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HappyorNot? Come ti misuro la customer satisfaction nel punto vendita

Eataly è un esempio, ma si sono viste anche altrove ad esempio al temporary del Viaggiatore Goloso lo scorso dicembre. Le faccine di HappyorNot sono poste nel punto vendita, in genere all’uscita, per “misurare” il grado di soddisfazione, a caldo, del cliente riguardo alla sua shopping experience. Il richiamo alle logiche social con gli emoticons per segnalare il proprio stato d’animo è evidente. Eataly ha scelto di inserire i totem HappyOrNot all’interno delle proprie sedi sul territorio nazionale (da Torino a Genova, da Firenze a Roma) e internazionale (da Monaco di Baviera a Chicago e New York). E ogni giorno 10.000 persone esprimono il loro parere sul servizio all’interno dei “Grocerant” di Eataly tramite i quattro smile colorati che trasmettono i dati alla piattaforma online.

«L’inserimento costante e capillare dei nostri terminal HappyOrNot sul territorio nazionale ben si combina con il crescente interesse da parte degli imprenditori e delle loro società di ricevere giornalmente l’informazione “vera” che vada ad impattare non solo sulle singole decisioni, ma su interi processi e modelli di business, e nel contempo soddisfi la crescente voglia del cliente di esprimere la propria opinione e di verificare quasi in real time di essere ascoltato – spiega Gianni Betti, direttore commerciale Retail In che ha curato le installazioni da Eataly -. La redemption del nostro servizio è uno dei principali motivi del suo successo, tecnologia e affidabilità caratterizzano, insieme alla sicurezza e alla semplicità del proprio utilizzo, la sostanziale differenza che ha permesso di tramutare la classica “customer satisfaction” nella attuale e più innovativa “customer experience”».

Melinda trasforma le mele in personaggi, così il bimbo mangia più frutta

Un kit per trasformare le mele Melinda in divertenti personaggi da cartone animato: è MelaRido, l’iniziativa promossa da Melinda per incoraggiare i bambini a mangiare più frutta.

Disponibile da marzo nei principali punti vendita della Gdo, i vassoi Melinda dedicati all’iniziativa contengono all’interno della confezione quattro Melinda Golden Delicious DOP insieme al kit per decorarle. Si tratta di piccole cialde commestibili che permettono di trasformare facilmente la mela in una buffa faccina. Basta inumidire con un po’ d’acqua o con la punta della lingua le cialde, attaccarle sulla buccia delle mele e il gioco è fatto.

Un modo semplice, alla portata anche dei più piccoli, per trasformare il consumo di frutta in un’occasione di divertimento. Sono infatti troppi i bambini che non amano mangiarla, alcuni la rifiutano, e ciò limita il suo fondamentale apporto alla dieta quotidiana, proprio in una fascia di età in cui sarebbe importante.

Far “cambiare faccia” e donare un aspetto allegro a delle semplici mele le fa diventare più appetibile anche per i bambini più ostinati.

MelaRido è un’attività diretta ai bambini che può diventare un gioco da fare insieme ai genitori, per incentivare il consumo di frutta consigliato ai fini di un corretto stile di vita, in linea con il principio del five a day che consiglia cinque porzioni di frutta e verdura al giorno.

 

Top Twitter Campaigns: a febbraio trionfa Ceres, cavalcando Sanremo

Top Twitter Campaigns: a febbraio trionfa Ceres, come emerge dall’Osservatorio di Blogmeter che ogni mese svela le campagne hashtag più twittate. Il brand danese, infatti, ha saputo ben sfruttare le potenzialità del real-time marketing, invitando gli utenti – tramite l’iniziativa #SanremoCeres – a “farsi sentire” durante il Festival canoro, promettendo di stendere i tweet più divertenti sul balcone di fianco al Teatro Ariston. Il risultato sono stati 36.600 tweet pubblicati da parte di quasi 10.000 autori unici, senza contare che l’account Twitter di Ceres è risultato il più ritwittato del mese.

Segue in seconda posizione la campagna #FordSocialR del brand Ford, che  a febbraio ha fatto il pieno con 20.600 tweet e un numero esorbitante di total impression (quasi 122 mln), grazie soprattutto alla grande visibilità dei giudici di Masterchef sul social dei 140 caratteri. Terzo posto invece per #MilluminoDiMeno, la campagna di sensibilizzazione al risparmio energetico lanciata dal programma di Radio 2 Caterpillar, che ha prodotto 11.000 tweet, la maggior parte dei quali pubblicati il 19 febbraio, in occasione della Giornata del risparmio energetico.

San Valentino, Amnesty e Unicef
Al quarto e quinto posto della Top 10 troviamo due campagne di San Valentino:  #BacioDautore, la campagna social con cui Libreriamo ha chiesto agli utenti di esprimere il proprio amore per la cultura attraverso opere d’arte, fotografie d’autore, libri e scene cinematografiche (8.500 tweet e 3.200 autori unici) e #UnBacioMagnifico, l’iniziativa di Baci Perugina per celebrare San Valentino attraverso la limited edition di cartigli contenenti frasi di canzoni e tatuaggi di Fedez (7.000 tweet e 3.500 autori unici) che ha pubblicato anche il tweet più ritwittato di questa edizione di Top Twitter Campaigns. Spazio in classifica anche per le campagne sociali: Unicef con il suo appello #TuttiGiùPerTerra (6.500 tweet  e 2.000 autori unici) e Amnesty International che, in collaborazione con la Repubblica, ha lanciato la campagna #VeritàPerGiulio, per chiedere chiarezza sull’omicidio di Giulio Regeni. La maggior parte dei (5.100 tweet).

Nella top ten anche la Lombardia
E nella classifica ci sono anche delle new entry:  all’ottavo posto (dopo il successo estivo di #WeAreInPuglia) un’altra campagna turistica, #InLombardia (5.000 tweet). Segue  l’hashtag con il quale Nutella ha celebrato i suoi primi 10 anni: #WorldNutellaDay con 4.400 tweet. Chiude il rating #ReadySetRed di Ferrari con 4.200 tweet che conferma il successo già ottenuto lo scorso mese e che in questa occasione ha prodotto il boom di messaggi grazie alla presentazione della nuova vettura di Formula1.

Retail Innovation 11, tutti i trend per traghettare il punto vendita nel futuro

Da un’acqua calma e tranquilla a una rapida di montagna, veloce e sfidante, difficile da navigare ma che dà a chi ci riesce un grande vantaggio competitivo: si è così sviluppato l’ambiente del retailer secondo la metafora di Fabrizio Valente, partner fondatore di Kiki Lab-Ebeltoft Italy. Difficile trovare la giusta via ma uno sguardo sul futuro ci è fornito dalla annuale ricerca di Kiki Lab sulla Retail Innovation, realizzata con i partner di Ebeltoft Group, che ha analizzato 17 tendenze retail, illustrate con 45 casi provenienti da 21 Paesi.

Green e servizio, multisensorialità ed eticità, nuovi formati che fanno dialogare punto vendita fisico e virtuale, personalizzazione e cross-canalità, glocalism e storytelling. Tra experience, assortimento, valori e digital si snodano le esperienze più originali e nuove del retail mondiale, analizzate dalla ricerca.

Demandware fotografa l’e-commerce del 2016, tra smartphone e generazione Z

Sempre più smartphone per gli acquisti e nelle decisioni di spesa, in una tendenza già in atto che non farà che affermarsi sempre di più. Ma anche una nuova generazione, la “z” ovvero quella dei 12-17enni, che affronta il retail con nuovi occhi e strumenti. E l’analisi dei dati che diventa elemento fondante di ogni strategia di marketing. Questi i contorni della fotografia dell’e-commerce nel 2016 scattata da Demandware,  fornitore leader globale del settore di soluzioni cloud commerce per le imprese, frutto di una analisi sui dati di oltre 400 milioni di clienti che transitano sui 1300 siti di eCommerce che si servono della sua piattaforma cloud, compreso il valore lordo delle merci, i giorni di picco per gli acquisti, il tasso di sconto e la quota di mercato da dispositivi mobili nei settori moda, lusso, abbigliamento, bellezza e salute.

L’analisi individua tre tendenze fondamentali che promettono di influenzare profondamente le vendite online (e non solo) nel corso di quest’anno. Eccole.

1- Addio omni-canalità: benvenuto commercio unificato

Dopo essere stato al centro delle discussioni sul retail negli ultimi anni, nel 2016 il termine omnicanalità diventerà potrebbe passare di moda. Perché il numero di acquirenti che comprano prodotti da più canali su più dispositivi supererà quello di chi acquista su un unico canale. L’omnicanalità sarà sostituita da un termine più adatto: commercio unificato, che si riferisce ad una singola piattaforma di commercio che offre ai rivenditori una visione unificata dei clienti e del magazzino attraverso tutti i canali.

Da gennaio a dicembre 2015 la quota degli ordini da smartphone ha registrato una crescita del 41%, passando dal 17% al 24%.
Da gennaio a dicembre 2015 la quota degli ordini da smartphone ha registrato una crescita del 41%, passando dal 17% al 24%.

“Il commercio unificato è già realtà, aiutando i retailer a raggiungere in maniera efficace i clienti connessi. Stando alla ricerca del National Retail Federation (NRF) ed Ecommerce Europe, l’86% dei retailer intervistati prevede di implementare nei prossimi 10 anni una piattaforma di commercio unificata per vendere in maniera più efficace ai consumatori connessi – spiega Maurizio Capobianco, Sales Director di Demandware Italia – . I consumatori vogliono una interazione veloce, personalizzata e fluida con i retailer, ancora oggi ostacolati da tecnologie complesse. La soluzione è una piattaforma di commercio unificata che migliori il margine, il valore del brand, e il suo fatturato”.

 

2- La generazione Z (e i social) guideranno l’e-commerce

Grazie soprattutto all’integrazione tra e- commerce e social media, in Nord America la generazione Z, i ragazzi di età compresa tra i 12 e i 17 anni, rappresenterà la quota più importante degli acquisti online. La semplicità dei sistemi di pagamento come il Touch ID, il lettore di impronte digitali presente sui dispositivi mobili, consentirà agli adolescenti l’accesso al conto dei genitori, eliminando la necessità di avere una propria carta di credito fisica.
Secondo il recente sondaggio condotto da Demandware su un campione di 7000 persone di età compresa tra i 18 e i 34 anni (Millennials e Generazione Y) invece, il 77% dei Millennials completa il proprio acquisto dopo aver visto un prodotto che qualcun altro ha preferito o condiviso online. In totale, il 59% degli intervistati agisce sui suggerimenti di Facebook e il 41% su quelli di YouTube; seguono gli altri social network, con Instagram al 25%, Pinterest al 14%, Snapchat al 12%, WhatsApp al 20%, Twitter al 29% e Google+ al 15%.

 

3- Il data-driven decision marketing alimenterà la personalizzazione

Il 2016 sarà l’anno in cui la maggior parte dei retailer si sposterà da decisioni basate sulle intuizioni a quelle fondate su analisi dei dati, un trend che porterà a una forte carenza di talenti di “data expert”, già di per sé scarsi. I grandi nomi del retail sanno che i big data possono supportare fortemente il business, ad approcciare meglio il mercato e approfondire il rapporto con i clienti, pertanto si comporteranno in modo da favorire queste azioni.

Il 2016 sarà anche l’anno del ritorno del Push Marketing. I rivenditori cercheranno di rimuovere possibili elementi di attrito nel processo di acquisto e abilitare i clienti all’acquisto non solo nel negozio fisico e online, ma anche nel momento stesso dell’interazione. Allo stesso tempo, nel 2016 la tradizionale divisione tra marketing e commercio verrà meno per molti dei principali retailer. Il loro successo dipenderà nella capacità di portare i clienti ad acquistare il prodotto o l’offerta perfetta, applicando un insieme di abilità che uniscono la conoscenza approfondita del singolo cliente a una ricca offerta di contenuti.

Realtà virtuale prossima frontiera? McDonald’s in Svezia trasforma l’Happy Meal in un visore

Per festeggiare i 30 anni dall’arrivo dell’Happy Meal McDonald’s Svezia ha realizzato Happy Goggles: la scatola del noto pranzo per i più piccoli può essere ripiegata in modo da realizzare un paio di occhiali che rendono possibile sperimentare un’esperienza di realtà virtuale, se viene inserito uno smartphone su cui è stata scaricata l’apposita app. Obiettivo: modernizzare con contenuti digitali (una discesa sugli sci a 360°) la sorpresa che da sempre accompagna l’Happy Meal.

“Le nuove generazioni stanno crescendo in un mondo in cui smartphone e tablet sono parte della vita quotidiana. Gli occhiali per la realtà virtuale aprono le porte eccitanti mondi virtuali. È un passo più naturale per i bambini che per gli adulti. E da agli adulti la possibilità di imparare dalla conoscenza e dall’esperienza dei bambini, tramite il gioco è anche possibile avere un’esperienza comune e stare bene insieme, alla pari” hanno commentato gli psicologi Karl Eder e Fadi Lahdo.
La realtà virtuale insomma è sempre più protagonista in campagne di marketing e promozionali, ed ora arriva anche in Europa grazie al gigante della ristorazione fast-food americano. Del resto, basta una struttura di cartone e uno smartphone provvisto di apposita app, e il gioco è fatto come mostra il video di McDonald’s Svezia.

Leggi anche Pizza Hut trasforma il cartone di pizza in un proiettore.

Smart Shelving System, la nuova frontiera del proximity marketing

Smart Shelving System Cefla: nasce un nuovo sistema per mettere in campo e gestire, senza timori di interruzione, importanti attività promozionali e interattive (grazie ad un sistema di indoor navigation) come il welcoming, il couponing digitale, il controllo delle statistiche.

La tecnologia si basa su un’App dedicata che va a integrarsi con la App del retailer, grazie alla comunicazione tramite Beacon.

“Grazie ad un sistema espositivo ergonomico, compatto, altamente flessibile ed alimentato a bassa tensione- spiega  Andrea Ventura, managing director Cefla Shopfitting – si mette in comunicazione il display espositivo con lo smartphone del cliente, segnando così un ulteriore passo avanti nell’evoluzione del punto vendita dando a retailers e industria la possibilità di gestire spazi espositivi trasformandoli da passivi ad attivi”.

smart scaffaleCFL 2016 scaffale acceso

Questo display di nuova generazione rivoluzionerà la gestione del punto vendita e sarà presentato al convegno Retail Innovations 11” di Kikilab in programma a Milano il 10 marzo 2016.

I plus

Lo Smart Shelving System, inoltre, si presenta con importanti caratteristiche dimensionali e costruttive che non mancheranno di destare interesse. Si caratterizza, infatti, per una “compressione” verticale e orizzontale che porta a significativi risparmi di spazio nell’area di vendita. Nelle grandi superfici l’ingombro risparmiato, corsia per corsia, si può tradurre in nuove file di scaffali o aree promozionali. In altezza, invece, il vantaggio è del tutto ergonomico, poiché l’ultimo piano di presa si abbassa sensibilmente rendendo più facile e sicura la presa da parte del cliente.

smart phone CFL 2016 smart-shelving-system

Lo Smart Shelving System offre anche un’innovativa dotazione di illuminazione LED che si può installare senza dover smontare la struttura, grazie al caratteristico vano tecnico del piano “System10”. Il sistema di elettrificazione a bassissima tensione di Cefla è altamente industrializzato e arriva a servire tutta la struttura, fino all’ultimo piano. Le connessioni sono clip-in e non necessitano di elettricista, i cavi sono dotati di doppio isolamento e nessuno di essi ostacola l’area di esposizione del prodotto essendo integrati e protetti dal lo stesso sistema di scaffalatura. Il nuovo piano “Luminette” completa le dotazioni illuminanti, grazie a una lampada LED incorporata, disponibile già cablata e pronta per essere montata.
Con lo Smart Shelving System, oltre all’utilizzo ottimale dei dispositivi Beacon, è possibile illuminare tutto il display con tecnologia LED di qualità, prodotta dalla stessa Cefla, che garantisce lunga durata, uniformità della luce e un’alta resa in Lux sul ripiano.

Le linee premium e bio di Pam protagoniste del nuovo format tv “Il pranzo della domenica”

I prodotti a marchio (premium e bio) e i prodotti freschi di Pam Panorama sono protagonisti de “Il Pranzo della Domenica”, il nuovo format tv di Publitalia Branded Entertainment in onda su Canale 5 dal 7 febbraio che proseguirà ogni domenica per sei settimane. Insomma, premium e bio, le star delle marche commerciali, in termini di vendite e anche di apprezzamento della clientela, ora arrivano anche in tv.

Il programma, realizzato presso ALMA, la Scuola Internazionale di cucina di Gualtiero Marchesi, che presenta anche il programma insieme ad Elenoire Casalegno, è una sorta di reality-cooking show che mostra uno degli innumervoli foodlovers italiani che, segnalato da amici e parenti a sua insaputa, deve mostrare le sue abilità cucinando davanti al Maestro Marchesi e agli allievi della prestigiosa scuola di cucina. Ma il programma è anche un viaggio alla scoperta di ricette e prodotti di eccellenza locale

I prodotti a marchio Pam Panorama sono protagonisti nelle ricette che vengono realizzate, sia dai candidati che dai diplomati della Scuola che, parallelamente, mostrerano come preparare le stesse ricette realizzate dai concorrenti, a regola d’arte. Durante le puntate verranno utilizzate referenze delle linee i Tesori, la linea premium di Pam Panorama, e Pam Panorama Bio, la nuova linea di prodotti provenienti da agricoltura biologica.

Foodscovery la start up per l’e-commerce gastronomico che piace agli editori

Ci sono ben due editori tra gli investitori di Foodscovery, piattaforma web e mobile per conoscere e acquistare 1500 prodotti della gastronomia italiana direttamente dai laboratori e produttori artigianali del territorio come panifici, pasticcerie, macellerie, caseifici. L’ultimo arrivato è La Società Editoriale Il Fatto, che entra nella start-up con un investimento di 250mila Euro con una quota di circa il 7%, e la facoltà di salire fino al 12%.
La start up fondata nel 2014 con un investimento di 500mila euro da parte di FI.R.A. – Finanziaria Regionale Abruzzese – ha tra i soci anche il gruppo editoriale tedesco Axel Springer. I Fondatori Fabio Di Gioia e Mario Sorbo detengono il 41% delle quote della società.

Si fa tanto parlare di storytelling e dell’importanza di raccontare prodotti, come le eccellenze dell’enogastronomia italiana, che hanno bisogno di essere scoperti ed conosciuti anche nella loro specificità e nella loro storia. E sembra essere proprio questo il senso dell’operazione. Le caratteristiche, le storie e i protagonisti dei prodotti gastronomici d’eccellenza di tutte le regioni italiane saranno presentati su www.ilfattoquotidiano.it, sito con oltre 100 milioni di pagine viste al mese, e i lettori avranno poi la possibilità di acquistarli direttamente su www.foodscovery.com.

Sul mercato italiano, sarà lanciata una nuova versione del sito e ampliato il numero di produttori presenti. Ma Foodscovery punta anche all’estero, con il lancio della piattaforma inizialmente sul mercato britannico.
Il modello di business di Foodscovery si basa sull’innovazione a sostegno delle piccole economie locali, con la creazione e lo sviluppo di un sistema automatizzato di ritiro e consegna in 24/48 ore, che permette di ricevere e gustare oltre 1.500 prodotti presenti in catalogo.

«L’acquisizione delle quote in Foodscovery risponde ad un Piano Industriale specifico che guarda al futuro e che nelle società editoriali di oggi deve obbligatoriamente puntare alla diversificazione. Al tempo stesso può essere però valorizzazione del tradizionale core business. Foodscovery rappresenta infatti un progetto di e-commerce nel food con un importante sviluppo di internazionalizzazione al quale si affiancherà anche un progetto di contenuti editoriali collegati» ha spiegato Cinzia Monteverdi, Amministratore Delegato di Editoriale Il Fatto.

Pam Panorama a Leinì (To) fa un regalo ai nuovi nati

La presentazione del progetto Nuovo Nati.

La catena Pam Panorama aderisce al progetto Nuovi Nati promosso dal Comune di Leinì, in provincia di Torino. Per tutto il corso dell’anno Pam Panorama sostiene il territorio di Leinì donando alle famiglie di tutti i nuovi nati nel 2016 un buono del valore di 50 euro spendibile all’interno del punto vendita Pam di Leinì, situato in Viale Europa.

Un piccolo gesto che, in accompagnamento alla lettera di benvenuto inviata dal Comune alle famiglie, testimonia la volontà di essere vicino ai futuri cittadini di Leinì in modo concreto. E un modo per rendere oggettiva l’attenzione di Pam Panorama nei confronti delle realtà territoriali all’interno delle quali è presente con i suoi punti vendita.

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