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L’eleganza (agile) del piraña: perché crescono le chances delle piccole aziende

L’innocenza non c’entra. Questa è – piuttosto – “l’età dell’incertezza” in cui, obtorto collo, ci troviamo ad “essere naviganti che scrivono mappe”. Poetica, acuta (e non proprio rassicurante) è
l’immagine evocata da Antonio Calabrò, direttore della Fondazione Pirelli e vice presidente di Assolombarda, durante l’Assemblea annuale IBC.
Incertezza, dunque, generalizzata: sia sul fronte dell’industria, sia sul piano sociale.
Pesano la carenza infrastrutturale, il costo del lavoro e quello dell’energia, le inefficienze di filiera e – spada di Damocle che urge sterilizzare – l’aumento dell’IVA con il suo portato negativo sui consumi. Non riuscire a bloccare questo aumento – spiega infatti Aldo Sutter, presidente IBC – avrebbe un impatto negativo sulle famiglie e sull’economia (come emerge dalla ricerca
Demopolis, infatti, l’88% del campione vorrebbe venisse bloccato). Da qui il suo appello alle forze politiche a ”compiere scelte responsabili e non demagogiche” visto che le priorità sono “la riduzione del debito pubblico, la crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro”.

L’Italia dell’industria
L’Italia dell’industria Per raccontare il tessuto produttivo, le sue potenzialità e le criticità
più evidenti, Pierpaolo Mamone di Deloitte prende spunto da due numeri estremamente indicativi: 8 e 43. Dove 8 indica il posizionamento (lusinghiero) dell’Italia nella classifica dei paesi industrializzati a livello mondiale, mentre il secondo (di cui c’è poco da gioire, invece) si
riferisce al livello di competitività, ambito in cui l’Italia soffre specialmente in relazione a: innovazione, istituzioni, mercato del lavoro e sistema finanziario.
Le potenzialità però ci sono, come si evince dall’export, vero motore delle nostre imprese, che nel 2017 ha toccato quota 40 miliardi e che per il 2020 si proietta verso il traguardo dei 50.
Quindi quello che occorre fare per aumentare la competitività del sistema Italia è colmare il gap tra industrializzazione e competitività. Come? Innovando. Per questo serve investire nei settori
in cui il nostro paese eccelle: Fashion, Agroalimentare, Automotive, Turismo, Nautica, Macchinari Industriali. La condicio sine qua non, però, è che si innovi in maniera organica in tutti i processi aziendali e che l’innovazione assurga al ruolo di approccio culturale, frutto di una metodologia specifica.
Sul fronte dimensionale, le PMI italiane hanno delle chances da non sottovalutare.
È questa la tesi propugnata da Lamberto Biscarini (Boston Consulting) che – capovolgendo
il vecchio adagio del pesce grande che mangia il pesce piccolo – arriva addirittura a tessere un elogio del piraña, apprezzato perché agile, scattante e imprevedibile, ma capace, proprio per
questo, di dare scacco ai simili di grossa taglia. Sono queste stesse prerogative – precisa Biscarini – le qualità in grado di rendere competitive e vincenti sul mercato anche aziende di piccole dimensioni (persino a scapito delle grandi).
La “revanche del piraña”, secondo Biscarini, trova dei riscontri chiari nel settore del Fast Moving Goods europeo e statunitense già da qualche anno. Negli States, infatti, le aziende con un fatturato superiore ai 5 miliardi hanno perso nell’ultimo lustro il 3% di quota di mercato. Situazione speculare in Europa dove si sono registrati, di contro, aumenti di ricavi importanti per “pesci
piccoli” come Innocent (+17%) e Michel et Augustin (+26%).
E sulla falsa riga del successo internazionale possono muoversi anche le (non grandi) aziende nostrane: cogliendo con rapidità i nuovi spazi di domanda e dando una risposta ai bisogni insoddisfatti dei consumatori, adottando un posizionamento indifferenziato e sfruttando l’appeal del made in Italy fuori dai confini nazionali.

La società civile
Anche sul fronte sociale non esistono certezze assolute, conferma l’indagine* Demopolis presentata nel corso del convegno dal presidente Pietro Vento.
Emerge, per esempio, una percezione di peggioramento in diverse aree: dalla sicurezza (specialmente al Sud) alla sanità, dalle opportunità di lavoro alle condizioni familiari. Insoddisfazione e desiderio di cambiare sono dunque, in questo scenario, i sentimenti predominanti e i segnali chiari di una precarietà diffusa.
Connotazioni perfettamente leggibili anche nella scarsa fedeltà del consenso elettorale che dal 2013 caratterizza il nostro paese e che corrisponde al 66%.
Dal macro scenario politico questa fragilità di equilibri si riverbera anche sui consumi: il 46% del campione, infatti, ammette che il suo attuale reddito gli permette di vivere con “qualche” difficoltà che diventa “tanta”, invece, per il 21%.
Quando poi si chiede di fare una previsione sul futuro si nota che la disponibilità all’incremento dei consumi è più accentuata (24%) rispetto alle previsioni di aumento del reddito disponibile  15%).Tra i capitoli di spesa più gettonati: alimentare, viaggi, abbigliamento, tecnologia e
beni durevoli.
Tuttavia, sono molti quelli infedeli al medesimo punto vendita: 75% per il food, ma si sale all’88% per il non food. E questo perché i criteri di scelta oggi sul podio sono il prezzo, la brand equity
e l’italianità.

 

 

 

Coop Lombardia passa alle etichette elettroniche, con Pricer

Coop Lombardia investe nella digitalizzazione dei suoi store: grazie a un accordo con Pricer introdurrà le etichette elettroniche SmartTAG di ultima generazione con display grafico e-paper HD+. Queste etichette IOT sono leggibili in qualsiasi punto dello scaffale vengano posizionate, sono completamente configurabili graficamente, prevedono una piattaforma software Suite4Pricer con funzionalità evolute anche in cloud e sono monitorabili al 100%.

 

Al supermercato del futuro il prodotto si trova con l’app

Grazie a questo accordo, inoltre, il “Supermercato del futuro” presso il Bicocca Village di Milano entrerà in una nuova fase con numerose novità per far evolvere l’esperienza d’acquisto.
Paolo Tombolato, responsabile IT di Coop Lombardia, racconta della scelta strategica di investire nella tecnologia Pricer quale “soluzione che non si ferma all’etichetta elettronica come viene vista oggi garantendone la durata dell’investimento nel tempo e nuovi strumenti per il marketing” e aggiunge “con Pricer siamo sicuri di avere una soluzione che tutela clienti e dipendenti oltre a soddisfare le nostre esigenze attuali e future”.

Grazie alla collaborazione con Pricer, il punto vendita di Bicocca fornirà ai suoi clienti nuove funzionalità rivoluzionarie. La prima soluzione della piattaforma Suite4Pricer che sarà attivata presso il supermercato del futuro di coop, è il modulo Pricer Quick Search. Si tratta di un modulo 4.0 che permette di individuare dinamicamente e senza l’ausilio di supporto diretto da parte del personale, la posizione dei prodotti all’interno del punto vendita. Questa capacità, unica nel suo settore, permetterà ai clienti o dipendenti di individuare dove si trovano i prodotti semplicemente ricercandone la categoria su un totem multimediale oppure direttamente sul proprio cellulare. Tale funzionalità verrà integrata in altre applicazioni mobile per segnalare al cliente se un prodotto è disponibile (oppure se è ordinabile online), dove si trova all’interno del punto vendita, segnalare visivamente anche con attivazione in tempo reale del flash presente sulle etichette, avvisare il cliente dinamicamente monitorando sempre eventuali spostamenti. L’app mobile e l’esperienza omnicanale diventerà in tal modo utile e notevolmente arricchita.

Pricer è l’azienda che da oltre 25 anni installa soluzioni di ESL (Etichette elettroniche) nel mondo. Con il suo sistema bidirezionale brevettato Optical@Pricer, è la luce naturale che permette la comunicazione con le etichette e quindi, non essendoci radiofrequenza e onde wi-fi, non c’è rischio di interferenze, limiti normativi e c’è maggior attenzione alla salute di dipendenti e clienti. Inoltre, questa tecnologia non solo è attenta alla salute ma anche all’operatività del punto vendita e alla garanzia del prezzo pubblicato.

Grazie all’unicità del sistema Pricer che permette in qualsiasi momento di comunicare con le etichette in modalità “always-on”, Coop potrà interagire con il sistema in qualsiasi momento e con una velocità nettamente superiore rispetto alle altre tecnologie disponibili sul mercato. Ogni etichetta elettronica installata sarà provvista di un innovativo Flash che, grazie al sistema di comunicazione ottico di Pricer, può essere acceso in tempo reale per segnalare al cliente o dipendente azioni specifiche. Infine, la tecnologia proprietaria “Pricer Black Safe Screen” integrata nelle etichette SmartTag è la sola soluzione che permette di non evidenziare un prezzo sbagliato quando finiranno le batterie.

Michael Cacciatore, responsabile Pricer, conferma che “la partnership con Coop non si ferma nella sostituzione dei prezzi cartacei con delle etichette elettroniche ma piuttosto ha l’obiettivo di far evolvere i punti vendita con maggiori soluzioni sia per i dipendenti che per i clienti. Grazie alla piattaforma Suite4Pricer in continua evoluzione, i nostri clienti possono facilmente attivare nuovi servizi o nuove etichette senza dover cambiare l’infrastruttura hardware esistente. In questa ottica, l’accordo con Coop permetterà di far evolvere le soluzioni adottate nel supermercato del futuro di
Milano Bicocca diventando un laboratorio dinamico con numerose novità nella customer experience e task management. Il punto vendita di Bicocca adotterà soluzioni all’avanguardia e riferimento sia per il mercato italiano che a livello mondiale”.

“Ok Google, parla con il mio supermercato”: Bol e Albert Heijin lanciano l’assistente vocale

L’assistente vocale arriva in Gdo: d’accordo, il più famoso è Alexa di Amazon ma ora due insegne “tradizionali”, le olandesi Bol e Jumbo (entrambe fanno parte del gruppo Ahold -Delhaize) grazie a una partnership con Google hanno lanciato il loro personale assistente vocale. Inoltre Ahold-Delhaize, altra insegna del gruppo, ha lanciato uan nuova app vocale, Appie, davvero completa.

Ma cosa si può fare con questa nuova “diavoleria” tecnologica? Naturalmente, fare la spesa, dettandola invece che digitando o, Dio non voglia, scarabocchiando una lista e poi recandosi nel punto vendita.

Appie può fare molto altro. Una summa si trova sul sito del gruppo che elenca le funzionalità della nuova app: notizie, meteo, tempo, sveglia, giochi, videochiamate, barzellette e trucchi, radio ama anche valori nuyrizionali su alimenti o ingredienti, trbare negozi o servizi nelle vicinanze, cercare voli o alberghi, convertire valute, chattare con l’assistente (casomai vi sentiste soli), trovare lavoro, o il film che danno al cinema, fare calcoli e natiralmente interagire con l’insegna, pronta anhe a consigliare ricette, c’è quella del giornoma anche quella che parte dagli ingredienti che hai già a casa, propone le offerte personalizzate, consente di trasmettere suggerimenti o reclami in tempo reale.

L’assistente di Google sarà reso disponibile nei Paesi Bassi in varie fasi.

Carrefour Brasile, al via un lab tra esigenze gourmet, impegno sociale e spreco zero

È il frutto di una collabirazione tra la Ong Gastromotiva e Fondazione Carrefour Brazil l’innovativo laboratorio, partito il 9 luglio a Rio de Janeiro, nel quale si creeranno ricette gourmet, a spreco zero e che coinvolgono le fasce sociali svantaggiate della popolazione.

Il progetto con Gastromotiva, una ONG che utilizza la gastronomia sociale per promuovere l’inclusione e la sostenibilità, prevede un investimento di circa 320 mila euro con la creazione del primo Laboratorio di Innovazione Gastromotiva, uno spazio dedicato allo studio e allo sviluppo di ricette a rifiuto zero. Oltre al supporto finanziario, la società curerà lo sviluppo di una linea di prodotti che sarà commercializzata dalla ONG di Rio. Il sostegno della Carrefour Foundation include il rinnovo del supporto per altri due progetti iniziati nel 2015, incentrati sull’educazione e la formazione dei giovani e degli adulti e sulla gastronomia sociale.

 

Le cinque migliori sugli scaffali

Il laboratorio di innovazione ha sede nel ristorante didattico, Reffetorio Gastromotiva. È qui che le ricette saranno create da dozzine di studenti delle ONG che si basano sull’uso gratuito di frutta e verdura, per produrre salse, conserve e torte. Entro la fine di quest’anno, le ricette sviluppate dall’Innovation Laboratory passeranno attraverso un processo di selezione e cinque di esse entreranno nella nuova linea esclusiva di prodotti alimentari sotto il marchio Gastromotiva. Il processo di produzione di ogni articolo prenderà in considerazione l’uso completo degli ingredienti, oltre a dare la priorità al loro valore nutrizionale e ai differenziali come il basso contenuto di zuccheri, sodio e grassi.

Oltre a curare il processo di produzione degli articoli, il Gruppo Carrefour Brasile fornirà il supporto tecnico per lo sviluppo di un piano aziendale e la gestione della nuova linea di prodotti. Attraverso questo progetto, Gastromotiva avrà una nuova fonte di reddito dalla vendita di questi articoli. Il sostegno al Laboratorio dell’innovazione porterà anche alla produzione di video attraverso i quali l’ONG condividerà le sue conoscenze sulla lotta allo spreco alimentare e alla gastronomia sociale.

Il rinnovo del supporto e dello sviluppo del nuovo progetto con Gastromotiva è in linea con il piano di trasformazione di Carrefour, “Carrefour 2022”, annunciato a gennaio. Tra gli obiettivi principali della nuova strategia globale c’è la transizione alimentare, attraverso la quale l’azienda vuole consentire ai suoi clienti di consumare cibo migliore, più di alta qualità, sicuro e rispettoso dell’ambiente e del sociale.

Quest’anno l’azienda rinnova anche il supporto per altri due progetti sociali gestiti da Gastromotiva dal 2015. Attraverso la sua Fondazione internazionale, l’azienda continuerà a contribuire alla formazione di giovani e adulti nel mondo della gastronomia – un’iniziativa che ha formato circa 270 persone negli ultimi tre anni. Inoltre, il Gruppo Carrefour continuerà a sostenere il progetto di ristorazione sociale che, dal 2016, offre pasti gratuiti a Reffetorio Gastromotiva per le persone in situazioni socialmente vulnerabili a Rio de Janeiro. Quest’anno si prevede che 18.000 persone beneficeranno del progetto, con un totale di 54.000 pasti gratuiti, risparmiando 41 tonnellate di cibo.

Blockchain, Carrefour la userà per tracciare la filiera, partendo dai polli “puliti”

La blockchain può essere usata anche per tracciare senza se e senza ma l’autenticità di una filiera: una risorsa per la grande distribuzione, che Carrefour Italia per prima in Italia sceglie di sfruttare, applicando la tecnologia alla tracciabilità dei beni alimentari. E parte dalla filiera del pollo allevato all’aperto e senza antibiotici, una pratica che da settembre sarà consultabile in maniera trasparente anche dal consumatore finale e riguarderà 29 allevamenti, due mangimifici e un macello. La prima applicazione sarà infatti presentata a settembre durante il salone Carrefour. In base ai risultati raggiunti, potranno partire nuove sperimentazioni, la prima delle quali dovrebbe coinvolgere la filiera degli agrumi.

“L’evoluzione delle richieste del consumatore e la rinnovata attenzione alla provenienza dei prodotti che la Gdo offre impone agli operatori del settore un impegno sempre maggiore verso la trasparenza delle informazioni. – commenta Stéphane Coum, direttore Operation Carrefour Italia –. La tecnologia blockchain è uno strumento fondamentale in questa direzione, poiché rappresenta un patto di fiducia tra Carrefour Italia e il cliente finale, che potrà verificare direttamente e in tempo reale le informazioni legate alla filiera del prodotto, dall’origine sino all’arrivo al punto vendita.”

I clienti Carrefour Italia potranno accedere alle informazioni relative al prodotto acquistato attraverso un QR Code e consultare i dati mappati grazie a una interfaccia realizzata da Carrefour Italia. La tecnologia blockchain garantisce l’immutabilità del dato registrato e lo storico delle informazioni del prodotto di filiera.

L’utilizzo della blockchain è parte della strategia avviata nel 1992 in Francia e nel 2001 in Italia, che ha introdotto il nuovo marchio Carrefour “Filiere Qualità”, ed è uno degli strumenti che il Gruppo Carrefour sta implementando per raggiungere l’obiettivo di lungo periodo, inserito nel piano strategico Carrefour 2022, di diventare leader mondiale nella transizione alimentare, un cambiamento necessario.

“Una rivoluzione epocale – continua Coum – che ci impegniamo a portare avanti con i nostri clienti seguendo i valori della qualità e dell’affidabilità dell’offerta, della sostenibilità, dell’accessibilità dei prezzi e delle informazioni. Per Carrefour Italia, la tracciabilità della filiera rappresenta in questo senso una ulteriore assunzione di responsabilità verso i nostri clienti e un nuovo passo verso la totale trasparenza”.

La blockchain ha già registrato una risposta positiva in Francia, dove Carrefour ha adottato la tecnologia quattro mesi fa, cominciando dalla filiera del pollo d`Auvergne per poi allargarsi al pomodoro Marmande. 

Ceetrus, 250mila euro per l’innovazione: i cinque premiati del Beyond Retail Challange

Arte immersiva, agricoltura urbana, piattaforme per la ricerca di personale: il futuro del retail passa (anche) per le idee di start-up giovani e innovative. Sicuramente così la pensa Ceetrus, nuovo nome della società immobiliare Immochan, che a Shanghai ha annunciato e premiato i vincitori della call internazionale Beyond Retail Challenge. 

In palio c’erano 250.000 euro (50.000 per ognuno dei 5 progetti vincitori) dedicati a startup e innovatori che avevano l’obiettivo di ripensare e andare oltre il concetto di commercio come lo conosciamo oggi. Alla finale dello scorso 26 giugno a Shanghai, presso Xnode (uno dei più importanti acceleratori di start up) sono stati premiati Sous Les Fraises (azienda pioniera nella produzione di alimenti biologici in area urbana), Merito (una piattaforma che aiuta i retailer nella ricerca di personale qualificato), Hapik (arrampicata verticale), MEA (Museum of Experiential Art, arte immersiva nei centri commerciali), e Vooter, una App di consultazione diretta per i cittadini.

“Open Innovation” e “Vision 2030” sono le parole chiave alle spalle dell’iniziativa di Ceetrus. La call è stata lanciata in partnership con Agorize, piattaforma nata per collegare aziende e innovatori di tutto il mondo che conta una comunità di oltre 5 milioni di iscritti.

 

Dal personale qualificato all’experience, il futuro è qui

SOUS LES FRAISES, azienda pioniera nella produzione di alimenti biologici in area urbana, promuove l’agricoltura urbana, per offrire esperienze di condivisione e la trasmissione di conoscenze alle nuove generazioni. Il progetto si concretizza nella realizzazione di giardini urbani che si animano sui tetti dei centri commerciali, con orti, frutta, verdura, piante aromatiche, senza utilizzare pesticidi. Un esempio è il tetto verde delle Galeries Lafayette, con oltre 150 varietà di piante commestibili.

MERITO, con sede a Parigi, è una piattaforma che aiuta i retailer a reclutare personale qualificato. Oggi ci sono centinaia di candidati interessati a un lavoro come venditore, come cameriera o come operatore nei numerosi negozi e ipermercati Auchan presenti nei centri commerciali. È sufficiente iscriversi sulla piattaforma (Merito.fr), completare un profilo personale, per essere indirizzati alle offerte disponibili senza dover moltiplicare l’invio dei curriculum.

HAPIK porta nei centri commerciali pareti e strutture verticali per l’arrampicata. Il gioco avviene in totale sicurezza e a tutti i livelli di esperienza, dai 4 anni di età in su. È attualmente diffuso nei centri commerciali francesi.

MEA – Museum of Experiential Art porta l’arte immersiva nei centri commerciali creando spazi temporanei e flessibili che ospitano gli artisti, coinvolgendo direttamente i visitatori. In una “black box” prende vita l’installazione, che i visitatori possono “vivere” in prima persona, singolarmente o a piccoli gruppi, prenotando l’esperienza. Alcuni attori accompagnano i visitatori rendendo ancora più coinvolgente l’esperienza. Tra i progetti futuri ci sono le installazioni create in collaborazione con il WWF, che animeranno i centri commerciali cinesi nel 2022.

VOOTER è la App di consultazione diretta dei cittadini per coinvolgere gli abitanti nell’azione pubblica. Mettendo in relazione le persone, con la App è possibile creare una community coinvolta in un determinato progetto o attività. L’utente viene accompagnato nelle fasi di creazione del progetto da un project manager, che fornisce supporto dalla creazione di gruppi alla comunicazione. Così ognuno diventa attore del cambiamento, potendo affermare la propria opinione. Con questo strumento la città di Bougival ha chiesto agli abitanti la loro opinione sull’implementazione di una nuova mobilità, sulla necessità di maggiori biciclette elettriche, sui giorni migliori per organizzare il mercato cittadino.
Nel campo retail, quando nasce una nuova struttura o viene riqualificata, può rivelarsi un ottimo strumento per parlare con gli abitanti, raccontando le fasi del progetto e chiedendo loro cosa manca nel quartiere: attività sportive, intrattenimento, servizi.

I microgreens di Cefla arrivano da Fico Eataly World con Flora Toscana

I microgreens sono tra i candidati a cibo del futuro per valori nutrizionali e facilità di coltivazione, e ora approdano all’interno del parco agroalimentare FICO (Fabbrica Italiana Contadina) Eataly World di Bologna, nelle Grow Unit di Cefla Shopfitting, posizionata nel punto vendita “La Serra” di Flora Toscana. Così è ora possibile acquistare micro-ortaggi freschi.


”Far crescere i microgreens qui a Fico all’interno dell’innovativa vetrina di Cefla ci consente di favorire la logistica dei preseminati e la gestione all’interno del punto vendita, permettendoci di offrire ai clienti e ai ristoranti del parco agroalimentare un prodotto cresciuto a cm 0, naturale, freschissimo e ricco di nutrienti” spiega Carlo Carcangiu, responsabile del punto vendita “La Serra”.
Il mobile-vetrina, grazie a un sistema di irrigazione e illuminazione LED appositamente studiato, permette di far crescere in soli sette giorni i microgreens, ovvero piante dalle elevate proprietà nutraceutiche, che contengono fino a 40 volte la percentuale di vitamine presente nei normali ortaggi.
“Siamo contenti di poter valorizzare la produzione di un nostro associato, L’Ortofruttifero, spiega Luciana Romiti – responsabile comunicazione e marketing di Flora Toscana – e allo stesso tempo fare cultura sui microgreens che contribuiscono a migliorare le abitudini alimentari delle nuove generazioni. Abbiamo già potuto toccare con mano la curiosità dei bambini nel provare piante dai sapori così intensi. Quando siamo venuti a conoscenza della Grow Unit di Cefla ci è sembrato uno strumento eccezionale, che garantisce inoltre la freschezza ottimale del prodotto”.

 

Nutrizione, educazione e intrattenimento
La Grow Unit è anche un utile strumento per veicolare il messaggio formativo e sociale alla base stessa del parco agroalimentare. In mezzo a una folla incuriosita nell’arena di Fico, si è svolto il primo workshop con show cooking dedicato ai microgreens organizzato da Flora Toscana in collaborazione con L’Ortofruttifero.

“È stato un piacere poter assistere al workshop dove l’agronoma Lucia Paoletti e la food blogger Ada Parisi hanno intrattenuto e incuriosito i presenti, attraverso le degustazioni e la preparazione di piatti con i microgreens. Ho visto persone impressionate nell’assaggiare una foglia di ravanello rosso e scoprire che ha un sapore più deciso del medesimo ortaggio adulto” spiega Stefano Pistis, product marketing manager di Cefla Shopfitting.


“La Grow Unit è stata pensata per dare uno strumento totalmente automatizzato, di utilizzo semplice, a punti vendita e ristoranti desiderosi di offrire ai clienti un prodotto naturale e fresco, dall’elevato contenuto nutraceutico e organolettico. Le diverse varietà di microgreens che crescono all’interno della grow unit rappresentano il risultato di un progetto partito un anno e mezzo fa, che sta destando notevole interesse nel mondo distributivo e Horeca” spiega Pistis.

Dal live streaming delle sfilate agli acquisti con un click, il lusso in Cina passa per WeChat

Anche nel lusso, in Cina, le varie fasi degli acquisti di abbigliamento passano da WeChat. Un’app che ha cambiato i comportamenti di acquisto di oltre un miliardo di cinesi, che ne fanno uso quotidianamente: dalla chat agli acquisti, passando per l’informazione, i taxi, i viaggi e tutto quanto sia digitalizzabile nelle loro vite, comprese le richieste di divorzio. E incluso, ça va sans dire,  il rapporto con i brand. 

Dunque le opportunità sono ricche. Ma cosa serve a una marca che voglia distinguersi nel mercato cinese su WeChat a raggiungere il giusto target di clienti e migliorare le proprie performance? Lo ha spiegato presentando i nuovi servizi WeChat Digital Retex, società del Gruppo Retex specializzato nell’innovazione del punto vendita fisico e digitale, e partner ufficiale dell’app per l’Europa, durante un evento presso la MonteNapoleone Vip Lounge. Perché degli oltre 14 milioni di account ufficiali presenti su WeChat, solo il 30% è gestito in modo realmente efficace.

“La Cina – spiega Fausto Caprini, Amministratore Delegato di Retex – pesa il 30% sugli acquisti di lusso a livello globale. I brand del lusso devono saper cogliere la sfida e interagire con i propri clienti cinesi, parlando “la loro lingua”. Avere solo una vetrina sulla Cina attraverso WeChat, è ormai diventata la normalità; è il momento di essere unici e distintivi. Esserci non è più abbastanza”.

 

Da vetrina di prodotti e di servizi a luogo d’intrattenimento e coinvolgimento

I brand avranno ora a disposizione official account WeChat sempre più evoluti e ricchi di contenuti, con elementi interattivi e di engagement. 

A queste novità si aggiungono campagne di advertising sempre più sofisticate; la social ads su WeChat si è evoluta dalla semplice banneristica a esperienza complessa che attrae e coinvolge l’utente e aiuta a convertire l’interazione in vendita.

Una delle principali novità è Iconic, la piattaforma realizzata da Retex dedicata alla gestione degli account ufficiali su WeChat, che da oggi si arricchisce della funzionalità “StoreFront”, attraverso la quale è possibile fare eCommerce direttamente all’interno del proprio account ufficiale in modo semplice e veloce.

Grande rilevanza è data anche al live streaming, powered by Tencent cloud, che permette di trasmettere in diretta su tutte le principali piattaforme digitali cinesi eventi quali sfilate o lanci di nuovi prodotti, rendendoli direttamente acquistabili via WeChat.

 

Milano meta favorita dai fan del lusso

La clientela cinese riveste un ruolo sempre più importante nel settore lusso: infaticabili ricercatori delle ultime tendenze occidentali nelle capitali europee, ne diventano ambasciatori nella loro madrepatria con un grande vantaggio per i brand italiani.

Milano, simbolo a livello internazionale di lusso ed eccellenza, è protagonista nell’immaginario dei cittadini asiatici: frequentate ogni giorno da oltre 25.000 persone, di cui l’80% extra-europee, le vie del Quadrilatero della moda Montenapoleone, Verri, Sant’Andrea, Santo Spirito, Borgospesso, Gesù e Bagutta hanno ormai da tre anni come principale target proprio i cinesi.

WeChat è di proprietà di Tencent, gruppo cinese che offre servizi per l’intrattenimento, i mass media, internet e smartphone. Grazie agli account ufficiali, la piattaforma di WeChat dà la possibilità ai brand di interagire direttamente con i propri follower, attraverso l’invio di messaggi, info e news one-to-one e one-to-many. 

Old Wild West adotta Cuki Save Bag, la vaschetta contro lo spreco

Old Wild West promuove la cultura del consumo di cibo responsabile e adotta Cuki Save Bag, la vaschetta che permette di portare con sé ciò che non si è consumato al ristorante. Un modo costruttivo per ridurre gli sprechi di cibo che, nel settore della ristorazione (commerciale e collettiva), si stima  si aggiri a valore intorno ai 2,6 miliardi di euro pari a 185 mila tonnellate di cibo (*).

Il progetto

Se hai gli occhi più grandi della pancia usa la testa: è questa l’anima del progetto Save Bag, realizzato da Cuki in collaborazione con Fondazione Banco Alimentare Onlus che da oggi può contare su una nuova preziosa partnership siglata con Old Wild West, la burger&steak house numero uno in Italia.

 

Il Progetto Save Bag al quale hanno aderito ad oggi già oltre 1000 ristoranti oltre alle Osterie Slowfood e i ristoranti della catena Eataly, è stato presentato alla XX° edizione del Salone del Gusto di Torino alla presenza dell’ ex Ministro della Politiche Agricole Maurizio Martina e del fondatore di Slowfood Carlo Petrini.

da sinistra, Lucchini, Radi e Bertolino

Le opinioni

 Carlo Bertolino, Direttore Marketing Divisione Largo Consumo di Cuki Cofresco S.p.A ha dichiarato:Siamo molto contenti che Old Wild West sia al nostro fianco nella lotta allo spreco alimentare contribuendo a diffondere una buona pratica come quella di portarsi a casa il cibo non consumato nei ristoranti. Cuki, inoltre, da tempo è impegnata nell’attività di responsabilità sociale, offrendo i propri contenitori per la protezione, trasporto e conservazione degli alimenti a sostegno del Progetto Siticibo del Banco Alimentare: con il progetto Cuki Save the Food in 7 anni sono state oltre 3 milioni di porzioni di cibo non consumato dalle mense aziendali, scolastiche e ospedaliere, unitamente ad alimenti freschi, frutta e pane, destinate agli enti caritativi impegnati a offrire pasti agli indigenti.

 Oltre ai ristoranti Old Wild West, format appartenente a Cigierre, Compagnia Generale Ristorazione SpA, anche gli altri marchi del Gruppo, America Graffiti, Wiener Haus, Pizzikotto e Shi’s, hanno aderito al progetto adottando Save Bag.  Sono quindi oltre 300 i ristoranti “targati” Cigierre che da oggi potranno dare ai propri clienti un’opportunità per contribuire a ridurre lo spreco alimentare.

Sul sito www.cukisavethefood.it/savebag i ristoratori che lo desiderano possono iscriversi per ricevere il Kit Save Bag e per registrare il proprio ristorante.

 

Paolo Radi, Direttore Commerciale e Sviluppo Gruppo Cigierre SpA ha aggiunto: “Nei nostri ristoranti serviamo oltre 22 milioni di coperti all’anno, un dato che esprime il successo dell’azienda ma – purtroppo– anche il potenziale spreco che ne consegue. Siamo, quindi, orgogliosi di contribuire alla sensibilizzazione del pubblico su questo importante tema.

La nostra clientela è costituita soprattutto da giovani e da famiglie con bambini, perfettamente in target con questa iniziativa: è doveroso responsabilizzare le nuove generazioni sul valore del cibo, soprattutto al ristorante.

D’ora in poi, tutte le tovagliette utilizzate nelle catene Old Wild West, America Graffiti, Wiener Haus, Pizzikotto e Shi’s, riporteranno un messaggio che stimola il cliente a portare con sé il cibo non consumato. L’invito giungerà sempre anche dai nostri addetti alla sala che hanno colto con grande entusiasmo questo progetto.”

 

*Fonte Indagine “Surplus Food Management Against Food Waste. Il recupero delle eccedenze alimentari. Dalle parole ai fatti” realizzata da Politecnico di Milano e Fondazione Banco Alimentare Onlus.

 

IA e automazione stanno cambiando il packaging: un’analisi Bosch Rexroth

Chiamalo, se vuoi, packaging 4.0: perché le nuove tecnologie, intese come automazione e intelligenza artificiale, promettono di rivoluzionare il confezionamento anche nel Food & Beverage, dove il packaging è un fattore sempre più strategico.

Molto avviene sotto l’ombrello della customizzazione, e secondo un’analisi di Bosch Rexroth, multinazionale di tecnologie e servizi con sedi in oltre 80 Paesi, più di 30.500 collaboratori e un fatturato di circa 5,5 miliardi di euro, grazie all’intelligenza artificiale il 2018 sarà un anno cardine, anche in ambito food. Le esigenze dei consumatori del mercato Food & Beverage aumentano e la mass customization, ovvero la possibilità di realizzare prodotti pensati per il singolo ma realizzati su larga scala (avete presente i barattoli di Nutella tutti diversi tra loro?), è uno dei trend che sarà fondamentale per sfruttare le opportunità offerte dall’Industria 4.0, insieme alla manutenzione predittiva.

Ecco i trend del packaging.

Manutenzione predittiva e diagnostica durante il funzionamento Occhi puntati sempre più su efficienza e capacità produttiva. Un fermo macchina, un guasto, un ritardo in una riparazione generano costi economici e competitivi insostenibili per chi opera a livello globale. Per questo uno dei vantaggi più importanti offerti dai progetti di Industria 4.0 è quello del sistema di diagnostica e manutenzione predittiva: poter contare su macchine connesse in grado di rilevare il flusso di dati raccolti da un infinità di sensori posti su ogni singolo punto della linea di produzione consente di prevedere il grado di usura dei componenti, di definire il momento migliore per la manutenzione, di raccogliere anomalie e problematiche on the fly, cioè durante il funzionamento. 

Mass customization: il packaging diventa smart Il trend della mass customization è chiaramente visibile sugli scaffali dei supermercati e spinge le aziende a realizzare formati di prodotti diversificati e personalizzati in lotti ridotti: l’etichetta, il colore e il design della confezione hanno oggi più che mai un ruolo determinante nella scelta del consumatore. Il packaging assume oggi un’importanza equiparabile, se non superiore, a quella del contenuto nel processo decisionale dell’utente, aumentando la necessità da parte dei produttori di effettuare continue variazioni.
“Per poter rispondere a queste esigenze del mercato – dice Michele Repaci di Bosch Rexroth – è necessario avere lotti ridotti, formati da prodotti diversi e con maggiore personalizzazione. Risalendo la catena logistica, questi aspetti hanno fatto emergere l’esigenza di macchine più flessibili che possano essere riconfigurate in tempi brevi e con costi bassi, ma che al tempo stesso siano anche modulari per riorganizzare le linee in funzione del tipo e delle quantità di prodotto da realizzare”.

Le soluzioni hardware per il packaging Le soluzioni concrete per realizzare tuto ciò non mancano: ad esempio, nell’industria dell’imbottigliamento di liquidi, la Bosch Rexroth ha presentato la soluzione IndraDrive Mi, un motore con il drive a bordo che permette di portare la potenza in termini di coppia e velocità nella giostra dove avviene la tappatura sulle singole stazioni.
Altra soluzione abilitante è IoT gateway, un controller che tramite una serie di pagine utente già disponibili, consente di collezionare dati dai device e di dialogare con sistemi superiori.
Web connector, invece, è una soluzione software che consente di far dialogare il sistema di controllo con altre parti dell’impianto, abilitando in modo semplice per l’utilizzatore il dialogo con il sistema superiore. Questi sistemi possono essere legati con altri oppure far parte di un pacchetto completo di architettura di macchina. Il Web connector rappresenta una soluzione di connessione tra il mondo IT e il mondo dell’automazione.
Function Toolkit Generic Application Template è la soluzione SW che consente la generazione automatica di codice tramite wizard per permettere al costruttore uno sviluppo di applicazioni riutilizzabili e con una struttura del progetto predefinita e modulare. Il tutto basato su architettura IECG1131-3 standard, riducendo lo sforzo di engineering mantenendo le compatibilità con gli standard del settore del confezionamento come ad esempio PACK ML.

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