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Sainsbury’s sfida Amazon, spesa in un’ora a Londra, in bicicletta. Come 130 anni fa

Chi dice che Amazon non si può sfidare sul suo terreno? Non è ancora chiusa, anzi è in pieno svolgimento la lotta delle consegne della spesa sul filo del minuto: l’insegna britannica Sainsbury’s ha lanciato la consegna in un’ora in centro a Londra, utilizzando un mezzo ecologico per eccellenza, la bicicletta (utile anche per destreggiarsi nel traffico). Un’innovazine che guarda al terzo millennio ma anche un grande ritorno, visto che la prima consegna i bicicletta dell’insegna risale a 130 anni fa.

Il gioco è dunque fatto: si incontrano le aspettative di un cliente sempre più esigente e abituato ad acquistare tutto, subito, si stimolano le sue esigenze di sostenibilità e si dimostra che anche un “grande vecchio” della Gdo (Sainsbury’s è una delle “big 4”, le grandi catene britanniche, nata nel lontano 1869 come drogheria londinese) sa stare al passo con l’asso pigliatutto del momento, Amazon.

Il tutto, ça va sans dire, è gestito da un’App apposita, Chop Chop, e un costo fisso, 4,99 sterline (5,75 euro), ma anche un tetto di 20 articoli. Tramite l’App si paga e si può “tracciare” la propria spesa.

«Questo test rientra nella nostra strategia di consentire ai clienti di fare la spesa da noi ovunque  e in qualsiasi momento. e dato che per alcuni clienti la velocità di consegna è importante, abbiamo riattivato l nostro servizio di consegne in bicicletta – ha detto Jon Rudoe, Director of Digital and Technology di Sainsbury’s, che ha aggiunto: I nostri clienti usano il servizio per acquistare prodotti che hanno dimenticato, d’emergenza o per un invito a cena last minute. Se risulterà popolare lo introdurremo in altre aree di Londra».

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Corsi e ricorsi storici.. la prima consegna in bicicletta di Sainsbury’s risale ai primi anni del Novecento.

 

 

L’imballaggio del futuro? Sarà leggero, sostenibile e performante

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Stefano Tominetti.

Forse non ha la stessa visibilità di altri settori, ma è anche sul packaging che si stanno giocando i temi caldi della filiera alimentare, che guardano al futuro. Tecnologie nuove promettono infatti di modificare le prestazioni degli imballaggi, sempre più perfomanti perché saranno in grado, ad esempio, di allungare la shelf-life degli alimenti freschi, evitando l’uso di conservanti sempre più invisi al consumatore, nonché a tutto vantaggio dei conti economici della filiera, ma anche della lotta allo spreco di cui tanto si parla in questi tempi.
Abbiamo dunque chiesto a un “addetto ai lavori”, Stefano Tominetti, Business Development Manager Saes, azienda attiva nel campo dei materiali innovativi per l’industria, di raccontarci come vede l’evoluzioni del pack nel campo dei prodotti alimentari, e delle ricerche attualmente in campo.

Anche negli imballaggi è giunta l’era del pack “intelligente” o smart?
In realtà noi lavoriamo non sul pack “smart”, che è quello che interagisce con l’utente con vari sistemi come la tecnologia Rfid che localizza precisamente un prodotto o sistemi che indichino il mantenimento della catena del freddo, ma sul pack attivo, che è un pack evoluto utilizzato laddove il contenuto della confezione è sensibile all’ambiente, con il quale interagisce, bloccando l’ingresso di alcuni elementi. La confezione dunque incorpora, oltre alle tradizionali funzioni protettive, la capacità di aumentare la vita del prodotto o migliorarne le caratteristiche, con l’indubbio vantaggio anche di evitare l’utilizzo di conservanti. Ad esempio, può migliorare la permeabilità a determinati gas non solo con l’uso di materiali che respingono il gas ma anche che lo trasformino o l’assorbano, interagendo con l’atmosfera interna ed esterna in modo da mantenere inalterate le proprietà del prodotto.

Di quali prodotti stiamo parlando?
L’ortofrutta, la quarta gamma e i freschi in genere. Ma anche prodotti non freschi che richiedono uno stoccaggio controllato, in settori limitrofi all’alimentare come la nutraceutica e l’industria farmaceutica.

Che altre caratteristiche deve avere un packaging innovativo?
Deve essere sostenibile per l’ambiente, riciclabile o compostabile. Deve essere più leggero, perché la diminuzione del peso degli imballaggi incide sulla logistica e il trasporto. Il nostro obiettivo è sviluppare pack che intercettino contemporaneamente questi trend, l’aumento della shelf life per una maggiore fruibilità del prodotto, anche in un’ottica di riduzione dello spreco, l’alleggerimento dei costi di trasporto e uno smaltimento sostenibile.

aqvadryCome si ottiene ciò?
Esistono già materiali attivi che interagiscono con i gas, utilizzati principalmente in altri settori come l’elettronica. Noi stiamo lavorando su micro e nano strutture che possano essere applicate al food, rispettando le normative vigenti, sotto forma di coating ovvero lacche applicate a film plastici. Altro prerequisito è che questi materiali abbiamo dei costi compatibili con l’industria alimentare. Inoltre, non devono essere materiali estranei, da smaltire separatamente perché renderebbero l’imballaggio non più riciclabile. Infine, il materiale deve garantire un’esperienza visiva e sensoriale piacevole.

A che punto siete nella ricerca?
La nostra ricerca più avanzata riguarda una lacca a base acqua, il progetto pilota è già partito e speriamo che i primi prodotti siano realizzati dall’industria già nella prima metà del 2017.

Quali sono i vantaggi?
È una lacca priva di solventi (presenti nel 90% delle lacche in commercio) da utilizzare su substrati plastici e che mantiene la riciclabilità della confezione. Il Pet accoppiato a questa lacca ad esempio avrà una barriera all’acqua o all’ossigeno ma sarà sempre riciclabile nella filiera del Pet, cosa che i materiali accoppiati non sono. La preservazione dall’umidità di un’alimento è una funzione oggi presente sul mercato con varie tecnologie ma con sistemi che comportano l’accoppiamento o l’inserimento nel pack di materiali diversi, con i relativi problemi di smaltimento. Esistono anche materiali unici con ottime prestazioni ma molto costosi, usati per mercati di nicchia.

Come si immagina la confezione del futuro?
Alla vista sarà molto simile a quelle di oggi. La immagino però più leggera, con prestazioni simili o migliorate. Tra i vantaggi che si possono ottenere c’è l’aumento della shelf-life, sui banchi del supermercato e nel frigorifero di casa. Più leggero dunque e riciclabile, il pack potrà integrare più funzioni all’interno di strati sottilissimi di materiale.

Dove saranno scaricati i maggiori costi dei pack innovativi?
I nostri studi dimostrano che il maggior costo viene diluito lungo la filiera, perché consente un risparmio sia all’industria alimentare sia alla grande distribuzione. Oggi più che mai è necessario ragionare in termini di filiera, che va educata a considerare i costi a valle della produzione, dallo spreco alla maggiore frequenza della sostituzioni sugli scaffali, dal trasporto allo stoccaggio. Un vita più lunga del prodotto potrà anche consentire di esportarlo, ove oggi non è possibile perché deperisce troppo in fretta, o comunque di aumentare il raggio geografico di penetrazione di un prodotto fresco.

SAES Group, società italiana che produce componenti e sistemi realizzati con materiali avanzati, ha recentemente annunciato la sottoscrizione di un contratto per l’acquisizione di una partecipazione di maggioranza nel capitale sociale di Metalvuoto S.p.A. con la quale aveva già collaborato nella sperimentazione applicativa dei propri polimeri funzionali ai film plastici per packaging di Metalvuoto.

Sirio Spa e Mind The Gum: una partnership nel nome dell’innovazione

Innovazione di prodotto: come valorizzarla?

Un esempio interessante, in questa direzione, è quello fornito dall’accordo tra Sirio Spa, azienda specializzata nella progettazione e nello sviluppo di soluzioni di ristoro di alta qualità e Mind the Gum, integratore alimentare per le funzioni cognitive lanciato sul mercato 10 mesi fa e prodotto dalla startup milanese Dante Medical Solutions.

Grazie a questa intesa, infatti,  i 60 locali a marchio Sirio presenti nei canali ospedaliero, con l’insegna SirioBar, e travel, con SirioGrill e La Ghiotta hanno messo in vendita l’integratore alimentare sotto forma di chewin gum.

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La partnership, non comprende solo l’accordo di distribuzione ma si svilupperà anche lato marketing: Mind the Gum si occuperà delle attività di comunicazione, create ad hoc per il brand Sirio, sia online che offline, che valorizzino la presenza del prodotto all’interno degli store: “Dobbiamo essere noi i primi a promuovere i nostri partner per garantire una collaborazione proficua e condividerne i risultati nel minor tempo possibile”. Dichiara Giorgio Paurtrie CEO di Dante Medical Solutions e ideatore di Mind the Gum.

Se pensiamo che il nostro organismo utilizza quello che ingerisce per costruire se stesso allora l’attività di ristorazione diventa una questione anche, e soprattutto, etica; di trasparenza e di tracciabilità dei prodotti in un’ottica di promozione alla salute. Per questo siamo molto scrupolosi nella scelta dei nostri prodotti e dei nostri partners.” come dichiara Marta Neri Resp. Marketing & Comunicazione di Sirio SpA.

 

La coda alle casse? Auchan e Carrefour in Francia testano l’app salva-tempo

Si chiama JeFile (in inglese Out of the Line) l’app, semplice come l’uovo di Colombo, che consente di evitare la coda alle casse del supermercato. Una perdita di tempo verso la quale il cliente di oggi è sempre più insofferente, come mostrano molte ricerche (e la possibilità di acquistare online con consegna in un’ora gli stessi articoli, certo non aiuta alla sopportazione zen).

Il sistema è semplice, ed è in corso di test in Francia sia da Auchan che da Carrefour, come rileva il sito lineaires.fr: si carica l’app all’entrata (se non la si ha già nel telefono) e, quando si è prossimi a terminare la propria spesa, si manda una notifica. Dieci minuti prima del proprio turno arriva la prima notifica, e cinque minuti prima l’invito ad avviarsi verso la cassa riservata agli utilizzatori dell’app, dove il cliente precedente starà già pagando la sua spesa. Un altro sistema prevede che ci si metta in una fila virtuale e si controlli quando è il proprio turno: Atm Milano, ad esempio, lo utilizza per domare le bibliche code che si formano specie in certi periodi dell’anno all’ufficio abbonamenti. E in certi nostri supermercati il sistema è già utilizzato per gestire le code al reparto panetteria o gastronomia (non tramite smartphone però, in questo caso si prende il tradizionale biglietto).

jefileCertamente esistono altri metodi di saltare la fila, dall’e-commerce ai terminali tipo Presto spesa di Esselunga che consentono di inserire nel carrello digitale la spesa in corso, e accedere alle casse automatizzate con il conto già fatto. Lo stesso sistema può essere convogliato tramite app, e tramite smartphone si può oggi anche – teoricamente – pagare istantaneamente ed uscire senza passare dalla cassa: un sistema testato in UK da Sainsbury’s. In passato sono anche stati provati sistemi che grazie alla tecnologia RFID calcolano istantaneamente il costo della spesa nel carrello, un metodo più utilizzato nell’abbigliamento però per un problema di costi.

Questa testata in Francia è senz’altro ben più semplice, e può essere utilizzata senza dover implementare altri sistemi di cassa. È sufficiente un tablet sul quale un dipendente gestisce le code e un bluetooth che identifica il cliente nel momento in cui si avvicina alla cassa, che però deve essere riservata a chi utilizza l’app.

Con il temporary del Viaggiator Goloso Unes vince il premio innovazione Confcommercio

Mario Gabarrino, Ad Unes, e Rossella Brenna, direttrice vendite, con il premio di Confcommeercio.

Grazie al temporary store il Viaggiator Goloso di via Belfiore a Milano aperto nel periodo natalizio, Unes Maxi SpA vince il Premio Nazionale per l’innovazione nei servizi di Confcommercio – edizione 2016 nella categoria commercio “per aver sviluppato nella città di Milano un format innovativo di temporary store, indipendente dal supermercato, che esalta i prodotti a marchio privato puntando su storytelling, layout del punto vendita ed estetica del servizio, con risultati economici ben al di sopra delle medie di settore”.
Il premio è stato consegnato dal Presidente della Repubblica Italiana Mattarella, al Presidente e Amministratore Delegato Mario Gasbarrino, in occasione della “Giornata Nazionale dell’Innovazione” che tenutasi il 20 settembre al Quirinale.
Giunto alla sua ottava edizione, il premio è un’iniziativa promossa dalla Presidenza della Repubblica presso la Fondazione Nazionale per l’innovazione tecnologica COTEC, organizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia, con bando annuale, e si rivolge a tutte le imprese che svolgano attività primaria nel settore del commercio e del turismo, dei trasporti e/o dei servizi alle imprese e alle persone.

 

I “numeri” del Viaggiator Goloso

Per Unes il riconoscimento giunge a conferma dell’importanza della sua marca privata che, nel 2015 ha conseguito vendite a valore il Viaggiator Goloso pari a 34,9 milioni (+26.4%; VS il 2014) e che registra un’incidenza della Private Labels Unes sul volume totale vendita 2015 pari al 38,5% di cui 6,4% il Viaggiator Goloso.

 

A consuntivo, ecco i “numeri” del Temporary Store il Viaggiator Goloso:
In 150 mq 48.000 € di incassi al mq;
Oltre 40.000 visitatori nel periodo;
12.000 panettoni venduti, in media di circa 400 panettoni al giorno.
Lo spazio, interamente dedicato a il Viaggiator Goloso, nato con l’obiettivo di svincolare il brand dalle logiche classiche del Supermercato, ha proposto alla clientela più di 100 referenze della linea, oltre che i prodotti tipici legati alle festività natalizie.

«Un vero e proprio investimento sul brand il Viaggiator Goloso che, arricchitosi negli anni di prodotti diversi fra loro, ci ha consentito di proporlo in uno store interamente dedicato, offrendo l’occasione di vederlo e conoscerlo nel suo insieme, come giacimento di prodotti straordinari provenienti direttamente dal nostro territorio. Oltre 40.000 visitatori in un mese; solo nella settimana prima di Natale abbiamo venduto per 145.000 euro di prodotti da ricorrenza firmati il Viaggiator Goloso, senza proporre la marca industriale. Un’esperienza che sicuramente andrà capitalizzata in un nuovo progetto» ha dichiarato Mario Gasbarrino, Presidente e Amministratore Delegato Unes.

Per vedere la fotogallery del temporary U2 clicca qui

Kiki Lab, tendenze dal mondo: format, concept & Co.

L’Osservatorio Retail di Kiki Lab si arricchisce quotidianamente di dati, informazioni, tendenze e casi. Anche (e soprattutto) grazie alla visita e all’analisi dal vivo di concept e format. Nell’ultimo anno il  team Kiki Lab ha avuto l’opportunità di visitare aree Retail a New York, Cannes, Monaco, Londra, Barcellona, Bilbao e in varie città olandesi. Il risultato? Tanti dati, tante informazioni e tante idee  – che saranno presentate  nel corso di Ki-Best 2016, nel doppio appuntamento a Rimini (25 ottobre 2016) e a Milano  (23 novembre 2016) – e di cui ora potrete gustare qualche pillola…

 

 

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Alibaba Group celebra il vino nel “Tmall 9.9 Global Wine & Spirits Festival”

Alibaba Group ha celebrato il “Tmall 9.9 Global Wine & Spirits Festival”, il primo evento interamente dedicato al vino e alle bevande alcoliche con l’intento di promuovere la crescente popolarità di vini e bevande alcoliche importati tra i consumatori cinesi, soprattutto tra le nuove generazioni.

Oltre 100.000 tipologie di vini e bevande alcoliche provenienti da più di 50 Paesi hanno avuto accesso al mercato di 434 milioni di consumatori cinesi.
L’Italia è stata rappresentata da 50 cantine, tra cui Allegrini, Antinori, Bolla, Folonari, Frescobaldi, Mezzacorona, Planeta e Ruffino, e più di 500 etichette.
Italia, Spagna, Francia, Germania, Austria, Belgio e Cile sono stati i paesi più rappresentati nelle vendite. L’Italia è stata seconda solo alla Francia in termini di  numero di etichette di vini offerti su Tmall.
Durante le ventiquattro ore dedicate all’evento, i consumatori cinesi hanno effettuato 100 milioni di ordini di vini e bevande alcoliche provenienti da tutto il mondo. Nella prima ora, le vendite sono state dieci volte superiori rispetto a quelle registrate il 9 settembre dello scorso anno. Per quasi la metà si è trattato del primo acquisto su Tmall di questa tipologia di prodotti, a riprova del fatto che l’evento ha attratto un nuovo pubblico di consumatori on line.

Le performances
Il Gruppo Mezzacorona ha venduto 10.000 bottiglie di vino durante il 9.9, con una media di 415 bottiglie all’ora.
Tignanello, il vino con cui hanno brindato Jack Ma e il Presidente del Consiglio Matteo Renzi durante il G20, è andato esaurito.

Le Rovole e Natale Verga sono tra gli altri brand Italiani che hanno riscosso maggiore successo durante l’evento.
Il “Tmall 9.9 Global Wine & Spirits Festival” ha permesso alle cantine di tutto il mondo di  farsi conoscere, in particolare si sono registrate vendite significative per le bottiglie di Chateau Lafite, al prezzo di 2.700 euro.
Il Maotai cinese, il liquore più famoso del Paese, ha registrato vendite superiori di quasi il 50% rispetto alle vendite dell’intero 2015.
Manfredi Minutelli, Business Development Manager Responsabile Food&Wine Alibaba Italia  ha dichiarato: “Siamo particolarmente entusiasti del risultato raggiunto. I numeri delle vendite durante il ‘Tmall 9.9 Global Wine & Spirits Festival’ confermano la nostra convinzione di come Alibaba possa fare molto per aiutare l’export italiano a crescere in Cina in un settore come quello del vino che ha ampi margini di crescita avendo oggi una quota di mercato pari solo al 6% . Al fianco delle cantine del nostro Paese, Alibaba si pone l’obiettivo di recuperare posizioni di mercato più in linea con quello che l’Italia rappresenta nel mondo: il primo produttore di vino. Grazie al supporto e all’adeguata preparazione di Alibaba, le aziende presenti sulle nostre piattaforme, come i tre flagship store citati,  possono ottenere importanti risultati in termini di vendite e brand awareness”.

Valfrutta presenta la collezione “I Fruttamici”

Valfrutta rinnova la gamma dei succhi di frutta in vetro da 125 ml con la collezione “I Fruttamici”, caratterizzata da comodi e pratici tappi Twist-off – richiudibili e molto efficaci per conservare il prodotto una volta aperto – che educano i più piccoli ad una sana alimentazione e nel contempo li fanno divertire (insieme a tutta la famiglia) con il gioco del memory, presente all’interno della confezione in cartone 6x125ml.

I 20 nuovi tappi coloratissimi e collezionabili dei “Fruttamici” illustrano inoltre con le loro icone i valori e la filiera di Valfrutta, per diffondere tra i bambini importanti messaggi eticamente corretti: all’interno delle confezioni vengono approfonditi – sempre in maniera leggera e facilmente fruibile da parte dei baby consumatori – alcuni temi cari a Valfrutta, come la solidarietà, la natura, la famiglia.

Con tutti questi tappi è possibile giocare, in una divertente sfida incentrata sulla memoria che diviene un’occasione unica per apprendere quanto la frutta sia importante per il nostro benessere e quanto i giusti comportamenti verso la natura e l’ambiente siano utili al pianeta.

Nei gusti Albicocca, Pesca, Pera e Mela i succhi “Fruttamici” Valfrutta garantiscono tutta la genuinità e la qualità controllata ed esclusiva della frutta italiana, proveniente solo da coltivazioni presenti nelle regioni dove le condizioni climatiche e ambientali sono ottimali, mentre il tappo Twist-off ne mantiene inalterata tutta la qualità, direttamente dalle coltivazioni alla tavola.

All’interno della gamma è infine possibile gustare da oggi anche la nuova bevanda al Mirtillo, un delizioso frutto che oltre a dissetare con la sua naturale dolcezza, è un toccasana per l’organismo, grazie alle sue proprietà benefiche antiossidanti, nutritive e preventive.

Addio mattarello benvenuta stampante 3D: Davide Oldani si cimenta con Vortipa di Barilla

La pasta 3D esce dai laboratori ed entra, se non ancora nelle case di tutti noi, quanto meno nell’Olimpo dell’alta cucina. La Vortipa di Barilla, uno dei tre formati selezionati da apposito concorso internazionale, diventa protagonista di una ricetta dello chef Davide Oldani, ideata appositamente per esaltare il formato di pasta. Succede alla mostra “New Craft”, organizzata dalla Triennale di Milano per raccontare come cambierà la quotidianità grazie all’innovazione tecnologica e al sempre maggiore peso che design e bellezza acquistano nelle nostre vite.

Lo chef stellato Davide Oldani si cimenta con il formato di pasta 3d Vortipa.
Lo chef stellato Davide Oldani si cimenta con il formato di pasta 3d Vortipa.

La stampante 3D é frutto di un rivoluzionario progetto di ricerca nato 4 anni fa dalla collaborazione con il Centro di Ricerca Olandese TNO (Organizzazione Olandese per la Ricerca Scientifica Applicata) che permette di produrre la pasta attraverso la stampa di forme e geometrie uniche e irripetibili con le tecnologie produttive tradizionali. Uno strumento che permette così di personalizzare in maniera inedita la propria ricetta, il momento della preparazione e del consumo. Nel 2014 il concorso di design ”PrintEat! Your new idea of Pasta”, lanciato sulla piattaforma internazionale Thingarage, ha permesso di raccogliere nuove idee di forme di pasta da realizzare con la stampante 3D. Degli oltre 200 progetti arrivati da designer di tutto il mondo, una giuria di esperti ha premiato i vincitori: “Rose”, “Luna” e “Vortipa”, tre formati realizzabili solo per mezzo della tecnologia di stampa 3D.

 

Il futuro è nella personalizzazione, non solo dei formati

Le nuove tecnologie e la crescente attenzione al design e al piacere estetico, ma anche le nuove esigenze di salubrità e trasparenza, modificano spazi e tempi in cui ci muoviamo, in cui operiamo, sia nel contesto aziendale che nel contesto familiare e personale. Da qui nasce l’idea di Barilla di realizzare una stampante 3d per la pasta, strumento dalle molteplici potenzialità per esaltare la creatività di chiunque ami cucinare, che siano chef stellati, o privati curiosi del nuovo.

Il meccanismo di produzione é molto semplice: basta prendere un impasto preparato solo con semola di grano duro e acqua e inserirlo nella stampante nello spazio che nelle stampanti tradizionali é destinato all’inchiostro. Successivamente, via computer si seleziona dalla libreria il formato da produrre, si clicca invio e in pochissimi minuti si ottiene la pasta fresca, pronta da bollire.

«L’innovazione è talmente estesa che apre la strada a innumerevoli opportunità e tocca vari campi di applicazione – spiega Michela Petronio, Global Discovery Center Vice President di Barilla – La stampante potrà diventare lo strumento principe nelle mani degli chef, che potranno personalizzare l’offerta per i propri clienti e variarla infinite volte a seconda del loro estro, ma anche una nuova opportunità di business e di differenziazione. La personalizzazione non passa solo dalle forme ma anche da nuovi ingredienti e ricette con valori nutrizionali precisi, da diverse consistenze e colori».

 

Pasta 3D stellata

In occasione della mostra “New Craft”, lo chef stellato ha presentato la sua interpretazione della cosiddetta “pasta del futuro”.

«La stampante 3D della pasta potrebbe diventare una delle evoluzioni più interessanti della cucina del futuro – ha commentato Oldani -: grazie a questa innovazione, ogni chef potrebbe creare il formato di pasta ideale per valorizzare il proprio piatto. Si tratta di una cucina sartoriale, cioè disegnata su misura e in grado di esprimere la “creatività” di ciascuno. La stampante 3D è uno strumento potentissimo al servizio della nostra fantasia, perché ci permette di ideare nuovi accostamenti ed esaltare in modo inedito gli ingredienti della nostra tradizione gastronomica. È quello che abbiamo fatto oggi con la ricetta ‘Melanzana, anguria, origano, mandorla e Vortipa».

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Autogrill, entro fine anno ovunque pagamenti con lo smartphone

Facile e veloce, ideale per il consumatore in viaggio: entro fine anno su tutta la rete di Autogrill si potrà pagare con lo smartphone, grazie a un’App. Il progetto è reso possibile grazie ad un accordo tra il gruppo e Paypal. Fino a poco fa sembrava fantascienza, ma i pagamenti con lo smartphone stano prendendo sempre più piede  sempre più.

La novità sarà introdotta gradualmente in tutti i punti vendita gestiti direttamente, e sarà resa possibile tramite un’app integrata alla piattaforma PayPal e alle principali carte di credito.

«L’accordo con PayPal rafforza la leadership di Autogrill nel settore del Food & Beverage anche sul fronte tecnologico: con questo nuovo strumento abbiamo infatti la capacità di rispondere tempestivamente alle esigenze e allo stile di viaggio del consumatore moderno – ha spiegato Alessandro Preda, CEO Europe di Autogrill -. Questo nuovo servizio si affianca a quelli ad elevato contenuto tecnologico già offerti dall’azienda come l’e-invoicing, il self ticketing e i sistemi di fidelity per i clienti, con i quali cogliere appieno la sfida della digitalizzazione dei servizi per confrontarsi con successo in un mercato in costante evoluzione».

Il percorso di digitalizzazione dei servizi intrapresa da Autogrill vuole offrire alla propria clientela soluzioni innovative che apportino comodità, risparmio di tempo e una minore impronta ecologica. Ma non solo: con questi mezzi il Gruppo intende fidelizzare la propria clientela tramite promozioni e servizi dedicati. Inoltre, per “coccolare” il viaggiatori digital,  Autogrill ha recentemente introdotto la connessione wi-fi gratuita nelle aree di servizio lungo la rete autostradale italiana.

«I nostri clienti potranno fare acquisti presso i punti di vendita grazie all’app dedicata di Autogrill direttamente da smartphone ed indipendentemente dal tipo di dispositivo. Un grande primo passo per le nostre ultime soluzioni PayPal-in-app e PayPal-in- store» ha dichiarato Angelo Meregalli, General Manager di PayPal Italia.

 

Una tecnologia usata anche nella Gdo

Autogrill ha scelto la piattaforma Paydiant di PayPal come white label technology provider per questa partnership. Acquisita da PayPal nel 2015, Paydiant si occupa della reinvenzione dei pagamenti mobili. Tra i retailer che già su avvalgono della tecnologia Paydiant c’è la catena di supermercati del nord Carolina (USA) Harris Teeter, che ha implementato pagamenti mobili, offerte e programmi fedeltà nella sua applicazioni. Come dire che la tecnologia c’è, un player importante la sta utilizzando, e potrebbe essere presto resa disponibile anche nella grande distribuzione. Tanto più in un Paese come l’Italia in cui lo smartphone è ormai utilizzato da  Nel progetto sarà coinvolta anche IBM, partner del Gruppo per l’innovazione e lo sviluppo di software, infrastrutture e protocolli.

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