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Gruppo Selex cresce del 7,9% nei primi 5 mesi del 2025

Si è chiuso con un incremento del +4,5% del fatturato al consumo complessivo il 2024 di Selex, che raggiunge così i 21,1 miliardi di euro. Ancora superiore la crescita nei primi 5 mesi del 2025, comprensiva delle nuove aperture: +7,9%, rispetto al +4,4% del comparto nazionale (fonte NiQ, Lcc Iper+Super), mentre la quota di mercato sale al 15,6% (fonte: Nielsen GNLC), rafforzando la posizione di vertice nella grande distribuzione italiana. “Il 2024 e questi primi mesi del 2025 evidenziano un mercato dinamico nonostante le incertezze della situazione internazionale ed un’economia che cresce molto lentamente – dichiara Alessandro Revello, Presidente Gruppo Selex –. La nostra priorità è migliorare costantemente la rete dei punti di vendita, i prodotti ed i servizi ai nostri clienti attraverso investimenti in ristrutturazioni, nuove aperture, competenze e tecnologia. Stiamo inoltre investendo sull’innovazione a più livelli, in queste settimane ad esempio lanciamo la nostra piattaforma Selex Media, il primo progetto di retail media integrato ed omnicanale del nostro settore”.

GLI INVESTIMENTI SULLA RETE
Per sostenere gli obiettivi di sviluppo, il gruppo ha avviato un programma di investimenti da 480 milioni di euro finalizzato all’inaugurazione di 67 nuovi punti vendita e al rinnovamento di 114 strutture esistenti. La rete distributiva delle 18 imprese socie conta 3.331 punti vendita con formati diversi, dai superstore ai discount. Le insegne con diffusione nazionale sono Famila, A&O e C+C, cui si affiancano brand regionali. L’organico è di oltre 42.600 addetti.
Durante il 2024, le 8.000 referenze Mdd dei differenti brand del gruppo hanno ottenuto una crescita del +6,4%, dato che Selex interpreta come una conferma dell’efficacia di un approccio che mira a diversificare e ampliare le private label, dalle linee premium e salutistiche a quelle orientate al risparmio. Il segmento cash & carry evidenzia, invece, un andamento del +1,0% in uno scenario di mercato caratterizzato da una flessione del -5,6% (fonte Circana).
Sul fronte della strategia omnicanale, il Gruppo prosegue nello sviluppo dell’e-commerce attraverso la piattaforma proprietaria CosìComodo.it, che nel 2024 ha fatto registrare un incremento del +8% a livello di fatturato e si conferma nel 2025 con un +5% nei primi 5 mesi dell’anno. L’insegna rappresenta il canale e-commerce per 10 insegne del gruppo e copre con i servizi di consegna a domicilio e click&collect oltre 1.200 CAP in tutta Italia.

LE PREVISIONI PER IL 2025
Le proiezioni di fatturato per il 2025 vengono confermate, con un target di 22 miliardi di euro. “Il gruppo registra buoni risultati anche in questi primi mesi del 2025, ma rimane una preoccupazione di fondo sulla tenuta dei consumi per la seconda parte dell’anno – afferma Maniele Tasca, Direttore Generale del Gruppo Selex (nella foto a sinistra) –. Dobbiamo proseguire il contrasto all’inflazione ed adeguare gli assortimenti per offrire in modo continuativo convenienza sugli scaffali e cogliere le opportunità offerte dai cambiamenti nelle abitudini di consumo. Con l’iniziativa Selex Media, in fase di lancio, ci proponiamo di innovare e migliorare la relazione con i nostri clienti e con i partner fornitori”.

MD, ricavi stabili a 3,7 miliardi di euro nel 2024

Il 2024 è stato un anno di consolidamento per MD. L’esercizio si è chiuso con 3,7 miliardi di euro di fatturato e una crescita dei ricavi netti dello 0,4% rispetto all’anno precedente. Il patrimonio netto supera i 619 milioni di euro e la marginalità si è mantenuta stabile, attestandosi al 6,09% nel 2024, in linea con il 6,11% registrato nel 2023. L’utile netto è stato di 81,2 milioni.
Nel Bilancio di Sostenibilità relativo al 2024 si legge che l’insegna conta 782 punti vendita (a fronte dei 785 indicati nel Bilancio di Sostenibilità 2023), per un totale di 9.172 dipendenti di cui il 64,9% donne con un incremento di 97 nuove risorse nell’ultimo anno. Riposizionamenti e aperture in location più strategiche, accompagnate dall’introduzione di format di negozio più evoluti, confermano la volontà di MD di rafforzare la propria presenza sul territorio non tanto attraverso l’espansione numerica, ma migliorando l’efficienza della rete esistente.
Dal punto di vista ambientale, MD ha registrato una riduzione del 20% delle emissioni di CO₂ rapportata alle superfici immobiliari e una riduzione dell’1,8% dei consumi energetici. Sono 308 i punti vendita che hanno consumi inferiori alla media aziendale e 65 impianti fotovoltaici sono stati installati, anche nei nuovi negozi, dove è stato introdotto il controllo da remoto degli impianti di raffrescamento e refrigerazione.

CRESCIUTA L’OFFERTA DI PRODOTTI A MARCHIO
Oggi MD conta circa 2.384 referenze private label (+6% rispetto al 2023) e 81 marchi food e non food. L’insegna sottolinea l’attenzione alla qualità, con il 100% dei prodotti a marchio costantemente valutati per impatti su salute e sicurezza. Nel 2024 sono stati condotti 211 audit sui fornitori e 189 audit nei punti vendita, con il 90% di conformità.

DONAZIONI E PROGETTI SOCIALI
L’insegna ha devoluto oltre 917.000 euro tra donazioni e progetti sociali: 543.289 euro attraverso la piattaforma Goodify e 40.000 euro alla Fondazione Veronesi. Con il programma di contrasto allo spreco alimentare, 240 tonnellate di prodotti sono state donate al Banco Alimentare, equivalenti a più di 479.000 pasti. “Da oltre 30 anni – dichiara Patrizio Podini, fondatore e presidente di MD – lavoriamo con una visione di lungo periodo. Nel 2024 abbiamo continuato a crescere integrandoci nel tessuto economico e sociale dei territori in cui operiamo. La forza di MD risiede nella sua capacità di evolversi restando fedele ai propri valori fondanti: rispetto, qualità, sostenibilità e inclusione. Guardiamo al futuro con determinazione, certi che insieme ai nostri clienti, collaboratori e partner continueremo a costruire un modello virtuoso di sviluppo”.
Investire nella sostenibilità – aggiunge Maria Luisa Podini, Amministratore Delegato di MD – significa proiettarsi nel futuro: un’impresa solida deve creare valore condiviso e duraturo, non solo economico, ma anche sociale e ambientale. Per questo, la sostenibilità è ormai parte integrante del nostro modello di business, consapevoli che solo così possiamo generare fiducia, innovazione e resilienza per affrontare le sfide che ci attendono”.

Coop, il 2024 si è chiuso con un giro d’affari di 16,6 miliardi di euro

Performance allineata all’inflazione nel 2024 per Coop. Il giro d’affari complessivo delle 72 cooperative associate ha raggiunto i 16,6 miliardi di euro, +1,2% rispetto all’anno precedente, ma la sola parte retail si è attestata a 14,9 miliardi di euro, in crescita dell’1%, in linea con l’incremento medio dei prezzi al consumo calcolato dall’Istat sull’intero anno. La quota di mercato è pari all’11,1%, scesa dello 0,3% rispetto all’anno precedente, ma tale da confermare il terzo posto tra le insegne della grande distribuzione italiana. Pressoché completato nel corso del 2024 il progetto sul prodotto a marchio, arricchito di ulteriori proposte. Ad esempio, la nuova offerta nel segmento pet food, lanciata con l’obiettivo di confrontarsi alla pari con le grandi catene specializzate nei prodotti per gli animali di casa. Complessivamente sono stati oltre 1.000 i prodotti oggetto di restyling o all’esordio in varie categorie, tra le quali igiene ambienti, salumi e formaggi. L’incidenza sul totale delle vendite ha superato il 40% e a fine 2023 il fatturato generato dal prodotto a marchio Coop ha toccato i 3,5 miliardi di euro.

BENE GLI SPESOTTI E LA TELEFONIA
Coop sottolinea il successo della nuova linea Gli Spesotti, focalizzata sulla convenienza ed entrata a regime nel corso del 2024: quasi 10 milioni di pezzi venduti ogni mese e 4 milioni di acquirenti in un anno tra i soci Coop. Altro aspetto evidenziato è relativo a Coop Voce, la telefonia a marchio Coop, che nel 2024 ha superato i 2,2 milioni di utenti (413.000 i nuovi utenti del 2024) sviluppando un giro d’affari pari a circa 157 milioni di euro (+3% rispetto al 2023).

I DATI SULL’OCCUPAZIONE
Nell’anno che ha visto il rinnovo del contratto di lavoro nella distribuzione cooperativa al termine di una lunga e complessa trattativa – ma che, precisa Coop, ha portato ad adeguamenti retributivi e a un potenziamento di clausole di welfare e di risorse investite in percorsi formativi – l’occupazione generata è di poco inferiore ai 58.000 dipendenti. Oltre il 70% dei dipendenti è donna e contemporaneamente è aumentata la percentuale di donne in ruoli direttivi, che supera il 40% Un dato da anni in crescita che testimonia l’impegno di Coop sui temi dell’inclusione e della parità di genere.
A febbraio 2023 Coop, prima nella grande distribuzione organizzata, ha ottenuto la Certificazione della Parità di Genere secondo la UNI PdR 125 e l’attestato è stato riconfermato nel 2024 a un anno di distanza e affiancato da altre Certificazioni della Parità di Genere raggiunte dalla maggior parte delle cooperative associate. Immutato il dato della base sociale; sono circa 6,2 milioni i soci (oltre un quarto delle famiglie italiane). La presenza femminile è forte anche nei Cda delle cooperative (40,8%) ed è confermato il dato della predominanza femminile fra i soci eletti nei vari organismi rappresentativi dei territori (54,4%).

Mdd: per il 69% degli italiani è una valida alternativa alla marca

Oltre la metà (53%) dei consumatori a livello globale acquista sempre più prodotti a marca del distributore. In Italia questa tendenza si rafforza ulteriormente, registrando un incremento di 3 punti percentuali e raggiungendo il 56%, con il 69% che giudica la Mdd una valida alternativa. Parallelamente, i dieci principali brand a livello mondiale hanno registrato una ripresa delle vendite nel 2024, segnale che la competizione tra retailer e produttori nel settore del largo consumo resta vivace. La sfida per conquistare l’attenzione dei consumatori si gioca sempre più sugli scaffali, dove la capacità di differenziarsi e creare valore diventa cruciale.
È quanto emerge dal nuovo report “Finding Harmony on the Shelf: 2025 Global Outlook on Private Label & Branded Products”, lo studio redatto da NielsenIQ (NIQ). Il report analizza le tendenze che stanno guidando la crescita globale del settore, offrendo una panoramica dettagliata su 25 mercati, inclusa l’Italia. Lo studio non si limita a fotografare il cambiamento nell’atteggiamento degli acquirenti verso i prodotti Mdd e di marca, ma approfondisce anche le dinamiche che influenzano le scelte di consumo. A completare il quadro, il report fornisce indicazioni strategiche per retailer e produttori che intendono intercettare efficacemente i bisogni dei consumatori in un contesto macroeconomico in continua evoluzione.

PRIVATE LABEL: AUMENTA LA QUALITÀ PERCEPITA
Dallo studio NIQ emerge inoltre un’evoluzione significativa nella percezione della qualità dei prodotti Mdd, in particolare, in Italia. Come anticipato, il 69% dei consumatori italiani li considera ormai una valida alternativa ai prodotti di marca, mentre il 46% li ritiene di pari o superiore qualità rispetto ai brand tradizionali (a fronte del 51% a livello globale). Quasi due terzi (60%) dei consumatori globali si fida delle marche del distributore, trend valido anche in Italia (61%).
Tuttavia, la disponibilità a pagare un prezzo più elevato per i prodotti private label resta contenuta: solo il 28% degli italiani si dichiara disposto a farlo. Inoltre, il 70% del campione nazionale riconosce un buon rapporto qualità/prezzo nella Mdd. Un dato interessante riguarda anche l’offerta: oltre la metà degli intervistati (51%) afferma che acquisterebbe più frequentemente questi prodotti se fosse disponibile una più ampia scelta.
Volgendo lo sguardo verso l’andamento di mercato delle marche del distributore, nonostante l’incremento di 1,4 punti percentuali della quota di mercato a livello globale (che raggiunge il +22,7%) si osserva un consolidamento del fatturato. Questo è evidente soprattutto in Europa, dove la crescita delle vendite si stabilizza: dal +12% circa del 2023, dovuto anche all’effetto inflativo, si passa al +4% nel 2024.

LA QUOTA DI CONSUMATORI “INFEDELI”
Viene anche evidenziata una crescente apertura all’esplorazione: in Italia, quasi la metà dei consumatori (47%) dichiara di ampliare i propri acquisti provando marche diverse in più categorie, a fronte di un trend globale che si attesta al 58%. Inoltre, il 57% degli acquirenti italiani sostiene di non prestare attenzione al brand, orientando le proprie scelte esclusivamente in base alle proprie necessità.
Un comportamento che si riflette anche nella minore fedeltà alla marca – ovvero la ripetizione degli acquisti nel tempo e della preferenza costante per un brand rispetto ai concorrenti – in confronto alla media globale: mentre il 60% dei consumatori mondiali dichiara di acquistare sempre lo stesso brand di cui si fida, in Italia questa percentuale si ferma al 42%. Un importante indicatore che illustra come gli italiani vengono guidati nel processo di acquisto: infatti, piuttosto che affidarsi all’abitudine, sono guidati dal valore e dalla rilevanza essendo dunque più propensi ad esplorare nuove opzioni. Una dinamica che sembra aprire a nuove possibilità: da un lato viene a crearsi spazio per l’innovazione e per nuovi attori nel mercato e, dall’altro, rivenditori e brand che rispondono con approcci agili e basati su insight hanno l’opportunità, non solo di assicurarsi l’acquisto, ma anche di costruire un nuovo tipo di loyalty, basata su fiducia, differenziazione e coinvolgimento autentico.

LA RELAZIONE CON I GRANDI BRAND
II 47% degli italiani afferma di comprare prodotti di marca preferendoli alle alternative più economiche. Sopra la media i Millennial con il 53%, leggermente sotto media i Boomer (46%) e la GenZ (45%). Emerge dunque un atteggiamento positivo dei consumatori verso i prodotti di marca, sentimento confermato dai dati di vendita a livello mondiale. Secondo il tracking NIQ Retail Measurement Services, le vendite dei 10 principali marchi globali sono cresciute del +4,8%, superando leggermente la crescita annuale delle vendite dei prodotti private label (+4,3%).
Sebbene le Mdd guidino le vendite in categorie come frutta secca e snack salati, il loro impatto si traduce in opportunità per tutti. Nate come alternative economiche, contribuiscono a migliorare la percezione complessiva della categoria, favorendo una maggiore accettazione da parte dei consumatori. Questo processo apre spazi di crescita anche per i brand di marca, che sono così chiamati a monitorare attentamente le categorie più dinamiche per cogliere nuove opportunità di sviluppo.
Il successo nell’attuale panorama della distribuzione non è un gioco a somma zero – commenta Enzo Frasio, Amministratore Delegato di NIQ Italia (nella foto sopra) – e ciò significa che vi è spazio di crescita per tutti gli attori del mercato. Infatti, le private label e i prodotti di marca possono non solo coesistere, ma anche crescere insieme, dando vita a uno sviluppo ulteriore che si riflette sulla tipologia di prodotto e sulla spesa generazionale. In Italia, dove gli acquirenti sono sempre più aperti a esplorare entrambi i tipi di marchio nelle varie categorie, l’opportunità è visibile. La strada più efficace è quella della collaborazione: quando retailer e produttori uniscono le forze, possono sfruttare i punti di forza complementari e rispondere all’evoluzione delle esigenze dei consumatori, costruendo un futuro di crescita condivisa e sostenibile”.

Nova Coop archivia il 2024 con ricavi lordi per 1,2 miliardi di euro

Vendite lorde dell’intera rete commerciale pari a 1 miliardo e 209,4 milioni di euro (+1,24%) e utile netto di 12 milioni di euro: si è chiuso così il 2024 di Nova Coop, che ha avviato le assemblee dei soci – in totale 589.666 iscritti, dato in crescita di oltre 6.700 unità sul 2023 dopo anni di flessione – per l’approvazione del bilancio civilistico e consolidato. Nel 2024, le vendite della rete tradizionale di supermercati e ipermercati hanno pesato sui ricavi per un importo di 1 miliardo e 85 milioni di euro, realizzando una crescita sull’anno precedente del 1,74%. A rete assoluta è salito il numero di scontrini battuti (+3,19% per un totale di 33,68 milioni), seppur con una lieve flessione del valore della spesa media, dovuto principalmente all’aumento della frequentazione dei punti ristoro, sui quali Nova Coop ha scelto da tempo di puntare sviluppando il format Fiorfiore Cafè.

MDD A QUOTA 35% A VOLUME
Il carrello della spesa di soci e clienti si è riempito di oltre 77 milioni di pezzi di prodotti a marchio (+5 milioni), con un aumento dell’incidenza di queste referenze nel confezionato, dove hanno raggiunto il 35% delle vendite in quantità (+3%). La cooperativa quantifica in 126 milioni di euro gli sconti complessivi (+18 milioni) ai propri soci. Proseguito l’ampliamento delle aree coperte dal servizio di home delivery (431 i codici di avviamento postale ora serviti in Piemonte) ed in parallelo è cresciuto il numero di spese prodotte, pari a 108.812, per un valore complessivo pari a 11,36 milioni di euro (+5,90%). Le vendite lorde delle cinque stazioni di carburante a marchio Enercoop si sono attestate a 107 milioni di euro. La gestione finanziaria ha generato utili per un valore di 44,3 milioni di euro come frutto del mix originato dalla presenza in portafoglio di titoli ad un buon livello di rendimento e dei risultati della gestione attiva del portafoglio.

GLI INVESTIMENTI SULLA RETE
Sviluppo e ammodernamento della rete di vendita hanno beneficiato di oltre 26 milioni di euro di investimenti complessivi, che sono stati usati per la ristrutturazione del Parco Commerciale Gli Orsi di Biella, per la trasformazione dei due punti vendita di Bra (Cn) e Tradate (Va) in superstore, per l’apertura di un nuovo superstore a Ivrea (To), di un Enercoop ad Asti, della prima stazione di autolavaggio a Vercelli e per la cantierizzazione di un ulteriore Enercoop a Domodossola (Vb), di prossima apertura.
Nova Coop ha chiuso l’anno con 4.570 dipendenti e un tasso di assunzione con forme di occupazione stabile (contratto a tempo indeterminato o apprendistato) pari al 99,26%. Nel corso dell’anno sono stati attivati 193 nuovi contratti nell’ambito delle iniziative di ampliamento della rete e del fisiologico turnover. Ai dipendenti e ai loro familiari sono stati riservati circa 850.000 euro di sconti sulla spesa, oltre ai benefici compresi nel  piano di welfare aziendale, per fruire di servizi quali assistenza e cura domestica, percorsi di aiuto allo studio, campagne medico pediatriche, bonus asilo nido e borse di studio per i figli dei dipendenti frequentanti un percorso di secondaria superiore o l’università.

LE INIZIATIVE A FAVORE DEL TERRITORIO
Nova Coop sottolinea che tra i suoi scopi sociali è centrale il rapporto con i territori che ospitano i negozi. Nel 2024, tra le molte attività svolte, sono stati donati prodotti non più vendibili ma ancora consumabili a enti del terzo settore per un valore commerciale di 9,6 milioni di euro (+20%), pari a 1 milione 385.000 pasti offerti gratuitamente a persone in condizione di difficoltà attraverso il progetto “Buon Fine”; sono stati distribuiti gratuitamente materiali scolastici alle scuole piemontesi con il progetto “Coop per la scuola” per un valore di 504.000 euro, coinvolgendo 3.185 istituti; sono state realizzate 746 iniziative con le scuole nell’ambito dell’offerta formativa gratuita “Saperecoop” su attività di educazione al consumo consapevole, coinvolgendo 13.059 studenti.

PATRIMONIO E PRESTITO SOCIALE
Il patrimonio netto, alla fine del 2024, ammonta a 870 milioni e 536.000 euro, con un incremento di oltre 18 milioni di euro sull’anno precedente, determinato per circa 12 milioni dall’utile di esercizio e per la restante parte dall’avanzo di fusione relativo alle attività di scissione di Koru, società partecipata insieme ad altre cooperative che possedeva il 3,3% del gruppo assicurativo Unipol. A fine 2024 erano 85.627 i soci prestatori della Cooperativa, con un’incidenza percentuale sulla base sociale totale del 14,52%. L’indice del rapporto tra prestito raccolto e patrimonio della cooperativa corrispondeva a 0,75%. Il bilancio consolidato 2024 del Gruppo Nova Coop, che include i fatturati della cooperativa e quelli delle sue principali controllate Nova Aeg e Sviluppo Dora, registra un valore complessivo della produzione consolidata pari a 2 miliardi e 327 milioni di euro.
In un anno caratterizzato da un’inflazione ancora più marcata nel contesto delle materie prime alimentari, dall’aumento dei costi energetici e del lavoro, abbiamo continuato a proteggere il potere d’acquisto delle famiglie – spiega Ernesto Dalle Rive, Presidente di Nova Coop – limitando per quanto possibile il trasferimento degli aumenti subìti sui prezzi di vendita per generare valore per la nostra comunità. Questo ha significato un forte impegno sul fronte dell’efficienza, una razionalizzazione interna dei costi e, inevitabilmente, un sacrificio sui margini. Una scelta coerente con i nostri valori, che ha ribadito ancora una volta la nostra missione mutualistica e sociale e ha accompagnato il nostro impegno nel difendere le quote di mercato, portandoci a incrementare in maniera significativa i volumi sull’anno precedente, a testimonianza di una dinamica commerciale vivace e ben radicata sul territorio. Inoltre, nel corso del 2024 abbiamo lavorato intensamente alla definizione del nuovo piano strategico che guiderà la nostra azione nei prossimi anni, identificando i tre driver fondamentali sui quali intendiamo puntare: l’innovazione, lo sviluppo e la competitività”.

NielsenIQ, il 2025 è iniziato bene per il largo consumo

La 40esima edizione de Linkontro, l’evento organizzato annualmente da NielsenIQ, è stata l’occasione per dare un quadro aggiornato su dati e dinamiche evolutive del mondo del largo consumo. Innanzitutto, il settore nel 2024 ha raggiunto la quota di 137,5 miliardi di euro di spesa ad opera delle famiglie italiane (+1,9% rispetto al 2023). Il solo largo consumo confezionato (Lcc) ha fatto invece registrare un valore di mercato pari a 98,2 miliardi di euro (+1,9% rispetto al 2023). I primi 4 mesi del 2025 maturano oltre 45 miliardi di euro di fatturato a totale negozio, dei quali più di 32 miliardi di euro nel largo consumo confezionato. A supporto del trend di crescita, gli altri principali indicatori: il +4,4% a valore nel totale negozio (+1,9% nel 2024) e un +2,6% nei volumi del largo consumo confezionato (+1,5% nel 2024). Tra le performance emerge quella del Sud Italia con un trend di incremento dei volumi doppio rispetto alla media nazionale, in particolare +5,6% a valore e +5,0% a volume.
Un rilancio che arriva dopo le diverse sfide che il settore è stato chiamato ad affrontare nel periodo 2019 – 2023, a cominciare dalla pressione inflattiva che ha causato la riduzione dei volumi, anche se inferiore rispetto alle attese, nel corso del biennio 2022-2023 (rispettivamente del -0,3% e del -1,7%). “Stiamo rilevando dei segnali positivi provenienti dal mercato – commenta Enzo Frasio, Amministratore Delegato di NIQ Italia (a destra nella foto in alto) – con performance promettenti che caratterizzano tutto il settore della grande distribuzione e del largo consumo confezionato. La ripresa dei volumi e la conquista di quote di spesa indicano che il carrello delle famiglie, in Italia, rimane una voce prioritaria nel budget mensile. Nonostante il calo del potere d’acquisto delle famiglie a cui abbiamo assistito negli ultimi cinque anni, i consumatori tricolore nel 2025 sono disposti a rinunciare ad altre spese mensili, come le uscite fuori casa, l’acquisto di altre categorie del non alimentare. Stiamo entrando nell’era del Next Normal, dove l’espansione nel largo consumo potrà essere supportata da una maggiore collaborazione nella filiera, miglioramento dell’efficienza e conoscenza ancora più approfondita dei clienti. Questa combinazione di fattori offrirà l’opportunità di crescita e ulteriori accelerazioni del settore”.

L’INFLAZIONE PREOCCUPA GLI ITALIANI
Nella memoria dei consumatori rimane però impresso l’effetto inflattivo che ha imposto un costo maggiore della spesa del 22% nel periodo 2025 versus 2019. Nonostante l’andamento dei prezzi appaia ora sotto controllo, il 29% degli italiani – secondo le rilevazioni di NIQ – continua a indicare l’incremento dei costi dei beni alimentari tra le principali preoccupazioni per il futuro e il 23% teme la recessione (versus 13% della media europea). Un timore che continua a orientare le scelte effettuate tra gli scaffali dei punti di vendita, visto che persiste la ricerca di convenienza.
NIQ sottolinea però che il fenomeno inflattivo si ridimensiona: nei primi quattro mesi del 2025, l’indice di inflazione nel largo consumo confezionato viene rilevato intorno al +1% a totale Italia omnichannel per raggiungere quota +0,8% ad aprile 2025. Anche se l’andamento non coinvolge tutte le categorie di prodotti: caffè, cioccolato, burro e salmone fresco registrano una crescita maggiore nel loro prezzo a parità di quantità acquistate.

IL FRESCO TRAINA LA SPESA
Stando alle rilevazioni di NIQ, a trainare la performance, nei primi 4 mesi del 2025, del largo consumo è il reparto del fresco, con la frutta e la verdura che registrano +7,9% a valore (+4,4% nel 2024). Anche per le carni – con la macelleria e la polleria – il saldo è positivo: +5,6% a valore. I prodotti del food confezionato si attestano a +4,1%. Segnali di frenata, invece, provengono dagli articoli per animali (+1,4% a fronte di un +3,1% nell’intero 2024) e dalla casa (-0,8% nei primi mesi di quest’anno).
Non stupisce tuttavia l’incremento per il fresco considerando la forte attenzione verso un’alimentazione sana dichiarata e agita da tutte le tipologie di famiglie, che si orientano maggiormente alla ricerca del benessere, iniziando proprio dalla composizione del carrello. Più nello specifico, tra le categorie in forte crescita ci sono il mango con +114,3% nel trend a volume, l’avocado con +47% e i semi con +32,2%. Nelle scelte di acquisto degli italiani si ritrova anche la ricerca di servizio, con prodotti facili da preparare che semplificano il consumo; è il caso delle basi per la pizza (+60,3%) e dei piatti pronti vegetali (+15,6%) e anche dei surgelati vegetali (+11,9%).

GLI ANDAMENTI DEL LARGO CONSUMO PER CANALE
La crescita delle vendite non premia tutte le tipologie distributive, che trasversalmente stanno conoscendo un aumento della frequenza di acquisto e un calo dello scontrino medio come rilevato nell’80% dei gruppi distributivi, offrendo opportunità per incrementare la fedeltà. Si evidenzia un buon andamento per i superstore (+3,4% a volume da gennaio ad aprile 2025 versus +1,3% nel 2024) e i discount (+3,8% a volume e +3,9% a valore nel 2025, complice la ricerca del risparmio). Gli specialisti drug sembrano rallentare la crescita, con un seppur interessante +4,5% a volume e +3,4% a valore. Emerge l’e-commerce che, con una quota pari al 7,1% nel 2025, assume una dimensione sempre più significativa, registrando nel largo consumo confezionato in totale un +4,4% a valore, venendo scelto per comodità e convenienza. Analizzando ancora più dettagliatamente questo canale, i pure players – ovvero gli attori che nascono con attività solamente online e che rappresentano il 50% delle vendite del canale – crescono a valore del +5,5%. Molto bene anche gli specializzati (19,5% della quota di mercato) che mettono a segno un incremento a valore del 10,5%.

IDM E MDD CRESCONO CON LEVE DIVERSE
Insieme, l’industria di marca e la marca del distributore complessivamente maturano oltre 1 miliardo di crescita anno su anno. Ciò che le differenzia sono le leve che guidano lo sviluppo. Anche nel corso del 2025, l’andamento dell’industria di marca è principalmente trainato dall’aumento dei prezzi, aprendo l’anno con un fatturato pari a +608 milioni di euro, contribuendo alla crescita del fatturato Lcc per il 57%. Invece, per quanto riguarda l’Mdd (+450 milioni di euro, pesando per il 43% della crescita), è l’ampliamento dell’assortimento di prodotto a marchio del distributore sugli scaffali a determinare la crescita per l’anno corrente. Anche i target che determinano questi risultati sono differenti: se da una parte la Mdd si rivolge sempre di più agli 8 milioni di famiglie con figli a carico (+0,5 punti di quota) e di media età (+1,6 punti in quelle con reddito medio più basso), l’Idm è in crescita sia nelle famiglie mature ad alto reddito (+0,2 punti) sia in quelle a basso (+0,6 punti).
Secondo i dati del Consumer Panel di NIQ, la strategia vincente per i principali brand del mass market, il 59% dei quali in crescita a volume nel corso dell’ultimo anno, sembra risiedere nella capacità di raggiungere un numero sempre più elevato di clienti, con maggiori probabilità di successo se si riesce anche a migliorare la fedeltà. Anche la Mdd sta cercando di espandere la sua quota, lavorando principalmente attraverso lo sviluppo degli assortimenti: cresce nel 65% delle categorie, in parte per aumento del solo numero di famiglie acquirenti (in due casi su tre) e in parte in tutte quelle dove, oltre ad incrementare il numero di acquirenti, riesce anche a crescere in fedeltà.
La crescita del comparto, registrata negli ultimi mesi, testimonia la capacità dell’industria e della distribuzione di soddisfare sempre meglio i bisogni delle famiglie italiane – conclude Romolo De Camillis, Retailer Director di NielsenIQ (a sinistra nella foto in alto) –. Nel quadro attuale e guardando al prossimo futuro emergono ulteriori opportunità di crescita. Per coglierle appieno sarà importante continuare a migliorare i livelli di efficienza delle promozioni (circa un terzo delle attività non genera volumi incrementali) e degli assortimenti. Infine, lavorando insieme su specifici target di clientela e cavalcando affinità tra brand ed insegne, si riuscirà ad intercettare un numero sempre più elevato di famiglie coprendo meglio i loro bisogni di consumo”.

Largo consumo, Circana traccia il bilancio dell’ultimo anno

Il mercato del largo consumo europeo è cresciuto dell’1,9% in valore nell’ultimo anno, raggiungendo i 680 miliardi di euro nei 12 mesi fino a dicembre 2024. Questo risultato è stato trainato principalmente dalla forte domanda dei consumatori per categorie freschi e drogheria alimentare, nonostante l’incertezza macroeconomica e le pressioni inflazionistiche, come viene evidenziato nell’ultimo report semestrale Demand Signals di Circana. Il report, che analizza i dati di vendita al dettaglio nei sei principali mercati europei (Francia, Regno Unito, Germania, Italia, Spagna, Paesi Bassi) e monitora oltre 230 categorie Fmcg e un milione di referenze, mostra cambiamenti significativi nella spesa dei consumatori, con una chiara preferenza verso prodotti essenziali e orientati alla praticità.
In particolare, i segmenti dei freschi hanno ottenuto performance solide, con una crescita delle vendite in unità del 2,2% (fino a 84,5 miliardi di unità), mentre la drogheria alimentare è aumentata dello 0,8% (fino a 89,1 miliardi di unità), generando insieme un incremento assoluto di 7,5 miliardi di euro su base annua.

GLI EFFETTI DELLA VOLATILITÀ ECONOMICA
Nonostante alcuni segnali di ripresa, il settore Fmcg affronta nuove incertezze dopo un promettente 2024. Sebbene quasi un terzo delle categorie sia passato da un trend negativo a uno positivo e un ulteriore 28% abbia mantenuto la tendenza a crescere, le pressioni economiche aumentano e ciò potrebbe frenare il ritmo. I consumatori diventano più selettivi, si concentrano maggiormente sui beni essenziali, che sono cresciuti dell’1,6%, e riducono gli acquisti di prodotti non essenziali, che sono calati della stessa percentuale, per gestire meglio il proprio budget. “Il settore Fmcg sta dimostrando grande resilienza di fronte alle continue turbolenze economiche – dichiara Ananda Roy, SVP Thought Leadership Europe di Circana –. I consumatori in tutta Europa stanno dando priorità a valore e convenienza, spingendo brand e retailer ad adattare rapidamente i loro portafogli prodotti e le strategie promozionali”.
Le Mdd, che avevano registrato una forte ascesa durante il periodo di inflazione, raggiungendo quasi il 47% delle vendite in unità Fmcg (circa 143 miliardi di unità), stanno ora affrontando una crescente concorrenza da parte dei marchi industriali. Attraverso promozioni mirate, innovazione di prodotto e formati più piccoli, i marchi industriali hanno riconquistato terreno, invertendo parte del vantaggio acquisito dalle Mdd negli ultimi anni. “I marchi industriali stanno reagendo al successo delle Mdd – aggiunge Roy – offrendo ai consumatori un valore differenziato grazie a innovazione, sostenibilità ed esperienze di consumo più appaganti. Le Mdd devono ora ricalibrare le proprie strategie per mantenere il trend di crescita”.

COSA CERCANO I CONSUMATORI
Oggi i consumatori sono in cerca di qualcosa più di una semplice offerta vantaggiosa: vogliono prodotti versatili, in linea con il proprio stile di vita e rispettosi dell’ambiente. Il 68% preferisce prodotti adattabili a diversi contesti e occasioni. La disponibilità fisica è cruciale: oltre la metà dei consumatori cercherà nuovamente un prodotto se non lo trova, ma pochi faranno uno sforzo extra per trovarlo altrove. L’esperienza di consumo è altrettanto importante: il 64% di chi ha avuto una prova insoddisfacente dichiara che non acquisterà nuovamente quel prodotto, sottolineando quanto fiducia e qualità siano essenziali per il successo a lungo termine.

ITALIA E SPAGNA GUIDANO LA CRESCITA
Spagna e Italia sono in testa per la crescita del valore delle vendite di largo consumo in Europa. Il mercato spagnolo è cresciuto del 4,9%, raggiungendo i 99 miliardi di euro nei 12 mesi fino a dicembre 2024, grazie alla forte domanda interna e alla crescita nelle categorie freschi. L’Italia ha registrato un +2,3% in valore, sostenuta da drogheria alimentare e bevande, mentre il Regno Unito è cresciuto moderatamente (+2%) grazie al ritorno della domanda per prodotti convenienti. Il tasso di crescita medio annuo (CAGR) su tre anni, in termini di unità vendute fino a dicembre 2024, mostra un calo in Germania (-0,5%), Francia e Paesi Bassi (entrambi a -0,8%), riflettendo l’incertezza economica e la bassa fiducia dei consumatori.

IN CALO ALCOLICI E DOLCIUMI
Le vendite in unità di alcolici sono calate dell’1,5% rispetto all’anno precedente, mentre le bevande hanno mostrato una lieve crescita dello 0,1%, segnale di un passaggio a scelte più salutari. Anche i dolciumi e gli alimenti per l’infanzia hanno subito un calo (rispettivamente -1,0% e -2,2%), a causa delle tendenze salutistiche e delle variazioni demografiche in corso (dati POS fino a dicembre 2024).

L’ANDAMENTO DEL NON FOOD
Le categorie non alimentari del Fmcg stanno mostrando una ripresa lenta e disomogenea, con solo alcune aree tornate in crescita. Il comparto Beauty & Personal Care è cresciuto dello 0,9% in unità vendute, spinto dalla forte domanda nel periodo pre-natalizio. I prodotti per la casa sono aumentati dello 0,6%, grazie a vendite in crescita di detersivi e prodotti per il bucato, sostenute da nuovi lanci e forti attività promozionali.
Le strategie della Mdd sono diventate più sofisticate, con differenze tra i vari mercati europei. Spagna e Germania mantengono una forte penetrazione delle Mdd (rispettivamente 49% e 43% di quota valore di mercato), anche se il recente slancio si è attenuato. In Francia la quota Mdd è cresciuta moderatamente, mentre nel Regno Unito e in Italia si è stabilizzata, riflettendo una concorrenza più intensa da parte dei marchi industriali.

Despar Italia: fatturato di 4,5 miliardi di euro nel 2024, Mdd a un soffio dal 24%

Un fatturato al pubblico pari a 4,5 miliardi di euro, in crescita del 2,6% rispetto all’anno precedente: è questo il bilancio del 2024 per Despar Italia, la società consortile che riunisce sotto il marchio Despar sei aziende della distribuzione alimentare e negozianti affiliati. Al risultato hanno contribuito lo sviluppo e l’ammodernamento della rete vendita con 110 tra nuove aperture (75) e restyling (35) di negozi e l’apporto del prodotto a marchio Despar che, nel 2024 ha superato il miliardo di euro di fatturato e raggiunto una quota di mercato a valore pari al 23,9%, registrando una crescita superiore a quella del mercato Mdd in Italia.
Il 2024 è stato per Despar un anno di consolidamento che ha fatto leva sullo sviluppo della rete e sui risultati registrati dalla nostra Mdd – afferma Filippo Fabbri, Direttore Generale di Despar Italia – che si è posizionata tra le best performer nella Gdo italiana. Due pilastri che guideranno la nostra crescita anche nel 2025: sull’espansione e l’ammodernamento della nostra rete vendita prevediamo infatti oltre 66 milioni di euro di investimenti che ci permetteranno di radicare sempre più l’insegna sui territori. Continueremo poi a lavorare sull’implementazione del prodotto a marchio: i risultati già raggiunti ci portano a grandi passi verso il raggiungimento dell’obiettivo del 25% di quota di mercato per la nostra Mdd che sempre più rappresenta un elemento competitivo e fidelizzante dell’insegna, anche grazie a nuove progettualità che stiamo già implementando per rendere la nostra proposta ogni giorno più completa e integrata. Obiettivi ambiziosi che da sempre sono stati uno stimolo per alimentare la capacità di evolversi di Despar che proprio nel 2025 festeggia i 65 anni di presenza in Italia”.

LA RETE DI VENDITA
Le sei aziende associate a Despar Italia sono: Despar Nord Ovest – Gruppo 3A, Despar Nord – Aspiag Service, Despar Centro Sud – Maiora, Despar Sardegna – SCS, Despar Sicilia – Ergon, Despar Messina – Fiorino. I ricavi raggiunti nel 2024 sono stati generati per il 64% dai punti vendita diretti e per il 36% dai negozi affiliati. Guardando alla distribuzione del fatturato per insegna, il 34% è stato originato dai punti vendita Despar (marchio che identifica il supermercato di quartiere, fino agli 800 mq), il 39% dai negozi Eurospar (l’insegna del supermercato di media metratura, tra gli 800 e i 2.000 mq) e il 27% dai punti vendita Interspar (il supermercato di grande metratura, oltre i 2.000 mq). A registrare le performance migliori sono stati i format di negozio con le metrature medie, gli Eurospar, che hanno registrato trend in crescita del 4,4% rispetto al 2024.
Il network di Despar Italia conta oggi 1.323 punti vendita (411 diretti e 912 affiliati) per una superficie complessiva di vendita che raggiunge 797.631 metri quadrati. Le nuove aperture hanno interessato tutte le insegne con cui l’azienda presidia il territorio: nel dettaglio sono stati inaugurati 58 Despar, 4 Despar Express, 11 Eurospar e 2 Interspar. A livello di aree geografiche, lo sviluppo ha riguardato tutte le 17 regioni in cui l’insegna è presente con un’accelerazione significativa al Sud (Puglia, Calabria e Basilicata), oltre che in Emilia-Romagna, Lazio e Piemonte.

IL RUOLO DELL’AFFILIAZIONE
Sono oltre 700 gli imprenditori affiliati al marchio e i loro punti vendita nel 2024 hanno registrato un fatturato al pubblico di 1,6 miliardi di euro (35,6% del fatturato al pubblico complessivo). Nel 2024 la rete affiliata ha visto l’apertura di 62 punti vendita e la ristrutturazione di 16, grazie al consolidamento di legami storici e a 37 nuovi imprenditori. Negli ultimi dieci anni (2015-2024), il fatturato dei negozi affiliati è cresciuto dell’88%, passando da meno di 1 miliardo a 1,6 miliardi di euro.

LE PERFORMANCE DEL PRODOTTO A MARCHIO
Il prodotto a marchio si è confermato un fattore centrale di sviluppo e leva strategica per la crescita dell’insegna con una quota di mercato che a fine 2024, a valore, ha raggiunto il 23,9%, con un incremento di 1,2 punti percentuali rispetto al 2023, superiore alla media di mercato Mdd (fonte NielsenIQ I+S). Le vendite dei prodotti a marchio Despar hanno superato il miliardo di euro, registrando un incremento del 7,6% rispetto al 2023, mentre i volumi di vendita, in termini di confezioni, sono aumentati dell’8,1% rispetto all’anno precedente (fonte: NielsenIQ, I+S+LS). I dati consumer rilevano come nel 2024 la percentuale acquirenti Mdd sul totale acquirenti in Despar è cresciuta di quattro punti, raggiungendo l’84,7%. (fonte: NielsenIQ Consumer Panel). Nel 2024 Despar Italia ha lanciato oltre 200 nuovi prodotti e realizzato oltre 300 restyling: un percorso di continuo arricchimento raggiunto grazie alla partnership con i circa 500 fornitori Mdd, di cui il 97% è italiano.
A fine 2024 erano 16 le linee Mdd Despar per un totale di circa 3.800 referenze. Le linee che hanno registrato le performance migliori sono la linea del food-to-go Enjoy (+15,1% a valore), la linea Free From dedicata ai prodotti senza glutine e senza lattosio (+12,7% a valore), la linea Despar Premium (+9,5% a valore), la linea di prodotti non alimentari a ridotto impatto ambientale Scelta Verde Eco,logico (+14,5% a valore) e la linea di prodotti per la cura della persona XMe (+11,1% a valore) (dati Nielsen AT 29/12/2024). Quest’anno Despar Italia intende introdurre in tutte le regioni in cui opera S-Budget, la linea convenienza già presente sugli scaffali del socio Despar Nord, portando così a 17 il totale delle linee Mdd. È inoltre previsto il lancio di circa 200 nuove referenze, oltre all’aggiornamento di referenze esistenti, guardando alle nuove tendenze del mercato e a segmenti con opportunità di crescita interessanti quali l’ambito degli alimenti specializzati, come il funzionale, o dei prodotti premium che valorizzano le filiere corte e i prodotti tipici locali.

IL RAPPORTO CON IL TERRITORIO
Sul fronte dell’impegno ambientale, è proseguito il percorso avviato nel 2022 insieme ai fornitori Mdd per calcolare e ridurre, ove possibile, l’impatto ambientale dei prodotti firmati Despar in termini di CO2, così come il lavoro sul packaging dei prodotti a marchio per renderli sempre più rispondenti a criteri di circolarità e riciclo. Despar Italia ha confermato l’impegno per la riduzione dello spreco alimentare, aderendo, su una prima selezione di prodotti a marchio, alla campagna di Too Good to Go sull’Etichetta Consapevole “Osserva, Annusa, Assaggia” grazie alla quale il cliente viene sensibilizzato sulla differenza tra le diciture “Da consumarsi entro” e “Da consumarsi preferibilmente entro”, con la finalità di ridurre lo spreco alimentare all’interno delle mura domestiche.
Sul fronte dell’impegno sociale, per il secondo anno è stata realizzata l’iniziativa “Bosco Diffuso Despar”, insieme alle sei aziende associate: nel 2024 sono stati piantati 1.600 nuovi alberi che, sommati a quelli già messi a dimora nel 2023, portano a oltre 3.000 il totale degli alberi che ampliano la superficie del “Bosco Diffuso Despar” nelle diverse regioni dove l’insegna è presente. Despar ha poi promosso su tutto il territorio nazionale Scuolafacendo, il progetto a sostegno delle scuole che dà agli istituti scolastici la possibilità di ottenere nuove attrezzature e strumenti utili all’insegnamento. L’edizione 2024/2025 ha coinvolto 6.936 scuole di ogni ordine e grado ha permesso di donare oltre 13.800 premi in strumenti e materiali didattici, per un valore corrispondente di circa 489.600 euro. È inoltre proseguito “Le Buone Abitudini”, il progetto gratuito dedicato alle scuole primarie, volto a sensibilizzare i bambini sull’importanza di una sana alimentazione e di corretti stili di vita. Attivo da diversi anni, il programma ha già coinvolto oltre 2.700 insegnanti (+50% rispetto a dicembre 2023). Infine, Despar è stato sponsor delle Giornate FAI d’Autunno che si sono svolte in tutta Italia gli scorsi 12 e 13 ottobre. I punti vendita sono stati coinvolti nella promozione dell’evento attraverso poster, locandine e materiali informativi in-store per raccontare e promuovere le bellezze FAI sui territori.

Il “talent show” dei prodotti Consilia approda in Tv

Debutto in Tv per Consilia, la marca del distributore nata dal Consorzio Sun, a suo volta parte del Gruppo Selex. “Consilia Talent Show” è la nuova campagna multi-soggetto ideata da Mind:In, che porta sul piccolo schermo otto “prodotti di talento”, unendo ironia, leggerezza e un tone of voice distintivo. Il lancio segna un nuovo passo nella strategia evolutiva del brand, già affermato su digital e punto vendita. A un anno e mezzo dall’entrata in comunicazione, il brand sceglie una pianificazione televisiva geolocalizzata, con il lancio dei primi spot “L’Avena Trasformista” e “La Pasta Poeta”, trasmessi sui canali Warner Bros Discovery (Nove, Food Network, HGTV, Giallo).
La campagna non vuole raccontare semplicemente l’offerta, ma mira a divertire e ingaggiare il pubblico, riflettendo l’impegno del brand nel selezionare solo prodotti che meritano davvero di entrare nel “team Consilia”. Come in un vero talent show, solo i prodotti che rispettano alti standard di qualità, convenienza e affidabilità accedono alla scena Parallelamente alla pianificazione televisiva e alla presenza consolidata su YouTube e Facebook, Consilia rafforza il proprio presidio digitale con l’apertura del canale Instagram, aggiungendo un nuovo touchpoint, , con stream dedicati, pensato per dialogare con un pubblico sempre più ampio e connesso. Inoltre, il brand è protagonista anche di una nuova collaborazione con la piattaforma “Fatto in casa da Benedetta”; ulteriore tassello nella strategia di coinvolgimento e visibilità. “Consilia è un brand in forte crescita – commenta Michela Bonetti, Responsabile Marketing Consilia – e il nostro media mix continua ad ampliarsi per intercettare nuovi pubblici con linguaggi sempre più contemporanei. La Tv, i social e il punto vendita saranno fondamentali in questo percorso, anche grazie alle innovazioni che le nostre insegne stanno implementando. Forti dei risultati positivi, investiamo in progetti che consolidano il nostro posizionamento e rendono il brand sempre più riconoscibile”.

Mdd Crai all’esordio in Est Europa con il partner Cortelazzi

Proporre la propria marca privata a operatori attivi all’estero e interessati a una selezione di prodotti Made in Italy è un obiettivo comune a vari retailer, perseguito con modalità e risultati diversi. Ora è la volta di Crai, che ha stipulato un accordo per esportare le sue linee Cuore dell’Isola, La Rosa dei gusti, Crai e Piaceri Italiani in Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria. Il partner è Cortelazzi, società che da oltre 30 anni distribuisce prodotti alimentari italiani in Est Europa e che più di recente ha aperto due supermercati, uno a Praga e uno a Bratislava. Crai considera la collaborazione un’opportunità strategica, anche perché sarà accompagnata da un articolato piano di comunicazione e marketing volto a far conoscere al pubblico locale il valore autentico della gastronomia italiana. I prodotti a marchio Crai saranno protagonisti nelle principali città coinvolte attraverso billboard, campagne outdoor mirate, spot radiofonici, distribuzione capillare di volantini e un’intensa attività di comunicazione digitale. Già previsti, inoltre, dei temporary shop a Praga e Bratislava per il periodo natalizio. Spazi di visibilità saranno ovviamente realizzati nei punti vendita di Cortelazzi, mentre alcune referenze entreranno a far parte del programma fedeltà dei due supermercati, incentivando il pubblico a provare e apprezzare la nuova gamma.
La partnership con Cortelazzi, realtà d’eccellenza nella distribuzione internazionale di prodotti italiani, rappresenta un passo naturale nella strategia di espansione del nostro gruppo – dichiara Giangiacomo Ibba, Amministratore Delegato di Crai –. Abbiamo trovato un partner che condivide i nostri valori di qualità, autenticità e amore per il territorio, con la stessa passione nel promuovere la cultura gastronomica italiana. Grazie a questa collaborazione, portiamo i sapori autentici e l’eccellenza della nostra marca privata a nuovi mercati, rafforzando il legame con consumatori che già apprezzano la tradizione e l’arte della buona tavola italiana”.
Questa partnership è un importante momento nella storia della nostra azienda – commenta Ernando Cortelazzi, Presidente Max Food – Cortelazzi –. I prodotti a marchio Crai rappresentano perfettamente quell’essenza di ricerca, tradizione ed eccellenza italiana che da decenni siamo impegnati a promuovere in Est Europa. Grazie a questa collaborazione il Gruppo Cortelazzi sarà, sempre di più, un punto di riferimento per il settore alimentare italiano in Est Europa”.

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