto realizzato online dal settore Commercio all’ingrosso/Produzione è cresciuto del 17,2% raggiungendo 824 milioni di franchi.

Forse anche per cavalcare questo successo Coop svizzera ha deciso si inaugurare il suo ambizioso portale gourmet, Fooby. Completo di app con il ricettario personalizzabile, videoricette e magazine ricco di racconti culinari, schede con le ricette da realizzare con pochi ingredienti in 20 minuti (disponibili anche nei punti vendita vicino agli articoli per facilitare gli acquisti) e l’app Mondovino per trovare gli abbinamenti più adatti. Il sito è interattivo, con lista della spesa automatica e la funzione per ordinare direttamente su coop@home. In altre parole “un nuovo mondo di idee culinarie, senza più confini tra il supermercato, i servizi online e la cucina di casa”.

Innovativa l’app Fooby che consente una completa personalizzazione dei contenuti, compresa la possibilità, con una foto dello smartphone, di aggiungere al ricettario digitale di Fooby anche contenuti provenienti da altri siti, manuali di cucina e riviste, così da avere tutto a portata di mano. Grazie alla visualizzazione chiara e immediata dell’app, è possibile realizzare le ricette nella cucina passo passo, con tanto di timer integrato. E per facilitare la spesa, l’app suddivide gli ingredienti indicati nella lista in base al reparto in cui sono collocati al supermercato.

«Con Fooby vogliamo riportare il focus sulla passione e la curiosità per la cucina, le creazioni gastronomiche e il gusto ha spiegato Philipp Wyss, Vicepresidente della Direzione generale e capo della Direzione Marketing/Acquisti -. Per molti cucinare non rappresenta più una fastidiosa incombenza, ma un’esperienza multisensoriale e un modo per distrarsi dalla routine del lavoro. Fooby non vuole cucinare per i nostri clienti, ma proporre loro idee pratiche e sfiziose».

Infine, anche nel 2016 Coop è riuscita ad aumentare il già elevato fatturato degli assortimenti sostenibili portandolo a ben 3,9 miliardi di franchi (+8,8%). Con i prodotti bio, Coop ha registrato un fatturato di 1,3 miliardi di franchi (+6,8%), confermandosi così leader incontestato del mercato.

Dura la spesa da single, costa il 44% in più

Archiviati cuori, fiori e cioccolatini di San Valentino sorge spontanea la domanda: ma i single? Tanto per cominciare sono un esercito di otto milioni in Italia, per lo più ignorato da retailer e Gdo. O quanto meno così sembra se si considera che, secondo un’indagine della Coldiretti su dati Istat, la spesa media per alimentari e bevande di un single è di 277 euro al mese, il 44% superiore a quella media di ogni componente di una famiglia tipo di 2,3 persone che è di 192 euro.

Insomma c’è proprio poco da festeggiare per i sempre più numerosi single italiani che per vivere da soli devono affrontare un costo della vita superiore in media del 64%. Ad incidere di più sono la casa e l’affitto, ma la spesa non è da meno: complici spesso i formati delle confezioni, family friendly magari, ma sicuramente non amici delle persone che vivono (e mangiano) da sole e che portano spesso i single di acquistare più cibo del necessario. E quando la confezione è piccola, gioco forza risulta molto più cari di quelle tradizionali. 

Un problema non da poco nel nostro Paese dato che, secondo l’Annuario 2016 dell’Istat, i single non vedovi sono più che raddoppiati in vent’anni e possono ora contare su un esercito di 4,8 milioni di persone, ma a questo vanno aggiunti anche vedovi e divorziati che non si sono risposati, celibi e nubili che non vivono nella famiglia di origine, monogenitori con figli, tanto che il numero delle persone sole in Italia sfiora gli 8 milioni, con le famiglie composte da un solo membro che sono quasi un terzo del totale. Ci sarebbe da tenerne conto, perché purtroppo spesso l’offerta sugli scaffali non rispecchia la reale composizione della clientela, sempre più single e anziana ad esempio.

Certo non è solo la spesa il problema, e per chi vive da solo i costi lievitano in ogni aspetto della vita: più del doppio (100%) per l’abitazione rispetto alla media per persona di una famiglia tipo, perché gli appartamenti e le case più piccole hanno prezzi più elevati al metro quadro sia in caso di acquisto sia di affitto. Ma anche usare l’automobile da soli costa di più come pure riscaldare un appartamento. 

La scelta di non stare in coppia non è peraltro sempre volontaria ma è anche determinata dall’invecchiamento della popolazione con un maggior numero di anziani rimasti in casa da soli che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Non è un caso che ben il 6,2% delle persone che vivono da sole sopra i 65 anni si trova in una situazione di povertà.

I robot prenderanno il controllo del supermercato del futuro?

Si erano già visto a Expo i bracci meccanici che raccoglievano mele da un espositore, ma ora due notizie sembrano prefigurare un futuro di automazione per il supermercato del futuro: grazie ai progressi dell’intelligenza artificiale potrebbero essere insomma delle macchine a gestire con efficienza l’intero processo della spesa, dalla distribuzione all’imbustamento (il pagamento non è già più un problema) e sostituire dunque quasi interamente gli addetti “umani”, come già avvenuto nell’industria. O perfino i clienti, invitati ad attendere fuori.

Sembra andare in questa direzione Amazon, che secondo indiscrezioni pubblicate sul New York Post starebbe progettando un supermercato su due piani tra i 1000 e i 4000 metri quadri di superficie con 4000 referenze a disposizione tra freschi e bevande, e magari anche farmaci, quasi interamente gestito da robot. Questi prenderebbero dagli scaffali i prodotti e imbusterebbero la spesa, la quale sarebbe consegnata attraverso finestre stile “drive in” ai clienti in attesa nelle loro automobili. O addirittura da droni pronti a consegnare direttamente nel parcheggio adiacente. Numero di impiegato “umani” necessario per questo “store del futuro”: tre. Sarebbe un format alternativo ad Amazon Go, aperto a Seattle su 180 metri quadri, per i 2000 punti vendita fisici che secondo il Wall Street Journal la dotcom di Jeff Bezos avrebbe intenzione di aprire solo negli USA. Con un minimo comune denominatore: ottimizzare i costi e aumentare i ricavi utilizzando meno personale possibile.

Dal Regno Unito arriva un’altra notizia, meno suggestiva ma più attuale, e che riguarda la logistica delle consegne online che ancora prima dei supermercati reali potrebbe arrivare a una quasi completa automazione: Ocado, leader nell’e-commerce sul fronte grocery, sta già testando un macchinario dotati di un braccio in grado di prendere articoli anche delicati (come frutta e verdura) senza danneggiarli e riporli in scatole pronte per la spedizione. Sviluppato dall’Università di Berlino e dal centro Disney Research di Zurigo, il robot ha mani di gomma controllate tramite getti d’aria. Il che combina la forza alla delicatezza, cosa che finora non è stata possibile e ha portato spesso nei testi alla rottura o danneggiamento degli articoli più fragili.

Ocado, che effettua 250mila consegne al giorno, ha già testato a Londra nella zona del magazzino principale consegne a casa tramite robot, sviluppati da Starship Technologies (vedi Metro Group testa i robot per le consegne a domicilio).

 

Magnifiche sorti e progressive insomma. Sul fronte dell’occupazione infatti lo scenario appare desolante. Come in un distopico futuro à la Teminator i supermercati potrebbe passare saldamente in mano alle macchine, precise, solerti, gentili, in grado di leggere i Big Data e dunque i nostri più intimi desideri arrivando a fare la spesa al posto nostro. Con buona pace di sindacati e scioperi per chiusure forzate. Dopo aver sconvolto l’industria insomma le macchine, che diventano sempre più intelligenti grazie ai progressi della IA, sembrano pronte a conquistare anche il commercio.

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Il lungo viaggio della Gdo verso l’esperienza mobile

Il 60% degli utenti naviga da smartphone, il mobile advertising aumenta del 53% in un anno, le applicazioni si moltiplicano, dalle app che monitorano la salute all’auto connessa al supermercato senza cassa di Amazon, sono oltre 830 le start-up finanziate in questo ambito a livello internazionale negli ultimi due anni ma solo il 14% delle aziende italiane ha una visione strategica sul canale mobile. Gli ostacoli sono sia tecnologici sia di ordine culturale e organizzativo secondo Marta Valsecchi che presenta le evidenze emerse dal nuovo Osservatorio Mobile B2c Strategy della School of Management del Politecnico di Milano
L’80% dei navigatori internet Mobile utilizza lo Smartphone per prendere decisioni d’acquisto o relazionarsi con i propri marchi preferiti. Il 34% lo usa anche per finalizzare la transazione. È alta la percentuale dei Mobile Surfer che non disattivano mai la connettività dei propri Smartphone: oltre due terzi (68%) ha il wi-fi sempre attivo, mentre la percentuale scende a poco più di un terzo (37%) per la geo-localizzazione e al 19% per il bluetooth.
Per quanto riguarda la tipologia di App di brand scaricate sugli Smartphone: il 72% ha installato almeno un’App di un gestore di telefonia, il 61% di una banca (valutate come le qualitativamente migliori), il 39% di un’insegna della Gdo, il 29% di un gestore utility e il 23% di un brand dell’abbigliamento. Rispetto ad altri settori è leggermente più basso il voto che gli utenti danno alle app della grande distribuzione, che sono usata in media 1,8 volte al mese: il 31% le giudica molto negativamente e il 36% pensa sia inutile. Fondamentale dunque è trovare i servizi e i contenuti che possano risultare utili ai consumatori.
Infatti, ben il 57% dei Mobile Surfer negli ultimi tre mesi ha abbandonato un sito/App perché non funzionava o non era sufficientemente veloce. Oltre all’usabilità, un tema caldo è quello della privacy: la sensazione che le aziende monitorino le ricerche personali è molto forte per tutte le fasce di età, mentre il consenso al tracciamento per ottenere offerte e messaggi mirati genera sensazioni ambivalenti, a metà tra il fastidio per l’intrusione e l’utilità percepita per possibili vantaggi che ne deriverebbero.

Fabio Donà direttore marketing di Despar Nordest

Despar Nordest ha un nuovo direttore marketing: è Fabio Donà, 37 anni, ufficialmente alla guida dell’area marketing di Aspiag Service da fine dicembre.

Aspiag Service S.r.l. è la concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar per il Triveneto e l’Emilia Romagna, che el 2017 ha anche nominato Arcangelo Francesco Montalvo amministratore delegato, a seguito del pensionamento di Marino Fineschi.

«Crediamo che l’esperienza maturata da Donà sia nel settore dell’industria di Marca che in quello della Gdo darà un apporto più che positivo alla crescita della nostra azienda – ha dichiarato l’Ad Paul Klotz, che nel 2016 ha ricoperto il ruolo di direttore marketing ad interim -. Ci aiuterà ad affrontare nel migliore dei modi l’intenso piano di sviluppo che attende Aspiag Service nei prossimi anni».

Donà approda in Despar dopo una consolidata esperienza di marketing prima in Gruppo Ferrero e poi negli ultimi anni presso un competitor di Aspiag Service.

«Inizio questa nuova avventura con grande entusiasmo, conscio delle sfide che si prospettano nel futuro per il mondo della Gdo in Italia, con l’obiettivo di consolidare l’ottimo lavoro di marketing fatto in questi ultimi anni e di contribuire a costruire le basi per un’ulteriore crescita dell’Azienda; queste saranno le linee guida sulle quali avviare il lavoro che mi spetta» ha detto Donà.

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