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Wine Developers: nascono le nuove chiusure per il vino prodotte da Guala Closures Group

Wine Developers: ecco le chiusure tecnologicamente più sicure, più performanti e più sostenibili proposte da Guala Closures Group – multinazionale italiana leader mondiale nella fabbricazione di chiusure in alluminio per vino.

Il segreto sta nelle guarnizioni realizzate da MGJ, il più grande produttore di liners (guarnizioni) per il vino a livello globale.

Guala Closures Group, che propone già la più vasta varietà al mondo di chiusure a vite per il vino, grazie alla partnership con MGJ, ha compiuto un’ulteriore innovazione. Il Gruppo è infatti ora in grado di rispondere alle differenti esigenze di permeabilità all’ossigeno, garantendo così la perfetta evoluzione di ciascuna tipologia di vino dopo l’imbottigliamento.

La qualità della produzione della nuova gamma di liners (guarnizioni) è garantita dalle materie prime, completamente tracciabili e approvate dall’Unione Europea e dalla Food and Drug Administration americana e dalla scelta di materiali già conosciuti e utilizzati dalla filiera vitivinicola per conservare il vino.

Inoltre, la nuova gamma di chiusure assicura un tasso di trasmissione dell’ossigeno regolare e costante nel tempo e non impone alcun cambiamento dei parametri sulle linee di imbottigliamento. Per la prima volta, su ciascuna guarnizione è presente un marchio identificativo – ONYX, IVORY e CORAL by Oenoseal® – a ulteriore garanzia contro la contraffazione per la tutela dei produttori e dei consumatori.

Al mercato del vino globale si propone, attraverso Wine Developers, anche un approccio eco responsabile grazie alla sostituzione dello stagno con l’alluminio, materiale ad elevata disponibilità, così da semplificare il processo della supply chain, che può essere riciclato all’infinito e il cui riutilizzo consente di risparmiare fino al 95% di energia rispetto a quella utilizzata per la sua produzione primaria (fonte EAFA*).

*European Aluminium Foil Association

 

Retail Tour Kiki Lab, un webinar alla scoperta dei trend e delle innovazioni

Dopo il successo dei Ki-Best di Brescia e Milano, Kiki Lab ripropone i contenuti del retail tour virtuale in 15 città del mondo, in un Webinar l’11 dicembre alle 17.30.

Costo di partecipazione : 200€. È previsto uno sconto: 50% per i lettori di inStore

Per informazioni e iscrizioni: contattare Kiki Lab: 030 22.16.81 – kiki@kikilab.it – www.kikilab.it

Fabrizio Valente guiderà i partecipanti attraverso le tendenze del settore, presentando con dati e immagini le aree Retail visitate dal team Kiki Lab nell’ultimo anno: catene e indipendenti; mass-market, discount, lusso; alimentare e non alimentare; servizi e ristorazione rapida; salute e tempo libero.

Il webinar presenta con dati e immagini le aree retail visitate dal team Kiki Lab nell’ultimo anno: catene e indipendenti; mass-market, discount, lusso; alimentare e non alimentare; servizi e ristorazione rapida; salute e tempo libero, rappresentativi di 9 tendenze principali.

Servizio 360°. «Ogni donna tedesca lo sa, e lo impara da bambina. Ogni negozio DM è uno spazio accogliente sia per provare i primi trucchi da ragazzina, sia per cambiare i pannolini ai figli», spiega Désirée Carraro. «Con tanti dettagli di servizio: pulsanti per far aprire una cassa se le code si allungano e lenti di ingrandimento sui carrelli per facilitare la lettura delle etichette».
Personalizzazione. Nivea è uno dei brand più popolari nel mondo intero. Nei suoi flagship oggi offre con successo non solo i prodotti, ma anche  servizi e personalizzazioni.
Efficienza per i clienti. «Nel negozio di Luxottica Sunglasses Hut di Times Square a New York ad accogliere i clienti c’è un dj con musica a palla. E, fuori, un distributore automatico di occhiali, in funzione anche col negozio aperto» spiega Valente.
Multisensor. Nel nuovo format aperto nel Centro Commerciale urban chic di ‘So Ouest’, Leclerc valorizza l’assortimento con un’ampia scala di prezzi. Come quelli della cantina da 1,90 fino a oltre 7.000 euro per le bottiglie pregiate, con un sommelier a disposizione per le degustazioni e gli eventi. Paris.
Scelta2. In una società che invecchia è possibile lanciare con successo concept che superano i format tradizionali. Acuitis a Parigi integra prodotti e servizi per migliorare la vista con quelli per migliorare l’udito.
Coinvolgimento attivo. «Che cosa ci fa una donna con il velo in aeroporto con un trolley in una mano  e l’altra mano impegnata a fare gesti strani nel vuoto? Semplice, è nel corner retail di Angry Bird a Doha, il famoso videogioco dei simpatici ‘uccellini arrabbiati’, che sta giocando con un sistema di interazione a distanza» – spiega Valente. Doha.
Tech e digital. Un concept a New York di occhiali 100% a marca privata, con prezzi accessibili e ottima qualità, che parte con l’on-line e poi apre negozi. Warby Parker, in una logica cross-canale, ha anche realizzato il progetto di uno scuolabus arredato come una biblioteca che porta in giro per gli USA le nuove collezioni.
Storytelling. Il nuovo concept di Nespresso a Londra racconta la storia del brand e l’essenza del prodotto attraverso un’esperienza educativa, innovativa e personalizzata. I clienti possono così sperimentare divese miscele e vivere la filosofia della marca.
Greentailing. Il produttore inglese Nudie Jeans (oltre 1.750 punti vendita rivenditori nel mondo) ha aperto 4 flagship ‘repair shop’ dove offre ai clienti riparazioni gratis. A vita. Sono anche previste spedizioni a casa, sempre gratuite, di kit di riparazione.

Tecnologia e retail: a che punto è la Gdo?

L’innovazione tecnologica nel punto vendita è un tema cruciale perché in grado di (ri)portare clienti nel negozio fisico dialogando con i canali online. Ma la Gdo a che punto è in Italia? Dal confronto con gli altri canali emerge una fotografia tra luci e ombre: molto avanzata in certi casi e su certi tipi di innovazione (self-scanning e self-check out, coupon digitali, in parte App), ma decisamente indietro su altri (vendite online e mobile in primis).

Nell’alimentare, settore caratterizzato da marginalità più ridotte, alta competizione, acquisti ricorsivi a basso valore unitario e filiera lunga, la gran parte dei retailer è ancora concentrata sugli investimenti in back-end, finalizzati soprattutto all’integrazione con i fornitori, alla creazione di operazioni più efficienti e alla gestione efficace delle scorte. Ora però si sta passando al punto di vendita, mentre è ancora molto poco preso in considerazione l’approccio multicanale.

Un confronto con gli altri settori

innovazione nel pdvSe il camerino intelligente è una tecnologia evidentemente tarata sull’abbigliamento, sono anche altre le innovazioni che hanno senso solo in certe situazioni. I tag RFid ad esempio sono scarsamente utilizzati nella Gdo sull’unità di  vendita per il costo troppo alto rispetto al tipo di prodotto trattato.

La velocizzazione del processo di acquisto invece è, secondo l’analisi dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail del Politecnico di Milano, uno dei fattori chiave che influenzano l’adozione di tecnologie innovative (insieme a marginalità, internazionalizzazione, competizione con le Dot Com e struttura di filiera). Nell’alimentare il 53% del campione ha già investito in sistemi di self scanning e carrelli intelligenti, che affiancano il cliente nel processo di acquisto, e il 26% ha intenzione di farlo nel 2015. Sviluppate dal 50% dei retailer italiani del mondo alimentare del campione sono i sistemi di self check-out, ossia casse non presidiate capaci di velocizzare il processo di uscita del cliente. Auchan e Coop Estense stanno sperimentando soluzioni di Mobile self scanning in cui l’utente utilizza il proprio telefono cellulare per scannerizzare i prodotti da acquistare.

Scansioni veloci (cruciale nei pdv dove si acquista un numero elevato di pezzi) ma anche pagamenti veloci (che piacciono ovunque): Esselunga ha già abilitato tutte le casse per il pagamento contactless tramite NFC e smartphone, registrando una diffusione lenta ma costante in questa prima fase. Non avrebbe senso nella Gdo invece un altro sistema in ascesa e gradito in grandi magazzini con interazione con il personale di vendita ovvero il Mobile POS, tablet o smartphone trasformati in sistemi di cassa che consentono di modificare significativamente il layout del punto vendita avvicinando la cassa al consumatore.

È forte l’interesse verso i sistemi per l’accettazione di couponing e loyalty (digitali o Mobile) che consentono l’invio di promozioni in prossimità e la redenzione del coupon digitale direttamente alla cassa del punto vendita. Con un duplice obiettivo: aumentare le occasioni di acquisto dei clienti e spingere l’utilizzo delle carte fedeltà (il 23% del campione ha già investito e il 43% ha intenzione di farlo nel 2015). Bennet e gruppo PaM stanno sperimentando un sistema di Mobile couponing promosso dagli operatori telefonici in modalità interoperabile.

 

Fanalini di coda nell’e-commerce

siti-e-commerceDue o tre lo fanno e solo uno capillarmente: stiamo parlando dell’e-commerce nella Gdo. L’alimentare è il settore che meno lo utilizza (13%) e la quota di mercato resta ancora sotto l’1%, mentre i comparti più evoluti sono informatica ed elettronica di consumo, in cui l’88% del campione vende online, editoria con l’83%, e abbigliamento con il 72%. Evidente in questi casi la concorrenza spietata con le Dot Com più aggressive. Seguono le Profumerie con il 60%, l’arredamento con il 57%, il Fai da te con il 43% e i grandi magazzini con il 20%.

Esselunga, early adopter, dichiara incrementi a due cifre: “L’e-commerce aiuta a portare il cliente in negozio ed è diventato ormai il primo negozio di Esselunga – ha detto Luca Sorichetti, direttore Information Tecnhology – mentre l’App, nata quasi per gioco da alcuni studenti nel 2011, è oggi in pieno lancio e dà la possibilità di personalizzare le offerte sui prodotti da acquistare in negozio, dove sono molto utilizzati i chioschi da chi è ancora legato al pdv fisico”.

Il sistema del click and collect che incomincia ad essere inserito in certe situazioni (Tigros, Auchan, Coop e Carrefour per certi pdv) potrebbe cambiare le carte in tavola, come è avvenuto in Francia (+75% e 4 miliardi di euro di fatturato per il 5% del totale ricavi Gdo).

mobileAnche la presenza nel mobile, sempre più utilizzato dentro e fuori dal pdv, è tra le più scarse: addirittura il 44% non ha alcuna presenza. Va detto che tra le App dei retailer italiani, poche hanno sviluppato funzionalità ad hoc da utilizzare in punto vendita.

I social poi sono nel limbo un po’ per tutti, non sono ampiamente implementati e non sembra esserci nemmeno l’interesse per farlo.

Sguardi sul futuro

Certo, i servizi che possono essere erogati attraverso dispositivi sono molteplici. I famosi chioschi ad esempio sono utilizzati da Tesco per consentire il confronto dei modelli di smartphone presenti in pdv (caratteristiche tecniche e prezzi) mentre Thomas Pink, sempre in UK, usa tavoli digitali per consentire di personalizzare le camicie e svolgere attività ludico-interattive per occupare i tempi di attesa. La catena americana StopandShop con i carrelli intelligenti e un sistema di self scanning e coupon personalizzati propone prodotti correlati a quelli scansiti dal cliente per l’acquisto, e ha in questo modo aumentato del 10% lo scontrino medio.

Il futuro di casa nostra? Secondo Luca Sorichetti sarà nell’adozione dei social “sulla quale non ci siamo ancora mossi”, nel maggiore coinvolgimento del cliente tramite il racconto multimediale delle qualità di un prodotto, nella co-creazione di iniziative con i clienti e nel coinvolgimento della prossima generazione dei “nativi digitali”.

Anna Muzio

Accordo Powa-Setefi rivoluziona i pagamenti con lo smartphone

Nel mondo del mobile payment le acque si stanno agitando. Dopo l’arrivo di Apple Pay con l’iPhone 6 è ora la volta di Powa Technologies che ha siglato un accordo di partnership con Setefi per offrire ai retailer un nuovo metodo di accettazione dei pagamenti con smartphone e tablet.

È questo il cuore dell’accordo tra Powa Technologies, la start up inglese specializzata nella realizzazione di soluzioni innovative per l’e-commerce e Setefi, leader nel mercato italiano nel settore dell’acquiring con oltre 290.000 terminali gestiti.

Setefi, specializzata nei pagamenti con moneta elettronica per tutte le banche del Gruppo Intesa Sanpaolo, di cui gestisce oltre 13 milioni di carte, integrerà i servizi offerti da Powa Technologies, tra cui la rivoluzionaria soluzione di vendita al dettaglio PowaTag, che consente ai commercianti convenzionati di disporre di un  nuovo modo multicanale per vendere i loro prodotti.

PowaTag è un’innovativa soluzione di mobile commerce che consente di effettuare degli acquisti ovunque e in qualsiasi momento con lo smartphpone in due semplici click, attraverso una serie di triggers tra cui Qr code, Audio Tag, beacon Bluetooth, NFC e social media.

L’app, inoltre, consente ai retailer  di coinvolgere  in  maniera interattiva i consumatori che potranno ricevere, direttamente sul loro smartphone,  informazioni sul prodotto e su eventuali offerte speciali e programmi fedeltà.

La partnership prevede  che Setefi  fornirà la tecnologia Powa ai suoi 50 clienti principali nell’arco di 6 mesi.

«I consumatori italiani – ha dichiarato il Ceo e fondatore di Powa Technologies Dan Wagner –  hanno dimostrato un forte desiderio di voler  utilizzare nuovi metodi di pagamento per  gli acquisti online e mobile, perciò i retailer  sono sotto pressione per fornire loro soluzioni in grado di soddisfare il bisogno di semplificare e velocizzare il processo di acquisto».

L’accordo consentirà inoltre ai retailer di offire ai consumatori un nuovo canale di vendita, che  permetterà loro di effettuare un acquisto ovunque e in qualsiasi momento.

«PowaTag – ha aggiunto il Ceo di Setefi, Maurizio Manzotti –  è uno strumento molto importante per i nostri clienti, che possono innovare  le loro imprese  grazie a questo nuovo canale di vendita. La partnership con Powa ci permetterà di consolidare la nostra posizione di leader per il mercato italiano nel settore dell’acquiring e allo stesso modo consentirà ai nostri clienti di rimanere all’avanguardia nel settore in rapida evoluzione dei pagamenti mobile».

Con le nuove etichette NFC il pdv diventa multimediale

Una volta era una scocciatura, un costo e un’incombenza notevoli per il personale, oggetto di errori e discrepanze tra il prezzo esposto e quello in cassa. Oggi l’etichettatura, grazie all’introduzione di innovazioni tecnologiche come l’NFC (Near Field Communication), il PPS (Product Positioning System) e il collegamento con i sistemi di display all’interno del punto vendita, è diventata un’opportunità per migliorare la shopping experience offrendo un’esperienza multicanale ma anche personalizzabile nel punto vendita.

Ecco alcune soluzioni recenti che SES, primaria azienda francese che opera nel settore dell’Electronic Shelf Labeling (ESL), e che vanta tra i suoi clienti Auchan, Carrefour, E. Leclerc e Monoprix, presenterà al Forum Retail a Milano il 25 e 26 novembre presso l’Atahotel Expo Fiera.

 

Le etichette elettroniche sono collegate alle casse e gestire anche tramite mobile o tablet dall'ufficio centrale. Fonte SES.
Le etichette elettroniche sono collegate alle casse e gestire anche tramite mobile o tablet dall’ufficio centrale. Fonte SES.

Info e promozioni via etichetta grazie all’NFC
La tecnologia NFC, ormai diffusa nella maggior parte degli smartphone – iPhone 6 compreso – integrata nelle etichette elettroniche viene utilizzata dai retailer per creare un ambiente di vendita connesso ed interattivo. Grazie a questo strumento, il consumatore può fruire di informazioni sui prodotti esposti (oltre al prezzo ingredienti, ricette, avvisi nutrizionali e allergie), gestire l’elenco della spesa e ottenere promozioni personalizzate, il tutto semplicemente avvicinando il proprio smartphone all’etichetta.

Etichette geolocalizzate
Utilizza NFC anche il servizio di geolocalizzazione Product Positioning System (PPS) per individuare con precisione la posizione degli oggetti nel negozio. Una informazione in più che non richiede modifiche operative importanti poiché l’indirizzo e la posizione delle etichette sono in relazione tra loro. L’intero planogramma è così aggiornato continuamente, permettendo applicazioni multiple per i rivenditori, il punto vendita, i consumatori e i marchi. Ad esempio, i consumatori possono localizzare facilmente e con grande precisione i prodotti grazie alle nuove funzioni di geolocalizzazione nelle App mobili del rivenditore.

Prezzi sullo schermo
Media+ è una soluzione plug and play che consente di visualizzazione prezzi e informazioni sulle promozioni direttamente su uno schermo TV. Il sistema è sincronizzato con il back office del negozio e con le casse, e può anche essere gestito attraverso un’applicazione mobile.

Il Bosco Procedo cresce grazie allo scambio elettronico dei dati

Un nuovo bosco vive a Treviso da nove mesi, grazie a Procedo la piattaforma web promossa da Indicod-Ecr Servizi che abilita  lo scambio elettronico di documenti commerciali e amministrativi e che aiuta anche a risparmiare carta. E la Giornata Nazionale degli Alberi del 21 novembre, riconosciuta dalla Legge n.10 del 14 gennaio 2013, sarà un’occasione privilegiata per richiamare attenzione sull’importanza degli alberi nel nostro eco-sistema e per rinnovare l’impegno della Community Procedo in direzione della sostenibilità simboleggiato dai 30 alberi del bosco che Procedo ha piantato a Treviso lo scorso febbraio.

Procedo è la piattaforma web che permette alle aziende del largo consumo di ogni dimensione, siano esse distributori e produttori, lo scambio dei documenti commerciali e amministrativi in formato elettronico, in maniera automatica e standard (EDI, Electonic Data Interchange), minimizzando i costi di gestione e soprattutto gli errori.

Grazie a Procedo, le aziende produttrici possono gestire tutte le insegne dei loro partner commerciali e le loro specificità da un unico punto senza dover accedere a svariati portali e senza doversi preoccupare degli aspetti tecnici che questo comporta.

Gli alberi che costituiscono il bosco, progettato dallo studio di riqualificazione urbana sTreet, rappresentano per Procedo un impegno serio nei confronti dell’ambiente e delle risorse. E un modo per richiamare l’attenzione  sull’uso poco regolato della carta nelle nostre case e soprattutto negli uffici. Basti pensare che gli italiani hanno un consumo di carta pro-capite tra i più alti del mondo: circa 200 kilogrammi all’anno, cioè quasi 80 risme formato A4. Ciò significa che una famiglia di 4 persone “consuma” 2 alberi ogni anno (Fonte: Salvaforeste, Greenpeace, 2010).

Parola d’ordine dunque è eliminare lo spreco di carta. «Sono tempi in cui cresce la sensibilità sui temi ambientali e sulla sostenibilità» dice Massimo Bolchini, Standard Development Director di GS1 Italy | Indicod-Ecr. «Lo scambio di documenti in formato elettronico realizzato con Procedo consente di ridurre considerevolmente lo spreco di carta e di conseguenza la necessità di abbattere alberi.

In particolare, sono interessanti i dati che emergono  dalle stime sul contributo prodotto nella riduzione di CO2 nell’aria delle varie specie del Bosco Procedo: l’acero campestre, ad esempio consente di immagazzinare in 50 anni 3.500 kg di CO2 pari a 4 volte il viaggio in aereo a/r Milano-Parigi; la farnia, la quercia più diffusa in Europa, assorbe nello stesso periodo di tempo 5.500 kg di CO2, l’equivalente di 8 volte il percorso in auto a/r Napoli-Berlino; mentre l’ontano ripulisce l’aria da circa 5 tonnellate di anidride carbonica, pari a 8 volte la tratta aerea a/r Venezia-Londra.

Gruppo lo Conte, nuove referenze senza glutine

Un'ampia gamma di nuove soluzioni per celiaci del Gruppo Lo Conte che va dal biologico alle preparazioni speciali saranno in distribuzione nei prossimi mesi.

Tante nuove referenze senza glutine per coprire tutte le esigenze dei clienti celiaci o intolleranti al glutine: è la strategia del Gruppo Lo Conte, produttore di farine speciali (con i marchi Le Farine Magiche e Molino Vigevano), presentata a Rimini al Gluten Free Expo, il salone internazionale dedicato all’alimentazione ed ai prodotti senza glutine.

I primi arrivati della nuova linea dedicata esclusivamente al Senza Glutine de Le Farine Magiche sono il Mix di farine per pastella, il primo sul mercato, il Mix di farine per pane e pizza ed il Mix di farine per dolci, già con la giusta dose di lievito. Nei prossimi mesi amplieranno la gamma il mix di farine per pasta in casa e quelli a base di frutta secca (es. cocco, mandorle, carote, ceci). Infine, a partire dal 2015, chiuderanno il cerchio i prodotti che uniscono due importanti esigenze della clientela odierna: il Gluten free e il Biologico.

Per l’uso professionale saranno presentati i primi tre prodotti della linea ORO Free di Molino Vigevano, storico marchio entrato a far parte del Gruppo Lo Conte nel maggio 2013: il Mix per frolla, il Mix per dolci e il Mix pizza e pane.

Gli intolleranti al glutine non dovranno neppure rinunciare al cake design: completa l’offerta Senza Glutine la linea di ingredienti e decorazioni per dolci a marchio Decorì, con oltre 40 referenze tutte garantite dall’AIC e dal marchio Spiga Barrata.

La linea è prodotta in uno stabilimento certificato dal Ministero della Salute, per evitare alla base possibili contaminazioni accidentali con prodotti con glutine. Tutte le referenze sono garantite dal marchio Spiga Barrata concesso dall’AIC ed iscritte nel registro nazionale del Ministero della Salute che ne certifica l’erogabilità.

Ma il gruppo punta anche alla ricerca di nuove soluzioni. È in fase finale d’industrializzazione un progetto per la detossificazione del glutine, un brevetto internazionale sviluppato insieme al CNR che permetterà l’uso del frumento a chi è intollerante o sensibile al glutine

“La politica del Gruppo è da sempre quella di offrire prodotti di altissima qualità, senza fare del prezzo il principale elemento competitivo. Offriamo sul mercato prodotti ad un prezzo giusto – afferma Raffaele Maiello, Responsabile Marketing del Gruppo Lo Conte – ma rendendoci riconoscibili per la indiscutibile qualità dei nostri prodotti, che ci ha garantito negli anni una crescita costante e una eccezionale fidelizzazione del cliente. Continueremo a seguire questa filosofia anche nella produzione e nella commercializzazione della nostra linea Senza Glutine, che sarà per ovvie ragioni premium price”.

iBeacon anche in Mondadori Store con Checkbonus

Mondadori Store, il più esteso network di librerie italiano presente sul territorio con oltre 600 punti vendita, innova la shopping experience offerta ai propri clienti con un nuovo servizio che permette ai visitatori del megastore di piazza Duomo a Milano di usufruire di vantaggi sugli acquisti attraverso l’app CheckBonus

CheckBonus è l’applicazione per smartphone (disponibile su dispositivi iOS e dal 19 novembre anche su Android) che informa in tempo reale sulle promozioni in corso nello store, consentendo di raccogliere punti e ottenere sconti fin dall’ingresso nel negozio. Fino ad oggi Checkbonus è presente negli store Coin, Hoepli, Brico Sport, Marco Polo Expert, Strobili e Parashop.

Grazie alla tecnologia iBeacon – attiva per la prima volta in Italia in modalità multipiano – sarà possibile ottenere vantaggi anche spostandosi da un piano all’altro del punto vendita. CheckBonus utilizza la tecnologia Bluetooth low Energy, in sperimentazione fino a gennaio 2015 nello store Mondadori, per poter fornire ai clienti che avranno scaricato l’app messaggi mirati a seconda del piano. 

In questo modo l’esperienza di acquisto diventa ancora più interattiva e premiante. È sufficiente infatti entrare nel negozio con l’applicazione CheckBonus accesa e il Bluetooth attivo (fare walkin) per guadagnare i primi 100 punti utili a conquistare i premi presenti sul catalogo Checkbonus. 

In più, spostandosi all’interno dello store sarà possibile sbloccare promozioni esclusive riservate ai visitatori ad ogni piano del Mondadori Megastore e ottenere immediatamente uno sconto sui propri acquisti esibendo la schermata dello smartphone al personale di vendita.  

Gruppo ISA apre a Sassari la prima Nonna ISA Station. Anche per auto elettriche

Isa stationIl Gruppo Isa, associato al Gruppo VéGé in Sardegna, ha inaugurato a Sassari la prima stazione di servizio Nonna Isa Station, presso il centro commerciale La Piazzetta nella Zona Industirale Predda Niedda.

La stazione di rifornimento dispone di 8 pompe “bianche” per l’erogazione di benzina e diesel a prezzi vantaggiosi per i clienti. Nella prima fase di lancio il rifornimento di carburante sarà assistito da personale.

«Siamo entrati nella distribuzione di carburanti con l’obiettivo di offrire ancora più servizio e convenienza ai consumatori», dichiara Michel Elias, Amministratore Delegato Gruppo Isa SpA. «Noi crediamo nell’ambiente e nell’innovazione sostenibile. Scegliendo di dotare le nostre stazioni di postazioni per la ricarica delle auto elettriche abbiamo voluto essere i primi a disporre di un servizio che nei prossimi anni sarà sempre più richiesto».

La caratteristica esclusiva e differenziante del nuovo impianto risiede infatti nella presenza di una centralina Green point, per la ricarica delle auto elettriche all’interno della stazione di servizio, la prima in assoluto in Italia.

Si tratta di una vera e propria “stazione nella stazione” che offre un servizio unico per l’isola e nuovo in campo nazionale. Il consumatore, infatti, può affidare l’autovettura elettrica al personale addetto alla centralina e recarsi con tranquillità a fare shopping nel centro commerciale adiacente, dato che un ciclo di ricarica richiede circa un’ora di tempo.

Questo progetto prevede l’apertura nel medio termine di ulteriori stazioni di servizio con la medesima insegna presso gli altri ipermercati del Gruppo Isa.

Pagamenti e ritiro la via italiana all’e-commerce

L’Osservatorio e-commerce b2c della School of Management de Politecnico di Milano dedica un capitolo importante a due aspetti critici per le vendite online: i sistemi di pagamento e le modalità di consegna.

“La crescita dei mezzi di pagamento contestuali all’acquisto online  – si legge nell’’Osservatorio -prosegue anche nel 2014, con oltre il 94% del transato generato attraverso carta di credito (tradizionale o prepagata) e PayPal”. Il pesodi quest’ultimo passa dal 21 al 24% nel 2014, mentre è in leggero calo l’incidenza della carta di credito: dal 71 al 70%. Bonifico e contrassegno restano fermi rispettivamente al 4 e al 2%. Riguardo alle frodi (il disconoscimento di una transazione da parte del titolare di una carta di credito) sono veramente marginali, lo 0,13% del transato (pur sempre però pari a 17 milioni di euro).

È una situazione, quella italiana dei pagamenti, sostanzialmente allineata ai principali mercati occidentali

La situazione italiana è sostanzialmente allineata a quella dei principali mercati occidentali, dove l’insieme delle modalità di pagamento contestuali all’acquisto supera il 90% del valore delle transazioni. L’Osservatorio li classifica in cinque categorie: “wallet dei circuiti delle carte di credito, wallet di altri operatori, strumenti basati su online banking, moneta virtuale e modalità di pagamento multicanale.

I wallet forniti dai circuiti bancari, come ad esempio Masterpass e Visacheckout, per il momento adottati da un numero limitato di merchant (ad esempio Esselunga, Mediaworld e Meridiana), supportano una parte marginale delle transazioni, e, nonostante siano semplici da usare, hanno il vincolo di dover essere attivati presso i canali della banca”. Tra i wallet di altri operatori vengono segnalati il Login and Pay di Amazon e l’Apple Pay di Apple, entrambi da poco lanciati sul mercato americano. “Il primo fa leva sul numero di carta di credito memorizzato nel profilo Amazon dell’acquirente che, attraverso le credenziali del suo account, può utilizzarlo per pagare gli acquisti sui siti di altri merchant aderenti al sistema. Apple Pay, attraverso l’utilizzo delle impronte digitali, si accinge a semplificare drasticamente il processo di pagamento, evitando l’inserimento manuale di qualsiasi tipo di dato con ricadute importanti sia per pagamenti online sia per il supporto dei processi di acquisto multicanale.

Tra gli strumenti di pagamento basati su online banking, segnaliamo MyBank e Sofort. MyBank, a due anni dal suo lancio, è stato adottato da un esiguo numero di merchant in Italia, e, nella maggior parte dei casi, in modalità poco più che sperimentale. Anche Sofort, che rispetto a MyBank è una realtà già affermata in Europa (soprattutto in Germania) non ha ancora raggiunto una importante in Italia, nonostante l’adozione da parte di alcuni importanti operatori. Coloro che hanno adottato questi due sistemi di pagamento (come ad esempio Alitalia, Dalani, Decathlon, Intimissimi, Moleskine,  MSC Crociere, TicketOne, Tirrenia e Zurich Connect), hanno comunque conseguito buoni risultati, con pesi percentuali sul valore delle transazioni di diversi punti percentuali”.

Tra le modalità più recenti e innovative invece il riferimento è la moneta virtuale dei Bitcoin, ma per lo più adottata da qualche merchant all’estero e in Italia da qualche negozio online minore. Invfine vi sono le modalità di pagamento multicanale che fanno riferimento ai circuiti Sisalpay e Lottomatica, per chi preferisce continuare a pagare in contanti in ricevitoria.

Home delivery o ritiro?

Anche gli operatori italiani dell’e-Comemrce stanno cercando di superare i limiti della consegna a casa (secondo uno studio di Jda, in Gran Bretagna il costo dell’home delivery è di circa 15 sterline/consegna, di cui solo 3,5 sono a carico dell’acquirente), attraverso altri sistemi che prevedono la consegna su appuntamento, al sabato o con i lockers. Dal censimento condotto dall’Osservatorio su 80 operatori attivi in Italia si rileva che la consegna al piano, “la consegna in punto vendita e la consegna in un giorno definito sono i servizi più diffusi (adottati da circa il 40% del campione). Seguono la consegna al sabato adottata da un merchant su 5 prevalentemente nel comparto del Grocery e dell’Informatica ed elettronica di consumo e la consegna entro le 12 del giorno successivo all’ordine, offerta da poco più del 15% dei merchant del campione, prevalentemente nei comparti del Grocery, Fiori e Lavanderia.

I parcel lockers sono stati adottati da ePrice e SaldiPrivati (ma anche da Carrefour) che, grazie alla collaborazione con TNT Express, consegnano la merce servendosi di locker sul territorio nazionale. A breve sarà disponibile anche la soluzione DHL, con la sua versione di  parcel lockers denominata Packstations. Qualora si diffondessero in modo da coprire capillarmente il territorio (quanto meno alcune aree), i parcel locker potrebbero costituire una valida alternativa all’home delivery classica, superando il problema della mancata consegna grazie alla possibilità di ritirare il proprio prodotto 24 ore al giorno, 7 giorni su 7 e senza alcuna interazione con gli addetti alla consegna. Un’altra formula che alcuni retailer stanno attuando è quella del cosiddetto click & collect presso un punto vendita (Auchan Drive, Carrefour Clicca e ritira, Tigros Drive, unico distributore italiano ad adottarla).

All’estero abbiamo l’Osservatorio ha poi rilevato diversi servizi di consegna di “frontiera” da parte di operatori particolarmente all’avanguardia (e innovatori per indole). Si tratta della consegna same day, da operatori come Amazon (in USA, UK e in Spagna a Madrid), Argos e Karen Millen in UK e Flipkart in India, dei servizi di monitoraggio della consegna come il live tracking offerto da Asos in UK, che consente la verifica della posizione del pacco con un ritardo massimo di 30 minuti e il Click&Collect con box termoregolati per consegnare in maniera automatica anche i prodotti surgelati di Waitrose.

VI sono poi alcuni progetti ancora in fase sperimentale o di registrazione del brevetto, ma lontani dall’essere applicat, come il “roam delivery” cioè la consegna itinerante nel baule dell’auto, proposto da Volvo. Con un meccanismo di chiavi digitali, il corriere può aprire il baule dell’auto e depositarvi il prodotto ordinato online. Un brevetto depositato da Amazon riguarda il predictive shipping, cioè la spedizione preventiva in aree dove ci si aspetta che vengano ordinati particolari prodotti (perché visti online più volte o messi nella wishlist), nel tentativo di offrire un tempo di consegna più ridotto.

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