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Boom per la Mdd: nel 2023 oltrepassato il fatturato di 25 miliardi di euro

Con un fatturato record pari a 25,4 miliardi di euro nel 2023, i prodotti a marca del distributore (Mdd) rappresentano oggi il 31,5% dell’intero giro d’affari del mercato della distribuzione moderna in Italia, compresi i discount – nel 2019 era al 28,3% -, affermandosi come strumento fondamentale delle imprese della distribuzione moderna per sostenere il potere di acquisto delle famiglie, offrendo qualità e convenienza. I dati emergono dall’analisi “Marca del Distributore e Made in Italy: il ruolo della Distribuzione Moderna” realizzata da The European House – Ambrosetti per ADM – Associazione Distribuzione Moderna.

La marca del distributore si afferma dunque come unico canale in crescita sostenendo l’intero settore del retail alimentare: +332 milioni di euro anche nell’ultimo anno, e la tendenza probabilmente non si arresterà. Secondo i calcoli realizzati da The European House – Ambrosetti , la distribuzione moderna è l’attivatore di una filiera lunga e articolata e, con 15 settori e 37 sotto-settori coinvolti, abilita la creazione di circa il 12% dell’intero PIL italiano, oltre 200 miliardi di euro: dai 30 miliardi generati direttamente dalla distribuzione moderna, se ne sviluppano ulteriori 178 dalle filiere attivate a monte tra componenti industriali attive, settore agroalimentare e intermediazione.

“La distribuzione moderna ha contribuito in maniera significativa a sostenere il potere d’acquisto delle famiglie, contenendo la spinta inflattiva e sostenendo soprattutto le fasce di reddito più basse, che soffrono in maniera particolare l’aumento dei prezzi al consumo”, ha commentato Mauro Lusetti, Presidente ADM – Associazione Distribuzione Moderna. “L’impegno delle nostre aziende ha limitato l’aumento del prezzo medio di vendita, assorbendo parte dei rincari ricevuti sui prodotti del largo consumo dell’industria di marca. Da gennaio 2019 la distribuzione moderna ha registrato aumenti inferiori dei prezzi di vendita di 6 punti percentuali rispetto all’industria di marca. I prodotti a marca del distributore, garantendo un’offerta che coniuga qualità e convenienza, si sono dimostrati uno strumento efficace e molto apprezzato dagli italiani nel contrastare l’aumento dei prezzi. Il settore distributivo si conferma come un asset strategico dell’economia del Paese, sia per il valore aggiunto che riesce a generare sia per il contributo all’occupazione e il sostegno alle filiere del Made in Italy”.

“Si è appena chiuso un 2023 complesso che ha visto una riduzione dei volumi di vendita in tutti i canali distributivi, dal discount ai supermercati fino al piccolo servizio, dovuta alla pressione dell’inflazione sulle famiglie con effetti asimmetrici: la spesa incomprimibile pesa 21 punti percentuale in più sul bilancio familiare del quintile più povero. In un contesto in cui i consumi alimentari sono già immobili da oltre un decennio, è necessario un cambio di rotta per salvaguardare i consumi, alimentari e non, che generano il 60% del PIL italiano” ha aggiunto Valerio De Molli, managing partner e CEO, The European House Ambrosetti.

Esselunga apre a Milano la sua bottega di quartiere

Una “vetrina” permanente, per far conoscere il meglio delle sue produzioni e un nuovo passo nella prossimità. Dopo aver sperimentato il temporary store della pasticceria Elisenda a Natale 2021, Esselunga – che ormai si definisce produttore oltre che retailer – torna da oggi, mercoledì 26 ottobre, in via Spadari 4 a Milano con un negozio ancora più ampio e un format inedito, descritto dalla stessa azienda come una bottega di quartiere. Una formula che si aggiunge a quella sviluppata con LaEsse e con i punti vendita di ridotta metratura, come quello di via Verdi a Parma.

Il negozio – che adotta l’insegna Le Eccellenze di Esselunga – si apre su una gastronomia che propone una selezione di prodotti definiti esclusivi dal gruppo, arricchita dall’esposizione a libero servizio della linea Cucina Esselunga, marchio ideato per identificare una proposta di piatti pronti già disponibile negli altri punti vendita. La linea nasce da una tradizione lunga oltre 30 anni, quando l’azienda ha iniziato a creare propri piatti nella cucina delle sue produzioni a Limito di Pioltello (MI). Si tratta di una scelta di oltre 200 ricette, presenti a rotazione a seconda della stagionalità. L’assortimento spazia dai grandi classici delle tradizioni regionali italiane come le lasagne, i cannelloni, gli gnocchi alla romana, i pizzoccheri, le melanzane alla parmigiana, alle popolari ricette dal mondo, tra cui il cous cous, la paella, l’indian samosa, l’hummus o i burritos, passando alle proposte che sposano equilibrio e gusto con novità vegetariane, piatti integrali e ricchi di fibre, fino alla rosticceria calda.

Al banco della gastronomia i clienti trovano 60 tipologie di formaggi provenienti dal territorio con referenze selezionate dalla Francia, dalla Svizzera, dall’Olanda e dalla Grecia; oltre 50 specialità gastronomiche conservate tra prodotti ittici, giardiniere, mostarde, salse per formaggi, confetture e nettari di frutta; più di 25 tipologie di salumi scelti tra i più rappresentativi del patrimonio della salumeria italiana. Arricchiscono l’offerta il sushi, le tartare, i pokè, il pane fresco e le focaccine, con una selezione di vini da abbinare agli acquisti.

Dall’area dedicata alla gastronomia si accede allo spazio riservato a Elisenda, la pasticceria di Esselunga nata in collaborazione con il ristorante stellato Da Vittorio dei fratelli Cerea e presente in oltre 100 punti vendita del gruppo su un totale di 181. Elisenda offre torte, pasticcini mignon e dessert quali il tiramisù, il profiterole e la zuppa inglese, e, in occasione delle feste, i dolci della tradizione come il panettone e la veneziana, confezionati in latte. Completa il negozio la caffetteria per colazioni o pause caffè e un dehor. A disposizione dei clienti c’è un servizio di prenotazioni con la consegna a domicilio. “Le eccellenze di Esselunga” è aperto tutti i giorni dal lunedì alla domenica dalle 8.00 alle 20.00.

La Mdd tocca quota 20% e sviluppa più di 11 mld di fatturato

Gli acquisti di prodotti alimentari a marca del distributore (Mdd) sono cresciuti anche nel 2020: +9,3%, raggiungendo una quota di mercato del 20% (+0,5 sull’anno precedente) pari a 11,8 miliardi di euro di fatturato (nel 2019 era di 10,8 miliardi di euro)*. Per la Distribuzione Moderna la filiera legata a questi prodotti ha dimostrato di essere un fattore che genera valore e una leva che può contribuire allo sviluppo economico del Paese, accompagnandone il rilancio secondo criteri sempre più sostenibili. Si calcola, inoltre, che nel 2020 abbiano fatto risparmiare alle famiglie italiane circa 2 miliardi di euro

Queste alcune delle evidenze proposte da ADM e  MarcabyBolognaFiere come anticipazione del Convegno del 24 marzo 2021 nell’ambito dell’edizione digitale della manifestazione.

Mdd e filiera

Conta circa 1500 industrie la filiera che produce la Mdd; di queste l’85% è rappresentato da piccole e medie imprese italiane. Come evidenzia il Position Paper di The European House – Ambrosetti “Dall’emergenza al rilancio sostenibile: il contributo della Marca del Distributore”, le insegne distributive selezionano le industrie partner seguendo vari criteri di produzione e packaging sostenibile. Tra questi, quelli più richiesti sono: attenzione nell’utilizzo di sostanze chimiche; garanzia di tracciabilità della filiera; tutela del benessere animale; riduzione della plastica e utilizzo di imballaggi riciclabili. 

Dalla survey realizzata da The European House – Ambrosetti risulta che la transizione verso modelli di produzione e consumo sostenibili è considerata una priorità strategica da oltre l’80% delle insegne distributive e delle aziende Mdd partner che hanno realizzato investimenti specifici o che li hanno programmati nei prossimi tre anni.

“La Distribuzione Moderna Alimentare – ha sottolineato Marco Pedroni, Presidente di ADM, Associazione Distribuzione Moderna – ha un peso economico e sociale per il Paese forse poco conosciuto dalle stesse Istituzioni: nel 2020 ha generato 143 miliardi di Euro di fatturato, sostiene direttamente 425.000 occupati e rappresenta il primo  canale per la spesa alimentare delle famiglie italiane. Ogni settimana 60 mio di consumatori entrano nei nostri punti vendita e anche nel difficile 2020 la Marca del Distributore (MMD) è cresciuta 3 volte di più dei prodotti dell’industria alimentare. Se il Paese vuole tornare a crescere deve sostenere i consumi interni, a partire dalla capacità di spesa delle fasce più deboli.”

“La Marca del Distributore spiega il 78% della crescita dell’industria alimentare nel mercato domestico negli ultimi 17 anni. Grazie alla sua relazione privilegiata con la società, il consumatore e la filiera di riferimento – ha detto Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House – Ambrosetti – la Marca del Distributore è uno dei pochi settori economici ad essere coinvolto su tutti i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e su 71 dei rispettivi 169 target. La Marca del Distributore, ancor più nel 2020, è diventata una leva chiave per l’affermazione di un nuovo modello di Società che mette al centro il benessere dell’individuo”.

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MarcabyBolognaFiere: la road map del prossimo futuro

“La 17° edizione di MarcabyBolognaFiere si terrà, auspichiamo in presenza, il 23 e 24 giugno 2021 – ha dichiarato Gianpiero Calzolari, Presidente di BolognaFiere – ma è già partita, dal 15 marzo con l’adesione di operatori fortemente qualificati, la piattaforma digitale che accompagna aziende e buyer all’evento con occasioni di matching su scala internazionale. Sempre in avvicinamento all’evento, accanto all’appuntamento presentato oggi si terrà il 25 marzo, il Convegno ‘La Marca del Distributore guida il Rilancio Sostenibile in Italia e in Europa – I Distributori e i Produttori in azione’, che comprenderà la presentazione del XVII Rapporto MarcabyBolognaFiere, che analizza l’evoluzione dei prodotti Mdd, organizzato da BolognaFiere e ADM, in collaborazione con IRI e IPLC”.

Al convegno del 24 marzo 2021, che sarà trasmesso sul sito dedicato alla manifestazione fieristica, interverranno: Stefano Patuanelli (Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali); Stefano Bonaccini (Presidente, Regione Emilia-Romagna); Veronica De Romanis (Professoressa di Politica Economica Europea, Stanford University di Firenze e LUISS di Roma); Marco Pedroni, Presidente di ADM – Associazione Distribuzione Moderna; Gianpiero Calzolari (Presidente, BolognaFiere); Valerio De Molli (Managing Partner & CEO, The European House – Ambrosetti); Massimo Viviani (Consigliere Delegato, ADM). Modera Andrea Bignami, SkyTg24.

Il Convegno in programma il 25 marzo 2021 amplierà il confronto allo scenario europeo: dopo la presentazione del XVII Rapporto MarcabyBolognaFiere sul Mercato 2020 dei prodotti a Marca del Distributore (a cura di Gianmaria Marzoli, Retail Solutions Vice President Iri), seguirà una sintesi dell’indagine, arricchita da testimonianze di alcune insegne non italiane, sulla sostenibilità della Marca del Distributore in Europa condotta per BolognaFiere da IPLC (a cura di  Paolo Palomba, Partner IPLC Italia).

 

*(Dati riferiti al Largo Consumo confezionato alimentare esclusi discount)

Selex: la marca del distributore cresce del 6% e vale 950 milioni

Selex Gruppo Commerciale conferma per le sue marche private una crescita al di là delle aspettative: +6% rispetto 2018, con un fatturato
alla vendita di circa 950 milioni di euro. Un risultato importante, frutto di un piano strategico che aveva come focus l’ampliamento delle linee specialistiche e il miglioramento della qualità. Anche per quest’anno sono previsti oltre 420 lanci, in gran parte concentrati sulle linee specialistiche: alto di gamma, bio e salutistico. L’obiettivo di crescita per le Marche del Distributore è ambizioso: +50% di fatturato alla vendita entro il 2025.
«L’obiettivo che ci eravamo posti all’inizio dello scorso anno era quello di sviluppare gli assortimenti delle marche garantendo una qualità sempre più riconoscibile – racconta Luca Vaccaro, Direttore MdD Selex Gruppo Commerciale – Abbiamo lavorato su 500 referenze, tra nuovi lanci e rivisitazione dei capitolati, e i risultati sono premianti. All’interno delle categorie ove compete la marca privata ha incrementato la quota superando il 30% in alcune regioni».

Invitato come relatore al Convegno di apertura di Marca organizzato con The European House–Ambrosetti, Maniele Tasca, Direttore Generale Selex Gruppo Commerciale, commenta: «Il rapporto qualità-prezzo è certamente un fattore determinante nel processo di acquisto ma i Clienti Selex sono sempre più attenti alla certificazione della provenienza e della produzione che noi forniamo grazie ad un sistema di controllo della filiera, nel rispetto dell’ambiente».
Il Gruppo ha avviato un progetto di sostenibilità che, attraverso linee guida e un monitoraggio dei passaggi, mette in atto comportamenti sostenibili e cerca di contribuire all’educazione al consumo. «Il 2020 è un anno di compimento delle attività intraprese – prosegue Tasca – Entro la fine dell’anno tutti i fornitori del Gruppo dovranno essere iscritti al Protocollo del Lavoro Agricolo di Qualità, e massimizzare l’utilizzo di ingredienti italiani che rimane una costante per Selex. Inoltre abbiamo avviato un percorso di ottimizzazione del packaging in logica sostenibile e appena concluso un accordo con Università Cattolica ALTIS per contribuire all’educazione alimentare ed alla riduzione degli sprechi». Le novità di prodotto in fase di lancio, già dal mese di gennaio, vanno nella direzione intrapresa. Rispetto ai comparti merceologici, nel freschissimo ci sarà un ampliamento dei “senza antibiotici”. Uova di gallina e carne di pollo provenienti da allevamenti nei quali è bandito l’utilizzo di antibiotici fin dalla nascita e tracciate da filiera di qualità controllata. Nel segmento casa arriverà una linea monouso sostenibile, in materiale compostabile: comprenderà tutta la gamma di elementi per la tavola.

Premiate a MARCA le farine in brick di Molino Rossetto

Nell’ambito della prima giornata di Marca l’azienda di Pontelongo (PD), protagonista del mercato delle farine e preparati speciali, è stata tra le due premiate della categoria Food dell’ADI Packaging Design Award.

Il premio, pensato per valorizzare i prodotti italiani che coniugano al meglio il packaging con l’innovazione e la qualità progettuale, è stato assegnato a Molino Rossetto per l’inedita confezione della nuova linea CR TOP FARINE, la prima e unica nel mercato nazionale, proposta in Brik con chiusura a tappo.

A convincere la giuria, composta da qualificati esperti del settore, la soluzione innovativa di uso che permette una apertura e chiusura facilitata, oltre alla conservazione e al riutilizzo del prodotto, grazie al packaging moderno, pratico, resistente, richiudibile e sostenibile, che crea valore all’intera categoria delle farine. Il brik, realizzato con carta FSC completamente riciclabile, consente non solo di utilizzare la farina in modo efficiente e pulito, ma ne facilita il dosaggio, grazie ad un indicatore a quattro livelli di grammatura che mostra il quantitativo.

Tra le motivazioni del premio, anche la presenza on pack di informazioni sulla storia dell’azienda, che raccontano coerentemente il passaggio generazionale.

“Una scelta – dichiara Chiara Rossetto, Amministratore Delegato, insieme al fratello Paolo, dell’azienda – in linea con le tendenze attuali, sempre più orientate al rispetto dell’ambiente e della natura, ma che permette di non rinunciare ad un look innovativo e pratico”.

 

MD presenta a MARCA la nuova linea di prodotto Lettere dall’Italia

MD presenta a MARCA Lettere dall’Italia®, la nuova linea che verrà lanciata ad aprile e che è destinata a esprimere nei contenuti e nella forma tutto il valore dei prodotti che rendono grande il nostro Made in Italy, ma anche una novità significativa nel mondo della distribuzione.  

Lettere dall’Italia comprenderà una selezione del meglio della gastronomia italiana, regione per regione. Un’etichetta che ospiterà DOP, DOC E IGP, ma anche prodotti che per tradizione e storia sono tipicamente italiani e “fatti bene”. Tutti garantiti da MD attraverso il controllo dell’intera filiera. Tanto che il Gruppo ha deciso di firmare personalmente Lettere dall’Italia® apponendo il proprio marchio Front Pack e creando quindi la sua prima vera linea a marchio insegna o MDD.

L’operazione viene presenta da MD in anteprima a MarcabyBolognaFiere il 16 e 17 gennaio. Uno scenario perfetto, visto che la 15ma edizione della fiera bolognese è incentrata proprio sulla Marca del Distributore, con diverse ricerche che ne tracceranno la crescita all’interno della GD collocandola addirittura tra le voci più significative del PIL Nazionale. 

La presenza di MD a Marca apre anche il programma di celebrazioni per i 25 anni dell’insegna fondata dal Cavalier Patrizio Podini e che nel 2018 è arrivata ad esprimere un incremento del 7,7% sul fatturato rispetto all’anno precedente su circa 750 punti vendita in tutta Italia. Una partecipazione significativa anche per dimostrare, una volta di più, che le differenze di format tra canale moderno e discount oggi si sono assottigliate.

L’idea alla base di Lettere dall’Italia® trasmette un importante valore aggiunto: uno storytelling ben evidente sul pack che mette l’accento su quegli elementi che rendono ancora più speciale la tavola degli italiani. Di ogni prodotto si racconta la storia e il legame con il territorio di provenienza presentato anche con bellissime immagini; si spiega, anche attraverso curiosità e aneddoti, come la cultura e il lavoro abbiano trasformato le materie prime in una eccellenza. 

Storie che MD conosce bene proprio per la sua capillare presenza in ogni regione italiana e per l’attenzione che si traduce nella oculata ricerca di fornitori e di prodotti buoni e di elevata qualità su ogni territorio.

Lettere dall’Italia consacra e oggettiva la filosofia di MD – spiega il Cavalier Podini, Presidente del gruppo MD – riassume in sé valori come qualità, sicurezza e italianità che hanno decretato il successo del nostro marchio in questi primi 25 anni rivolgendosi a un consumare consapevole del valore che rappresenta il Made in Italy per noi.  Di sicuro possiamo dire che questa linea sarà distintiva per definire il profilo dell’insegna MD del futuro”.

La linea verrà lanciata ad Aprile 2019 con i primi 25/30 prodotti sugli scaffali di tutti i punti vendita che, secondo il piano di espansione del gruppo, saranno già prevedibilmente 800.  Da maggio a dicembre 2019 la linea crescerà fino a rappresentare tutte le categorie merceologiche e tutti i territori regionali italiani. Avrà una doppia esposizione sui punti vendita, sia in aree dedicate a forte impatto visivo sia all’interno delle categorie di riferimento. La comunicazione in store spiegherà ed evidenzierà la linea e i prodotti; verranno inoltre realizzati volantini dedicati, pubbliredazionali, campagna advertising. Sul versante digital, MD sperimenterà proprio su questa linea le attività più innovative, proponendo su diversi canali social momenti di interazione e approfondimento per generare una grande condivisione di storie, valori ed emozioni che da sempre questi prodotti sanno evocare.    

Il posizionamento di prezzo è in linea con la qualità. Ma la logica commerciale di MD, fatta di efficienza dei processi logistici e di gestione permetterà anche su questa linea di essere estremamente competitivi con le linee analoghe dei canali Iper e Super e di offrire come sempre La Buona Spesa al miglior prezzo  

 

La Marca del distributore continua a crescere con un impatto positivo sul sistema paese

La Marca Del Distributore continua a crescere, anche nel 2018, raggiungendo – come evidenziato da Giorgio Santambrogio, Presidente di Associazione Distribuzione Moderna (ADM)- “i 10,3 miliardi di Euro e una quota di mercato passata dall’11,3% nel 2003 a oltre 19% nel 2018”.
“La Marca del Distributore sostiene una filiera di fornitura diffusa – stavolta a sottolinearlo è  Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The European House – Ambrosetti – fatta di 1.500 imprese, soprattutto PMI ad alto tasso di ‘italianità’”.

Sono queste alcune delle evidenze emerse nel corso del convegno di apertura di MarcaByBolognaFiere “Sicurezza, Tracciabilità e Qualità della Marca del Distributore per la tutela del Consumatore”, tenutosi a Bologna.

Il ruolo economico della MMD

The European House – Ambrosetti ha sottolineato il valore e il ruolo per il sistema-Paese della Marca del Distributore, attraverso il modello proprietario dei «Quattro Capitali», che quantifica e analizza il contributo che la Marca del Distributore apporta al capitale economico, sociale, cognitivo e ambientale del Paese. Solamente tra il 2016 e il 2017 il fatturato della Marca del Distributore è cresciuto del 2,8% e rappresenta un terzo della crescita del settore alimentare negli ultimi 14 anni.

Per valutare l’impatto dell’attività della Marca del Distributore sulle aziende copacker, The European House – Ambrosetti ha analizzato i bilanci di un campione rappresentativo di 350 aziende negli ultimi 10 anni. I risultati dimostrano che le aziende della filiera alimentare che fanno Marca del Distributore hanno performance economiche, reddituali e occupazionali migliori delle altre aziende, grazie al contributo della Marca del Distributore al rafforzamento della loro dimensione industriale e competitiva.

Si riscontra anche una performance migliore per le imprese a più alta intensità di Marca del Distributore (più del 50% del fatturato realizzato con prodotti a Marca del Distributore) rispetto a quelle a intensità inferiore (meno del 50% del fatturato).

Il tema della sicurezza

Tra i temi caldi della giornata, una mezione speciale va a quello della sicurezza dei prodotti  a Marchio d’insegna.

E’ infatti emerso come il supermercato sia il punto vendita più sicuro per gli acquisti food dei consumatori. Grazie ai due milioni e trecentomila controlli che vengono effettuati ogni anno nei ventiseimila supermercati italiani. I controlli vengono effettuati da ventuno enti diversi (dalle Asl ai Nas) dipendenti da quattro Ministeri (Salute, Agricoltura, Ambiente, Economia) e dall’ente europeo EFSA. A questi controlli e verifiche, si aggiungono i test di autocontrollo delle catene distributive, affidati ad enti esterni indipendenti. I prodotti alimentari a Marca Del Distributore (MDD) sono dunque controllati dalle industrie fornitrici, dalle catene distributive e dagli enti pubblici preposti.

Investimenti in sicurezza

Le catene distributive hanno duplicato i loro investimenti nel settore negli ultimi dieci anni arrivando, in alcuni casi, fino a cinque milioni di euro l’anno per insegna. Sono previsti investimenti nelle nuove tecnologie: dal QR Code per migliorare il controllo sullo stato di conservazione dei prodotti (smart label) alla Blockchain per migliorare la tracciabilità; dal Rating dei prodotti venduti on line al Cloud per l’integrazione dei database e dei parametri per valutare i fornitori. Questo il quadro che emerge dal convegno di apertura di MarcaByBolognaFiere “Sicurezza, Tracciabilità e Qualità della Marca del Distributore per la tutela del Consumatore”, tenutosi a Bologna.

Il sistema dei controlli

Nel corso del convegno è stato presentato il Position Paper di The European House – Ambrosetti che ha evidenziato i controlli a cui sono sottoposti i punti vendita della Distribuzione Moderna: più di 143 mila controlli effettuati dalle autorità competenti; oltre 100 mila verifiche ispettive commissionate a enti esterni; oltre 2,3 milioni di test sui prodotti e superfici di lavoro, pianificati in autocontrollo. La Marca del Distributore svolge poi un ruolo “attivo” nella garanzia della qualità e sicurezza della filiera dei propri prodotti, attraverso circa 2.000 controlli all’anno sulle aziende di copackaging e di fornitura dei prodotti freschi e freschissimi.

Il personale dedicato ai controlli

Una survey sul ruolo della Marca del Distributore nel contesto della qualità e sicurezza alimentare è stata realizzata da The European House – Ambrosetti, che ha interpellato i responsabili sicurezza e qualità delle insegne della Distribuzione Moderna in Italia rappresentative del 67% dell’intero settore. Il 64% delle insegne dichiara che il numero delle persone coinvolte nella divisione dedicata alla sicurezza e qualità è aumentato negli ultimi 10 anni e il 44% del campione si aspetta un ulteriore incremento nei prossimi 3/5 anni. Nelle insegne più grandi, si arriva anche a 50 collaboratori impegnati nell’ufficio interno di sicurezza e qualità e circa il 70% delle insegne si avvale anche di collaboratori esterni.

Dalla survey emerge inoltre che la struttura sicurezza e qualità è una componente strategica per le insegne della Distribuzione Moderna, secondo il 100% dei rispondenti.

 

Carrefour Italia presenta a MARCA i suoi agrumi tracciati con la blockchain

Carrefour Italia, prima GDO in Italia ad aver applicato la tecnologia blockchain alla tracciabilità dei beni alimentari, dopo la filiera del pollo allevato all’aperto e senza antibiotici, ha presentato a Marca 2019 le Arance Tarocco e i Limoni di Sicilia Filiera Qualità Carrefour, tracciati grazie al sistema blockchain.

Gli agrumi, da oggi disponibili in tutti i punti vendita della rete Carrefour Italia, fanno parte del marchio Filiera Qualità Carrefour, una linea dedicata all’attenzione per la qualità e sostenibilità, nel rispetto dell’ambiente, dei produttori e della stagionalità della produzione. In particolare, gli agrumi provengono da 25 aziende agricole della Sicilia Orientale, dove i frutticoltori operano nel rispetto dell’ambiente ed in particolare secondo un disciplinare che prevede l’assenza di trattamenti post raccolta ed una maggior salvaguardia delle api, insetti importantissimi per il nostro pianeta, attraverso l’eliminazione delle sostanze più nocive, l’uso di alternative agronomiche sostenibili e la valorizzazione della biodiversità.

Grazie alla tecnologia blockchain, attraverso la lettura del QR Code applicato sull’etichetta del prodotto, il cliente finale potrà visualizzare in maniera totalmente trasparente su un’interfaccia realizzata da Carrefour i dati dinamici e specifici di ogni lotto di produzione, forniti dai vari attori della filiera, come per esempio l’agrumeto di provenienza, il nome dell’azienda produttrice e la data di raccolta. La tecnologia blockchain garantisce l’immutabilità del dato registrato e garantisce lo storico delle informazioni del prodotto di filiera.

Giovanni Panzeri, Direttore MDD di Carrefour Italia ha dichiarato: “Siamo orgogliosi dei risultati ottenuti finora con la tracciabilità in blockchain, che ha suscitato un forte interesse nei consumatori, sempre più attenti alla trasparenza dei prodotti e della filiera, e un importante coinvolgimento dei nostri produttori, che hanno aderito con entusiasmo alla nostra proposta. La blockchain rappresenta infatti un patto di fiducia tra Carrefour Italia, il cliente finale e le aziende produttrici, che sposano i nostri valori di totale trasparenza delle informazioni e qualità dei prodotti.”

L’impegno per garantire la massima trasparenza e tracciabilità della filiera attraverso la tecnologia blockchain è una delle azioni concrete del programma Act for Food del piano strategico Carrefour 2022, che mira a far diventare Carrefour Italia il leader nella Transizione Alimentare, un cambiamento globale e necessario verso un’alimentazione sempre più responsabile e sostenibile, secondo i valori della qualità e dell’affidabilità dell’offerta, della sostenibilità  oltre all’accessibilità dei prezzi e delle informazioni.

Coop conferma la sua presenza a Marca e la sua partecipazione a Masterchef

Un 2019 nel segno del prodotto a marchio. Coop inizia così il nuovo anno confermando la presenza storica a Marca, il salone bolognese a tema, e investendo in nuova visibilità partecipando alla imminente edizione di Masterchef (in onda dal 17 gennaio su Sky). Nato 70 anni fa (come ricordato nell’esposizione “Coop_70. Valori in scatola” appena conclusa in Triennale a Milano, oltre 15.000 visitatori in 2 mesi), il prodotto a marchio Coop si articola oggi in 10 linee per un totale di 4500 prodotti di cui 200 lanciati nel 2018. Sintesi perfetta dell’identità di Coop, i prodotti a marchio fin dalla loro nascita si caratterizzano per la trasparenza (tra controlli sui fornitori e analisi Coop investe circa 3,2 milioni di euro all’anno), l’eticità della filiera (l’adesione storica a SA8000 rinvigorita recentemente su filiere maggiormente a rischio dalla campagna “Buoni e giusti”), l’alta qualità e la convenienza (in media -30% rispetto ai corrispondenti prodotti di marca).

“I nostri dati continuano a essere positivi e complessivamente la quota del nostro prodotto sul totale del fatturato tocca il 30% a volume con un fatturato  di quasi  3 miliardi di euro, di cui circa il 40% proviene da filiere a completa tracciabilità, un unicum in Italia”-   così Maura Latini direttore generale Coop Italia – Continua a  dare ottimi risultati Vivi Verde, la linea bio di Coop, dove abbiamo esordito nel 1999, e oggi  raccogliamo i risultati con una crescita nel 2018 di un +3,6%, e Fior Fiore, la linea  dell’eccellenza gastronomica. A queste occorre aggiungere anche la buona performance della linea Bene.sì (i prodotti salutistici) che risponde alle esigenze di benessere di un consumatore sempre più segmentato e particolare”.

Non a caso Coop ha deciso di contrassegnare la sua presenza alla nuova edizione di Masterchef con alcuni prodotti basici della linea Vivi Verde (in particolare latte e ricotta) e puntando anche sui prodotti del commercio equo e solidale ovvero la linea Solidal e in particolare l’ananas dei produttori del Costa Rica.

Gruppo Vegè a MARCA 2019 suggella la crescita della sua MDD

Gruppo VéGé si presenta a MARCA 2019 forte degli ottimi risultati raggiunti nel 2018. I prodotti a marchio VéGé, infatti, hanno fatto registrare un’importante crescita in ragione sia del costante ampliamento dell’offerta sia dell’incremento della distribuzione, fornendo così un cospicuo contributo al conseguimento di un fatturato a chiusura d’anno stimato in circa 6.500 milioni di euro, con un incremento del 4,8% rispetto al dato al 31 dicembre 2017.

“Il 2018 è stato un anno straordinariamente intenso e premiante sia dal punto di vista dell’ingresso di nuove imprese sia per il varo di importanti progetti internazionali e nazionali. Mi riferisco alla creazione della piattaforma sudeuropea condivisa con il Grupo Ifa e all’alleanza stretta con Gruppo PAM e Carrefour Italia in Aicube, terza centrale d’acquisto in Italia per market share” – dichiara Nicola Mastromartino, Presidente di Gruppo VéGé. “La densità degli impegni, tuttavia, non ci ha distolto dal lavorare con profitto all’ampliamento di gamma e alla diversificazione dell’offerta della marca del distributore VéGé, sfruttando gli ampi margini di crescita di cui il brand dispone”.

Il 2019 sarà per Gruppo VéGé l’anno del consolidamento con 29 imprese e 4 gruppi mandanti, con una rete di 3.509 punti vendita.

 

Un 2018 di crescita quantitativa e qualitativa

Nel corso del 2018 l’offerta a marca VéGé è passata da 621 a 710 referenze (+14%) distribuite in quattro segmenti: “mainstream”, che comprende le proposte più generiche e che si rivolgono alla maggioranza dei consumatori, “benessere” che mette a disposizione un assortimento di prodotti caratterizzati da contenuti nutrizionali specifici, “biologico” con prodotti certificati e “premium”, che racchiude un’accurata selezione di specialità enogastronomiche regionali.

Il lavoro di riorganizzazione, ampliamento e riposizionamento verso l’alto delle referenze a marca del distributore svolto nell’ultimo biennio si è tradotto in una crescita dell’incidenza sul fatturato in linea con le aspettative, ma soprattutto nel consolidarsi dell’accreditamento presso il consumatore del brand VéGé come espressione di una genuina expertise nel selezionare prodotti e fornitori. Dietro il brand VéGé c’è una struttura che sceglie e controlla meticolosamente produttori e prodotti.

2019: anno di festeggiamenti e di grandi obiettivi

La programmazione per il 2019 prevede senz’altro continuità nell’introduzione di nuove referenze a completamento del presidio di categorie in cui il Gruppo ritiene utile essere presente con la marca del distributore. Non mancheranno, tuttavia, novità di assoluto rilievo. Gruppo VéGé, infatti, intende festeggiare il suo 60o anniversario concretizzando le proiezioni sull’incremento del fatturato complessivo, che fissano l’asticella prossima ai 7.400 milioni di Euro e con l’attuazione di una serie di iniziative a favore soprattutto dei clienti, senza ovviamente scordare Soci e punti di vendita.

In questo contesto, il Gruppo assegna un ruolo importante all’obiettivo di arrivare a cogestire le marche del distributore delle imprese socie allo scopo di attivare, perfezionare e ottimizzare questo segmento di offerta.

“La nostra idea è di procedere a una cogestione modulata analizzando caso per caso costi e benefici su un piano di consensualità, nel pieno rispetto di quella autonomia imprenditoriale che è un valore fondante di Gruppo VéGé” – spiega Nicola Mastromartino – “Se la Sede inizierà ad avere voce in capitolo nella gestione di una marca commerciale nata localmente, quest’ultima diventerà di riflesso prodotto a marchio nazionale”.    

Analogamente, Gruppo VéGé intende intervenire sui fornitori con l’obiettivo, in prospettiva, di coinvolgere nella fornitura alla marca del distributore nazionale anche piccoli produttori che oggi collaborano solo a livello locale con le imprese socie, ampliando in tal modo l’esperienza avviata con la linea “premium” Tipicamente Italiano.

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