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Fatturato in crescita per Romagnoli F.lli (+8%)

Romagnoli F.lli Spa, attiva nel ramo ortofrutticolo, ha chiuso il 2022 con un fatturato di oltre 40 milioni di euro, in aumento dell’8% rispetto all’anno precedente, e con oltre 50 mila tonnellate di prodotti commercializzati. L’export si attesta al 2% dei ricavi complessivi.

“L’ottimo risultato raggiunto è un importante riconoscimento all’organizzazione della nostra filiera produttiva, costituita da aziende agricole fidelizzate altamente professionali, capaci di reagire positivamente alle crescenti difficoltà che si sono susseguite nel corso dell’ultimo anno, e alla dedizione ed impegno delle risorse umane aziendali” commenta Giulio Romagnoli, Amministratore Delegato Romagnoli F.lli Spa. “Ricerca, innovazione varietale e sostenibilità sono i pilastri fondamentali della nostra strategia improntata al continuo miglioramento di metodi, pratiche e tecniche, nel rispetto delle esigenze e delle aspettative di tutti i nostri stakeholders. La crescente richiesta dei nostri prodotti è indice di una forte domanda da parte del mercato e dei consumatori, ma rappresenta anche la cartina tornasole dell’impegno e della responsabilità che sono connaturati al nostro modo di fare impresa”.

Non si fermano i risultati della patata Selenella che si conferma come uno tra i brand in ortofrutta più popolari fra i consumatori. Proseguono inoltre le ottime performance delle patate èVita Residuo Zero, che hanno registrato un incremento del 130% sul 2021, legate al crescente interesse da parte del consumatore nei confronti di uno stile di vita improntato alla salvaguardia dell’ambiente ed alla qualità del cibo. Ulteriori fattori chiave nella scelta di questa referenza sono l’attenzione all’origine, alla qualità del prodotto e al processo produttivo degli alimenti da portare in tavola. 

Nel primo semestre 2022, considerando l’impegno nel perseguire miglioramenti continui, l’Azienda ha implementato e certificato i sistemi di gestione integrata UNI EN ISO 14001:2015 e UNI ISO 45001:2018, rilasciate dall’Ente di Certificazione KIWA Italia. Una prova del profilo di affidabilità di Romagnoli F.lli presso gli stakeholder per quanto riguarda il Sistema di Gestione della Salute e la Sicurezza sul Lavoro e il Sistema di Gestione Ambientale, temi cruciali per l’azienda, espressi nella volontà di lungo corso di rendere eco-compatibili le proprie attività di filiera, così come di attribuire un valore fondamentale alle persone e alla comunità aziendale.

Prosegue la volontà dell’azienda di ampliarsi e di innovarsi con l’ammodernamento delle proprie strutture e l’implementazione di nuove linee di lavorazione, confezionamento e stoccaggio, per essere sempre più efficiente e rispondere alle esigenze della grande distribuzione, accrescendo così il proprio profilo di affidabilità e accreditandosi sempre più come category leader nel settore pataticolo. Romagnoli F.lli Spa ha inoltre presentato il suo secondo Rapporto di Sostenibilità, realizzato dalla società di consulenza Deloitte, partner per il terzo anno, redatto in conformità ai “Global Reporting Initiative Sustainability Reporting Standards” definiti dal Global Reporting Initiative (GRI), standard internazionale per la rendicontazione dell’informativa di sostenibilità. Uno strumento di comunicazione essenziale nell’ottica del continuo miglioramento e crescita, che ha permesso a Romagnoli F.lli di raggiungere prestazioni superiori nel rating ESG.

Nel solco della collaborazione con il gruppo internazionale McCain-Celavita, di cui l’azienda è partner esclusivo per l’Italia per le patate di IV e V gamma, il prossimo autunno saranno lanciate delle nuove referenze per il canale retail. Per quanto riguarda la I gamma verrà presentata una nuova proposta commerciale che prevede la clusterizzazione del reparto patate sulla base della scelta delle migliori e performanti varietà in relazione alla specifica destinazione d’uso.

Patate, crolla la produzione ed aumentano i prezzi

Nella riunione di venerdì scorso 7 ottobre, i componenti della Commissione Paritetica della Borsa Patate di Bologna hanno analizzato la situazione produttiva e commerciale nazionale ed europea. I dati rilevati nei Paesi in cui le raccolte sono terminate e in quelli Nord Europei, dove le raccolte sono in atto (circa 60% la quantità raccolta), non inducono all’ottimismo relativamente alle rese.

La raccolta dei tuberi dell’attuale campagna sarà probabilmente la più scarsa di sempre. La causa va ricercata nell’andamento climatico anomalo ed in particolare nella mancanza di precipitazioni associate a ondate di caldo estremo che hanno ridotto significativamente, in tutti i paesi del continente, il numero e il calibro dei tuberi.

Ulteriori importanti perdite di prodotto derivano dalla crescente diffusione di parassiti terricoli come il Ferretto (Agriotes spp.), contro il quale non sono disponibili al momento validi mezzi di contrasto. Il forte aumento dei costi di produzione, (energia, fertilizzanti ecc.), l’aggravarsi delle problematiche fitosanitarie per mancanza di presidi sanitari efficaci e la concorrenza di altre specie coltivabili, soprattutto cerealicole come Grano e Mais, i cui prezzi di mercato sono in aumento e la cui coltivazione presenta elementi di rischio e costi molto inferiori, fanno temere anche per il 2023 un’importante riduzione delle superfici investite.

Dopo aver valutato l’andamento del mercato Europeo e quello delle vendite, molto sostenuto a fronte delle scorte limitate, gli Operatori della Borsa hanno innalzato il valore delle patate di prima qualità, a suo tempo conferite in conto deposito come previsto dal Contratto Quadro, al nuovo prezzo di 45 centesimi al Kg per il prodotto di prima categoria certificato GlobalGap/Grasp. Tale valore rappresenta un prezzo franco azienda agricola, con spese di trasporto e conservazione a carico dei cessionari.

In considerazione della situazione commerciale che si sta creando e delle probabili evoluzioni sul fronte dei costi, anche con l’obbiettivo di contenere il calo delle superfici, gli operatori prevedono per le prossime settimane ulteriori nuovi aumenti del prezzo delle patate sia in natura che confezionate.

Annunciato l’aumento del prezzo delle patate

Il Centro di Documentazione per la Patata (CE.PA) ha annunciato l’aumento dei prezzi di listino delle patate, a seguito della diminuzione degli stock e all’aumento dei costi.

Nella riunione di venerdì scorso 16 settembre, gli operatori della Borsa Patate di Bologna si sono confrontati in merito ai dati produttivi e all’entità degli stock presenti nei magazzini. Tale analisi ha restituito uno scenario che desta forte preoccupazione. I quantitativi di patate raccolte e destinate al conto deposito risultano di oltre il 20% inferiori di quelli degli ultimi anni, in un contesto di vendite sostenute sin dall’inizio della stagione. I dati dei principali produttori europei confermano una situazione internazionale caratterizzata da minori rese e maggiori scarti.

La preoccupazione più viva presso gli operatori è l’aumento dei costi di produzione agricoli (fertilizzanti antiparassitari, meccanizzazione), di stoccaggio e confezionamento. I rincari dell’energia elettrica, del gas, degli imballaggi e dei trasporti incidono su tutte le fasi della filiera in maniera determinante. Per quanto riguarda alcune voci di spesa, l’aumento ha già toccato vette del 400%.

In questa fase di inizio della campagna di commercializzazione 2022-2023 gli operatori che aderiscono alla Borsa Patate sono, al pari dei loro colleghi europei, in forte apprensione per il futuro del settore: il rischio è quello di un notevole ridimensionamento delle superfici investite, con la prospettiva di un prossimo raccolto insufficiente a coprire le necessità del mercato interno.

L’organizzazione afferma pertanto l’inderogabile necessità di ottenere una migliore remunerazione per il prodotto, ricorrendo anche a significativi adeguamenti dei prezzi di vendita, in modo tale da non compromettere in modo irreversibile la futura disponibilità di un prodotto essenziale per i consumatori e, in particolare, di un’eccellenza produttiva fondamentale per il Paese, come la Patata di Bologna DOP e Selenella, oltre agli ingenti quantitativi di prodotto controllato e certificato destinato alle Private Labels.

Fatturato 2021 a 37 milioni di euro per Romagnoli F.lli SpA

Romagnoli F.lli Spa, tra le principali realtà ortofrutticole italiane, ha chiuso il 2021 con un fatturato di oltre 37 milioni di euro. L’export si attesta al 3% del fatturato complessivo. Si registra una lieve flessione della quantità di patate da consumo commercializzate, pari a 29.355 tonnellate, in linea con la tendenza del mercato italiano.

“Dopo un’annata record come quella del 2020, del tutto eccezionale e certamente anomala in termini di consumi – sottolinea Giulio Romagnoli, amministratore delegato Romagnoli F.lli Spa – il ritorno ad una relativa normalità, l’inflazione e i rincari energetici, hanno avuto un impatto significativo sugli acquisti degli italiani. La nostra azienda ha portato a termine tutti i suoi progetti con ottimi risultati, senza rinunciare alla visione di lungo termine e proseguendo nel proprio percorso di continuo miglioramento di metodi, pratiche e tecniche, testimoniato da riconoscimenti di prestigio e dal rapporto di piena fiducia con gli stakeholder.

La società, ben consapevole delle crescenti difficoltà che le aziende agricole stanno incontrando a causa dei cambiamenti climatici e della sempre maggiore aggressività di alcuni patogeni, ha concentrato la propria attività sempre più verso innovazione e ricerca, al fine di dare risposte certe a un comparto pataticolo che rappresenta uno dei fiori all’occhiello del sistema ortofrutticolo nazionale. Focus della strategia commerciale dell’azienda la difesa della marginalità, anche a scapito dei volumi, selezionando nei limiti del possibile i canali commerciali nell’ambito della Gdo e Do nazionale”.

Tra le tipologie di prodotti più venduti, il 2021 ha confermato il successo delle patate Selenella e della Patata di Bologna Dop, due marchi sempre più apprezzati dai consumatori, garanzia di qualità, territorio e sostenibilità. Ottime le vendite anche della linea di patate èVita Residuo Zero, che a breve sarà affiancata da altre referenze, frutto di un percorso di ricerca sviluppato in collaborazione con il Dipartimento per l’Innovazione nei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali (Dibaf) dell’Università della Tuscia e Legambiente, le patate, certificate Check Fruit, sono naturalmente tolleranti ai principali patogeni. Un prodotto in linea con la strategia “Farm to Fork”, orientata alla promozione di una filiera agroalimentare sostenibile a trecentosessanta gradi.

Buone performance infine anche per la Patata di Campo- Amica dell’Ambiente, da tempo presente sul mercato, e oggi di grande attualità per i contenuti di sostenibilità e tutela della risorsa idrica alla base degli obiettivi del progetto. La referenza è protagonista dell’iniziativa eco-solidale “Una mano dal campo”, promossa da Legambiente insieme a Romagnoli F.lli Spa e Ce.Di.Gros a favore del Banco Alimentare del Lazio ODV, molto apprezzata dai consumatori, che hanno confermato grande sensibilità verso temi ambientali e le fasce meno abbienti della popolazione.

Romagnoli F.lli Spa ha recentemente presentato il suo primo Rapporto di Sostenibilità, redatto in conformità ai “Global Reporting Initiative Sustainability Reporting Standards” definiti dal Global Reporting Initiative (GRI), standard internazionale per la rendicontazione dell’informativa di sostenibilità. Uno strumento di fondamentale importanza nell’ottica del continuo miglioramento e della crescita, che ha consentito a Romagnoli F.lli di ottenere il prestigioso rating ESG.

Riparte la campagna eco solidale Una Mano Dal Campo

Dopo il successo della prima edizione, riparte “Una mano dal campo”, la campagna eco-solidale promossa da Legambiente insieme a Romagnoli F.lli Spa e Ce.Di. Gros a favore del Banco Alimentare del Lazio ODV.

Dal 28 gennaio all’8 febbraio, in tutti i punti vendita Ce.Di. Gros del Lazio, per ogni confezione da 1,5 kg di “Patata di Campo – Amica dell’ambiente” acquistata, corrisponderà una donazione da parte di Romagnoli F.lli Spa al Banco Alimentare per la distribuzione di alimenti equivalenti a un pasto.

L’ampia partecipazione registrata dalla prima edizione dell’iniziativa – svoltasi nel mese di novembre 2021 – durante la quale sono state vendute 64.500 confezioni di “Patata di Campo – Amica dell’ambiente”, ha spinto i promotori a riproporla nel 2022. Una nuova edizione che si inserisce nell’ambito dell’accordo pluriennale di Romagnoli F.lli Spa con il Banco Alimentare Onlus e Legambiente Onlus per offrire un sostegno concreto alle persone in difficoltà e che, anche per la prossima campagna, trova supporto nella sensibilità e nell’impegno di Ce.Di. Gros.

“Attraverso questo nuovo appuntamento con “Una mano dal campo”, siamo felici di testimoniare ancora una volta la vocazione solidale che da sempre è parte integrante del nostro modo di fare impresa – commenta Giulio Romagnoli, amministratore delegato Romagnoli F.lli Spa. Un’azienda che si definisce sostenibile ha la responsabilità di investire in progetti concreti volti al miglioramento del benessere sociale, oltre che di operare adottando modelli produttivi sempre più rispettosi dell’ambiente”.

“Siamo rimasti positivamente sorpresi dal successo della precedente attività nell’ambito del progetto “Una mano dal campo”, sia in termini commerciali, per gli importanti volumi movimentati, che sociali, dati dall’impegno sostenuto da Banco Alimentare – afferma Giancarlo Amitrano, Ufficio Acquisti Ce.Di. Gros. Per questo abbiamo accettato con entusiasmo di riproporre l’iniziativa a inizio 2022, in un momento storico complesso per le famiglie italiane”.

“Disuguaglianze, povertà e crisi climatica sono facce della stessa medaglia, causate da un’economia ancora troppo “sporca” – dichiara Giorgio Zampetti, Direttore Generale di Legambiente. Abbiamo tutti la responsabilità di ripensare i nostri stili di vita e i modelli produttivi, anche quello agroalimentare. Per questo, “Una mano dal campo” propone prodotti alimentari riconoscibili dal logo “Legambiente per l’Agricoltura Italiana di Qualità” (Laiq), una campagna a cui aderiscono molte aziende impegnandosi a rispettare le nostre indicazioni, legate soprattutto all’assenza di residui chimici (residuo zero), ma anche alla riduzione delle risorse impiegate come acqua ed energia.”

“Siamo contenti del risultato ottenuto con la prima edizione, e il desiderio di replicare questa iniziativa sottolinea la sensibilità della Romagnoli F.lli di Bologna per le attività di contrasto alla povertà che Banco Alimentare porta avanti quotidianamente – commenta Giuliano Visconti, Presidente del Banco Alimentare del Lazio. Iniziative come queste rappresentano bene l’alleanza che cerchiamo di instaurare con le aziende che desiderano impegnarsi nel sociale, e desiderano essere al nostro fianco nel sostegno ad oltre 110 mila persone in stato di difficoltà”.

Il progetto “Una mano dal campo”, testimonia, inoltre, l’impegno di Romagnoli F.lli Spa nei confronti di un’agricoltura sostenibile per le persone e l’ambiente. La referenza “Patata di Campo-Amica dell’ambiente”, al centro dell’iniziativa eco-solidale, è, infatti, il risultato della collaborazione tra l’azienda e Legambiente per l’Agricoltura Italiana di Qualità. Una filiera di patate di alta qualità, coltivate con sistemi irrigui a bassa pressione e ad alta efficienza, che consentono di ridurre del -30% i consumi idrici e, attraverso l’adozione di rigorosi disciplinari di produzione, ridurre sensibilmente l’utilizzo delle molecole chimiche di sintesi nella difesa delle produzioni.

Le prossime tappe del percorso di solidarietà saranno comunicate sul sito http://agricoltura.legambiente.it/

+203% per èVita Residuo Zero, le patate di Romagnoli F.lli

Lanciate sul mercato a inizio del 2020, le patate èVita Residuo Zero nascono come risultato di un progetto di ricerca condotto con la guida scientifica del Dipartimento per l’Innovazione nei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali (Dibaf) dell’Università della Tuscia e Legambiente, partendo da varietà di patate di “Nuova Generazione”, naturalmente tolleranti ai principali patogeni che colpiscono la coltura: Alouette, Levante e Twister. Un percorso di ricerca che ha consentito di definire un protocollo di coltivazione ripetibile ed esportabile in tutti gli areali pataticoli italiani. Per la produzione di questa referenza viene anche impiegata la varietà Constance, anch’essa con caratteristiche agronomiche che le conferiscono una notevole tolleranza alla Peronospora.

Le patate èVita Residuo Zero sono un prodotto in linea con la strategia “Farm to Fork” – parte cruciale del Green Deal Europeo – orientata alla promozione di una filiera agroalimentare rispettosa dell’ambiente e in grado di garantire un prodotto equo e sano. È altresì in linea con le aspettative degli italiani che, tra le azioni chieste al settore agricolo per una filiera agroalimentare più sostenibile, mettono al primo posto la riduzione di pesticidi e di altre sostanze chimiche in campi e allevamenti, indicata dal 62% dei rispondenti a una recente indagine di Nomisma. Anche rispetto all’identikit di prodotto sostenibile, le patate èVita Residuo Zero si mostrano particolarmente in linea con la definizione data dai consumatori: il metodo di produzione, infatti, al pari del packaging, è tra le caratteristiche che rendono un alimento o bevanda sostenibile, indicato dal 33% degli italiani.

“Il successo delle nostre patate a ‘residuo zero’ va ricercato nel crescente interesse da parte dei consumatori verso prodotti ottenuti con pratiche agricole rispettose dell’ambiente e delle risorse naturali – sottolinea Giulio Romagnoli, Amministratore Delegato Romagnoli F.lli Spa. A questo interesse la nostra azienda risponde lavorando alla diffusione di tecniche di coltivazione responsabili, per garantire prodotti con elevate caratteristiche organolettiche e ottime rese produttive. È però fondamentale anche riconoscere il giusto valore a tutti gli attori della filiera, perché non può esserci sostenibilità ambientale se, le azioni intraprese, non sono sostenibili anche dal punto di vista economico e sociale. Merito delle ottime performance delle nostre patate èVita Residuo Zero, oltre che ai partner coinvolti nel progetto di ricerca e allo staff agronomico della Romagnoli F.lli, va inoltre alle aziende agricole, parte fondamentale della nostra filiera, alla sensibilità della rete commerciale, sempre più attenta a cogliere le dinamiche d’acquisto e ad offrire ai propri clienti referenze realizzate nel rispetto dell’ambiente”.

Romagnoli F.lli e McCain presentano le nuove patate CêlaVíta

Romagnoli F.lli Spa, player di punta del settore pataticolo italiano e McCain, leader mondiale nella produzione di patate surgelate, hanno presentato oggi a Macfrut due novità di prodotto premium per il canale retail – gli Spicchi al naturale e le Mini patate bio – a marchio CêlaVíta, azienda olandese specializzata nella produzione di patate fresche pronte all’uso, che dal 2012 fa parte del gruppo McCain.

Le due novità presentate sono in linea con i trend alimentari più diffusi tra gli italiani, che prediligono sempre più cibi “naturali”, attenti alla sostenibilità e alla salute. Basti pensare al successo delle diete “senza”: il 31,4% degli italiani sceglie prodotti free from (senza zucchero, senza grassi aggiunti, senza l’uso di antibiotici, etc.) (fonte: Rapporto Italia 2021, Eurispes).

Realizzate selezionando le varietà di patate più adatte a questo tipo di preparazione, gli Spicchi al naturale e le Mini patate bio CêlaVíta sono pronte all’uso, già lavate, sbucciate e cotte al 100%, in comode confezioni da 425gr., semplici da scaldare e gustare, per rispondere alla crescente esigenza di consumare cibi sani anche quando si ha poco tempo a disposizione. Le due novità sono prodotte senza l’aggiunta di additivi né conservanti, per garantire il gusto e la bontà delle patate di qualità in tutta la loro naturalità. Per questa ragione si caratterizzano per una shelf life di 19/20 giorni dal momento della consegna in punto vendita.

“Da oggi anche il canale retail potrà contare sulla qualità pataticola garantita dal marchio CêlaVíta – sottolinea Giulio Romagnoli, amministratore delegato Romagnoli F.lli Spa – azienda con oltre cinquant’anni di esperienza nella produzione di patate fresche pronte all’uso, di cui siamo partner esclusivi per l’Italia, per il canale food service, dal 2002. La V gamma, come ogni altro comparto, è chiamata sempre più a innovarsi per rispondere alla crescente esigenza di portare in tavola prodotti buoni, sani e naturali. L’offerta di proposte ad elevato contenuto di servizio deve andare di pari passo con la capacità di assicurare il gusto autentico di materie prime di qualità, nel rispetto del benessere alimentare. Ed è questo che garantiamo con le nuove patate ready to eat CêlaVíta”.

Selenella, ricerca ed innovazione per contrastare il cambiamento climatico

Consorzio Patata Italiana di Qualità partecipa a Macfrut 2021 (Padiglione D1 – Stand 198) e punta sulla sostenibilità delle sue produzioni. La gamma di prodotti fonte di selenio – patate, carote e cipolle – si distingue infatti per tecniche di coltivazione all’avanguardia, frutto dell’impegno in ricerca e innovazione green che da sempre orienta le attività della filiera. 
 
«Il progetto Selenella è nato proprio con l’obiettivo di dar vita a una pataticoltura attenta alle esigenze del consumatore e dell’ambiente – spiega Massimo Cristiani, presidente Selenella – Consorzio Patata Italiana di Qualità. Una sensibilità che negli anni si è tradotta in un programma di investimenti in ricerca e innovazione che ci ha consentito di sviluppare un modello produttivo sostenibile a 360°, capace di restituire valore a tutta la filiera. Ma anche una scelta divenuta ancora più necessaria a causa delle pesanti conseguenze legate al cambiamento climatico».
 
A tale riguardo, durante l’ultima campagna delle patate novelle, si è registrato nel mese di giugno un aumento medio delle temperature di 3° rispetto allo stesso mese del 2020 negli areali emiliano-romagnoli.  La produzione Selenella, grazie alla distribuzione in più areali lungo la Penisola, ha però reso possibile la conferma di volumi di vendita stabili sullo scorso anno (al netto delle variazioni legate all’impennata dei consumi del periodo emergenziale) e la disponibilità di un prodotto di ottima qualità. 
 
«Il cambiamento climatico è un fatto incontrovertibile – sottolinea Cristiani. Le realtà che come la nostra hanno un ruolo diretto e attivo nei confronti della terra e delle altre risorse naturali non possono non mettere in atto azioni e progetti dedicati a ridurre l’impatto delle produzioni. Dobbiamo, anzi, lavorare per rendere il nostro lavoro un’opportunità per il miglioramento e lo sviluppo di buone pratiche per l’ambiente e per il consumatore, che oggi apprezza e sceglie con crescente motivazione prodotti e aziende concretamente sostenibili».
 
Il Consorzio Patata Italiana di Qualità rappresenta l’intera filiera pataticola dalla produzione al commercio.Oggi annovera 10 soci, cui fanno capo 320 produttori distribuiti sul territorio italiano e costituisce un vero e proprio modello di riferimento per il settore in termini di sostenibilità sia ambientale sia economica e sociale. Attraverso il progetto “Qualità e tutela del valore”, il Consorzio garantisce l’alta qualità dei suoi prodotti grazie a un disciplinare stringente e al ricorso a sistemi di produzione integrata, validati da certificazioni di prodotto, tracciabilità e impatto ambientale. Inoltre, riconosce ai produttori un minimo garantito al riparo delle oscillazioni di mercato per tutelare la redditività dell’intera filiera.

Emergenza sanitaria: sono le patate il prodotto più ricercato

Allarme Covid 19: i rifornimenti alimentari sono diventati un must. Nonostante le rassicurazioni, da più parti, sul fatto che non ci sia penuria di alimenti. Ma quali sono i prodotti più gettonati, nelle ultime tre settimane?

Senza dubbio le patate, le cui vendite, come dimostrano i dati IRI Infoscan Census relativi alle vendite nel periodo 17 febbraio-8 marzo 2020, hanno registrato un incremento del +25,4%, mentre nell’ultima settimana del periodo di riferimento, il dato è salito al +28,3%. del prodotto si apprezzano caratteristiche quali lunga shelf-life, costo contenuto, versatilità di utilizzo e obbligo di cottura.

In merito, Giulio Romagnoli, Amministratore Delegato della Romagnoli F.lli Spa di Bologna ha commentato: “Stiamo registrando un incremento di oltre il 30% delle richieste di patate da parte dei nostri clienti della Distribuzione Organizzata e della Gd. Per soddisfare la crescente domanda, ci siamo organizzati con doppi turni, garantendo comunque, al nostro personale, massimi livelli di sicurezza ed un premio di produzione quale riconoscimento per l’impegno e la dedizione mostrata ogni giorno”

Ad ulteriore rassicurazione del mercato, Romagnoli conferma l’avvio della raccolta delle patate novelle di Siracusa, che permetterà di garantire continuità di fornitura di prodotto Italiano nelle settimane a venire “L’aumento dei consumi di patate sul mercato italiano, ha anticipato un trend che si sta via via riscontrando in altri Paesi europei – sottolinea Romagnoli. Cambiamenti legati agli effetti connessi al Coronavirus avranno impatti considerevoli anche per le aziende attive nel settore sementiero e, di conseguenza, sull’intera filiera pataticola in cui la nostra azienda ricopre un ruolo di riferimento. Una sfida epocale che siamo pronti ad affrontare con impegno e responsabilità”.

                                                                                                

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