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Conad del Tirreno, il 2016 si chiude a 2,39 miliardi

Un giro di affari in crescita a 2,39 miliardi di euro, un patrimonio netto di 327 milioni e oltre 9.500 occupati: si chiude così il 2016 di Conad del Tirrenio. Ma non si dorme sugli allori: il piano di sviluppo 2017-2019 prevede 161 milioni di euro di investimenti, con l’obiettivo di accrescere la quota di mercato e l’efficienza del sistema. Per questo oltre alle nuove aperture, via a ristrutturazioni, innovazione e attenzione all’ambiente e nei servizi offerti al cliente, tramite i distributori di carburanti, parafarmacie, ottici, sempre connotati dall’impegno a offrire la massima convenienza.

 

Primi in Lazio e Sardegna

Conad del Tirreno si conferma il primo gruppo distributivo in Sardegna (con una quota di mercato di oltre il 18%) e nel Lazio (22%, assieme all’altra cooperativa Conad che opera in regione, PAC 2000A), mentre rafforza la propria presenza in Toscana, con una quota di mercato del 15% (fonte: GNLC II semestre 2016).

«Sono risultati davvero preziosi, la cartina di tornasole che i clienti premiano la nostra politica commerciale, l’evoluzione continua dei punti di vendita, la progettualità e il grande impegno, in particolare, nel valorizzare il prodotto a marchio e il mondo dei freschi – dichiara l’amministratore delegato di Conad del Tirreno Ugo Baldi -. Le nostre scelte strategiche, fondate su convenienza, qualità e rapporto con il territorio hanno reso ancora più forte la fiducia accordataci dai clienti. Il mercato premia la competenza e la capacità dei soci imprenditori di dialogare con la comunità in cui operano, ponendo massima attenzione al sostegno e alla valorizzazione del loro territorio. Confermato l’impegno nell’offerta di prodotti e servizi attentamente valorizzati nella nostra multicanalità: accrescere qualità, informazione, certificazione, esperienza e dunque ascoltare, rassicurare e al contempo gratificare il cliente. In sintesi, un’offerta che coniuga innovazione al gusto e alla tradizione, capace di offrire risposte di qualità ai trend di consumo emergenti. Un’attenta specializzazione nei freschi, nel salutistico, nel benessere e nei prodotti del territorio, premium e biologici. Un ruolo decisivo è svolto dall’innovazione, a servizio della continua evoluzione del punto di vendita così come fattore determinante nell’ottimizzazione del nostro network logistico, in termini di efficienza e sostenibilità ambientale».

 

Risparmi per oltre 200 milioni

I soci imprenditori sono 212 (120 in Toscana e a La Spezia e provincia, 39 nel Lazio e 53 in Sardegna) e oltre 9.500 gli occupati complessivi. I 341 punti di vendita dell’insegna sono presenti in modo capillare in Toscana e nella provincia di La Spezia (193), nel Lazio (69) e in Sardegna (79), per una superficie complessiva di 244 mila metri quadri. A questi si aggiungono 11 distributori di carburanti, che hanno garantito un erogato di 91,3 milioni di litri con un risparmio diretto di 6,2 milioni di euro per gli automobilisti; 22 parafarmacie che vendono i farmaci senza ricetta medica con uno sconto fino al 40% rispetto ai prezzi praticati dalle farmacie tradizionali; 3 corner Ottico e 2 PetStore Conad. Servizi che contribuiscono ad assicurare risparmio e rafforzare nei clienti la fedeltà all’insegna.

Conad del Tirreno ha sviluppato una serie di iniziative di convenienza capaci di far risparmiare ai clienti oltre 200 milioni di euro: prima tra tutte Bassi&Fissi, un paniere di prodotti a marchio Conad basilari nelle abitudini di consumo degli italiani per garantire prezzi bassi lungo tutto l’arco dell’anno, a cui si affianca un programma di risparmio continuo nel tempo dedicato ai possessori di carta fedeltà (Carta Insieme).

Il forte radicamento territoriale dei soci è uno dei punti qualificanti delle attività di Conad del Tirreno a sostegno delle economie locali: 1.208 fornitori (690 in Toscana, 210 nel Lazio e 308 in Sardegna) e un fatturato che supera i 385 milioni di euro – a cui si deve aggiungere il valore delle ricadute sull’indotto locale – consentono di portare in tavola quei prodotti della tradizione e della culturale enogastronomica locale che fanno parte del quotidiano di tantissimi clienti.

«L’impegno per la valorizzazione del territorio rappresenta un tratto distintivo della cooperativa e dei suoi soci; una distintività preziosa, che consente di accrescere le nostre quote anche in una fase economica complessa – dice il presidente di Conad del Tirreno Valter Geri -. Siamo sempre attenti a dare risposte alle comunità e alle mutate esigenze dei clienti, rendendo disponibili prodotti e servizi convenienti, di qualità e sostenendo produzioni e iniziative mirate sul territorio. È il nostro modo di restituire alla comunità parte di ciò che riceviamo quotidianamente in termini economici, di fiducia, di buona reputazione».

Sul fronte della logistica è stata portata a termine la prima delle tre fasi del piano di sviluppo della piattaforma di Montopoli (Pisa) – ufficialmente inaugurata la scorsa settimana – che nel complesso vede un investimento di oltre 20 milioni di euro, finalizzato a rendere l’hub logistico una struttura di eccellenza in termini di costi, trasporti, emissioni. A intervento completato sarà il più grande polo logistico del Centro Italia. L’altro grande progetto è il polo logistico del fresco a Civitavecchia – Tarquinia che rifornirà i punti di vendita del Lazio e sarà ultimato nel terzo trimestre 2017: insisterà su un’area di 67 mila metri quadri e avrà una superficie coperta di 20 mila metri quadri.

Dal punto vista ambientale, positivi gli impianti fotovoltaici nei Cedi di Montopoli in Val d’Arno (Pisa), Monastir (Cagliari), Civitavecchia (Roma) e presto nel nuovo magazzino di Tarquinia. In materia di efficientamento energetico della rete di vendita, con la partnership di Officinae Verdi e Unicredit Banca, Conad del Tirreno ha intrapreso un progetto che prevede la riqualificazione energetica dei punti di vendita con l’obiettivo, assieme alla diminuzione delle emissioni, di ridurre l’impatto economico della bolletta energetica con un risparmio medio del 35%.

Nel corso del 2016 la cooperativa e i soci hanno investito 2,8 milioni di euro in iniziative di responsabilità sociale, nel campo dello sport – soprattutto a sostegno dei settori giovanili delle squadre sportive – della cultura e della scuola, del tempo libero e per sostenere enti, associazioni onlus e parrocchie.

 

Pringles, l’ingrediente dell’aperitivo perfetto

Tutto il mondo dice che gli italiani siano un popolo molto ospitale. La tendenza parla di tanti italiani che aprono le porte di casa per ‘ospitare’ aperitivi in versione casalinga. Ma è effettivamente così?

Quest’inclinazione è confermata da una recente ricerca commissionata da Pringles a GfK, dalla quale emerge che il 71% degli italiani sono disponibili ad aprire le porte di casa propria senza fatica. Una particolare predisposizione verso l’ospitalità si riscontra al Sud, dove questa percentuale sale all’83%. Questo riguarda non solo le occasioni di ritrovo formali (pranzi/cene) ma anche i momenti di relax, come il dopo cena e il sempre più celebrato rito dell’aperitivo in versione casalinga. Per questi momenti più informali, gli italiani si dichiarano “sempre pronti” grazie anche a preziosi alleati in dispensa.

I momenti leggeri di convivialità rappresentano un’ampia fetta delle occasioni di invito: al 30% degli intervistati capita di terminare una serata trascorsa fuori con gli amici invitandoli a casa, mentre un italiano su quattro ama prendere l’aperitivo direttamente tra le mura domestiche (23%). L’aperitivo non è solo un momento a sé stante: anche nel caso di un più classico invito a cenagli italiani sono soliti far arrivare i propri ospiti in anticipo, in modo da poter servire loro anche l’aperitivo (57%).

Secondo gli italiani, invitare a casa amici e parenti per trascorrere insieme dei momenti piacevoli di svago ha una lunga serie di vantaggi. L’ambiente domestico fa sì che si possa creare il clima più adatto ad ogni occasione, che si tratti di un’atmosfera intima e rilassata, gradita dal 42% degli intervistati, oppure movimentata e frizzante, preferita dal 30%. Tra gli altri aspetti positivi,gli intervistati indicano la possibilità di prolungare il divertimento ad oltranza, data l’assenza di limiti di orario (22%), la gratificazione proveniente dal riconoscimento degli invitati (22%) e il piacere di preparare la festa insieme (19%).

Gli italiani ritengono di cavarsela bene in queste occasioni, anche quando tutto è improvvisato (80%), anche se molti (79%), potendo scegliere, vorrebbero almeno un giorno di preavviso. Un aperitivo o una serata tra amici in casa non devono necessariamente essere programmati con largo anticipo per avere successo. Le due condizioni fondamentali per la buona riuscita dell’aperitivo sono un’abitazione sufficientemente spaziosa ed accogliente (60%) e scorte di bevande e cibo da offrire alla compagnia (54%).

E si scopre così quali sono i cibi che, per gli italiani più festaioli, non devono mai mancare in casa per accogliere nel migliore dei modi, anche all’ultimo momento, amici e parenti. In primis il pane (73%), elemento che si presta ai più vari abbinamenti, e subito dopo le amatissime patatine e gli snack salati confezionati, indispensabili per un perfetto aperitivo per il 71% degli intervistati. Tra le bevande, invece, troviamo birra, vino e bevande alcoliche (69%), bibite gassate (61%) e l’immancabile caffè (51%).

Non solo cibi e bevande classici però. La metà degli intervistati sfrutta l’occasione di avere ospiti a casa per provare nuove ricette e sapori (50%) e oltre un terzo degli italiani sono pronti a cercare novità sfiziose da proporre agli ospiti (60%). Per soddisfare la voglia dei consumatori di sperimentare e trovare nuovi gusti e permettere loro di essere sempre pronti per un perfetto aperitivo a casa propria, Pringles lancia le nuove Pringles Tortilla, uno snack salato a base di mais. Le Pringles Tortilla, riconoscibili grazie all’iconico tubo del brand, sono disponibili in tre gusti: Original, per gli amanti della ricetta originale delle tortilla, Nacho Cheese, al gusto di formaggio, e Spicy Chilli, al gusto di peperoncino piccante.

Conad cresce e investe: +1,6% nel 2016 a 12,4 miliardi di euro di fatturato

Conad rilascia i suoi numeri: cresce nel 2016 mettendo a segno un fatturato della rete di vendita a fine 2016 a 12,4 miliardi di euro (+1,6%), 230 milioni in più rispetto al 2015. Nel primo quadrimestre 2017 l’incremento è pari a 171,6 milioni di euro (+4,8%) rispetto allo stesso periodo del 2016. E sono Conad Supermercati (+6,2%) e in particolare gli “specializzati” Sapori&Dintorni (+17,6%) e Ottico Conad (+8,6%) i punti di vendita con la migliore performance.
La quota di mercato si è attestata all’11,95%: cresce nei supermercati, al 20,71% (0,6 punti percentuali sopra il valore del 2015), e nel libero servizio, al 14,11%, 0,2 punti percentuali al di sopra del valore dell’anno precedente (fonte: Gnlc II semestre 2016).

«Ci sono piccoli, deboli segnali di ripresa che non consentono, però, alle famiglie di abbassare la guardia – commenta l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese -. La crisi ha spazzato via la piccola borghesia, che negli anni passati aveva guidato il cambiamento e l’evoluzione sociale, e la classe operaia, che aveva spinto per l’equità sociale. Il risultato è una società in cui sono cresciute le diseguaglianze sociali, il numero di persone a rischio di povertà e dei giovani al di sotto dei 35 anni che vivono ancora nelle famiglie di origine. Manca una spinta rinnovatrice, manca quella “fame di successo” che in passato ha portato il Paese fuori dai momenti più difficili. Per quanto ci riguarda abbiamo un solido piano di investimenti per crescere a tassi superiori alle medie di mercato e puntare a una relazione ancora più forte con i clienti per rispondere in modo concreto e tempestivo alle loro legittime aspettative».

 

Investimenti per 413 milioni di euro nel 2017

Il piano strategico di sviluppo, appunto. Come più  volte annunciato, si tratta di un investimento per il triennio 2017-2019 di 1.101 milioni di euro: 413 nel 2017, 402 nel 2018 e 286 nel 2019, tra nuove aperture e ristrutturazioni, a cogliere nuove opportunità di crescita e a migliorare l’efficienza energetica dei punti di vendita e dei magazzini, con il fatturato previsto in crescita del 4,7% all’anno. Il patrimonio netto aggregato, cresciuto a 2,2 miliardi di euro (+7,1% rispetto al 2015), consente di affrontare con la necessaria solidità economica gli investimenti programmati.

 

3.169 punti vendita in tutti i canali

Conad è l’unica catena della Gdo ad avere articolato la propria offerta in tutti gli attuali canali distributivi con 3.169 punti di vendita (erano 3.055 nel 2015), dal negozio sotto casa allo specializzato, dal superstore all’ipermercato e al discount, con una superficie totale di 1.904.035 metri quadri. Sono 970 Conad City, 493 Margherita Conad, 1.077 Conad e 15 Sapori&Dintorni, 205 Conad Superstore, 25 Conad ipermercato e 215 discount a insegna Todis (oltre ai 169 con diverse insegne). E gli altri specializzati: 36 distributori di carburanti, 108 parafarmacie, 10 Ottico, 12 Cremerie Sapori&Dintorni e 14 dell’ultimo nato in casa Conad, il Petstore.
I soci sono 2.713 (40 in più rispetto al 2015) e l’organico ha raggiunto le 51.509 unità, con un incremento di 4.127 posti di lavoro negli ultimi tre anni.

 

Private label, +7% e focus su bio e salute

Nel corso del 2016, il risparmio complessivo di cui hanno usufruito i clienti Conad ammonta a 686 milioni di euro (673 milioni nel 2015) nel solo settore del largo consumo confezionato (fonte: Iri).
Il prodotto a marchio si conferma, per l’ennesimo anno, una leva in grado di sviluppare il posizionamento di insegna in modo distintivo e di fidelizzare un numero crescente di clienti che trovano una risposta concreta ai loro bisogni legati alla spesa quotidiana. Il trend di crescita è di gran lunga superiore rispetto alle media del mercato, con un fatturato di 3 miliardi di euro (200 milioni in più rispetto al 2015, +7%). Il biologico e tutte le linee salutistiche e del benessere registrano buone performance di crescita.
Un prodotto su tre venduti è a marchio Conad; marchio che si conferma uno degli asset strategici del gruppo distributivo, dietro a cui c’è il lavoro con 620 fornitori, e che ha il gradimento di 8,3 milioni di famiglie – una su tre – che fanno la spesa in Conad ogni settimana (fonte: Gfk Eurisko).

Un contributo al risparmio delle famiglie è venuto anche dai carburanti: nel 2016 i 36 distributori di carburanti in attività hanno erogato 286 milioni di litri, con un incremento del 7,3% rispetto al 2015. La spesa media mensile per il rifornimento si è attestata a 118 euro contro quella media Italia di 125 euro, pari a 8,5 centesimi in meno al litro (sulla base del raffronto con i prezzi medi mensili Italia pubblicati dal ministero dello Sviluppo economico).
Vantaggi anche dalle 108 parafarmacie Conad, che hanno assicurato ai clienti un risparmio di circa il 20% rispetto ai prezzi praticati dalle farmacie tradizionali.
Completano l’offerta di servizi i 19 corner Ottico, anch’essi occasione di convenienza in un settore in cui si spendono in media 178 euro all’anno per l’acquisto di occhiali e lenti a contatto (il 14% della spesa di una famiglia per beni e servizi sanitari).
La novità del 2016 è stato il Petstore: 14 punti di vendita dedicati agli animali da compagnia, con un assortimento specializzato e prezzi in linea con quelli dei leader di mercato, che arricchiscono l’offerta della rete di vendita Conad per intercettare e dare risposta a nuovi stili di vita e abitudini di spesa.

A seguito degli eventi sismici che hanno colpito il Centro Italia nel 2016, Conad ha espresso la propria solidarietà alle popolazioni colpite, attivandosi a tutti i livelli del sistema. Dopo una prima fase di gestione dell’emergenza Conad si è fatto promotore di un’iniziativa di solidarietà che ha fatto appello a tutte le persone che scelgono i punti di vendita Conad per la spesa quotidiana. Sono così stati raccolti 2,3 milioni di euro (1,8 milioni destinati ad alcuni Comuni di Marche e Abruzzo; 500 mila a una USL dell’Umbria), utilizzati per mettere in sicurezza edifici scolastici e un ospedale.

Amazon nella distribuzione fisica: acquisiti i supermercati Whole Foods Market

Dopo essere diventato tramite l’e-commerce leader nel retail in genere (è il numero 2 al mondo nella classifica di Fortune’s 2017), Amazon punta alla grande distribuzione per ora non con i suoi supermercati (quello di Seattle è in stand by dalla fine dell’anno scorso) ma direttamente, acquisendo la catena di supermercati statunitense Whole Foods per 42 dollari ad azione, pari a una valutazione in contanti di 13,7 miliardi di dollari.

Whole Foods continuerà a operare come marchio separato da Amazon, che nell’ultimo anno ha avviato oltreoceano, con il brand Amazon Go, la sperimentazione di store alimentari automatizzati con pagamento attraverso l’account Amazon.

«Whole Foods piace a milioni di persone perché offre i migliori alimenti biologici e naturali, rendendo divertente il mangiare salutare» commenta Jeff Bezos, fondatore e CEO di Amazon.

«Questa partnership presenta un’opportunità per massimizzare il valore per gli azionisti di Whole Foods, ampliando la nostra missione e offrendo la più alta qualità, esperienza e innovazione ai nostri clienti» sottolinea John Mackey, fondatore e amministratore delegato di Whole Foods, che resterà alla guida della società una volta che l’operazione sarà completata.

La transazione da 13,7 miliardi di dollari, incluso il debito, sarà completata nella seconda metà del 2017.

Whole Foods Market, numero 28 nella classifica dei retailer di Fortune’s 2017, stava vivendo un periodo difficile. Fondata nel 1978 a Austin, Texas, Whole Foods Market è non solo la principale catena americana specializzata in cibo naturale e biologico ma è anche stato il primo rivenditore ad ottenere la certificazione biologica. Nell’anno fiscale 2016 ha effettuato vendite per 16 miliardi di USD, e ha più di 460 punti vendita tra USA, Canada e Regno Unito, con 87mila impiegati. Per vent’anni consecutivi si è posizionata nella classifica delle cento migliori aziende in cui lavorare.

Twinings presenta la nuova gamma di infusi 100% naturali

Dopo il rilancio dei Tè Classici (2014), dei Tè Neri Aromatizzati (2015) e dei Tè Verdi (2016), l’autunno 2017 di Twinings sarà dedicato al mondo degli infusi.

“In Italia, il segmento degli infusi ha un valore di 130 milioni di euro. Tra i tre segmenti che compongono questo mercato, quello degli infusi di frutta ed erbe ha registrato un +16,9% . Una crescita significativa che indica chiaramente la ricerca da parte dei consumatori italiani di prodotti che siano in grado di coniugare benessere e gusto”, spiega Fabio Pesce, general manager di Twinings Italia.

Ricerche sui consumatori hanno, infatti, dimostrato che in Italia il mondo delle infusioni è tradizionalmente costituito da cambiamenti lenti e abitudini di consumo radicate: nonostante le innumerevoli novità introdotte negli ultimi anni sia nell’ambito del tè che degli infusi, il mercato italiano è ancora piuttosto ristretto rispetto ad altri mercati più dinamici.

Il consumatore italiano va pertanto accompagnato nella scoperta delle differenze tra tè, tisane e infusi e nella conoscenza dei diversi benefici. Le indagini di mercato hanno inoltre confermato che il consumatore italiano è più propenso ad avvicinarsi ad una nuova esperienza di gusto se accompagnato da un brand conosciuto e precedentemente apprezzato per le sue peculiarità di qualità.

“Per noi di Twinings è sempre stato fondamentale interpretare le nuove tendenze, andando incontro alle esigenze dei consumatori. Per questo, abbiamo deciso di investire tutto il nostro know how nella miscelazione, per realizzare degli infusi di tendenza, 100% naturali, in grado di coniugare ingredienti classici con altri più ricercati”, continua Fabio Pesce. “Twinings, ad oggi, è protagonista indiscusso nel segmento degli infusi nei mercati di grande consumo, come Inghilterra e Australia, ed è apprezzato in Italia per la sua capacità di realizzare miscele dal gusto e dagli aromi unici. Per questo, siamo convinti di poter ricoprire, anche nel mercato italiano, un ruolo importante in questo segmento”, afferma il general manager di Twinings.

Il lancio della nuova gamma di infusi Twinings sarà supportato da un piano marketing importante con attività above the line e below the line. Un’attività significativa che coinvolgerà i media tradizionali, il mondo digitale e i punti vendita con attività in store e materiali di visibilità. “E’ la prima volta che, nel mercato italiano, approcciamo anche il mondo digitale. Ma lo reputiamo un aspetto fondamentale per poter far comprendere ai consumatori italiani la peculiarità di gusto e naturalità dei nostri infusi”, conclude Pesce.

Inoltre il lancio è stato supportato da un rinnovamento grafico dei packaging volto a enfatizzare la naturalità, l’intensità di gusto e la qualità degli infusi Twinings. I colori e ogni elemento grafico sono stati studiati per enfatizzare il gusto distintivo di ogni singola miscela e per facilitare il riconoscimento a scaffale da parte del consumatore. Per migliorare l’efficacia a scaffale è stata prevista anche una grafica che prevede sia la disposizione orizzontale sia quella verticale. Infine, le bustine sigillate singolarmente garantiscono il mantenimento di tutto l’aroma ed il gusto Twinings.

A livello di distribuzione invece il piano di lancio degli infusi prevede uno sviluppo distributivo e la realizzazione di attività promozionali nei punti vendita. La nuova gamma di infusi Twinings sarà disponibile, da settembre 2017, presso i migliori ipermercati, supermercati e drogherie. Inoltre, per gli amanti degli infusi, per Natale sarà realizzata una scatola in cartotecnica dedicata agli infusi.

Esselunga, spuntano i cinesi di Yida con un’offerta “monstre” da 7,5 miliardi

A meno di due mesi dall’insediamento del nuovo management di Esselunga che vede l’erede Marina Sylvia Caprotti e il marito Francesco Moncada di Paternò affiancare i manager storici, che il quotidiano La Repubblica lancia una bomba: sarebbe arrivata una offerta di acquisto da Yida International Investment, colosso cinese dell’immobiliare e dell’energia. Il gruppo avrebbe fatto pervenire a tutti gli azionisti di Supermarkets Italiani e dell’immobiliare Villata, un’offerta monstre da 7,5 miliardi di euro, sotto forma di manifestazione d’interesse vincolante subordinata ad una due diligence. “il 25% in più del massimo della valutazione offerta lo scorso settembre dai fondi di private equity Blackstone e Cvc – fa rilevare il quotidiano -, che avevano valutato il gruppo, prima che venisse a mancare il fondatore Bernardo Caprotti, tra 4 e 6 miliardi a seconda dell’inclusione o meno delle attività immobiliari da rilevare insieme alla gestione operativa”.

L’offerta avrebbe colto di sorpresa Marina Caprotti, erede insieme alla madre Giuliana Albera del 70% del gruppo e del 55% della società immobiliare che raggruppa alcuni dei centri commerciali affittati alla stessa Esselunga. La sensazione infatti era che la figlia minore del fondatore Bernardo avesse l’intenzione di prendere in mano le redini dell’azienda, contravvenendo alle volontà testamentarie che caldeggiavano la vendita a un gruppo straniero citato anche per nome e cognome: Alho,d Delhaize, mega gruppo belga- olandese che a quanto si sa però non ha mai manifestato l’intenzione di acquistare la più redditizia delle insegne italiane. Esselunga ha chiuso il 2016 con un utile di 7,54 miliardi.

Leggi anche: Esselunga, Caprotti nel testamento caldeggia Ahold, altolà a Coop

Esselunga nel 2016 utile a 7,54 miliardi (+3,1%), il 5 aprile debutto a Roma

Latte di soia? La Corte Europea ha detto no

La Corte Europea ha sentenziato: in linea di principio, la denominazione «latte» è riservata unicamente al latte di origine animale.

E ancora: salvo le eccezioni espressamente previste (latte di mandorla, latte di cocco, fagiolini al burro e burro di cacao, secondo le indicazioni della Decisione della Commissione del 20 dicembre 2010), anche le denominazioni come «crema di latte o panna», «chantilly» «burro», «formaggio» e «iogurt» sono appannaggio unicamente dei prodotti lattiero-caseari, vale a dire dei prodotti derivati dal latte.

Quindi?

Quindi tanti prodotti vegetali, come quelli derivati dalla soia, non potranno più essere chiamati latte, yogurt o burro.

Ma perché la Corte Europea è stata interessata alla questione?

Tutto nasce da una diatriba tra la società tedesca TofuTown, che produce e distribuisce alimenti vegetariani e vegani (con denominazioni tipo: «Soyatoo burro di tofu», «formaggio vegetale», «Veggie-Cheese», «Cream»,) e la Verband Sozialer Wettbewerb, un’associazione tedesca avente l’obiettivo specifico di contrastare la concorrenza sleale, che contesta alla prima la scelta di tali nomi. Ritiene, infatti, che essi violino la normativa dell’Unione sulle denominazioni per il latte ed i prodotti lattiero-caseari (Regolamento (UE) n. reg_1308_2013_del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013).

Inevitabili le polemiche e la confusione: come si dovranno chiamare d’ora in poi questi prodotti?

E ancora (è l’obiezione mossa da qualcuno), perchè alcune eccezioni sono ammesse (vedi al decisione del 2010, di cui sopra), mentre per soia e tofu c’è il bando?

Correlati: Latte vegan? Non esiste: lo stop dalla UE

Conad Adriatico cresce del 4,8% e investe per 126 milioni di euro

Il 2016 si è chiuso positivamente anche per Conad Adriatico che ha registrato un fatturato di 1.009 milioni di euro, 46,4 milioni in più rispetto al 2015 (+4,8%), con un utile del gruppo di 32,1 milioni di euro. Il patrimonio netto consolidato è aumentato di 32,5 milioni di euro, ora a 150,6 milioni di euro.

Consolidata anche la quota di mercato, che vede la cooperativa leader in Abruzzo (con il 24,9%) e nel Molise (20,6%); nelle Marche è attestata al 7,9%, in Basilicata al 7,5% e in Puglia all’8% (fonte: GNLC – II° semestre 2016).

Conad Adriatico ha in attività 377 punti di vendita su una superficie di 230.698 metri quadri (6 Conad Ipermercato, 4 Conad Superstore, 143 Conad, 119 Conad City, 34 Margherita Conad, 49 Todis, 19 L’Alimentare, 1 Petstore, 2 distributori di carburanti) nelle Marche, Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, Albania e Kosovo. Nei due Paesi al di là del Mare Adriatico, sono in attività 41 punti di vendita, per una superficie di 20.574 mq e un fatturato di 42 milioni di euro. I soci imprenditori sono 255 e 4.806 i collaboratori, di cui 259 nella sede centrale a Monsampolo del Tronto (AP) e 4.547 nella rete di vendita.

«I risultati ottenuti nel 2016 sono un buon viatico per l’anno in corso – ha commentato il direttore generale di Conad Adriatico Antonio Di Ferdinando -. Stiamo investendo su ciò che sappiamo fare meglio, sulla marca Conad e sui nostri soci imprenditori, ai quali mettiamo a disposizione tutti gli strumenti più innovativi per fare nuovo sviluppo e dare risposte convenienti ad un numero crescente di persone. Il punto di vendita è un luogo di relazione e un’opportunità per fare conoscere a fondo la qualità e la convenienza del prodotto Conad. E, soprattutto, per creare una relazione emotiva tra la marca e il cliente».

 

Piano di sviluppo per 125,9 milioni di euro

Il piano strategico di sviluppo 2016-2019 è supportato da 125,9 milioni di euro di investimenti, finalizzati a nuove aperture e all’ammodernamento della rete di vendita. Nel 2017 sono previsti 22 nuovi negozi – di cui 7 in Albania – per una superficie di 10.546 metri quadri e un investimento di 41,2 milioni di euro. Nei primi giorni di giugno, con il completamento delle ristrutturazioni in atto, il cambio di insegna a Conad e il relativo riposizionamento, è diventata operativa anche l’acquisizione da concordato preventivo di 14 punti di vendita Sisa Centro Nord (13 in Abruzzo e 1 nelle Marche).

 

Risparmio e solidarietà

Nel corso del 2016, le iniziative di convenienza del gruppo hanno permesso un risparmio complessivo per i clienti di 5,4 milioni di euro. Le 11 parafarmacie in attività (a cui si sommano le 22 a libero servizio presenti nei supermercati) hanno permesso un risparmio complessivo di 1,1 milioni di euro, mentre i 2 distributori di carburanti di Avezzano e dell’Aquila hanno fatto risparmiare agli automobilisti 1,4 milioni di euro I 6 corner Ottico, i 7 self 24 su 24 Conad, i libri scolastici e i servizi assicurativi completano il quadro dei servizi a disposizione dei clienti.

Con 795 fornitori locali (725 nel 2015) Conad Adriatico ha sviluppato un fatturato di 231 milioni di euro (+2,4% rispetto al 2015), a cui si aggiunge il valore delle ricadute sull’indotto locale.

Sul fronte della solidarietà praticata, il 2016 è stato contrassegnato dalla tragedia del terremoto che ad agosto ha colpito alcune regioni del Centro Italia. Ancora una volta la cooperativa si è adoperata per riportare fiducia e normalità tra le popolazioni, per tornare a far vivere le comunità anche nelle loro tradizioni più vive e radicate. Ad oggi, l’intero sistema Conad ha messo a disposizione della Protezione Civile 2,3 milioni di euro – di cui 1,85 milioni per le Marche e l’Abruzzo – per rendere più sicuri otto edifici scolastici nelle zone colpite dal sisma, a Ascoli Piceno, Comunanza (Ascoli Piceno), Colli del Tronto (Ascoli Piceno), Macerata e Amandola (Fermo), Montorio al Vomano (Teramo), Tossicia (Teramo) e Teramo. L’impegno solidale è completato dal sostegno economico alla cooperativa sociale Primavera di Porto d’Ascoli (Ascoli Piceno) per il completamento del vivaio destinato all’avviamento al lavoro di giovani portatori di disabilità psichica. Conad Adriatico e i suoi soci hanno inoltre devoluto oltre 1,6 milioni di euro ad attività che interessano e coinvolgono le comunità locali in cui operano.

  

Conad in Puglia

A fine 2016, il fatturato di Conad Adriatico in Puglia si è attestato a 303,1 milioni di euro, in crescita del 12,9% rispetto al 2015. Dato ancor più significativo è il rafforzamento della quota di mercato all’8% (1 punto percentuale in più rispetto al dato di fine 2015. Fonte: GNLC II° semestre 2016), a conferma della validità dei piani di sviluppo in regione.

La cooperativa opera con 135 punti di vendita: 3 Conad Ipermercato, 1 Conad Superstore, 35 Conad, 64 Conad City, 6 Margherita, 24 Todis e 2 L’Alimentare, per una superficie complessiva di 74.067 mq. Il piano di sviluppo per il 2017 prevede un investimento di oltre 8 milioni di euro finalizzato all’apertura di 9 punti di vendita e al consolidamento degli attuali posti di lavoro. Il fatturato è stimato in crescita di circa 37 milioni di euro.

Significativa la ricaduta sull’economia locale pugliese: Conad Adriatico ha consolidato il rapporto con 246 fornitori agroalimentari con i quali ha sviluppato un giro d’affari di oltre 57 milioni di euro e che hanno in tal modo un’opportunità di accesso e visibilità nel mercato della grande distribuzione. Le produzioni ampliano un assortimento ricco, capace di valorizzare le produzioni tipiche locali rendendo i prodotti Conad apprezzati da un numero crescente di clienti.

Per PAC 2000A Conad un 2016 sulla soglia dei 100 milioni di utile netto

Da Nord a Sud, le cooperative Conad danno i numeri del 2016: e anche PAC 2000A Conad ha presentato risultati positivi, a partire dall’utile netto, che nel 2016 si è attestato a 99,7 milioni di euro.
Confermata la leadership dell’insegna al Centro-Sud (fonte: GNLC II semestre 2016) con un fatturato consolidato di 2.838 milioni di euro, un patrimonio netto di 615 milioni di euro e un utile netto che scende a 75 milioni di euro, a causa di rettifiche di consolidamento dovute a operazioni di riassetto. La quota di mercato si attesta al 22,6% (+0,9 punti percentuali rispetto al 2015), a dimostrazione della capacità di conquistare la fiducia dei clienti, anche in un quadro caratterizzato da forti spinte concorrenziali. Risultati in linea con un piano triennale di investimenti ambizioso, che ha l’obiettivo di superare i 3 miliardi di euro di fatturato entro il 2018.

«Quelli che agli altri possono sembrare dei traguardi, per noi sono solo il punto di partenza – annota il direttore generale di PAC 2000A Conad Danilo Toppetti –. L’andamento positivo del Gruppo muove dalla tenacia con cui fissiamo i nostri obiettivi di crescita e la strategia per raggiungerli. Il Piano di innovazione e consolidamento competitivo avviato nel 2016, che ha già dato i primi frutti, va in questa direzione: puntiamo a migliorare l’efficienza operativa e ad accrescere competitività e quote di mercato in tutte le regioni in cui operiamo».

Il Gruppo chiude l’anno con 1.161 punti vendita, per una superficie complessiva di 679.839 mq: 7 Conad Ipermercato, 65 Conad Superstore, 432 Conad, 310 Conad City, 132 Margherita, 2 store Sapori&Dintorni Conad e 213 discount Todis. Una rete di vendita in continuo sviluppo, che conta 51 nuove aperture nel 2016, per un totale di 34.676 mq, e che ha prodotto un fatturato pari a 3.931 milioni di euro (su canali iper, super e discount), in crescita del 5,8% rispetto al 2015.

Crescono anche le persone occupate nelle attività del Gruppo, che salgono a quota 15.713 (+5,65 per cento rispetto al 2015). 840 addetti in più, dovuti in gran parte alle nuove aperture, ma anche al consolidamento della tecnostruttura nelle quattro piattaforme di Perugia, Fiano Romano (RM), Carinaro (CE) e Corigliano Calabro (CS).

«Il successo di PAC 2000A si fonda sulla capacità di essere un punto di riferimento per le comunità in seno alle quali operiamo attraverso i nostri 888 soci – fa notare il presidente di PAC 2000A Claudio Alibrandi – e di essere concittadini prima ancora che commercianti. Creare relazione significa apprendere, imparare dall’altro a rispondere ai bisogni. Una capacità che fa parte da sempre del DNA di PAC 2000A e che le consente di stare sul mercato da leader».

I risultati del Gruppo paiono ancora più significativi in uno scenario caratterizzato da segnali di ripresa timidi soprattutto nel Mezzogiorno, dove l’indice di deprivazione materiale è tre volte più elevato che nel Nord. In questo scenario, PAC 2000A si è impegnata per la difesa del potere d’acquisto delle famiglie: oltre un terzo del fatturato – il 32,7% – è riconducibile a promozioni, che hanno consentito ai clienti un risparmio complessivo di 244,2 milioni di euro.

Significativa la performance dei prodotti a marchio Conad, il cui giro d’affari nelle regioni in cui opera PAC 2000A è stato pari nel 2016 a 356,3 milioni di euro (+5,7%), con un’incidenza dei prodotti a marchio sul fatturato che arriva al 23,2%.

Non sono mancati i risultati positivi anche sul fronte dell’innovazione di servizio: sono 21 le parafarmacie attive nei territori di PAC 2000A, parte di una rete composta da 108 parafarmacie a livello nazionale, nelle quali i cittadini hanno potuto beneficiare di un risparmio medio del 20% su farmaci da banco e senza obbligo di ricetta rispetto alla farmacia tradizionale. Gli 8 distributori di carburanti Conad in attività sui territori della cooperativa hanno invece consentito agli automobilisti di risparmiare quasi 13,5 milioni di euro dalla prima apertura, mentre i due negozi di ottica hanno garantito ai clienti risparmi tra il 20 e il 30%. Nel 2016 ai format innovativi già esistenti si è aggiunto il Pet Store: una catena specializzata, che opera con un assortimento dedicato pensato per rispondere alle esigenze di quel 43,3 per cento di italiani che possiede un animale domestico. Nel 2016 sono stati aperti i primi 6 Pet Store sui territori di PAC 2000A.

Nel 2016 la cooperativa ha sottoscritto accordi con 2.433 fornitori locali. Una relazione che ha prodotto un fatturato di 845,2 milioni di euro, consentendo a tante piccole e medie realtà di eccellenza l’accesso al mercato della grande distribuzione.

Anche nel 2016 PAC 2000A ha offerto il proprio sostegno a iniziative culturali, sportive e di solidarietà, nelle quali la cooperativa ha investito 1.362.411 euro. Tra questi, circa 168 mila euro sono stati riservati al recupero e alla redistribuzione di eccedenze alimentari – grazie alla collaborazione con l’Istituto Salesiano, la Comunità di Sant’Egidio e il Banco Alimentare – e 430.000 l’investimento destinato a iniziative culturali e sportive.

Conad Centro Nord cresce (+2,1%) e investe (per 45,2 milioni di euro)

Numeri positivi nel 2016 e progetti di crescita per Conad Centro Nord, che nel 2016 ha chiuso con un fatturato di 1,24 miliardi di euro e un patrimonio netto consolidato di 246,5 milioni di euro (+20,5 milioni rispetto all’anno precedente).  Il tutto in un contesto di dinamica dei consumi assolutamente piatta che ha registrato un mero +0,1%.

 

183,3 milioni di euro di investimenti entro il 2018

Una base economica solida, su cui predisporre il piano strategico di sviluppo finalizzato ad accrescere quote di mercato ed efficienza dando risposta alle nuove esigenze dei clienti. Il piano triennale di sviluppo 2016-2018 prevede investimenti per 138,3 milioni di euro, 26 dei quali nell’anno in corso per cinque nuove aperture nelle province di Bergamo, Brescia e Milano (1 Conad Superstore, 2 Conad, 1 Conad City, 1 Sapori&Dintorni Conad) e la ristrutturazione di tre punti di vendita a Brescia, Brugherio (Milano) e Vergiate (Varese).

Per recuperare risorse finanziarie da destinare allo sviluppo, lo scorso anno Conad Centro Nord, Conad del Tirreno e Conad Adriatico hanno costituito con Cattolica Assicurazioni il fondo di investimento immobiliare Mercury del valore di 300 milioni di euro. Sottoscritto in maggioranza dalla compagnia assicurativa, il fondo corrisponde al valore degli immobili – in prevalenza punti di vendita – conferito dalle tre cooperative. Gli immobili di proprietà del fondo, gestito per legge da un soggetto terzo, la società di gestione del risparmio Savills Investment Management, rimangono nella disponibilità di ciascuna cooperativa in virtù di contratti di locazione di lunga durata.

 

Crescita uniforme

Conad Centro Nord registra una crescita costante in tutti i territori – le province emiliane di Reggio Emilia, dove ha sede, Parma e Piacenza e la Lombardia – in cui è presente con 238 punti di vendita per una superficie complessiva di 191.073 mq: 36 Conad Superstore, 99 Conad, 42 Conad City, 52 Margherita Conad, 3 Sapori&Dintorni, 2 PetStore, 4 Todis. A questi si aggiungono un distributore di carburanti, 12 parafarmacie e due Ottico a marchio Conad.

La quota di mercato nei territori di competenza si è attestata al 5,5%: 26,2% in Emilia e 3,1% in Lombardia (fonte: GNLC, II semestre 2016).

«I risultati del 2016 sono frutto di scelte strategiche ben ponderate nell’attuale contesto economico e sociale e di punti di vendita che danno risposte ai clienti con un carrello della spesa in cui la qualità e la convenienza sono determinanti – ha deto il direttore generale di Conad Centro Nord Ivano Ferrarini –. Un ruolo decisivo è svolto dalla continua evoluzione del punto di vendita e dall’offerta di prodotti e servizi, attentamente valorizzati nella nostra multicanalità: supporto decisivo nell’impegno di accrescere esperienza, informazione, qualità, certificazione e, dunque, rassicurare il nostro cliente. In sintesi, un’offerta che coniuga innovazione al gusto e alla tradizione, capace di offrire risposte di qualità ai trend di consumo emergenti: un’attenta specializzazione nei reparti freschi, nel salutistico, nel benessere e nei prodotti del territorio, premium e biologici».

Sono state sei nel 2016 le nuove aperture, nelle province di Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Bergamo, Milano e Brescia (3 Conad Superstore, 1 Conad e 2 PetStore) per 7.887 mq complessivi di superficie, 124 nuove assunzioni su 215 totali e un investimento complessivo di 51,3 milioni di euro, di cui 3,3 sono stati destinati a 7 ristrutturazioni nelle province di Parma (3), Piacenza (1), Bergamo (1), Milano (1) e Lecco (1). Al debutto il PetStore Conad, il nuovo format di vendita dedicato agli amici animali, pensato per due tipologie dimensionali, da 250 e 500 mq, con tutti i prodotti dell’industria di marca venduti all’interno delle catene specializzate, oltre ai prodotti a marca Conad (in tutto, 4 mila per il format più piccolo e oltre 5 mila per quello più grande), attività promozionali e servizi specifici. Due le aperture, a Rubiera (Reggio Emilia) e Langhirano (Parma).

L’intensa attività che fa riferimento alla convenienza durante tutto l’arco dell’anno dei 300 prodotti presenti, a rotazione, nel paniere di Bassi&Fissi, nei programmi di risparmio per i possessori Carta Insieme e nelle 27 iniziative promozionali ha avuto un’incidenza del 34% sul fatturato della cooperativa.

I prodotti Conad rappresentano ormai il 27,9% degli acquisti (in crescita di oltre 3 punti percentuali rispetto al 2015).

Il distributore di Bibbiano (Reggio Emilia) ha prodotto benefici per gli automobilisti pari a 359 mila euro (4,5 milioni dall’apertura, nel 2010). Le parafarmacie registrano un incremento del 26,7% delle vendite, portando anch’esse risparmio ai clienti.

Conad Centro Nord con 660 fornitori locali ha sviluppato nel 2016 un fatturato di 283,7 milioni di euro, pari al 22,9% del proprio fatturato, a cui va aggiunto il valore della ricaduta sull’indotto locale. L’impegno per la valorizzazione del territorio rappresenta un tratto distintivo della cooperativa e dei suoi 379 soci, coadiuvati da 4.577 collaboratori nella rete di vendita.

Lo scorso anno la cooperativa e i soci hanno devoluto 1,4 milioni di euro in iniziative di responsabilità sociale, nel campo dello sport – soprattutto volley, calcio, rugby e a sostegno dei settori giovanili delle squadre – della cultura, del tempo libero.

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