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Granarolo e Simbiosi ancora insieme in nome della sostenibilità

Partnership rinnovata tra Granarolo e Simbiosi, società attiva nello sviluppo di tecnologie, soluzioni e brevetti volti a ottimizzare e impiegare in modo sostenibile le risorse naturali.

Per lo stabilimento di Usmate Velate (MB), Granarolo ha optato per l’I-Chiller, un innovativo sistema che permette di produrre acqua gelida senza l’utilizzo di alcun additivo chimico e dei tradizionali sistemi di vasche del ghiaccio, che solitamente comporta un grande dispendio di energia e risorse. Attraverso l’I-Chiller, Granarolo genererà un risparmio di energia elettrica del 55%, che si tradurrà in una riduzione delle emissioni in atmosfera di circa 450 tonnellate di Co2 equivalenti all’anno, che equivalgono a quelle assorbite da 12.500 alberi.

“Per aiutare le aziende dell’agroalimentare come Granarolo ad affrontare le sfide che la sostenibilità ci chiede applichiamo una serie di soluzioni innovative che si ispirano a quanto fa la natura e in grado di favorire una vera transizione verso modelli di economia rigenerativa nelle filiere industriali e nel territorio”  ha commentato Piero Manzoni, CEO di Simbiosi.

“Con l’aiuto di Simbiosi, siamo intervenuti per ottimizzare la produzione e ridurre i consumi di energia termica e frigorifera. La sostenibilità è infatti un asset della strategia del Gruppo e anche nel piano strategico 2024-2027 rappresenta un elemento attorno al quale ruotano le scelte del Consiglio di Amministrazione e del management” ha aggiunto Paolo Cantarelli, Direttore Operations del Gruppo Granarolo.

Aumento di capitale per Granarolo, arrivano 160 mln per la crescita del Gruppo

Pochi giorni fa è stato sottoscritto un accordo di investimento che prevede un aumento di capitale di 160 milioni di euro, con contestuale ingresso nell’azionariato di Granarolo S.p.A. di Patrimonio Rilancio – Fondo Nazionale Strategico (FNS), gestito da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e di Enpaia, l’Ente Nazionale di Previdenza per gli addetti e gli impiegati in Agricoltura. A conclusione dell’operazione di rafforzamento patrimoniale, la compagine azionaria di Granarolo si amplierà includendo quindi, oltre agli attuali soci Granlatte, Cooperlat e Intesa Sanpaolo, anche il Patrimonio Rilancio – Fondo Nazionale Strategico ed Enpaia. Granlatte conserverà la guida del gruppo agroalimentare emiliano con una solida maggioranza partecipando altresì all’aumento di capitale.

L’operazione di rafforzamento patrimoniale è funzionale alla realizzazione del piano strategico 2023-2026 del Gruppo Granarolo, che prevede sia importanti obiettivi di crescita organica sia operazioni straordinarie finalizzate al rafforzamento del posizionamento competitivo del gruppo in Italia e all’estero.

“Si tratta di un investimento straordinario di patrimonializzazione”, commenta Gianpiero Calzolari, Presidente di Granarolo S.p.A.. “Gli obiettivi che la Società intende raggiungere attraverso la realizzazione del nuovo Piano sono consolidare e incrementare la propria presenza sul mercato nazionale tramite la trasformazione digitale e l’innovazione della filiera del prodotto, rafforzare il proprio posizionamento a livello internazionale, innovare per anticipare nuove soluzioni di prodotto in un mercato in continua evoluzione”.

“L’investimento in Granarolo S.p.a. ha per Enpaia un duplice valore, poiché è strategico e mission related allo stesso tempo”, affermano il Presidente della Fondazione, Giorgio Piazza e il Direttore Generale, Roberto Diacetti. “Strategico per le sue potenzialità di crescita in un settore, quello agro-alimentare, di rilevante importanza e di continuo successo per l’economia del nostro Paese; mission related poiché si ritiene possa avere un impatto positivo di ricaduta a livello sistemico sul settore lattiero-caseario che favorirà lo sviluppo delle economie locali attraverso una maggiore occupazione, attivando un effetto moltiplicatore nelle aree di intervento proprio su chi contribuisce alle entrate della Cassa di Previdenza. A conferma di queste convinzioni e a garanzia della gestione professionale del nostro intervento siamo orgogliosi di condividere il nostro investimento con il Fondo Nazionale Strategico gestito da CDP”.

Gregorio Paltrinieri protagonista nella nuova campagna Granarolo

Da domenica 12 marzo Granarolo è tornata in comunicazione su tv e web col nuovo testimonial Gregorio Paltrinieri, nuotatore campione del mondo in carica dei 1500 metri in vasca lunga e in vasca corta, della 10 km in acque libere e degli 800 metri in vasca corta, campione olimpico a Rio de Janeiro nel 2016 e vice-campione olimpico a Tokyo 2020.

La campagna, ideata e sviluppata con l’agenzia creativa Nadler Larimer & Martinelli, ha come pay-off “Prenderci gusto a stare bene” e vede il lancio di un nuovo spot dedicato alla linea Granarolo Benessere firmato da Ago Panini per la casa di produzione The Big Mama, veicolato nel formato 20’’ dal 12 marzo al 2 aprile e dal 9 al 15 aprile su tutti i principali canali tv (Mediaset, Discovery, Rai, Sky e La7) e attraverso un ricco piano digital, con una campagna video online sulle più importanti piattaforme.

Insieme a Paltrinieri, protagonisti saranno i prodotti della gamma Granarolo Benessere Accadì, da sempre attenta ai bisogni dei consumatori: latte e formaggi senza lattosio, 100% italiani. Ed è proprio un sorso di latte Accadì a proiettare l’atleta olimpico in due dimensioni parallele: una costituita dall’acqua in una piscina, per rappresentare la leggerezza e il benessere fisico, l’altra fatta di gusto e sapore. Questo viaggio immersivo si conclude nella cucina di casa Paltrinieri, con la scoperta che per sentirsi bene bisogna prenderci gusto, anche a tavola.

Lo spot sarà al centro di una video strategy multicanale, nel contesto più ampio della nuova campagna di comunicazione del Gruppo a sostegno di Granarolo Benessere, la linea dedicata a specifici bisogni per tutta la famiglia: Granarolo Benessere Accadì Alta Digeribilità (<0,1%), una delle prime esperienze italiane di prodotti delattosati, Granarolo Benessere Oggi Puoi, la gamma di formaggi fatti con il 30% di sale in meno e il 50% in meno di grassi rispetto alla media dei prodotti simili presenti sul mercato, Granarolo Benessere High Protein, la gamma di prodotti specificatamente studiata per coloro che ricercano un contenuto proteico superiore, e Granarolo Benessere Kefir.

“Sono molto felice di rappresentare il volto e i valori di un’azienda italiana da sempre attenta a sana alimentazione e benessere fisicoafferma Gregorio Paltrinieri. Sono un fan dei suoi prodotti, che mi hanno accompagnato fin da piccolo. Spero che questo nostro incontro possa essere di ispirazione soprattutto per i più giovani: il nuoto e il latte sono completi, inclusivi e universali, preziosi alleati in ogni fase della vita”.

A completamento del piano di comunicazione, Granarolo Benessere e l’atleta saranno protagonisti anche in spazi outdoor a Milano e Bologna e in attivazioni sul punto vendita, attraverso materiali dedicati quali locandine, testate e fasce per vasche e scaffali frigo. Nella prima metà dell’anno è previsto anche un secondo passaggio televisivo della campagna con un nuovo spot dedicato a Granarolo Benessere High Protein.

Granarolo sostenibile, arrivano bottiglie del latte con tethered cap

Nell’ottica del miglioramento continuo della ricerca e sviluppo sul packaging, nell’ultimo anno Granarolo ha lavorato per intervenire sulle bottiglie del latte alto pastorizzato in PET al fine di ridurre la grammatura del collo della preforma e del tappo che è stato ancorato alla bottiglia per evitare dispersioni nell’ambiente.

Il nuovo tappo del latte Granarolo punta all’obiettivo di riduzione del peso degli imballaggi primari e secondari, infatti ha un meno 30% di plastica rispetto al suo predecessore, rimane agganciato alla bottiglia e non va disperso nell’ambiente, rendendo più facile la raccolta e il riciclo. Contestualmente alla novità relativa al tappo, il peso delle bottiglie nei vari formati prodotti è stato ridotto mediamente del 13% rispetto alle bottiglie commercializzate nel corso del 2021.

“Il tappo tethered cap, che prevede l’ancoraggio del tappo alla bottiglia nell’ottica di ridurre al massimo la dispersione di plastica, è stato inserito in bottiglie monomateriale in PET ed è stato studiato in esclusiva per Granarolo, prima fra le aziende dairy ad anticipare la direttiva europea”, ha dichiarato Filippo Marchi, Direttore Generale del Gruppo Granarolo. “Lo scorso anno è stato avviato un grande lavoro anche sui nostri yogurt a marchio Yomo”, continua Marchi. “66 milioni di vasetti/anno sono stati convertiti da plastica a carta e a regime, quando la conversione di tutte le linee sarà ultimata, saranno 185 milioni di vasetti/anno”.


In merito alle bottiglie di latte in PET saranno prodotte 7,3 milioni di confezioni di latte al mese, cioè oltre 85 milioni di confezioni/anno con il nuovo tappo (-30% di plastica) e una preforma alleggerita (-13% di plastica). Per quanto attiene le referenze si tratta di tutte le bottiglie del latte pastorizzato a temperatura elevata Granarolo in tutti i formati (1 l, 500 ml, 1,5 l), delle bottigliette di Kefir 500 ml, del latte per l’infanzia Latte Crescita 3 e Granarolo Bimbi 500 ml. Con questo effetto combinato di riduzioni Granarolo prevede di risparmiare oltre 355.000 kg di plastica in un anno: si tratta di 537 ton di CO2 eq pari all’illuminazione annua di un paese di 7.760 abitanti.

Isaia Puddu è il nuovo Direttore Generale di Granlatte

Lo scorso 14 settembre il Consiglio di Amministrazione di Granlatte, Società Cooperativa Agricola che controlla Granarolo Spa, ha nominato Isaia Puddu Direttore Generale. Puddu, entrato in Granlatte a giugno 2021 in qualità di Responsabile della Sostenibilità della cooperativa di allevatori che conferisce il latte alla Granarolo, succede nel ruolo allo storico Direttore Generale Andrea Breveglieri.

39 anni, sposato e con una figlia, Isaia Puddu ha un’ottima conoscenza del settore lattiero caseario, avendo ricoperto ruoli di crescente responsabilità all’interno del mondo cooperativo: dal 2012 all’ingresso in Granlatte è stato Responsabile del comparto lattiero caseario di FedAgriPesca/Confcooperative, dal 2020 è stato Componente del Consiglio Direttivo del Comitato Italiano della Federazione Internazionale Lattiero Casearia, in precedenza è stato Segretario dell’Associazione Italiana Formaggi DOP e imprenditore, guidando l’azienda agro-zootecnica di famiglia in Sardegna. Laureato in Agraria con indirizzo Produzioni Zootecniche all’Università di Sassari Puddu ha conseguito un master di II livello in Management agro alimentare presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore – Smea, Cremona.

“Ringrazio Andrea Breviglieri per l’ottimo lavoro svolto negli ultimi 30 anni, caratterizzato da un percorso di fidelizzazione e crescita costante della nostra filiera, e porgo a Isaia Puddu i migliori auguri per il suo nuovo ruolo – ha commentato Gianpiero Calzolari, Presidente di Granlatte e di Granarolo. Puddu è una persona di riferimento nel nostro settore e sono sicuro che potrà aiutarci a perseguire al meglio i traguardi importanti che ci siamo dati come Gruppo, contribuendo in maniera determinante a promuovere quei valori e principi cooperativi che continuano ad essere la più grande ricchezza del nostro Gruppo al punto da costituire anche un’importante fonte di vantaggio competitivo”.

Partnership tra Granarolo e CGBI per produrre energia pulita

Il Gruppo Granarolo e la Confederazione dei bieticoltori-CGBI annunciano il lancio di “Biometano di filiera”, un progetto in ottica di sostenibilità ed economia circolare che vedrà la realizzazione di 10 nuovi impianti di biometano nell’arco di 3 anni – dislocati in Emilia-Romagna, Lombardia, Friuli e Puglia -, con lo scopo di ottenere energia pulita, ridurre i costi di trasformazione del latte e produrre fertilizzanti.

In un momento di grande difficoltà in cui versa il mondo allevatoriale, con i prezzi alle stelle per energia, mangimistica, altre competenze e la gestione quotidiana delle aziende agricole, il Gruppo Granarolo, la più grande filiera italiana del latte, e CGBI, gruppo al vertice del comparto italiano dell’energia rinnovabile con 23 impianti biogas realizzati e oltre 200 gestiti in service, hanno deciso di unirsi nel segno di una partnership importante che spazia dal nord al sud dell’Italia per dare una risposta e un aiuto concreto al caro energie di cui tutti, imprese e famiglie, siamo vittime.

Così il Presidente di Granarolo, Gianpiero Calzolari: «Da tempo abbiamo intrapreso un percorso per il ridurre il nostro impatto sull’ambiente, dove i nostri soci-allevatori sono chiamati a giocare un ruolo rilevante nella transizione sostenibile. Questa partnership con una realtà che negli anni ha maturato una grande competenza, partendo dal mondo agricolo, ci permetterà di dare vita a un’esperienza virtuosa di economia circolare, producendo energia per alimentare il processo produttivo, sia in stalla sia in stabilimento, e al contempo fertilizzante organico in un momento in cui l’attenzione alla sostenibilità diventa una priorità assoluta mentre il concime in commercio ha raggiunto quotazioni pari a +87% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Puntiamo a diventare autosufficienti sul piano energetico, eliminando CO2 dal territorio e ottimizzando la gestione agronomica dei terreni, con un notevole risparmio di costi e una miglior qualità del prodotto».

Gabriele Lanfredi, presidente della Confederazione dei bieticoltori-CGBI, che rappresenta nel Paese oltre 5.200 aziende agricole e zootecniche, sottolinea: «Il progetto con Granarolo si aggiunge agli altri due già avviati con Coprob – Italia Zuccheri e con Fruttagel per contrastare la crisi energetica ed efficientare la produzione alimentare, sostituendo una quota importante di gas russo con il biometano ottenuto dai nuovi impianti. Le energie rinnovabili sono il presente su cui investire, per raggiungere l’autonomia energetica e risparmiare sulla bolletta di luce e gas dando un valore economico-ambientale ai sottoprodotti agricoli e agroindustriali».

Nello specifico, in ogni nuovo impianto di biometano Granlatte, la più grande cooperativa d’allevatori d’Italia, che controlla Granarolo, conferirà reflui zootecnici come letami e liquami forniti da alcuni dei propri soci-allevatori nei territori di Lombardia, Friuli e Puglia, mentre Granarolo destinerà scarti della lavorazione del latte come resi da mercato e sottoprodotti (siero e scotta) dai propri stabilimenti di Pasturago di Vernate (MI), Usmate Velate (MB) e Ramuscello (PN).

La Confederazione dei bieticoltori provvederà al recupero di seminativi, colture di secondo raccolto e sottoprodotti agricoli attraverso i propri soci delle cooperative del Nord Italia.

In sintesi, 3 sono i contributi importanti attesi dal processo produttivo dei nuovi impianti:

un importante abbattimento e riduzione dei costi energetici;

la produzione di biometano, prodotto in forma gassosa o liquefatta, utilizzabile parzialmente o totalmente dai soggetti della filiera attraverso l’allacciamento alla rete nazionale sostituendo una quota importante dei consumi interni di metano fossile;

la produzione di digestato, prezioso fertilizzante che darà un aiuto importante al mondo agricolo, costretto al momento, a causa del forte rincaro dei prezzi, ad acquistare concimi a costi enormi (basti pensare all’aumento dell’urea del +120% rispetto al 2021), e che sarà distribuito sui terreni delle aziende agricole conferenti in sostituzione ai concimi chimici, con una particolare collocazione e valorizzazione in agricoltura biologica e secondo le migliori pratiche agronomiche e ambientali, attraverso un’attività di ritiro e distribuzione centralizzata.

Per un singolo impianto di dimensioni medie, si stima di produrre 3.000.000 mc di biometano, con un risparmio previsto di CO2 eq di circa 6.000 tons, e 50.000 tonnellate di digestato.

Parte di questi impianti, il cui investimento totale è di 70 milioni di euro, verrà finanziato attraverso il PNRR, mentre la gestione sarà affidata a società agricole consortili costituite dai soggetti promotori, nell’intento comune di realizzare un modello di economia circolare, sostenibile e certificato in grado di generare valore economico e ambientale per tutta la filiera.

Granarolo e Lactalis insieme contro l’inflazione

A fronte di una situazione che non consente ritardi nelle risposte della politica, il Gruppo Granarolo e il Gruppo Lactalis in Italia, superano i consueti antagonismi di mercato e, insieme, pongono all’attenzione del Governo la forte preoccupazione per un’inflazione galoppante che da 12 mesi colpisce l’agroalimentare italiano e in particolare il settore lattiero caseario. Occorre un intervento pubblico che scongiuri conseguenze ancora più disastrose per le migliaia di imprese che compongono la filiera.

L’inflazione ha toccato in maniera importante, con numeri a doppia cifra, quasi tutte le voci di costo che compongono la filiera del latte: alimentazione animale (aggravata dalla siccità che riduce sia i raccolti degli agricoltori sia la produzione di latte) che ha reso necessario un aumento quasi del 50% del prezzo del latte riconosciuto agli allevatori, packaging (carta e plastica sono in aumento costante da mesi), ulteriori componenti di produzione impiegati nella produzione di latticini. Oggi, però, la preoccupazione maggiore è rappresentata dall’incremento dei costi energetici che nelle ultime settimane sono aumentati a tal punto da rendere difficile trasferirli sul mercato, in un momento economicamente complesso per le famiglie italiane.

Nonostante entrambe le aziende abbiano assorbito autonomamente un’inflazione che oscilla tra il 25% e il 30%, dalla primavera il prezzo del latte per il consumatore è cresciuto raggiungendo gli 1,75/1,80 Euro/litro (dato Nielsen) e potrebbe aumentare ulteriormente entro dicembre 2022. È impensabile che un alimento primario e fondamentale nella dieta italiana possa subire una penalizzazione così forte da comprimerne la disponibilità di consumo.

“Per quanto concerne le sole energie, se non avviene un’inversione di rotta, si tratta di una inflazione del 200% nel 2022 rispetto al 2021 e un rischio di oltre il 100% nel 2023 rispetto al 2022– dichiara il Presidente di Granarolo Gianpiero Calzolari. È insostenibile anche da parte di una grande azienda, dal momento che si protrae nel tempo e che se fosse scaricata tal quale sul mercato colpirebbe significativamente i nostri consumatori e avrebbe inevitabili conseguenze sui consumi, con ricadute negative su tutta la filiera”.

“L’aumento del costo energetico sulla nostra organizzazione ha generato un impatto devastante, che sarebbe stato anche maggiore se non fossimo intervenuti con delle coperture ad hoc. Parliamo di un +220% di spesa registrato nel 2022 rispetto al 2021, e una stima di un +90% nel 2023 rispetto al 2022 – afferma Giovanni Pomella, AD di Lactalis in Italia. Le imprese sono allo stremo, hanno già fatto ben oltre le loro possibilità ed è arrivato il tempo della responsabilità pubblica. In questo drammatico frangente, come imprenditori abbiamo messo da parte le rivalità di mercato ed abbiamo unito il nostro appello al mondo politico per ribadire la necessità di intervenire responsabilmente a tutela dell’intera filiera e del consumatore”.

“Ad oggi l’inflazione ha portato a un aumento di listino del 23/24% ma i costi energetici continuano a crescere in misura esponenziale. Chiediamo un provvedimento transitorio per contenere un aumento dell’inflazione scatenato prevalentemente da questioni geopolitiche e da evidenti fenomeni speculativi. Si rende necessario un intervento urgente del Governo”, chiedono all’unisono Gianpiero Calzolari, Presidente di Granarolo e Giovanni Pomella, AD di Lactalis Italia.

Granarolo acquisisce il 60% della Cuomo Srl

Granarolo S.p.A. annuncia l’ingresso in maggioranza nel capitale sociale di Industria Latticini G.Cuomo S.r.l., storica azienda familiare dell’Agro Pontino (LT) con una grande tradizione casearia, da oltre 110 anni concentrata sulla produzione di mozzarelle, ricotta e formaggi di latte vaccino, con un focus specifico sul fiordilatte, la mozzarella tradizionale con la tipica forma a pera, segno di riconoscimento del brand Cuomo.

La società, con un fatturato medio pre covid di 12 milioni di Euro, è presente nelle principali insegne della GDO nazionale. Trasforma circa 15.000 tonnellate di latte l’anno provenienti dalla propria filiera certificata di latte 100% Agro Pontino e dal nord Italia. Dispone di un moderno stabilimento di produzione di recente costruzione che sorge su un’area di 33.000 mq, con possibilità di ampliamento; 34 sono i dipendenti.

L’ingresso in maggioranza nel capitale di Industria Latticini Cuomo S.r.l. rappresenta per Granarolo una opportunità importante su due fronti: da una parte consente di valorizzare il latte dei soci allevatori laziali della filiera con lavorazioni in loco e questo latte rappresenta quasi il 4% dei volumi totali di latte prodotto da Granlatte, dall’altra consente di concentrare su questo stabilimento la produzione di mozzarelle destinate al mercato del centro sud Italia, con importanti economie di scala sul fronte logistico e ambientale, e di integrare le produzioni destinate ad altri paesi.

“Abbiamo trovato nella famiglia Cuomo un interlocutore di visione, abbiamo chiesto loro di rimanere in azienda per lavorare insieme allo sviluppo di nuovi prodotti e di nuovi mercati che sappiano valorizzare la storia e l’arte casearia di questo brand e di Granarolo. Da diverso tempo Granarolo sta concentrando la propria attenzione sul mercato dei formaggi, che valorizzano al meglio il latte dei nostri territori e sono un portabandiera del nostro migliore Made in Italy all’estero” commenta il Presidente di Granarolo S.p.A. Gianpiero Calzolari.

“Cuomo è orgogliosa di entrare a far parte del Gruppo Granarolo che da subito ha dimostrato di essere un interlocutore in grado di valorizzare la nostra realtà, sia in Italia sia permettendo al nostro brand di posizionarsi sui mercati esteri. La nostra missione è stata fin dalle origini, quella di garantire la qualità e l’unicità delle nostre produzioni attraverso il rispetto della secolare tradizione casearia e la valorizzazione della filiera di latte locale, puntando alla leadership quale azienda di produzione di prodotti tipici tradizionali. Siamo fortemente convinti che l’unione con Granarolo, azienda vicina ai territori e attenta alle loro tipicità e tradizioni, saprà implementare ogni opportuna iniziativa volta al rafforzamento industriale, commerciale e patrimoniale, per la salvaguardia del marchio Cuomo, della zootecnia locale, dell’occupazione e dell’economia del nostro territorio. Metteremo a disposizione tutto il nostro impegno ed i nostri strumenti per poter far crescere l’azienda, rimanendo fedeli ai valori su cui l’abbiamo fondata e ad una storia che va avanti dal 1910”, commenta la Fam. Cuomo.

Granarolo entra nel mercato del Gorgonzola DOP

Granarolo annuncia l’acquisizione della Mario Costa S.p.A., storico produttore di Gorgonzola DOP con più di 100 anni di storia, che ha fatto della qualità una missione. L’acquisizione prevede l’acquisto a regime del 100% delle azioni (oggi possedute dai due fratelli Fileppo Zop).

Mario Costa S.p.A. sviluppa un fatturato di circa 15 milioni di Euro (dato 2020) e lavora circa 20.000 tonnellate di latte/anno lombardo proveniente dal comprensorio definito dalla DOP. Appena fuori Novara si trova un caseificio tecnologicamente all’avanguardia e concepito secondo criteri di sostenibilità. Il fatturato è sviluppato principalmente sul mercato italiano, l’export rappresenta il 31% del fatturato e i paesi principali raggiunti oggi sono in Europa (es. Gran Bretagna) e oltreoceano (es. Giappone e Stati Uniti).

“Siamo particolarmente soddisfatti dell’acquisizione della Mario Costa S.p.A.”, ha commentato il Presidente di Granarolo Gianpiero Calzolari. “Rappresenta la prima acquisizione del Gruppo dall’inizio della pandemia e l’attuazione dell’importante piano strategico 2021-2025 che si focalizzerà principalmente sulla valorizzazione delle eccellenze italiane nel nostro paese e all’estero. L’acquisizione consente a Granarolo di lavorare più latte italiano, entrare nel mercato del Gorgonzola con un brand storico, un prodotto di alta qualità e uno stabilimento all’avanguardia. Il gorgonzola è presente nei cataloghi dei principali retailer mondiali e siamo certi di poter contribuire a rafforzare la presenza del brand Mario Costa nei paesi in cui esso opera e di poter ampliare il raggio d’azione in quei paesi in cui Granarolo opera da più tempo o che ha identificato come paesi target. Al nostro fianco rimarranno i fratelli Fileppo Zop e i 32 dipendenti storici del caseificio”.

“Riteniamo che da questo accordo con Granarolo possano nascere le condizioni per un posizionamento premium del nostro Gorgonzola. Un’azienda di filiera e vicina ai territori, con una forte vocazione alla qualità e all’internazionalizzazione come Granarolo saprà da una parte salvaguardare la tradizione e l’eccellenza della nostra DOP e dall’altra trovare nuovi estimatori in Italia e all’estero”, hanno commentato Federica e Davide Fileppo Zop.

“Ravioli Ricotta Erbette” del Gruppo Fini: da giugno la ‘rivoluzione’

La referenza della famiglia “I Granripieni di Sapore” torna a scaffale in una versione inedita di qualità e sapore.

Cambio di ricettazione e di formato per i “Ravioli Ricotta Erbette” del Gruppo Fini. A partire da giugno, l’azienda modenese ha rilanciato in GDO la referenza della linea “I Granripieni di Sapore”, attraverso la collaborazione con il Gruppo Granarolo, la più importante e grande filiera italiana del latte.

 

Nel solco della tradizione e dell’autenticità, le eccellenze emiliane si fondono: è così che il Gruppo Fini, storico brand nato a Modena nel 1912, ha deciso di rilanciare i “Ravioli Ricotta Erbette”, attraverso la collaborazione con il Gruppo Granarolo, la più importante e grande filiera italiana del latte, rappresentata da oltre 600 allevatori distribuiti in 12 regioni italiane e da 20 stabilimenti produttivi (12 in Italia, 8 all’estero).

 

Da giugno la referenza esordisce sugli scaffali della GDO attraverso un pack dedicato alla partnership dei due brand che per l’occasione hanno deciso di coniugare le proprie eccellenze: da una parte la tradizione e la sapienza nel fare al meglio la pasta fresca ripiena e dall’altra l’esperienza e la competenza nella lavorazione e trasformazione del latte. Il risultato? Una versione inedita, sicuramente ricca e gustosa, del piatto tipico della tradizione emiliana “Ravioli Ricotta Erbette”. Rispetto al prodotto precedente, compreso nella linea de i “Granripieni di Sapore”, la collaborazione ha portato a un cambio di ricettazione, con un dosaggio di ricotta più alto, e un cambio di formato, da raviolo piccolo a raviolo grande con 50% di ripieno. Una trasformazione e un’evoluzione che esalta e valorizza ancora di più il connubio di sapore tra l’avvolgente ricotta fresca di qualità del brand Granarolo, accompagnata da erbette saltate in padella e il raviolo a doppia sfoglia dalla superficie ruvida e porosa, ottenuta con farine 100% italiane e con uova da galline allevate a terra.

Una cordata tutta emiliana, dunque, dalla bolognese Granarolo al modenese Gruppo Fini per una tipicità locale, in una sorta di linea ideale di bontà che si snoda dunque sulla via Emilia e che rappresenta il cuore pulsante della food valley.

I co-marketing del Gruppo Fini

Come noto, il co-marketing con il Gruppo Granarolo si inserisce in un solco già tracciato dal gruppo modenese che può vantare nel primo quadrimestre 2021 il successo registrato dei “Tortelloni Radicchio Speck – Senfter” (+14%) e dei “Ravioli Funghi e Provolone Piccante – Auricchio” (+24%).

Successi che rafforzano l’obiettivo del Gruppo Fini impegnato a riproporre al mercato le referenze di successo della famiglia de “I Granripieni di Sapore”, linea premium di pasta fresca della realtà modenese che, dal 2016 a oggi, ha registrato un notevole apprezzamento da parte del pubblico. A trainarne la crescita sono stati capisaldi come premiunizzazione, innovazione e presidio dello scaffale, che hanno consentito negli ultimi anni di registrare tassi di crescita costanti (+7,2% a valore nel 2020), più che confermati anche nel primo quadrimestre 2021.

 

 

 

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