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Comunicazione OOH: cresce l’importanza del digital

Italiani sempre più “mobili” e sempre più fuori casa: secondo i dati Audimob, infatti, oggi l’84% della popolazione italiana, cioè circa 43 milioni di individui, è in movimento e pertanto potenzialmente esposta alla pubblicità esterna, e si stima che gli heavy user, ovvero coloro che hanno una frequenza di spostamenti giornalieri pari almeno a 4, siano circa 36 milioni di persone.

Si tratta dunque di una platea privilegiata per la comunicazione OOH: manifesti, insegne, cartelloni, decorazioni sui mezzi di trasporto e anche l’ambient advertising.

Il ruolo del digital advertising

Una ricerca proprietaria di Rapport, l’agenzia OOH specialist del gruppo IPG Mediabrands, indaga il mondo dell’Out of Home anche in relazione alle dinamiche del digital.     
L’Out of Home si conferma un mezzo con grandi potenzialità, dovute principalmente alla netta percezione di miglioramento qualitativo dell’offerta pubblicitaria che lo porta, insieme al web, ad essere considerato il mezzo più recettivo in termini di innovazione e qualità, attuale e futura. Infatti, web e OOH sono i mezzi più ricettivi alla qualità e che andranno incontro ad una forte innovazione nel corso dei prossimi anni.

L’Out of home è migliorato negli ultimi tre anni, più in termini media che creativi. Per il 47,3% dei rispondenti il digital è il miglior “partner” dell’OOH.

L’analisi effettuata su circa 300 professionisti, appartenenti sia al mondo media sia quello creativo, evidenzia che accanto all’Out of Home si è affermato, da qualche tempo, il Digital Out of Home (DOOH), un settore che sta crescendo in modo rilevante soprattutto grazie alla sinergia con i mezzi digitali e all’interattività con l’audience. Le opportunità del DOOH sono presenti sia per chi si occupa di media che per chi si occupa di creatività. Digital OOH e Mobile sono le aree di maggior interazione tra web e affissione.

Dal punto di vista media, la misurazione dell’audience rappresenta ancora un aspetto debole dell’OOH che richiede un maggior sviluppo. Dal punto di vista creativo, l’OOH è considerato come un mezzo stimolante dal 54,8% degli intervistati, ma anche qualitativo e spettacolare. Sulla base di queste evidenze, l’Outdoor può, a buon diritto, essere maggiormente implementato nelle strategie di comunicazione dei clienti.

Inoltre dalla ricerca Rapport si evince che l’integrazione dell’OOH con gli altri mezzi si conferma un tema cruciale che potrebbe dare ancora maggiore impulso alla crescita del Out of Home e questa è la direzione che il mercato di riferimento sembra stare intraprendendo.

Le aziende più social del Pet Food? Blogmeter fa la classifica

Sono Trainer, Hill’s e Royal Canin le marche di pet food che se la cavano meglio sui social: lo dice la nuova edizione della Top Brands di Blogmeter che, facendo leva sulla nuova piattaforma integrata di social intelligence Blogmeter Suite, ha analizzato tutte le pagine ufficiali Facebook, Twitter, Instagram e YouTube dei marchi di Pet Food presenti sul mercato italiano.

Dai 27 brand presi in esame è nata una classifica in cui sono stati evidenziati i 5 brand risultati migliori per interazioni totali (escluse le views di YouTube), nel trimestre dal 1° luglio al 30 settembre 2018. Nell’analisi sono state valutate anche le performance relative al total engagement per i cinque brand risultati primi per total interactions.

 

Le migliori usano ironia, consigli e responsabilità sociale

La medaglia d’oro del rating stilato da Blogmeter va a Trainer, marchio Novafoods nato in Italia nel 1991. Trainer, che propone cibo per cani e gatti completamente naturale e Made in Italy, ottiene con la sua attività social oltre 273 mila interazioni totali e guadagna, nel periodo di riferimento, 16mila nuovi fan. A stimolare l’engagement sono soprattutto i consigli in pillole che vengono ironicamente proposti sulla pagina Facebook di Trainer come Gat-tips e Can-sigli.

Al secondo posto troviamo Hill’s Pet, specializzata in alimenti di mantenimento e dieteteci per animali domestici, che grazie ai suoi 83 post pubblicati su Facebook, nel trimestre, ottiene un engagement pari a 223 mila interazioni. L’hashtag #SalvaUnAmico utilizzato da Hill’s per promuovere la sua iniziativa contro l’abbandono, in collaborazione con Amici di Casa Coop, risulta essere il più engaging tra quelli usati dal brand.

Terzo posto per Royal Canin, che produce e commercializza alimenti per cani e gatti in base a taglia, stile di vita e razza specifica. Le oltre 216mila interazioni totali di Royal Canin provengono per il 90% dal canale Facebook del brand, dove sono stati pubblicati 72 dei 105 contenuti social totali e l’hashtag #nonabbandoniAMO risulta tra i più coinvolgenti del periodo. 

Quanto al resto della classifica, al quarto posto si posiziona Cesar che colleziona un total engagement pari a 59mila interazioni provenienti per il 100% dalla sua pagina Facebook. Il brand coinvolge i suoi follower attraverso Call To Action che invitano a pubblicare le foto o a condividere le storie dei propri amici a quattro zampe. Quinto posto per Schesir che ottiene 55mila interazioni (ben 312mila includendo le views di YouTube) e concentra oltre l’80% del suo total engagement proprio sul suo canale YouTube. Tra i video più apprezzati spiccano, per numero di visualizzazioni, quelli dedicati al contest indetto da Schesir, dal titolo: io e il mio cane/gatto viviamo dai Bio, in riferimento alla nuova linea di alimenti biologici lanciata dal brand. Infine, menzione speciale per Sheba, marchio dedicato esclusivamente ad alimenti umidi per gatti. Grazie alla sua campagna #graziegatto lanciata sui canali Facebook e YouTube, Sheba ottiene oltre 2,9 milioni di visualizzazioni e si aggiudica il premio di most viewed content della classifica di Blogmeter.

La Blogmeter Top Brands Pet Food è stata realizzata a partire da un panel di profili/pagine corporate ufficiali italiane delle principali aziende del settore di riferimento. Il valore “Total Interactions” rappresenta la somma delle interazioni ricevute dai singoli profili social come da dettaglio: Facebook: likes e reactions, comments e shares. Twitter: retweets e favorites. Instagram (solo profili business): likes e comments. YouTube: likes, dislikes, comments. Mentre il valore “Source Engagement” rappresenta la somma delle interazioni (divise per fonte) ricevute dai singoli profili social come da dettaglio: Facebook: likes e reactions, comments e shares. Twitter: retweets e favorites. Instagram (solo profili business): like e comments. YouTube: views, likes, dislikes, comments.

Ikea Catania accoglie i cani randagi e fa il giro (social) del mondo

Sembrerebbe un caso di marketing da manuale la vicenda del negozio Ikea di Catania che dalla provincia dell’impero (del brand svedese) ha fatto il giro prima dei social per finire poi sulla stampa di mezzo mondo. I fatti: i dipendenti del pinto vendita siciliano decidono di accogliere all’interno del negozio, in mezzo ai mobili esposti (che vogliono dare come in tutte le Ikea del mondo uno spaccato di vita vissuta, con oggetti e libri in evidenza) alcuni cani randagi. Cui danno non solo riparo dalle intemperie (ricordiamo che la Sicilia è stata pesantemente coinvolta nell’emergenza maltempo) ma anche cibo e acqua.

La figlia di una cliente, tale Martina Taccia, nota i cani mentre dormono e li riprende. La mamma posta sui social. Il video non solo diventa virale – 1,5 milioni di vsualizzazioni in due settimane – ma scatena numerose reazioni (per la gran parte positive, anche del tipo “mi avete conquistato, sarò vostro cliente a vita”). Che non si limitano all’Italia ma fanno – letteralmente – il giro del mondo, dal Canada alla Corea del Sud.

Sembra proprio che in questo caso il non meglio identificato staff di Ikea abbia centrato l’obiettivo di far parlare positivamente di sé e soprattutto del brand. Magie dei social pet.

Poco importa poi se nel frattempo, alla vigilia del Black Friday, il Gruppo Ikea annuncia tagli per 7.500 esuberi in 30 Paesi nei prossimi due anni, come denunciano i sindacati. Il nuovo piano di ristrutturazione aziendale sarebbe dovuto al calo delle vendite nei negozi e all’aumento di quelle attraverso gli store online. Di conseguenza, il 5% della forza lavoro sarà congedato, mentre si apriranno 11.500 nuove posizioni legate allo sviluppo di nuovi formati di negozio e dell’e-commerce.

Segno dei tempi, e della società dei social.

 

 

Il Viaggiator Goloso lancia la recensione a scaffale

La recensione degli utenti in bella vista sullo scaffale: è l’innovativo sistema lanciato per i prodotti del Viaggiator Goloso, brand premium di Unes, con l’iniziativa “Vota VG” che per la prma volta porta i giudizi dei consumatori direttamente sotto il prodotti nel punto vendita.

Collegandosi al sito www.ilviaggiatorgoloso.it, gli utenti possono esprimere la loro opinione sui prodotti firmati VG. La media del punteggio ottenuto (da 1 a 5 stelline), ma anche alcune recensioni, sono riportate in un’apposita etichetta elettronica visibile negli store a insegna il Viaggiator Goloso a fianco di quella del prezzo. Il numero di etichette elettroniche installate cresce sempre di più per coprire l’assortimento, ed è presente nei tre punti vendita a insegna il Viaggiator Goloso di Milano Viale Belisario, Milano 3 Basiglio e Buccinasco.

 

Già 80mila recensioni
L’iniziativa è stata apprezzata dai fan del brand premium di Unes, a giudicare dalle oltre 80.000 recensioni finora pubblicate sul sito. Con Vota VG, gli utenti possono esprimere la loro opinione su tutte le referenze del brand, assegnando a ciascun prodotto un punteggio da 1 a 5 stelle e lasciando un commento in cui descrivere liberamente la propria esperienza di gusto con i prodotti il Viaggiator Goloso. Alcuni commenti sono riportati nelle etichette elettroniche di maggiori dimensioni.
“Quest’iniziativa è un perfetto esempio di virtuosa integrazione tra la presenza digitale dell’insegna e i punti vendita fisici – ha commentato Rossella Brenna, Direttore Vendite, Marketing e Comunicazione di Unes -. È la prima volta che ciò avviene nella Gdo italiana. Le recensioni dei clienti influenzano positivamente gli acquisti di altri clienti, guidano lo sviluppo e il miglioramento dei prodotti, oltre a essere fonte di ispirazione per le nostre attività di comunicazione offline.”
Dal 4 ottobre al 4 novembre 2018, i consumatori che voteranno i prodotti firmati il Viaggiator Goloso potranno scaricare un buono sconto di 5 euro da utilizzare sulla spesa in uno dei 120 punti vendita diretti a insegna U! Come tu mi vuoi, U2 Supermercato e il Viaggiator Goloso, oltre che negli ipermercati Iper, La grande i.

e-commerce: sempre più un affare da donne. Ed è boom per il cura persona

Entro il 2022 varranno circa 400 miliardi di dollari gli acquisti globali efefttuati on line. Ecco la prima evidenza del rapporto Nielsen sull’ecommerce mondiale.

Sempre secondo Nielsen, l’Italia è tra i primi 5 paesi europei per vendite telematiche; al primo posto vi è Regno Unito, seguito da Francia, Svezia e Russia. Idealo, portale internazionale di comparazione prezzi,  ha voluto approfondire l’argomento, scoprendo che nel corso dell’ultimo anno l’e-commerce è decisamente stato nelle mani delle donne.

Tra le categorie di prodotto maggiormente in crescita legate al mondo femminile e con una crescita pari ad almeno il 200% rispetto al 2017, idealo segnala i prodotti di make up, quelli per la cura del viso, i solari, i prodotti per la cura del corpo, quelli per la cura dei capelli, phoen e profumi.

Tra le categorie merceologiche più strettamente legate ad un pubblico femminile, come ad esempio i trattamenti per il viso o per il corpo, le donne maggiormente coinvolte sono quelle che appartengono alla fascia di età tra i 35 e i 44 anni,  nel primo caso corrispondono infatti al 25,0% delle ricerche, nel secondo caso al 27,8%. Unica eccezione la fanno i prodotti per la cura dei capelli e per il make up, settori che coinvolgono anche un pubblico più giovane tra i 25 e i 34 anni, nel primo caso con una percentuale che corrisponde al 29,7%, nel secondo caso al 31,6%.

Beverage

Ma on line performa bene anche il settore food & beverage, con i vini bianchi che hanno registrato la crescita di interesse più elevata rispetto all’anno precedente. E non basta: ottimi risultati, con almeno il +200%, hanno riscosso anche i vini rossi e  le bottiglie di champagne, spumante e prosecco,.

Per quanto riguarda questi ultimi, il boom è stato registrato principalmente ad aprile e a settembre 2018 ed ha coinvolto in particolar modo i giovani tra i 25 e i 34 anni (28,5%). In questo caso i più interessati sono i ragazzi (62,9%) mentre le donne hanno effettuato il 37,1% delle ricerche. Tra i prodotti più cercati in assoluto Moët & Chandon Brut Impérial, Veuve Clicquot Brut, Pommery Brut Royal, Ferrari Brut e Moët & Chandon Rosé Impérial.

Sport

Sul fronte sportivo crescono gli pneumatici per le moto, seguiti dagli stivali da moto, dagli pneumatici estivi e dai prodotti per lo sci alpino.

Design

Interessanti, infine, le performance degli oggetti di design, delle lampade in particolare. Coinvolte dal boom sono state in particolar modo quelle dei grandi marchi di design come Kartell, Flos e Artemide, che hanno vissuto un picco di interesse proprio nello scorso mese di Settembre 2018. Anche in questo caso la maggior parte delle ricerche viene effettuata da donne (56,7%) di una fascia di età compresa tra i 35 e i 44 anni (31,2%). Anche gli uomini, comunque, nutrono un discreto interesse con il 43,3% delle ricerche.

 “Secondo Nielsen – ha commentato Fabio Plebani, Country Manager per l’Italia di idealo – il canale e-commerce nei prossimi anni si espanderà con una crescita media del 18,4% all’anno, una cifra considerevole che dovrebbe spronare le aziende ad investire sempre di più nel commercio digitale e nelle sue potenzialità.Dato che le donne mostrano sempre più interesse e disponibilità all’acquisto nelle piattaforme online, per gli shop online sarà molto importante curare al meglio tutte quelle categorie di prodotti utilizzate particolarmente dal pubblico femminile e che sicuramente non passeranno mai di moda, come trucchi, creme e prodotti di bellezza. Interessante notare, inoltre, come anche il settore food & beverage sia ormai grande protagonista del mondo digitale, sintomo che davvero tutti i settori della vita quotidiana passano per l’e-commerce.”

                                                    

GDPR e il suo impatto sul consumatore finale. I risultati della ricerca Toluna

Toluna, leader nel digital market research e nel fornire insights on demand in tempo reale sul consumatore, presenta i risultati di una ricerca realizzata in Italia per analizzare l’impatto del GDPR sul consumatore finale. In termini di notorietà, il sondaggio, condotto a settembre su 500 consumatori rappresentativi della popolazione italiana,  non ha un esito negativo: a quattro mesi dall’entrata in vigore del regolamento europeo, infatti, solo 1 intervistato su 4 dichiara di non conoscerlo.  Inoltre i consumatori sentono di avere una migliore comprensione (54%) di come le aziende utilizzano i propri dati. Invece sul piano dei risultati pratici, le cose stanno un po’ diversamente dal momento che la maggior parte (64%) non ha visto alcun cambiamento nell’esperienza complessiva con i brand. Nonostante lo sforzo delle aziende, solo il 26% dei consumatori ritiene, infatti, che la propria esperienza complessiva con i marchi sia migliorata, mentre il 10% rivela che è addirittura peggiorata.

In termini di protezione dati, oltre il 44% dei consumatori ritiene invece che le aziende abbiano utilizzato i loro dati personali senza averne avuto il consenso, inviando ad esempio e-mail per le quali non si erano registrati. Il 15% degli intervistati dichiara persino che alcune società stiano operando illegalmente, anche se al momento non è stata ancora trovata alcuna attività che violi la nuova direttiva europea.

Questo dovrebbe comunque suonare come un campanello d’allarme per quei brand che non comprendono appieno il regolamento o scelgono di ignorarlo, perché la stragrande maggioranza dei consumatori (90%) ha dichiarato di fidarsi meno di queste aziende e un terzo ha persino affermato che non acquisterà più prodotti e servizi da quei brand.

Tra le note positive, oltre il 30% dei consumatori intervistati dichiara che, dopo l’introduzione del GDPR, è più facile capire come le aziende utilizzino i loro dati, ovvero tramite la disattivazione delle email o la modifica delle impostazioni relative ai cookie. Uno strumento quest’ultimo considerato positivamente dai consumatori (32%) perché capace di migliorare l’esperienza online ricordando le loro preferenze.

DominoDisplay: due nuovi sistemi multimediali in bundle per il retail

DominoDisplay.com  lancia i Totem Speciali Powered by Palinsesto con i primi due sistemi multimediali “in bundle” per il settore retail. Le novità sono il Totem Kombo 32 CUI (Cartello Unico degli Ingredienti), pensato per sostituire i Libri cartacei degli Alimenti rispondendo alle direttive europee in fatto di etichettatura e fornitura di informazioni sui prodotti alimentari, e Totem NewTon 43 Barcode, che permette di fornire in tempo reale informazioni dettagliate sugli articoli presenti nel punto vendita. Veri e propri pacchetti “chiavi in mano” che coniugano la qualità dei monitor Samsung e l’originalità delle strutture messe a punto dai designer Domino Sistemi Srl con il valore aggiunto di applicazioni speciali già integrate, realizzate grazie alla versatilità di Palinsesto, il software proprietario per il digital signage. Inoltre, per la gestione diretta dei contenuti all’interno del singolo esercizio commerciale, è disponibile la Consolle di Controllo che comprende un pc completo di monitor e tastiera.

“Con soluzioni integrate come i nuovi Totem Speciali siamo in grado di soddisfare efficacemente sia le esigenze degli utenti professionali sia quelle dei consumatori finali che interagiscono con le nostre tecnologie”, spiega Alberto Masserdotti, fondatore di DominoDisplay.com e CEO del Gruppo Masserdotti Spa. “Da un lato, infatti, i retailer chiedono strumenti multimediali intuitivi e di grande impatto, capaci di potenziare l’attività di branding, migliorare la customer experience, soddisfare gli obblighi normativi vigenti e incentivare la decisione di acquisto. Dall’altro, il pubblico gradisce anche sul punto vendita una comunicazione sempre più interattiva in grado di fornire informazioni immediate e complete. Da qui la messa a punto delle prime due proposte ‘in bundle’ Powered by Palinsesto a cui presto ne seguiranno altre già in fase di sviluppo”.

Totem Kombo 32 CUI (Cartello Unico degli Ingredienti)

Caratterizzato da un design moderno e leggerissimo, dotato di pc integrato e monitor professionale 32’’ touchscreen Samsung, questo device assicura una consultazione facile e immediata da parte del consumatore, rispondendo perfettamente alle nuove direttive stabilite dal Regolamento Europeo per l’etichettatura e la fornitura di informazioni sugli alimenti. Inoltre, il software integrato Palinsesto consente sia di aggiornare i dati da remoto in tempo reale su più player dislocati in punti di vendita diversi, sia di gestire l’upload di contenuti personalizzati da parte di ogni singolo esercente.

Totem NewTon 43 Barcode

Equipaggiato con pc integrato, lettore con sensore di scansione per codici a barre e monitor professionale 43’’ Samsung, questo totem permette di veicolare messaggi e promozioni che, grazie a Palinsesto, possono essere facilmente gestiti da remoto e programmati per varie fasce orarie in base al target che si intende raggiungere nei diversi momenti della giornata. La trasmissione viene interrotta automaticamente durante la lettura del codice a barre da parte del cliente che otterrà così tutte le informazioni disponibili relative a un determinato prodotto.

Inoltre, come tutte le soluzioni acquistabili su DominoDisplay.com, anche i Totem Speciali danno accesso a servizi esclusivi che spaziano dalla personalizzazione all’assistenza tecnica 2.0. Il look moderno ed elegante di questi totem può essere completamente customizzato grazie a pellicole adesive stampate in digitale e pannelli sagomati progettati su richiesta. Dettagli che permettono di modificarne l’estetica con facilità in base alle informazioni veicolate o all’immagine del brand.

Emme Più lancia Magnificard e premia i consumatori

Emme Più (del Gruppo Maiorana) lancia Magnificard®, un’innovativa carta fedeltà in grado di offrire una serie di promozioni e vantaggi esclusivi.

Dal 4 ottobre 2018 al 14 luglio 2019, insieme al lancio della card, partirà l’operazione “Premia la Tua Fedeltà”, una raccolta punti riservata ai possessori di Magnificard®, che metterà a disposizione un ricco catalogo di premi con tante proposte per tutta la tutta la famiglia: dagli accessori per la casa e la cucina alle offerte di viaggi a ingressi gratuiti ai cinema e la possibilità di usufruire di sconti e promozioni esclusive dedicate, sui prodotti delle migliori marche.

Si può aderire al programma Magnificard® in tre modalità: in modo classico, richiedendo ed attivando una card “fisica” presso tutti i punti vendita Emme Più ed Iper Emme Più, accedendo all’area dedicata sul sito www.emmepiu-supermercati.it o attivando una carta virtuale attraverso l’innovativa App Magnificard®, scaricabile gratuitamente da Apple Store o Google Play.

L’applicazione consente, oltre alla registrazione e accredito dei punti, la possibilità di una gestione indipendente e personalizzata di tutti i servizi legati al programma di fidelizzazione.

Successivamente all’inserimento dei propri dati personali, il cliente riceverà all’indirizzo e-mail rilasciato un link per l’attivazione della carta virtuale, che sarà abilitata a tutte le funzionalità. Attraverso l’App il cliente potrà loggarsi con le proprie credenziali ed ottenere la versione digitale della propria Magnificard® con le stesse funzionalità della carta fisica.

Da sempre Emme Più è sinonimo di attenzione e cura del consumatore.  Lo testimoniano l’alta qualità a prezzi competitivi, tanto per prodotti di marche leader quanto per prodotti di primo prezzo, la genuinità e freschezza dei prodotti offerti nei reparti freschi, oltre ad un servizio ed accoglienza propri, che caratterizzano ogni punto vendita Emme Più.

Attraverso Magnificard®, sarà possibile sostenere il progetto Casa di Cristian”, un centro di prima accoglienza della Caritas di Roma per mamme con bambini che si trovano in condizioni di precarietà sociale, alloggiativa, familiare ed economica, devolvendo a tale iniziativa una parte dei punti accumulati.

Per informare il pubblico sull’iniziativa promossa da Emme Più e comunicare il lancio di Magnificard®, il 4 ottobre partirà la campagna di comunicazione “Premia la Tua Fedeltà” che integra i mezzi stampa, web, social network, radio e affissioni, per garantire un’ampia comunicazione mediatica.

 

Parlare di cibo piace ai giovani, ma non online: un’infografica

Ma quanto ci piace parlare di cibo? Ovvio, siamo italiani, giovani o anziani accomunati dalla voglia di discutere ciò che passa a tavola. Anzi, più si è giovani e più spesso se ne parla, anche più volte al giorno. Non a caso tra i modi di dire più utilizzati c’è “Parla come mangi”. E che non sia un luogo comune, lo conferma anche la ricerca “Italiani che parlano di cibo: un dibattito infinito” realizzata da Squadrati per Coca-Cola, che rivela con quanta frequenza e passione nel nostro Paese si parli di gusti e scelte a tavola. 

I dati emersi dalla ricerca confermano una passione irresistibile che ogni giorno coinvolge il 51% dei nostri connazionali. Una tendenza costante rispetto al passato secondo circa la metà del campione (53%), ma percepita addirittura in crescita per il 43% degli intervistati, che negli ultimi cinque anni afferma di aver aumentato le proprie conversazioni sul cibo.

 

Tutti i giorni, a tavola e al top in Campania

Il 51% degli italiani parla di cibo e di gusti in fatto di cibo tutti i giorni. E con una propensione, forse a sorpresa, ben maggiore da parte dei giovani: nella fascia di età tra i 18 e i 34 anni la percentuale sale infatti fino al 58%. Questo però non ha nulla a che vedere con l’utilizzo dei social network, che si posizionano solo al sesto posto fra i “luoghi” in cui avvengono le conversazioni.

È la casa infatti il regno delle discussioni sul cibo e sui gusti (80% degli intervistati), seguita a distanza da ristorante (53%) e ufficio (45%). Seguono i supermercati (34%), il bar (30%) e infine proprio i social network (20%). Fra questi la piattaforma preferita per discutere di cibo è Facebook: usata a questo scopo dal 59% delle persone che dibattono sui social.

La Campania è la regione più social: si confrontano su questi mezzi il 32% dei campani vs 20% della media nazionale. D’altra parte è proprio la Campania una delle due regioni, insieme alla Puglia, in cui il dibattito è più frequente (rispettivamente per il 66% e il 61% degli intervistati vs. 51% della media nazionale).

Nella classifica delle persone con cui capita più spesso di intavolare discussioni sul tema, gli amici conquistano il primo posto (segnalati dal 74% del campione) e battono il partner (al secondo con il 62% delle risposte), seguiti poi, in terza posizione, da genitori e colleghi (entrambi al 45%).

Se nel Lazio, più che in ogni altra regione, si parla con maggiore frequenza di cibo con gli amici (78% degli intervistati vs. 74% della media nazionale), il Piemonte è in controtendenza rispetto alle conversazioni con il partner, che qui raggiungono il 71% delle preferenze vs. 62% della media nazionale.

 

Parlare di cibo? Piacevole e socializzante

Sul perché il tema del cibo sia così rilevante nelle conversazioni il 44% degli italiani non ha dubbi: perché è un piacere della vita. L’essere parte della nostra cultura territoriale viene indicato solo in seconda battuta come motivazione di dibattito dal 17% del campione. Al terzo posto si posiziona il fatto che “crea unione” (11%).

L’edonismo degli italiani si rispecchia anche nel loro approccio ai momenti di conversazione su questi temi, che risultano piacevoli per il 54% degli intervistati – con un picco nel Lazio per cui sono dichiarati piacevoli dal 60% degli intervistati – per il 41% creano socializzazione mentre per il 34% del campione sono divertenti.

Le fasce più giovani della popolazione si distinguono anche in questo caso. È fra i 18-24enni che la percentuale di chi li ritiene al contrario “animati” sale (21% vs. 11% della media campionaria), così come di chi pensa che creino polemiche (13% vs 8%), o divisioni (12% vs 6%). Anche in Campania, più che altrove, i momenti in cui si parla di cibo sono percepiti come animati (19% vs 11%), mentre in Piemonte sono vissuti come tranquilli più che in altre regioni.

Ma se parlare di cibo per gli italiani è, in generale, qualcosa di piacevole e che crea unione, quando si tratta di scegliere effettivamente cosa o dove mangiare la situazione cambia e l’armonia può incrinarsi: quando si tratta di uscire con altre persone e non si trova un posto che soddisfi i gusti di tutti, infatti, il 53% sceglie in base al proprio gusto o piuttosto non esce.

 

Dialogo sopra i massimi sistemi di cosa ho nel piatto (e sulla pizza)

L’82% degli italiani ritiene che quello del cibo sia un argomento serio. Sarà per questo che se ne parla continuamente, prima, dopo e durante i pasti. Ben l’88% degli intervistati parla di cibo mentre è a tavola. Di questi il 67% parla di ciò che sta mangiando, ma il 20% è già proiettato a cosa mangerà durante i pasti successivi.

Gli argomenti più trattati quando si parla di cibo? Nell’ordine i propri gusti, come si è mangiato in un ristorante e i propri piatti preferiti.

In Emilia Romagna e Lazio è il trionfo dei “recensori”: più che altrove si parla di come si è mangiato in un dato ristorante. In Toscana, più che in altre regioni, si parla dei propri gusti in fatto di cibo e del regime alimentare preferito. Mentre in Veneto si parla più che altrove della qualità degli alimenti.

Entrando nello specifico delle conversazioni quelle su cui gli italiani si sentono più coinvolti sono: in primis la pizza (tipo di forno e altezza) per 3 intervistati su 4, a pari merito col livello di cottura della carne. Tema molto sentito, come immaginabile, dai campani che si accendono parlando di pizza alta o bassa (84% vs. 75% della media nazionale), o del tipo di forno (85% vs. 74% della media nazionale). Il 70% degli italiani discute e si infervora poi per il livello di cottura della pasta.

La passione nel dibattere sulla tipologia di pizza è stata confermata anche dalla campagna “De Gustibus” di Coca-Cola che da marzo a giugno ha indagato su Facebook le preferenze degli utenti italiani. Il risultato? Sul podio, al primo posto, appunto il post dedicato alla scelta della pizza, alta o bassa, che ha totalizzato oltre 500 commenti, quasi 400 commenti per l’elezione della piadina ideale con prosciutto cotto vs prosciutto crudo in un post dedicato e 340 per indicare la pasta preferita nella sfida tra quella corta e quella lunga.

Anche nei dibattiti allestiti in alcune pensiline interattive predisposte a Milano, Roma e Napoli la pizza è stata il tema più partecipato con oltre 7.000 voti in sole due settimane di attività. Una curiosità: per i milanesi vince la pizza alta con il 60% delle preferenze, mentre a Roma il dato è capovolto con il 61% di voti per quella bassa.

 

[1] “Italiani che parlano di cibo: un dibattito infinito”: indagine quantitativa, commissionata da Coca-Cola a Squadrati, su campione di 1.504 intervistati, di età compresa tra i 18 e i 64 anni, per quote proporzionali alla popolazione residente in Italia per sesso, classi di età e regione; metodo di rilevazione: CAWI, interviste realizzate online; periodo di rilevazione: 3 – 11 luglio 2018.

In Cina con Jd.com l’e-commerce trasforma la camera d’albergo in showroom

Fornisce uno sguardo su come si potrebbe evolvere il retail del futuro la strategia di Jd.com, gigante dell’e-commerce cinese, che ha avviato una partnership con alcune importanti catene di alberghi, come Sheraton e Wanda, con un obiettivo: proporre ai clienti di fare acquisti mirati sul sito, anche dalla camera di hotel, dove ci si trova in viaggio o per piacere, consentendo di “toccare con mano” alcuni dei prodotti di punta, e utilizzando di fatto la camera d’abergo come showroom.

Alcune camere di alcuni alberghi delle catene Wanda, Sheraton, Beijing 5L, Groenlandia e altri infatti sono state dotate di prodotti popolari tra i viaggiatori, tra cui uno spazzolino elettrico Philips Sonicare, uno speaker JD o un power bank ad alte prestazioni per ricaricare i propri dispositivi. Se poi l’ospite decide di acquistare il prodotto durante il soggiorno in hotel, non dovrà fare altro che scansionare un codice QR presente nella stanza. I prodotti vengono quindi spediti direttamente all’hotel o al domicilio del cliente.

L’iniziativa è stata lanciata dopo che JD.com ha rivelato che molti dei suoi oltre 300 milioni di clienti effettuano acquisti mentre viaggiano, sfruttando il servizio di consegna in giornata.

Non solo: il riconoscitore vocale di JD, uno degli smart speaker più famosi in Cina, fungerà da assistente personale, fornendo notizie, previsioni meteo, consigli di viaggio e di acquisto durante i soggiorni degli ospiti.

“Siamo entusiasti di collaborare con JD.com per realizzare questa entusiasmante iniziativa di vendita al dettaglio – ha dichiarato Bin Wang, direttore vendite e marketing presso 5L Hotel -. Crediamo che i nostri ospiti, che sono abituati alla massima praticità e comodità, saranno lieti di testare l’oratore intelligente di JD come assistente personale e un ulteriore modo per fare acquisti”.

“Lavorare con gli hotel è un ottimo modo per dimostrare come la vendita al dettaglio senza confini possa rendere ancora più fluida quell’esperienza – ha detto Jing Zhou, direttore lifestile di JD.com -. Collaborando con i migliori marchi alberghieri in tutta la Cina, possiamo migliorare l’esperienza degli ospiti dell’hotel e offrire un’esposizione più mirata e di alta qualità per i nostri partner di marca”.

“Siamo molto lieti che il nostro esclusivo spazzolino elettrico Philips Sonicare sia stato scelto per dare il via a questa entusiasmante partnership tra JD.com e molte delle principali catene alberghiere del settore – ha affermato Cherry Zhang, Senior Director di Health & Wellness, Personal Health, Philips -. Il marchio JD è noto in tutta la Cina come garanzia di qualità e di esperienza utente superiore e siamo lieti dell’opportunità di sfruttare l’esperienza di JD nel mercato dell’e-commerce online e offline cinese”.

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