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Tag: innovazione

Cibo del futuro: alghe, insetti e stampanti 3D. La Gallery

Sarà il Future Food Institute (FFI), il trust bolognese dedicato a food e innovazione, ad animare l’area food della quarta edizione della European Maker Faire (14, 15 e 16 ottobre alla Fiera di Roma).

Per la realizzazione dei cibi del futuro la comunità bolognese si servirà dell’OffiCucina, il luogo ibrido tra una cucina e un’officina realizzata nel suo primo prototipo per il Food Innovation Program, e del Food Tech Jungle, il ristorante che grazie a alimenti a base di super foods e cibo degli astronauti darà un’anteprima dell’alimentazione del futuro.

Di seguito una selezione dei progetti che verranno presentati del corso dell’evento.[Not a valid template]

 

Acqua Minerale San Benedetto e il suo innovativo impianto di trigenerazione

Acqua Minerale San Benedetto ha inaugurato presso il suo stabilimento di Scorzè un innovativo impianto di trigenerazione realizzato da E.ON, che consentirà all’azienda di acque minerali di tagliare significativamente i consumi e i costi energetici e di ridurre le emissioni di CO2 del sito produttivo.
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Grazie alla produzione combinata di energia elettrica, riscaldamento e raffreddamento (CHCP – Combined Heat, Cooling and Power), il nuovo impianto, dalla potenza di 13,2 MW, permetterà ad Acqua Minerale San Benedetto di ottimizzare i consumi, con un risparmio sui costi energetici pari al 15% l’anno, e di diminuire le emissioni di CO2 di circa 17.300 tonnellate ogni anno. L’impianto è stato progettato e realizzato da E.ON Connecting Energies, unit internazionale del Gruppo E.ON che offre soluzioni energetiche integrate a operatori commerciali e industriali e alla pubblica amministrazione.
L’inaugurazione di oggi è il risultato della stretta collaborazione tra le due aziende, avviata nel 2014, che ha consentito a E.ON di analizzare i consumi energetici dello stabilimento di Scorzé e quindi di progettare, realizzare e da oggi gestire l’impianto di trigenerazione. La soluzione è stata studiata ad hoc per rispondere alle esigenze di maggiore efficienza nella gestione energetica e riduzione dell’impatto ambientale di Acqua Minerale San Benedetto. La partnership si è consolidata con un accordo di lungo termine in base al quale il nuovo impianto fornirà ogni anno allo stabilimento 100 GWh di energia elettrica, circa 70 GWh di energia termica, insieme a vapore e acqua refrigerata.

Birra senza barriere: Birra 32 sceglie il braille

Birra senza barriere, anche per i non vedenti. Il birrificio 32 via dei Birrai, infatti, ha scelto di rinnovare la sua bottiglia, stampando – direttamente sul vetro e in alfabeto Braille – la scritta “Birra 32”.

32 via dei Birrai ha scelto le bottiglie Verallia (disponibili dal 7 novembre), come garanzia di una produzione rapida, capace e flessibile che tenga al centro le esigenze del cliente, ma che, allo stesso tempo, ha sviluppato negli anni una vera e propria passione per la CSR, la dimensione umana del business e la sostenibilità. Inoltre, Verallia ha un valore aggiunto: è uno dei player principali del riciclo del vetro post-utilizzo in Italia, grazie ai suoi due impianti Ecoglass che riciclano circa 650.000 tonnellate di rottame di vetro ogni anno. Oggi, infatti, è in grado di produrre la bottiglia di Birra 32 raggiungendo fino al 90% di vetro riciclato, senza intaccarne la bellezza del design: cosa che ne fa una bottiglia etica, solidale, ma anche bella.

“Questa iniziativa nasce dalla mia esperienza personale con un mio carissimo amico non vedente”, afferma Loreno Michielin, co-fondatore e responsabile commerciale di “Birra 32”. “Mi ha sempre colpito il fatto che ogni gesto per me scontato, come scegliere una bottiglia, per lui possa rappresentare una sfida pressoché insormontabile. Questo è il mio piccolo contributo per aiutarlo”.

“A noi le sfide piacciono, soprattutto quando si possono concretizzare in una buona azione verso qualcuno in difficoltà”, afferma Alessia Cappellin, Responsabile Marketing di Verallia. “Quando Loreno ci ha raccontato con passione il suo progetto, l’abbiamo sentito subito anche nostro e ci siamo attivati al nostro interno per cercare di inserire la scritta nel punto migliore dal punto di vista produttivo e di ergonomia per il consumatore finale. Il risultato credo sia un successo, per tutti.”

 

 

OraSì: la nuova linea vegetale e 100% italiana dedicata alla Gdo

Si chiama OraSì ed il nuovo brand che Unigrà, leader agroindustriale in Italia, ha deciso di lanciare in grande distribuzione. Parliamo di una nuova linea di prodotti vegetali di alta qualità 100% italiani (tratto distintivo del marchio), composta da bevande di soia e riso e da una margarina di soia.

Il brand si inserisce in un mercato decisamente performante, che supera i 97 milioni di litri/kg a volume (+18,4% vs lo stesso periodo dello scorso anno) e i 342 milioni di euro a valore (+23,1%) . Un comparto dominato dal segmento delle bevande (79,2 milioni di litri a volume e 174 milioni di euro a valore), e in particolare di quelle a base di soia e riso, seguito dagli yogurt (8,5 milioni di kg a volume e 49,2 milioni di euro a valore), entrambi protagonisti di una crescita a doppia cifra rispetto allo scorso anno. Senza dimenticare il segmento della gastronomia, che vale 6,2 milioni di kg a volume e 86 milioni di euro a valore, con eccezionali tassi di sviluppo: rispettivamente +41,1% e 41,2% (fonte Iri).

Tutti i prodotti sono realizzati presso lo stabilimento Unigrà di Conselice (RA), sono No OGM, privi di glutine, lattosio, proteine del latte e utilizzano soli aromi naturali.
“Il lancio del nuovo brand  – afferma Gian Maria Martini, Amministratore Delegato Unigrà – si inserisce nel piano di sviluppo commerciale del Gruppo, che lo scorso anno ha fatturato oltre 500 milioni di euro, a supporto del processo di ingresso in questo canale altamente strategico. L’obiettivo è quello di incrementare il business a presidio del segmento salutistico, sempre più caratterizzato dalla ricerca di elevati standard di qualità e genuinità dei prodotti alimentari che il Made in Italy può assicurare”.

La comunicazione
OraSì è inoltre protagonista di una campagna TV su tutte le emittenti generaliste e sui principali canali tematici digitali. On air da fine settembre al 3 dicembre, per un investimento di 2 milioni di euro, la pianificazione curata da Expansion Group prevede due diversi spot: la bevanda di soia in tre diversi secondaggi da 30”, 15” e 7” e la margarina di soia in due, da 15” e 7”, per un totale di oltre 1800 passaggi, 270 milioni di contatti e 1100 grp’s sul target responsabili d’acquisto, con il 60% di Prime Time.

Sempre per valorizzare la filosofia della filiera corta alla base del progetto, Unigrà è attiva anche nella sponsorizzazione sportiva. Per il secondo anno consecutivo, il marchio OraSì sostiene infatti il Basket Ravenna, realtà sportiva di eccellenza del territorio ravennate (area in cui opera Unigrà) impegnata nel campionato maschile nazionale di A2: un’occasione di grande visibilità in grado di coniugare i valori di sport e sana alimentazione.

Olio spalmabile Reolì, l’alternativa a burro, margarina e olio di palma

Olio spalmabile? Si può. Arriva in Italia l’olio spalmabile Reolì, realizzato da Reolì Srl, spin-off accademico R&DCal. Risultato dell’industrializzazione di un brevetto del Laboratorio di Reologia e Ingegneria Alimentare dell’Università della Calabria, Reolì vuole essere la risposta salutistica al crescente consumo di grassi (burro e margarina sono stimati su base annuale pari a circa 4,1 e 4,3 Kg e in Europa l’importazione complessiva di olio di palma registrata nel 2015 è di circa 6,6 milioni di tonnellate).

Lucia Seta

“Con il progetto PON-Ricerca e Competitività 2007-2013 ‘Spread Bio-Oil’ ci siamo posti l’obiettivo di trovare un sostitutivo ai condimenti derivati da proteine animali, ricchi di colesterolo e lattosio, come il burro, e a quelli contenenti olio di palma o grassi idrogenati come le margarine.” – spiega il management di Reolì – “Il risultato ottenuto è un alimento cremoso a base vegetale simile per proprietà meccaniche, aspetto e versatilità al burro di latte vaccino e alle margarine vegetali idrogenate e pertanto può essere utilizzato in sostituzione a questi condimenti. Ricco di antiossidanti, l’olio spalmabile è adatto anche alle diete vegetariane e vegane. Uno dei plus per il consumatore finale sono le sue doti salutistiche”.

Le linee di prodotto Reolì

Tutte caratterizzate da un tenore di grassi pari al 79%, gli spalmabili Reolì sono costituiti da olio extra-vergine d’oliva o olio di semi di girasole per il 60% e da burro di cacao. Come in tutti i “burri” l’acqua è rappresentata in misura del 19%. Completano la formulazione mono e di-gliceridi degli acidi grassi e Vitamina E.reoli

Reolì sarà distribuito nei canali GD, GDO e Ho.Re.Ca. in due linee di prodotto:

  • Reolì Extra-Vergine, che contiene il 60% di olio d’oliva, è proposto come sostitutivo del burro;
  • Reolì Girasole, a base di olio di semi di girasole (60%), può essere impiegato in cucina al posto di melange, grassi da spalmare e margarina, notoriamente ricca del tanto dibattuto olio di palma.

Nei canali GD e GDO le due linee saranno commercializzate come semilavorato refrigerato in comode vaschette monouso in polipropilene da 200 grammi.

Per il canale Ho.Re.Ca, Reolì nelle versioni Extra-Vergine e Girasole è proposto in confezioni monouso di tipo Bag in Box da 20 Kg.

Per quanto riguarda la food industry, Reolì ha sviluppato un prodotto anidro che si posiziona come alternativa più sana rispetto all’olio di palma, all’olio di colza e di cocco.

Tra beacon e prossimità Végé immagina lo store del futuro

Giorgio Santambrogio Ad di Végé parla delle novità del gruppo, tra acquisizioni e una buona risposta del mercato (vedi Con tech e acquisizioni cresce Végé, e punta sull’home care con In.prof) e immagina come sarà il supermercato del futuro (ma che è partito già oggi) di un gruppo diversificato ma il cui cuore pulsante è formato da negozi piccoli, tecnologici e con un servizio attento al “proprio” cliente.

Il progetto beacon, partito nel 2015, è oggi presente in 250 punti vendita, che diventeranno 300 ad ottobre e 1000 nel corso del 2017.

Kiki Lab presenta Ki Best 2016: Retail tour virtuale

Ki Best 2016: Retail tour virtuale sta per debuttare in un duplice appuntamento: a Rimini il 25 ottobre 2016, dalle ore 11.00  alle 16.30 e a Milano il 23 novembre 2016, dalle ore 16.00 alle 20.30.

I temi clou? Tendenze emergenti e casi innovativi e di successo di aree Retail, viste e raccontate dal team Kiki Lab nell’ultimo anno.

Tante le città visitate: New York, Dubai, Barcellona, Cannes, Monaco, Londra, Amsterdam, Bilbao e variegati i Settori e i Retailer: alimentare, non alimentare, servizi, ristorazione rapida, centri commerciali, cross-canalità; catene e indipendenti; mass-market, discount, lusso.

Programma

 Fabrizio Valente

  •   Retail tour virtuale
  •   Highlights del World Retail Congress 2016 – Dubai

Testimonianze a Rimini

  • Giuseppe Silvestrini, Pres. Unieuro
  •   Maria Vannuzzi, Dir. Retail Apoteca Natura – Aboca
  •   Massimo Barbieri, Dir. Op., F.ing e Form. Burger King Italy
  •   Antonio Milani, Amm. Del. La Piadineria
  •   Andrea Prosperi, Corp. Com. & People Care Gruppo Teddy – Terranova

Testimonianze a Milano

  •   Mario Resca, Pres. Confimprese
  •   Francesco Ioppi, Dir. Imm. Finiper e Dir. C.C. Il Centro Arese
  •   Antonio De Matteis, Amm. Del. Kiton
  •   Andrea Prange, Amm. Del. L’Erbolario
  •   Amazon (in attesa di conferma)

Quota di iscrizione: 400€ + IVA

Per info e iscrizioni: 030 22 16 81 – kiki@kikilab.it

 

Partner: Epson,  Wash Dog,Toshiba – Event Partner: Rimini Fiera – Palacongressi di Rimini  –  Main Media Partner: InStore – Media Partner: BeesnessDisplay MagazineDistribuzione Moderna, ilQIPromotion Magazine, Retail Now – Association Partner: Assofranchising, BeTheBoss,CNCC, ConfimpreseGS1 Italy – Award Partner: Superbrands  – Academy Partner: Fondazione Istud.

Verso Natura Bio: Conad lancia la nuova linea Bio, Veg, Equo, Eco

Consumo responsabile? Sì, grazie.

Sono sempre più numerosi i consumatori convinti dell’importanza di scelte alimentari rispettose dell’ambiente e del proprio benessere. Per dare una risposta univoca, chiara e immediata, Conad  lancia il marchio  “ombrello” Verso Natura Bio, Veg, Equo, Eco, rafforzando questo progetto con una campagna stampa sia sui principali media nazionali, che su web e social.

Quattro aree di bisogno, contrassegnate da un codice cromatico specifico (due diverse tonalità di verde per bio e eco; due distinte nuances di rosso per equo e veg). Saranno in totale circa 200 le referenze disponibili nei negozi Conad, dal prossimo anno: oltre al rilancio delle 60 referenze da agricoltura biologica già in assortimento, Conad ha infatti pianificato il lancio di un’ampia gamma di nuovi prodotti: 94 nella linea Bio – dall’ortofrutta ai legumi secchi, dalle carni avicole e bovine ai surgelati, dai biscotti al latte e agli infusi –, 27 in quella Veg – dai gelati ai sostitutivi di latte e yogurt a base soia, dai piatti pronti freschi vegetali ai sostitutivi di carne surgelata e alle zuppe fresche –, 9 in quella Eco – carta, detergenti casa e detergenti bucato – e 6 in quella Equo – cacao, caffè, cioccolato e te.
«Ai tradizionali brand Conad si affianca ora Verso Natura, un marchio che è testimone di una nuova cultura di Conad, ancora più sensibile, più attenta ai nuovi trend di consumo, più consapevole della necessità di soddisfare meglio i bisogni di quanti fanno la spesa», sottolinea il direttore commerciale di Conad Francesco Avanzini. «È sicuramente un marchio ben articolato per rispondere a stili di vita emergenti legati a scelte consapevoli, alla crescente attenzione al benessere e alla salute, alla qualità di ciò che si porta in tavola, al rispetto dell’ambiente e al rispetto dei diritti dei lavoratori. In linea con i valori della nostra impresa e nella consapevolezza che l’evoluzione dei consumi è un’opportunità per far crescere e sviluppare la nostra marca».

Il lancio di Verso Natura è sostenuto con una campagna stampa sui principali media nazionali e con un’innovativa campagna di comunicazione web e social.

Simply lancia un nuovo servizio: lo shopper assistant per non vedenti

In Italia sono 129.220 le persone prive e di vista o ipovedenti, circa lo 0,22% della popolazione totale (dati Ministero della Salute 2014). In Toscana il totale è di 7.798. Ed è proprio in questa regione che è stato da poco siglato un accordo innovativo, finalizzato ad aiutare nel quotidiano chi abbia serie difficoltà visive.

Sulla falsa riga del personal shopper, infatti, i supermercati Simply di Ravacciano e San Prospero (soci Cooperativa Etruria, master franchisee del gruppo Sma Auchan per i negozi a insegna Simply dell’Italia centrale) hanno siglato un accordo con l’Unione italiana ciechi di Siena, per mettere a disposizione dei clienti meno fortunati un servizio di accompagnamento.

Perchè per i non vedenti non è facile destreggiarsi tra gli scaffali nè-  tanto meno – avere contezza della disposizione dei prodotti, del prezzo o della data di scadenza.

Grazie alla collaborazione degli assistenti, l’esperienza dello shopping sarà più facile e un po’ più economica dal momento che le persone con disabilità visive potranno usufruire di un piccolo sconto sul totale dello scontrino.
“La nuova collaborazione con l’Unione italiana ciechi di Siena – commenta Carlo Guiggiani di Simply – è nata per dare un piccolo contributo e migliorare la qualità della vita delle persone non vedenti. Grazie al servizio anche chi si trova in difficoltà in un ambiente non familiare come un supermercato, può ricevere aiuto, orientarsi meglio e acquistare maggiore autonomia rispetto a un gesto quotidiano, come fare la spesa. Per noi di Simply è un piccolo passo verso un modo diverso di promuovere forme di integrazione tra le attività produttive e i bisogni sociali, che non passano attraverso macro sistemi difficilmente controllabili, ma si prefiggono di andare direttamente a colmare alcune carenze nella vita di tutti i giorni”.
“Sono lieto di aver potuto comunicare ai nostri soci questo nuovo servizio perchè risponde a un bisogno che in tanti ci avevano comunicato – spiega Massimo Vita, presidente Unione Italiana Ciechi di Siena – Sottolineo la grande disponibilità di Carlo Guiggiani perchè ha colto con intelligenza il nostro appello e auspico che questa collaborazione si possa estendere a tutti i negozi del marchio e non solo nella nostra provincia”.

Walmart brevetta il carrello-robot, il futuro dello shopping è qui?

Walmart ha brevettato un carrello robot, che si guida da sé, riconosce la lista della spesa e calcola il giusto percorso tra gli scaffali, accompagna nello shopping anche i clienti anziani o disabili (anzi, fa la spesa al posto loro) e, in teoria, dopo che la spesa è stata caricata in auto si parcheggia da sé. Guidato da sensori e telecamere e, presumibilmente, dall’immancabile App su smartphone.

Duplice, apparentemente, lo scopo: liberare i clienti dall’incombenza della spesa e migliorare la shopping experience (o saltarla a piè pari, magari socializzando in caffetteria mentre il carrello fa tutto da sé) ma anche, utilizzati dai dipendenti, permettere loro di svolgere altri compiti, mentre i carrelli potrebbero rifornire gli scaffali o cercare articoli in magazzino.

“La potenzialità più interessante di questa tecnologia è al capacità data dai vari sensori del carrello di monitorare l’inventario dei prodotti la conformità con il planogramma, e in generale la pulizia e lo stato in cui si trova il punto vendita. La capacità di monitorare e mantenere una brand experience coerente ed omogenea in tutti i punti vendita è estremamente importante, ed è impagabile la capacità di avere un metodo unico per controllare l’inventario, le rotture di stock e la gestione degli scaffali” ha detto Adrian Weidmann, titolare di StoreStream Metrics a Retail Wire commentando la notizia.

Se l’innovazione avrà successo e se sia destinata a sfondare nella grande distribuzione in futuro dipenderà in grande misura dai costi. Ma che l’innovazione passi anche per un mezzo antico come il carrello, che fino ad oggi è rimasto pressoché immutato (al di là dell’uso di materiali quali plastiche riciclabili o riciclate) sembra possibile. In fondo, è il trait d’union finora ineludibile tra il cliente, la spesa e il punto vendita.

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