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Retail Food Service, al convegno di Popai focus sulle nuove tendenze della ristorazione

Retail Food Service:  torna il convegno Popai dedicato a un settore in ascesa grazie allo sviluppo ormai parallelo della ristorazione moderna e dei specialty food stores.

Pagamenti via App, Jiffy sperimenta nel punto vendita

Dopo i pagamenti person-to-person (p2p) Jiffy, il servizio sviluppato da SIA per inviare e ricevere denaro in tempo reale dallo smartphone, arriva anche nei negozi. Parte infatti nelle città di Milano e Bergamo la fase pilota del progetto di Jiffy person-to-business (p2b), che consente ai clienti di pagare via app nei negozi convenzionati con UBI Banca.

Grazie alla collaborazione tecnologica tra SIA, la società di progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture e servizi tecnologici per i pagamenti, e Ingenico, società di progettazione e sviluppo di terminali e soluzioni di pagamento elettronico, con Jiffy a breve sarà possibile effettuare pagamenti “cash in a flash” da smartphone anche direttamente sul terminale POS del negoziante abilitato. In questo modo, oltre ai pagamenti tradizionalmente effettuati con carte di credito e debito, l’esercente può ricevere accrediti in tempo reale direttamente sul proprio conto corrente.

Pagare con un clic ed evitare le code alla cassa

Con questa nuova modalità i clienti possono pagare con un clic ed evitare le code alla cassa. Tramite la geolocalizzazione, possono identificare via app il negozio, sia dall’insegna sia direttamente presso l’esercizio tramite la lettura del QR Code, quindi inserire l’importo di spesa e con un clic avviare l’operazione di invio denaro.

Dal canto suo, il negoziante visualizza in tempo reale la presenza del pagamento, verifica l’importo e conferma la transazione. Il tutto con disponibilità immediata del denaro sul conto corrente. Una notifica dell’esito dell’operazione viene inviata in modo automatico sia al cliente sia al negoziante, e comunica la conferma dell’avvenuto pagamento alla banca acquirer.

Jiffy è disponibile per smartphone con sistema operativo Android, iOS, Windows Phone. Oltre a UBI Banca, altri istituti di credito italiani hanno manifestato interesse ad attivare il servizio Jiffy entro il prossimo autunno.

Google e Amazon in testa alla classifica dei brand più influenti. E Nutella supera Apple

Google e Amazon stravincono, ponendosi alla guida della classifica dei brand più influenti: questo il dato più eclatante della ricerca “The Most Influential Brands”, condotta da IPSOS tramite interviste online su un campione rappresentativo di 2.000 adulti.

Tecnologia, social e connettività sono quindi oggi ritenuti i principali portatori di interesse.

Altrettanto bene, però se la cava anche il food, legato alla tavola e alla convivialità e capace di aggregare numerose preferenze, come dimostra l’ottimo piazzamento di Nutella (5° posto nella Top Ten) e di Parmigiano Reggiano (9° posto).

Nell’ambito della ricerca, sono state individuate cinque dimensioni chiave che contribuiscono all’Influenza: Trust (fiducia, affidabilità), Engagement (coinvolgimento), Corporate citizenship (impegno e ruolo sociale), Leading edge (innovazione, capacità di far tendenza), Presence (presenza).

I driver dell'influenza

Naturalmente, a seconda del settore merceologico, cambiano gli equilibri: la responsabilità sociale, per esempio, pesa per il 20% nell’Energia mentre è solo all’1% nelle Telco e al 7% nei Media. Il livello di coinvolgimento è massimo (51%) per le Telco e ancora al 39% per i Media, ma più basso negli altri settori. Mentre essere un fenomeno d’avanguardia è al 38% nel Digital & Social ma solo al 21% nelle Telco, dove il secondo fattore determinante è la Presenza.

 

Visual TOP 10_verFOCUS SULLA TOP TEN

1.Google: ha tra i propri punti di forza l’essere all’avanguardia e l’affidabilità, viene infatti ritenuto innovativo, iconico e solido.

  1. Amazon: il suo successo dipende soprattutto dall’immagine di fenomeno d’avanguardia e

dall’affidabilità.

  1. Facebook: i punti di forza del celebre social network sono la percezione di fenomeno

d’avanguardia e l’elevato livello di coinvolgimento.

  1. Samsung: sopra media in quanto fenomeno d’avanguardia, per la sua affidabilità e la presenza.
  2. Nutella: un love brand percepito come fenomeno d’avanguardia e affidabile, molto riconosciuto

per la sua presenza pervasiva.

  1. Microsoft: si distingue soprattutto in quanto fenomeno d’avanguardia, buona la capacità di

engagement e affidabilità sopra la media.

  1. eBay: sopra la media per quanto riguarda la percezione di fenomeno d’avanguardia in quanto

marketplace innovativo, che ha cambiato il modo di acquistare

  1. Apple: punto di forza assoluto la considerazione del brand come fenomeno d’avanguardia,

innovatore e punto di riferimento per l’intero mercato.

  1. Parmigiano Reggiano: affidabile e socialmente responsabile. Una marca consolidata, di uso quotidiano che si raccomanda volentieri.
  2. YouTube: chiave del successo è essere un fenomeno d’avanguardia che ha definito una tendenza

globale, anticipando i tempi.

Big Data: opportunità e criticità della nuova porta verso il futuro

Big data: senza dubbio una grande opportunità. Sul tema il giudizio è unanime come dimostrano anche i risultati di un’indagine internazionale svolta dall’ente di certificazione DNV GL – Business Assurance e dall’istituto di ricerca GFK Eurisko su circa 1200 professionisti che operano in aziende di settori diversi in Europa, nelle Americhe e in Asia.

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Emerge infatti che il 52% degli intervistati concorda sul fatto che i big data rappresentino un’opportunità in chiave di business, con punte di ben il 70% per quelle con oltre 1.000 addetti, mentre il 45% riconosce l’impatto diretto dei big data per il proprio modello economico. Il problema, però, è che solo il 23% dispone di una strategia chiara. Tuttavia ci si sta attrezzando: il 65% delle imprese, infatti, si sta preparando a un futuro dove i big data giocheranno un ruolo significativo, mentre il 76% manterrà o incrementerà gli investimenti dedicati. Inoltre, sono in molti a pianificare cambiamenti significativi per il proprio personale, favorendo lo sviluppo di competenze interne specifiche (47%) o di partnership ad hoc (20%).

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La maggior parte degli sforzi si concentra sulla creazione delle risorse e competenze necessarie per poter sfruttare i big data al massimo del potenziale. Il 28% ha migliorato la gestione delle informazioni e il 25% ha implementato nuove tecnologie e metodiche. Meno numerose le aziende che hanno intrapreso azioni che hanno influito sulla loro routine quotidiana: il 16% ha lavorato per cambiare la cultura o la struttura organizzativa, mentre il 15% ha mutato modello imprenditoriale.

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Quali i vantaggi, fino ad oggi?

Tutte le aziende che sfruttano i big data hanno ottenuto benefici concreti. Il 23% dichiara di aver accresciuto l’efficienza, il 16% ha migliorato i processi decisionali e l’11% ne ha beneficiato in termini di risparmi. Nel 16% dei casi, grazie ai big data, sono migliorati customer experience e coinvolgimento; nel 9%, le relazioni con gli altri stakeholder.

I principali fattori che impediscono alle aziende di progredire ulteriormente hanno a che vedere con la mancanza di una strategia d’insieme e di competenze tecniche (entrambe al 24%).

Balocco toglie l’olio di palma dai suoi biscotti

Balocco arriva in tavola con una ricetta tutta nuova: non più solo priva di conservanti, coloranti, grassi idrogenati e OGM, ma ora anche senza olio di palma, sostituito dall’olio di girasole,  ingrediente sempre più apprezzato dai consumatori, perché caratterizzato da una bassa percentuale di acidi grassi saturi, che consente di limitare il rischio di innalzamento del livello di colesterolo “cattivo” (LDL).

Grazie a questa nuova formulazione delle ricette, i grassi saturi presenti nei frollini Balocco si riducono quindi in maniera significativa.

Queste e tante altre interessanti informazioni si scoprono grazie alla nuova veste grafica dei Frollini Balocco: l’inconfondibile confezione gialla mette adesso bene in evidenza gli ingredienti e i plus della ricetta, le informazioni nutrizionali e i consigli utili per una vita sana ed equilibrata, e tante altre curiosità sull’impegno di Balocco per la qualità e l’ambiente.

Ancora oggi, alla terza generazione, Balocco fonda la sua relazione con i consumatori sullo stesso confronto trasparente e aperto che caratterizzava nella prima metà del Novecento il rapporto del fondatore con i clienti della sua bottega artigiana.

I frollini Balocco senza olio di palma saranno disponibili a scaffale da luglio 2016.

 

 

Il macellaio del futuro potrebbe essere vegetariano, e Sainsbury’s lo testa a Londra

Ha debuttato nel quartiere chic di Wandsworth il primo “macellaio vegetariano” all’interno di un supermercato: succede da Sainsbury’s, una delle quattro grandi catene della Gdo britannica.

Ma di cosa si tratta? Ispirati dall’abilità al taglio del macellaio tradizionale, il macellaio vegetariano usa diversi modi di trattare la materia prima, rigorosamente veggie, consigliando nuovi modi di cucinarla e presentando specie meno note, come la barbabietola e la pastinaca. I vegetali sono ridotti in nastri, spirali, onde, grattugiati o ridotti a julienne, o anche in succo. I clienti possono acquistare l’ortofrutta sfusa e farsela tagliare gratuitamente, secondo la tecnica più adatta alla ricetta che vogliono preparare.

“Cerchiamo sempre nuove idee per ispirare i nostri clienti, e recentemente abbiamo lanciato dei prodotti innovativi nella IV gamma, come i courgetti (zucchine sotto forma di spaghetti) e il riso di barbabietola che hanno avuto un grande successo” ha spiegato Georgina Lunn, product developer prodotti freschi di Sainsbury’s.

L’iniziativa, che è durata qualche giorno come test, incrocia una serie di tendenze alimentari che si stanno consolidando: dall’uso crescente di prodotti a base vegetale in cucina con la corrispondente minore utilizzo di carne (un trend vivo anche da noi, vedi Come cambia la spesa degli italiani: su legumi, quarta gamma e riso, giù carne e uova) alla lotta allo spreco che insegna a utilizzare ogni parte di un vegetale, dalle lavorazioni a vista al servizio a tutto tondo nel punto vendita.

“Da anni cerco di utilizzare i vegetali in modo creativo e originale ma so che la maggior parte delle persone preparano zucchine, carote e broccoli sempre allo steso modo. Mi piace mostrare alle persone quanto possano essere divertenti e buoni i vegetali e soprattutto come possono essere utilizzati in tutte le loro parti, anche quelle che di solito si scartano” ha detto Amber Locke, la “macellaia vegetariana” che ha offerto i suoi servigi.

Sempre più vegetali, sempre diversi

Il 62% dei consumatori inglesi negli ultimi cinque anni ha aumentata la quantità e la varietà di vegetali acquistati. Tra i “best sellers” dei primi acquisti ci sono la patata dolce (40%), il kale (36%), l’avocado (19%) e gli asparagi (19%).

Solo nell’ultimo anno sono aumentata le vendite da Sainsbury’s di avocado  del 147%, asparagi del 118%, broccoli del 40%, zucchine del 30% e barbabietole del 25%.

Due terzi delle famiglie britanniche oggi fanno almeno un pasto vegetariano a settimana anche se mangiano ancora carne, e tende a sostituire i carboidrati con frutta e verdura.

Pagamenti facili con la tecnologia Ncr che approda all’Iper la grande i di Arese

ingresso e barriera casse di Iper Arese

La tecnologia NCR, near field communication, rende l’esperienza del pagamento alle casse veloce e avanzata: Iper, La grande i ha adottato le soluzioni NCR Retail di ultima generazione presso il nuovo punto vendita iper la grande i di Arese. In 9.000 metri quadrati all’interno de “Il Centro”, dunque, non solo si offre una food experience unica in Italia, ma si sperimentano nuove soluzioni.

NCR ha automatizzati tutti i servizi transazionali e di cassa, dove il cliente può effettuare il checkout in modo semplice e veloce, sia in modalità assistita, sia in modalità self-service.

La cassa assistita ha caratteristiche di ergonomia, estetica ed efficienza operativa, design all’avanguardia, un terminale “all-in-one” con touch screen capacitivo da 15”.

I servizi di cassa in self-service consentono, in totale autonomia, al cliente di effettuare la scansione degli articoli e poi il pagamento; il pagamento di tutte le spese può essere effettuato con il terminale sul carrello.

In totale, la barriera dell’ipermercato si compone di 18 postazioni di pagamento in self-service e 28 casse assistite, per offrire la migliore combinazione di servizi di cassa, minimizzando le code.

«Grazie alle soluzioni tecnologiche NCR, all’avanguardia e semplici da utilizzare, riusciamo sempre ad offrire ai nostri clienti un’esperienza di acquisto moderna e adatta a tutte le tipologie di consumatori – dice Valerio Cortese, Direttore Sistemi Informativi di Iper, La grande i -. Iper Arese è un’evoluzione importante del modello distributivo, e per questo abbiamo bisogno di partner innovativi e di fiducia come NCR, in grado di capire le nostre necessità per ciascuno dei punti di contatto tecnologici con il consumatore”.

Le postazioni di casse self service sono abbinate agli scanner full imaging biottici sono in grado di leggere qualsiasi tipo di bar code in modo veloce e sicuro.

Si trova, inoltre, un imager “remoto”, montato sul supporto che regge il pinpad per i pagamenti elettronici: in futuro, consentirà ai consumatori di interagire con la cassa utilizzando il proprio smartphone, ad esempio per leggere la propria carta fedeltà ed i barcode dei coupon direttamente dal display del telefono o per operazioni di pagamento in mobilità.

Il consumatore al centro, grazie alla tecnologia: è questa la sfida del retail in futuro

Un consumatore che cerca un’esperienza sempre più personalizzata di acquisto, ma anche semplificata, veloce e coinvolgente, da intercettare grazie a dotazioni tecnologiche avanzata, ma anche un punto vendita attraente e la capacità di vendere in tutti i mercati e di costituire partnership strategiche: è questa la chiave per interpretare il ruolo del retailer del futuro. Lo rileva un’indagine condotta a livello globale da Economist Intelligence Unit (EIU) per Demandware fra 300 alti dirigenti di aziende retail. I risultati rivelano quelli che, secondo questi leader, sono le quattro dinamiche principali per il settore: la globalizzazione crescente, i rischi sempre più gravi per la sicurezza, il cambiamento del gusto dei consumatori, e l’aumento dei mercati online competitivi a livello mondiale.

Nonostante queste sfide, un segmento di retailer dalle alte performance di vendita sta perseguendo con successo le proprie strategie aziendali, con un approccio capace di offrire un modello di crescita e trasformazione.

“L’innovativa analisi dell’EIU arriva nel momento in cui il settore del retail sta affrontando un periodo di  cambiamenti senza precedenti che richiedono ai retailer di riconsiderare i loro approcci strategici e operativi volti a favorire  la crescita”, afferma Rob Garf, Vice President  of Industry Strategy and Insights  di Demandware. “I cambiamenti radicali nelle dinamiche della vendita al dettaglio influenzeranno la capacità dei retailer di sfruttare la tecnologia, modificare la struttura organizzativa e, infine, raggiungere i propri obiettivi strategici.”

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È ancora prodotto, servizio, prezzo: ma ovunque, in tempo reale, su mobile

In questo scenario di cambiamenti senza precedenti, la ricerca svolta dall’EIU indica che i top manager del mondo retail stanno “tornando alle origini” per differenziarsi dalla media. Tra le caratteristiche che i manager considerano più importanti per differenziarsi oggi, il 60% ha indicato un “prodotto d’eccellenza”, mentre il 53% ha menzionato il “servizio senza soluzione di continuità”, offrire un servizio clienti di alta qualità e un’esperienza unificata attraverso i canali. I manager si sono accorti che differenziarsi oggi è più complesso a causa del crescente numero di canali. I dati suggeriscono che gli intervistati si avvicinano a questi fattori tradizionali ponendo il cliente al centro di tutte le attività.

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Opportunità o minaccia? Il futuro è qui               

La ricerca ha identificato in particolare un segmento di retailer dalle alte prestazioni che tende a vedere i cambiamenti in atto come opportunità rispetto ai concorrenti che ottengono risultati inferiori. Ad esempio, il 69% dei retailer di successo vede la globalizzazione come un’opportunità, mentre solo il 43% di chi ottiene risultati inferiori fa lo stesso. Analogamente, il 52% dei retailer di successo considera l’espansione del mercato globale un’opportunità – il nuovo “amico-nemico” – mentre solo il 35% delle imprese con risultati inferiori la considera nello stesso modo.


3496ef32-122f-438f-b623-5d7347eec9a1__OIn particolare, questo segmento vanta tre principali iniziative di crescita: espansione geografica, partnership strategiche, nuovi store e format. Inoltre, stanno introducendo la tecnologia in ogni area in cui operano – indicando l’intenzione di aumentare gli investimenti tecnologici (82%), cifra che supera di gran lunga l’investimento tecnologico previsto da performer inferiori (56%).
“Questi dati ci dicono che la democratizzazione del settore retail, con accesso e controllo apparentemente illimitati da parte dei consumatori, ha avviato l’ondata successiva di crescita per le imprese che sanno adattarsi e cambiare – continua Garf -. I retailer non possono più contare su un maggiore numero di negozi, e mercati più grandi per crescere; devono abbracciare la realtà: occorre raggiungere i clienti ovunque, in qualsiasi momento e in qualsiasi modo essi richiedano.”
Il report Finding Retail Growth: A View from the Corner Office  è disponibile a questo link.

Lavazza lancia Prontissimo! nelle due varianti Classico e Intenso

Lavazza fa il suo ingresso ufficiale nel mercato del caffè solubile e reinventa con italianità un gusto internazionale.

Arriva, infatti, in Italia Prontissimo!: il primo caffè solubile Premium di Lavazza, che unisce la praticità di preparazione all’alta qualità di una miscela 100% Arabica, arricchita con il 10% di caffè tostato e macinato molto finemente, un’unione sorprendente che dà vita ad un caffè ricco e corposo.

Prontissimo! è  in vendita in Italia declinato in due speciali varianti: Classico, una miscela morbida e ben bilanciata, con delicate note di caramello; Intenso, miscela forte e corposa, con note decise di caffè tostato.

“Nella società di oggi, dominata dalla mancanza di tempo, un caffè come Prontissimo! apre prospettive di enorme interesse a livello globale, in tutti i mercati. Ci permette di offrire una risposta a un pubblico esigente, che vive velocemente nelle nostre città, apprezza la praticità del solubile, ma reclama il gusto di un caffè di qualità superiore. Lavazza entra quindi per la prima volta in un mercato nuovo, e lo fa con un prodotto di eccellente qualità e altamente innovativo, che sarà lanciato nei prossimi mesi in diversi Paesi in tutto il mondo”, dichiara Mauro Mantovani, Chief Commercial Officer del Gruppo Lavazza.

“Da settembre faremo assaggiare Prontissimo! nelle maggiori piazze e strade italiane: vogliamo così far provare il prodotto sia a possibili nuovi consumatori che ai connazionali che già lo consumano – più di 1 famiglia su 10 – e ne apprezzano la velocità e la facilità di preparazione. Siamo fiduciosi che Prontissimo!, grazie al suo gusto moderno, conquisterà gli italiani e permetterà loro di apprezzare un caffè di qualità superiore, garantita Lavazza. Si tratta di un prodotto nuovo per l’azienda, che consentirà ai cosiddetti ‘urban professional’ di vivere velocemente, senza dover rinunciare al meglio”, commenta Chiara Ferrua Magliani, Head of Marketing Italia di Lavazza.

Una delle tante iniziative pianificate dall’azienda a supporto del lancio di Prontissimo! sul mercato per far provare e testare il prodotto ai consumatori, prevede un road-show itinerante nelle maggiori piazze, stazioni, vie dello shopping e università d’Italia.

Inoltre, grazie alla prestigiosa partnership triennale con Alitalia, Prontissimo! prende il volo ed è a disposizione dei viaggiatori di tutte le classi di viaggio delle 147 rotte internazionali della Compagnia aerea, portando la qualità e l’autenticità Italiana di Lavazza intorno al mondo.

PetStore Conad, un format in espansione, supportato dalle soluzioni tecniche di Cefla

PetStore Conad: un format che ha da poco debutato, ma che ha già al suo attivo quattro aperture, l’ultima delle quali ad Arma di Taggia (a “La Riviera Shopville”), mentre altre sono in programma nei prossimi mesi. L’obiettivo per il 2016 sarebbe di 15 aperture, per arrivare poi a un centinaio entro il 2019. I PetStore di Conad (format di superfici comprese tra i 250 e i 500 mq e concepiti per ospitare fino a 5.000 referenze) hanno una loro collocazione autonoma, ad esempio nelle gallerie dei centri commerciali, proprio per sottolinearne la specializzazione.

Layout e esposizione
A fornire a Conad le strutture espositive per i suoi PetStore, curandone il layout-tipo, l’organizzazione del negozio e la comunicazione al cliente è stata, fin dallo scorso anno è Cefla Shopfitting che ha utilizzato il proprio prodotto in una logica di massima ottimizzazione per l’esposizione della merce.PetStore1

Cefla è infatti ricorsa a schienali in filo e schienale unico EvoUp, in lamiera, bancarelle in filo e ripiani System10: le scaffalature ultra sottili progettate per soddisfare tutte le esigenze del visual merchandising che, a fronte di uno spessore ridottissimo, garantiscono portate analoghe a quelle degli scaffali tradizionali, necessarie per sostenere il peso delle confezioni di cibo, secco o umido, per gli animali domestici.
Spiccano, nei nuovi PetStore Conad, le innovative casse Futura Proxi Compact, i cui ingombri consentono, nelle metrature più contenute, di disporre di più punti per il pagamento, che avviene in modalità frontale, tra cliente e operatore di cassa.

petStore Andrea Ventura  2“Anche nei PetStore Conad – commenta Andrea Ventura, managing director di Cefla Shopfitting –  abbiamo espresso la nostra competenza nello studio di format personalizzati e per un completo allestimento merceologico. La lunga esperienza e la competenza dei nostri progettisti e le caratteristiche dimensionali ed ergonomiche del nostro prodotto, studiate per l’ottimizzazione degli spazi nelle grandi aree di vendita diventano punti di forza anche quando, nelle superfici ridotte, c’è la necessità di sopperire al minore spazio massimizzando l’esposizione della merce”.

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