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Il biologico vola anche nel 2016: +21%, Gdo primo canale

Gdo primo canale, l’e-commerce avanza, e, in generale,  non si arresta, anzi segna un ottimo +21% sul 2014 il consumo di biologico in Italia. Lo confermano i numeri del rapporto Bio Bank 2016. Il valore al consumo è stimato in circa 2,5 miliardi di euro su base annuale. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati relativi al primo semestre divulgata in occasione dell’apertura del Sana 2016, il Salone internazionale del biologico e del naturale a Bologna.

 

In Gdo offerta quadruplicata in 15 anni

Come rileva il rapporto Bio Bank 2016, tra il primo censimento del 2001 e l’ultimo del 2015 l’offerta di prodotti bio con la marca dei supermercati è quasi quadruplicata: da oltre 600 referenze si è passati a quasi 2.300. Tanto che la Gdo è oggi il primo canale di vendita, essendo avvenuto il sorpasso delle vendite bio tra supermercati e negozi specializzati: 873 milioni di euro contro 862, in un mercato domestico che vale complessivamente 2.317 milioni di euro nel 2015, secondo i dati di AssoBio.

 

Fote: Bio Bank 2016
Fote: Bio Bank 2016

Dal pioniere Coop, il primo a metter il bio sugli scaffali dell’ortofrutta nel lontano 1992, la diffusione è stata costante e oggi quasi tutte le insegne hanno la propria marca dedicata al bio: Auchan (Auchan Bio), Carrefour (Carrefour Bio), Conad (Conad il Biologico), Coop (Vivi Verde Coop), Crai (Crai Bio), Despar (Bio,Logico), Dico (Biodì), Esselunga (Esselunga Bio), Finiper (iNaturale Bio), In’s Mercato (Bio), Pam (Bio), Selex (Bio Selex) e Sma (Bio Simply).

Come rileva il rapporto, il 2015 è stato l’anno del bio, con un aumento notevole di referenze rispetto all’anno precedente, per tre insegne: Finiper (passata da 190 a 300), Auchan (da 135 a 180) e Crai (da 20 a 75). Nel 2016, due catene hanno presentato la loro nuova linea bio: Sigma (Bio) e VéGé Retail (sul marchio esistente Delizie VéGé, con la specifica biologico), mentre Conad ha annunciato un ampliamento significativo della sua gamma. Non solo: un distributore storico del settore ha presentato BeneBio, “servizio a 360° per sviluppare con la grande distribuzione soluzioni ad hoc”. Forte di una gamma di oltre 200 prodotti bio secchi e freschi.

Ormai da cinque anni Coop guida con la maggiore presenza di referenze private label biologiche.

biobank gdo
Fonte: Bio Bank 2016

 

 

Produzione in crescita

La crescita dei consumi bio dura ininterrotta da oltre un decennio con ben 13 milioni di italiani che portano in tavola cibo bio almeno una volta a settimana.

La Coldiretti rileva come, a sostenere i consumi, ci sia l’aumento in Italia delle superfici coltivate e agli animali allevati (dati Sinab). Le superfici coltivate con metodo biologico in Italia hanno raggiunto nel 2015 la quota record di 1,5 milioni di ettari, il 12% della Sau nazionale (superficie agricola utilizzata), con una crescita dell’8 % rispetto all’anno precedente. “In pratica – rileva Coldiretti –  oltre centomila ettari di campagne sono passati alla coltivazione bio in un solo anno. Ma ad aumentare del 20 % è anche il numero di bovini, del 18 % il pollame e del 9 % i caprini, con un trend sostenuto dalla richiesta di carne e formaggi biologici. E vola pure il numero degli operatori, anche qui in crescita dell’8 %, saliti a quota 60mila che è il numero più elevato a livello comunitario”.

 

e-commerce canale in crescita

Vola anche l’e-commerce, cresciuto del 71% nel giro degli ultimi cinque anni, e che oggi conta 286 siti di e-commerce alimentari. Nello stesso periodo, sono aumentate del 69% le attività di ristorazione bio. In crescita anche i negozi specializzati di alimenti bio (+15%), gli spacci per la vendita diretta presso le aziende agricole biologiche (+14%), gli agriturismi aperti da coltivatori bio (+13%), le mense scolastiche che utilizzano materie prime biologiche (+12%). Il tutto per una rete che conta oggi 8.884 attività, con 2.878 aziende con vendita diretta, 1.527 agriturismi, 1.395 negozi, 1.250 mense scolastiche, 877 gruppi d’acquisto, 861 ristoranti, e 221 mercatini.

«La crescita rapida dei consumi pone l’esigenza di rafforzare il sistema dei controlli con particolare attenzione ai falsi prodotti biologici importati dall’estero come dimostrano i numerosi casi di frode scoperti dalle forze dell’ordine» ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare “l’importanza dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti gli alimenti”.

Selex porta l’arcobaleno sulla tavola dei più piccini

Selex rinnova anche quest’anno il suo impegno verso le nuove generazioni, promuovendo un progetto educativo sul tema delle corrette abitudini alimentari.

Debutta infatti la nuova campagna “Un arcobaleno a tavola – frutta e verdura da scoprire”, sostenuta dalla gran parte delle insegne del Gruppo Selex e rivolta a tutte le scuole  dell’infanzia del territorio nazionale per l’anno scolastico 2016/2017.

Obiettivi
Il progetto è destinato a sensibilizzare i giovanissimi al consumo di frutta e verdura attraverso un approccio ludico e sensoriale studiato specificamente per loro, attuato con la collaborazione editoriale di Giunti progetti educativi, che da più di  vent’anni realizza campagne per il mondo della scuola italiana, e illustrato da Agnese Baruzzi, nota disegnatrice di libri per bambini.
Dal 5 settembre, le scuole che aderiscono all’iniziativa, iscrivendosi sul sito http://www.tuttiperlascuola.it/ riceveranno gratuitamente un kit didattico per lavorare in classe e condurre i bambini a scoprire i segreti di frutti e ortaggi, a conoscere i loro colori e le loro forme,  l’importanza della stagionalità e il viaggio che compiono per giungere sulle nostre tavole.Schermata 2016-09-06 a 11.59.56

Come funziona

La campagna “Un arcobaleno a tavola” (la seconda campagna del Gruppo Selex in tema di educazione alimentare, dopo quella del 2014 “Giochiamo a conoscere il cibo”) fa parte del più ampio progetto Selex “Tutti per la scuola!” che da anni sostiene le scuole primarie e dell’infanzia pubbliche e paritarie di tutta Italia, coinvolgendo insegnanti e genitori  nel raggiungimento di un unico scopo: quello di fornire ai piccoli scolari materiali e strumenti didattici e, da  quest’anno, di permettere loro di usufruire di tante interessanti proposte educative e ludiche.

Il tutto in forma gratuita. Ogni consumatore, infatti, facendo la spesa nei supermercati e ipermercati del Gruppo Selex aderenti all’iniziativa, può donare al proprio Istituto scolastico i punti fedeltà tramite uno speciale coupon da 250 punti. Il coupon permetterà alla scuola di scegliere gratuitamente materiale didattico e di consumo o ingressi per gite a scopo didattico, attraverso un catalogo dedicato, disponibile on-line: giochi in scatola sull’educazione stradale, sull’ecosistema, sulla meccanica; pastelli, mappamondo, tablet, stampante, lavagna interattiva; buoni per l’ ingresso di gruppi scolastici (20 alunni) all’ Acquario di Cattolica, a Italia in miniatura, al parco Oltremare di Riccione,  a Mirabilandia, oppure biglietti d’ ingresso per  Leolandia.

Sul sito www.tuttiperlascuola.it sono presenti gli elenchi delle scuole che partecipano all’iniziativa e i punti di vendita aderenti, nonché tutte le indicazioni utili per iscrivere la scuola, per donare i punti e per scoprire i tanti premi del catalogo.

Carrefour attiva centri di raccolta per i terremotati, in centro Italia

Carrefour rende noto di aver attivato alcuni centri di raccolta di beni di prima necessità, destinati alle popolazioni gravemente colpite dal sisma del 24 agosto. L’insegna, dopo essersi attivata per l’invio di beni di prima necessità, invita i clienti a dare un proprio contributo.

I primi punti vendita presso i quali sarà possibile consegnare i beni a partire da oggi sono:

-Rocca di Papa, via di Frascati 292, Rocca di Papa (RM): Protezione Civile
– Grottaferrata Pratone, via del Pratone snc, Grottaferrata (RM): Protezione Civile – Frascati, piazza Marconi 12, Frascati (RM): Regione Lazio
-Anguillara, largo dello Zodiaco 3, Anguillara (RM): Croce Rossa
-L’Aquila iperstore, via A. Panella 67, L’Aquila: Associazione Mamme per L’Aquila
-L’Aquila1, via A. Vicentini snc, L’Aquila: Associazione Mamme per L’Aquila
-Cascia, via P. Prosperi snc, Cascia (PG): Associazione Giovani per Cascia
-Rieti, via M. C. Dentato 9, Rieti: Caritas
-Terni, viale Bramante 33/B: Caritas
-Tarquinia, via A. Moro sna, Tarquinia (VT): Comune di Tarquinia
-Pineta sacchetti, via della Pineta Sacchetti 199, Roma: Associazione Carabinieri -Anagni, via Casilina Km 62, Anagni (FR): Croce Rossa
-Cessati Spiriti, via dei Cessati Spiriti n. 10, Roma: VII Municipio Roma Capitale
-Ciamarra, via A. Ciamarra 243/253, Roma: VII Municipio Roma Capitale
-Monte Mario, via A. del Peschiera 22, Roma: Protezione Civile

La lista aggiornata in tempo reale sui punti venditi aderenti all’iniziativa, sarà disponibile sul sito ufficiale di Carrefour.

Disponibili anche i punti vendita Carrefour del Gruppo Cassandra di Latina, Pontinia, San Felice Circeo, Sabaudia dove si possono donare i beni indicati dalla protezione civile: generi alimentari a lunga conservazione (acqua, latte in cartone, pasta, riso, farina, zucchero, caffè, tonno, legumi, pomodori in scatola, biscotti, olio, sale), prodotti per l’igiene (sapone, carta igienica, pannolini per bimbo e anziani, salviette umidificate, assorbenti da donna) e bicchieri, forchette, cucchiai, tovaglioli e coltelli in plastica.

I beni verranno consegnati ai punti raccolta preposti gestiti dalle organizzazioni competenti in collaborazione con la Protezione Civile.

Ahold Delhaize entra in Coopernic, e va insieme a Coop, E Leclerc e Rewe

Ahold Delhaize, uno dei maggiori attori della Gdo nato dalla recente fusione tra l’olandese Royal Ahold (cui fanno riferimento i marchi Albert Heijin, Gall&Gall e Etos) e il belga Delhaize, dal 1° settembre sarà un membro operativo di Coopernic. La Cooperation Européenne de Référencement et de Négoce des Indépendants Commerçant è il maggiore gruppo d’acquisto europeo di cui fanno parte anche Coop Italia, E. Leclerc e Rewe Group e che contava tra i soci, dal 2015, anche Delhaize.

“La mission principale di Coopernic – si legge in una nota – rimane quella di rafforzare l’indipendenza e la prestazione di ognuno dei retailer nel suo mercato, tramite l’ottimizzazione delle condizioni commerciali con i fornitori internazionali, che assicurano un valore aggiunto ai consumatori-clienti”.

Quest’ultimo ingresso conferma Coopernic come il gruppo d’acquisto dei “big”, leader di mercato della Gdo nei rispettivi Paesi di riferimento. Ahold Delhaize ha una famiglia di 22 marchi locali con oltre 50 milioni di clienti a settimana in 11 Paesi, 6.500 punti vendita dove lavorano 375mila persone. Coop Italia, con i sui 1.200 punti vendita dove lavorano 55mila persone, è la maggiore insegna italiana, che genera un fatturato di 12,7 miliardi di euro e ha 8,2 milioni di soci consumatori.  È entrata in Coopernic nel gennaio 2015 lasciando Centrale Italiana. La francese E.Leclerc, presente in cinque Paesi europei, ha 652 punti vendita e 499 soci, un fatturato di 45,7 miliardi di euro e una quota di mercato in Francia del 20,7 %. REWE Group, con un fatturato di 52,4 miliardi di euro, 15mila punti vendita in 20 Paesi e 330mila dipendenti è tra i maggiori attori della distribuzione tedesca ed europea.

Salame, crudo e cotto sempre al top. Cresce l’attenzione per i più leggeri

In varie lingue straniere il termine “salumi” identifica insaccati e prosciutti prodotti in Italia; i salumi sono uno dei prodotti che connotano il Made in Italy e il mercato estero continua a premiarli, mentre nel mercato domestico, a causa della crisi economica e della conseguente riduzione della spesa alimentare, gli ultimi anni hanno fatto registrare una contrazione delle vendite.

 

Wikipedia.it elenca ben 311 differenti tipi di salumi italiani così ripartiti:

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Vediamo ora quanto emerso dalla nostra web research di sentiment analysys, riguardo a salumi e prosciutti della tradizione italiana, lasciati nella rete domestica da privati che scrivono in social, blog e forum.

I più menzionati

Quando i naviganti scrivono nella rete domestica pareri e commenti sui salumi menzionano (citazioni multiple):

Tipologie

tipologie

Gli “arrosti affettati da carni bianche” e la bresaola, vengono spesso accomunati in quanto rappresentano un sotto segmento che potremo definire “dietetico”, o “salute/benessere” e complessivamente totalizzano il 40% dei pareri intercettati, se considerati come un unico segmento scalzerebbero dal primato della popolarità il cotto (31%).

A sua volta, se considerassimo l’accoppiata “cotto + crudo” come un unico segmento totalizzerebbe il 56%.

Infine, se considerassimo la terna “storica” della tradizione dei salumi “cotto, crudo, salame” come un unico segmento, totalizzerebbe il 78%.

A titolo di curiosità segnaliamo alcune citazioni, statisticamente irrilevanti, riguardanti salame di selvaggina e di pesce sia di mare sia di acqua dolce.

Pur riguardando i salumi della tradizione italiana è stato inevitabile intercettare anche citazioni su salumi di produzione straniera: nel 6% dei pareri della categoria “altri”, tra i salumi d’importazione primeggiano gli spagnoli serrano e pata negra e nella categoria “esotici” quelli di struzzo (sebbene molti prosciutti di struzzo siano prodotti domestici).

 

Formati distributivi

Stando ai pareri (multipli) intercettati, questa la ripartizione delle tipologie di store dove vengono maggiormente acquistati salumi e prosciutti:

Formati distributivi

formati distributivi

Il mercato domestico dei salumi è estremamente segmentato per brand, linee e referenze, stilare una classifica per singolo prodotto menzionato avrebbe avuto una significatività estremamente ridotta anche a causa delle citazioni multiple. Abbiamo così optato per una riclassificazione delle referenze menzionate, accorpandole secondo le holding di appartenenza.

 

La top ten dei produttori

Questa la classifica per produttore (primi dieci, citazioni multiple):

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Tale classifica può essere interpretata come una web brand awaraness.

Le citazioni per i salumi a marca privata (del distributore, non del produttore) sono il 20%

I momenti di consumo sono equamente distribuiti e trasversali a tutta la giornata e a tutte le occasioni (menzioni multiple):

Momenti di consumo

momenti di consumo

 

Sottolineiamo che in quasi un caso su tre (18% + 12%) i salumi vengono acquistati per essere consumati fuori casa ; in quasi un caso su due sono consumati come ingredienti del classico “panino”.

Abitudini di consumo

Dal punto di vista delle abitudini di consumo è da segnalare che quando si hanno ospiti sia per pranzo che per cena e/o aperitivo gli affettati non mancano (quasi) mai: sono presenti nel 90% dei pareri riguardanti il menù degli inviti.

I temi più trattati in rete, quando i netsurfer nazionali scrivono riguardo l’argomento salumi, sono (citazioni multiple):

  • dietetico / salute e benessere (46%)
  • naturale (preparazione) (38%)
  • italianità (del prodotto) (32%)
  • territorialità (specialità regionale; produzione locale) (27%)
  • formati / packaging (24%)
  • DOP & IGP (21%)

Questa classifica può essere interpretata anche come quella dei principali driver di acquisto da parte del popolo della rete nazionale.

Ci ha stupito trovare con bassa frequenza pareri su:

  • fresco (8%)
  • prezzo (7%)
  • gastronomia (4%)

I pareri negativi

I pareri negativi, fatto 100 il numero delle opinioni intercettate ed analizzate, sono il 19% e sono ripartiti in tre argomenti :

  • conservanti (9%)
  • allevamento intensivo (5%)
  • componenti e valori nutrizionali (4%)
  • altro (1%)

Analizziamo ora il profilo socio demografico di chi ha lasciato i propri mood riguardo salumi e prosciutti nel web domestico.

Più uomini: 54%, di età compresa tra i 35 ed i 55 anni (51%), di cultura media (58%).

Distribuita uniformemente la provenienza dei pareri in base all’area geografica: Nord (35%), seguiti da quelli provenienti dal Centro (33%), quindi quelli digitati dal Sud e Isole (32).SALUMI 1

Questa la provenienza delle opinioni rispetto all’urbanizzazione: da aree metropolitane nel 31%, da zone urbane nel 30%, da aree suburbane nel 28%, da piccoli insediamenti / zone rurali 11%.

Utilizzo uniforme degli ambienti web : Social Media (51%), seguiti da Blog e Forum (49%).

Ricordiamo che i pareri lasciati in ambiti dedicati come Blog e Forum sono maggiormente approfonditi e competenti, mentre quelli provenienti dai Social sono più superficiali.

Provengono da influencer il 26% delle opinioni intercettate.

CONCLUSIONI  

Le maggiori menzioni sono per la terna “cotto, crudo, salame”, da tenere sotto controllo “arrosti affettati da carni bianche, bresaola” per la connotazione light e fitness; in 3 casi su 4 salumi e prosciutti vengono acquistati presso i supermercati; in un terzo dei casi vengono consumati a cena ed in un altro terzo “fuori casa” come colazione “al sacco”; gli argomenti maggiormente trattati sono ascrivibili alla sfera della salute e del benessere; i pareri negativi, meno di uno ogni 5, si concentrano principalmente sui conservanti.

 

di Gian Marco Stefanini

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Walmart compra Jet.com e sfida Amazon sull’e-commerce

Ormai è un fatto acquisito che nessuna insegna della Gdo può prescindere dal canale online. L’ingresso di Amazon, con tutta la sua portata di fuoco, anche nei freschi ha di fatto cambiato le carte in tavola, aprendo il canale, che, è opportuno ricordarlo, negli USA, mercato evoluto, ha oggi una quota dell’8% del mercato. Resta il fatto che il canale va presidiato, e al meglio. L’ultima conferma arriva dall’americana Walmart, la più grande insegna della grande distribuzione “fisica” al mondo, che ha dichiarato l’intenzione di acquistare Jet.com, start-up dedita alla vendita di grocery online, per una cifra record: 3,3 miliardi di dollari. La maggiore mai utilizzata per l’acquisto di una società che opera nel web. L’acquisto potrebbe essere finalizzato già il prossimo novembre.

Secondo il New York Times, la mossa segnalerebbe l’ammissione della difficoltà di Walmart nel canale online che ha portato alla necessità di affidarsi a dei professionisti del web, e anche un cambio di strategia. Jet.com è infatti diventata famosa per i suoi acquisti “all’ingrosso” (ovvero più di acquista di un certo prodotto, più sconti si ottengono). Inoltre la start up sarebbe particolarmente forte su due target che interessano particolarmente Walmart ma su cui l’insegna non è particolarmente forte, i Millennials e gli abitanti delle grandi città.

Non sempre però la strada dell’acquisizione paga. Morrisons ad esempio ha appena deciso di cedere le proprie quote in Fresh Direct, acquisite nel 2011. Un modo per tamponare il momento di crisi dell’insegna britannica sul mercato americano. L’azione non sottintende però certo a un arretramento dal canale, che sarà presidiato in due modi: tramite una partnership con lo specialista Ocado e un accordo proprio con Amazon per vendere prodotti freschi nel Regno Unito.

Gdo online, ad agosto Iper torna in vetta

Il testa a testa tra Iper ed Esselunga per la migliore performance online tra le società della grande distribuzione con un sito Internet in lingua italiana ad agosto si risolve a favore di Iper, che ritorna in vetta alla classifica stilata ogni mese da Bem Research. Cambiano le posizioni, ma restano sempre quelle le insegne che detengono la Top 5, quattro delle quali sono italiane.

bemresearch-agostoIpermercati Iper migliora di una casella rispetto a luglio 2016 dunque, e scalza dal primo posto Esselunga. Terza è la francese Decathlon e migliora, rispetto a trenta giorni fa, anche Bricocenter, oggi quarta. In calo è Coop: perde due posti e deve ora accontentarsi di chiudere la top-five.

Nel complesso, l’andamento online dei 30 brand del settore si attesta a 36,1 punti-indice e segna un +1,1% mensile di performance sul web. L’andamento delle ricerche per parole-chiave su Google, però, è piatto rispetto alle rilevazioni di un anno fa, e presenta differenze regionali: sette regioni sono in crescita e dieci in forte calo. Un sensibile miglioramento di ricerche si registra in Calabria, Basilicata e Friuli-Venezia Giulia (+33%, +21% e +17%), mentre dati negativi si evidenziano per Molise, Valle d’Aosta e Sardegna ( -27%, -12% e -10%).

«Anche questo mese si conferma la buona posizione dei brand italiani che resistono tutti nella top- five – dice Carlo Milani, direttore di BEM Research -. Ipermercati Iper ed Esselunga si scambiano la vetta; la sola presenza straniera è rappresentata dal marchio francese Decathlon. È un dato positivo per tutto il made in Italy, soprattutto per quanto riguarda i prodotti agroalimentari commercializzati su Internet. Per i brand del settore è molto importante farsi conoscere sul web: Carrefour, che da alcuni mesi non rientra nel gruppo dei migliori cinque, ha lanciato un’iniziativa rivolta ai cacciatori di Pokemon, in modo da attirare un numero sempre maggiore di clienti. Il legame tra il mondo virtuale di Internet e la promozione di un brand per incentivare l’acquisto di prodotti è sempre più stretto».

Etichétto di Coralis si espande, al via in quattro punti vendita del Sud

Si dipanano tra Puglia e Calabria le nuove aperture dei punti vendita che presentano prodotti Etichétto, l’etichetta di garanzia del consorzio Coralis.

Il primo ha aperto il 23 luglio per l’insegna Pascar a San Giorgio Jonico. e su 1.000 metri quadri dedica una particolare attenzione ai reparti del fresco e alla selezione di prodotti Etichètto. «Ho scelto di inserire i prodotti Etichètto perché ho potuto constatare, vivendo all’interno dei nostri punti vendita, quanto l’attenzione delle persone sia sempre più rivolta alla qualità, alla trasparenza – dice Carmine Passarelli, titolare di Pascar – . I clienti leggono le etichette e vogliono sapere cosa mangiano, ecco perché scelgono i prodotti Etichètto.» Sotto l’insegna Pascar, oltre a questo punto vendita, ce ne sono altri 13 più un Cash&Carry tutti nella provincia di Taranto.

Sempre sul mare Jonio, ma in Calabria, a Lazzaro di Motta San Giovanni, ha aperto i battenti il 30 luglio un nuovo punto vendita sotto l’insegna Verdeblu di Zumbo srl.: il settimo nella provincia di Reggio Calabria, con una superficie di 800 metri quadri, suddivisi tra i reparti di ortofrutta, macelleria, salumeria, gastronomia e pescheria e una vasta selezione di prodotti Etichètto.

«È diventato importante per le persone sapere cosa mangiano. Sono attenti compratori i più giovani, che amano anche scoprire nuovi marchi – dichiara Giovanni Zumbo -. Per noi mettere in assortimento i prodotti Etichètto significa dare un servizio in più ai nostri clienti in tema di qualità, salubrità e provenienza di ciò che vendiamo».

Due le aperture infine del Gruppo TRE P che ha riaperto, dopo una completa ristrutturazione, il punto vendita a Montalbano Jonico e aprirà alla fine di agosto un nuovo negozio a Laterza in provincia di Taranto. Entrambi hanno una superficie di circa 400 metri quadri. in cui sono inseriti 80 metri lineari di scaffali e i tre reparti di macelleria, ortofrutta e, per la prima volta, gastronomia che offre un assortimento di “solo prodotti Etichetto” integrato da alcune “eccellenze territoriali”, selezionate con criteri analoghi. All’interno è possibile trovare anche un forno in cui vengono cotti prodotti panificati freschi come focacce e pizze.

«Poter offrire ai nostri clienti un assortimento di prodotti di così alta qualità e con la garanzia del marchio Etichètto ci mette nella condizione di poter soddisfare le esigenze di tutte quelle persone, che sono in continuo aumento, che prestano attenzione a ciò che comprano e a ciò che mangiano. Inoltre, il nuovo layout dei punti vendita crea un’atmosfera di maggiore accoglienza e si distingue dal format classico dei supermercati» dichiara Onofrio Petruzzi titolare del Gruppo TRE P.

«È davvero bello vedere che i progetti messi in campo dal consorzio prendono sempre più forma e si realizzano in punti vendita che tendono a cambiare le abitudini di acquisto degli italiani in un’ottica di maggiore sicurezza alimentare. Un grande in bocca al lupo ai nostri due soci» ha dichiarato Eleonora Graffione, Presidente del Gruppo Coralis.

A Prato riapre, ampliato e rinnovato, il Conad di via Gherardi

Ampliato e rinnovato nel layout, negli assortimenti e nelle dotazioni tecnologiche: dopo 18 giorni di lavori un Conad rinnovato riapre i battenti oggi nella centrale via Gherardi a Prato. Non solo di restyling si tratta, visto che la ristrutturazione ha ampliato la superficie commerciale di ben 100 metri quadri, reso possibile grazie all’acquisizione, avvenuto circa un anno fa, della superficie attigua che ospitava la farmacia San Martino. Il supermercato Conad ha così inglobato una superficie totale di circa 200 metri quadri, 100 dei quali destinati ad area vendita e i restanti a locali per attrezzature tecniche.

Attualizzate anche le dotazioni tecnologiche, che vedono l’adozione di più moderne tecnologie all’insegna dell’efficientamento energetico, mentre per quanto riguarda il lay out, ampi spazi sono dedicati al mondo del fresco e freschissimo, ai prodotti biologici e del territorio a km 0.

L’operazione ha permesso la totale ristrutturazione e rivisitazione dei reparti freschi sia in termini di ampliamento della superficie espositiva, sia in termini di layout. Totalmente nuove ed all’insegna dell’efficientamento energetico le attrezzature frigo e le dotazioni tecnologiche proprie del punto di vendita, come l’impianto di climatizzazione, riscaldamento e le attrezzature della sala motori, anch’essa interessate dall’ampliamento.

Totalmente rivisitati anche il reparto gastronomia e panetteria, con pane sempre fresco. Ampio spazio è stato dedicato ai prodotti biologici e salutistici (gluten free e senza lattosio) per una maggiore attenzione al benessere fisico. Significativi l’ampliamento del reparto ortofrutta, posizionato all’inizio del percorso di vendita, e la dotazione di nuovissime attrezzature del reparto carni.

«Sono molto orgoglioso di presentare questo rinnovato e più grande punto di vendita, dal quale mi aspetto molto e che arricchisce l’offerta Conad in città -, dichiarano Paolo Biondi e Davide Pruder, soci Conad del Tirreno -. L’ampliamento e il rafforzamento dei reparti freschi hanno permesso un incremento delle persone occupate, che confidiamo di consolidare ulteriormente nel tempo. Ho grande fiducia nell’investimento fatto, che ci consente di rispondere ancora meglio all’esigenze dei nostri clienti, con un servizio ancora più efficiente, moderno, di qualità abbinato alla consueta convenienza Conad. L’obiettivo è accrescere il legame con il territorio e servire sempre meglio i cittadini di Prato».

DoveConviene: lo shopping sempre più smart e geolocalizzato

Due amici, tanta voglia di mettersi in gioco e un’idea geniale che dà il via all’avventura di Dove Conviene, app di successo, oggi utilizzata da 15 milioni di utenti nel mondo.

A.Palmieri a sx S.Portu a destra-_Fondatori e CEO DoveConviene 2
Alessandro Palmieri e Stefano Portu

È Stefano Portu, uno dei due protagonisti, a raccontarci questa sfida.

“Io e Alessandro Palmieri ci siamo conosciuti e siamo diventati amici lavorando alla start-up di Buongiorno, uno dei pochi unicorni italiani, a fine anni novanta. Un’esperienza straordinaria in cui siamo entrati in un ufficio con 4-5 persone e abbiamo contribuito a creare un’azienda da oltre mille in decine di paesi. Dopo quindici anni di digitale, percorsi su strade diverse (manager io e imprenditore Alessandro), volevamo fare, di nuovo insieme, qualcosa di grande e internazionale partendo dall’Italia. Abbiamo deciso di concentrarci – attraverso un servizio digitale – sulla semplificazione il modo in cui si fa la spesa nei negozi fisici.

È così nata DoveConviene, servizio utilizzato oggi da oltre 8 milioni di italiani, che trovano su di noi tutte le informazioni per fare smart shopping in modo geolocalizzato nei negozi vicino casa: orari, store, volantini e promozioni disponibili, così da risparmiare tempo e denaro, trovando sempre i propri brand preferiti.

Qual è lo scenario competitivo in cui si inquadra DoveConviene?

Leggere il volantino per decidere in che negozio andare e cosa comprare è la più importante abitudine di shopping in almeno una trentina di grandi paesi nel mondo, coinvolge miliardi di persone di tutte le età e decine di migliaia di retailer.

DoveConviene, traslando su digitale una abitudine di massa come questa, gode quindi di una diffusione ormai molto importante in diversi paesi, dove è entrata nell’elite di quello 0,01% delle app mobile che fanno il 90% dell’utilizzo reale dei consumatori. Siamo già tra le prime 5 app di shopping in Italia, Brasile e Messico, disponibili anche in Usa, Spagna e Indonesia e veniamo utilizzati già da 15 milioni di utenti, il doppio rispetto a un anno fa.

In Italia, dove lo sviluppo è iniziato prima, è l’app più utilizzata su base mensile nel settore retail e la seconda italiana più utilizzata in assoluto (escludendo gli operatori telefonici). Numeri impressionanti e che continuano a crescere in doppia cifra ogni trimestre.

Come è cresciuta fino a raggiungere ben 8 milioni di utenti e il 90% dei responsabili acquisto?

Grazie alla combinazione di tre aspetti: la penetrazione del mobile in tutti gli strati della popolazione, la forza della value proposition – che abbina il contenuto del volantino geolocalizzato a tutte le info su orari e contatti dei negozi e alle novità di prodotto – e infine l’estrema semplicità d’uso.

Quanto si è evoluto l’atteggiamento degli utenti/consumatori dal vostro esordio a oggi?

L’audience è cresciuta di 8 volte in 3 anni e prevediamo triplichi ancora nei prossimi 3 fino a oltre 20 milioni di utenti. L’intensità di utilizzo cresce nel tempo: i nostri utenti storici aumentano i volantini letti anno su anno, a testimonianza di uno spostamento progressivo dell’abitudine sul digitale.

Quali strategie state implementando per incrementarne la diffusione a livello globale?

Il volantino è il media più importante per portare i consumatori in negozio in almeno 25 paesi, nei quali rappresenta in media il 70% degli investimenti dei retailer. Un’abitudine per miliardi di consumatori su cui, solo per stampa e distribuzione vengono investiti circa 30 miliardi di dollari ogni anno.

Per cogliere appieno le opportunità offerte da questo mercato abbiamo creato un team internazionale con colleghi di 10 nazionalità, centri di eccellenza in diversi uffici sulle aree chiave del business e presenza commerciale locale nei diversi mercati.

Attualmente siamo presenti in sei paesi – Italia, Spagna, Stati Uniti, Brasile, Messico e Indonesia – con uffici attivi in Italia, Messico e Brasile e puntiamo ad arrivare ad un totale di 10 Paesi entro la conclusione del 2016.

Quali vantaggi offre DoveConviene ai retailer e ai top brand?

Permette di raggiungere un numero di consumatori già molto grande e incontinua crescita, nel momento tra pianificazione e acquisto, influenzando drive to store e intention to buy. Per i retailer è un modo per distribuire il volantino su un 20-30% di consumatori altospendenti sempre meno raggiungibili attraverso la carta, in modo più efficiente e ottenendo anche fondamentali customer insights attraverso cui riorientare e ottimizzare la propria strategia di marketing e promozionale.

Sono misurabili i benefici che apporta in termini di visibilità?

Uno dei punti di forza del volantino digitale – assieme alla copertura di un ricco target aggiuntivo e all’efficienza – è proprio la sua misurabilità. Noi forniamo un reporting puntuale su quantità, qualità e geolocalizzazione delle letture, abbinato a importanti insights di marketing su quanti e quali contenuti del volantino hanno maggiore impatto sul consumatore.

Per DoveConviene ci sono ancora margini di crescita o si sta raggiungendo la fase di maturità?

La penetrazione del mobile internet è in piena esplosione e raggiungerà il 90% della popolazione nel 2019. In questo scenario, noi siamo come dicevo la seconda app italiana più utilizzata e rappresentiamo la digitalizzazione di una delle più importanti abitudini degli italiani, quella di prepararsi agli acquisti in negozio scoprendo promozioni ed offerte. Nonostante la crescita esplosiva degli ultimi anni, quindi, abbiamo chiari indicatori di essere lontani dalla maturità di questo mercato e potere triplicare la nostra audience nei prossimi anni, rimanendo il player digitale con più forte impatto sul drive to store in negozio.

DoveConviene e il mercato del lavoro: quali le prospettive? Quali profili ricercate e con quali requisiti?

Oggi DoveConviene è composta da un team di oltre 120 professionisti di 10 nazionalità diverse, ma punta ad ampliare il proprio organico fino a 200 unità entro la fine del 2016. Siamo alla costante ricerca di nuovi talenti, persone curiose e intraprendenti che abbiano un solido know-how in campo digitale e che vogliano entrare in un contesto internazionale in forte evoluzione.

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